inbound marketing
Contenuti senza interruzioni
in collaborazione con Mark Up-Gruppo Sole 24Ore e Duepuntozero Doxa,
Kiver ha promosso la prima indagine online dedicata alla conoscenza
e all’utilizzo di questo nuovo strumento da parte delle aziende italiane
L’
Inbound come nuovo web marketing utilizza quali strumenti principali Blog, Social Network, Seo, Payper-Click advertising ottimizzato, e-books
e molte altre tecniche per guadagnare l’attenzione dei consumatori producendo contenuti di valore, senza interromperla come
fanno i media tradizionali. Realizzata in
collaborazione con Mark Up-Gruppo 24Ore
e Duepuntozero Doxa, è disponibile sul sito
www.kiver.com l’indagine “Un nuovo web
marketing per le aziende italiane: conoscenza e utilizzo degli strumenti Inbound”.
E’ la prima ricerca promossa da Kiver interamente dedicata all’Inbound Marketing
nel mercato italiano e sarà replicata in futuro, per analizzare l’evoluzione di questi
nuovi canali e la loro diffusione nella cultura aziendale italiana. Si è svolta da fine settembre a inizio ottobre 2012, coinvolgendo
un campione di responsabili degli investimenti in marketing e comunicazione. L’insieme dei respondent è risultato eterogeneo per settore e dimensioni delle aziende
coinvolte. I dati presentati nel report sono
stati elaborati su una base di 400 casi.
I risultati della ricerca confermano che tre
quarti degli intervistati hanno utilizzato
strumenti Inbound nel proprio marketing
mix degli ultimi 12 mesi, e che essi risultano particolarmente apprezzati per l’efficacia e l’efficienza, grazie quindi a obiettivi
di marketing raggiunti a costi più contenuti rispetto all’uso di tecniche tradizionali.
Ormai più della metà del budget di comunicazione viene allocata su tool digitali, ma
fra gli strumenti tipicamente Inbound solo
DigiTags
di Paolo Mardegan managing director @digitouch e Gianni Matera president@DigiTouch
Adv geolocalizzato: un sogno possibile
già oggi La tecnologia mobile ci offre su un piatto d’argento la
possibilità di targetizzazione estrema. Basta saperla cogliere!
i social network riescono ad attrarre quote di budget sopra il 10% e vantano un livello di conoscenza qualificato, ottenendo
una valutazione fra 6 e 10 (in una scala da 1
a 10) dall’84% del campione. Blog, Ppc advertising e Seo, ovvero 3 dei principali strumenti Inbound, risultano agli ultimi posti
nella classifica dei tool di comunicazione
più conosciuti. In particolare, Ppc Advertising e Seo rivelano i livelli di conoscenza più bassi o addirittura nulli. L’area con
la maggior propensione di investimento in
marketing dei prossimi 12 mesi riguarda
i social network (il 21% del campione dichiara che spenderà “molto di più” per gestirli), che superano così il sito web aziendale (15%). Seguono però a ruota altri due
tipici tool Inbound come Seo (15%) e Ppc
(14%). Non vi è certezza riguardo agli investimenti futuri, ma i decisori di marketing
sembrano essere particolarmente incuriositi dal blog come strumento di business
rispetto a tutti gli altri.
Nella nostra vita ipertecnologica e superconnessa, spesso
sfugge come già esistano sistemi e tecnologie in grado di soddisfare le più raffinate esigenze
di personalizzazione e ottimizzazione di una campagna adv
su web e su mobile. Infatti, grazie ai sistemi sempre più precisi
e articolati di geolocalizzazione,
siamo in grado di identificare in
modo sempre più preciso ed
efficace i nostri utenti di riferimento. Infinitamente meglio
e a costi decisamente più contenuti di quanto analisi di mercato, studi di marketing e focus
group possano offrire.
Il trucco è cercare di leggere alcuni dati apparentemente dedicati solo agli informatici con gli
occhi del marketer. Ecco alcuni
esempi di ciò che è già possibile
fare, e che magari approfondiremo nel corso delle prossime
uscite di DigiTags.
a) Geolocal adv L’Italia è
il Paese delle micro imprese
che investono in pubblicità locale la maggior parte del budget di comunicazione. E, fino
ad ora, si è sempre trattato di
pubblicità su media tradizionali quali stampa, tv locale, radio. Un’ottima nuova prospettiva nasce dalla possibilità di
identificare su base geografica (per provincia, per regione,
per città) il target di riferimento su web ma (anche se siamo
solo agli inizi) pure su mobile.
È una vera e propria rivoluzione poiché l’investitore può visualizzare la sua pubblicità su
siti di respiro e “frequentazione” nazionale o internazionale ma con la certezza che verrà visto solo dagli utenti di una
certa zona, azzerando quindi la
dispersione tipica degli investimenti, peraltro spesso ancora troppo onerosi per le
piccole imprese locali, delle campagne
tradizionali. Questo
apre una frontiera
di nuove possibilità
per i piccoli e piccolissimi imprenditori locali che
fino ad oggi non si erano
affacciati al mondo della pubblicità e che invece
ora vedono spalancarsi le por-
te di una comunicazione dedicata proprio allo stesso bacino
di utenza (o quasi) del mondo
reale;
b) Geolocal adv mobile E’
solo questione di tempo e sarà
possibile pianificare anche su
smartphone e tablet; utilizzando la tecnologia Ip e la logica
Gps è infatti possibile produrre
banner in logica locale con buona efficacia;
c) IP vs lingua è possibile anche operare su un target etnico
poiché, grazie all’utilizzo delle dashboard adv, possiamo, ad
esempio, individuare un cluster
di utenti che accedono da
un IP italiano ma hanno impostato il browser in un’altra lingua.
Una golosa opportunità che spalanca
le porte anche
ad investitori
stranieri.
Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi
trovate in rete o direttamente a [email protected]
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