1 ANPI SEZIONE DI MONDOVÌ Lug. 2014 Via Nino Manera n° 9 12084 MONDOVI’ (CN) e-mail: [email protected] - sito: http://digilander.libero/anpi_mondovi/ NOTIZIARIO A.6– N.2 DI SEZIONE L’ECCIDIO DI PIEVETTA ’è un libro, tra tanti scritti sullo sbarco in Normandia, in particolare sulla spiaggia Omaha, dove giunsero gli americani, che si intitola “Omaha la sanglante”. Si tratta di un libro francese che descrive i tragici momenti vissuti dai soldati, i GI americani, all’arrivo sulla spiaggia. Ora che l’eco del 70° dello sbarco, l’Operazione Overlord, D-Day, si espande in Europa per ricordare ciò che fu quell’epico evento, prendo a prestito il titolo del libro modificandolo con il “nostro” giorno da ricordare. Così definisco “Pievetta la sanguinante”, riferendomi all’eccidio compiuto dalle truppe tedesche nel piccolo C paese della Valle Tanaro. Il libro “Le rappresaglie nazifasciste dell’Estate 1944 in Alta Valle Tanaro”, edito dal Centro Studi Garexium in occasione del convegno tenutosi in Priola il 28 Luglio 1996 illustra in modo preciso e dettagliato le varie , complesse e tristi fasi dell’attacco tedesco in Valle Tanaro. Possiamo senz’altro attingere notizie importanti per ricordare che settant’anni or sono,un nutrito, agguerrito, spietato contingente che, come ci indica in modo preciso il dottor Carlo Gentile nel suo saggio “Le forze tedesche di occupazione e il fronte delle Alpi Occidentale”, facevano parte della 34.Infanterie-Divisione con le Kampfgruppe Klingemann (I/ Grenadier-Regiment 253), arrivando da Albenga,si collegò con la 6 a Compagnia del capitano Henning, (Panzer-Abteilung 34) proveniente da Ceva, operando un rastrellamento in Valle Tanaro. All’altezza dell’abitato di Pievetta i partigiani avevano posizionato una mitragliatrice pesante, proprio sulla piazza della chiesa. I tedeschi erano già stati attaccati al passaggio alle cave di Bagnasco ed uno di loro venne ucciso. Nella stretta delle cave i partigiani avevano posizionato delle cariche esplosive ce, fatte brillare, non interruppero la viabi- lità. I tedeschi risposero al fuoco e, con i mezzi blindati e semicingolati, passarono oltre, giungendo in vista di Pievetta. In posizione strategica, l’arma brandeggiava il terreno sottostante, ed aprì il fuoco all’arrivo dei tedeschi. I Panzerjager si divisero ,una parte aggirò il paese e l’altra si tenne al riparo del rilevato della ferrovia, riuscendo ad avvicinarsi. A questo punto i tedeschi iniziarono a bersagliare la postazione con tiri di mortaio e granate sparate da cannoni anticarro. Vista l’impossibilità di continuare a sostenere il combattimento, i partigiani ripiegarono verso i boschi, portando Continua a pag. 5 2 Continua da pag. 4 via l’arma. Gli abitanti erano in gran parte sfollati, temendo la reazione tedesca. Reazione che non si fece attendere e che fu crudele. Era il 25 Luglio. In modo terribile, decisamente inumano e totalmente slegato delle tecniche e dalle strategie militari, i tedeschi giunsero in Pievetta, semideserta, e, ricevuti precisi ordini, rastrellarono casa per casa, catturando ed uccidendo tutti coloro che incontrarono. La rappresaglia, o meglio la mattanza, continuò anche il 26, con altre uccisioni ed altre brutture. I soldati tedeschi infierirono anche sul papà del parroco, il signor Paolo Civalleri. Era a letto, ammalato. Venne ucciso e la canonica data alle fiamme, bruciando il povero corpo. I prigionieri vennero rinchiusi nella scuola, il mattino del 26 vennero fatti uscire, allineati ad un filo spinato