l`opera guarda lontano

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Stagione 2015-2016
L’OPERA GUARDA LONTANO
Le proposte della prossima Stagione seguono un preciso indirizzo culturale basato su alcuni
filoni tematici che, tra opere e concerti, approfondiranno periodi e autori del patrimonio musicale
europeo creato negli ultimi quattro secoli. La Stagione 2015-2016 presenta tre principali fils rouges
che accompagneranno lo spettatore in nuovi percorsi: l’opera barocca, il Progetto Janáček–Carsen,
e una scelta delle migliori produzioni internazionali mai viste in Italia.
Seguendo queste tre strade, il nostro nuovo cartellone propone nove opere, una cantata
scenica, un musical, due balletti affidati all’Eifman Ballet di San Pietroburgo e il nuovo Gran Gala
della danza con Roberto Bolle. Inauguriamo la Stagione con Aida diretta da Gianandrea Noseda. Il
Direttore musicale del Teatro ha approfondito, durante questi anni, il suo rapporto con Verdi,
raggiungendo vette interpretative di assoluta grandezza, riconosciute a livello internazionale.
Noseda ha inaugurato le ultime due Stagioni del Regio con due capolavori di Verdi: Simon
Boccanegra e Otello; quest’anno presenta Aida, con la celebrata produzione diretta dal premio Oscar
William Friedkin, autore di capolavori che hanno fatto la storia del cinema come Il braccio violento
della legge o L’esorcista. Verdi, il compositore universale che con le sue opere “pianse e amò per
tutti”, è diventato un vessillo del nostro Teatro, nonché uno degli autori più affini alla sensibilità
artistica di Noseda. La messa in scena di Aida completa un’ideale trilogia del Verdi maturo e vuole
anche essere un omaggio alla riapertura del Museo Egizio.
Uno dei filoni sui quali si basa questa nuova Stagione guarda al panorama internazionale.
Abbiamo deciso di presentare al nostro pubblico, in prima italiana, il meglio della produzione
operistica, offrendo così la più ampia e variegata proposta culturale degli ultimi anni.
Si inseriscono in questa linea gli allestimenti di Tosca, proveniente dal Giappone, La
Cenerentola dalla Malmö Opera, Lucia di Lammermoor e Carmen dall’Opernhaus di Zurigo. Tosca
sarà diretta da Renato Palumbo e avrà la regia di Daniele Abbado, che ha immerso il celebre
titolo di Puccini in un’atmosfera metafisica, senza rinunciare, però, ai simboli propri del dramma:
dalla cupola di Sant’Andrea alla celebre statua di Verschaffelt sulla sommità di Castel Sant’Angelo.
Viene poi messa in scena, dopo dieci anni, La Cenerentola, la più bella fiaba musicale scritta da
Rossini, diretta per l’occasione dal giovane Jader Bignamini, una promessa della gloriosa scuola
direttoriale italiana. Il sogno di Angelina, questa volta, è quello di diventare una principessa del
grande schermo: l’allestimento ci porta infatti sul set di una produzione cinematografica; il regista,
Alessandro Talevi, immagina una Cenerentola molto vicina alle adolescenti d’oggi, una nuova
lettura di acuta analisi sociale. In prima italiana presentiamo anche Lucia di Lammermoor, con la
regia di Damiano Michieletto, in uno dei suoi primissimi spettacoli, creato per l’Operhaus di
Zurigo. Sarà una sorpresa conoscere Michieletto prima che diventasse “Michieletto”, l’enfant
prodige del teatro d’opera che oggi tutti noi conosciamo, vincitore anche del premio Abbiati nel
2007. Sul podio Gianandrea Noseda, che prosegue il suo approfondimento nel repertorio
belcantistico italiano. Con Lucia di Lammermoor, in forma di concerto, si intraprenderà inoltre una
delle tournée che vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio. Con la presenza di
Diana Damrau, oggi la Lucia per antonomasia, Noseda dirigerà la partitura di Donizetti alla
Philharmonie di Essen e al Théâtre des Champs-Élysées, nel nostro consueto appuntamento con il
pubblico parigino. A fine Stagione un’altra donna sarà protagonista del nostro percorso volto a
presentare il meglio delle più recenti produzioni internazionali: Carmen, di Bizet. L’allestimento
proviene da Zurigo, la regia è di Matthias Hartmann e la direzione di Asher Fisch. Sul palco, una
scena spoglia focalizzerà tutta l’attenzione su di lei, Carmen. Per questo allestimento abbiamo
voluto un’interprete mitica, capace di esprimere la carica sensuale e al contempo nichilista del
grande personaggio creato da Bizet: Anna Caterina Antonacci.
