tecnologia di Stefano Cantadori Ruotano i cosmici ingranaggi in armonico moto Nel numero scorso ci siamo occupati di impedenza meccanica ed impedenza acustica. Abbiamo evidenziato la diretta analogia fra l’una e l’altra sfruttando ancora una volta il buon vecchio esempio del cambio dell’automobile. È il momento di introdurre l’impedenza elettrica. note: 1 : L’impedenza meccanica è il rapporto fra l’ampiezza – complessa – di una forza armonica (momento o coppia) rispetto alla velocità – complessa – del risultante moto armonico di traslazione (o velocità di rotazione). In acustica l’impedenza mette in relazione l’ampiezza – complessa – della pressione del fluido (o la forza corrispondente) con l’ampiezza – complessa – della velocità delle particelle nel fluido (o con la velocità di volume). : Ognuno ha le sue fissazioni e poi non è bello parlare ci impedenza senza citare l’ammettenza, suvvia. 2 142 P arlando di impedenza ci balzano alla mente altoparlanti e amplificatori. Otto ohm o quattro ohm. Tanto per cominciare, otto e quattro una sega: l’impedenza varia in funzione della frequenza. Basta guardare un grafico di un qualche altoparlante e ce ne rendiamo conto immediatamente. Cerchiamo per prima cosa di capire com’è fatto un parlante. Ma sì, so che lo sapete. Intendo come è fatto quando è inserito in un sistema dinamico, dove conta l’interazione fra le parti che lo compongono. Se lo prendi da solo, su un tavolo, come oggetto inanimato, sarà anche bello ma vediamo di occuparci di qualcosa d’altro, che ne so: ha una sorella? Se invece lo prendi come un sistema elettromeccanico in movimento affacciato sull’aria, cioè il mezzo a cui si intende trasferire energia meccanica trasformandola in energia acustica, beh, l’atmosfera si fa frizzante. Già parecchie volte in passato abbiamo osservato fenomeni acustici, utilizzando, per studiarli e capirli meglio, analogie meccaniche. Oggi, invece, vogliamo usare simboli elettronici per descrivere il nostro altoparlante e la sua aria. Ricapitoliamo: l’energia si trasforma da elettrica in meccanica ed infine in acustica. Tre stati, due trasformazioni. Nessuno ci vieta di mettere sulla carta due trasformatori, lo dice la parola stessa, per mettere in comunicazione le tre parti (figura 1). Impedenza elettrica La resistenza, in corrente continua (DC), è il fenomeno che si oppone al passaggio della corrente. luglio/agosto 2008 - n.72 Voilà, l’impedenza è la stessa cosa per la corrente alternata sinusoidale (AC). Sinusoidale, cioè in moto armonico. Risplende addirittura l’analogia con l’impedenza meccanica e acustica1. Ruotano i cosmici ingranaggi in armonico moto. Causa l’andamento sinusoidale della AC, il cui ciclo è descritto da una semionda positiva ad una negativa, ci dovremo occupare non solo dell’ampiezza del voltaggio e della corrente ma anche della relazione di fase fra loro. Poniamo un primo caso ipotetico: se il carico verso il quale stiamo indirizzando la nostra forza elettromotrice fosse puramente resistivo non ci sarebbe differenza di fase fra voltaggio e corrente. Al picco massimo di voltaggio corrisponderebbe il picco massimo di corrente e così via. Sennonché l’impedenza dei dispositivi con cui abbiamo a che fare è costituita da due componenti. La resistenza è uno dei due. L’altro è la reattanza. La reattanza non morde. È la componente dell’impedenza che si manifesta quando di un circuito elettrico fanno parte induttori e capacità. Indubbiamente la bobina del nostro cono è una induttanza. Corrente e tensione saranno perciò sfasate. Di quanto è lo sfasamento? La tensione che attraversa una induttanza “precede” la corrente in ragione di π/2. Il disegnino di figura 2a ce lo mostra . La tensione che attraversa un condensatore, invece, “segue” la corrente di π/2 (figura 2b). La curva di impedenza di un altoparlante non è una retta e, lo abbiamo detto, varia con la frequenza. Un condensatore tende a diminuire la sua opposizione (impedenza) alla corrente con il salire della frequenza; una induttanza ha comportamento contrario, si oppone alla corrente sempre di più man mano che si sale in frequenza. Come vedremo fra poco, il carico di un altoparlante è costituito da componenti induttive e capacitive, oltre che resistive. Circuito equivalente (semplificato) di un altoparlante Continuiamo a giocare con lo schema del nostro altoparlante. Per divertimento, disegniamo il simbolo di una induttanza a rappresentare la bobina. Dal momento che non veniamo dalla montagna del sapone, sappiamo che la bobina è composta da spire di filo conduttore (in genere rame o alluminio) che offrirà una propria resistenza. Mettiamo anche il simbolo della resistenza (figura 3). + V – elettrico