domenica 25 novembre 2012 21 SPETTACOLI OGGI L’EVENTO MUSICALE CON VITTORIO CATALDI NUOVO APPUNTAMENTO CON LO SPETTACOLO SCRITTO DA CIRO VILLANO E DIRETTO DA GAETANO LIGUORI Luca Nasti in “Tango del mare” “Al di là del mare”, al Bracco pièce contro la violenza sulle donne NAPOLI. Proseguono a ritmo serrato gli eventi della Fondazione Giambattista Vico, presieduta da Vincenzo Pepe. Nella suggestiva sede di Napoli, ubicata nel complesso monumentale di San Gennaro all’Olmo e San Biagio Maggio, questo pomeriggio alle ore 18.30 va in scena “Tango del mare”, spettacolo musicale con Luca Nasti, e al piano il maestro Vittorio Cataldi, a cura di Tommaso Bianco. L’evento fa seguito all’applauditissimo “Lady Krapp in blues” di e con Giusi Izzo. Il ricavato verrà devoluto per ultimare i lavori di restauro della struttura costantiniana dedicata a San Biagio. «Il teatro e la musica rappresentano occasioni da condividere insieme, che consentono alla cittadinanza e ai turisti di godere della bellezza della nostra storica sede e questo è per noi motivo di vanto e di stimolo a fare sempre meglio», sottolinea il presidente Pepe. «Il pubblico ha manifestato grande interesse e apprezzamenti tanto positivi nei riguardi della rassegna “Oggi mi diverto 2012”, tanto da spingerci ad intensificarne il programma - annuncia il direttore organizzativo Luca Di Pierro, mentre il direttore artistico Emanuele Canzano ricorda che «ad oggi si sono esibiti più di 60 artisti, tra attori-musicisti-cantanti, per un totale di ben 16 spettacoli messi in scena; e per dicembre avremo una ricca programmazione va ad integrare il lavoro svolto». L’INTERVISTA NAPOLI. “Al di là del mare-Per non dimenticare”, l’opera teatrale scritta da Ciro Villano, riadattata da Caterina De Santis (nella foto in una scena) e Gaetano Liguori, per ripercorrere le storie di quattro donne coraggio, ognuna delle quali in lotta contro il proprio destino per riaffermare nella società i valori di giustizia, legalità e rispetto. Lo spettacolo è più che attuale oggi, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Nel teatro di Montesanto in scena uno spettacolo cucito su misura su Caterina De Santis, che interpreta Emanuela Loi, prima donna poliziotto ad essere entrata a far parte in Italia di una scorta e caduta in servizio durante la strage che spezzò la vita di Paolo Borsellino e delle altre cinque persone insieme a lui quella mattina del 19 luglio del 1992 in via D’Amelio. Accanto alla Loi, la pièce ripercorre le storie di altre tre donne ribellatesi, ognuna a modo suo, alle angherie di una vita profondamente ingiusta: Cristina Jovenkov (Anna Capasso), giovane donna albanese, riuscita con le sue denunce a squarciare il velo di silenzio intorno ad una delle più potenti organizzazioni criminali albanesi dedite al traffico internazionale di prostituzione giovanile; Teresa Buonocore (Francesca Marini), mamma coraggio uccisa brutalmente per aver fatto arrestare il molestatore della sua figlioletta; Maria Luongo (Carmen Landolfi), per anni vittima insieme alla figlia di violenze domestiche ad opera del marito, tanto brutali ed efferate da decidere di ucciderlo. Sullo sfondo il Mediterraneo, un mare su cui queste tre storie di donne si affacciano e al cui cospetto si intrecciano fino a fondersi in un unico grido di dolore. A fare da filo conduttore in scena è ancora una volta Emanuela Loi, che nella volontà degli autori si trasforma da angelo custode di Borsellino a figura protettrice delle tre donne. Sul palco con la De Santis, Umberto Bellissimo e Davide Ferri, rigorosamente in divisa, si divideranno la scena con un pool di attori composto da Francesco Ruotolo, Edoardo Guadagno, Francesco Pirozzi, Rosalba Di Girolamo, Angela Caterina, Nunzio Coppola e Walter Lippa. Le musiche sono di Armando De Simone e Liberato Santarpino, le scene di Tonino Ronza, i costumi di Maria Pennacchio, le coreografie di Ettore Squillace. L’aiuto regista è Lella Lepre, mentre la direzione tecnica è affidata ad Enzo Piccolo. Stasera appuntamento alle ore 19, si replica fino a domenica 2 dicembre. IL PRESIDENTE DELL’AGIS DELLA CAMPANIA E DI “MEDIA SALLES” COMMENTA IL PROSSIMO “SWITCH OFF” Grispello: «La pellicola andrà in soffitta» di Mimmo Sica LO SPETTACOLO IN SCENA AL TEATRO AUGUSTEO L’ATTORE AVEVA 81 