Rassegna del 31/07/2015
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LAREPUBBLICA.IT - Ebola, Oms: "Vaccino sperimentato ha il 100% di efficacia" - ...
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Ebola, ecco il vaccino
Efficacia del 100 per cento secondo l’Oms
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INFETTIVE
LA MORTE IMPROVVISA FRA I BAMBINI SI
PUÒ PREVENIRE 23974
LO SCREENING IN ETÀ PEDIATRICA
PUÒ SALVARE DELLE VITE
K E Y W O R D S | Ebola, virus, anticorpo, sintomiebola,
Uno dei vaccini in
sperimentazione per fermare
Ebola si è rivelato efficace al
100 per cento. Lo ha detto
Marie-Paule Kieny, assistente
del direttore generale
dell’Organizzazione mondiale
della sanità Margaret Chan.
Il vaccino è Vsv-Ebov,
scoperto dagli scienziati del
National Institute of Health
canadese e sviluppato da
Merck Sharp and Dohme. Dai
risultati presentati su Lancet si
evince che il vaccino è riuscito
a proteggere gli oltre 2000 soggetti che hanno partecipato alla profilassi,
mentre nel gruppo di controllo sono state registrate 16 infezioni.
Vsv-Ebov non è tuttavia l’unico vaccino in fase di sperimentazione. Non
sono emersi problemi di sicurezza finora dalla sperimentazione in corso sul
vaccino italiano contro Ebola. Sul New England Journal of Medicine sono
stati pubblicati i primi risultati di fase I della sperimentazione sul vaccino
sviluppato dall'azienda italiana Okairos, che ne ha venduto poi i diritti a
GlaxoSmithKline.
Il vaccino non ha prodotto effetti collaterali gravi e ha assicurato una
risposta immunitaria nei 20 volontari sani che lo hanno ricevuto. Due di
loro hanno sviluppato febbre nei giorni successivi, ma la temperatura è
rientrata subito nella normalità.
Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy e coordinatore
dello studio, commenta: “il profilo di sicurezza è incoraggiante, in quanto è
la constatazione che la dose più alta di vaccino ha indotto una risposta
immunitaria del tutto paragonabile a quella che in laboratorio ha
completamente protetto gli animali da Ebola".
A gennaio partirà la seconda fase dello studio, in Liberia. I volontari
riceveranno un placebo, il vaccino di GlaxoSmithKline e un altro prodotto
da NewLink, e i medici confronteranno i tassi di infezione.
In caso di esito positivo della sperimentazione, l'azienda italiana potrebbe
essere in grado di produrre migliaia di dosi entro l'anno prossimo e
centinaia di migliaia entro il 2016.
''Possiamo produrre solo qui il vaccino al momento - ha sottolineato Cortese
durante la conferenza 'Bioeconomy Rome 2014' - abbiamo creato una joint
venture con l'Irbm Science Park di Pomezia e abbiamo un accordo per
aumentare la produzione fino a centinaia di migliaia di dosi. Speriamo
proprio che funzioni, anche perchè ci sono molte aspettative su questo, ma
quello che possiamo dire finora è che è molto efficace sulle scimmie e che e
sicuro per gli uomini. Il problema ora è dimostrare che sia efficace anche
sull'uomo, io credo che un test con un placebo sia il modo migliore. Quello
che ci fa ben sperare è che le scimmie sono colpite dallo stesso virus che
attacca l'uomo a differenza ad esempio di cosa avviene per l'Hiv. Abbiamo
deciso di testare su Ebola la nostra idea, cioe usare l'adenovirus delle
scimmie, perchè è un virus molto aggressivo che colpisce per primo il
sistema immunitario, un buon test per la tecnologia che può poi essere
adattata ad altre patologie''.
Cortese spiega come è nato Chad3Ebola-Zaire, il nome tecnico del vaccino:
"abbiamo lavorato 5 anni a questo vaccino e quando abbiamo capito che era
maturo per poter essere testato sugli animali, ci siamo rivolti all’unico
laboratorio al mondo dove è possibile fare esperimenti con il virus Ebola,
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visto che in Europa non si può fare. Così abbiamo cominciato a collaborare
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con i National Institutes of Health: inviavamo loro i vaccini prodotti negli
stabilimenti di Pomezia e Napoli per la sperimentazione sugli animali".
