C M Y CM MY CY CMY K Rappresentanza a Milano della Commissione Europea Teatro all’Improvviso SOLSTIZIO Elastic THE GAG MAN Silence SEGNI BIANCHI Ilotopie ACQUAFORTE MANTOVANA Cacahuète L’ENTERREMENT Potlach CITTÀ INVISIBILI Fura dels Baus METAMORFOSIS Gastaldello JUSTINE Artioli DRAMMATURGIE De Bosio Gallico ORPHEO NYSTI AMERICAN SOUP Dionisi EROS I Antichi IL SEGRETO Sieni SOLO GOLDBERG IMPROVISATION Albanese RECITAL Teatro delle Selve RE CERVO Restani Olivieri FABULA ORFICA La Fionda DE RERUM NATURA e tanto altro mantova 21 giugno_4 luglio 06 C M Y CM MY CY CMY K Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo presidente Giovanni Pasetti segreteria Vittoria Asioli - Alice Rabaglia consulente Artistico per il Teatro Urbano Luigi Fusani consulente Organizzativo Fabio Zanchi direzione organizzativa Emanuela Talia ufficio stampa Giulia Calligaro e AIGOR di Regina Tronconi e Cristina Mezzadri pubbliche relazioni Anna Di Salvo creatività e comunicazione Ventisei.it segreteria organizzativa per il Comune di Mantova Susanna Sassi, Giulia Pecchini Con il patrocinio di Jàn Figel’, membro della Commissione Europea, responsabile per l’istruzione, formazione, plurilinguismo e cultura. Si ringrazia Filippo Trevisani, Soprintendente per il Patrimonio storico artistico e etnoantropologico di Brescia, Cremona e Mantova, per la collaborazione dimostrata. C M Y CM MY CY CMY K Un nuovo debutto per la città di Mantova: presentiamo oggi la prima edizione del Festival Europeo del Teatro di scena e urbano, tappa fondamentale del progetto MantovacittàdeiFestival, nel quale convivono e acquistano un più forte significato esperienze straordinarie, quali Festivaletteratura e Mantova Musica Festival, e nuovi eventi come, appunto, TEATRO e Segni d’Infanzia, dedicato all’arte e al teatro per l’infanzia. “Mantova città del teatro europeo” è stato l’obiettivo con cui si è lavorato per dar vita a questo progetto, muovendo dall’idea di unire il dinamismo del teatro urbano con il rigore propositivo del teatro di scena (che già trova espressione nella consolidata formula dell’Arlecchino d’oro) con soluzioni che abitano in modo diverso ma complementare i luoghi della città. Vengono così a dialogare insieme le due anime dell’antico teatro della commedia dell’arte, quella di strada e quella di corte, dando vita ad un appuntamento che vuole distinguersi per l’elevata qualità e l’unicità delle proposte e per la magia di un centro rinascimentale che rivive in forma di spettacolo en plein air nelle notti estive del solstizio. Intuizione comune è l’idea di portare il teatro fuori dall’immaginario tradizionale e renderlo in tal modo immediatamente fruibile al pubblico, che potrà attraversare i consueti percorsi storici e artistici della città con occhi e sensibilità nuovi, grazie alle atmosfere e suggestioni sceniche proposte da gruppi, attori, musici e danzatori italiani e internazionali. I cittadini sono il valore aggiunto, filo conduttore e forza vitale che fa scorrere pensieri, emozioni e idee. Il Comune di Mantova, promotore e principale sostenitore della manifestazione, e la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo hanno inteso creare un team di lavoro per consentire un nuovo modo di proporre il teatro alla città e la città al teatro, con un respiro europeo che consenta al festival di candidarsi a laboratorio permanente per lo sviluppo di progetti teatrali e diventare un punto di riferimento in Europa per quanti, addetti ai lavori e appassionati, vogliono restare in contatto con i fermenti nuovi di questa realtà. Questa città, per la sua vocazione culturale, ha il diritto e il dovere di esprimersi di più e al meglio attraverso le forme e le espressioni che le sono proprie, ed è per me una gioia vedere oggi concretizzato un progetto che, prima ancora che nelle linee programmatiche della nuova giunta comunale, ha trovato casa nella testa e nel cuore di una grande amante del teatro. Un ringraziamento è dovuto a tutti coloro che hanno lavorato con passione all’iniziativa, agli enti e alle istituzioni che hanno partecipato, alle realtà teatrali mantovane che con entusiasmo hanno aderito all’idea, agli sponsor che con lungimiranza e intelligenza hanno contribuito al concretizzarsi di un sogno. Fiorenza Brioni Sindaco di Mantova C M Y CM MY CY CMY K Un Festival ampio, ricco di colori e di vita. Un progetto che per la prima volta coinvolge in modo completo il centro urbano di Mantova, allineando spettacoli che dialogano con la bellezza dei luoghi e dei monumenti rinascimentali, nell’anno mantegnesco. Un Festival che presenta ancora una volta nel suo cuore l’Arlecchino d’Oro creato da Umberto Artioli e Siro Ferrone, tributo all’inventiva dei maestri del teatro contemporaneo, protagonisti di un rito che offre agli spettatori momenti di altissima intensità. Il rinnovarsi della formula che ci ha accompagnato dal 1999 ad oggi si effettua nel segno della prospettiva europea e internazionale, potenziando tuttavia l’apporto delle molte energie che si impegnano quotidianamente per rendere la nostra città una capitale culturale del mondo nuovo, espressione di sintesi ideativa, meticciato artistico, convivenza di numerosi e diversi modelli d’espressione. Il tema che abbiamo scelto per l’edizione del 2006, e che rimane sotto traccia rispetto alle proposte spettacolari, parla di Transiti e Metamorfosi, evocando due realtà che fondano l’intera esperienza teatrale. Nel transito dal cielo agli inferi si compie la nascita dell’Arlecchino di Tristano Martinelli, parafrasi comica del viaggio di Orfeo del Poliziano, che riappare nelle serate del Festival grazie alle musiche rinascimentali compiute da Claudio Gallico. Metamorfica è poi l’operazione che ogni attore compie su se stesso, travestendosi per liberare l’immaginario del pubblico che gli sta di fronte. Situazione accentuata dalla straordinaria mobilità di Antonio Albanese, o dall’appassionata rivisitazione della Metamorfosi di Franz Kafka tradotta in scena da La Fura dels Baus, la compagnia catalana che muove dalla strada al palco senza perdere la propria provocatoria intensità sperimentale. È un cammino ininterrotto, che va e ritorna da Palazzo Te verso le piazze e le strade della città, alla scoperta di altre e potenzialmente innumerevoli Città Invisibili, a cui il Teatro Potlach dà voce nel corso dei tre giorni che reinterpretano gli spazi naturalmente scenici della reggia gonzaghesca e delle zone circostanti. Tutto inizia però dall’acqua su cui Mantova sorge, solcata da figure che sembrano camminare sulla superficie del lago, e che ampliano nei loro giochi il territorio dell’esistenza di ogni giorno, grazie ad una felice trasformazione. Ilotopie, ovvero come l’utopia si dimostra già parte delle nostre radici, silenziosa e nascosta. Giovanni Pasetti Presidente della Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo L’Arlecchino d’Oro, un festival di teatro che, nelle diverse edizioni, ha conclamato valori culturali e artistici di imponente consistenza, estende in questa edizione le proprie linee di confine tematiche e spaziali, coinvolgendo l’intera città di Mantova con i suoi innumerevoli luoghi storici e artistici. Il nuovo Festival si pone così, in assoluta sintonia con il principio che anima il modus operandi della Fondazione Banca Agricola Mantovana che, nella valorizzazione delle molteplici attività artistiche svolte sul territorio, fonda la propria linea guida. Riscontro puntuale di un’attività culturale sensibile al territorio è ravvisabile nella presenza di compagnie professionali nate a Mantova con il supporto della Fondazione, ormai operative a livello nazionale, che, nel ricco palinsesto del festival, si affiancano a realtà di respiro internazionale, in un dialogo che conduce la nostra città a confrontarsi con le forme e i contenuti del teatro europeo. Luigi Frezza Presidente Fondazione Banca Agricola Mantovana C M Y CM MY CY CMY K La “Città Gioiosa” rinascimentale, nella sua accezione di comunità che partecipa creativamente alla vita del polo urbano che la ospita, sembra rivivere pienamente nel progetto del Festival Europeo del teatro di Scena e Urbano 2006. L’attività teatrale proposta dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo si presenta tempestiva a rispondere a quell’esigenza del cittadino contemporaneo di vedere realizzate “opere” durature di cui beneficiare e attraverso le quali arricchire il proprio bagaglio di vissuto collettivo. Banca Agricola Mantovana ha voluto, riconfermando il sostegno al festival, riconoscere al teatro, con le sue forme transitorie per eccellenza, una statura alta, attribuirgli la concretezza stabile di esperienza collettiva, da conservare nel tempo come bene comune ed elemento coesivo della comunità mantovana di oggi. Giuseppe Menzi Direttore Generale Banca Agricola Mantovana Strettamente legato al tempo della festa e del rito, il teatro si esprime nella scena urbana in maniera privilegiata, in stretto rapporto con la città, la sua monumentalità, i suoi simboli