che fungeva da recinzione ad un campo e fucilati. Altri pievettesi erano già stati uccisi nelle loro case, mentre tentavano di mettersi in salvo e mettere in salvo gli animali che erano nelle stalle. Vennero uccisi senza motivo, senza strategia, per il semplice gusto di scaricare su di essi le raffiche delle micidiali MP 40, le machine pistole che sgranavano il loro suono di morte tra le contrade del borgo. Pochi si salvarono dalla carneficina, dopodiché vennero incendiate le case, bruciando così, oltre alle poche cose, ai mobili, i ricordi di una vita trascorsa lavorando duramente la terra ed i boschi. La tragedia non finì a Pievetta. Molti vennero deportati in Germania, soprattutto come forza-lavoro del Reich, ed impiegati nelle fabbriche di materiale bellico della Luftwaffe, sotto le direttive del Feldmaresciallo Hermann Goering. Terminata la guerra pochi di loro fecero ritorno a casa. Pievetta porta nel cuore questo terribile dramma, che lo Stato Italiano ha riconosciuto, conferendo la Medaglia di bronzo al merito civile con la seguente motivazione: “Sopportava con eroico coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie del nemico invasore, offrendo la vita di numerosi suoi figli alla causa della Libertà. Luglio 1944”. A distanza di settant’anni da quei tragici fatti è dovere di cittadini liberi testimoniare la solidarietà con i familiari dei Caduti, operare per la salvaguardia della Memoria di ciò che è stato, impedire che venga cancellato, dalla memoria locale e nazionale, tanto sacrificio di italiani, rei soltanto di cercare di riconquistare la Libertà e la Democrazia. Occorre conoscere il passato, vivere intensamente e consapevolmente il presente e preparare il futuro per chi raccoglierà il Testimone della Memoria collettiva della Nazione, patria di un popolo unico, dinamico, capace di grandi cadute e di vigorose e vincenti riprese. (Giorgio Gonella) VIAGGIO – DOCUMENTARIO IN VALLE TANARO S eguendo l’impronta lasciata dai “Treni della Memoria in Valle Tanaro”, del 2012, quando un gruppo di appassionati di storia locale organizzò appunti viaggi guidati nella valle ricordando la Campagna di Russia e la Resistenza, è allo studio un nuovo evento simile. Si tratta di un viaggio in pullman privato, partendo da Ceva e sostando in tutti i Comuni della valle. La bozza di massima prevede: partenza da Ceva, sosta ai Musei di Nucetto, sosta a Bagnasco con visita ad esposizione di fotografie e documenti, pranzo a Priola, pomeriggio in visita guidata a Pievetta, per ripercorrere i luoghi dell’eccidio, sosta a Garessio con visita a luoghi storici, arrivo ad Ormea, visita al museo alpino del signor Giancarlo Bologna, visita guidata al centro storico. In ogni sosta dovrebbe essere organizzata la degustazione di prodotti tipici. La spesa dovrebbe comprendere il viaggio in pullman ed il pranzo. La visita ai musei è gratuita. Le guide svolgono attività di volontariato. E’ previsto un kit di documentazione da distribuire ad ogni partecipan- te. L’iniziativa dovrebbe occupare l’intera giornata, con partenza da Ceva alla ore 9.00 e rientro alle ore 19.00 circa. La data ipotizzata è Domenica 10 Agosto. Gli interessati possono segnalare la prenotazione al n.329.5906763 Gonella Giorgio oppure alla mail [email protected]. (Giorgio Gonella) 3 L’OPERAZIONE “ANVIL-DRAGOON “. PROVENZA 1944 . L ’operazione, nata con il nome in codice di Anvil,voluta dal presidente americano Roosevelt, per dar modo al contingente alleato di rafforzare il fronte francese e di