Staff Capo Dipartimento Dipartimento per le Comunicazioni NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli UN MODELLO SEMPLIFICATO DI COSTO PER LA RETE DI ACCESSO PASSIVA IN FIBRA OTTICA NGAN (A SIMPLIFIED MODEL OF COST FOR NGAN PASSIVE OPTICAL ACCESS NETWORK) S ommario: il costante aumento della banda richiesta dai nuovi servizi basati sulla rete internet rende sempre più necessario il passaggio ad architetture di rete di nuova generazione basate sulla fibra ottica. La rete in rame, infatti, rappresenta, soprattutto per la componente di accesso, un limite che le moderne tecnologie (xDSL) sono riuscite finora a mascherare ma che rappresenterà nel futuro uno dei principali problemi per l’accesso alla banda ultra-larga che solo la fibra ottica potrà garantire. Da questo punto di vista, il processo di sostituzione della rete di accesso in rame con una in fibra ottica è ormai in fase di avvio e rappresenterà la sfida che pubblico e privato si troveranno ad affrontare nei prossimi anni. Scopo del presente articolo è quello di fornire un modello semplificato della rete di accesso in fibra che consenta la valutazione ad alto livello della stima degli investimenti che la sostituzione dell’attuale rete con quella di nuova generazione potrà richiedere.L’approccio è quello di fornire una semplice modellizzazione degli elementi di costo per la predisposizione della sola componente passiva sulla base di parametri interni (progettuali, come la scelta tecnologica di base) ed esterni (ambientali, come per esempio la densità urbanistica), fornendo una stima dell’investimento necessario al variare di tali parametri. La rete di accesso viene suddivisa nelle sue tre sezioni fondamentali (primaria, secondaria e verticale) e le componenti elementari vengono stimate sulla base di modelli geometrici o topologici in funzione dei parametri di ingresso. La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA A bstract: the steady increase of the bandwidth required by the new internet-based services makes increasingly necessary to move to next-generation network architectures based on optical fiber. Indeed, the copper network is, especially for the access component, a limit that modern technologies (xDSL) have succeed so far, but in the future will be a major problem for access to ultra-wideband that only optical fiber can provide. In this perspective, the process of replacing the copper access network with optical fiber is actually being launched and it will be the real challenge that public and private sectors will have to face in coming years. The purpose of this article is to provide a simplified model of the fiber access network which allows the high level evaluation of investment that replacing the network with the new generation one may require. The approach is to provide a simple modeling of cost components for the implementation of the passive component only on the basis of internal (project, mainly technology choice) and external (environmental, such as urban density) parameters, providing an estimate of investment required according to these parameters changing. The access network is divided into its three basic sections (primary, secondary and vertical) and the elementary components are estimated on the basis of geometric and topological models as a function of input parameters. 131 NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli Introduzione e obiettivi del lavoro Negli ultimi anni si sta assistendo ad una crescita vertiginosa della richiesta di banda per l’accesso alla rete. Le infrastrutture di rete attuali, in Italia prevalentemente basate su accessi in rame di vecchia generazione, hanno ormai raggiunto un livello di utilizzo prossimo al limite massimo grazie alle tecnologie xDSL, riuscendo a fornire velocità classificabili come “banda larga” dell’ordine di qualche decina di Mbit/s nelle condizioni più favorevoli. La sfida che si prospetta per gli anni futuri sarà quella di un rinnovamento delle infrastrutture di accesso che vedranno la progressiva sostituzione del rame con la fibra ottica, in grado di fornire alla clientela finale velocità di accesso decisamente più elevate, classificabili come “banda ultra larga” dell’ordine delle centinaia di Mbit/s ed oltre, e di eliminare il collo di bottiglia che finora si è rivelata essere la rete di accesso. Trattando di rete di accesso in fibra ottica, sono generalmente tre le macro-architetture principali a cui si fa riferimento: FTTC (fiber to the cabinet), FTTB (fiber to the building) e FTTH (fiber to the home). Le prime due sono classificabili come “ibride” in quanto per la parte terminale di