di pietra in cui la collettività si ritrova naturalmente. La proposta del Festival TEATRO non è quindi casuale; nasce dalla specificità di Mantova, che giustamente rivendica il titolo di capitale del teatro europeo, vista la posizione di eccellenza vissuta fin dai tempi del Rinascimento, ma si unisce altresì alle caratteristiche e ai punti di forza del teatro urbano. Infatti, le rappresentazioni che animeranno i quattordici giorni di festa non si svolgono in ambienti dedicati in modo consueto agli spettacoli, ma all’interno di scenari che vengono resi vivi. È un modo di valorizzare i rapporti umani diretti, migliorando la qualità della vita. Ma non basta. Avviene poi un forte incontro con un secondo tipo di eventi, quelli che si svolgono all’interno di Palazzo Te, privilegiando una dimensione raccolta che tuttavia è profondamente annidata nel tessuto artistico della nostra storia. Le sezioni del Festival dialogano così tra loro, spezzando il corto circuito della passività e inducendo lo spettatore ad attraversare uno spazio nuovo: il luogo della creatività e della trasformazione, esattamente quello che accade in modo unico qui e ora. La città di Mantova con il suo eccezionale patrimonio architettonico e urbanistico è il territorio privilegiato in cui si svilupperà la drammaturgia degli spazi aperti. Nell’auspicio che questa città divenga la grande capitale del teatro urbano e di scena, la prima realmente inserita nel circuito dei maggiori festival europei. Luigi Fusani e Giovanni Pasetti Coordinatori Artistici C M Y CM MY CY CMY K Teatro all’Improvviso Mercoledì 21 giugno ore 21.30 palazzo te SOLSTIZIO D’ESTATE - TRANSITI E METAMORFOSI Teatro all’Improvviso organizza nel meraviglioso scenario di Palazzo Te un percorso tra arte, teatro e gioco sul tema della trasformazione e del capovolgimento dei punti di vista e della percezione: il pubblico attraverserà il Palazzo scoprendo in ogni sala una diversa performance artistica ispirata al motivo della metamorfosi, in una rappresentazione complessiva legata al racconto del Don Chisciotte. Aprirà e chiuderà la serata la compagnia svizzera Trickster Teatro con Rapsodia per giganti, uno spettacolo sui trampoli che, attingendo all’immaginario dei mitici colossi, provoca stupore e meraviglia giocando sul rovesciamento delle misure e delle grandezze. Martedì 27 giugno ore 21.30 piazza erbe DEL SOGNARE ideazione e immagini Dario Moretti musica e canzoni Carlo Cialdo Capelli Alli omini parrà di vedere nelle tenebre grandissimi sprendori. O meraviglia delle umane spezie, qual frenesia t’ha sì condotto? Parlerai con gli animali di qualunque spezie ... Vedra’ti cadere di grandi alture senza tuo danno e torrenti ti accompagneranno. dagli Scritti letterari di Leonardo da Vinci Del sognare è uno spettacolo di immagini, musiche e canzoni ispirato ad alcuni scritti di Leonardo da Vinci ed in particolare a "Il Diluvio", "La caverna", "Il sito di Venere", "Quattro favole", "Il Gigante", "Il primo volo" e "Il sole". Lo spettacolo verrà realizzato nel cuore del centro storico della città, proiettando sopra i palazzi di Mantova enormi immagini realizzate da Dario Moretti mediante l’utilizzo di varie tecniche pittoriche, collage, animazioni, riprese in diretta da una telecamera. Le immagini saranno ispirate alle musiche e alle canzoni realizzate dal vivo da Carlo Cialdo Capelli, con l’ausilio di una piccola orchestra. Gli spettacoli del Teatro all’improvviso nascono principalmente dalle invenzioni, dalle idee e dalle visioni di Dario Moretti, fondatore della compagnia. Ogni allestimento è sempre stato concepito come sperimentazione di un nuovo linguaggio, attraverso l’uso di varie tecniche e materiali nei più diversi campi d’azione. Dai primi anni ’90 Dario Moretti ha iniziato a produrre, parallelamente all’allestimento degli spettacoli, delle opere di scultura e di pittura, creando numerose installazioni tra arte e teatro. Opere nate attraverso il desiderio di raccontare per immagini: un universo di oggetti, costruzioni, dipinti e sculture a volte presentate singolarmente, a volte assemblate, sempre unite tra loro dalla forza del teatro. C M Y CM MY CY CMY K Silence Teatro Giovedì 22 giugno ore 18 piazza erbe Domenica 25 giugno ore 17 piazza mantegna ore 19 piazza mantegna Giovedì 22 giugno ore 21 dal centro storico al lago inferiore SEGNI BIANCHI Una performance d’improvvisazione sulla poesia del quotidiano. Una decina di attori/statue, ricoperti d’argilla dalla testa ai piedi, sono lasciati liberi di agire nelle strade, nelle piazze, al bar, nel parco, al supermercato, in ogni luogo dove sia possibile incontrare gente. Le statue viventi non mancheranno di incuriosire, sorprendere, spaventare, divertire gli ignari passanti creando momenti fortemente comunicativi e di rara intensità. Con questa performance il Silence Teatro ha sperimentato che utilizzando l’universalità del gesto, il linguaggio del corpo e la fissità dell’immagine è possibile dare e ricevere incredibili emozioni, parlando a persone di ogni età e che vivono in luoghi dalle caratteristiche culturali ed ambientali estremamente diverse. SUGGESTIONI BAROCCHE Vestiti con eleganti abiti di foggia seicentesca, il volto e il capo coperti di argilla bianca, gli attori attraversano la città con leggerezza, verso il lago, creando un’atmosfera di assorto silenzio, di stupito incantesimo. In un procedere di contrappunti e fughe, i protagonisti vivono la città (con le sue vie, le fontane, i monumenti, gli edifici...) ricreandola e trasformandola in una dimensione magica e atemporale, in un intarsio mitico e favoloso. L’azione scenica non è costruita solo attorno ai luoghi e alle cose, ma anche intorno alle emozioni e agli atti emotivi, come l’amore, la gelosia, il bacio, il riso che gli attori affrontano con ironia, ora lieve, ora marcata. E il sentimento, enfaticamente simulato, è come gridato nella fissità delle figure in posa, nelle iperboli, nelle metafore. La parola lascia il posto alla pura immagine, capace di suscitare emozioni e di evocare atmosfere ora sensuali, ora giocose, ora tenui e malinconiche. L’associazione per la ricerca teatrale Silence Teatro effettua un lavoro di ricerca attraverso forme di espressione tendenti al connubio tra teatro e ambiente con l’intento di favorire una dialettica creativa tra gli spazi urbani e la proposta artistica.Il Silence Teatro ha acquisito la convinzione che il soggetto teatrale debba ruotare intorno al proprio vissuto in modo tale che il patrimonio storico-culturale della collettività possa essere riletto ed elaborato sotto forma di evento teatrale. Da questo concetto hanno origine i suoi spettacoli itineranti con i quali partecipa a numerosi ed importanti festival in Russia, Polonia, Slovacchia, Italia, Olanda, Belgio, Austria, Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Estonia, Svizzera, Repubblica Ceca, Georgia, Finlandia, Lussemburgo, Ungheria, Ucraina, Lettonia e Libano. Il Silence Teatro, oltre a produrre spettacoli, svolge un’intensa attività di promozione culturale organizzando, in collaborazione con istituzioni pubbliche, stages e rassegne teatrali. È inoltre ideatore e promotore dell’iniziativa didattico-culturale I luoghi della memoria, un laboratorio teatrale finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo di strada e del progetto Teatro e Incisioni Rupestri, performance realizzata sulle rocce istoriate della Valle Camonica. C M Y CM MY CY CMY K Ilotopie Giovedì 22 giugno ore 22.30 sponde del lago inferiore ACQUAFORTE MANTOVANA Ilotopie, che da tempo approfondisce gli interventi intorno ai bacini d’acqua, realizza una creazione tra le sponde del Lago Inferiore di Mantova e il lago stesso, ovvero la sua superficie cangiante. Una sfilata di magiche apparizioni di oggetti e macchinari galleggianti, una sequenza di immagini poetiche e divertenti. Il pubblico vedrà persone che sembrano camminare sulle acque, e che si muovono con grazia quasi innaturale, in uno spettacolo dall’aspetto lieve e barocco. L’acqua si comporta come l’elemento rivelatore della fragile esistenza umana. Al tempo stesso scenario e tramite verso il sogno, il liquido rafforza la dimensione sensibile e poetica degli attori, gruppi di uomini che navigano e lavorano, ognuno dedito alle proprie occupazioni. C M Y CM MY CY CMY K Ilotopie Venerdì 23 giugno ore 18 piazza erbe GENS DE COULEUR Il popolo colorato che cammina per le strade della città crea un’immagine umana più grande del consueto. È l’effetto del colore, che opera un silenzioso mutamento di scala, determinando un rapporto diverso con gli interpreti della quotidianità. Le persone si fermano, le macchine si arrestano. Il popolo colorato sembra vestito di una seconda pelle, brillante, plastica, che regala agli attori l’aspetto di sculture. Una tinta diversa per ciascun personaggio: blu turchese, rosso scarlatto, verde mela, giallo limone, rosa fucsia. La libertà di questi individui è totale. Talvolta corrono, in altri casi salgono sugli autobus, o si aggirano