Il Teatro Francese (in italiano)

AICS Bologna
Il Teatro Francese (in italiano)
lunedì 24 gennaio 2011
Rassegna Alemanni OFF - Lunedì 24 gennaio , ore 21 - La Cantatrice Calva di Jonesco - Martedì 25 gennaio , ore 21 - La
Lezione di Jonesco - Giovedì 27 gennaio , ore 21 - La Cantatrice Calva di Jonesco - Venerdì 28 gennaio , ore 21 - La
Lezione di Jonesco ...
Rassegna Alemanni OFF
Il Teatro Francese
(in italiano)
Lunedì 24 gennaio , ore 21 - La Cantatrice Calva di Jonesco
Martedì 25 gennaio , ore 21 - La Lezione di Jonesco
Giovedì 27 gennaio , ore 21 - La Cantatrice Calva di Jonesco
Venerdì 28 gennaio , ore 21 - La Lezione di Jonesco
Bologna come Parigi.
E' dal 1957 che vengono ininterrottamente recitate, nel piccolissimo (capienza: circa trenta posti) Théâtre de la Huchette,
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situato nel cuore del Quartiere Latino della capitale francese, La Cantatrice Calva e La Lezione, le due pièces magistrali
di Eugène Ionesco, uno dei padri del Teatro dell'Assurdo. Ogni sera. Con otto attori che “fanno i turni”
nell'interpretazione dei personaggi. Alle 20.30 La Cantatrice Calva, alle 22.00 La Lezione.a
Nella settimana tra il 24 e il 28 gennaio, il Teatro Alemanni di Bologna riproporrà questo schema, leggermente modificato,
per far respirare agli appassionati di teatro – e non – un effluvio di atmosfera culturale parigina. Lunedì 24 e
giovedì 27 andrà in scena La Cantatrice Calva, mentre martedì 25 e venerdì 28 sarà rappresentata La Lezione. Sempre alle
ore 21.00. Ad opera della Compagnia dei Maghi, una compagnia non professionista, composta da attori e attrici
provenienti da diversi percorsi di formazione e dotati di curricula teatrali piuttosto ricchi e variegati (da musical a
commedie brillanti, da Shakespeare a Pirandello, dalla commedia dell'arte a monologhi).
Queste due opere teatrali – come anche le opere successive di Ionesco – sono state definite, dai critici,
delle anti-pièces(“anti-commedie”), un termine che suona come una sfida e una provocazione. In effetti,
all'epoca (primi anni Cinquanta) esse avevano costituito i primi esempi di un genere teatrale ai suoi albori, “il
Teatro dell’Assurdo”, in cui la vicenda subisce uno straniamento tramite l’utilizzo esasperato di frasi
fatte, dialoghi contrastanti, luoghi comuni.
La prima messinscena de La Cantatrice Calva, nel 1950, fu tutt’altro che un successo: il genere del tutto
particolare ed innovativo lasciò perplessi gli spettatori; inscenata qualche anno più tardi, nel 1955, riscosse invece un
enorme successo. Si narra che, nella stesura del testo, l’autore avesse tratto ispirazione da un manuale di
conversazione per imparare l’Inglese: per esercitarsi, ricopiava le frasi e si era accorto della loro banalità: “il
soffitto è in alto, il pavimento è in basso…”. Ecco cosa lo stesso Ionesco dichiarò a questo proposito:
“Scrivendo questa commedia ero sopraffatto da un vero malessere, da un senso di vertigine, di nausea. Ogni
tanto ero costretto ad interrompermi ed a domandarmi con insistenza quale spirito maligno mi costringesse a continuare
a scrivere. Andavo a distendermi sul canapè con il terrore di vederlo sprofondare nel nulla; ed io con lui”.
Nel 1951 mise in scena La Lezione. Questo “dramma comico”, così come Ionesco lo chiama in modo
volontariamente paradossale, sorprende ancora: è sconvolgente per l’illogicità e per i calembours (giochi di
parole); non vi si ritrova il funzionamento tradizionale dell’azione, che non è condotta secondo una progressione
calcolata, non comporta cambiamenti improvvisi, né tantomeno conduce ad un epilogo coerente. Un vecchio professore
riceve un’allieva per una lezione privata di matematica e di filologia e tutto sembra procedere secondo il consueto
rituale didattico e le attese dello spettatore, finché, a poco a poco, sulla scia eversiva del gioco linguistico e di un
allucinato metodo di insegnamento, la scontata banalità della situazione inizia a deviare verso il parossismo, in un
crescendo di minacce e punizioni, fino al coup de théâtre finale.
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