linea utilizzano ancora parti in rame, la terza è caratterizzata dalla completa sostituzione del rame con la fibra ottica: • l’architettura FTTC prevede la terminazione della rete in fibra presso l’armadio stradale ed il raggiungimento dell’utente attraverso una ultima tratta ancora in rame (seppur ridotta in termini di lunghezza di linea) con tecnologie di tipo VDSL che assicurano, grazie anche alla ridotta lunghezza dell’ultima tratta in rame, velocità classificabili come banda ultra larga, dell’ordine dei 50 Mbit/s; • l’architettura FTTB prevede invece la terminazione della rete in fibra all’edificio, lasciando come ultima tratta in rame solo la parte relativa alla rete “verticale”, ovvero, come descritto nel seguito, la tratta relativa al cablaggio dell’edificio; • infine l’architettura FTTH prevede la sostituzione completa della rete in rame con la fibra ottica che, pertanto, arriva direttamente a casa dell’utilizzatore finale con potenzialità di banda che superano l’ordine delle centinaia di Mbit/s. 132 Il presente documento ha l’obiettivo di descrivere un modello semplificato di investimento per la predisposizione di una rete fissa ottica passiva di accesso in una architettura FTTH, ovvero per la realizzazione delle infrastrutture necessarie (prevalentemente di carattere civile) per la posa di cavi in fibra ottica che raggiungano le unità immobiliari da cui viene richiesto l’accesso alla rete. Le parti comuni del modello restano comunque applicabili anche alle altre architetture ibride. Il modello si propone di individuare le grandezze di ingresso che caratterizzano l’investimento e le variabili di uscita riassumibili nell’investimento unitario per unità immobiliare cablata e nella relativa scomposizione in termini di voci di costo elementari. Il lavoro è stato organizzato attraverso lo sviluppo dei passi seguenti: • definizione del modello semplificato che, individuati i principali parametri di ingresso che caratterizzano lo sviluppo di una rete fissa ottica di accesso ed attraverso semplici rappresentazioni geometriche della rete, sia in grado di fornire un valore di investimento medio per lo scenario considerato; i parametri di ingresso sono sia di tipo “ambientale”, ovvero descrittivi dello scenario, principalmente urbanistico, in esame, sia di “progetto”, ovvero legati alle differenti scelte che possono essere fatte in corso di realizzazione e che dipendono, nella realtà dei fatti, dalle scelte strategiche dell’operatore che realizza l’investimento e l’infrastruttura; • applicazione del modello ad un caso di studio reale, individuato utilizzando parametri ambientali e di progetto reali; • analisi di sensitività nel confronto dei risultati applicando il modello a differenti scenari; L’analisi e gli obiettivi riportati sopra si riferiscono alla sola componente passiva della rete di accesso, ovvero a quello che generalmente si indica come “fibra spenta” (“dark fiber”). In altri termini, gli investimenti oggetto della valutazione sono solo quelli relativi alla “disponibilità” dell’infrastruttura, e non quelli relativi anche agli apparati necessari per l’erogazione del servizio finale a banda larga o ultra larga nel suo complesso. La disponibilità dell’infrastruttura resta infatti il limite principale alla diffusione dei servizi a banda larga ed ultra La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA (A SIMPLIFIED MODEL OF COST FOR NGAN PASSIVE OPTICAL ACCESS NETWORK) larga essendo la principale causa della indisponibilità di collegamenti veloci per l’accesso alla rete. Descrizione del modello Il modello della rete di accesso passiva in fibra ottica che ci si accinge a descrivere e che verrà utilizzato per la stima degli investimenti necessari è schematizzato nella figura 1. Il modello risulta suddiviso in tre blocchi principali: • • • Rete primaria Rete secondaria Rete verticale La “rrete primaria” è la porzione di rete in fibra ottica che connette il permutatore ottico presente all’interno del nodo principale dell’operatore che intende erogare servizi sulla rete stessa ai “nodi ottici” secondari che rappresentano dei punti di spillamento della fibra verso agglomerati di edifici, generalmente definiti come “aree ottiche”. Il nodo principale viene considerato come il punto di terminazione della rete di trasporto a lunga distanza e, conseguentemente, come punto di partenza della “rete di accesso” oggetto del Rete Primaria NOTE UN MODELLO SEMPLIFICATO DI COSTO PER LA RETE DI ACCESSO PASSIVA IN FIBRA OTTICA NGAN modello. La rete primaria è generalmente realizzata tramite un anello al fine di consentire soluzioni tecniche protette a “doppia via” ovvero soluzioni che consentano un rapido reinstradamento del traffico nel caso di guasto grave di una sezione trasmissiva. La scelta di una soluzione in doppia via rappresenta evidentemente una soluzione più costosa a fronte di una migliore qualità complessiva garantita alla clientela finale ed è generalmente adottata nel caso di utenza business. La “rrete secondaria” è la porzione di rete che, partendo dai nodi ottici della rete primaria, raggiunge in maniera capillare gli apparati di distribuzione (nel caso di architettura FTTC) o gli edifici (nel caso di architetture FTTB o FTTH). Nel presente modello viene fatta l’ipotesi per cui l’intera rete secondaria si considera in singola via. Infine la “rrete verticale” rappresenta la porzione di rete interna all’edificio (building) che consente di raggiungere il singolo cliente nella propria unità immobiliare (u.i.). Per ognuno dei blocchi individuati il modello identifica i principali parametri che lo caratterizzano al fine di determinarne un valore di investimento unitario per singola unità immobiliare. In particolare questi parametri possono essere sia descrittivi dello scenario di lavoro (densità abitativa, urbanizzazione), sia di particolari scelte tec- Rete Secondaria Rete Verticale Nodo Ottico Locale attestazione fibre Nodi Ottici Secondari Anello Ottico Figura 1 – Il modello della rete di accesso ottica passiva NGAN La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA 133 • • • densità edificato (edifici/kmq) tipologia edificato (u.i./edificio) capacità anello ottico (u.i./anello) Per quanto riguarda i primi due parametri, questi dipendono evidentemente dalla particolare realtà urbanistica in esame. Il terzo parametro può essere stimato tra le 2.500 unità e le 3.500 nel caso, rispettivamente, di basso ed alto tasso di urbanizzazione ed è un parametro meramente tecnico legato anche alla capacità degli elementi ed apparati attivi che dovranno poi erogare il servizio. La rete primaria è essenzialmente composta da un anello in fibra ottica terminato all’interno del locale di attestazione della fibra (permutatore ottico) all’interno del nodo terminale della rete di trasporto ottica a lunga distanza. L’anello è caratterizzato da un certo numero di nodi ottici che rappresentano dei punti di diramazione e di spillamento della fibra verso la rete secondaria di distribuzione. Il nodo ottico può essere anche caratterizzato dalla presenza di altri apparati di telecomunicazio- ne (per esempio la presenza di antenne BTS per l’accesso radiomobile). Nel presente modello il nodo ottico rappresenta semplicemente un punto di diramazione della fibra all’interno di un pozzetto stradale o di struttura analoga. Rete Primaria Nodi Ottici Secondari Nodo Ottico niche (realizzazione di anelli in singola via piuttosto che in doppia via, utilizzo di tecnologie P2P1 piuttosto che PON2 , capacità del singolo anello ottico ecc.), sia di fattori esterni (per esempio disponibilità di infrastrutture esistenti per la posa della fibra ottica) sia, infine, relativi ai costi unitari degli oggetti necessari alla realizzazione della rete (costi di scavo e di posa, costo del cavo in fibra ottica, costo per le giunzioni ecc.). Il modello si riferisce ad un anello ottico e valuta l’investimento necessario stimato per cablaggio in fibra ottica delle u.i. da questo coperte. Alcuni parametri sono da considerarsi “generali”, ovvero relativi non esclusivamente ad un solo blocco, ma tali da caratterizzare le scelte complessive ed il dimensionamento che ne consegue. I parametri generali del modello sono essenzialmente quelli che caratterizzano la tipologia del territorio in termini di urbanizzazione e la capacità del singolo anello ottico, dipendenti, principalmente, dalla capacità del nodo principale: Locale attestazione fibre NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli Anello Ottico Figura 2 – Rete primaria I parametri che caratterizzano la rete primaria, al fine della valutazione degli investimenti necessari sono: • forma, dimensione e superficie dell’anello in fibra ottica • scelte tecniche realizzative: scelta di architetture P2P o PON (anche in quota), realizzazione della rete primaria in singola o in doppia via (o con soluzione mista), numero di aree ottiche (ovvero numero di nodi ottici secondari) per anello • parametri ambientali: disponibilità di infrastrutture esistenti per la posa di cavo in fibra ottica • costo unitario per lo scavo, per l’affitto delle infrastrutture esistenti e per il cavo in fibra; nel presente modello si ipotizza l’utilizzo di cavi a 144 f.o., considerandone il valore marginale