Il vaccino contiene una singola proteina del virus Ebola del ceppo dell'Africa
occidentale.
Intanto un team di ricercatori dell'Università dello Utah ha scoperto un
nuovo possibile bersaglio molecolare per il virus Ebola che sta mettendo
paura al mondo intero. Gli scienziati americani hanno pubblicato sulla
rivista Protein Science un'analisi della molecola individuata – nota come
peptide mimica – che è presente in tutti i ceppi finora esaminati della
malattia. I ricercatori, guidati da Debra Eckert e Michael Kay, hanno
verificato che la proteina regola l'ingresso del virus nelle cellule umane e
potrebbe rappresentare un target terapeutico molto utile per la messa a
punto di un farmaco che contrasti l'epidemia in corso.
"Attualmente - spiega la dott.ssa Eckert - si sta lavorando molto per
cercare di colpire una specie particolare di virus, la Zaire, che è quella che
sta causando l'epidemia in atto in Africa Occidentale. Credo però che il
nostro approccio sia molto più corretto perché ci permette di elaborare una
strategia universale contro Ebola".
Di seguito le informazioni basilari per prevenire ed intervenire nel caso del
virus Ebola, che non è presente in Italia e non desta reali preoccupazioni
per il nostro paese, ma anche di altre infezioni:
Data pubblicazione: 31/07/2015
Nei preliminari
sessuali non
bisogna
tralasciare...
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1. Il periodo di incubazione di Ebola va da 2 a 21 giorni;
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2. I sintomi sono: febbre alta, nausea, vomito e diarrea, fino ad arrivare ad
Le informazioni di medicina e salute non
emorragie diffuse;
sostituiscono l'intervento del medico
3 Il rischio di esposizione al virus Ebola è estremamente basso. Le seguenti curante
misure preventive dovrebbero eliminare il rischio di contagio: - evitate il
contatto diretto con il sangue o con liquidi corporei di un paziente o di un
cadavere e con oggetti che potrebbero essere stati contaminati - evitate la
vicinanza di animali selvatici e non consumate selvaggina - evitate i
rapporti sessuali non protetti.
4. I medici dello Spallanzani sono preparati a valutare qualsiasi situazione e
l’Accettazione è aperta h24 (Tel. 06-551701).
5. Il servizio di virologia dello Spallanzani è operativo h24 Tel.
06.55170666, un virologo risponde a medici per eventuali accertamenti
diagnostici.
6. Presso lo Spallanzani è attivo un Ambulatorio Malattie Infettive e
Tropicali (vedi http://www.inmi.it/ambulatorio_med_tropicale.html)
7. Chiedere ai primi sintomi subito assistenza medica, sia che siate all’estero
che in Italia e riferite di contatti e posti in cui siete stati;
8. lavare spesso le mani e gli indumenti indossati: sapone, candeggina, luce
solare o asciugatura uccidono facilmente il virus Ebola come altri virus;
9. cucinare bene i cibi in particolare quelli di origine animale e mangiare
frutta perfettamente integra, cioè non contaminata dai morsi dei pipistrelli
della frutta (Pteropodidae).
10. Sul portale del Ministero della Salute, una scheda con 15 domande e
risposte a cura della direzione generale della prevenzione, l’OMS e l’ECDM
(Centro Europeo per la Prevenzione delle Malattie) offre consigli ancor più
dettagliati per chi deve viaggiare o è di rientro dall’estero.
11. Non esiste né vaccino preventivo, né una terapia specifica per il virus
Ebola. 12 È fondamentale un intervento precoce appena si manifestano i sintomi, è
questa la sola possibilità per abbassare la mortalità che è del 70%.
L'infezione ha colpito Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria, ha fatto finora
1.350 morti con 2.473 casi di malattia da virus. Il governo di Conakry ha
raccomandato ai propri cittadini di non toccare i corpi delle persone
decedute, un'usanza molto comune durante le esequie, e di evitare la carne
di pipistrello, un potenziale vettore del virus.
