STAGIONE D’OPERA 2013-2014
IL FLAUTO MAGICO
Il delicato equilibrio tra il bene e il male
nell’opera magica di Mozart
Teatro Regio, venerdì 10 gennaio 2014 ore 20
Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart, Singspiel pieno di magia e di
mistero, va in scena al Teatro Regio dal 10 al 21 gennaio 2014 nel fiabesco allestimento con la regia
di Roberto Andò. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio salirà il maestro Christian
Arming, direttore viennese acclamato dalle platee di tutto il mondo per le sue interpretazioni delle
pagine mozartiane.
Il flauto magico è un’opera dai contenuti profondi, quasi mistici, tuttavia Roberto Andò non ha
perso di vista quella freschezza alla quale lo stesso Mozart pensava, per rendere il suo lavoro
leggero e adatto per il gran pubblico. «Mozart – dice il regista – mise dentro Il flauto magico i suoi
interessi scientifici e il grande amore per l’Egitto. Purtroppo, nel corso degli anni l’attenzione
teatrale si è spostata troppo verso il senso iniziatico dell’opera, perdendo di vista gli incroci
meravigliosi tra gusto popolare e aspetti di pensiero. Ho voluto sgombrare il campo, recuperando
la leggerezza e la sorpresa, attingendo a quel modello teatrale che voleva in scena attori-cantanti».
In questa produzione, proveniente dal Teatro Massimo di Palermo, scene e luci sono di
Giovanni Carluccio, mentre i costumi sono firmati da Nanà Cecchi. Il principe Tamino sarà il
tenore Giorgio Berrugi, che ha debuttato con grande successo al Regio l’anno scorso nel ruolo di
Rodolfo ne La bohème; nell’impervio ruolo della Regina della Notte ci sarà il soprano russo Olga
Pudova, il basso Aleksandr Vinogradov torna al Regio nelle vesti del sacerdote Sarastro,
personaggio che ormai fa parte del suo nutrito repertorio; il soprano Maria Grazia Schiavo
interpreta Pamina e il baritono Markus Werba Papageno. Completano il cast: Laura Catrani
(Papagena), Talia Or (Prima dama), Alessia Nadin (Seconda dama), Eva Vogel (Terza dama),
Alexander Kaimbacher (Monostato), Ryan Milstead (Oratore degli iniziati), Klaus Kuttler (Primo
sacerdote) e Dario Prola (Secondo sacerdote). Nel corso delle dieci rappresentazioni, si alternano
nei ruoli principali: In-Sung Sim (Sarastro), Christina Poulitsi (Regina della Notte), Tony Bardon
(Tamino), Ekaterina Bakanova (Pamina) e Thomas Tatzl (Papageno). Com’è noto, il Flauto è anche
opera per piccoli cantori: per l’occasione, i tre piccoli geni sono interpretati dai solisti del Coro di
voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”. Maestro del coro è Claudio
Fenoglio.
Il 7 ottobre 1791, una settimana dopo il debutto del Flauto magico al Theater auf der Wieden di
Vienna, Mozart scriveva alla moglie: «Sono appena tornato dall’Opera, che era più piena che mai.
Molti pezzi sono stati bissati ma ciò che più mi fa piacere è l’approvazione silenziosa! Puoi vedere
come quest’opera sia sempre più stimata». L’ultima creazione del compositore austriaco aveva
ottenuto un successo strepitoso sin dalla prima sera: tale trionfo si sarebbe replicato decine e
decine di volte, spingendo l’impresario del teatro e autore del libretto, Emanuel Schikaneder, a
preparare addirittura un seguito della vicenda.
Il Flauto magico appartiene al genere della Zauberoper, ovvero “opera magica”: di fatto i
protagonisti della vicenda sono sacerdoti, regine e principi le cui vicende trascorrono tra luoghi
incantati, misteriosi boschi, obelischi, piramidi e templi inseriti in un Egitto immaginario. La
complessa trama ruota attorno alle smanie della Regina della Notte la quale, mossa da una rabbia
ancestrale contro il gran sacerdote Sarastro, usa il principe Tamino per le sue personali brame. Il
gioco è questo: se Tamino riuscirà a liberare Pamina – figlia della regina – dalle grinfie di Sarastro,
sarà sua sposa. Per questo compito Tamino, accompagnato da Papageno, riceve un flauto d’oro,
magico appunto, capace di mutare le passioni umane. Il cuore dell’opera, e della personale vicenda
di Tamino, è rappresentato dalle scene nelle quali deve affrontare tre prove: quella del silenzio,
quella dell’acqua e infine quella del fuoco. Riuscirà a superarle tutte brillantemente e qui si
compierà la svolta: Sarastro a sorpresa si rivelerà il buono della situazione, la Regina della Notte
invece una malvagia antagonista. L’opera si conclude con un rapido lieto fine: Sarastro festeggia la
vittoria del sole sulle tenebre e accoglie i novelli sposi Tamino e Pamina.
Il capolavoro mozartiano oltrepassa i confini della Zauberoper per l’eccezionale ventaglio di
stili espressivi utilizzati: qui convivono la sentimentalità di Pamina con i virtuosismi iperbolici
della Regina della Notte, la giovialità di Papageno con la sublimità di Sarastro e dei sacerdoti.
Mozart, negli ultimi anni della sua vita, aveva scritto pagine per organetto meccanico, per coro di
voci bianche, per cerimonie massoniche e religiose, per opere serie e buffe, tutte esperienze che
mise a frutto nell’animare la fiaba di Schikaneder e creare un’opera unica che, come spiega Giorgio
Pestelli, «pone un sigillo conclusivo alla giornata creativa di Mozart, ben oltre il Requiem lasciato
incompiuto».
L’opera è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, Socio Fondatore del
Teatro Regio, e sarà presentata al pubblico da Vittorio Sabadin all’interno delle Conferenze del
Regio, al Piccolo Regio Puccini mercoledì 8 gennaio alle ore 17.30. L’ingresso è libero.
La “prima” sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 venerdì 10 gennaio alle ore 20. Come di
consueto, si potrà seguire il backstage, nonché scoprire divertenti curiosità sugli interpreti e
sull’allestimento, seguendo le Pillole di Passione di Paola Giunti sul sito del Regio
www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube.com/TeatroRegioTorino.
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Torino, 3 gennaio 2014
UFFICIO STAMPA
Teatro Regio, Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni
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