ANNI NAPOLI. Dopo circa 130 anni la pellicola, simbolo del cinema, andrà in soffitta. Lo “switch off”, cioè il passaggio definitivo dall’analogico al digitale nelle sale cinematografiche della Unione Europea, deve essere ultimato entro il 31 dicembre 2013. Con la nuova tecnologia il film è compresso in un file, proprio come accade nei computer, ed arriva alla sala cinematografica via satellite oppure su supporto digitale. Una volta decriptato, il file viene conservato in un server per poi essere proiettato con la strumentazione ad hoc. Insomma si verifica “in grande” ciò che si fa nella propria casa quando si vede un dvd. Questa svolta epocale comporta notevoli costi per l’installazione dei nuovi impianti, oltretutto in un momento in cui il cinema italiano risente fortemente della crisi economica in corso. «È proprio così - ha detto Luigi Grispello, presidente dell’Agis della Campania e di “Media Salles”, organismo che opera nell’ambito dei programmi Media europei - è importante sapere che a livello di Unione Europea, nei 35 paesi monitorizzati, la digitalizzazione ha raggiunto il 60,5%. Ovviamente le percentuali variano da nazione a nazione. Norvegia, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno già centrato il 100%. Il Belgio è al 93%, la Finlandia all’ 89%, la Danimarca all’87,9%, il Regno Unito all’86%, la Francia all’80,5%. Seguono, sensibilmente distaccate, la Germania con il 54%, la Spagna con il 43%, e, in grande ritardo, la Grecia che è al 16,9%, la Slovenia al 14,4%, la Turchia al 14,1% e la Serbia al 10,3%. In Italia la digitalizzazione ha cominciato ha diffondersi a partire dal 2009 grazie soprattutto alla presenza di film in 3D ed è al 46,8%, percentuale sicuramente bassa. Per quanto riguarda, in particolare, la Campania, occorre distinguere tra i cinema cosiddetti tradizionali, cioè con un numero limitato di schermi, e i cinema multiplex che ne hanno almeno sette. Mentre per questi ultimi, il tasso di digitalizzazione è di circa il 75% ed è in linea con l’Europa, per quelli tradizionali, invece, si supera di poco il 25%. È di questi giorni la delibera della giunta regionale della Campania con la quale è stato approvato il finanziamento di 2 milioni di euro al quale potranno accedere le piccole e medie imprese proprietarie di sale cinematografiche tradizionali, con sede nelle regione. Ciascuna impresa potrà avere un contributo del 50% dell’investimento entro il tetto massimo di 100mila euro. Il merito di questo fondamentale sostegno alla sopravvivenza del sistema cinematografico regionale è dell’assessore alla Cultura Caterina Miraglia e dell’assessore all’Università e alla Ricerca Guido Trombetti, autori della proposta dell’intervento approvato». Quali sono i pro e i contro di questa tecnologia? «Va premesso, innanzitutto, che in generale, il passaggio al digitale “Grease”, felicità ed ingenuità nell’entusiasmante musical Larry Hagman, addio a Jr Ewing di Giuseppe Giorgio NAPOLI. Non senza scongiurare qualche nostalgico pensiero per le edi- Luigi Grispello, presidente dellʼAgis della Campania e di “Media Salles” comporta indubbi vantaggi di sistema che riguardano sia la produzione che la distribuzione delle opere cinematografiche. In riferimento, poi, all’esercizio in particolare, la nuova tecnologia, se da un lato determina un aumento dei costi di gestione in termini di manutenzione e di maggiori ammortamenti, dall’altro offre vantaggi sotto il profilo della varietà e flessibilità dell’offerta. Ad esempio, è possibile proiettare in diretta anche contenuti diversi da quelli cinematografici come opere liriche, concerti, eventi sportivi e altro ancora». Il cinema in Italia è in crisi, mentre non lo è in Germania, Francia e Regno Unito.Perchè? «Lo scorso anno il volume d’affari nel settore cinematografico italiano è sceso del 9,78% e la spesa complessiva del pubblico dell’11,58%. Sicuramente quest’anno le cose non sono andate meglio. Questo è dipeso e dipende non solo dal difficile momento economico, ma anche da altri fattori come la crisi dei maggiori players produttivi cioe Rai e Medusa». Quali saranno i temi trattati ne “Le Giornate professionali di cinema di Sorrento” che inizieranno il prossimo 3 dicembre? «Il tradizionale appuntamento di fine anno a Sorrento rappresentato dalle “Giornate