congiungersi con il contingente Overlord, Normandia, fu molto osteggiata da primo Ministro inglese Wingston Churchill, che voleva uno sbarco nei Balcani, per dirigere l’avanzata verso Vienna, Budapest ed al sud della Germania. Prevalse il piano americano ed a Churchill non restò altro se non cambiare il nome dell’Operazione in Dragoon. Il contingente doveva essere formato da 300.000 uomini, con 2000 navi e parecchie migliaia di aerei, 10.000 paracadutisti sarebbero stati lanciati nella zona di Muy. Si dovette attendere lo sbarco in Normandia per poter poi disporre di molti battelli LST (landing ship thank) battelli adatti al trasporto sulla costa di mezzi blindati. Venne decisa la data: 15 Agosto. La costa francese era presidiata dalla XIX Armata tedesca, formata soprattutto da militari non tedeschi. Vi era anche la II Panzer Division, che dopo alcuni giorni dallo sbarco in Normandia, venne inviata verso quel fronte. Cap Roux - postazione tedesca Cronistoria dello sbarco. Settembre 1943, I tedeschi disarmano il contingente italiano che presidia il sud della Francia,vengono catturati 330.000 soldati,occupano in forze la costa ,fortificandola con la costruzione di bunker, blockhaus, muri antisbarco, in parte con il lavoro delle loro Ostlegion, formate da militari arruolati a forza, provenienti dai Paesi occupati, ed in parte con i prigionieri e con i francesi, costretti a lavorare. Intanto i presidenti degli stati alleati di incontrano a Teheran ed a Casablanca. Roosevelt propone di armare e di dotare di mezzi blindati i soldati francesi che erano scappati dalla Francia prima dell’arrivo dei tedeschi. Vengono così armate 11 divisioni in Africa. Nel primo trimestre del 1944 le forze francesi d’Africa del Nord comprendevano 8 grandi unità: 4 formavano il CEF, COrp Expedi- Le Dramont - Mezzo da sbarco U.S.A. Cavalaire - Qui sbarcò il 15.08.1944 la 3a D.I. tionaire Francais, al comando del gen. Juin. Dopo lo sbarco in Italia, nel 1943, altre 3 unità vengono poste sotto il comando del Generale Lattre de Tassigny, ed anche 1 unità blindata è trasportata in Gran Bretagna e parteciperà all’Operazione Overlord. Il fronte interno era molto attivo, grazie alla attività partigiane. Si trattava de Les Forces Francaises de l’Interieur. I comandi partigiani divisero la Francia in settori e la Provenza venne assegnata come R2 e comprendeva: Alpes-Maritimes, Basses-Alpes, Bouches-du Rhone, Hautes-Alpes, Gard, Vaucluse e Var. Nel maggio 1944, nella R2, si contano 3133 partigiani, che vengono armati e preparati dagli alleati attraverso il lancio di un totale di 100.000 containers, tra il giugno ed il luglio 1944. Dopo lo sbarco i partigiani armati sono 8.000 e fino a 25.000 alla Liberazione della Provenza. I compiti principali loro assegnati, da parte del SOE inglese erano: Cap. Esterelle-Postazione di artiglieria tedesca paralisi delle comunicazioni nemiche, interruzione dell’arrivo di rinforzi e di rifornimenti, impedire la distruzione delle installazioni portuali. Progressivamente i combattenti vengono assistiti dall’esercito regolare francese, una volta ricostituito, eccetto le Commando del Provence che divenne il 3° Groupement de choc e Groupe des commandos d’Afrique. Le forze militari francesi erano sotto il comando del generale De Lattre de Tassigny, e vennero chiamate 1e Armée francaise. Ricordiamo di nuovo che si trattava di 4 Divisioni. 