Cirko Vertigo in LA LUNA IN UN GIORNO Il Circo di Lorca Quintetto circense ispirato all' universo di Federico Garcia Lorca creazione collettiva Regia di Pablo VOLO e Manel PONS ROMERO La poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, e senza il quale è imprudente vivere. Federico Garcia Lorca Durante una festa, un matrimonio, un granello di sabbia cambierà il corso della storia. LA LUNA IN UN GIORNO é un sogno ad occhi aperti, in cui tutto diventa possibile. Uno spettacolo di circo perennemente in movimento, ispirato al mondo surreale dei testi e delle poesie di Lorca. Uno spettacolo svela il limite vertiginoso della poetica corporea. Il rischio come prova d'amore e testimonianza della vita. Un salto nel buio per capire che siamo ancora vivi. LA LUNA IN UN GIORNO é una creazione collettiva degli artisti del terzo anno di alta specializzazione, progetto pilota della Scuola di Cirko Vertigo, percorso formativo rivolto a chi si è già diplomato in Artista di Circo Contemporaneo, che completa e conclude il ciclo formativo presso l’istituto di formazione di Grugliasco. Il percorso di Alta Specializzazione, avvicina così la Vertigo alle eccellenze delle scuole superiori straniere (scuole superiori equiparate al percorso universitario quali l’Académie Fratellini di Parigi, The Circuspace di Londra, ESAC di Bruxelles e Dans Och Cirkushögskolan di Stoccolma). La collaborazione con Pablo Volo e Manel Pons è l’esito di un partenariato nato in seno al progetto europeo Circonnection, sostenuto dal programma Leonardo da Vinci nel quale si sono unite cinque realtà: l’Associazione Ungherese di Giocoleria (Ungheria), l’Associazione Valenciana di Circo (Spagna), la compagnia “Let’s…Circus” di New Castle (Gran Bretagna), il collettivo Ex Voto (Francia), e l’ Associazione Qanat - Scuola di Cirko Vertigo di Grugliasco diretta da Paolo Stratta. La creazione avviene al termine di un ciclo di 3 anni di formazione e dura 4 settimane presso lo spazio residenze Chapitombolo di Monale (AT) e alla Casa del Circo di Grugliasco. Gli artisti saranno ispirati dalle opere di grandi maestri quali Lorca, Buñuel, Tarkowki, Vigo, Pina Bausch e Beckett. La musica sarà un personaggio indipendente e non relegata a mera colonna sonora di una serie di eventi. In scena 5 giovani artisti internazionali impegnati nelle seguenti discipline del circo contemporaneo: trapezio fisso, cinghie aeree, filo teso, corda molle, scala di equilibrio e tessuti. La Luna in un giorno Regia Pablo Volo e Manel Pons Romero Paesaggio musicale Bruno Franceschini Maestri del Circo Arian Miluka e Fatos Alla Consulenza Artistica Milo & Olivia Con Anibal Virgilio (Cile), Aurelia Eidenberger (Austria), Garazi Pascual Esnaola (Spagna), Pol Mejias (Spagna) e Salvatore Cappello. Spettacolo frontale Durata 55 minuti Spettacolo in agibilità Enpals, non registrato alla Siae Scheda tecnica da approvare per la stipula del contratto CIRKO VERTIGO La Compagnia Cirko Vertigo è nata all’interno della Scuola di Cirko Vertigo di cui la lettera «k» del nome richiama la parola greca Kinéma che esprime il movimento. Un progetto nato nel 2002 da un’idea di Paolo Stratta e Chiara Bergaglio (fondatori dell’Associazione Qanat Arte e Spettacolo) al fine di salvaguardare e promuovere le arti del circo in collaborazione con la Città di Grugliasco, la Città di Torino, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Fondazione CRT e la Compagnia di San Paolo. La Scuola ha sede nel Parco Culturale Le Serre, all’interno della Casa del Teatro di Strada e del Circo Contemporaneo, una struttura composta da due edifici completamente ristrutturati, uno studio di creazione ed uno chapiteau circolare, utilizzato sia come spazio formativo, che per ospitare spettacoli internazionali. L’attività principale della