CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Brescia Via Villa Glori, 13 - Tel. 030/321838 e-mail: [email protected] COMMISSIONE ESCURSIONISMO Domenica 6 luglio 2014 Rifugio TAGLIAFERRI (q. 2.320) Accompagnatori: AE Giuseppe DITTO – AE Carla DIONISI ♦ Partenza: Ritrovo h. 06:30 presso il parcheggio del piazzale IVECO, partiamo in direzione Valcamonica fino all’uscita per BOARIO – VAL di SCALVE e proseguiamo direzione SCHILPARIO fino al paese di RONCO. Appena fuori paese superato il ponte sul torrente VO, giriamo a sinistra per il “Ristorante Chalet del VO ” dove parcheggiamo appena dopo. ♦ Itinerario: Dove parcheggiamo, troviamo dei segnavia che indicano: • Sentiero di sinistra 413/a, per la Cascata del VO ore 0.30 e Rifugio Tagliaferri ore 3.30; • Sentiero di destra 414, per il Passo Venerocolo ore 4. Noi andiamo a sinistra percorrendo una comoda sterrata nel bosco fino a un ponte di legno (q. 1200) dove i segnavia ci indicano di attraversare per andare al Rifugio Tagliaferri che rimane a circa ore 3.30 di cammino. Iniziamo a salire ripidamente nel bosco e con alcune serpentine giungiamo l’intersezione con il sentiero 413 che arriva dalla sinistra. Di fronte c'è una grossa costruzione in pietra tutta rivestita di muschio, probabilmente era un ricovero o un vecchio forno (q. 1220). Proseguiamo in salita su sentiero con fondo roccioso, sulla sinistra, c'è una sorgente (q. 1300), e poco dopo una targa commemorativa. Subito dopo guadiamo il torrente che scende dalla Valle degli Orti (q. 1370). Proseguiamo a mezza costa, mentre il Torrente VO, in basso a destra forma delle cascatelle, ancora un po’ di tornanti e lasciamo definitivamente il bosco. Da questo punto si camminerà sempre sotto il sole (q. 1450). Davanti si apre il primo pianoro. Il torrente continua i suoi saltelli sulla destra. In alto, ancora lontano vediamo una piccola baita; si tratta della Casa di Caccia Venano di Mezzo. Con minore pendenza arriviamo al livello del torrente e in leggera salita cominciamo ad attraversare l'alpeggio. Sulla sinistra al margine dell’alpeggio c’è la Baita Venano di Sotto, con il tetto in lamiera (q. 1500). Dopo un guado, un tornante verso sinistra ed un altro verso destra, continuiamo tra i cespugli (m. 1550). Davanti, in fondo alla valle si vede una cascata, la pendenza aumenta. Superiamo un tornante verso sinistra, subito seguito da un altro verso destra e raggiungiamo un'insellatura (q. 1620). A sinistra, non visibile, superiamo la Casa di Caccia Venano di Mezzo, che vedevamo dal pianoro sottostante. Passiamo vicino alla cascata avvistata in precedenza e attraversando un ponticello in legno ancorato con delle catene ad alcune rocce sul lato sinistro, giungiamo alla Baita Venano di Mezzo (q.1680). Lasciata la baita alla sinistra, continuiamo tra i pascoli dapprima in leggera salita e poi con maggiore pendenza verso una parete rocciosa (q. 1720). Qui il sentiero è scavato nella roccia e alla sinistra ci sono delle protezioni realizzate con paletti di ferro ed una catena. Superato questo tratto in piano, continuiamo in leggera salita. Davanti in alto già vediamo la bandiera del rifugio, che però è ancora lontano. Scavalchiamo un rivolo. Tra pascoli e alcune grosse pietre, giriamo a destra volgendo le spalle alla cascata. Alterniamo alcuni tratti in salita ad altri con minore pendenza tra prati e rododendri, poi saliamo ripidamente a zig-zag ed incrociamo una roccia con su dipinta l'indicazione del km. 6 (q. 1850). Giunti in cima alla salita, troviamo la Baita Venano di Sopra (q. 1864), passiamo davanti alla baita e continuiamo in lieve discesa per prati, tenendoci a destra in modo da evitare una zona acquitrinosa. Riprendiamo a salire, alternando tratti con maggiore e minore pendenza. Con vari tornanti risaliamo la Costiera del Sòlega, a tratti fra i cespugli, a volte su fondo roccioso. In alto torniamo a vedere la bandiera del rifugio. Passiamo tra due rocce (q. 2020), in leggera