meccanico induttanza Dal momento che stiamo semplificando, ignoreremo, ad esempio, che tra le spire esiste una capacità. Fin qui è stato facile, dite la verità. È adesso che vi faccio secchi: il circuito equivalente, come lo abbiamo iniziato, non è una rappresentazione dell’equivalente “in impedenza” bensì il circuito equivalente “in mobilità”. O ammettenza, che dir si voglia. Che è l’inverso di quello in impedenza. Anche l’impedenza meccanica trova il suo inverso nel concetto di ammettenza (o mobilità). Visto che per parlare di impedenza ci siamo infilati in un altoparlante, a me pare più intuitivo per capire come funziona l’intero meccanismo, impiegare il circuito equivalente “in mobilità”. Il contrario di una salita è la discesa. Basta invertire il punto di vista. Io vi faccio andare in discesa poiché a me sembra più facile ammettere che impedire2. Qualcuno avrà notato che abbiamo aggiunto nel circuito a tre stadi (in figura 4) anche i simboli i, f, p. È intuitivo: sono l’intensità (della corrente), la forza, la pressione (sonora). Il lettore attento troverà soddisfazione nel rileggere il numero precedente e scovare questi parametri anche nelle definizioni di impedenza meccanica ed impedenza acustica. Metto anche “u” per simboleggiare la velocità e segniamo anche il verso di scorrimento di “U” che rappresenta la velocità di volume, un argomento che non abbiamo studiato. La prima trasformazione, da elettrica in meccanica, si gioca sul B x l, cioè il valore dell’induzione magnetica (B) moltiplicato per “elle”, la lunghezza del filo (quello della bobina) immerso nel campo magnetico. La frase non mi piace ma spero renda l’idea. Il rapporto di trasformazione elettrico/meccanico nel nostro circuito vale (B x l) : 1. La bobina in movimento è attaccata al cono... E la seconda trasformazione, da meccanica ad acustica, avviene logicamente tramite il cono, identificato con l’area della sua superficie: Sd. Da meccanico ad acustico il rapporto vale 1 : Sd. Adesso devo decidere se ci stiamo seriamente occupando dell’altoparlante oppure no. No. Non vedo perché dovrei scrivere il milionesimo articolo a questo proposito. Potete trovare con facilità un sacco di ottime pubblicazioni sull’argomento. Facciamo quindi una abbuffata, senza dilungarci in spieghe. Nella parte centrale del nostro circuito equivalente, quella meccanica, individueremo sicuramente una massa costituita dall’equipaggio mobile (il peso del cono e della bobina ad esso incollata) ed un sistema di molle costituito dalle sospensioni. Per curiosità: se all’altoparlante aggiungessimo una cassa, l’aria contenuta all’interno costituirebbe un sistema smorzante più efficace delle sospensioni stesse. Torniamo al nostro parlante. Le sospensioni hanno una loro cedevolezza, sono delle molle, e una loro resistenza (se comprimo una molla questa opporrà resistenza alla mia azione). Nella parte destra, troveremo che l’aria (esterna alla cassa, acustico Rb figura1 + V – Lb figura 3 tensione capacità corrente figura 2a corrente tensione figura 2b se mettessimo la cassa) opporrà una reazione al movimento dell’altoparlante, applicando anche in questo caso uno smorzamento, una forza cioè tendente a ridurre le oscillazioni. Altro effetto lato destro, dovuto sempre all’aria che insiste sul cono, è l’aggiunta di una seppur piccola massa. Aggiungiamo tutti questi elementi al circuito. Dopo una abbuffata del genere, rutto libero. La deviazione che abbiamo fatto dal concetto di impedenza al circuito equivalente di un altoparlante è avvenuta poiché a me sembra logico, su questa rivista, seguire percorsi che abbiano riscontro pratico e diretto con le nostre applicazioni. Abbiamo anche scoperto che, visto come circuito elettronico, il nostro parlante è descritto da componenti resistive, induttive e capacitive, che simboleggiano sia la parte elettrica che quella meccanica. Potremmo, volendo, rappresentare il tutto con gli analoghi meccanici. Ancora una volta giova ripetere che si tratta solo di punti di vista. Da qui potremmo imboccare molte strade sull’altoparlante e dintorni, tutte interessantissime, ma mi fermo qui. Ho infatti finito lo spazio concessomi dall’editore ma, per non fare un terzo articolo sull’impedenza, chiedo venia e proseguo il discorso adesso. Altri elementi sull’impedenza Molti attrezzi nel nostro quotidiano sono adattatori di impedenza. Se colpisco una palla da bigliardo con un’altra palla da bigliardo identica otterrò il massimo trasferimento di energia poiché i due corpi hanno la stessa massa. L’impedenza meccanica risulta pressoché identica Separatamente, reattanza e resistenza non sono significative. Insieme invece determinano l’ampiezza e la