professionali di cinema” è nato per fare incontrare tutto il mondo del cinema italiano. Durante i lavori, oltre a fare un bilancio dell’annata che si va a concludere, verranno approfonditi i maggiori temi di attualità dell’industria cinematografica, come il finanziamento pubblico, le agevolazioni di carattere fiscale e finanziario, le attività di promozione nei confronti del pubblico, la lotta alla pirateria cinematografica, le prospettive del cinema "in sala" nella gerarchia delle varie piattaforme di distribuzione dei film e, naturalmente, l’importante processo di di- gitalizzazione delle sale». Quali sono le prospettive di Media Salles nel prossimo futuro? «Come è noto, è all’esame del parlamento europeo il programma comunitario “Creative Europe 20142020” proposto dalla Commissione europea. Una volta approvato, esso regolamenterà tutti gli interventi della Ue in materia di cultura e di audiovisivo. Il ruolo di “Media Salles”, quindi, sarà ancora più penetrante dovendo tenere conto anche di questo nuovo programma. Oltre alle tradizionali iniziative di formazione e informazione relativamente al cinema europeo, ci sarà ulteriore spazio per programmi di promozione della nostra cinematografia». TEATRO zioni precedenti, “Grease”, il celebre musical del 1971 di Jim Jacobs e Warren Casey, tradotto da Michele Renzullo ed adattato e diretto da Saverio Marconi, che in Italia debuttò in prima assoluta il 4 marzo del 1997 al teatro Nuovo di Milano, torna a Napoli al teatro Augusteo, dove, un pubblico non proprio di teen agers e giovanissimi, accoglie con pacato entusiasmo l’attuale cast. Partendo dall’ormai famosissima storia di Danny e Sandy, i due ragazzi anni Cinquanta che si innamorano durante una vacanza al mare e che poi si incontrano nuovamente sui banchi del liceo, il multicelebrato musical, lo stesso che nel 1978 diede pure origine al film campione con John Travolta ed Olivia Newton John, conquista, lavorando in salita, la platea dello storico spazio di piazzetta duca d’Aosta. E così, mentre Riccardo Simone Berdini nei panni di Danny Zuko il classico “bulletto” di periferia che non vuole sfigurare di fronte agli amici, deve vedersela, inevitabilmente, con la memoria dei suoi predecessori, primi tra tutti: Giampiero Ingrassia e Michele Carfora, la giovane Serena Carradori, nel ruolo di Sandy, la tipica ragazza acqua e sapone che crede nel vero amore e nel romanticismo, sia pure mostrando piacevole agilità e duttilità tra canto, ballo e recitazione deve comunque fare i conti col passato e con l’inevitabile ricordo di personaggi come Lorella Cuccarini, Simona Samarelli ed Alberta Izzo. Così, pure, come per tutto il resto della compagnia che impegnata nell’incessante gioco delle coppie tra i liceali americani classe 1930, tra hamburger, patatine, fuoriserie, drive in, radio, balli della scuola e rock’n roll, ma soprattutto... brillantina, deve sbrigarsela, oltre che con il pubblico, con l’incombente ricordo di tempi più “ricchi” e felici. Diretti dall’efficace Saverio Marconi, gli interpreti del nuovo cast tra cui anche la veterana Floriana Monici nei panni della irrefrenabile e spregiudicata Rizzo, ce la mettono davvero tutta, pur non riuscendo, nonostante la bella e generosa fatica, a frenare sia lo spettro dei paragoni che la voglia istintiva della gente di lasciare volare il pensiero verso la bravura dei colleghi degli anni precedenti. Con i momenti canori tradotti da Silvio Testi e Michele Renzullo come “Magiche note”, “Mostrare il culo”, “Torna alla scuola”, ed ancora la celebre “Grease Lightin”, lo storicizzato musical che resterà al teatro Augusteo fino a domenica 2 dicembre, porta comunque ed in maniera travolgente nuovamente in città tutta l’allegria ed i difficili risvolti della cosiddetta età della spensieratezza. Presentato da “Musical Italia” in collaborazione con “Compagnia della Rancia”, “Grease” propone una forma di spettacolo capace di rinverdire nella mente dello spettatore, tra balli e canzoni, il ricordo di anni ancora felici ed ingenui dove le problematiche della società ancora si vedevano in lontananza. Per tutti, dunque, un musical da vivere intensamente e la fiducia per un gruppo di talentuosi giovani alle prese con due ore di spettacolo portatrici di buon umore e distensione. NEW YORK. È