nello spazio del mercato. Infine, dopo un lungo percorso cittadino, prendono posto. Così si circondano di un pubblico che naturalmente si addensa intorno a loro. Ognuno sceglie il proprio luogo, sedotto dagli oggetti che ricordano il suo stesso colore. Dovunque, l’espressione plastica fissa il gesto, inventando una forma nuova, per metà uomo e per metà cosa, nell’universo dei mutanti colorati. Attiva dal 1980, la Compagnia Ilotopie è composta da attori, scultori, danzatori, musicisti, scenografi, ricercatori, inventori che hanno scelto di lavorare nell’incrocio delle arti, interrogandosi e interrogando il mondo intorno a loro. A seconda delle circostanze, dei luoghi e delle persone, attraverso un linguaggio di immagini viventi, i paesaggi di ogni giorno trovano nuove prospettive: gli spettacoli più raccolti o le grandi messe in scena urbane si riempiono di corpi tutti da vivere, per un pubblico che ritorna ad essere un soggetto attivo e reattivo. C M Y CM MY CY CMY K Cacahuète Venerdì 23 giugno ore 17 piazza erbe L’ENTERREMENT DE MAMAN Pellegrinaggio tragicomico di una sepoltura in città: è il più grande successo della compagnia (più di 180 rappresentazioni in tutto il mondo). Una famiglia - padre handicappato, figlio che vive ancora a casa, figlia esuberante, genero irascibile e un vicino - cerca disperatamente la strada per il cimitero, portando il feretro della madre defunta. Smarriti per sventura tra le strade della città, tenteranno di sbarazzarsi dell’ingombrante fardello usando tutti i mezzi a loro disposizione. Ci riusciranno? Venerdì 23 giugno ore 19 piazza marconi LA FAMILLE EN SLIPS Un gruppo di attori seminudi (da cui il titolo) si aggirano per la città, interagendo con i passanti e creando situazioni di comicità involontaria. O volontaria? Sabato 24 giugno ore 17 piazza erbe COCKTAIL CANNIBAL Mangiare un nostro simile può rivelarsi talvolta un’esperienza divertente. Così, in mezzo alla città, viene imbandito un pasto, ricco di ogni prelibatezza. Compreso naturalmente un personaggio sdraiato in mezzo agli altri cibi. Sabato 24 giugno ore 19 piazza marconi LES BÉBÉS È un intervento di animazione delirante. Quattro bebè giganti giocano con l’ambiente circostante sotto l’occhio di una nurse sopraffatta dalla loro debordante vitalità. Provate infatti a immaginare quattro neonati liberi per la città. Tra fontane, gelaterie, bar e persone coinvolte, un percorso che appassiona e diverte il pubblico. Sconcertati alcuni bambini, assolutamente divertiti i genitori. Dal 1986 la compagnia francese Cacahuète crea avventure, episodi sempre nuovi, happening, sorprese urbane. Improvvisa con il traffico, i negozianti, i parchi, le chiese, l’architettura, il pubblico: la città diventa l’attrice principale. Il suo spirito di trasgressione è al tempo stesso uno stato d’animo e una scelta estetica ben precisa. La compagnia ha partecipato a numerosi e importanti festival internazionali in Europa e nel mondo. Oggi, a Mantova, propone una serie di improvvisazioni con la stessa carica provocatoria che ha caratterizzato l’intero suo percorso artistico. C M Y CM MY CY CMY K Albanese PREMIO HYSTRIO-ARLECCHINO D’ORO 2006 C M Y CM MY CY CMY K Albanese Venerdì 23 giugno ore 21.30 cortile d’onore palazzo te Ballandi Entertainment RECITAL con Antonio Albanese e con Teo Ciavarella al piano e alle tastiere Guglielmo Pagnozzi al sax e al clarino Recital, uno spettacolo pensato espressamente per il pubblico di questo Festival, ripercorre il lavoro teatrale di Antonio Albanese, con i suoi personaggi, maschere di periferia fragili, mostruose e grottesche, nati da un accurato lavoro sul corpo fatto di osservazione e composizione che dà vita e identità a queste creature. Provenienti da un nord e da un sud interscambiabili raccontano le loro storie, le loro debolezze, le loro tenerezze, le loro vulnerabilità. Ci parlano del nostro vivere come in una nuova commedia dell’arte del nostro orrore quotidiano. Negli spettacoli di Albanese la musica è sempre stata protagonista e parte integrante della drammaturgia. Teo Ciavarella e Guglielmo Pagnozzi lo accompagnano attraverso questo viaggio. È Antonio Albanese a ricevere nel 2006 il premio Hystrio-Arlecchino d’Oro, nato nel 2005 grazie alla collaborazione tra la rivista Hystrio e la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Questo prestigioso riconoscimento gli viene consegnato nella serata di sabato 17 giugno, a Milano presso il Teatro Litta, durante la cerimonia che prevede la consegna di tutti i premi che Hystrio ogni anno attribuisce a diversi protagonisti del mondo del teatro. Antonio Albanese è da sempre perfetta espressione dell’artista mutevole, che reinventa la vita quotidiana, attualizzando nel segno dell’espressione comunicativa le deformazioni individuali e sociali della contemporaneità. Attore straordinario, maschera surreale, mimo naturale, autore innovativo, Antonio Albanese, nato a Lecco nel 1964, si diploma nel 1991 presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Sulla scena, è protagonista di un’ininterrotta serie di opere, tra cui ricordiamo soltanto Tre Sorelle di Cechov per la regia di Gabriele Vacis, Caligola di Camus per la regia di Jesus Carlos Martin, Tamburi nella notte di Bertolt Brecht. Di estrema efficacia e meraviglia sono gli spettacoli che Antonio cuce su se stesso, dando voce alla propria polivalenza interpretativa: Uomo, Giù al nord, Non c’è problema e il recente Psicoparty. Una rilevanza artistica confermata anche da alcuni libri, quali Diario di un anarchico foggiano e Patapim e Patapam. Numerose sono anche le sue interpretazioni e regie sul grande schermo, come avviene per Uomo d’acqua dolce, La Fame e la Sete, Il nostro matrimonio è in crisi. Notevole la presenza pirandelliana in Tu ridi dei fratelli Taviani e l’interpretazione di Giordano lo strambo ne La seconda notte di nozze di Pupi Avati. C M Y CM MY CY CMY K I Antichi Sabato 24 giugno ore 18 piazza erbe Domenica 25 giugno ore 18 piazza mantegna Associazione Culturale Compagnia De Calza IL SEGRETO DELL’ONFALOMANTE regia Roberto Bianchin e Luca Colferai La Compagnia de Calza I Antichi presenta la momarìa burlesca Il segreto dell'Onfalomante che racconta, in un gioco continuo di animazione con il pubblico, le straordinarie capacità di un bizzarro personaggio incontrato da Giacomo Casanova in uno dei suoi viaggi: un singolare indovino capace di predire il futuro attraverso la lettura dell'ombelico, avvalendosi dei segreti dell'arte antichissima dell'onfalomanzia. Lo accompagna una variopinta corte settecentesca di casanova e cortigiane, ciarlatani e imbonitori, schiave e danzatrici. Nata nel 1541 da un gruppo di nobili veneziani con il motto «Divertire Divertendosi», la Compagnia de Calza è formata da venticinque famiglie che ogni anno programmano e realizzano feste e spettacoli nell’osservanza della storia, delle tradizioni e della cultura di Venezia, avvalendosi del contributo di rinomati studiosi ed artisti. Per la forza delle sue idee, per l’ironia e la beffa, per le sue capacità culturali e organizzative, per la sua indomabile indipendenza, la Calza è amata dal popolo e temuta dai potenti. ICompagni de Calza I Antichi, membri ed accoliti delle Venticinque Famiglie, sono riuniti in sodalizio fraterno retto dagli stessi statuti del XVI secolo. Si richiamano allo stesso spirito e alla stessa intraprendenza delle omonime Compagnie che nel XV e XVI secolo organizzavano feste, spettacoli, divertimenti a Venezia per incarico del governo della Serenissima Repubblica. Allestivano «momarie e demonstrationi» (eventi spettacolari), costruivano persino teatri e macchine sceniche e si avvalevano della collaborazione dei più illustri scrittori, attori, poeti e architetti del teatro. Si chiamavano Compagnie de Calza perché i loro aderenti indossavano una calza di diversi colori per distinguere la loro compagnia dalle altre. La Compagnia de Calza I Antichi - che per colori ha il rosso, l’oro e il viola - è risorta nel 1979 per iniziativa di venticinque famiglie veneziane dei più diversi ceti sociali. Si richiama alle più genuine tradizioni popolari e culturali della città ed interpreta il gusto e lo spirito della Venezia di oggi. C M Y CM MY CY CMY K Teatro Potlach Sabato 24 giugno ore 21.30 centro storico il percorso partirà ogni sera da piazza sordello Domenica 25 giugno ore 21.30 centro storico Lunedì 26 giugno ore 21.30 centro storico CITTÀ INVISIBILI regia Pino Di Buduo con gli artisti del Teatro Potlach e la partecipazione di Maschera Mobile Danzarmonia - Giovanna Venturini e Cecilia Fontanesi Cor duplex Officina delle Arti Cornucopia - Paola Giacometti Il Palcaccio Ars-creazione e spettacolo - Elena Costa, Simona Errico, Nadia Rizzi Casbah Club - Alice Rabaglia e Luca Trentini Stefano Gueresi Teatro all’Improvviso Il Notturno Studio danza La Fenice - Federica Morselli Teatro delle Lunatiche C M Y CM MY CY CMY K Teatro Potlach Città Invisibili è un progetto interdisciplinare e multimediale, in cui artisti venuti da lontano