PREVENZIONE DEI TUMORI CUTANEI PROVE DALLA LETTERATURA Epidemiologia e conseguenze cliniche La probabilità cumulativa di ricevere una diagnosi di melanoma nel corso della vita (0-74 anni) è pari a un caso ogni 119 per la popolazione maschile italiana e un caso su 123 per le donne, mentre il rischio di morire è pari a un decesso ogni 526 uomini e 909 donne. Nel 2002 sono stati diagnosticati in Italia 5.994 nuovi casi di melanoma maligno. In base ai dati dell’Associazione italiana registri tumori (AIRT), nel periodo 1998-2002 i tassi medi di incidenza del melanoma aggiustati per età su 100.000 soggetti erano 11,8 per i maschi e 11,2 per le femmine. Tra il 1988 e il 1992 e tra il 1998 e il 2002, inoltre, l ’incidenza del melanoma in Italia è quasi raddoppiata per entrambi i sessi. Gli anziani e in particolare gli uomini, hanno un eccesso di morbilità e mortalità da melanoma. FONTE:MINISTERO DELLA SALUTE Nel periodo 1998-2002 il tasso di incidenza aggiustato per età era 30,2 per 100.000 nei maschi di età superiore ai 65 anni e 19,3 per 100.000 nelle femmine di età superiore ai 65 anni. Nei maschi di età superiore ai 65 anni (che costituiscono il 15,9% della popolazione italiana) viene diagnosticato il 39% di nuovi melanomi maligni ogni anno, mentre nelle donne con più di 65 anni (il 21,3% della popolazione) viene diagnosticato il 38% dei casi. Per quanto riguarda gli epiteliomi cutanei, il rischio cumulativo (fra 0 e 74 anni) è del 6,5%, cioè un caso ogni 16 uomini e del 4%, cioè un caso ogni 24 donne. FONTE: MINISTERO DELLA SALUTE AIRT: ASS. ITALIANA REGISTRI TUMORI 30-01-06:DATI DI INCIDENZA 1998-2002 PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA Le nubi sottili lasciano passare oltre il 90% della RUV solare La neve fresca riflette fino all'80% della radiazione UV-B Il 60% della dose giornaliera di RUV solare arriva a terra nell'intervallo 10 :- 14 L'intensità della radiazione UV aumenta del 4% per ogni 300 metri d'incremento dell'altitudine La dose annuale di RUV dei lavoratori al coperto è il 10-20% di quella dei lavoratori all'esterno L'ombra riduce l'intensità della RUV di oltre il 50% A mezzo metro di profondità l'intensità della RUV è il 40% del valore in superficie La sabbia riflette la RUV fino al 25% I FOTOTIPI Fattori costituzionali • Fototipo : grado di pigmentazione e capacità di risposta alla luce solare • Altri fattori protettivi • Predisposizione ereditaria allo sviluppo di tumori della pelle Fototipo I. Capelli biondi chiarissimi, pelle bianco-lattea, occhi azzurri; al sole si scotta sempre intensamente e non si abbronza per niente II. Capelli biondi o rossi, pelle chiara con efelidi, occhi azzurri o verdi; al sole si scotta sempre, non si abbronza e si accentuano le efelidi Fototipo III. Capelli biondo scuro, castano chiaro o ramati, pelle chiara, occhi castani o verdastri; al sole si scotta con una certa facilità e si abbronza poco IV. Capelli castano scuro, pelle rosea, occhi castani; al sole non si scotta facilmente e si abbronza abbastanza intensamente Fototipo V. Capelli scuri, pelle olivastra, occhi marroni o neri; al sole non si scotta e si abbronza sempre facilmente e intensamente VI. Capelli neri, pelle scura, occhi neri; al sole non si mai e si abbronza con rapidità Fattori costituzionali Predisposizione allo sviluppo di tumori della pelle •Familiarità •Presenza di lesioni “pre-cancerose” •Precedenti tumori Prevenzione primaria Intervenire sui fattori di rischio e sui comportamenti che li condizionano Prevenzione secondaria Educazione e controllo periodico dei soggetti che hanno già avuto un tumore cutaneo e/o presentano lesioni precancerose Fattori di rischio per