morto venerdì pomeriggio, a 81 anni, Larry Hagman (nella foto), l’attore americano reso noto dal ruolo dello spietato petroliere Jr Ewing nella serie tv “Dallas” ma anche per essere stato da giovane il maggiore Anthony Nelson della sitcom “Strega per amore”. Hagman, ricoverato al Medical City Dallas Hospital, ha annunciato la sua famiglia in un comunicato, “è morto per alcune complicazioni dopo una lunga battaglia con un cancro alla gola. Si è spento serenamente, circondato dai suoi cari, proprio come desiderava”. La sua carriera a Hollywood decolla nel 1977 con la soap opera “Dallas”, che raccontava la storia di una famiglia ricchissima del Texas, in cui Hagman recitava il ruolo del milionario senza scrupoli Jr Ewing, i cui panni tornò a vestire nel 2011 nella nuova serie del telefilm “Dallas”, recitando a fianco di altri due componenti del vecchio cast, Linda Gray e Patrick Duffy. LA COMMEDIA IN DUE ATTI DIRETTA DA RICCARDO CAFARO “È solo un sogno”, luci sulla comicità di Nunzio De Pinto NAPOLI. Ha riscosso un gran successo di pubblico e di critica la messa in scena, presso il piccolo teatro “Massimo Troisi” in largo delle Mimose a Napoli, della commedia comica in due atti dal titolo “È solo un sogno”, del regista partenopeo Riccardo Cafaro, testo teatrale liberamente tratto dagli autori Gaudiano e Piccirillo. Allo spettacolo, che ha strappato sonore risate, erano presenti in sala diversi persone esperte del settore, come, ad esempio, il regista, cinematografico e televisivo Nando De Maio, l’attore Aldo Leonardi e l’attore Giuseppe Gifuni fra l’altro anche direttore artistico del teatro, che hanno apprezzato sia il testo che esecuzione artistica degli attori che la regia di Riccardo Cafaro. «Volutamente - ha confidato il regista, nonché fondatore di que- sta Compagnia teatrale, composta da attori non professionisti, che da oltre 28 anni calca le scene del teatro come attore ed ora come regista e che da otto anni ha ideato questa compagnia portandola in giro per Napoli e in provincia - per non riproporre testi antichi di autori sacri della comicità, davanti ai quali mi inchino, ma che sono oramai tutti triti e ritriti, scelgo copioni contemporanei che affrontano, in maniera divertente e divertita, argomenti che trattano il quotidiano. Cosi lo spettatore - ha aggiunto Cafaro non solo non conosce la trama della commedia che sta vedendo ma spesso si identifica nelle situazioni che gravitano intorno ai personaggi. Ad ogni modo, i miei sono sempre testi comici, spesso, pregnanti di poesia e con un messaggio etico-morale finale». La trama di “È solo un sogno”, tratta le vicende di Maria e Pa- squale Esposito, due coniugi di 60 anni degli anni ‘70, i quali, data la lontananza dei figli, vivono ormai da soli. Maria riempie i propri vuoti esistenziali con la chiesa, mentre Pasquale, dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, coltiva l’unico svago di scambiare quattro chiacchiere con gli amici nella piazza grande del paese. In verità i due coniugi si evitano garbatamente poiché, con l’avanzare degli anni e dopo 40 anni di matrimonio, anch’essi hanno visto pian piano spegnersi la fiammella del loro amore. Se a questo si aggiunge quel timore della morte che sovente si insinua negli anziani, capiremo il clima che si respira in casa Esposito. Ma a sconvolgere il loro pigro ménage familiare subentrerà un sogno venuto dal cielo. Maria aspira al Paradiso, ma temendo che il marito si risposi, non vuol morire prima di lui. Pertanto, Pa- squale verrà coinvolto suo malgrado nel dramma tragicomico che ha investito sua moglie. Su una cosa concordano i due: visto che sono sempre i migliori a morire per primi, faranno di tutto per assicurarsi una più lunga permanenza terrena. Infatti, vivranno il loro inferno sulla terra proprio nella loro casa, nel gelo del disamore, della solitudine e dell’indifferenza reciproca. Ma nel finale, “messi alla prova” da sapienza Divina, capiranno “insieme” che il Paradiso non è poi così distante come tutti immaginiamo... Ottimi gli attori Mimmo Perna nel ruolo di Pasquale, Anna Sabatasso che riveste il ruolo di Maria, il personaggio di Rosina è interpretato da Rosanna Giovanniello, Mena Iorio interpreta Carmela, Michele Cortese è Felice, mentre Umberto Sabatasso ricopre il ruolo di Don Alfonso.