Esiti di emorragia intraparenchimale SX da rottura di MAV. Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione Rappresentano delle anomalie vascolari caratterizzate da una comunicazione diretta, patologica,tra arterie e vene. Nelle MAV manca il normale letto capillare. In queste lesioni il sangue passa dal distretto arterioso a quello venoso con alto flusso e ad alta pressione, percorrendo dei canali vascolari anomali, dilatati e tortuosi. Questi ultimi formano una sorta di gomitolo detto nidus. Una MAV è quindi costituita da una o più arterie afferenti (feeders), da un nidus e da vene di drenaggio Pathophysiology and treatment of brain AVMs.Grzyska U, Fiehler J.Klin Neuroradiol • Incidenza media annuale: 140 su 100.000 abitanti. • Lieve prevalenza del sesso maschile • La maggior parte viene diagnosticata in pazienti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. • Il 15% delle MAV viene diagnosticato nei bambini. [Bleeding risk of intracranial vascular malformations].Wanke I, Panagiotopoulos V, Forsting M.Rofo. . • Le cause delle MAV sono sconosciute. • Secondo Yasargil non si tratta di una agenesia o di una distruzione secondaria della rete capillare, ma di una malattia primaria o anomalia di sviluppo che determina un arresto o un malfunzionamento in uno stadio della maturazione vascolare dei capillari. The embryologic basis for the anatomy of the cerebral vasculature related to arteriovenous malformations. Davidson AS, Morgan MK. J Clin Neurosci. La sintomatologia della MAV prima della rottura non è sempre presente. Può essere caratterizzata da: EPILESSIA (30%) che si manifesta con crisi focali rispetto a crisi generalizzate EMICRANIA che interessa sempre lo stesso lato. • La più comune e devastante complicanza della MAV intracranica è l’EMORRAGIA (50% dei pazienti). • • • • • Disturbi stato di vigilanza e coscienza (dipende da sede) Epilessia ( generale o focalizzata) Semplice cefalea Crisi convulsive ( frequenti nei bambini) Deficit neurologici focali (anche in assenza di emorragia per effetto compressivo o furto vascolare) • Ipertensione endocranica (se interessate vie liquorali) Unruptured brain arteriovenous malformations]. Stapf C.Rev Neurol (Paris). • Fase acuta Parestesie, paresi, cefalea violenta,vertigini, perdita di coscienza,vomito, alterazioni respiro,tono muscolare diminuito, paralisi e ipotonia muscoli facciali,flaccidità ed ipotonia arti colpiti. • Evoluzione Superficializzazione stato di coma, ripresa della coscienza, deficit motilità volontaria con babinski, ipereflessia propriocettiva, cloni ed ineccitabilità riflessi superficiali. Paralisi estensoria arto superiore : flessione avambraccio su braccio e dita sulla mano, adduzione e rotazione interna omero, pronazione avambraccio. Paralisi flessoria arto inferiore: adduzione coscia ed iperestensione di tutti i segmenti dell’arto Unruptured brain arteriovenous malformations].Stapf C.Rev Neurol (Paris). • Tc cerebrale: non efficace nello specificare sede e morfologia. Molto efficace in caso di sanguinamento. • AngioTC: molto valido, visualizza con precisione nidus, ematoma e drenaggi venosi. • RMN: esame di scelta, evidenzia nidus, arterie e vene di drenaggio. • Angiografia cerebrale: efficace a meno che non ci siano vasi trombizzati o criptici che nascondo la MAV. [Current management of arteriovenous malformations. Retrospective study of 31 cases and literature review]. Muñoz F, Clavel P, Molet J, Castaño C, de Teresa S, Solivera J, de Quintana C, Tresserras P, Rodríguez R, Bartumeus F. Neurocirugia (Astur). 2007 • Terapia chirurgica: nelle MAV che si presentano acutamente con sanguinamento. Non sempre è possibile rimuovere il nidus. • Terapia radiante: nei casi in cui la chirurgia presenta elevato rischio di mortalità e morbidità. Può essere complementare alla chirurgia. Nidus < 10 cm3 di volume. • Embolizzazione endovascolare: trattamento complementare che precede la chirurgia o la radioterapia. Surgery of cerebral arteriovenous malformations.Hashimoto N, Nozaki K, Takagi Y, Kikuta K, Mikuni N.Neurosurgery. Ematoma frontale: emiparesi controlaterale, comportamento di prensione ed afasia dinamica. Ematoma parietale: emianestesia controlaterale , emiparesi ed emianopsia controlaterale omonima (bitemporale o binasale), disturbi linguaggio Ematoma temporale: afasia di wernicke, stato confusionale, emianopsia laterale omonima (temporo – nasale) Ematoma occipitale: deficit visivo totale ed alessia • Sede cerebellare: vomito insistente, cefalea nucale violenta,vertigini accessuali. Nistagmo spontaneo e babinski bilaterale, ipertensione endocranica, disturbi respiro e rigidità da decerebrato. • Sede capsulo-lenticolare: emiplegia controlaterale, deviazione testa ed occhi lato lesione, afasia Broca, disturbo vigilanza. • Sede pontina: unilaterale: sindrome alterna con rotazione del capo dal lato dal lato dei muscoli plegici; se bilaterale: tetraparesi di tipo centrale, pupille miotiche e puntiformi, temperatura anarchica. • Sede mesencefalica: midriasi rigida con coma profondo, paralisi del III e IV nervo cranico, rigidità