L’altro percorso tematico che apriremo con la Stagione 2015-2016 getterà luce sulle opere di
Leoš Janáček – uno dei padri del linguaggio musicale contemporaneo – letto e interpretato dal
grande regista canadese Robert Carsen, che con il Regio vanta uno stretto rapporto che risale al
1996. Primo titolo del Progetto Janáček–Carsen sarà La piccola volpe astuta, con la direzione di
Jan Latham-Koenig, in prima esecuzione a Torino. La storia di Bystrouška, la piccola volpe, è una
metafora dell’esistenza, espressa però con toni leggeri e idilliaci; Carsen ha saputo più di tutti
valorizzare l’opera, sottolineando il realismo, l’inquietudine e la poesia che pervadono la partitura
del compositore moravo. Nella presentazione di una programmazione artistica coerente e
organica, il filone Janáček avrà anche un approfondimento nella Stagione de I Concerti del Regio,
nell’ambito della quale eseguiremo l’imponente Messa Glagolitica, completata nel 1926.
Accanto a Janáček accostiamo un altro maestro europeo del secolo scorso, italiano ma dalla
vocazione europea: Alfredo Casella. Del compositore proponiamo, per la prima volta a Torino, un
capolavoro dimenticato del nostro patrimonio contemporaneo: La donna serpente, opera composta
alla fine degli anni Venti del Novecento. Casella è uno dei migliori compositori della sua epoca, il
suo linguaggio musicale ha aperto nuovi orizzonti stilistici in dialogo con i risultati che
raggiungevano parallelamente Debussy, Mahler, Strauss e Stravinskij. Sul podio Gianandrea
Noseda, uno dei paladini della musica italiana di inizio Novecento alla quale sta dedicando
grandissime energie, sia sul versante discografico sia concertistico. Ad Alfredo Casella, nato
proprio a Torino nel 1883, dedicheremo un’ampia retrospettiva coinvolgendo l’intero “Sistema
Musica” torinese: l’Unione Musicale, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, De Sono
Associazione per la Musica, l’Accademia Stefano Tempia e l’Orchestra Filarmonica di Torino.
L’ampio spazio riservato a Casella, che coinvolgerà anche il Teatro Stabile e il Museo del Cinema,
stimolerà certo il senso d’avventura del pubblico, che avrà la possibilità di conoscere
un’importante personalità della nostra cultura. Tassello importante del Sistema Torino – Alfredo
Casella sarà il anche il concerto della nostra Stagione sinfonica diretto da Fabio Luisi.
Accanto a queste proposte, presentiamo una celeberrima partitura, sempre scritta nei primi
decenni del Novecento: i Carmina Burana di Carl Orff, presentati non nel consueto concerto bensì
in forma di azione teatrale, con regia e videoproiezioni di Mietta Corli e la direzione di Jonathan
Webb. Mietta Corli ha saputo tradurre i Carmina in immagini dal forte impatto visivo, un
allestimento nel quale l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio – diretto da Claudio Fenoglio –
saranno i protagonisti di questo “musical medievale” dalla grande potenza drammaturgica. Un
vero e proprio musical entrerà invece nella nostra programmazione di febbraio. Ampliamo così
l’offerta di titoli della Stagione aprendo le porte a un genere nel quale pop, rock, jazz e linguaggio
classico convivono in perfetto equilibrio.
Rimane l’ultimo filone tematico: il Progetto opera barocca, un discorso iniziato già in questa
Stagione con il Giulio Cesare. Dopo Händel, nella Stagione 2015-2016 poniamo l’attenzione su
Henry Purcell e sul suo capolavoro Didone ed Enea. Presentiamo un allestimento in prima italiana
con regia, scene, costumi e coreografia di Cécile Roussat e Julien Lubek, mentre la direzione è
affidata a uno specialista della musica barocca qual è Federico Maria Sardelli. Presentare il
capolavoro di Purcell in una nuova produzione che fonde teatro, danza, arte circense e
illusionismo significa intendere il passato come strumento per affrontare la contemporaneità,
un’idea nella quale siamo fermamente convinti.