e radunati intorno al Potlach si incontrano con gli artisti del luogo e insieme cercano spazi nuovi, inusuali dell’ambiente urbano. È un progetto sulla memoria antica e presente, alla scoperta delle strutture nascoste della città, nell’intento di esprimere la sua anima meno apparente. Il progetto viene realizzato nell’arco di dieci giorni con la partecipazione di più di sessanta artisti tra attori, musicisti, drammaturghi e scenografi. I risultati vengono presentati in forma di spettacolo nella zona storica di Mantova, creando un percorso di performances senza interruzione, che si snodano lungo un solo grande spettacolo nell’arco di oltre due ore. Il pubblico segue liberamente le diverse singole rappresentazioni, attraversando più volte i numerosi spazi scenici, scegliendo di sostare dove più l’immaginazione risveglia sensazioni dimenticate. Il progetto ha il nome di Città invisibili, dal titolo del celebre libro di Italo Calvino: evoca la memoria sepolta della città dimenticata, invisibile sotto la quotidianità. I grandi teli bianchi che si prestano alle mille invenzioni dei giovani architetti fanno nascere capitali di sogno, e i gruppi di artisti, impegnati nella musica, nella danza, nel teatro e nelle diverse arti visive animano e danno una fisionomia particolare ai luoghi che essi in quel momento abitano, elementi di un gioco più vasto. Uno spazio nuovo per un teatro vissuto nell’emozione, valicando il velo dell’abitudine e della consuetudine visiva. Fondato a Fara Sabina nel 1976, il Teatro Potlach è costituito oggi dal regista fondatore Pino Di Buduo e dagli attori Daniela Regnoli, cofondatrice, Nathalie Mentha e Ivan Tanteri. Potlach significa scambio, baratto, spreco. È un termine usato dalle tribù indio-americane del nord-ovest per descrivere le grandi feste d’inverno, che duravano più giorni e solennizzavano ricorrenze speciali, proponendo danze mascherate, canti e banchetti a un numero infinito di invitati. C M Y CM MY CY CMY K Elastic Domenica 25 giugno ore 17 piazza erbe ore 19 piazza erbe Lunedì 26 giugno ore 17 piazza erbe ore 19 piazza erbe THE GAG MAN Uno spettacolo allegro e di grande ritmo, una mescolanza di momenti circensi e di music hall, che trascinano il pubblico in una girandola di emozioni impreviste. Uno spettacolo in cui la risata esplode, riportando ciascuno alla propria infanzia. Il protagonista, Elastic, combatte con un cane invisibile, finge di essere un grande acrobata, sfida la legge di gravità. Combatte draghi e offre una rosa, nella migliore tradizione dei mimi internazionali. Stéphane Delvaux nasce in Belgio nell’ottobre del 1971. Mimo, attore e clown dal 1986 ha iniziato la sua formazione nelle scuole circensi belghe e francesi. Dal 1993 porta in tournèe in tutta Europa i suoi spettacoli. 1987-1992 Creazione e presentazione del duo con Thomas Delvaux Elastique and Bigoudi 1992 Tour con il Cirque de Martinique 1992-1995 Creazione e presentazione dello spettacolo One clown show 1993-1998 Spettacolo di strada The crazy biker! 1996-1999 Presentazione dello spettacolo The big jump 1999-2000 Creazione e presentazione della commedia The window washer 2000 Creazione e presentazione dello spettacolo di strada The gag man C M Y CM MY CY CMY K Teatro delle Selve Lunedì 26 giugno ore 18 piazza erbe RE CERVO SECONDO GLI ANDANTI regia e adattamento Franco Acquaviva con Franco Acquaviva, Rosalba Genovese, Elena Morando, Anna Olivero Quattro attori, una mini compagnia - Gli Andanti - giungono in una piazza. Hanno addosso parte dei costumi di una recita che si preparano a rappresentare. Si vestono, litigano, sistemano lo spazio, lo controllano: l’attore navigato, la giovane, il capocomico, l’amorosa…Dalle loro parole e dagli atti vediamo avviarsi una situazione, una storia, dei personaggi. Gli Andanti si sono messi in testa di mettere in scena nientedimeno che la fiaba teatrale di Carlo Gozzi Il re cervo. Ma il riferimento ai ruoli e alle maschere della Commedia dell’Arte non è così importante. È che Gli Andanti, nel loro non poter essere nient’altro che gli Andanti, sognano di essere tutt’altro che sé stessi. Il loro sogno diviene la sfida che lo spettacolo - con le sue leggi - imporrà necessariamente. L’azione si dipana in tre differenti luoghi - nel palazzo del re; in un bosco; nel palazzo del tiranno - resi allusivamente da pochi elementi scenografici. Il pubblico viene invitato a spostarsi lungo il percorso dagli attori stessi, a scoprire il seguito della storia camminar meditando, in attesa di un nuovo sviluppo. Fondata nel 1998 da due attori professionisti con esperienza decennale, l’associazione culturale Teatro delle Selve si radica nel territorio cusiano della provincia di Novara (Lago d’Orta), con un’attività che comprende produzione di spettacoli, pedagogia teatrale e organizzazione di eventi cultural/spettacolari nei quali il teatro diventa strumento operativo nel senso più esteso del termine. Gli spettacoli del Teatro delle Selve si caratterizzano per la ricerca sull’attore. Attore che costruisce un’autonoma drammaturgia dialogando con la letteratura e con le forme del teatro di figura. C M Y CM MY CY CMY K La Fura dels Baus Mercoledì 28 giugno ore 22 cortile d’onore palazzo te Giovedì 29 giugno ore 22 cortile d’onore palazzo te Al termine della serata verrà consegnato il premio Arlecchino d’Oro 2006 coproduzione collaborazione con il sostegno di METAMORFOSIS con Ruben Ametllé (Gregor), Angelina Llongueras (Madre), Artur Trias (Padre), Sara Rosa Losilla (Grete), Isak Férriz (Amico) direttore artistico Alex Ollé (La Fura dels Baus) direzione di scena e drammaturgia Alex Ollé e Javier Daulte adattamento testi Javier Daulte video Franc Aleu e Emmanuelle Carlier scenografia Roland Olbeter musiche Josep Sanou costumi Catou Verdier luci Pere Capell e Javier Daulte e Alex Ollé assistente alla regia Valentina Carrasco capo tecnico Alberto Pastor tour manager Silvia Fantou direttore di produzione Carles Manrique produttore esecutivo Pep Salazar assistente alla produzione Aina Romagosa ringraziamenti a Magda Puyo, Pep Armengol, Albert Mauri, Géraldine Doat, Atrium Viladecans, SGAE, Renfe, Institut Ramon Llull i direttori artistici de La Fura dels Baus sono Miki Espuma, Pep Gatell, Jürgen Müller, Alex Ollé, Carlös Padrissa e Pera Tantina durata 90 minuti senza intervallo la tournèe è organizzata da Marilla Simonini Music Management Oggi, la compagnia spagnola presenta la sua ultima produzione: la versione de La Metamorfosi di Franz Kafka, rappresentata per la prima volta in Giappone nel settembre 2005, in tour in Italia dal febbraio 2006, eccezionalmente riproposta nei due appuntamenti estivi del Festival all’interno della splendida cornice di Palazzo Te. Punto di partenza per esplorare l’angoscia dell’uomo del XXI secolo, Metamorfosis messa in scena da La Fura dels Baus pone l’accento sulla paura, la schizofrenia, l’ansia, la depressione e il panico. Mali della mente generati dalle incessanti richieste rivolte all’individuo, che oggi si ritrova attanagliato e perso nelle convenzioni e nel conformismo dell’ordinario. Un uomo ormai incapace di esprimersi e riconoscersi all’interno di una società massificante. Egli trova una possibilità di riscatto solamente nella trasformazione e nella metamorfosi verso qualcosa di totalmente altro. Gregor Samsa è dunque il protagonista di una volontaria fuga interiore. Egli evita accuratamente ogni contatto con l’ambiente circostante. Chi di noi infatti non ha pensato almeno una volta di abbandonare tutto, fuggire dalle proprie responsabilità, nascondersi nel proprio guscio e ignorare la realtà che siamo costretti a vivere? La scenografia è formata da un grande cubo trasparente, uno schermo e un tavolo. Questi tre elementi saranno soggetti, nella rappresentazione, ad un continuo mutamento. Lo spazio infatti, essendo il secondo protagonista dell’opera, è esso stesso legato al concetto di metamorfosi. Uno spazio con una vita propria che moltiplica gli effetti drammatici. C M Y CM MY CY CMY K La Fura dels Baus Il cubo trasparente è la metafora della condizione umana di Gregor. Da un lato è uno spazio circoscritto, claustrofobico, il suo microcosmo. Dall’altro, funge da protezione contro il mondo esterno, come il guscio dell’insetto (duro nella corazza, vulnerabile all’interno). È una tana osservata attraverso le lenti di un microscopio. Infine, il tavolo è il riassunto del nucleo familiare di cui Gregor non fa più parte: il soggiorno di casa infatti è posizionato di fronte all’enorme cubo in cui egli si è rinchiuso, simboleggiando il suo distacco e la sua indifferenza. L’uso del video è divenuto una costante nelle produzioni della Compagnia. Oltre ad avere una funzione estetica, arricchisce la narrazione scenica attraverso la proiezione di immagini. La parte video curata da Frank Aleu ed Emmanuel Carlier aggiunge elementi iper-realistici e fantastici, senza i quali sarebbe impossibile completare le scene in maniera esaustiva. Inoltre, numerose mini-telecamere sono state posizionate