da decerebrazione. • Sede talamica: emianestesia controlaterale, emiparesi o emiplegia franca controlaterale, Claude-Bernard-Horner, deficit movimenti coniugati (orizz-vert). • È caratterizzata da sanguinamento nello spazio subaracnoideo a causa di rotture di angiomi artero-venosi e aneurismi arteriosi. -Insorgenza brusca (spontanea o dopo esposizione prolungata al sole, colpo tosse) - Cefalea importante e diffusa - Vomito - Disturbi vigilanza - Rigidità meningea ( + Brudzinski, + Kernig) - Assenza febbre AFASIE NON FLUENTI: MASSICCIA RIDUZIONE DELL’ELOQUIO SPONTANEO BUONA CAPACITA’ DI DENOMINARE GLI OGGETTI DISTURBI ARTICOLARI E AGRAMMATISMO. Afasia motoria BROCA AFASIE FLUENTI: PRODUZIONE VERBALE FLUENTE PARAFASIE FONEMICHE E SEMANTICHE RIPETIZIONE COMPROMESSA INCEPPI ANOMICI CIRCUMLOCUZIONI DEFINIZIONI DESCRITTIVE NEOLOGISMI DISTURBI COMPRENSIONE NON CONSAPEVOLEZZA DELLA MALATTIA AFASIA GLOBALE: Afasia sensoriale WERNICKE ELOQUIO NON FLUENTE, SOPPRESSIONE PAROLA. RIPETIZIONE IMPOSSIBILE. COMPRENSIONE MARCATAMENTE COMPROMESSA. • Aprassia melo-cinetica: Impossibilità ad eseguire movimenti fini e successivi. Lesione frontale (PRENSIONE) o parietale (EVITAMENTO) • Aprassia dinamica: Incapacità di sottomettere l’azione ad una strategia, impossibilità di esecuzione in un ordine definito tre gesti elementari,impossibilità di sottoporre ognuna delle due mani ad azioni alternate e di senso contrario. Lesione FRONTALE. • Aprassia ideo-motoria: Si evidenzia nei gesti che non comportano l’uso di oggetti reali. Può manifestarsi su ordine o imitazione dell’uso di determinati oggetti. Lesioni parietali sx. • Aprassia ideativa: Riconosciuto l’oggetto e determinato, perde il suo valore d’utilizzo, scrivere per ersempio con un paio di forbici. Lobo parietale. • Aprassia costruttiva: Difficoltà a disegnare su comando o imitazione una forma geometrica. Lesioni parietali dx e sx. • Aprassia abbigliamento: Lesione bilaterale vascolare o degenerativa o lesione focale parietale dx. Si riferisce al malato emiparetico, il quale nel camminare compie con l’arto inferiore un movimento di circonduzione e abduzione a livello dell’anca per ovviare all’abolizione o alla riduzione della flessione a livello del ginocchio, il piede è in flessione plantare e striscia contro il suolo. Cause: Infarto in sede silviana, Emorragia paralenticolare o capsulare Esiti di intervento chirurgico per tumore cerebrale Il passo può essere eseguito solo con una esagerata flessione del ginocchio sulla gamba per evitare che il piede strisci sul terreno ed impedisca la marcia (steppage). È dovuta alla paralisi dei muscoli che consentono la flessione dorsale del piede ( tibiale anteriore, estensore lungo delle dita, estensore proprio alluce). Cause: Ferite, lussazioni e fratture testa del perone Bendaggi gessati troppo stretti Compressione tra testa del perone e letto in occasione di lunghe degenze Neuropatie periferiche di diversa natura (tossiche,internistiche, infettive, demielinizzanti, infiammatorie) Poliomelite PARALISI FLACCIDA - FORZA GLOBALE -TONO MUSCOLARE - RIFLESSI - ATROFIA MUSCOLARE DEGENERATIVA PARALISI SPASTICA Superiore (sopranucleare o nucleare) Inferiore (nucleare) Cause strutturali sopratentoriali: Segni neurologici all’esordio, progressione rostro-caudale, aree anatomiche interessate con sintomi nelle strutture coinvolte, asimmetria deficit motori. Cause strutturali sottotentoriali: Interessamento tronco encefalico prima dell’esordio o all’esordio, insorgenza improvvisa, anomalie pupillari, oculomozione e pattern respiratorio Cause metaboliche, diffuse o multifocali: Confusione e stupor precedono il deficit motorio simmetrico, riflessi pupillari conservati, convulsioni, asterixis, mioclonie e tremori, disturbi equilibrio acido-base. Cause psichiatriche: Assenza riflessi patologici, resistenza aperture passiva palpebre, normo-iperventilazione, pupille reagenti, simmetriche e dilatate. E’ causato da una modificazione dello stato funzionale dell’arco diastaltico polisinaptico midollare che regola la risposta nocicettiva pianta piede. Compromissione organica o funzionale via piramidale. CORTECCIA PRECENTRALE È PRESENTE nelle ablazioni della area 4, sezioni chirurgiche, emiplegie pure da localizzazione capsula interna e porzione basilare ponte, sindromi piramidali bulbari, coma insulinico, coma cerebrale. E’ ASSENTE se sono lese le fibre periferiche che innervano l’estensore lungo alluce (SLA) o quando viene risparmiato il fascio cortico-spinale diretto TRIADE SINTOMATOLOGICA: CAUSE : CEFALEA VOMITO A GETTO PAPILLA DA STASI PROCESSO INFIAMMATORIO MENINGI IDROCEFALO SINTOMATOLOGIA ACCESSORIA: VERTIGINI ALTERAZIONI CARDIO-CIRCOLATORIE (BRADICARDIA) MANIFESTAZIONI EPILETTICHE DIPLOPIA PROGRESSIVO OTTUNDIMENTO SENSORIO DISTURBI PSICHICI PROCESSO PATOLOGICO OCCUPANTE SPAZIO INTRACRANICO (EMORRAGIA, TUMORE, CISTI) EMATOMA EXTRADURALE Caso clinico • • • • • • • E.G. 24 anni di sesso femminile Nata a termine da parte eutocico Allattata a seno materno Sviluppo psico-fisico nella norma Nega allergie a farmaci o alimenti Nega fumo e consumo di alcool Fino al giorno 24/9/08 nessun ricovero e/o intervento chirurgico Nonno materno: Deceduto. K palato molle, fumatore. Tubercolotico, ricoverato per 7 mesi. Patologia aterosclerotica diffusa. Nonna materna:Vivente. Patologia venosa diffusa, ipertesa, soffre di piastrinosi, ictus 12 anni fa. Soffre di artrosi. Sincopi saltuarie da causa non identificata. Nonno paterno: Deceduto. 