i tumori cutanei Ereditari-costituzionali :tipo di pelle, precedenti familiari Ambientali: sole, inquinanti, cancerogeni chimici, infezioni, farmaci Altre malattie predisponenti Fattori ambientali: il sole Fattori ambientali: il sole Il sole e i tumori cutanei I danni cronici da sole sono in stretto rapporto con lo sviluppo dei carcinomi squamosi (contadini, marinai, muratori) Il carcinoma basocellulare e il melanoma colpiscono invece soggetti che vivono e lavorano al chiuso, mentre si espongono al sole saltuariamente, ma ogni esposizione è piuttosto intensa e non di rado accompagnata da una scottatura Il sole e i tumori cutanei Gli studi epidemiologici hanno indicato che uno dei più importanti fattori di rischio per il melanoma è rappresentato dall’aver subito, in età infantile, una o più scottature solari Le ustioni solari aumentano il rischio di melanoma anche se si verificano in età adulta Al sole senza rischio •Evita le ore centrali della giornata •Evita le esposizioni prolungate e le scottature •Proteggiti con cappello e maglietta quando necessario •Ricorda che la reale efficacia delle “creme solari” nel prevenire i danni da sole non è ancora dimostrata •Diffida dell’abbronzatura artificiale ottenuta con lampade UVA •Insegna queste regole ai tuoi bambini Individuare i propri fattori di rischio Fototipo 1 e 2 Precedenti scottature da sole, soprattutto in età infantile Presenza di oltre 50 nei Presenza di nei congeniti o comparsi nei primi anni di vita, di grandezza superiore a mezzo cm Casi di melanoma tra i parenti diretti Precedente melanoma Cosa osservare con l’AUTO ESAME Asimmetria : tracciando una linea immaginaria che sezioni la lesione al centro le due metà non sono sovrapponibili Bordi: irregolari, indentati a carta geografica Cosa osservare con l’AUTO ESAME Colore : a chiazze, non uniforme, policromo Diametro : grande, uguale o maggiore di 6 mm Tra tutti i segni che una lesione pigmentaria può darci quello che più deve colpirci e deve richiamare la nostra attenzione è il seguente: Evoluzione : modificazioni di qualsiasi delle predette caratteristiche nel tempo FORME DI MELANOMA Può essere classificato in 4 patterns principali In base a caratteristiche cliniche e istopatologiche (esaminando la lesione in tutti i suoi punti) Si distinguono: – La lentigo maligna melanoma (LMM) – Il melanoma a diffusione superficiale (SSM) – Il melanoma nodulare (NM) – Il melanoma acrale lentigginoso (ALM) Se si scopre una lesione simile o che ricorda una delle successive è opportuno rivolgersi allo dermatologo per un controllo specialistico LENTIGO MALIGNA MELANOMA deriva dalla lentigo maligna che degenera nel 4,7% dei pazienti portatori è la forma meno comune di melanoma (415%) colpisce le zone esposte della regione testa/collo età media di insorgenza di 65 aa lesione larga (3-6 cm) dal marrone-nero al blu-grigio, a bordi convoluti DISTTIBUZIONE DEL MELANOMA MELANOMA A DIFFUSIONE SUPERFICIALE Rappresenta il 70% di tutti i melanomi frequentemente è una lenta (1-5 anni) evoluzione di un precursore colpisce la fascia di età dei 40-50 anni si presenta come macchia o placca di colorito nerastro variegato (marrone-blugrigio) a bordi irregolari colpisce qualunque sede MELANOMA NODULARE Rappresenta il 15-30% di tutti i tipi età media di insorgenza 53 aa colpisce meno frequentemente gli arti insorge generalmente de novo con un’immediata crescita verticale appare come un nodulo blunerastro-rossiccio o amelanotico MELANOMA ACRALE LENTIGGINOSO Infrequente negli individui di carnagione chiara ma rappresenta il 66% nei neri ed il 37% negli asiatici colpisce le piante dei piedi, le palme delle mani e la regione