dentro e fuori rispetto al cubo, permettendo al pubblico di scorgere i dettagli amplificati dell’azione. Questa è la prima volta che Alex Ollé (La Fura dels Baus) e Javier Daulte lavorano insieme. I due autori hanno un background comune: quasi la stessa età, la passione per gli spettacoli a tinte forti, senza pregiudizi, indipendenti e coraggiosi. In Metamorfosis si combinano le provocazioni di scena della compagnia spagnola caratterizzate dall’uso delle immagini come elemento drammatico e il lavoro di Javier Daulte, che è essenzialmente basato sulla trama, senza l’utilizzo di complesse scenografie. Essi stessi, tuttavia, risultano trasformati dal contatto con il racconto di Kafka. Elementi distinti vengono combinati per raggiungere lo stesso obiettivo: un teatro che scuota e colpisca il pubblico. Il Comitato Scientifico della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo attribuisce il premio Arlecchino d’Oro 2006 alla compagnia La Fura dels Baus con questa motivazione: per aver sviluppato dopo molti anni un originale lavoro spettacolare che, avendo al suo centro la fisicità aggressiva e provocatoria dei performers, ha saputo concertarla con altri strumenti di comunicazione multimediale, dando vita a una produzione multiforme e articolata che esalta con grande fulgore espressivo il meticciato delle lingue teatrali. Creata nel 1979, La Fura dels Baus è una compagnia formata da artisti impegnati in un continuo processo evolutivo, alla ricerca permanente di nuovi spunti scenici, attraverso l’ideazione di spettacoli che continuano a sorprendere pubblico e critica. Nati dalle arti di strada, i loro movimenti si sono rapidamente trasformati con l’utilizzo di molteplici risorse tecniche, come la musica, l’utilizzazione di materiali naturali e industriali, l’applicazione di nuove tecnologie, l’inserimento dello spettatore nel cuore stesso dell’esibizione. Il loro concetto principale corrisponde a una creazione collettiva in seno alla quale gli attori e gli autori formano una sola ed unica entità. Il gruppo ha così dato vita ad un’estetica riassunta con il termine lenguaje furero (linguaggio furioso). C M Y CM MY CY CMY K Dionisi Compagnia Teatrale Venerdì 30 giugno ore 13 centro storico Sabato 1 luglio ore 20 centro storico Domenica 2 luglio ore 20 centro storico si ringrazia Marco Gialdi del Venezia per i rinfreschi offerti durante gli spettacoli EROS (UN INCONTRO POETICO...) regia Valeria Talenti con Renata Ciaravino, Silvia Gallerano, Carmen Pellegrinelli, Marco Fubini, Massimo Betti, Alessandra Sacchitella drammaturgia Renata Ciaravino allestimento e luci Laura Bresciani Forse la giovinezza è solo questo / eterno amare i sensi, e non pentirsi Così dice un’incantevole poesia di Sandro Penna. Eros, Poesia, Vino. Stanno bene insieme. Si accordano. Sono voli, uscite dal tempo, salti dallo spazio. Eros spinge fuori dall’ordinario, il Vino fa godere dello straordinario, la Poesia sintetizza e ferma. E rimuove. E riferma. Perdita e volo. Stanno bene insieme. Tavoli sparsi, vino, candele e libri sui tavoli. La Compagnia accoglie gli avventori, li fa sedere, versa loro da bere, alza il calore della sera, il vino aiuta. La poesia fa il resto. Ci conduce nel mondo di Eros, e tra le pieghe delle sue mille vesti. Luce e ombra di Eros, multiformità di Eros, antichità di Eros. Quando Eros il genere tace, l’identità tace e si assoggetta. Tutto si mescola e cambia forma. Poesie e canzoni. Eros è anche lì, nelle parole e nella musica. In un mondo in cui l’Arte Erotica è un occhio strizzato all’ombra di un reggiseno in metropolitana, proviamo a rallentare e a riprenderci un’arte, lenta, profonda, brutale o medianica, eccelsa o verace. Ma è un’arte, Eros, un luogo di conoscenza. Di sé, degli altri. Condiviso da tutti, ma segreto in ciascuno. Luogo, Eros, dove le parole varcano con fatica la sua soglia. La poesia fa meno fatica, perché di Eros è sorella. Il Vino aiuta e protegge l’unione. Tra i poeti che chiamiamo per parlarci di Eros e per parlare noi tramite loro ci sono Marziale, Saffo, Catullo, Ovidio, Ginsberg, Bukowski, Jana Cernà, Pasolini, Michelangelo, Neruda. Il rito è cadenzato da racconti legati ad Eros (miti antichi e contemporanei) e dall’offerta del Vino. E anche il pubblico alla fine trova il suo spazio per raccontare. Il nostro compito è cercare di rendere più facile, con la nostra presenza e cura degli spettatori, l’ingresso in questo luogo, dolcissimo e terribile. Dionisi Compagnia Teatrale, fondata nel 2000, è costituita da Renata Ciaravino, autrice, Valeria Talenti, regista, le attrici Matilde Facheris, Silvia Gallerano, Carmen Pellegrinelli; Alessandra Maculan e Marina Belli all’organizzazione, Laura Bresciani come light designer. La poetica della Compagnia si fonda sull’attenzione verso la drammaturgia contemporanea, e verso la parola come narrazione del nostro tempo. Forte è la commistione tra teatro e musica, sempre presente negli spettacoli che la compagnia propone. Dionisi Compagnia Teatrale è protagonista da anni nelle stagioni milanesi e nazionali. La Compagnia ha aperto la propria sede in piazzale Santorre di Santarosa, nella periferia nord di Milano: La Casa di Dioniso, una sala prove e una casa per ospitare artisti e compagnie. C M Y CM MY CY CMY K Umberto Artioli Venerdì 30 giugno ore 19 sala polivalente palazzo te DRAMMATURGIE DELLA QUÊTE UN DIO ASSENTE Nel cuore del Festival teatrale estivo, la presentazione di due volumi appena dati alle stampe e pubblicati con il concorso della nostra Fondazione rappresenta un nuovo episodio di approfondimento in merito alla vita di Umberto Artioli e alla storia del teatro europeo moderno e contemporaneo. Antonio Attisani, Marco Dotti, Cristina Grazioli, Elena Randi e altri docenti e ricercatori universitari presentano presso la Sala Polivalente di Palazzo Te i testi in questione, introducendo un dibattito che verte sul ruolo del critico e dell’attore nella scena attuale. Il primo volume - Drammaturgie della quête, edito da Esedra - contiene gli atti del Convegno tenuto a Padova nel maggio 2005, organizzato dall’Università degli Studi in memoria e onore di Umberto Artioli. Intellettuali, docenti, allievi si alternano presentando contributi che approfondiscono alcuni aspetti della vita e della ricerca dello studioso, o che si muovono lungo il percorso da lui tracciato: un’inquieta, sensibile e ispirata avventura che bordeggia i territori del teatro, della letteratura, della filosofia, della gnosi. Un cammino che procede secondo stazioni di illuminante profondità, nel tentativo quasi eroico di cogliere le orme del mistero teatrale, analizzando con acume esemplare innumerevoli temi della storia occidentale. Il secondo libro - Un Dio assente, edito da Medusa - ripropone invece, grazie all’impegno di Antonio Attisani e alla generosità di Giuliana Maglia Artioli, le conversazioni incise su nastro che Umberto Artioli e Carmelo Bene ebbero tra la fine del 1988 e l’inizio del 1989, all’epoca della controversa esperienza che portò il grande attore a dirigere la Biennale Teatro veneziana. L’incontro e il confronto tra due eccezionali figure del ‘900 investe argomenti che superano i confini della drammaturgia e affrontano, in un serrato botta e risposta, la metafisica del linguaggio. L’inesausta forza espressiva di Carmelo Bene muove una serie di affermazioni che il lucido intelletto di Artioli coglie e contrappunta. Due momenti importanti di riflessione, che investono i fondamenti stessi della ricerca artistica, proponendosi dunque come nuovi punti di via nello smarrito percorso del senso. C M Y CM MY CY CMY K Compagnia Virgilio Sieni Danza Venerdì 30 giugno ore 21.30 cortile d’onore palazzo te SOLO GOLDBERG IMPROVISATION ideazione e Interpretazione Virgilio Sieni luci Paolo Pollo Rodighiero musiche J.S. Bach, Variazioni Goldberg eseguite dal vivo da Diego Maccagnola Virgilio Sieni: Non vi è percorso nelle Variazioni Goldberg di Bach. Allo stesso tempo uso il termine improvisation per definire questo lavoro non fondato sull’improvvisazione ma sul riconoscimento e il rinnovamento. Certo, improvviso. Mi lascio cogliere da quella che non è mai una sorpresa ma un divenir impercettibile nell’atto dell’esserci. Spoglio il corpo, o almeno tento di spogliare il corpo di quelle pratiche che comunque appaiono nel segno della danza e nel canone sacro della musica finalizzata alla costruzione di una città aurea, vero sogno, vera realtà. Sbrandello con rigore il corpo: muoversi per sparire, per lasciare solo orme e tracce. Penso che le Variazioni Goldberg non siano un invito alla danza, ma un atto di riflessione e introspezione dove niente appare se non un corpo spellato. Questo lavoro mi appare dunque come un manifesto, un atto sulle debolezze, le imperfezioni, lo sforzo, le pieghe e le polveri, qualcosa che vuol trapassare il corpo per donarsi alla figura, qualcosa che rende il corpo pagliaccio tragicomico dell’oggi. Direttore e coreografo della compagnia omonima, Virgilio Sieni è responsabile di una