1 e DMI ( Division de marche d’infanterie ) 3 e DIA ( Div. Infanterie Algerienne ) 9 e DIC ( Div. Inf. Coloniale ) 1e DIB ( Div. Blindée ) A queste erano affiancati reparti storici della Francia: Continua a pag. 4 4 Continua da pag. 3 de Berre, il Settore di Marseille, il Settore di Toulon ( fino ad Agay ), ed il Settore di Agay, fino alla frontiera con l’Italia. Alla data dello sbarco erano operative 510 opere, mentre 200 erano in costruzione. Kriegmarine: Il controllo del mare era affidato alla 6 a Flotta di protezione del Mediterraneo ed alla 29 a Flottiglia U-boote. Vennero perduti 68 U-boote. La Luftwaffe aveva base di Junkers 88 a Salon e Orange, una squadriglia di ricognizione a Saint Martin de Crou e caccia Heinkel III a Salon, Montepllier; Messerschmitt BF 109 a Orange-Caritat. Da stime attendibili si danno presenti 35 bombardieri, 50 caccia e 5 aerei da ricognizione. St. Raphael - Punto di sbarco della 36a D.I. Americana “Texas” Passiamo agli Alleati. Il piano è quello di stabilire una testa di ponte tra St. Raphael e Cavalaire, una volta sbarcati, i soldati dovevano prendere possesso la 1a DMI dite 1 a DFL ( Dv.Francaise libre ), al comando del gen. Buosset la 3 a DIA del gen. Monsabert, la DIC del gen. Magnan, la 1 a DB del gen.Touzet du Vjier. Per quanto riguarda la forza aerea, il 20 Agosto ,per la prima volta dopo l’invasione tedesca, un aereo francese atterrava in territorio libero, alla base aeronavale di Frejus.La flotta aerea, in quel periodo era formata da: 1 squadra di Spitfire 4 squadriglie di P-47 Thunderbolt 4 Gruppi di bombardieri B-26 Marauder 1 squadriglia di ricognizione di P 38 Lightning La Marina francese poteva disporre della corazzata Lorraine, ,6 incrociatori: Emile Bertin, Jeanne d’Arc, Dugay-Trouin, Le Terrible, Draguignan - Cimitero U.S.A. Cap. Esterelle-Postazione di artiglieria tedesca Le Fantasque, Le Molin. Dalla Manica giunsero la Georges Leyguer, Montcolin, Glorie, 6 navi di scorta, 16 battelli ,3 trasporti, 3 petroliere. Durante lo sbarco e nei giorni seguenti la forze FFI combatterono duramente , agevolando molto l’avanzata alleata. Il 29 Agosto il gen. Patch, riconoscendo il valore dei combattenti francesi della FFI disse: “Je suis fier d’avoir ed suos mes ordres des hommes tels que vous”. I tedeschi presidiavano la costa con dispositivi militari che avevano costruito con l’ausilio della TODT, oltre che dai militari, dai prigionieri e dai francesi. Con la messa in campo del Piano Achse infatti, dall’agosto del 1943, la Wehrmacht fortificò la costa . Tuttavia, a causa di molteplici situazioni, i tedeschi riuscirono soltanto a creare una sottile linea di difesa costiera. A luglio 1944 le 3 migliori divisioni, l’artiglieria motorizzata ed i cannoni d’assalto, vennero inviati al nord. Il 1 Luglio la Todt aveva più di 1200 uomini impegnati in vari cantieri. La costa venne divisa in 4 settori: Settore da Palavas a Port- Sant Louis, comprendente anche l’étang dei porti di Toulon e Marseille. In seguito il piano prevedeva di dirigersi nella piana del Rodano con obiettivo Lyon e Vichy. Durante la prima fase dello sbarco, prima ell’ora H, la 1 a Divisione aerotrasportata viene paracadutata nella zona di Le Muy, per neutralizzare e difese tedesche. Ad ovest, elementi dello Special Service Force americani dovevano distruggere i grossi calibri posizionati alle Isole di Hyeres, mentre il Group de commandos d’Afrique doveva attaccare le batterie di Cap Negre. Ad Est, il Group Naval d’Assaut de Corse doveva attaccare Théole. Allo scoccare dell’Ora H , tra Cavalaire e Agay sbarcano 3 Divisioni di Fant. D’assalto USA (3 a,36 a e 45 a) e un