2 eventi ictus di cui uno prima dei 50 anni. Fumatore. Decesso per probabile patologia vascolare cerebrale. Nonna paterna: Deceduta (a 82 anni). Madre: Buona salute, fragilità vascolare. Cefalea. Cervicobrachialgia. Padre: Patologia aterosclerotica carotidea, iperteso in trattamento. • Alle 18 E.G. riferisce parestesie e deficit improvviso di forza all’emisoma destro con mal di testa e due cadute a terra con successivi rialzi. Terza caduta a terra dopo la quale presenta uno stato di semicoscienza e mano dx ostetrica, arti emisoma destro rigidi. incapace di aprire gli occhi e rispondere alle domande della madre e dei primi soccorritori. Il medico del 118 somministra 1fl e.v. di diazepam. • In PS diagnosi di verosimile crisi isterica. • Consulenza psichiatrica: in conseguenza della somministrazione di diazepam stato soporoso, si consiglia di trattenere per la notte in osservazione in compagnia di un genitore. Durante la notte perde più volte il controllo vescicale con perdita di urine. • TC encefalo con esito: grossolano ematoma intraperenchimale a sede temporale sx profonda con compressione su ventricolo laterale omolaterale e spostamento linea mediana di 4 mm. Clinicamente presenta deviazione sguardo verso dx e babinski a dx. Intubata. • Trasportata d’urgenza c/o U.O. Neurochirurgica Ospedale di Ancona • angio-tc: ectasia alcuni rami perforanti carotide interna sn afferenti all’ematoma, precoce vena ectasica di scarico marginale all’ematoma afferente alle vene cerebrali interne, compatibile con un MAV ad alto flusso emisfero SX. • Eseguito intervento in urgenza di evacuazione ematoma e decompressione. • 26/9/2008 subisce un secondo intervento per evacuazione ematoma epidurale. • 03-10-2008 (7° giornata) apre gli occhi al richiamo verbale ma non aggancia lo sguardo. Non esegue ordini semplici. – TC: riduzione segni di sanguinamento intraparenchimale temporomesiale sx ed in profondità. Area ipodensa cortico-sottocorticale temporo-parietale a sx • 5-10-2008 (9° giornata) sospensione sedazione, vigile ed esegue ordini semplici ma emiplegica a dx. • 9-10-2008 (13° giornata) viste le condizioni cliniche stabili, dopo ultimi controlli, trasferita al centro riabilitativo Santo Stefano. – Supervisione al corretto posizionamento dei 4 arti. Applicazione protocollo di prevenzione sublussazione scapolo-omerale, mantenimento posizione neutra coxofemorale e tibio-tarsica a 90°. Mobilizzazione passiva 4 arti. – EEG: tracciato di fondo asimmetrico: a dx tracciato di fondo con frequenze theta-delta medio voltaggio irregolari morfologicamente. A sx onde delta di medio voltaggio, con ampie punte lente sub continue. • • • • • • • • • Riapposizione dell’opercolo craniotomico. Confermatala presenza di nidus malformativo sostanzialmente stabile già segnalato alle precedenti indagini . TVP profonda femorale comune dx ricanalizzata Epilessia secondaria Ecodoppler arti inferiori : a dx vena femorale comune parzialmente compressibile a monte e a valle dello sbocco safenico da probabile esito di TVP ricanalizzata. EEG 14-11-08 anomalie lente fronto temporali sinistre in tracciato con rallentata attività fondo sx EEG 5-12-08 anomalie lente cuspidali emisferiche sx in tracciato con rallentamento attività fondo sx (anche 6-2-09) PES AASS 21-10-08 riduzione ampiezza risposta corticale dopo stimolazione dx PES AAII dubbia presenza risposta evocata tattile corticale con stimolazione a sx, assente a dx • Corretto allineamento posturale • Mobilizzazione cauta spalla dx e bendaggio funzionale e FES fascio post deltoide • Stretching, potenziamento e facilitazione motoria • Addestramento controllo tronco , verticalizzazione assistita e training deambulatorio con corretto schema passo • Trattamento disfagia • Trattamento Logopedico e cognitivo • Terapia occupazionale e addestramento per le ADL • Il 17-12-08 tossina botulinica (Dysport) AS dx e AI dx. • La paziente si è sottoposta ad un trattamento radiochirurgico della MAV c/o centro di radiochirurgia stereotassica, Ospedale di Vicenza. • 29.09.09 Ricovero c/o Ospedale di Ancona per seguito ad una crisi epilettica generalizzata secondaria agli esiti della MAV operata. • • • • • LIORESAL (baclofene) 25 mg ½ cp 2/die KEPPRA (levetiracetam) 500 mg 1 cp 2 /die LYRICA (pregabalin) 75 mg 1 cp 1/die SEREUPIN (paroxetina) 20 mg 1cp 1/die XANAX ( alprazolam) 7 gtt 1/die - Paresi del VII n.c. tipo centrale - Aprassia ideo-motoria - Afasia di tipo espressivo, parola disartrica - Deambulazione possibile con appoggio monolaterale e minima assistenza - Andatura lievemente falciante e steppage corretto da ortesi tibio-tarsica (FAC 3/5) - Severa emiparesi con deficit di forza AS: -Flesso-estensione gomito