Raccomandazione per: “Riacutizzazione epatiti B” Sono stati segnalati dalla SOD Malattie Infettive del Prof. Francesco Leoncini e dalla SOD Malattie Infettive e Tropicali del Prof. Alessandro Bartoloni dell’AOU Careggi, alcuni casi di riacutizzazione di epatite B in soggetti portatori conclamati del virus B (HBs Ag positivi) o portatori occulti del virus B (HBs Ag negativi e anti HBc positivi) sottoposti a chemioterapie aggressive comprendenti farmaci biologici per patologie ematologiche. Tali epatiti sono caratterizzate da decorso estremamente grave con elevata letalità. La letteratura medica nazionale ed internazionale prodotta negli ultimi anni raccomanda: - il trattamento antivirale preventivo dei soggetti HBs Ag positivi candidati a terapie immunosoppressive per patologie onco-ematologiche e reumatologiche; - la valutazione dei pazienti che risultino anti HBc positivi anche in assenza di HBs Ag positività per identificare quelli da sottoporre a trattamento preventivo prima della chemioterapia e quelli solo da monitorizzare durante la chemioterapia per escludere tempestivamente un’eventuale riacutizzazione. Il rischio di riacutizzazione risulta particolarmente elevato nel caso in cui la chemioterapia includa farmaci biologici (per esempio rituximab) o altri usati in campo reumatologico. Il trattamento preventivo consiste nella somministrazione di farmaci antivirali prima di intraprendere la chemioterapia, per tutta la sua durata e per lungo periodo anche dopo la sua conclusione. L’efficacia di tale approccio terapeutico è documentata da numerosi lavori scientifici. L’importanza di tale problematica può essere anche banalmente dedotta dalla lettura della scheda tecnica del rituximab. Nel 2005 l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato ha redatto delle linee guida specifiche. Sono anche di imminente pubblicazione, ma comunque reperibili in rete (www.sciencedirect.com), le raccomandazioni che società scientifiche, infettivologiche e gastroenterologiche come SIMIT, AISF e SIMASF hanno comunemente redatto. In considerazione del fatto che il problema della riattivazione dell’epatite B a seguito di trattamenti immunosoppressivi non è al momento previsto da linee guide ematologiche, oncologiche reumatologiche su indicazione del Prof. Leoncini e del Prof. Bartoloni vi invitiamo a fornire adeguata informativa agli specialisti che effettuano terapie immunosoppressive sullo screening da effettuare prima del trattamento e sui provvedimenti terapeutici da adottare nel caso in cui i pazienti risultassero già infetti dal virus dell’epatite B. Il Direttore GRC