Scuola è il Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo finanziato dal Fondo Sociale Europeo attraverso la Provincia di Torino e gestito da Forcoop Agenzia Formativa. Oltre ad esso l’Associazione Qanat organizza corsi amatoriali di arti circensi per bambini, ragazzi e adulti e cura la direzione artistica del Festival Internazionale Sul Filo del Circo. EX VOTO EX VOTO spazia dal teatro al circo, dalla danza, all' opèra, alla musica contemporanea. In particolare EX VOTO lavora su progetti in siti specifici e in luoghi non - convenzionali. EX VOTO, inoltre, partecipa a diversi progetti di formazione, tra cui Circonnection insieme a Cirko Vertigo. La compagnia ha sede a Marsiglia, lavora in giro per l'Europa in collaborazione con artisti di diverse discipline. Il prossimo progetto della compagnia sarà la messa in scena dell'opera da camera di G. Crumb "Drones" per l'ensemble C Barré in Francia. Residenza artistica presso lo Spazio di Creazione Chapitombolo – Monale – Italy Cirko Vertigo Parco Culturale Le Serre - Via Tiziano Lanza, 31 10095 Grugliasco (TO) Tel. 011.0714488; 329.3121564 www.cirkovertigo.com www.scuoladicirko.it Ufficio Stampa: Dario Duranti [email protected] ; 333.4431735 Referente Paolo Stratta [email protected] RASSEGNA STAMPA La luna in un giorno: il Nouveau Cirque a Teatro a Corte Quando le arti circensi incontrano l’alta letteratura le forze e le emozioni che possono generarsi sono molteplici e inattese. Frutto della collaborazione dei registi Pablo Volo e Manuel Pons con gli “studenti” del terzo anno di alta specializzazione della torinese Scuola di Cirko Vertigo, La luna in un giorno è un riuscito tentativo di dialogo e contaminazione delle arti. Filo conduttore dello spettacolo sono le poesie e i testi di Federico Garcia Lorca – primo fra tutti Nozze di Sangue – così come le atmosfere della Spagna arretrata e violenta, ma anche sognante e appassionata, vissuta e cantata dallo scrittore. Nell’opera di Garcia Lorca – ucciso ad appena trentotto anni – la beffa spensierata e la soave musicalità convivono con la rude asprezza e la cupezza della tragedia. Stati d’animo e toni che percorrono anche la composita e accurata creazione incarnata dai cinque bravissimi artisti di Cirko Vertigo: una sposa in bianco fugge dall’uomo che le è stato imposto “correndo” su un sottilissimo filo e poi, tramutata suo malgrado in indocile marionetta, viene spinta e sostenuta da lunghi e imperiosi bastoni. Ci sono struggenti dichiarazioni d’amore pronunciate dondolandosi al trapezio ovvero arrotolandosi a un tessuto rosso fuoco, in entrambi i casi togliendo letteralmente il fiato al pubblico. E poi giocoleria con arance – anche tagliate e offerte al pubblico – acrobazie di raffinata eleganza e sipari recitati in maniera convincente, magari pitturandosi vistosamente le labbra di rosso e indossando coloratissimi boa di piume. Insomma, la tecnica indubbiamente posseduta dai cinque artisti/interpreti non si accontenta mai di dispiegarsi e di farsi ammirare bensì si pone al servizio di una drammaturgia salda e niente affatto pretestuosa – come, invece, sovente capita in questo genere di spettacoli. Il pubblico, così, non soltanto ammira la forza fisica e la straordinaria abilità di questi ragazzi ma è accompagnato in storie e paesaggi di evidente e trascinante verità. Laura Bevione Da http://www.sistemateatrotorino.it/?p=3208 Ho visto “La luna in un giorno” Niño, ¡Que te vas a caer al río! En lo hondo hay una rosa y en la rosa hay otro río. ¡Mira aquel pájaro! ¡Mira aquel pájaro amarillo! (….) Ora per poter apprezzare uno spettacolo circense bisogna anche fare uno sforzo letterario. E documentarsi su ciò che si vede in scena. Sempre che si abbia la curiosità di voler capire. Effetto della contaminazione tra le