FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO COMITATO REGIONALE LOMBARDO CORSO DI FORMAZIONE PER ACCOMPAGNATORI DI ESCURSIONISMO marzo 2007 – marzo 2008 attrezzatura e abbigliamento CORSO DI FORMAZIONE PER ACCOMPAGNATORI DI ESCURSIONISMO Un buon accompagnatore cerca di saperne più di tutti gli altri, in tutti i campi per poter avere: • AUTORITA’: gli deriva dal ruolo • AUTOREVOLEZZA : gli deriva dalla competenza, esperienza, capacità di relazionarsi, prendere decisioni e dare direttive, risolvere imprevisti o situazioni di crisi. per fare questo è necessario essere informato e documentato su tutti gli argomenti ATTREZZATURA DI BASE E’ importante conoscere bene e saper utilizzare nel migliore dei modi l’attrezzatura in dotazione per essere in grado di dare consigli a tutti i nostri accompagnati. LO ZAINO Lo zaino (sacco da montagna) serve a trasportare quello che diversamente si dovrebbe portare con una borsa a mano. In montagna le mani servono per appoggiarsi, riequilibrarsi, aiutare un compagno di salita. Per questi ed altri motivi, esiste lo zaino che si porta in spalla (e si misura in litri). Consigli pratici, da dare a tutti i partecipanti: • Mettere nello zaino solo quello che serve. (peso inutile = fatica inutile). • Riempire lo zaino in ordine di utilizzo (in fondo le cose più pesanti e che serviranno per ultime). • Nello zaino è sempre opportuno avere indumenti asciutti di ricambio, (almeno una maglietta intima). • Riporre i ricambi in un sacchetto impermeabile. • In caso di pioggia, è opportuno prevedere di poter riparare lo zaino con sacco impermeabile. Kit per la soluzione di alcuni piccoli problemi (che un buon accompagnatore - responsabile dovrebbe avere sempre nello zaino): • un coltellino multiuso con diversi utensili di taglio. • un cordino. • Una coperta isotermica (chiamata anche telo astronautico o lamina alluminizzata). • un sacco standard per rifiuti (in caso di forti acquazzoni è temporaneamente il miglior impermeabile). • una torcia elettrica (o meglio una lampada frontale). • Un piccolo kit di pronto soccorso. • un fischietto. L’INDUMENTO “PERFETTO” • L’abbigliamento ideale per la montagna, oltre che essere comodo, deve favorire il movimento e garantire contemporaneamente un “benessere termico” sia nelle ore calde sia quando il tempo si mette al brutto; • Deve consentire la traspirazione, resistere all’usura, agli urti e alle abrasioni, proteggere dai raggi ultravioletti, non rilasciare sostanze tossiche, non pesare eccessivamente ed essere esteticamente piacevole … Scusate se è poco! I TESSUTI Negli ultimi anni, la tecnologia ha migliorato di molto la qualità dei tessuti, sia naturali che sintetici. Un buon consiglio è quello di vestirsi a “strati” (a cipolla). I materiali in uso si distinguono in naturali e sintetici. Tra i naturali i più usati in montagna sono: • Cotone: per indumenti a contatto della pelle e per climi caldi. Ottima traspirazione, trattiene l’umidità. • Lana: ottimo isolamento termico e traspirazione! Non crea cattivi odori. Insuperabile per calze e berretti Tra i materiali sintetici troviamo: • Meraklon: si usa a contatto della pelle perché produce un elevato isolamento sia dal caldo che dal freddo, non mantiene umidità. • Poliestere, poliammide, elastan (Meryl, Actisystem, Lycra, Coolmax, Tactel): si usano nelle tute e nelle felpe; la traspirazione non è ottimale e creano cattivi odori. • Terinda: è il miglioramento dei materiali precedenti con un buon compromesso tra traspirazione e protezione termica; molto usato nelle tute da alpinismo. • Pile e derivati: in commercio esiste una estrema varietà dal punto di vista della qualità (e del prezzo). Il pile dà un buon isolamento termico, asciuga rapidamente e consente un’accettabile traspirazione. Materiali simili al pile con termoregolazione dinamica sono Windstopper e Activent. • Goretex: membrana microporosa; è impermeabile, protegge dal vento e mantiene la traspirazione. Unico neo è l’eccessiva termogenicità nei climi caldi. • Cordura e nylon: in uso per le ghette e gli zaini (il nylon anche per mantelle); il Cordura è più traspirante. Consigli pratici, da dare a tutti i partecipanti: Un ultimo consiglio da dare anche in più occasioni durante l’escursione: “E’ sempre bene non farsi prendere dalla pigrizia e via via spogliarsi o vestirsi a seconda delle condizioni climatiche e dell’attività fisica”. In caso di pioggia • Anche in una giornata di sole, è sempre opportuno avere nello zaino un abbigliamento “salvavita” (giacca a vento, k-way, mantella – tutti dotati di cappuccio). Si deve distinguere fra materiale: - Impermeabile: garantisce la protezione ma fa inesorabilmente sudare. - Idrorepellente: protegge più che altro dal vento e resiste per poco tempo sotto la pioggia. Se si procede su sentieri sufficientemente spaziosi, e agevoli, si può utilizzare un ombrellino. Per i piedi • La calza è un elemento di grande importanza: se non è ben “calzante” (troppo larga, troppo ruvida, a maglia grossa) è sicura causa di vesciche. Consiglio pratico da dare ai partecipanti: • Le vesciche si possono evitare (ad esempio in previsione di lunghi percorsi o con scarponi nuovi, ecc.), proteggendo preventivamente tallone e dita con opportuni cerotti. Calzature Argomento di importanza fondamentale. • Il camminare in sicurezza dipende in massima parte da quello che si ha ai piedi. (e questo vale sia che si viaggi in un trekking di media montagna, sia durante una facile uscita scolastica). • Per ragioni di sicurezza (e responsabilità), non si devono mai ammettere persone con calzature inadeguate. • Le calzature ideali per tutti i tipi di montagna, non esistono. • Per escursioni estive di media montagna, è molto valida e ritenuta adeguata una scarpa da trekking (quindi con suola scolpita e resistente) di tipo basso. • Non facciamoci illusioni: non esistono scarpe da trekking “impermeabili”; sotto un violento acquazzone, ci troveremo inevitabilmente con calze bagnate. (ricambio). Consigli pratici, da dare a tutti i partecipanti: • E’ opportuno fare sempre un doppio nodo agli scarponi. Una scarpa slacciata è potenziale causa di inciampo e caduta. • Le scarpe da ginnastica (anche se sono da considerare antiscivolo) hanno suola troppo sottile che non è in grado di proteggerci da terreni sassosi e sconnessi. In conclusione Un buon accompagnatore: • Non è solo “in grado di” ma “deve“ dare consigli”. • Non è il “pastore” che deve far trovare tutto comodo e tutto pronto ma è colui che “conduce” il gruppo. • Non è quello su cui scaricare le responsabilità da risolvere ma che condivide le problematiche e decide. • Non è un tranquillo aggregato ma uno che si è preparato, documentato, informato sull’escursione.