F2 -Accenno di flesso estensione dita F1 - Ipertono elastico di grado 2 al pettorale e di grado 1+ al polso e alle dita della mano. - Migliorata la sublussazione e intrarotazione spalla dx ma persiste la richiesta di bendaggio funzionale - AI deficit stenico uguale a f4 alla flessione coscia ed estensione ginocchio, f3 estensione ginocchio, f2 flesso-estensione dita del piede. Ridotta retrazione a carico della tibio tarsica. - Ipoestesia a carico dell’emisoma dx. - Babinski a DX - Buona l’autonomia delle ADL Le terapie, che stiamo utilizzando in modo integrato, sono rivolte ad una ottimizzazione dell’equilibrio psico-fisico residuo del soggetto e sono le seguenti: ViSS: onde acustiche localizzate ad alto rendimento RIEDUCAZIONE MOTORIA IDROCHINESITERAPIA a 34° C SPAD: SISTEMA POSTURALE ANTIGRAVITAZIONALE DINAMICO BIORISONANZA CICLOTRONICA: campi elettromagnetici a bassa en. RIEDUCAZIONE DEL LINGUAGGIO (logopedista presso il centro riabilitativo di Santo Stefano) MITH MJS (multi joint system) REALTA’ VIRTUALE TERAPIA MANUALE MIOFASCIALE EFFETTI MUSCOLARI DELLA VIBRAZIONE SEGMENTALE • Uno stimolo vibratorio applicato su un tendine provoca una potente azione eccitatoria sulle terminazioni primarie del fuso neuromuscolare in modo simile a quanto avviene durante una contrazione isometrica • Lo stato di un muscolo è dettato dal quantitativo di comando motorio che gli giunge continuamente. • Il tono di un muscolo può essere quindi aumentato o diminuito alterando l'input motorio VIBRAZIONI SELETTIVE GENERATE DA ONDE ACUSTICHE AD ALTO RENDIMENTO VIBRAZIONI SELETTIVE GENERATE DA ONDE ACUSTICHE AD ALTO RENDIMENTO Permettono di selezionare il distretto corporeo da trattare per cui si può decidere di rinforzare e tonificare un distretto corporeo piuttosto che un’altro. Preparano il paziente a poter compiere un’attività motoria più intensa e con meno fatica andando ad incrementare la forza e la resistenza muscolare. Agiscono aumentando il reclutamento delle fibre muscolari. ONDE ACUSTICHE FOCALIZZATE AD ALTO RENDIMENTO • Variazioni di lunghezza trascurabili e sicuramente non dannose (< 0,12 mm) • Inducono a livello cellulare una Long Term Potentiation (LPT), ovvero un potenziamento a lungo termine (mesi) di selezionate reti nervose • I Propriocettori attivati non sono più solo i fusi neuromuscolari ma anche – gli organi tendinei del Golgi – i meccanocettori di tipo III e IV – i corpuscoli del Pacini Onde acustiche focalizzate ad alto rendimento • Incremento della forza e resistenza muscolare per vibrazioni con valori di 300Hz • Riduzione della fatica muscolare • Riduzione dei tempi necessari al recupero muscolare post trauma(importantissima applicazione in ambito sportivo) • Azione antalgica per vibrazioni di 70-80 Hz (Trigger Points) • Azione miorilassante per vibrazioni di 120Hz (Sindrome Miofasciale-contratture) • Rinforzo muscolare in assenza di collaborazione e senza la necessità di contrazione isometrica • Rinforzo muscolare di selezionati gruppi muscolari • Incremento dell’equilibrio per rinforzo dei muscoli posturali • Applicazione nel recupero del piede piatto stimolando muscoli importanti per la formazione dell’arco plantare • Applicazione in medicina estetica per l’evidente azione sul tono muscolare e riduzione del panniculo adiposo più superficiale per mezzo di un incremento del microcircolo cutaneo • Il percorso riabilitativo è passato da una prima fase per la risoluzione della spasticità all’arto superiore dx ad una seconda fase per il rinforzo muscolare agli arti sup e inf dx • Ad oggi si è registrata una netta diminuzione della spasticità soprattutto a livello di AS DX. Gli esercizi in una piscina riabilitativa a T=34°C servono a migliorare la circolazione sistemica, attraverso un effetto sedativo sulle terminazioni nervose, un aumento della plasticità tissutale e una riduzione della contrattura per un aumentato rilassamento muscolare. Il vantaggio di camminare in acqua è principalmente correlato con la riduzione di peso che ci permette di accelerare la ripresa funzionale e ridurre i rischi. La cosa più importante di essere immersi in qualcosa che ci offre una certa resistenza è l’aumento delle afferenze esterocettive. RISONANZA • Fenomeno che si manifesta negli esseri umani in un’ampia gamma di frequenze solo qualora vi sia “coerenza” tra gli impulsi elettromagnetici utilizzati e le oscillazioni degli elementi che costituiscono l’organismo quali atomi, elettroni, ioni, cellule realizzando la propria omeostasi. Giudice E, Electromagnetic Interactions in Living Matter • La lettura da parte del sistema vivente delle informazioni utili al mantenimento della propria omeostasi si realizza attraverso il fenomeno della risonanza. Zhadin MN, Ionic cyclotron resonance in biomolecules. • La risonanza è una forma di comunicazione a cui l’organismo risponde in molteplici forme. La disfunzione insorge proprio quando il fenomeno della risonanza non riesce ad aver luogo. TEFENFORD T.S , Magnetic Field Effects on Biological System. BIORISONANZA CELLULARE E’ la forma di risonanza che si realizza a livello