salita e superando un guado, troviamo l'indicazione del km. 8. Continuiamo con altri tornanti, in piano o in leggera salita, tra erba e rododendri. Superiamo, uno dopo l'altro, altri guadi tutti causati da delle cascatelle che scendono sulle rocce alla destra (q. 2170), scavalchiamo un rivolo, il fondo ora è roccioso, ancora tre guadi ravvicinati e poi, un poco più in basso a sinistra, possiamo vedere i due Laghetti del Tornello (q. 2200). Proseguiamo in leggera salita a mezza costa, ancora un guado, torniamo a vedere la bandiera e parte del rifugio. Arriviamo ad un bivio, sui massi ci sono delle indicazioni. A sinistra: Rifugio Curò, Pizzo Tornello, Passo Belviso, Diga del Gleno. A destra la scritta rifugio indica che il Tagliaferri è vicino. Proseguiamo su altre roccette un po' esposte poi riprendiamo il sentiero. Passiamo tra due rocce, qui una scritta “rifugio” indica l’arrivo alla nostra meta, già visibile davanti a noi e passando tra una campana a memoria dei caduti e un obice risalente alla prima guerra mondiale, arriviamo al rifugio (q. 2320). Dal Rifugio Tagliaferri, dopo un meritato riposo e dopo aver mangiato, se le condizioni del sentiero lo permettono, proseguiamo seguendo il sentiero n° 416 denominato “Sentiero naturalistico Antonio CURO” che taglia a mezza costa tutte le creste dal Tagliaferri al passo Venerocolo. Tutti passaggi su roccia sono protetti da catene, non quelli su erba, bisogna fare molta attenzione perché l’esposizione è notevole, passando per il Passo del VO prima e per il Passo Demignone poi, giungiamo al Passo del Venerocolo, dove possiamo fermarci ad ammirare i numerosi piccoli laghetti. Dal Passo Venerocolo imbocchiamo il sentiero 414 e dopo lunga discesa arriviamo al punto di partenza. ♦ Motivi di interesse: percorso di interesse paesaggistico e storico. ♦ Difficoltà: Percorso di tipo << EE ovvero Escursionisti Esperti>> Il sentiero è abbastanza impegnativo per la lunghezza del percorso pari a circa 25 km con dislivello in salita di 1.600 mt e dislivello in discesa di circa 1.528, secondo rilevazione con GPS per cui si SCONSIGLIA a chi non ha un buon livello di preparazione fisica di partecipare a questa escursione. ♦ Dislivello Cartografico: quota Parcheggio Rifugio Tagliaferri Passo del Vò Passo Demignore Passo del Venerocolo 1.120 2.320 2407 2.420 2.310 quota Rifugio Tagliaferri Passo del Vò Passo Demignore Passo del Venerocolo Parcheggio 2.320 2.410 2.420 2.310 1.120 Dislivello Dislivello +1.200 90 -10 -110 -1.190 + 1.290 - 1.310 Il dislivello misurato con GPS, durante la ricognizione della gita, invece è un po’ di più come indicato in precedenza. ♦ Tempi: dal parcheggio al rifugio 4 ore, 1 ora di pausa, 2 ore fino al passo del Venerocolo ed altre 2:00 ore per la discesa. TEMPO TOTALE PER L’ESCUSIONE: ORE 9:00/10:00 ♦ Abbigliamento, Attrezzatura ed Equipaggiamento: L’abbigliamento che si consiglia per questa escursione è quello solito di media montagna. L’attrezzatura che bisogna sempre avere nello zaino consiste in un imbrago leggero, con due cordini o fettucce da adoperare come longe e due moschettoni a ghiera a base larga. P.S. Si rammenta ai tutti gli escursionisti, che ognuno deve essere autonomo in tutto e per tutto, in particolare per ciò che riguarda l’attrezzatura personale, che comprende tra le altre cose, anche un kit di pronto soccorso. Ci tengo, inoltre, ad informare i partecipanti a questa escursione che durante il giro di ricognizione che ho effettuato giorno 8 giugno, ho trovato in quota ancora molta neve, tanto è vero che il sentiero estivo era chiuso, nel senso che veniva consigliato mediante cartelli di seguire quello invernale, per cui se non si ridurrà per il giorno della gita è probabile che il giro ad anello passando per il sentiero CURO’, non verrà effettuato e ritorneremo per quello di salita. _______________________________________________________________________________ Relatore : DITTO Giuseppe (338-6107232)