arti, che Paolo Stratta con il suo Cirko Vertigo (compagnia, scuola, associazione e quant’altro) dimostra di maneggiare con coraggiosa disinvoltura. Così dopo aver assistito a una recita (azzardo a chiamarla recita, anche se non vi si parla, perché parlano, eccome, i corpi….) di “La luna in un giorno”, occorre documentarsi un po’ su Federico Garcia Lorca, perché alla sua poetica si ispira lo spettacolo. Il pajaro amarillo, continuamente e quasi ossessivamente richiamato dal sonoro, è una citazione da “Narciso”, lirica del periodo delle Canciones de amor (1921-24). Attraverso la poetica corporea, i registi Pablo Volo e Manel Pons Romero, della compagnia francese Ex Voto, tentano di dare vita all’universo di Garcia Lorca, fatto di sogni e fantasie, di amore e morte, su cui domina la musica, in particolare El amor brujo di Manuel de Falla e Songs Drones and Refrains of Death, opera del 1968 di Georg Crumb, su testi dello stesso poeta spagnolo. Né possono mancare l’incubo franchista, con le fucilazioni degli oppositori al regime, efficacemente raffigurate dai materassi che si abbattono a terra schioccando come esplosioni e il riferimento alle Bodas de sangre, il dramma più famoso di Lorca. Scenografia a parte – ovviamente dominano il bianco e il nero, ma esplode il rosso nei momenti più drammatici – rendere tutto questo sotto il profilo circense è stata la scommessa più difficile. Ci sono riusciti bene i cinque giovani artisti – Anibal Virgilio (Cile), Aurelia Eidenberger (Austria), Garazi Pascual Esnaola (Spagna), Pol Mejias (Spagna) e Salvatore Cappello (Italia) – impegnati nelle varie discipline del circo contemporaneo: trapezio fisso, cinghie aeree, filo teso, corda molle, scala di equilibrio e tessuti. E’ da ammirare la perfetta interazione tra i corpi, la fusione tra gli esercizi, tanto più in quelli che si scostano dalla tradizione circense per attingere al mondo del balletto. In effetti questa coproduzione internazionale si basa su un ciclo di 3 anni di formazione circense, seguiti da sei intense settimane di lavoro sullo spettacolo prima del debutto avvenuto l’estate scorsa nella rassegna Teatro a Corte. Uno spettacolo ormai collaudato che amalgama circo, teatro, balletto, musica e che presto sarà in tournée all’estero. Riccardo Caldara Giornalista e critico La luna in un giorno Torino, Teatro Astra, 27 febbraio 2013 Vado a Torino, spinto dalla curiosità. Un gruppo di cinque giovani provenienti da quattro nazioni differenti (Cile, Austria, Spagna, Italia) riunitisi a formare la Compagnia Cirko Vertigo, mette in scena La luna in un giorno, uno spettacolo di circo ispirato ad alcune opere di Garcia Lorca. Sono curioso perché quel poco che ho visto e letto di Lorca (La casa di Bernarda Alba, Yerma, qualche poesia…) evoca in me gli orizzonti cupi e incombenti della tragedia; come questo tipo di scena possa conciliarsi con la leggerezza del cosiddetto nuovo circo mi appare abbastanza misterioso. Ricordo ancora uno spettacolo non particolarmente riuscito, dedicato a Lorca da un celebre mimo inglese. Spero che la messinscena non tradisca un atteggiamento velleitario. All’arrivo sono stupito dalla quantità di persone in coda all’ingresso; è mercoledì… all’interno della sala non ci sono quasi posti liberi. Il pubblico è accolto da una musica di fondo sottilmente avvolgente: una serie di tanghi di Carlos Gardel. Sembra di sentire qualche vecchio disco su qualche vecchio giradischi… un’atmosfera che rimanda subito ad altri tempi. La sensazione è confermata all’apparire dei primi personaggi; l’abbigliamento mi ricorda quello delle feste di famiglia della mia infanzia. Camicie bianche con le maniche troppo lunghe, o forse giacchettine scure con le maniche troppo corte. Ci si vestiva così per i battesimi, per le cresime dei