unitario per la valutazione degli investimenti • costi di giunzione e di realizzazione dei pozzetti per i nodi ottici Il modello ipotizza per l’anello di rete primaria una forma ellittica con rapporto tra i semiassi pari 1) Le P2P (Point To Point) sono reti ottiche punto - punto passive che collegano la terminazione di linea ottica nel nodo di rete principale ad una unica unità periferica 2) Le PON (Passive Optical Network) sono reti ottiche punto – multipunto, completamente passive, che collegano la terminazione di linea ottica nel nodo di rete principale a più unità periferiche 134 La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA (A SIMPLIFIED MODEL OF COST FOR NGAN PASSIVE OPTICAL ACCESS NETWORK) a 2. Si ipotizza, inoltre, per considerazioni di simmetria, che la superficie territoriale complessiva coperta dall’anello sia pari a 4 volte quella dell’ellissi. Data questa semplice modellizzazione geometrica, dai parametri generali è immediato calcolare la superficie interessata e, da questa, la superficie dell’ellissi. Nota poi l’eccentricità dell’ellissi ed essendo S = πab (1) NOTE UN MODELLO SEMPLIFICATO DI COSTO PER LA RETE DI ACCESSO PASSIVA IN FIBRA OTTICA NGAN trale (comprensive degli oneri legati alle misurazioni ed alle permute ottiche) ed alla realizzazione dei pozzetti ottici dei nodi primari, comprensivi delle muffole di giunzione. La rete secondaria è la porzione di rete che, diramandosi dai nodi ottici secondari, raggiunge i punti terminali della cosiddetta “rete orizzontale” che, a seconda delle architetture, possono coincidere con gli armadi (FTTC) o con i singoli edifici (FTTB e FTTH). Rete Secondaria con S pari alla superficie dell’ellissi ed a e b alla lunghezza dei semiassi, è possibile stimare la lunghezza della rete primaria (perimetro dell’ellissi) che risulta pari a ( P ≅ π 3(a + b )− (3a + b )(a + 3b )) (2) Figura 3 – Rete secondaria Il calcolo dei costi di scavo viene effettuato considerando il costo unitario e la sola quota per cui non esiste infrastruttura utilizzabile (per la quale si ipotizza un investimento in termini di IRU - Indefeasible Right of Use - pluriennale). Per quanto riguarda i costi del cavo e della relativa posa il dimensionamento deve tenere conto della quota in doppia via (per cui l’intero anello deve essere cablato per ogni fibra necessaria) e della quota in singola via (per cui l’anello deve essere cablato mediamente per 1/4 della sua lunghezza nel caso di distribuzione perfettamente omogenea del sistema). Inoltre deve essere tenuto in conto il fattore di concentrazione nel caso di scelta di PON piuttosto che di P2P. Nel caso di PON si ipotizzano due punti di concentrazione e spillamento: uno a livello del building (con concentrazione pari al numero di u.i. per edificio) ed il secondo a livello di nodo ottico secondario, se possibile e con l’unico vincolo per cui il fattore di concentrazione complessivo non ecceda 16 (valore cautelativo rispetto ad un massimo teorico pari a 64). Infine vanno tenuti in considerazione i costi relativi alla terminazione delle fibre ottiche in cen- La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA La struttura di costo è del tutto simile a quella della rete primaria anche se caratterizzata da una maggiore capillarità. Due sono le variabili fondamentali che concorrono a determinarne il costo: • l’estensione • la tecnologia di scavo o, comunque, il mix di infrastrutture utilizzato Per quanto riguarda il primo elemento, si è cercato, analogamente a quanto fatto per la rete primaria, di predisporre un modello geometrico che, sulla base dei parametri generali, potesse fornire una indicazione relativa all’estensione della rete. Resta inteso che questo parametro è strettamente legato alla effettiva realtà territoriale e fortemente legato alla densità dell’edificato. Evidentemente una situazione di alta densità degli edifici per unità di superficie riduce notevolmente i costi in quanto limita l’estensione della rete stessa. Il modello geometrico che si è adottato (modello “reticolare”) presuppone che gli edifici siano distribuiti uniformemente sulla superficie oggetto della copertura, ipotizzata quadrata, e posizionati ai vertici di un reticolo, quadrato 135 NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli anch’esso, interno a tale superficie. La situazione è schematizzata nella figura seguente, in cui si rappresenta la superficie Q da coprire con il quadrato di lato L, al cui interno viene riportato il reticolo quadrato, simmetrico e centrato rispetto al quadrato principale, con elementi di lato l. Figura 4 – Modello “reticolare” Si faccia l’ipotesi, per