contingente blindato francese. Il giorno 15 agosto viene chiamato J A J + 1 la testa di ponte all’interno di Théole,Bagnols en Foret, Trans en Provence, e Collobrieres. Questa viene definita come “Blue Line” Nella seconda fase sbarca il 2° Corpo d’Armata Francese, 2 Divisioni di fanteria e 1 Divisione blindata. Le forze giungono in mare da: Mers Le Kebir, Bizerte, Corsica, Napoli, Brindisi, Taranto. I convogli navali hanno potenza, rotta e navi diverse fra loro ma tutti convergono con precisione per il giorno J. Per predisporre piani di sabotaggio ed il coordinamento dei partigiani, c’è un Centro ad Algeri. Ne fanno parte: Special Operations Branch de “Office of Strategic Service” americano e Special Operation Executive inglese, che operano insieme sonno la direzione dello Special Projects Operation Center.Vengono paracadutati dei Jedburgh Teams, che hanno il compito di organizzare il territorio. Si intensificano azioni di propaganda e di guerra psicologica, ad opera dell’OWI, Servizio Psicologico del QG Usa a Napoli. Gli alleati spostano dal Marocco all’Italia 400 aerei. Durante lo sbarco vengono anche utilizzati 350 alianti Waco. Lo sforzo bellico aereo è notevole, se teniamo conto cha il giorno J, Continua a pag. 5 5 Continua da pag. 4 portaerei con 216 aerei, 6 incrociatori, 12 distruttori, 6 posamine. dalle 4.20 alle 18.20, vengono paracadutati 9000 uomini, 200 veicoli leggeri e 400 tonnellate di materiale. Forza aerea alleata. Gli alleati potevano contare sulla copertura aerea di: 2000 aerei e cioè: 18 Squadroni di Thunderbolt, 11 squadroni di Spitfire, 6 squadroni di Lightning, 1 squadrone di Beaufighter, 4 squadroni di bombardieri A-20, 5 squadroni da ricognizione. Forza d’assalto Questa comprende 3 Divisioni di fanteria americane, la Tank Force 87 e la Camel Force (la 36a DI US). La Camel Force è formata da: 29.820 uomini e 3597 veicoli, 94 navi da trasporto (23 LST, 22 LCT, 30 LCI), 7 trasporti Le Muy d’assalto, 12 battelli di apMuseo. poggio), 14 LCT dotati di Parà americano lanciarazzi, 2 LCG, 2 LCF antiaerei. Il fuoco navale, potentissimo, con bordate di grande distruzione, è assicurato da una corazzata, 6 incrociatori, 11 distruttori USA e navi francesi della Div. Del contrammiraglio Auboyneau, cioè l’Emile Bertin, comandato dal cap. di vascello Ortoli e la Dugay-Trouin del cap. di vascello Quiévrecourt. Della forza d’assalto fanno parte le forze francesi: 1a Div.Blindata, al comando del Gen.Side, formata da 4800 uomini, 360 veicoli imbarcati su 6 LST e 6 trasporti truppe. La 36a Divisione Usa venne fatta sbarcare a Green Beach, cioè a Cap Dramont,a Red Beach (St.Raphael-Frejus, Yellow Beach (Agay) e Blue Beach (Anthéor . La Task Force 85, la Delta Force (45a DIV US) comprendeva: 30.900 uomini, 3477 veicoli, 135 navi da trasporto, 6 LCT lanciarazzi, 2 LCG, 2 LCF antiaerei, 2 corazzate, 3 incrociatori, 11 distruttori, 8 dragamine e 8 navi – appoggio. J+2:17 agosto, la Forza Alpha, cioè il contingente che forma la testa di ponte conta: 48.198 uomini sbarcati, 6430 veicoli, 1000 tonnellate di materiali. Vengono catturati 1600 prigionieri. Le perdite alleate sono di 264 morti (203 a Red Beach e 61 a Pampelonne). L’avanzata alleata continuerà seguendo il piano prestabilito:una direttrice conduce a Lyon e quindi verso le truppe che scendono Draguignan - Cimitero U.S.A. dalla Normandia. Una direttrice punta verso est, liberando la Provenza ed attaccando le posizione nazifasciste arroccate sulla linea di confine con l’Italia. La Provenza, terra