Doppio appuntamento con la danza. Ospiteremo l’Eifman Ballet di San Pietroburgo, una
compagnia che ha rivoluzionato l’accademismo russo proponendo nuovi stilemi dal forte impatto
visivo. A Torino, presenterà due balletti: Anna Karenina e Onegin; gli universali personaggi di
Tol’stoj e Puškin vengono rivisitati in chiave contemporanea, immersi in situazioni drammatiche a
volte estreme. A fine anno torna sul palco del Regio, dopo lo straordinario successo della scorsa
Stagione, Roberto Bolle. Siamo lieti di ospitare una nuova versione del celebre Gala di danza
Roberto Bolle and Friends in quattro imperdibili appuntamenti dal 28 al 31 dicembre.
Viene ulteriormente rafforzata la vocazione internazionale del Regio con diverse tournée;
ancora viva l’eco dei trionfi in Canada e Stati Uniti, nel 2016 siamo stati invitati, quali ospiti
d’onore, all’Hong Kong Arts Festival, una prestigiosa rassegna che illumina l’Estremo Oriente da
circa un lustro con il meglio della produzione musicale internazionale. Porteremo Simon
Boccanegra diretto da Roberto Abbado nell’allestimento firmato da Sylvano Bussotti, la Messa da
Requiem di Verdi diretta da Gianandrea Noseda e due concerti speciali, uno dedicato a Verdi e
Wagner, affidato a Roberto Abbado, l’altro dedicato a Šostakovič e Prokof’ev, diretto da Noseda. A
maggio la già citata tournée a Parigi ed Essen con Lucia di Lammermoor in forma di concerto, con
Noseda e Diana Damrau. Altri importanti appuntamenti all’estero sono in via di definizione.
Mentre saremo a Parigi, sul palcoscenico del Regio (per la prima volta a Torino) andrà in
scena Pollicino, in occasione del 90° anniversario della nascita di Hans Werner Henze. Il grande
compositore tedesco fondò negli anni Settanta il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano,
dove andò in scena per la prima volta, nel 1980, la sua opera per bambini, Pollicino. Il titolo riscosse
un successo di grande portata, soprattutto per il forte intento pedagogico e il genuino spirito di
partecipazione sociale che Henze aveva voluto stimolare creando quest’opera appositamente per i
più piccoli. Con questo spirito proponiamo Pollicino, rendendo così omaggio a uno dei più
influenti compositori contemporanei.
Nella prossima Stagione ospiteremo, come sempre, grandi voci dall’affermata e riconosciuta
carriera internazionale, e sicure promesse della lirica che hanno già dato significative prove. Tra i
tanti artisti che avremo il piacere di ascoltare annunciamo, nell’impossibilità di citarli tutti: Diana
Damrau, Erika Grimaldi, María José Siri, Jennifer Larmore, Kristin Lewis, Jessica Pratt, Carmela
Remigio, Carlos Álvarez, Marco Berti, Paolo Bordogna, Roberto de Candia, Carlo Lepore, Mirco
Palazzi, Giacomo Prestia, Piero Pretti, Mark S. Doss, Antonino Siragusa, Gabriele Viviani.
Siamo orgogliosi di essere un teatro di primo piano nel panorama mondiale, simbolo
virtuoso del sistema culturale italiano e ambasciatore della grande musica nel mondo, ruoli che
richiedono un impegno costante. Il miglior riconoscimento del lavoro di tutti e della qualità
indiscutibile raggiunta da Orchestra e Coro è dato dal fondamentale apporto dei Soci della
Fondazione, dall’appoggio degli Amici del Regio e dal sostegno delle numerose Imprese che
continuano a credere nel Teatro Regio. Lasciamo al nostro affezionato pubblico, che ci segue
sempre con passione, il gusto e la sorpresa di questa Stagione alle porte, orgogliosi di presentare
nuove strade artistiche e culturali in un continuo e profondo dialogo con l’Europa.
Walter Vergnano
Sovrintendente
Gastón Fournier-Facio
Direttore artistico
Gianandrea Noseda
Direttore musicale
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