mera semplicità espositiva, che all’interno della superficie quadrata di lato L ci siano N edifici con N quadrato perfetto. Gli N edifici si andranno a disporre sugli N nodi del reticolo dei quadrati di lato l. Essendo l= L = N Q N Gli elementi principali di costo sono legati ad alcune voci legate a lavori comuni sull’edificio (tipicamente l’ingresso dal pozzetto stradale all’interno dell’edificio e gli apparati comuni, nella fattispecie uno splitter nel caso di architettura PON) configurabili quindi come voci di costo “fisse” se messe in relazione con le unità immobiliari appartenenti all’edificio, ed altre evidentemente riferite al cablaggio di ogni singola unità immobiliare (tipicamente la canalizzazione e le opere murarie necessarie per raggiungere la terminazione ottica di linea all’interno della abitazione dell’utilizzatore finale. Non è possibile una modellizzazione generale della rete verticale se non considerando i due blocchi di costo sopra definiti; i costi unitari hanno una variabilità enorme dipendente sia dal singolo edificio (architettura dell’edificio, disponibilità di canalizzazioni o intercapedini ecc.), sia dalla collocazione dell’edificio e dai relativi prezzi di mercato per le opere murarie. Nel prosieguo si farà riferimento ad uno standard di costo unitario estremamente generale. Rete Verticale , una stima dell’estensione necessaria per la rete secondaria, affinché questa attraversi tutti i nodi del reticolo, può essere eseguita, ipotizzando che la rete primaria passi da uno dei nodi del reticolo, attraverso la seguente relazione: K = (N − 1) Q N (3) Per quanto riguarda invece la tecnologia di scavo, in considerazione della capillarità della rete secondaria, è ipotizzabile l’utilizzo di una delle seguenti tecniche: • microtrincea • one day dig • utilizzo di palificazione esistente per la posa di fibra aerea, generalmente utilizzando la fune di guardia nel caso di palificazione elettrica • utilizzo di infrastrutture esistenti attraverso contratti di IRU pluriennali Infine la rete verticale è la porzione di rete, tipica di una architettura FTTH, che consente di raggiungere il singolo utilizzatore finale all’interno della propria abitazione. 136 Figura 5 – Rete verticale Applicazione del modello: caso di studio Nel presente capitolo verrà analizzato un caso di studio che considererà, per quanto riguarda l’urbanizzazione, dei valori medi relativi ai comuni di Roma e Milano ed adotterà alcune scelte tecniche che si ritengono ragionevoli da parte di un operatore che voglia procedere con il cablaggio di un’area sottesa ad un anello ottico. Scopo del caso di studio è quello di illustrare numericamente il modello, oltre che fornire un primo output relativo ad un caso reale. Parametri generali di urbanizzazione I parametri sono desunti dai dati censuari La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA (A SIMPLIFIED MODEL OF COST FOR NGAN PASSIVE OPTICAL ACCESS NETWORK) dell’ISTAT e si riferiscono alla media complessiva dei comuni di Roma e Milano; le u.i. considerate sono gli alloggi. Densità edificato (edifici/kmq) = 131,5 Tipologia edificato (u.i./edificio) = 9,2 Parametri generali tecnici Vengono stabiliti alcuni parametri progettuali, legati sia a considerazioni tecniche che a considerazioni strategiche. In particolare le u.i. sottese ad un singolo anello ottico sono frutto di considerazioni tecniche che portano a fissare come valori di riferimento circa 3.500 u.i. nel caso di zone densamente urbanizzate, pur essendo tale valore variabile e dipendente dall’effettivo progetto implementativo. La scelta tecnologica del P2P o della PON è invece essenzialmente una scelta strategica legata a considerazioni di business; è evidente che la scelta P2P è la scelta che assicura, nel lungo termine, la disponibilità di una rete più robusta e con prestazioni migliori. D’altra parte la scelta di una PON può essere ragionevole soprattutto nel caso di accessi residenziali e/o con previsioni di penetrazione limitata rispetto alle u.i. cablate con un risparmio in termini di dimensionamento della rete primaria e secondaria. Si ipotizza, nel presente scenario, una scelta preponderante per la soluzione P2P. U.i./anello = 3.500 Realizzazione P2P = 80% (PON = 20%) Stima costi della rete primaria Il primo passo per la stima degli investimenti per la rete primaria è individuare quantitativamente le grandezze che contribuiscono al costo degli scavi. Data la semplice modellizzazione geometrica della rete primaria, è possibile ottenere la lunghezza dell’anello (e quindi dello scavo, o, in alternativa, dell’infrastruttura esistente su cui posare la