Raccomandazione per riacutizzazione epatiti b protocollo 2008

Raccomandazione per:
“Riacutizzazione epatiti B”
Sono stati segnalati dalla SOD Malattie Infettive del Prof. Francesco Leoncini e dalla SOD
Malattie Infettive e Tropicali del Prof. Alessandro Bartoloni dell’AOU Careggi, alcuni casi di
riacutizzazione di epatite B in soggetti portatori conclamati del virus B (HBs Ag positivi) o
portatori occulti del virus B (HBs Ag negativi e anti HBc positivi) sottoposti a chemioterapie
aggressive comprendenti farmaci biologici per patologie ematologiche.
Tali epatiti sono caratterizzate da decorso estremamente grave con elevata letalità.
La letteratura medica nazionale ed internazionale prodotta negli ultimi anni raccomanda:
- il trattamento antivirale preventivo dei soggetti HBs Ag positivi candidati a terapie immunosoppressive per
patologie onco-ematologiche e reumatologiche;
- la valutazione dei pazienti che risultino anti HBc positivi anche in assenza di HBs Ag positività
per identificare quelli da sottoporre a trattamento preventivo prima della chemioterapia e quelli solo da
monitorizzare durante la chemioterapia per escludere tempestivamente un’eventuale riacutizzazione.
Il rischio di riacutizzazione risulta particolarmente elevato nel caso in cui la chemioterapia includa farmaci
biologici (per esempio rituximab) o altri usati in campo reumatologico.
Il trattamento preventivo consiste nella somministrazione di farmaci antivirali prima di intraprendere la
chemioterapia, per tutta la sua durata e per lungo periodo anche dopo la sua conclusione.
L’efficacia di tale approccio terapeutico è documentata da numerosi lavori scientifici. L’importanza di tale
problematica può essere anche banalmente dedotta dalla lettura della scheda tecnica del rituximab.
Nel 2005 l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato ha redatto delle
linee guida specifiche. Sono anche di imminente pubblicazione, ma
comunque reperibili in rete (www.sciencedirect.com), le raccomandazioni
che società scientifiche, infettivologiche e gastroenterologiche come
SIMIT, AISF e SIMASF hanno comunemente redatto.
In considerazione del fatto che il problema della riattivazione
dell’epatite B a seguito di trattamenti immunosoppressivi non è al
momento previsto da linee guide ematologiche, oncologiche
reumatologiche su indicazione del Prof. Leoncini e del
Prof. Bartoloni vi invitiamo a fornire adeguata informativa agli
specialisti che effettuano terapie immunosoppressive sullo
screening da effettuare prima del trattamento e sui
provvedimenti terapeutici da adottare nel caso in cui i
pazienti risultassero già infetti dal virus dell’epatite B.
Il Direttore GRC