delle membrane cellulari utilizzando campi elettromagnetici a bassissima intensità e ad una frequenza specifica (ciclotrone) che è in grado di influenzare e stimolare il metabolismo delle cellule umane regolando il traffico ordinato di ioni selettivi tra l’ambiente interno ed esterno della cellula e di stimolare l’attività degli enzimi metallo attivi dando l’avvio alle reazioni biologiche. Liboff, Cyclotron Resonance in Membrane Transport. TECNOLOGIA QUEC PHISIS Genera onde elettromagnetiche di bassa intensità e frequenza applicando il principio della biorisonanza ciclotronica permettendo un flusso ionico in grado di ottimizzare la capacita intrinseca di mantenimento della differenza di potenziale intra ed extracellulare indispensabile per un corretto funzionamento del metabolismo ed omeostasi cellulare. “...un dialogo fondato su codici di riconoscimento e generando una risposta coerente che si traduce in un effetto biologico.” QUEC PHISIS Ricordiamo il concetto di “SALUTE”, SALUTE ben definito nell’atto di costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste solo nell’assenza di malattia”. PROGRAMMI: disfunzioni enzimatiche ansia muscoli QUADRO DISTONICO valore 8,63 T0 Reatt 13 Resist 744 T1 61 742 T2 50 740 Approccio riabilitativo complesso che prevede: la sollecitazione di specifiche catene muscolari un riadattamento della postura un’ottimizzazione della coordinazione motoria Tale percorso prevede un sistema in allevio microgravitario associato ad una riprogrammazione posturale. Dotato di due sistemi alternativi: 1.Ad allevio costante di tipo pneumatico 2.Ad allevio intermittente di tipo meccanico gestito da motori elettrici sdoppiati in modo da intervenire sui due emisomi separatamente IL SISTEMA PERMETTE DI A . Lavorare separatamente sui due emisomi corporei, permettendo di gestire gli adattamenti asimmetrici della deambulazione B. Seguire il baricentro del soggetto nelle sue escursioni verticali, dovute all’apertura del compasso degli arti inferiori C. Ridurre il carico a livello della colonna vertebrale, attraverso la degravitazione del passeggero sulla pelvi D. Generare reazioni omogenee suolo-piede, con ripristino degli stimoli propriocettivi fisiologici, con conseguente recupero dello schema motorio del cammino IPOTESI BIOMECCANICA ALLA BASE DELLA TERAPIA IN ALLEVIO CORPOREO La SPAD permette attraverso la degravitazione della parte superiore del corpo (passeggero) sulla pelvi, di ridurre il carico a livello della colonna vertebrale. Pertanto il paziente tende a riacquistare uno schema motorio del cammino più vicino alla norma, con riduzione del dolore OBIETTIVO: MECCANICO: conseguente alla degravitazione parziale del passeggero sulla pelvi, attraverso la decompressione delle strutture vertebrali lombari durante il cammino; PROPRIOCETTIVO: mantenendo nel tempo degli adattamenti indotti e automatici relativi alla deambulazione, una volta terminata l’azione meccanica di allevio realizzata con il sistema. nasce come strumento pensato per le tecniche di Facilitazione Propriocettiva Neuromuscolare (P.N.F.) con riferimento specifico al cammino. INDICAZIONI AREA ORTOPEDICO REUMATOLOGICA AREA NEUROLOGICA • •Ernia discale • •Spondilolisi/listesi • •Processi degenerativi articolari • •Disallineamenti posturali • •Postumi di protesizzazione • •Lombalgia • • Emiplegie Paraplegie Postumi di trauma cranico Atassie Esiti di mono-poliradicolopatie e poliomielite Miopatie Sclerosi multipla Morbo di Parkinson CONTROINDICAZIONI Disagio relativo alla pressione esercitata dalla cintura pneumatica responsabile del sollevamento nella modalità intermittente: soggetti molto magri soffrono la compressione costale mentre altri riferiscono sensazioni di tipo claustrofobico legate alla maggior difficoltà nella respirazione diaframmatica. ERNIE ADDOMINALI ANEURISMI SIGNIFICATIVI DEL TRATTO AORTICO ADDOMINALE SPAD OSSERVAZIONI CLINICHE E APPLICAZIONE IN CARTELLA CLINICA ANNOTARE: • PESO CORPOREO • ALLEVIO CORPOREO • VELOCITA’ • TRAZIONE MECCANICA(SE INDICATA) • STABILIZZAZIONE PELVI • CINTA UTILIZZATA OSSERVAZIONI CLINICHE E APPLICAZIONE La prima volta che viene eseguita la terapia è consigliabile, per un migliore adattamento del paziente, effettuare una seduta della durata di 15 – 17 minuti anche senza collare. Si è notato in particolare che in pazienti ansiosi, claustrofobici ed ipotesi è opportuno partire con uno sgravio corporeo inferiore che verrà aumentato pian piano nelle varie terapie al fine di attenuare la compressione addominale creata dalla cintura pneumatica per favorire una migliore compliance del paziente. OSSERVAZIONI CLINICHE E APPLICAZIONE • E’obbligatorio fare eseguire a tutti i pazienti lo stretching prima del trattamento e in base alla disponibilità del paziente stretching anche post trattamento con particolare attenzione alla respirazione diaframmatica. • Osservare e rieducare per tutto il tempo di terapia il paziente ad una corretta fase del ciclo del passo , controllando anche l’allineamento del capo e l’apertura delle spalle; appuntare le varie osservazioni mediche sul diario