fibra): Superficie da coprire = 3.500 / (131,5 * 9,2) = 2,89 kmq Superficie anello (ellissi) = 0,72 kmq (semiassi = 0,34 km e 0,68 km, dalla (1)) Lunghezza anello rete primaria (ellissi) = 3,29 km dalla (2) Quota infrastruttura esistente = 20% Questa ultima ipotesi è, evidentemente, strettamente legata alla particolare situazione in esame; la disponibilità – non per ultimo legata alla conoscenza del sottosuolo – e la possibilità di riutilizzo di infrastrutture esistenti sarà uno dei principa- La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE UN MODELLO SEMPLIFICATO DI COSTO PER LA RETE DI ACCESSO PASSIVA IN FIBRA OTTICA NGAN li fattori di risparmio in termini di investimenti necessari; il modello consente una prima analisi di sensitività anche a questo parametro. Da queste informazioni, utilizzando gli standard di costo per gli scavi e l’affitto delle infrastrutture si ottengono: Scavo = 2,63 km da cui deriva il relativo costo di scavo e ripristino Affitto infrastruttura = 0,66 km da cui deriva il relativo costo per IRU infrastruttura Determinata la lunghezza degli scavi, il dimensionamento dei cavi dipende dalla scelta progettuale di realizzazione in singola o in doppia via dell’anello ottico e dalla eventuale concentrazione u.i./rete primaria legata all’utilizzo di PON. Il modello semplificato considera il costo incrementale della singola fibra, trascurando il problema della modularità dei cavi stessi. Nello scenario in esame: Quota doppia via = 20% (ipotesi progettuale) Concentrazione PON = 9,2 (nello scenario attuale si ipotizza una prima concentrazione a livello di edificio; dato il valore sufficientemente alto non si ipotizzano successive concentrazioni a livello di nodo ottico secondario) Da questi parametri è facile ottenere il numero di fibre ottiche complessivo nella rete primaria (per le quali va valutato il costo di terminazione al permutatore ottico, comprensivo di giunzioni, permute e test) e la lunghezza media e complessiva (da cui ottenere il costo utilizzando lo standard unitario marginale per singola fibra) Fibre ottiche = 3.500 * 80% + 3.500 * 20% / 9,2 = 2.876 da cui deriva il relativo costo di terminazione Km fibra = 2.876 * (3,29 * 20% + 3,29 * 80% / 4) = 3.784 km da cui deriva il relativo costo per cavo e posa Ultima voce di costo per la rete primaria è quella relativa alla realizzazione di infrastrutture civili (nel modello si ipotizza che i nodi ottici secondari siano assimilabili a dei semplici pozzetti) ed agli apparati (muffole) di giunzione e spillamento al loro interno. Il modello ipotizza un numero di nodi ottici pari a 10 per ogni anello; anche questa è una scelta che, nei casi reali, sarà dettata dalla particolare olografia del terreno e dalla effettiva necessità di raggiungere particolari zone. Pozzetti = Nodi Ottici = 10 da cui deriva il relativo costo per muffole e pozzetti 137 NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli Stima costi della rete secondaria Il modello “reticolare” per la rete secondaria suddivide la superficie complessiva coperta dall’anello in un numero di aree equivalenti per ogni nodo ottico secondario; il primo passo è quello di stimare la superficie “verde”, come definita precedentemente, ovvero la quota di superficie non edificata (o quasi-non-edificata) che resta al di fuori della superficie da cablare in fibra. In altre parole si deve stimare il fattore di concentrazione urbanistico. Il modello di calcolo dello scenario in esame prende in considerazione le zone censuarie del data base ISTAT non classificate come località (“case sparse”) che rappresentano le zone al di fuori degli agglomerati abitativi; al fine di considerarne la quota effettivamente non urbanizzata, di queste si considerano aree “verdi” (o “non edificate”) tutte quelle che hanno una densità di edificato inferiore alla media nazionale di queste sezioni (5,2 edifici/kmq). Per i comuni di Roma e Milano questo indice è, mediamente: Superficie area non edificata = 8,9% Applicando il modello “reticolare” descritto in precedenza dalla (3) si ottiene la stima della lunghezza della rete secondaria per ogni nodo ottico secondario: Lunghezza rete secondaria per nodo ottico = ( 350 2,89 * 91,1% − 1) = 3,08 3500 9,2 9,2 km Roma In maniera del tutto analoga a quanto fatto per la rete primaria, sulla base di queste indicazioni dovranno essere calcolati i costi di scavo (o comunque di realizzazione od uso dell’infrastruttura di appoggio), i costi per la fibra e la posa ed i costi delle infrastrutture civili accessorie. Rispetto alla rete primaria, che resta una infrastruttura dorsale e condivisa, la rete secondaria è