serie di progetti artistici fortemente legati all’idea di città e di territorio, incentrati sulle ricerche sul corpo nella contemporaneità e sull’incontro tra le diverse arti performative e altre discipline artistiche e artigianali. Dal 2004 è direttore artistico di CANGO - Cantieri Goldonetta Firenze. Oltre a essere sede delle attività della compagnia, questo spazio si è imposto in questi anni come punto di riferimento per la ricerca sui linguaggi del corpo, fondamentale per le modalità innovative della fruizione degli eventi e per la creazione di intersezioni inedite tra progetti, artisti, visioni della città, realtà e luoghi della zona dell’Oltrarno. Da sei anni realizza progetti di residenza artistica nella città di Siena, con proposte che vanno dalla presentazione di produzioni edite e inedite, ad attività laboratoriali (coreografiche e sull’incontro tra la danza e altre arti), alla creazione di eventi unici negli spazi architettonici della città, a diverse attività in collaborazione con il Museo d’arte per bambini e destinate all’infanzia. Dopo una formazione, compiuta tra l’Europa gli U.S.A. e il Giappone, che va dalla danza contemporanea studiata con Traut Faggioni, alla classica, alle arti marziali, e alcune collaborazioni con la compagnia I Magazzini, Virgilio Sieni fonda nell’83 la compagnia Parco Butterfly. Nel ’92 nasce la Compagnia Virgilio Sieni Danza con la quale il coreografo inizia un percorso di intensa ricerca sui codici di movimento coreografico e la composizione scenica, optando per una visione del lavoro artistico come un ininterrotto work in progress articolato in ampie tematiche. Questo è reso possibile anche dalla stabilità del nucleo della compagnia, che si mantiene invariato per anni. C M Y CM MY CY CMY K Fabula Orfica Venerdì 30 giugno a seguire dopo Solo Goldberg Improvisation cortile d’onore palazzo te Una produzione Fondazione Banca Agricola Mantovana Ars-Creazione e Spettacolo in collaborazione con Danzarea FABULA ORFICA di Giuseppe Genna regia Federica Restani con Raffaele Latagliata, Chiara Olivieri, Federica Restani, Daniele Ziglioli coreografie Daniele Ziglioli e Chiara Olivieri scene Paolo Cavinato Un messaggio per l’uomo moderno sgorga sorgivo dalla più antica tradizione filosofica dell’occidente e parla della vita nella sua essenza più profonda, del rapporto con il corpo, con l’anima e con il divino. Il mito di Orfeo è il racconto primigenio, il più arcaico che la nostra cultura possa ricordare. Risorgendo da un passato preistorico distrugge con la sua breve storia la religione omerica dei grandi dei e dell’uomo eroe, per ripristinare la semplice religione dell’essere. Spalanca le porte alla riflessione di Platone e Plotino, riscopre quell’unico filo che unisce le religioni di tutto il mondo. Un mito riscritto dal visionario autore Giuseppe Genna in una lingua poetica che precede la lingua e dà linfa a questa peculiare performance per corpo e voce, alla riscoperta di un dio che è all’interno di ognuno di noi e che si attua in ogni istante dell’esistere. Percorso di drammaturgia contemporanea, fortemente legata alla poesia, che sonda la tradizione anche narrativa a cui si appella, dalle lamine orfiche, a Ovidio, alla Commedia dantesca, per raccontare una catabasi, la discesa agli inferi che si compie qui ed ora, davanti e insieme allo spettatore, grazie al medium teatrale a cui si avvicina. La fusione dei corpi danzanti con le voci recitanti nella messa in scena di questa rinnovata Fabula richiama, nel progetto registico, l’esperienza umana della discesa nel profondo del sé, dove risiede l’infero che precede l’angelico; inscindibile è la presenza corporea-fisica rispetto a quella intellettiva, entrambe in procinto di risolversi sul margine di qualcosa che rimane intelligibile: l’intuizione divina. Una navigazione verso il sacro e il divino intesa come ricerca perenne, tensione inesauribile, ritorno all’unica fonte. Lo spettacolo si colloca all’interno del progetto di ricerca Nuove drammaturgie, promosso dall’associazione Ars-Creazione e Spettacolo con il sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana. C M Y CM MY CY CMY K Fabiana Gastaldello Sabato 1 luglio ore 21.30 replica ore 23 sagrato della rotonda di san lorenzo JUSTINE spettacolo di mimo di e con Fabiana Gastaldello musiche Matteo Pescarolo La verità scompare quando la si dice Lawrence George Durrell Lo spettacolo è liberamente ispirato al Quartetto di Alessandria di Lawrence Durrell, lo scrittore britannico divenuto famoso per i quattro romanzi Justine, Balthazar, Mountolive e Clea, compiuti dal 1957 al 1960, ambientati ad Alessandria d’Egitto e facenti parte di una sola, grande narrazione basata sull’inafferrabilità della natura umana. È un’indagine sull’amore moderno, l’amore libero e irrazionale, l’amore per l’occulto, l’amore per l’arte, l’amore per la vanità, l’amore freddo e razionale rivolto ad una passione politica. Il tutto avviene nell’atmosfera orientaleggiante della mitica città levantina, dove il quotidiano è accarezzato dal vento del mare e del deserto. Contrasti, ambiguità, culture diverse annegano nel mistero dei riti e della cabala. Mima e ballerina barocca, Fabiana Gastaldello ha studiato con Marcel Marceau, Jacques Lecoq, Claire Heggen, Ives Marc e Corinne Soum. Ha lavorato con il Théâtre Baroque de France, l’Opera de Paris, il Théâtre du Châtelet, il Teatro La Scala di Milano, la Compagnia di Philippe Genty, la Fondazione Arena di Verona, il Teatro Regio di Parma, il Rossini Opera Festival. C M Y CM MY CY CMY K La Fabula di Orpheo Domenica 2 luglio ore 21.30 cortile d’onore palazzo te Una produzione Fondazione Banca Agricola Mantovana In collaborazione con Accademia Virgiliana e Ars-Creazione e spettacolo Sotto l’egida del Comitato Nazionale per le Manifestazioni Mantegnesche LA FABULA DI ORPHEO di Angelo Poliziano direzione artistica Gianfranco De Bosio musiche Claudio Gallico regista collaboratrice Federica Restani coreografie Chiara Olivieri direttore musicale Corrado Gallico con Gabriele Ribis (Orfeo), Francesco Antimiani (Aristeo), Adriano Evangelisti (Mercurio), Damiano Scaini (Mopso), Diego Fusari (Tyrsi), Adolfo Vaini (Plutone), Stefano Mangoni (Pastore), Giulia Barbieri (Euridice), Valentina Latagliata (Proserpina), Damiano Scaini (Minosse), Silvia Benedini, Edvige Ciranna, Barbara De Gabrielis, Laura Torelli, Annachiara Altomani (Driadi, Furie, Baccanti…) danzatrici Elisa Cavicchia, Vera De Agostini, Carlotta Graffigna, Alessia Zapparoli orchestra La Pifaresca scene Angelo Finamore costumi Lorena Marin tessuti Mirta e Olmar trucco Cristina Oliboni per Eliza s.n.c. direttore di produzione Raffaele Latagliata La Fondazione Banca Agricola Mantovana, su progetto dell’Accademia Nazionale Virgiliana e con il supporto operativo di Ars-Creazione e Spettacolo, propone per l’anno 2006 la rappresentazione de La Fabula di Orpheo di Poliziano. C M Y CM MY CY CMY K La Fabula di Orpheo Lo spettacolo, accolto favorevolmente dal Comitato Nazionale per le Manifestazioni Mantegnesche, vede la messa in scena dell’opera scritta dal grande poeta nel periodo tra il 1472 e il 1480. La prima rappresentazione avveniva in occasione di un banchetto offerto a Mantova dal Cardinale Francesco Gonzaga, nel periodo in cui Andrea Mantegna soggiornava a corte. La Fabula di Orpheo di Angelo Poliziano, l’amico di Lorenzo il Magnifico e di Pico della Mirandola, figura fondamentale nella temperie dell’umanesimo fiorentino, ha una particolare e duplice importanza. Riprende in modo nuovo la figura di Orfeo, cantore primigenio, colui che sfidò gli Inferi in nome dell’amore e dell’arte e che venne per questo celebrato da Virgilio e Ovidio. Inaugura inoltre le rappresentazioni teatrali dell’universo rinascimentale, attingendo agli antichi, ma ponendo in lingua italiana le fondamenta dello spettacolo occidentale moderno. Così, il transito di Orfeo alla ricerca di Euridice verrà ripreso più volte, fino all’età contemporanea (Rilke e Cocteau), a testimoniare il rapporto drammatico tra gli uomini e il destino, incarnato - più che dagli dèi stessi - dall’ambiguo ordine di non voltarsi mai nel cammino verso la rinascita, pena il ritorno alla Morte e alle sue leggi. Così, un componimento nato forse in modo occasionale (a requisizione del nostro reverendissimo Cardinale Mantuano, in tempo di dua giorni, intra continui tumulti, in stilo vulgare perché dagli spectatori meglio fusse intesa) diviene punto di partenza di un’evoluzione creativa che troverà il passo seguente nel luminoso Orfeo di Monteverdi, ancora una volta rappresentato a Mantova, nel 1607. Claudio Gallico, ben intuendo questa correlazione, ha profuso tutto il suo ingegno e le sue energie perché tornasse sulle scene, oggi, la Fabula dai tanti significati. Lo spettacolo odierno non può dunque prescindere dal suo nome e dalla sua intelligenza creatrice, coadiuvata dalla sapienza registica di Gianfranco De Bosio. C M Y CM MY CY CMY K Conservatorio di Mantova Domenica 2 luglio a seguire dopo