cugini, per i matrimoni degli zii; si stava a disagio in quei vestiti improbabili; non si doveva assolutamente correre, altrimenti si poteva cadere e rovinare quei pantaloni di vigogna fuori misura che erano stati prestati dalla vicina di casa. Si stava a disagio, esattamente come sembra stiano a disagio questi personaggi su trapezi, su scale verticali, su finestre divelte, su corde tese, su corde molli… E mentre ciascuno soffre in equilibrio, prigioniero nel suo ruolo, qualcuno non regge. Una zia zitella piange, senza motivo; due cugini della mamma, che hanno bevuto troppo litigano e sono sul punto di picchiarsi senza motivo; la Mariella canta una canzone appassionata in piedi su una sedia, e la nonna si commuove; qualcuno scompare per un po’, poi torna, dice qualche parola poetica, allusiva e misteriosa e sembra che qualcosa sia cambiato. È una festa, ma ognuno soffre il suo dolore, più doloroso che negli altri giorni, ma misurato; per fortuna che tutto passa prima che si possa impazzire. Un sogno… un sogno magico. Questa atmosfera delicatamente straziante l’avevamo rivissuta solamente in Amarcord, o in certi film di Kusturica; mai in teatro. Non me l’aspettavo proprio. Non so quanto tutto questo abbia a che fare con Garcia Lorca, e francamente… Comunque valeva proprio la pena di vedere La luna in un giorno. Sulla bravura e sulla tecnica degli attori non vale nemmeno la pena di dilungarsi: è scontata. Assolutamente non scontata invece la colonna sonora, o meglio, il paesaggio musicale a cura di Bruno Franceschini che ha rielaborato brani musicali da L’amor brujo di Manuel de Falla e da Songs Drones and Refrains of Death di Crumb. Il pubblico segue tutto lo spettacolo col fiato sospeso; si percepisce la densità dell’attenzione, interrotta solo, ogni tanto, da un applauso liberatorio, e alla fine un’ovazione assolutamente convinta. Non posso concludere altro che inviando i miei complimenti a chi ha reso possibile la realizzazione di questo lavoro. Luigi Alcide Fusani Ex direttore Istituto Italiano di Cultura di Budapest e esperto teatrale. Pubblicherà su teatro.persinsala.it LA LUNA IN UN GIORNO Garcia Lorca, un poema sul filo del circo PIÙ di settemila spettatori paganti sono una cifra di tutto rispetto per il festival internazionale "Sul Filo del Circo" che, per l' adesione del pubblico, sopravanza il blasonato "Santarcangelo dei Teatri". Sta per chiudersi il sipario sulla rassegna diretta da Paolo Stratta di Cirko Vertigo e realizzata soprattutto grazie al sostegno del Comune di Grugliasco, che questa sera alle 21.30 ospita nel Teatro Le Serre un prodotto nato in residenza, "La luna in un giorno", di Vertigo e dei marsigliesi Ex Voto; l' operazione, diretta a quattro mani dai registi Pablo Volo e Manuel Pons Romero, con la consulenza artistica di Milo & Olivia, ha coinvolto cinque studenti del terzo anno sperimentale di alta specializzazione della Scuola di Cirko Vertigo, un progetto pilota che ha affratellato cinque realtà tra Spagna, Italia, Ungheria, Francia, Gran Bretagna. Il lavoro è aereo e plumbeo, perché si ispira all' universo di Federico Garcia Lorca, con la leggerezza dei suoi versi e la crudezza del suo destino; nel cerchio magico della pista ci sono i segni della dittatura e lo sberleffo per la fuggevolezza della vita, c' è la seduzione rischiosa, ci sono l' amore ed il tempo mai in sintonia, ci sono cinque ragazzi espressivi, Anibal Virgilio, Aurelia Eidenberger, Garazi Pascual Esnaola, Pol Mejias, Salvatore Cappello, che trasformano i loro attrezzi in interpreti parimenti degni. Promettono «un sogno ad occhi aperti, leggero e violento. Un viaggio in cui tutto sembra possibile, ma dove aleggia, come un cattivo presentimento, l' incubo franchista». (…) Maura Sesia Da La Repubblica (Torino) del 2/08/2012