ungueale età media di insorgenza di 65 aa lesione bruno-nerastra con sfumature variegate a bordi irregolari di 3 cm circa di diametro ha una prognosi peggiore (diagnosi tardiva) CASI PARTICOLARI DI MELANOMA Melanoma Della Mucosa Melanoma Desmoplastico-neurotropo Melanoma Tx Melanoma In Gravidanza Melanoma ricorrente – Satellitosi <2cm – Metastasi in transito >2cm DIAGNOSI DIFFERENZIALE Nevo di Spitz Nevo di Reed Granuloma piogenico Ecchimosi sub-ungueale Angioma trombizzato Nevo di Reed Angioma trombizzato DIAGNOSI DI MELANOMA clinica – regola dell’ABCD – recente modificazione della lesione epiluminescenza – correlazione tra alcuni segni della dermatoscopia con caratteristiche di tipo istologico – particolarmente utile nel follow up dei pazienti con numerosi nevi atipici istologia – microscopia ottica (spessore, regressione, infiltrato) – immunoistochimica (S-100, HMB-45, Vimentina) ASPORTAZIONE CHIRURGICA Breslow cm Sentinell a In situ 0,5 - <1mm 1 -* <2mm 1-2 + <4mm 2 + >4mm 2-3 + * Eccetto Ulcerazione o Clark IV/V FATTORI PROGNOSTICI clinici – sesso ed età – sito anatomico – ulcerazione istologici – spessore di Breslow – N+ – regressione – indice mitotico – infiltrato linfocitario SPESSORE DI BRESLOW / LIVELLO DI CLARK Controllare personalmente i propri nevi Ogni 3 mesi effettuare l’auto-valutazione dei propri nevi seguendo la regola dell’ABCDE o la lista di Glasgow dei 7 punti Standardized poses Controllare personalmente i propri nevi Regola dell’ABCDE del melanoma: A come asimmetria B come bordi irregolari Controllare personalmente i propri nevi Regola dell’ABCDE del melanoma: C come come colore nero o non omogeneo D come dimensioni superiori a 5 mm Controllare personalmente i propri nevi Regola dell’ABCDE del melanoma: E come evoluzione, cioè cambiamenti di forma, colore, dimensioni, superficie, sensazione UV Index: E’ un numero che indica quanto forte è in quel momento e per quelle condizioni ambientali il rischio di esposizione a RUV Tabella UIndex/Fotosensibilità ED INFINE RUV Sole EFFETTI GENETICA PREVENZIONE SECONDARIA In caso di cambiamento di un neo, insorgenza di un neo in una area cutanea ove non pre-esisteva, presenza di lesioni che non guariscono o di ogni altra variazione sospetta, consultare sempre un medico. Questa raccomandazione è valida per chiunque e a maggior ragione per chi ha trascorso molto tempo all’aria aperta per esigenze professionali o per chi si è esposto molto al sole. MAPPA NEVICA ⇒ ⇒ Nei soggetti a rischio per melanoma, è indicato eseguire una “mappatura” periodica dei nevi, che comprende: Esame ispettivo; Foto macro, molto ravvicinata, di tutte le lesioni sospette Foto dermatoscopica delle stesse lesioni Follow-up a 3, 6, 12 mesi Indicazione EPILUMINESCENZA Photographically assisted follow up of high risk individuals LIVELLI DI CLARK Livello I : in situ (intraepidermico) Livello II: infiltra il derma papillare Livello III: infiltra il derma papillare fino all’interfaccia c il derma reticolare Livello IV: infiltra fino al derma profondo Livello V: infiltra l’ipoderma BRESLOW (misurazione spessore max di infiltrazione) <0,76 mm (basso rischio) 0,76-1,5 mm (rischio intermedio) >1,5 mm (alto rischio) SOPRAVVIVENZE A 10 ANNI DALLA DIAGNOSI - CLARK Livello I melanoma in situ 100% Livello II 95% iniziale invasione del derma papillare Livello III invasione a tutto spessore del derma papillare sino al confine con il reticolare 75% Livello IV 70% infiltrazione del derma reticolare Livello V infiltrazione dell’ipoderma 45% SOPRAVVIVENZE A 10 ANNI DALLA DIAGNOSI - BRESLOW < 0,76 mm. 95% 0,76 - 1,49 mm. 84% 1,50 - 2,49 mm. 69% 2,50 - 3,99 mm. 58% 4 - 7,99 mm. > 8,0 mm. 49% 30%