La Fabula di Orpheo cortile d’onore di palazzo te PICCOLO CONCERTO IN ONORE DI CLAUDIO GALLICO con Orchestra del Conservatorio di Mantova musiche Maurice Ravel e Claude Debussy Il concerto che il Conservatorio presenta in quest’occasione - d’intesa con la famiglia di Claudio Gallico - vuole essere un omaggio alla figura del Maestro, indimenticato autore, studioso e interprete della musica di ogni tempo, intellettuale di lucido ingegno, protagonista della nostra vita culturale. Fu con un Regio Dispaccio di Maria Teresa d’Austria, inviato il 2 gennaio del 1777, che venne istituita a Mantova la prima Scuola popolare di Musica gestita da un direttorio della locale Colonia Filarmonica, una diramazione, quest’ultima, della Reale Accademia di Scienze, Lettere e Arti (l’attuale Accademia Nazionale Virgiliana). Tali istituzioni derivavano da differenti Accademie, tra le quali quella degli Invaghiti, sorta nel 1562, e quella degli Invitti trasformata in un secondo tempo in Timidi, che si occupavano anche di musica. Per l’Accademia degli Invaghiti era stato rappresentato durante il Carnevale del 1607 l’Orfeo, favola in musica del conte Alessandro Striggio, musicata da Claudio Monteverdi. Oggi, il Conservatorio di Musica Lucio Campiani, divenuto nel 1980 sede autonoma, è sito nello stesso ambiente che un tempo ospitava gli Invaghiti, e si dimostra nell’attività di ogni giorno forte realtà di formazione e cultura nel panorama musicale mantovano e italiano. C M Y CM MY CY CMY K La Fionda Teatro Lunedì 3 luglio ore 21.30 sagrato della rotonda di san lorenzo DE RERUM NATURA liberamente ispirato al De Rerum Natura di Lucrezio prima assoluta riscrittura Elisabetta Pogliani regia Paola Zecca con Elisabetta Pogliani musiche originali Massimo Cordovani Tutti coloro che oggi lottano per la libertà combattono in ultima analisi per la bellezza Albert Camus Opera radicale di estrema modernità, il De Rerum Natura è un immenso poema sulla natura delle cose. Una grande meditazione sul mistero della vita e della morte. Poeta solitario, anima fuori tempo e fuori luogo, maestro di libertà oltre che di saggezza, il poeta-filosofo Lucrezio dipinge un quadro lucido e crudele della realtà. Mostra la sottomissione umiliante dell’uomo alle illusioni, alle leggi della paura, a ciò che è fittizio, alle credenze inutili, alle superstizioni, mettendo a nudo il suo sacrificio ai meccanismi dell’alienazione. Questo terrore dell’animo, dice Lucrezio, verrà sanato solo nel momento in cui l’uomo troverà la forza di accordarsi all’aspetto e all’intima legge della Natura, considerando l’universo intero come un organismo vivente che ha una sola sostanza, una sola anima. Il De Rerum Natura ci insegna così come l’uomo non debba mai smettere di inseguire un ideale e costruire un senso della propria esistenza. Lo spettacolo è una metamorfosi e una riscrittura del testo e della sua poesia. Il testo diventa corpo, il corpo diventa creatura. Una creatura strana priva di ogni identificazione, ma passibile di ogni interpretazione. Portatrice di grande ambiguità tra femminile e maschile, giovinezza e vecchiaia, arcaico e contemporaneo, materia e spirito. Ambasciatrice della parola e della sua essenza. Parola che si fa voce attenta e lucida, in bilico tra pensieri lontani o presenti. Con questo progetto La Fionda Teatro incontra l’artista Liliana Moro aprendosi ad una nuova collaborazione che segna un importante punto di passaggio del proprio percorso. Liliana Moro è una delle artiste più rappresentative della sua generazione. Le tecniche che usa sono molteplici, dalle più tradizionali quali il disegno, la pittura e la scultura, alle più contemporanee quali il video, l’immagine digitale, la performance, l’installazione. Attraverso un gioco di fragilità e forza, uno sguardo acuto e feroce insieme, in grado di smascherare sovrastrutture e convenzioni, Liliana Moro ha elaborato un linguaggio artistico in cui il discorso sulla realtà non appartiene più alle consuete riflessioni sull’estetica, ma si intreccia con una visione di mondo personale che indaga il mondo dell’infanzia, il quotidiano, il banale e la necessità di una sopravvivenza. C M Y CM MY CY CMY K NYSTI Lunedì 3 luglio ore 21.15 giardino di palazzo d’arco Festival estivo dell’Accademia teatrale Franco Campogalliani per il sessantesimo anno della sua nascita New York State Theatre Institute AMERICAN SOUP di Mary Jane Hansen Martedì 4 luglio ore 21.15 giardino di palazzo d’arco regia William F. Snyder con John McGuire (Andy), Ron Komora (Joe), John Romeo (Tony), Gary Lynch (Elvis/Ron), Christine Boice Saplin (Sorella Mary Rose), David Bunce (Michael), David Girard (John), Cicilia Sedval (Virginia), Sara Melita (Helen), Carole Edie Smith (Anna), Mary Jane Hansen (Maggie), Brent Griffin (DJ), Edward J. Leach (Uomo con Elvis/Soldato), Joel Aroeste (Chitarra e Zio Freddy), Will Severin (Voce e chitarra), George Fortune (Voce e percussioni), Shannon Johnson (Voce) direttore di produzione Heather J. Hamelin direttore artistico Patricia Di Benedetto Snyder brani originali e musiche dirette da Will Severin luci Matt Murphy scene e costumi Robert Anton Un nuovo affascinante musical accolto da standing ovation in Svezia. American Soup, sullo sfondo dei maggiori eventi della storia contemporanea, coniuga la musica pop degli anni ’60 con il sound del nuovo millennio. La storia narra con caustico umorismo le vicende di una famiglia italo-americana che, fra gioie e dolori, sperimenta e supera le esperienze collettive dell’assassinio Kennedy, della guerra del Vietnam, del primo sbarco sulla luna, delle manifestazioni per i diritti civili e del movimento per l’emancipazione femminile. Le vicende narrate si intrecciano con la torturata autoanalisi che Andy Warhol conduce sulla propria vita e opera, inserita nello stesso burrascoso periodo storico. American Soup si colloca fra tragedia e commedia, stimola riflessioni, evoca ricordi. La musica eseguita dal vivo e la spontaneità delle scene lo pone nel novero della più viva produzione americana. Il New York State Theatre Institute (NYSTI) festeggia la sua trentesima stagione di vita. Creato nel 1974 da un’apposita legge dello Stato di New York, ha il compito istituzionale di produrre teatro professionistico di elevata qualità, rivolto innanzitutto all’ambiente scolastico e alle famiglie. Sviluppa inoltre specifici programmi educativi e coltiva relazioni internazionali, nello spirito di espandere in tutto il mondo lo spirito del teatro. Spettacoli del NYSTI hanno avuto luogo in Canada, Inghilterra, Francia, Israele, Svezia e Russia. Specializzato nella produzione di musical, il NYSTI ha goduto di una nutrita serie di successi, riconoscimenti e premi. La Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo ha scelto di inserire queste serate nel Festival Teatro per testimoniare l’importanza della collaborazione con l’Accademia Campogalliani, che tanto profondamente ha inciso e incide nella nostra vita teatrale. Un riconoscimento doveroso, quando cade il sessantesimo anniversario della nascita di questa istituzione, che molti talenti ha rivelato e che da pochi anni ha inaugurato una scuola di recitazione rivolta ai giovani. C M Y CM MY CY CMY K l’Arlecchino d’Oro L’ARLECCHINO D’ORO Con l’istituzione dell’Arlecchino d’Oro, avvenuta nel 1999, la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo rende omaggio a Tristano Martinelli (1557-1630), l’attore mantovano a cui si deve l’invenzione della maschera di Arlecchino. La tradizione voleva che Arlecchino avesse origini bergamasche. Gli studi recenti hanno fissato in altro modo la questione. Di Bergamo sono gli Zanni, ossia i servi della Commedia dell’Arte, distinti in due tipi: l’intrigante, che dà impulso all’azione; il balordo, specialista in lazzi e trovate. In una tournée a Parigi, Tristano Martinelli, che apparteneva alla seconda categoria, si imbatte nella leggenda di Herla King, il capo di una masnada diabolica, e utilizza il materiale mitico in chiave buffonesca. Nasce così la lunga storia di Arlecchino, divenuto poi il simbolo non solo della Commedia dell’Arte, ma del teatro in generale. L’Arlecchino d’Oro, nato da un’idea del professor Siro Ferrone, è un premio assegnato ogni anno a un artista italiano o straniero che abbia saputo valorizzare le caratteristiche della mitica maschera o di un teatro basato sulla creatività fantasiosa e popolare, sul plurilinguismo, sul meticciato culturale. Il Centro Studi Mantova Capitale Europea dello Spettacolo nasce nel gennaio del 1999, diventa Fondazione nell’aprile del 2000 e, nell’ottobre dello stesso anno, Fondazione riconosciuta dalla Regione Lombardia. Attualmente la sua attività principale consiste nella ricerca relativa alla documentazione sull’attività spettacolare patrocinata dai signori di Mantova, i Gonzaga, nell’epoca del loro massimo splendore (14801630). Documenti che vengono messi a disposizione degli studiosi sul sito internet www.capitalespettacolo.it La Fondazione promuove inoltre numerose altre