più capillare ed è ragionevole pensare che gli scavi possano essere condotti con tecniche meno invasive dello scavo tradizionale. Pertanto i parametri fondamentali saranno dati dall’ipotesi di realizzazione della rete secondo le varie tecniche; applicando gli standard di costo unitario si ottiene l’investimento complessivo stimato. Per lo scenario in esame si ipotizza: Microtrincea: 3,08 * 10 * 40% = 12,3 km da cui deriva il relativo costo per microtrincea One day dig: 3,08 * 10 * 32% = 9,9 km da cui deriva il relativo costo per one day dig Palificazione esistente: 3,08 * 10 * 10% = 3,1 km da cui deriva il relativo costo per IRU infrastruttu ra Infrastruttura esistente: 3,08 * 10 * 18% = 5,5 km da cui deriva il relativo costo per IRU infrastruttura I km fibra necessari possono essere agevolmente calcolati considerando che la realizzazione delle rete secondaria è in singola via e con struttura simmetrica. I relativi costi possono essere calcolati utilizzando i diversi standard unitari nelle diffe- Milano Figura 6 – Le aree “non edificate” nei comuni di Roma e Milano 138 La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA (A SIMPLIFIED MODEL OF COST FOR NGAN PASSIVE OPTICAL ACCESS NETWORK) renti tecniche (cavo da 96 f.o. per tratte terrestri, cavo da 48.f.o. per tratte aeree). Km fibra = 2.876 / 2 * 3,08 = 4.434 km da cui deriva il relativo costo per cavo e posa Il numero di pozzetti dipende, infine, dalla effettiva densità di urbanizzazione. Valori ragionevoli possono essere compresi tra 4 ed 8 edifici/pozzetto. Nello scenario in esame, utilizzando come parametro 4 edifici/pozzetto (ottenendo una distanza media tra pozzetti pari a circa 320 m, più che ragionevole in ambito urbano) si ottiene: NOTE UN MODELLO SEMPLIFICATO DI COSTO PER LA RETE DI ACCESSO PASSIVA IN FIBRA OTTICA NGAN lo, lo scenario in esame porta ad un investimento unitario complessivo, per singola unità immobiliare cablata, stimabile in circa 680 euro per un totale di oltre 2,3 Milioni di euro per il cablaggio delle 3.500 unità immobiliari coperte dall’anello ottico. La tabella seguente riporta la ripartizione del costo complessivo per le singole voci: è evidente come le principali voci di spesa siano concentrate nella realizzazione della rete secondaria e della rete verticale. Pozzetti = 131,5 * 2,89 / 4 = 95 da cui deriva il relativo costo per muffole e pozzetti Stima costi della rete verticale In una architettura FTTH i costi per il cablaggio verticale assumono particolare rilevanza. I costi sono estremamente variabili in funzione della zona e della tipologia di edificio e possono assumere valori quantitativi anche molto diversi al variare delle condizioni. Non è pertanto possibile predisporre un modello generale, ma è possibile individuare le principali voci di costo al fine di distinguere quelle fisse da quelle variabili in funzione del numero di u.i. presenti nell’edificio stesso. Nel presente caso di studio vengono utilizzati, per la valutazione quantitativa, alcuni valori medi ottenuti sulla base dell’esperienza. Alcuni costi sono fissi e si riferiscono al singolo edificio: • costi di entrata nell’edificio • costi relativi ad eventuali apparati passivi condivisi (per esempio lo splitter di edificio nel caso di architettura PON) Altri sono invece variabili e correlati al numero di unità immobiliari presenti nell’edificio, in particolare tutti i costi di cablaggio dell’edificio stesso volti al raggiungimento della singola utenza finale; si tratta principalmente di lavori edili per la posa delle canaline e delle singole fibre fino a casa dell’utente. Riferendosi ai valori di mercato per i principali standard unitari di costo ed applicandoli al model- La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA Tabella 1 – Composizione degli investimenti (caso di studio) Analisi dei risultati e di sensitività E’ interessante analizzare i risultati del modello applicandolo a scenari differenti al fine di valutarne le variazioni per individuare i parametri critici. La prima analisi che si è ritenuto opportuno condurre è stata quella relativa alla sensitività ai 139 NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli parametri “ambientali”. Se è logico immaginare che il cablaggio di aree meno dense risulti essere più oneroso, da un punto di vista di fabbisogno unitario, il modello cerca di rispondere quantitativamente alla domanda. I parametri che individuano una zona densamente popolata rispetto ad una con minore densità sono essenzialmente due: la densità di edifici per unità di superficie (densità edificato) ed il numero di unità immobiliari medie per edificio (tipologia