di profumi e di colori, accoglie le truppe alleate con la luce della libertà riconquistata dopo quattro anni di occupazione tedesca, quattro anni vissuti resistendo, aspettando e sperando. Le speranza si concretizzarono il 6 Giugno, con l’Operazione Overlord, il D-Day, con lo sbarco ad Avranches e con il 15 Agosto, Operazione Anvil-Dragoon. Anche il nord Italia seguiva con trepidazione, con ansia e con speranza ciò che accadeva oltralpe. Il varco era ormai aperto,gli alleati stavano arrivando! (E’ stato possibile tracciare questo resoconto grazie alla consultazione di uno dei volumi più precisi sull’Operazione. Si tratta de: “Opération Dragoon. Le debarquement de Provence “di Dominique Francois e Henri Julien. Ai lettori interessati all’argomento posso fornire altri titoli di libri molto curati e ricchi di immagini)”. (Giorgio Gonella) Le Dramont - Memoriale U.S.A. La 45a DIV US sbarcò a: Red e Green Beach (La Nartelle), Yellow (a Nartelle Nord, Blue Beach (La Garonette), Red Beach n2 (Grimaud e Plage S.Maxime). La Task Force 84, Force Alpha (3a DIV US) comprendeva 29.432 uomini, 3337 veicoli, 124 navi, 10 LCI lanciarazzi, 2 LCG e LCF antiaerei, 1 corazzata, 6 incrociatori, 7 distruttori e 37 battelli vari. Sbarcò a: Red Beach (Lavandou Ovest), Green (Lavandou est), Jellow (Pampelonne). Forze navali alleate. Task Forze 80 ,comandata dall’ammiraglio V.A.Hewit, comprendeva: 6 distruttori, 5 torpediniere, 2 cacciasottomarini, 22 dragamine, 59 navi scorta, 6 navi appoggio, 12 battelli d’attacco, petroliere. Task Force 88, comandata dall’ammiraglio Troubridge, formata da 9 Postazione tipo Tobruk 6 I LUOGHI DELL’OPERAZIONE “ANVIL-DRAGOON”. L a Provenza è un luogo di grande valenza turistica, un territorio caratterizzato da splendidi scenari sia lungo la costa che nel ricco entroterra. Vigne, frutteti, grandi estensioni agricole coltivate, boschi, ed ancora villaggi molto pittoreschi, chiese, conventi, castelli, cantine sociali, tutto è di alto valore turistico e culturale e si accompagna con la bellezza estrema della costa, dove spiagge amene e molto dolci, ricordano che il 15 Agosto 1994, le Jour J, gli alleati ed i soldati francesi sbarcarono per attaccare il fianco dello schieramento tedesco in Francia. Il territorio è anche arricchito da musei di grande valore storico, culturale e collezionistico. A Frejus si trova il Museo delle Truppe di Marina, con moltissime sale. A Le Muy si può visitare il fornitissimo museo che ricorda la seconda guerra Spiaggia di Pampelone - Punto di sbarco 36a DIV USA “Texas” intervallate da scoscese rocce a picco , si affacciano sul mare ricco di pesce, di anfratti, scogli, paesaggi da cartolina, ovunque si posi lo sguardo. In questi luoghi, dove il caldo, le cicale ed i profumi della flora inebriano il visitatore, si possono ancora scorgere testimonianze della seconda guerra mondiale. Si tratta di postazioni per batterie costiere, bunker, casematte, e altre costruzioni che ci mondiale ed, in particolare, le truppe americane aviolanciate. A Tolone, sul Mont Faron, si trova l’imponente Memoriale dello sbarco. Si tratta di sale con diorama, allestimenti vari, e, nel parco, mezzi blindati, pezzi anticarro. A Draguignan si trova invece il grandioso Museo dell’Artiglieria, uno spettacolo di armamenti, uniformi, equipaggiamenti e mo lt o alt ro mat er ia le d’epoca. Antheor - postazione di mitragliatrice tedesca sulla strada statale Pampelonne - Spiaggia A Draguignan vi è anche il cimitero americano, dove sono sepolti circa 2000 