attività culturali sul territorio. TUTTI I PREMIATI DELL’ARLECCHINO D’ORO 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2006 Dario Fo Marcel Marceau Ferruccio Soleri Paolo Poli Giorgio Albertazzi - Patrice Chéreau Umberto Artioli La Fura dels Baus C M Y CM MY CY CMY K I luoghi di TEATRO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 palazzo ducale piazza sordello piazza erbe - rotonda di s.lorenzo - piazza broletto sponde del lago inferiore palazzo te palazzo san sebastiano - fondazione mantova capitale europea spettacolo box office piazza mantegna - piazza marconi - ufficio informazioni turistiche giardino di palazzo d’arco 10 parcheggio mazzini P.TA MULINA RIE GAN DOLF O CORSO GARIBALDI VA LS ES IA VIA VIA VIA SAL VIA A. M ORI IMEN O TO VIAL E RIS ORG IMEN TO E IS NITRO P.ZA MILLE VIA GRADARO NDE VIALE S. ALLE ONZO INCE RONE PIAZZALE DI P.TA CERESE VIA TR VIAL VIA LU NG OL AG OD EI G ON ZAG A P.ZZA ANCONETTA INI VIA A VI ORG AN AT T RO ST AE M LO VICO 7 G. RO M E N. SA UR O E RIS VIA VIA VIAL V. D AF EL TR AC ER BI VIA TAS SO FR VIA GROSSI E TE VIA P. TORELLI I. G A I 6 VIA PORTO CATENA ZON PIAZZA XXIV MAGGIO VISI VIA VIA A. LUZIO VIA F. AM ADEI A22 MANTOVA SUD RMA P.TA VIAL EM PUSTERLA ONTE GRAP PA A AG NZ O .G BEN NENN I SO P RD .ZA EL LO I AR SS MA D' VIA CARDONE VIA VIA T. 4 LAGO INFERIORE VIA FO NDAM ENTA VIA GO VI VIA MA ZZ INI TE ES VI A VIA VIA GR IOL I G. RIP PA ZIONE VIA F. VIA CONCILIA NI GO DU GNAG PO M PO NA ZZ O RO M A VIA HE SC PE CO RR IDO LU NG NI OR IO VIA 10 5 VIA P. AL VI VIA LE CASTELLO S. GIORGIO VIA VIA ARR IVAB ENE VIA SAC CHI VIA FIL ZI AM ED EO DE 'C AN I PR INC IPE SI P. F. C VIA F. VI OS LA VIA VIA I IAS 3 8 E E P.ZA MANTEGNA MBR VIALE F IU M 2 AN RT VIA CH 1 I P.ZA VIA BROLETTO AC CA DE TI IA MIA P.ZA IZ ERBE ST IU P.ZA G DANTE VIA ETTE E VIAL A ER TELL E VIAL LO EL MONT OBIO E. G VIA VO NIE VIAL NI P.ZA LLI VIACANOSSA VE RD I XX S VIALE POMPILIO I. OL BE VIC OL O VIAL ED ELLA REP UBB LICA SCHI E VA VIAL G. ALE NOVI ER TO NE RTO I UMBE C.SO PIAZZA V CAVALLOTTI IA G RA C.S ZIO O LI LIB ER TA P.ZA 80° ' FANTERIA P.ZA MARTIRI DI BELFIORE VIA MONT LE ENERO P. A LB MO DE NA VIA I VIA C. P OM A VIA PIAZZALE GRAMSCI N IR VIA RSO E CA VIAL BOTI E SA VIAL IA GORIZ VIALE FE R VIA ORA PODG VIALE O O SP ER I CI UC RD CA ADA VIA IAG HERM I CELL FAN AVE E AS L. VIA E PI VIAL VIALE VIAL PIAZZA A. DE GASPERI DI PIAZZALE MICHELANGELO PARMA CREMONA MILANO G VIA TITO VIA RE A AR OP A RIO AN ELE CORSO V. EMANU P.TA PRADELLA LE CIA ON AR ADO RR CO MI NO BO I LE M RE VIA AR PIAZZALE A. MONDADORI VIA BRES I ON NZ MA A. LE VIA L.GO PETRARCA C VIA CI ME VIN FIU DA LE L. VIA LE VIA OL E NE ZIO ILIA NC VIA CO Cippo di Belfiore L UV A NTANAR VIA MO VIA .N ET M CA STE LE VIA SC AR SE LL IN I VIA E VIA VIA INO VIA P.LE DON LEONI ER SOLF VIA LI VIA CA VO UR VIA F.LLI BANDIERA NO ARTI S. M F.L FINZI D. CIO A22 MN NORD PADOVA FERRARA VIA PIAZZA D'ARCO VIA MIN P.ZA VIRGILIANA VIA TASSONI CO NC EZ ION E VIA LE TO VIA 9 PO RT AZ ZO LO S. PIA GIO ZZ VA A NN I VIA TREN VIA TRIE VIA PORTO VIA VIA VIA L. A DIG TO ARIOS I TT SE MA A22 MN NORD PADOVA O C M Y CM MY CY CMY K informazioni INFORMAZIONI Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo largo XXIV maggio, 13 - mantova tel. 0376 221259 - fax 0376 323175 [email protected] www.capitalespettacolo.it - www.teatrofestival.org dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 17 VENDITA BIGLIETTI Box Office - mantova.com viale po, 1 - mantova tel. 0376 224599 - fax 0376 366111 [email protected] www.mantova.com dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 sabato dalle 10 alle 12.30 nelle sere di spettacolo la biglietteria a Palazzo Te aprirà un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni Per gli spettacoli a pagamento riduzione under 24, over 65, associazioni convenzionate (Arci, Amici di Palazzo Te, Notturno, Ca’ Gioiosa, Amici dei Monumenti Domenicani, Scuole teatrali del territorio mantovano, Amici di Palazzo Ducale, Conservatorio di Mantova) Disabile e accompagnatore disabile: ingresso gratuito Per lo spettacolo American Soup del NYSTI, nell’ambito del Festival Estivo dell’Accademia Teatrale “Francesco Campogalliani” prenotazioni e vendita presso Teatrino Palazzo d’Arco piazza d’arco, 2 - mantova tel. 0376 325363 da lunedì 19 giugno (solo giorni feriali) dalle 18 alle 19.30 C M Y CM MY CY CMY ospitalità Gonzagapoint piazza erbe, 3 - mantova tel. 0376 220097 - fax 0376310857 [email protected] aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 Ufficio Informazioni Turistiche - IAT piazza mantegna, 6 - mantova tel. 0376 432 432 - fax 0376 432433 [email protected] www.turismo.mantova.it aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 Consorzio Agrituristico Mantovano largo pradella, 1 - mantova tel.0376 324889 - fax 0376 289820 [email protected] www.agriturismomantova.it Mantova Bed & Breakfast via mazzini, 22 - mantova tel. 0376 48559 - cell. 338 2620698 [email protected] www.mantovabedandbreakfast.it Radio Taxi - tel. 0376 368844 K C M Y CM MY CY CMY K programma Mercoledì 21 giugno palazzo te - ore 18.30 Inaugurazione Festival Mercoledì 21 giugno palazzo te - ore 21.30 Solstizio d’estate - Transiti e metamorfosi Teatro all’Improvviso ingresso: € 3,00 gratuito fino a 11 anni Giovedì 22 giugno piazza erbe - ore 18 Segni Bianchi Silence Teatro spettacolo gratuito Giovedì 22 giugno dal centro storico al lago inferiore - ore 21 Suggestioni Barocche Silence Teatro spettacolo gratuito Giovedì 22 giugno sponde del lago inferiore - ore 22.30 Acquaforte Mantovana Ilotopie spettacolo gratuito Venerdì 23 giugno piazza erbe - ore 17 L’Enterrement de Maman Cacahuète spettacolo gratuito Venerdì 23 giugno piazza erbe - ore 18 Gens de couleur Ilotopie spettacolo gratuito Venerdì 23 giugno piazza marconi - ore 19 La famille en slips Cacahuète spettacolo gratuito Venerdì 23 giugno palazzo te - cortile d’onore - ore 21.30 Antonio Albanese Recital Premio Hystrio Arlecchino d’Oro posto unico € 25,00 ridotto € 15,00 Sabato 24 giugno piazza erbe - ore 17 Cocktail Cannibal Cacahuète spettacolo gratuito Sabato 24 giugno piazza erbe - ore18 Il Segreto dell’Onfalomante I Antichi spettacolo gratuito Sabato 24 giugno piazza marconi - ore19 Les Bébés Cacahuète spettacolo gratuito Sabato 24 giugno centro storico - ore 21.30 Città Invisibili Teatro Potlach spettacolo gratuito Domenica 25 giugno piazza erbe - ore 17 piazza erbe - ore 19 The Gag Man Elastic spettacolo gratuito Domenica 25 giugno piazza mantegna - ore 17 piazza mantegna - ore 19 Segni Bianchi Silence Teatro spettacolo gratuito Domenica 25 giugno piazza mantegna - ore18 Il Segreto dell’Onfalomante I Antichi spettacolo gratuito Domenica 25 giugno centro storico - ore 21.30 Città Invisibili Teatro Potlach spettacolo gratuito C M Y CM MY CY CMY K programma Lunedì 26 giugno piazza erbe - ore 17 piazza erbe - ore 19 The Gag Man Elastic spettacolo gratuito Lunedì 26 giugno piazza erbe - ore 18 Re Cervo secondo gli Andanti Teatro delle Selve spettacolo gratuito Lunedì 26 giugno centro storico - ore 21.30 Città Invisibili Teatro Potlach spettacolo gratuito Martedì 27 giugno piazza erbe - ore 21.30 Del sognare Teatro all’Improvviso - Dario Moretti spettacolo gratuito Mercoledì 28 giugno palazzo te - cortile d’onore - ore 22 Metamorfosis La Fura dels Baus posto unico € 25,00 ridotto € 15,00 Giovedì 29 giugno palazzo te - cortile d’onore - ore 22 Metamorfosis La Fura dels Baus Consegna del premio Arlecchino d’Oro posto unico € 25,00 ridotto € 15,00 Venerdì 30 giugno centro storico - ore 13 Eros Dionisi Compagnia Teatrale spettacolo gratuito Venerdì 30 giugno palazzo te - sala polivalente - ore 19 Presentazione volumi Drammaturgie della quête - Un Dio assente Umberto Artioli Venerdì 30 giugno palazzo te - cortile d’onore - ore 21.30 Solo Goldberg Improvisation Compagnia Virgilio Sieni Danza a seguire palazzo te - cortile d’onore Fabula Orfica Ars-Creazione e Spettacolo in collaborazione con Danzarea posto unico € 15,00 Sabato 1 luglio centro storico - ore 20 Eros Dionisi Compagnia Teatrale spettacolo gratuito Sabato 1 luglio sagrato rotonda san lorenzo - ore 21.30 replica ore 23 Justine Fabiana Gastaldello spettacolo gratuito Domenica 2 luglio centro storico - ore 20 Eros Dionisi Compagnia Teatrale spettacolo gratuito Domenica 2 luglio palazzo te - cortile d’onore - ore 21.30 La Fabula di Orpheo a seguire Piccolo Concerto in onore di Claudio Gallico Conservatorio di Mantova posto unico € 15,00 Lunedì 3 luglio sagrato rotonda san lorenzo - ore 21.30 De Rerum Natura La Fionda Teatro spettacolo gratuito Lunedì 3 e Martedì 4 luglio giardino di palazzo d’arco - ore 21.15 American Soup Musical della compagnia dell’Institute Theatre dello Stato di New York - NYSTI posto unico € 10,00 ridotto € 8,00 M Y CM MY CY CMY K ventisei.itadv C Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo largo XXIV Maggio, 13 Mantova Italy tel. +39 0376 221259 fax +39 0376 323175 [email protected] www.capitalespettacolo.it www.teatrofestival.org