«Salmo IX» e «Magnificat» di Petrassi potenza e poesia del `900

 «Salmo IX» e «Magnificat» di Petrassi potenza e poesia del '900 italiano
Andrea Milanesi – 5 maggio 2013
L'ombra lunga di Igor Stravinskij si proietta sulle due opere sacre di Goffredo Petrassi (1904-2003)
– il Salmo IX e il Magnificat – che il direttore Gianandrea Noseda ha scelto come nuova tappa
dell'omaggio discografico alla musica sinfonica italiana del XX secolo realizzato dal Teatro Regio
di Torino in collaborazione con Casa Musicale Ricordi e l'etichetta inglese Chandos (distribuita da
Sound and Music); un'influenza che in gioventù, per sua stessa ammissione, ha marchiato a fuoco
la forma e la sostanza del pensiero musicale del compositore soprattutto dopo l'incontro folgorante
con capolavori quali la Sinfonia di Salmi o l'Oedipus Rex.
Nelle interessanti note di copertina del cd, Enzo Restagno mette a disposizione dell'ascoltatore gli
strumenti necessari per ricostruire il percorso artistico e biografico sotteso alla creazione delle due
partiture di Petrassi, facendo anche leva su testimonianze dirette raccolte dalla viva voce
dell'autore: partendo dalle esperienze fanciullesche tra le fila dei pueri cantores, alle prese con le
antiche architetture polifoniche di Josquin Desprez e Palestrina, per arrivare al fascino totalizzante
esercitato su di lui dalla modernità musicale espressa proprio dalla chiara influenza stravinskijana
che contraddistingue il Salmo IX (1934-36) sin già nel suo particolare organico (formato da coro,
orchestra d'archi, ottoni, percussioni e due pianoforti).
Nell'aura tardobarocca/neoclassica e nell'approccio quasi melodrammatico del Magnificat (193940) l'autore ha inteso rispondere alla necessità di trovare un «personaggio teatrale» con una storia
da raccontare, individuato appunto nella figura della Madonna, a cui conferisce voce il timbro
cristallino e il canto agile di un soprano leggero (nella presente registrazione Sabina Cvilak) che si
insinua tra le possenti perorazioni corali e orchestrali dei diversi episodi in cui è strutturato il
Cantico della Vergine.
Alla salda guida delle compagini del Teatro Regio di Torino, Noseda dimostra una perfetta
consonanza con la potenza drammaturgica e le oasi di poetica riflessione di queste pagine,
ricondotte nell'alveo dell'illustre tradizione musicale e spirituale che ha fatto grande la storia
artistica del nostro Paese.