La buona notizia è che il caso sospetto di Ebola emerso in Canada è invece
risultato negativo ai test di verifica delle autorità sanitarie, come conferma
anche l'Oms. Il soggetto, che ha viaggiato di recente in Africa, potrebbe
essere affetto da malaria.
In ogni caso, proteggersi dall'infezione del virus Ebola potrebbe essere
presto possibile grazie a una serie di sperimentazioni condotte per trovare
un rimedio antinfettivo. L'ultimo studio in ordine di tempo è quello
coordinato dall'Istituto per le malattie infettive dell'esercito degli Stati Uniti
e pubblicato sulla rivista Pnas. In una sperimentazione condotta su un gruppo di scimmie, il cocktail,
somministrato entro un'ora dal contatto con il virus, si è dimostrato in
grado di proteggere e di far sopravvivere tutti gli animali. Con una
somministrazione posticipata a 48 ore, il tasso di protezione scendeva al 75
per cento. Spiegano gli autori: “finora tutti i tentativi di utilizzare anticorpi
monoclonali contro il virus sono falliti, quindi il livello di protezione di
questo mix è impressionante. Inoltre il metodo di produzione che stiamo
studiando è potenzialmente molto economico, perché il cocktail è stato
prodotto da piante di tabacco ingegnerizzate".
Un'altra ricerca dello Scripps Research Institute di La Jolla, sempre negli
Stati Uniti, si è concentrata invece su una specifica variante di Ebola, il
virus Sudan. I ricercatori americani guidati da Erica Ollmann Saphire, che
hanno pubblicato la loro scoperta su Nature Structural and Molecular
Biology, hanno messo a punto un nuovo anticorpo efficace proprio nei
confronti di questa variante.
L'anticorpo in questione riduce la libertà di movimento di una proteina
dell'involucro del virus, diminuendone di conseguenza la capacità di
penetrazione cellulare. Si tratta dello stesso meccanismo utilizzato per un
altro anticorpo, che neutralizza un'altra variante del virus, l'Ebola-Zaire.
Un gruppo di ricercatori dell'Università dello Iowa, negli Stati Uniti, ha
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scoperto invece una proteina recettoriale che facilita l'infezione dei virus
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Ebola e Marburg, quest'ultimo responsabile di una febbre emorragica
spesso fatale.
Lo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, è
riuscito anche ad individuare un anticorpo che si lega alla proteina
bloccando di fatto l'accesso all'organismo da parte dei due virus. La
proteina, chiamata Tim-1, è presente nelle cellule epiteliali del nostro
organismo, e in particolare nelle mucose delle vie respiratorie e degli occhi,
le porte d'accesso dei virus, e svolge un ruolo di ausilio nei confronti degli
agenti patogeni, consentendo ad Ebola e Marburg di infettare i tessuti.
Nel contempo, però, gli scienziati hanno messo a punto un anticorpo,
denominato Ard5, che pare in grado di fermare entrambe le infezioni. Ora il
compito non facile per i ricercatori sarà di realizzare una versione
dell'anticorpo adatta all'organismo umano e che mantenga lo stesso livello di
efficacia.
http://www.italiasalute.it/Malattieinfettive.asp Andrea Piccoli
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Ebola, Oms:
"Vaccino
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Ebola, Oms: "Vaccino sperimentato ha il
100% di efficacia"
"Risultati entusiasmanti". Testato con successo su oltre 4.000 persone in Guinea Concry, uno dei
paesi in cui il contagio è stato più alto
I più letti
di VALERIA PINI
Nella foro un uomo sottoposto a vaccinazione
in Guinea Concry (ap)
GINEVRA - Per la prima volta il mondo ha uno
strumento per proteggere gli esseri umani dall'ebola.
Una sperimentazione in Guinea ha appena dimostrato
che il vaccino contro il virus è efficace al 100%. "I primi
risultati sono promettenti ed entusiasmanti", ha
dichiarato Margaret Chan, direttore dell'Organizzazione
mondiale della Sanità, che ha tenuto una conferenza
stampa per presentare i dati relativi all'applicazione del
VSV-Ebov, sviluppato da Merck e NewLink Genetics. "E'
efficace", ha aggiunto Chan, "ed è destinato a
rappresentare un punto di svolta nella gestione
dell'attuale epidemia di bola e nelle eventuali future".