clinico che verrà continuamente aggiornato. OSSERVAZIONI CLINICHE E APPLICAZIONE ALLEVIO CORPREO ALMENO DEL 50% DEL PESO CORPOREO MANTENERE BASSA LA VELOCITA’ VELOCITA’ DEL TAPIAS ROULANT RESTITUIRE IL PESO CORPOREO ALLA FINE DEL TRATTAMENTO Per la rieducazione posturale e del cammino - 2bl spalle >dx - 2bl SIAS >sx - Trazione meccanica spalla dx - Sgravio 40% del peso corporeo Si è registrato un netto miglioramento dell’andatura falciante e delle fasi del cammino, riscontrabili anche se pur parzialmente con l’ E.O. e indirettamente attraverso la velocità della SPAD con T0 a 1,2 km/h- T1(28-04-10) a 1,6 km/hT2(14-11-11) a 1,9 km/h Il sistema MJS ci permette varie opzioni terapeutiche: -mobilizzazione passiva -mobilizzazione attiva-assistita e potenziamento muscolare -miglioramento propriocezione RISULTATI T0 flex-45° T1 flex-54° T2 flex-65° T3 flex-80° abdu-25° abdu-30° abdu-58° IE- +10°/-40° abdu-70° IE- +30°/-60° PROPRIOCEZIONE T0 liv.1A ; ATE 48% T1 liv.2A ; ATE 28% T2 liv.3A ; ATE 24% T3 liv.1B ; ATE 27% La riabilitazione propriocettiva nasce con l’intento di stimolare i propriocettori ad incrementare le loro afferenze al SNC e deve essere intesa come parte integrante di un programma di rieducazione motoria. In situazioni patologiche croniche dell’apparato locomotore si ha sia una riduzione quantitativa del patrimonio afferenziale, sia una sua alterazione qualitativa che porta alla trasmissione di informazioni propriocettive non idonee a permettere al SNC un’efficace opera di controllo. Le metodiche di biofeedback sono particolarmente rispondenti al bisogno di migliorare la qualità delle afferenze e conseguentemente il controllo sui movimenti eseguiti dalla spalla. Elemento di importanza fondamentale del sistema MJS è rappresentato dal controllo della forza. Il paziente durante la sua esplorazione articolare sviluppa forze diverse per ogni piano di lavoro. Quindi per un perfetto controllo dell’attività muscolare il sistema MJS è dotato di tre differenti attenuatori pneumatici completamente autonomi: • uno per l’asse di movimento Flesso-Estensione • uno per l’asse Adduzione-Abduzione • uno per il movimento di Intra-Extrarotazione della spalla. L’operatore agendo sulle manopole di controllo modifica le intensità di forza sviluppate dal sistema in modo differenziato sui tre attenuatori e così facendo potrà selezionare in modo preciso e mirato l’impegno dei diversi distretti muscolari. Particolarmente utile è la funzione LightG che consente di sgravare a livello articolare il peso del braccio. Infatti il sistema sviluppa una spinta dal basso verso l’alto permettendo al paziente, poichè in tal modo l’articolazione della spalla sarà completamente “alleggerita”, una prima fase di esplorazione percettiva in assenza di carico. Il paziente stesso, quando è posizionato correttamente sulla sedia, premendo il pulsante della manopola di controllo può attivare il sistema pneumatico. Lasciando il pulsante in qualsiasi momento, il paziente disattiva il sistema. Il • • • • sistema MJS (Multi-Joint-sistem) è una apparecchiatura in grado di svolgere le funzioni di: mobilizzazione attiva-assistita e poi di potenziamento attraverso la guida feedback del monitor; migliorare l’esecuzione del gesto motorio attraverso la funzione “light g”, “sgravando” parte del peso antigravitario nell’esecuzione del gesto e quindi aumentando l’escursione del movimento nei tre piani dello spazio; correzione dell’esecuzione dell’esercizio attraverso il sistema uditivo a feed-back; potenziare la muscolatura usando il sistema ligt-g contro-resistenza. Quindi l’obiettivo ultimo dell’approccio riabilitativo del sistema MJS è quello di ottenere un buon controllo motorio in tutto lo spazio articolare della spalla, sviluppando nel contempo coppie di forze sempre crescenti nei diversi piani di movimento. indicazioni Le patologie di spalla in cui può essere utile l’utilizzo del sistema MJS come parte integrante del protocollo riabilitativo sono: • Patologie tendinee di spalla (tendiniti e tenosinoviti del bicipite brachiale o rotatori di spalla); • Patologie capsulari (capsulite adesiva o retrattile); • Periartrite di spalla (calcifica e non ); • Post-intervento (artroprotesi totale di spalla, esiti di intervento delle patologie capsulo-legamentose); • Sindrome da conflitto; • Lesioni o rotture della cuffia; • Lussazione e instabilità della spalla; In generale in tutte quelle patologie di spalla in cui è necessario intervenire per il recupero dell’articolarità, per il rinforzo muscolare e per il miglioramento della sensibilità propriocettiva. L’utilizzo della realtà virtuale è stato proposto subito dopo l’utilizzo dello MJS. Perché: -MJS per il recupero della mobilità articolare grossolana -REALTA’ VIRTUALE per il recupero dei movimenti fini e l’esecuzione completa di azioni quotidiane sempre più complesse Sistema vibrante segmentale per: -tonificazione muscolare arti superiori -propriocezione -stabilizzazione articolare Sistema a vibrazioni meccano-sonore ad una frequenza di 120 Hz per la spasticità muscolare e per le contratture, oltre