militari che caddero durante lo sbarco e nei giorni successivi. Il luogo è conservato in modo impeccabile, garantendo la sacralità del ricordo. Lungo tutta la costa, da Cavalaire ad Agay, vi sono monumenti e cippi che ricordano le truppe che sbarcarono. A Saint Raphael, in particolare, la passeggiata e molti ra Mondiale. Si tratta di un luogo di grande cultura e di grande storia,dove il visitatore trova interessanti notizie su ciò che accadde sia in Francia che in Europa. I componenti dello staff sono a disposizione per visite guidate, informazioni ed altre notizie sugli eventi che travagliarono l’Europa. A Cast ellane, un signore ,fortemente appassionato e fortemente cultore di storia, Spiaggia di Sylvabelle - Punto di sbarco del 1° D.F.L. il 16/8/1944 ricordi marmorei sono dedicati al Generale De Lattre de Tassigny, che era al comando del contingente francese che partecipò allo sbarco. I francesi sono giustamente e doverosamente ricordati a Cap Negre, dove attaccarono, in zona impervia e quasi inaccessibile dal mare, il dispositivo difensivo tedesco, neutralizzandolo, a costo di molte perdite. A Nizza si trova il Museo della Resistenza e della Seconda Guer- ha allestito un museo che c o mp r e n d e ma t e r ia le d’epoca ed automezzi, il tutto organizzato in un’area molto accogliente , dedicata alle famiglie ed agli appassionati del settore. Ad Agosto una gita in Provenza ci può senz’altro far trascorrere giorni od anche soltanto ore di vero piacere, assaporando ciò che la regione offre sia in natura che in cultura. Giorgio Gonella) 7 I RIEVOCATORI DELLA 36AA DIVISIONE DI FANTERIA AMERICANA “TEXAS”. A nni or sono ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere uno dei più attivi membri dell’Associazione “36a DIV US Texas”, il signor Pierre Brun. Questo attivo ed affiatato gruppo rievoca i militari americani che sbarcarono a Le Dramont il 15 Agosto 1944. Ed è appunto ad Agay, una accogliente cittadina nei pressi della spiaggia dello sbarco, che l’Associazione ha la sede. Ogni anno, il 15 agosto appunto, essi allestiscono un campo militare,una interessante sfilata con figuranti ed automezzi d’epoca, organizzano una “Borse militare”, cioè un mercato-scambio di militaria, e preparano un i partigiani e tutti coloro che collaboravano con le truppe alleate. I reenector sono sempre molto rispondenti all’epoca che impersonano. Indossano indumenti originali, hanno pure equipaggiamenti originali, ed, a volte, perfette riproduzioni. Le armi sono “di scena”, quindi non si tratta, per la maggior parte, di armi disattivate, ma di armi appositamente costruite per essere utilizzate nelle sfilate, sui set cinematografici, ed in altre attività culturali e rievocative. (Giorgio Gonella) pranzo per tutti i convenuti. Come lo scorso, anche quest ’anno si r ipet erà l’evento, proprio nel Piazzale del Memoriale del 15 Agosto, nei pressi della spiaggia. Sul sito è stato allestito un monumento formato da un mezzo da sbarco americano, restaurato. Il pranzo è a base di Chili con carne (12 euro). La manifestazione si terrà dalle 9 alle 18, non stop, e potranno partecipare alla sfilata tutti coloro che avranno abbigliamento d’epoca, sia militare che civile. I civili sono infatti rappresentati da rievocatori che impersonano le staffette, 8 9 10 Le iscrizioni si ricevono, previo versamento cauzione di € 50,00, presso la nostra sede in via Nino Manera n.9 o telefonicamente al cell. 339 3178646 entro il 10 Settembre o sino al completamento dei posti disponibili (30)