Sperimentato su 4.000 persone. Il vaccino è stato testato su oltre 4.000 persone nella Guinea Concry,
uno dei paesi in cui il contagio è stato più alto. A sostenere la dichiarazione di Chan è la rivista scientifica
britannica Lancet, che definisce la terapia "efficace al 100%", e il successo è avvenuto, ha affermato il
team dell'Oms che lo ha messo in pratica, "in tempo record", in tutto 12 mesi dalla sua inoculazione.
Potrebbe aiutare a combattere la maggiore epidemia di Ebola mai registrata che finora in Africa
Occidentale ha ucciso più di 11.200 persone dal dicembre 2013. "Il mondo è sul punto di avere un vaccino
per Ebola", ha affermato Marie-Paule Kieny, assistente del direttore generale dell'Oms, pur ricordando che
il test continua per avere evidenze più forti sull sua efficacia.
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INTERATTIVO Come nasce e come si diffonde l'epidemia
Gli 'anelli di protezione'. "Per la sperimentazione sono stati creati degli 'anelli di protezione' vaccinando i
contatti di pazienti noti e i loro contatti - ha spiegato Kieny -. Ad alcuni anelli veniva poi assegnata la
vaccinazione subito, mentre gli altri l'avevano dopo 21 giorni. Nel primo gruppo, fatta eccezione per
persone che erano già infette al momento della vaccinazione, non ci sono stati casi, mentre nel secondo ne
abbiamo avuti 16". "I risultati del vaccino, ha aggiunto Kieny, sono così buoni che una commissione
indipendente che ha revisionato i risultati ha consigliato di interrompere di fatto il test estendendo a tutti gli
'anelli' già reclutati la vaccinazione immediata, e di iniziare a pensare a un nuovo test che coinvolga anche i
bambini, finora tenuti fuori".
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Il vaccino italiano. Il vaccino 'canadese', hanno affermato gli esperti dell'Oms, probabilmente sarà l'unico
a raggiungere dei risultati significativi. Supererebbe così il vaccino "made in Italy". Infatti i test in corso su
un'altra formulazione, messa a punto dall'italiana Okairos, si sono scontrati con la diminuzione dei casi che
c'è stata soprattutto in Liberia dall'inizio dell'anno, e non hanno raggiunto la 'massa critica' necessaria a
poter trarre conclusioni.
La lotta contro la malattia. Un risultato positivo anche per chi ogni giorno lavora sul campo per fermare
l'epidemia. "L'attuale modalità con cui le epidemie di ebola si manifestano, richiede che tutti gli aspetti della
lotta contro la malattia siano portati avanti: il trattamento dei pazienti, isolamento, la ricerca dei casi tra le
comunità, le sepolture sicure, il supporto psico-sociale e il tracciamento dei contatti - ha detto Bertrand
Draguez, direttore medico di Medici Senza Frontiere - . Ma aggiungere uno strumento di prevenzione a
questo insieme di attività consentirà di interrompere più velocemente le catene di trasmissione". Draguez
ha aggiunto: "I dati attuali ci dicono che il vaccino è in grado di proteggere le persone dall'ebola. Anche se
il campione è piuttosto piccolo e servono altre analisi, la gravità di questa emergenza di salute pubblica
dovrebbe spingere a utilizzare subito questo vaccino".
L'algoritmo genetico. Da tempo scienziati e studiosi cercano un antidoto per fermare l'epidemia. L'ultimo
arriva dall'Italia: uno studente di Asti, Andrea Senacheribbe, ha presentato un progetto focalizzato sulla creazione di un algoritmo genetico per la ricerca di un farmaco anti-Ebola. Si è distinto tra le migliaia di
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Data pubblicazione: 31/07/2015
proposte arrivate da tutti i paesi del mondo con Regno Unito, India, Stati Uniti, Brasile e Turchia in cima alla
Top Five per numero di progetti presentati. Il prossimo 4 agosto, tra i 90 finalisti saranno selezionati i 20
vincitori che si aggiudicheranno uno dei numerosi premi. Tra questi, il più prestigioso è una borsa di studio
di 50.000 dollari.