ad un effetto antalgico sui trigger points. -Mobilizzazione delle dita in flesso-estensione attiva-assistita -Movimento spalla-braccio-gomito contro resistenza -Addominali con braccia unite -Torsioni -Respirazione -Metodica KABAT: facilitazione temporo-spaziale applicando un movimento lungo una diagonale e dando al muscolo un allungamento in stiramento che ci permette di sfruttare il meccanismo dell’irradiazione Controllo della postura, dell’equilibrio e delle pressioni di appoggio podalico. Uno studio recente ha messo in evidenza la possibilità di trattare la spasticità, soprattutto a livello degli arti, tramite iniezioni di TOSSINA BOTULINICA A e subito dopo utilizzo di FES (stimolazione elettrica funzionale). Siti di iniezione: bicipite brachiale; tricipite;pronatore rotondo; flessore superficiale delle dita; flessore ulnare del carpo; flessore radiale del carpo; flessore del pollice; adduttore del pollice. Somministrazione per ogni trattamento di circa 12 U/kg corporeo fino ad un max di 300 U. FES: corrente bifasica rettangolare a 30 Hz, pulsazione larga 0.2 ms; applicata 5-6 gg dopo l’iniezione per 2 volte al giorno per 15 minuti. Sono stati trattati 15 pazienti e sono poi stati valutati a 6 mesi tramite scala MAS (assegna un punteggio da 0 a 4 per assenza di spasticità o massimo grado). Al controllo a 6 mesi tutti i pazienti hanno avuto un miglioramento del grado di spasticità di 1-2 punti scala MAS. 5-6 gg Karin Pieber et al., “Functional electrical stimulation combined with botulinum toxin type A to improve hand function in spastic hemiparesis”- Wien Klin Wochenschr- january 2011. La TB agisce a livello della giunzione neuromuscolare determinando un blocco del rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina a livello del nervo, con impedimento della contrazione muscolare. Tale effetto è transitorio poiché entro pochi mesi avviene lo smaltimento della tossina, la riattivazione della terminazione nervosa e il recupero della normale contrattilità muscolare (De Paiva e coll.1999). Accanto alle fibre nervose periferiche destinate ai muscoli, anche i neuroni gangliari del sistema nervoso autonomico, sia simpatico che parasimpatico, ed i neuroni post-gangliari parasimpatici utilizzano come neurotrasmettitore l’acetilcolina. Pertanto la TB può essere utilizzata per determinare una ipostenia transitoria del muscolo striato e una riduzione di secrezione sudoripare e salivari. delle ghiandole Tossina botulinica:meccanismo d’azione Fenomeni di sprouting assonale (innervazione di più placche motorie da parte di un singolo assone) iniziano alcuni giorni dopo l’inoculazione e continuano per diverso tempo. Le nuove giunzioni muscolari vanno incontro ad atrofia quando la giunzione originaria recupera la sua funzione. DURATA D’AZIONE DEL FARMACO • Generalmente l’effetto compare entro i primi 10 giorni di trattamento per esaurirsi in un periodo che va dai tre ai sei mesi. • In alcune condizioni l’intervento di altri fattori può prolungare l’efficacia del trattamento. In particolare, in alcune patologie come lo strabismo e le distonie semplici all’ efficacia terapeutica della TB si aggiunge nel tempo un rimodellamento dei circuiti centrali del sistema nervoso con persistenza del risultato anche dopo la scomparsa dell’effetto del farmaco. Indicazioni cliniche Dal 1979, momento della prima approvazione ufficiale per l’utilizzo della TB in ambito clinico da parte della Food and Drug Administration, sono state segnalate più di 50 possibili indicazioni per la terapia con TB. Una minima parte di esse hanno ricevuto l’approvazione del Ministero della Salute ed il conseguente inserimento nel foglietto illustrativo e vengono definite, quindi, autorizzate o “label”; tutte le altre indicazioni per cui viene utilizzata la TB, sia A che B, in protocolli di ricerca o nella pratica clinica, vengono definite non autorizzate o “off label”, in quanto non (ancora) approvate dal Ministero e inserite nella scheda tecnica del farmaco. DOSAGGIO La dose da utilizzare, per ogni singola patologia e/o per muscolo, varia in rapporto alla sensibilità individuale del soggetto ed ai protocolli di trattamento dei diversi centri. In linea generale, la dose richiesta è proporzionale alla massa del muscolo da iniettare ed al suo grado di iperattività: • muscoli grandi, ipertrofici o molto attivi necessitano di dosi più grandi; • muscoli più piccoli, meno attivi o pazienti di poco peso necessitano di dosi più piccole. EFFETTI COLLATERALI • eccessiva ipostenia del muscolo trattato; • ipostenia di un muscolo o di gruppi muscolari adiacenti a quello trattato; • ipotrofia o atrofia del muscolo ; • transitoria ipostenia generalizzata; • bocca secca ; • insufficienza respiratoria ; • disfunzioni autonomiche; • sintomi simil-influenzali; • rash, neurite brachiale, alterazione del gusto. Controindicazioni e precauzioni • Evitarne l’uso in gravidanza e allattamento; miopatia infiammatoria, neuropatia acuta, nei muscoli che abbiano subito contusioni. • Cautela in caso di Miastenia Gravis • Controindicazione assoluta è costituita da una reazione locale di natura allergica ad una precedente inoculazione e comunque in pazienti con ipersensibilità accertata è sempre opportuna una valutazione attenta del rapporto rischio-beneficio. • L’iniezione intramuscolare di TB è un affermato, ben tollerato trattamento nella gestione farmacologica della spasticità. • Essa può facilitarne il trattamento producendo una temporanea debolezza e un rilassamento dei muscoli target, permettendo loro di essere allungati più facilmente. • La TB non deve essere utilizzata da sola ma come parte di un approccio multidisciplinare coordinato comprendente trattamento e terapie fisiche, per cui l’iniezione deve essere seguita da un appropriato programma di streching e/o utilizzo di tutori per massimizzare gli effetti del rilassamento muscolare. EVIDENZE SCIENTIFICHE SULL’EFFICACIA DELLA TB • Relazione tra la riduzione della spasticità e il miglioramento della funzione negli AASS (Francis et al 2004- Pooled data from Bakheit et al 2000 and 2001 • vantaggio della fisioterapia aggiuntiva dopo la TB nella riduzione della spasticità (Giovannelli e coll.2007); • basse dosi (100U Botox®) di TB seguite da strapping della caviglia ha la stessa efficacia di dosi standard (190–320U Botox®) di TB senza strapping nel trattamento del piede spastico equino varo (Reiter et al 1998); • il miglioramento della spasticità con TB associata a fisioterapia è tre volte maggiore rispetto al baclofen con fisioterapia e dieci volte maggiore rispetto alla sola fisioterapia in pazienti con spasticità post-stroke (Wallesch et all.-1997); • il trattamento con TB di tipo A in pazienti post-stroke con atteggiamento spastico in polso flesso/pugno chiuso ha un miglior rapporto costo-efficacia rispetto alla terapia orale (Ward et al 2005). PROGRAMMA RIABILITATIVO • ONDE D’URTO: con sonda defocalizzata a livello dei muscoli flessori o estensori ipertonici in corrispondenza della giunzione muscolo-tendinea (pressione 8 mPa; energia 0,07 mJ/mm2) - Per il ripristino dell’ elasticità della muscolatura ipertonica e favorire l’allungamento passivo del complesso miotendineo Temporanea inibizione funzionale dei recettori a seguito di stimoli ripetuti che superino il tempo fisiologico di recupero della capacità di conduzione e vasodilatazione con aumento del flusso sanguigno localmente ed effetto di wash out e rilassamento. Agevolato con: -caute manovre di stretching immediatamente successive all’applicazione Mantenuto con: -intensa e prolungata terapia riabilitativa di inibizione riflessa -strechting -applicazione di tutore per estensione dell’arto Diversi studi hanno messo in evidenza l’efficacia della CIMT (Constraint Induced Movement Therapy) che consiste nella immobilizzazione dell’arto sano per circa il 90% del periodo di veglia e per 14 giorni, di modo da costringere il paziente a utilizzare l’arto affetto durante tutte le attività quotidiane. Si è così evidenziato un netto miglioramento della mobilità articolare con persistenza dei risultati fino a 1-2 anni dopo l’interruzione della terapia. E’ stato però evidenziato un elevato costo dovuto alla necessità di una costante presenza di un terapista esperto, così da migliorare l’efficacia e la compliance alla terapia. Wolfgang H. et al., “Effects of Constraint-Induced movement therapy on patients with chronicmotor deficits after stroke”, Kuratorium ZNS- december 1998. L’utilizzo di una sedia a rotelle con pedali si è rivelata molto utile nei pazienti emiplegici in una fase sub-acuta. Questi pazienti vanno spesso incontro a deterioramento da non-uso nell’arto affetto e contratture da sovraccarico nell’arto sano. In questo studio sono stati reclutati 20 pz, trattati con la C-W/C e valutati tramite EMG. Lo studio ha dimostrato un aumento della velocità di pedalata fino al valore di 46,6 m/min, pari alla metà del valore di un paziente sano ma comunque maggiore significativamente rispetto all’inizio dello studio e a pazienti che non hanno utilizzato la C-W/C. Ciò dimostra questo tipo di allenamento migliora l’attività muscolare dei muscoli paretici se utilizzata nella fase sub-acuta. Seki et al., “Activity of lower limbmuscles during driving a cycling chair in hemiparetic stroke patients.” ; 2004 b. Uno studio recente ha messo in evidenza l’efficacia della terapia tramite REALTA’ VIRTUALE (VR) che ci permette di lavorare sull’esecuzione di movimenti fini, tramite la simulazione di azioni e attività quotidiane riprodotte sul monitor e controllate dall’operatore. Il miglioramento è possibile grazie alla ripetizione costante di azioni semplici, al feedback visivo e all’attivazione dei cosiddetti neuroni mirror che compensano il deficit. Sono stati effettuati diversi studi che hanno documentato un recupero più rapido nei pazienti post-stroke cronico grazie all’utilizzo della VR in confronto agli esercizi tradizionali. Na Jin Seo et al., “Use of visual force feedback to improve digit force direction during pinch gripin persons with stroke”, November 2010. Grazie per l’attenzione Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare. (Rita Levi Montalcini)