fase dell’impedenza. Matematicamente, la reattanza non è altro che la componente immaginaria dell’impedenza, mentre la resistenza è la parte reale dell’equazione. Si chiama impedenza complessa proprio perché è costituita da parte reale e parte immaginaria (vedi numeri complessi). Ora: molti miei amici, ottimi tecnici e abili artigiani, potrebbero chiudere il libro adesso poiché, mi rendo conto, gli sto dando sui nervi. Tranquilli: non intendo in questo articolo rompervi le scatole con la matematica dei numeri complessi. Ci basta aver compreso i concetti di cui sopra, aiutati dal motore e dal cambio e da qualche simbolo elettronico. www.soundlite.it 143 tecnologia Rb Lb + V – Mmd Cmd 1/Rmd u i: intensità Elettrico: Rb: resistenza bobina (ohm) Lb: induttanza bobina Meccanico: Mmd: massa mobile Cmd: cedevolezza delle sospensioni 1/Rmd: resistenza meccanica delle sospensioni 1/Zfront 1/Zback U f: forza p: pressione nota sui simboli: denota una resistenza denota una impedenza complessa u = velocità U = velocità di volume Acustico: 1/Zfront: impedenza acustica di fronte al cono 1/Zback: impedenza acustica dietro al cono figura 4: circuito equivalente in “mobilità” o ammettenza. La figura è tratta da “Ribbon Loudspeakers” di Justus Verhangen. Come passare dal circuito in mobilità a quello in impedenza Questi esempi ci sono utili per capire la riflessione di energia che avviene all’uscita (bocca) di un tromba • Gli elementi in parallelo vanno in serie e viceversa; indietro verso la gola. Ne parlammo nel numero pre• Condensatori e induttanze si scambiano; cedente ed oggi abbiamo aggiunto altri elementi per • Il generatore diventa un generatore in corrente e non in capire il fenomeno. Intendiamoci, un cono a radiatensione; zione diretta senza alcuna tromba fatica ancora di • Le resistenze e le impedenze acustiche diventano il loro più: il salto di impedenza è ancora maggiore ed infatti reciproco: R ↔ 1/R; rende meno. • “U” (velocità di volume) e “p” (pressione) si scambiano. Il massimo trasferimento di potenza si ottiene, si diceva, quando le impedenze tra sorgente e carico sono uguali. Nei tempi antichi, quando si usavano i trasformatori e il trasferimento di energia è mas- e le valvole, di fatto si trasferiva potenza da un apparecchio simo. Se in bocciofila tiro il pallino all’altro: che so, dall’uscita di un mixer all’ ingresso di un traper colpire la boccia, trasferirò po- smettitore. Si usavano convenzionalmente circuiti a 600 Ω. Ne chissima energia. Il pallino rimbal- parlammo in modo più approfondito nel numero 60 (quello zerà indietro e la boccia rotolerà dei decibel). forse per un centimetro o due. L’uscita era a 600 Ω, l’ingresso dell’ apparecchio successivo La boccia ha assai maggiore mas- era a 600 Ω. sa – cioè assai maggiore impedenza – e offre, rispetto al colpo Per pilotare un altoparlante? impresso dal pallino, grande “resistenza” a passare dallo stato di Intuitivamente si direbbe che l’impedenza di uscita dell’ampli dovrebbe essere simile a quella del carico, come per gli quiete a quello in movimento. Al biliardo, se usassi una stecca di elettromotori... Invece no. metà del peso di una stecca nor- Il nostro povero altoparlante è un sistema risonante, alimenmale, sentirei riflessa nel braccio par- tato da impulsi che lo mettono in moto, e tende ad oscillare te dell’energia del colpo e lo stesso per i fatti suoi. risulterebbe stitico. Con impedenze Abbiamo parlato più sopra di quanto siano importanti i sistetroppo dissimili, solo poca energia mi di smorzamento in un altoparlante: le sospensioni; l’aria viene trasferita mentre ne viene ri- contenuta nella cassa che tende a smorzare le oscillazioni del cono. In altri numeri abbiamo parlato del sistema di smorflessa una quantità significativa. Se usassi una stecca fatta perfetta- zamento del tubo reflex, della risonanza fondamentale di un mente a forma di stecca da biliar- sistema, del ponte di Tacoma. do e della misura di una stecca da Trasferire il massimo della potenza non è la cosa più imporbiliardo e del peso di una stecca tante. Occorre avere un fattore di smorzamento favorevole note: 3 : Il fattore di smorzamento si da biliardo ma fatta di gomma, fra ampli e parlante3. ottiene dividendo l’impedenza materiale troppo elastico, otterrò Qualcuno si starà chiedendo perché ho usato il del carico per quella della un trasferimento poco efficiente. termine “impulsi”. sorgente; ne consegue che occorrerà avere La stecca di gomma si fletterà a Eh, beh, fa bene a domandarselo. una impedenza di uscita causa dell’energia riflessa dalla bi- Ne parleremo. (molto) più bassa di quella glia indietro alla stecca. dell’altoparlante. 144 luglio/agosto 2008 - n.72