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TAG ebola, vaccino ebola, Guinea Concry, VSV-Ebov, Oms, guinea, Okairos
(31 luglio 2015)
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SCIENZA E TECNOLOGIA - Epidemia
«Il vaccino contro Ebola è praticamente pronto»
31.07.2015 - aggiornato: 31.07.2015 - 18:11
La "gara" per l'ottenimento del miglior vaccino
contro la terribile malattia sembra essere stata vinta dalla ricerca canadese. Ottimismo da parte
dell'OMS per i risultati ottenuti, anche se non sono ancora perfetti.
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Conclusi i test definitivi, il vaccino sarà somministrato anche ai bambini. (foto EPA)
Nonostante gli errori, le discussioni accademiche che hanno portato a enormi ritardi e le
difficoltà nel fare in pochi mesi ciò che normalmente richiede una decina d'anni un vaccino per
Ebola sembra essere efficace, e potrà contribuire a mettere la parola fine all'epidemia in corso
in Africa Occidentale. Ad affermarlo, con un ottimismo che ha pochi precedenti, è l'Oms, che ha
anticipato in una conferenza stampa i risultati preliminari dei test clinici in Guinea.
"Il mondo è sul punto di avere un vaccino per Ebola", ha affermato Marie-Paule Kieny,
assistente del direttore generale dell'Oms, pur ricordando che il test continua per avere
evidenze più forti sull'efficacia. Il test, ha specificato Kieny, è stato condotto con il vaccino VsvEbov scoperto dal National Institute of Health canadese e ora sviluppato dalla multinazionale
Merck Sharp and Dohme. I risultati preliminari, pubblicati su Lancet, mostrano una protezione
completa per gli oltre duemila vaccinati, mentre nel gruppo di controllo, di oltre 3mila persone ci
sono stati 16 casi. "Per il test sono stati creati degli anelli di protezione vaccinando i contatti di
pazienti noti e i loro contatti - ha spiegato l'esperta -. ad alcuni anelli veniva poi assegnata la
vaccinazione subito, mentre gli altri l'avevano dopo 21 giorni. Nel primo gruppo, fatta eccezione
per persone che erano già infette al momento della vaccinazione, non ci sono stati casi, mentre
nel secondo ne abbiamo avuti 16".
I risultati del vaccino, ha aggiunto Kieny, sono così buoni che una commissione indipendente
che ha revisionato i risultati ha consigliato di interrompere di fatto il test estendendo a tutti gli
"anelli" già reclutati la vaccinazione immediata, e di iniziare a pensare a un nuovo test che
coinvolga anche i bambini, finora tenuti fuori. Anche Medici senza Frontiere, che ha partecipato
alla sperimentazione, ha auspicato che il vaccino venga usato subito anche in tutti gli altri Paesi
colpiti da questa epidemia.
"Questo sviluppo è estremamente promettente - ha aggiunto il segretario generale dell'Oms
Margaret Chan -. Un vaccino efficace sarà uno strumento molto importante per questa e per le
future epidemie". Il vaccino canadese, hanno affermato gli esperti dell'Oms, probabilmente sarà
l'unico a raggiungere dei risultati significativi. I test in corso su un'altra formulazione, messa a
punto dall'italiana Okairos, si sono scontrati con la diminuzione dei casi che c'è stata soprattutto
in Liberia dall'inizio dell'anno, e non hanno raggiunto la "massa critica" necessaria a poter trarre
conclusioni. La scorsa settimana si sono avuti solo 7 nuovi casi della malattia, il numero più
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Data pubblicazione: 31/07/2015
basso da un anno a questa parte. Anche se per questa epidemia non darà un grande
contributo, il vaccino potrà dare una grossa mano nelle prossime. "Può essere veramente un
'game-changer - ha sottolineato Kieny -. se avessimo avuto questo vaccino mesi fa avremmo
evitato migliaia di morti". HiQPdf Evaluation 07/31/2015
(ATS)
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ne sono stati trovati molti altri di pianeti simili.
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