edificato, che fornisce un indice del “tipo” di urbanizzazione, ovvero dell’”altezza” media degli edifici). Si è quindi proceduto a raggruppare i comuni con più di 50.000 abitanti (138 comuni, dati censimento 2001) in 4 gruppi omogenei, in funzione dei due parametri sopra individuati. Le risultanze di questa analisi (fatta a parità dei parametri tecnici rispetto al caso di studio) sono riportate nella tabella 2. L’analisi evidenzia dei costi quasi triplicati per aree appartenenti al gruppo con densità inferiore (meno di 100 edifici per kmq e meno di 4,5 unità immobiliari per singolo edificio) rispetto ai gruppi dei comuni maggiormente urbanizzati. La seconda analisi di sensitività è stata condotta a parità dei parametri di urbanizzazione del caso di studio e variano i parametri di progetto. In particolare si sono scelte le due ipotesi estreme in termini di progetto: • “minimo”, caratterizzato dal massimo risparmio mediante utilizzo esclusivo di singola via in primaria, utilizzo esclusivo di PON con riduzione del numero dei pozzetti in secondaria ed ipotesi di utilizzo di infrastrutture esistenti pari al 50% complessivo del fabbisogno; il costo unitario si riduce di oltre il 25%, scendendo a poco più di 500 euro. Evidentemente le riduzioni, anche in termini di qualità complessiva e potenzialità della rete, si riferiscono alle sole tratte primaria e secondaria (minori scavi per maggior uso di infrastrutture esistenti e minor posa di fibra dovuta all’uso della PON) essendo i costi di cablaggio verticale praticamente costanti, come evidenziato nella tabella 3; • “massimo”, caratterizzato da ipotesi riferite ad una rete qualitativamente e potenzialmente migliore (scelta esclusiva di P2P con doppia via sull’anello primario) ed ad un riutilizzo nullo delle infrastrutture esistenti; in questo caso il costo unitario sale di oltre il 20%, superando gli 820 euro per unità immobiliare (tabella 4). Tabella 2 – Analisi di sensitività per gruppi di densità di urbanizzazione 140 La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA (A SIMPLIFIED MODEL OF COST FOR NGAN PASSIVE OPTICAL ACCESS NETWORK) Tabella 3 – Composizione degli investimenti (costo minimo) La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA NOTE UN MODELLO SEMPLIFICATO DI COSTO PER LA RETE DI ACCESSO PASSIVA IN FIBRA OTTICA NGAN Tabella 4 – Composizione degli investimenti (costo massimo) 141 NOTE Alessandro Paci, Andrea Iannelli Conclusioni Come evidente dai risultati del modello, le principali conclusioni possono essere riassunte in un paio di considerazioni. La prima è che, in termini assoluti, la sostituzione della vecchia rete in rame con quella di nuova generazione in fibra ottica, per la sola componente passiva (quindi a monte della effettiva possibilità di erogazione di servizi da parte di un operatore o di un ISP) è estremamente onerosa, ma con il passare degli anni è una sfida che sarà necessario affrontare. Inoltre il modello, volendo essere assolutamente generale, non considera tutte le eventuali ulteriori problematiche, quali per esempio quelle relative alle autorizzazioni di scavo o ad eventi imprevisti o comunque dipendenti dalle particolari esigenze del singolo progetto, che nella realtà, complicano la realizzazione delle opere rischiando di introdurre ulteriori voci di costo legate a spese straordinarie aggiuntive. La seconda considerazione è relativa al fatto che alcuni fattori influenzano pesantemente l’inve- 142 stimento che dovrà essere affrontato. Da un lato le scelte progettuali, effettivamente gestibili dall’investitore, possono portare ad una differenza notevole (anche se a scapito della potenzialità futura o della qualità intrinseca della rete) ma comunque con un rapporto tra caso migliore e caso peggiore compreso tra una volta e mezza e due. Ben più pesante è il fattore ambientale, per cui differenti condizioni di urbanizzazione possono portare a differenze dell’ordine di tre volte solo limitandosi all’analisi di realtà comunque grandi. La sfida nella sfida sarà pertanto riuscire a fornire la connettività di nuova generazione non solo alle aree che, grazie alla loro densità, rappresentano un bacino di investimento dai ritorni appetibili, ma anche alle zone che richiedono un maggiore sforzo finanziario e, quindi, un ritorno a più lungo termine. Sarà compito anche dei nuovi servizi, che richiederanno sempre maggiore quantità di banda, rendere la domanda tale da far scendere il tempo di recupero degli investimenti, anche per quelle zone, a valori accettabili per un investitore pubblico o privato che sia. La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA