DOC E/31 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE PER L'ESAME DI STATO DELL'ANNO SCOLASTICO 2016/2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO - LI02 Approvato il giorno: 2 maggio 2017 Affisso all'Albo il giorno: 15 maggio 2017 Pagina 1 di 76 ORE SETT. DOCENTI DISCIPLINE CECCANTI MARCO Lingua e letteratura italiana 4 CECCANTI MARCO Lingua e cultura latina 3 BORGIOLI LUCA Lingua e cultura straniera (Inglese) 3 BIGIO ANNA MARIA Storia 2 BIGIO ANNA MARIA Filosofia 3 ALDERIGHI DANIELE Matematica 4 COMITO CARLO Fisica 3 VENTURI VALERIA Scienze naturali (Biologia, chimica, scienze della Terra) 3 PRISTERA' GIUSEPPE Disegno e storia dell'arte 2 ZOPPI MARCO Scienze motorie e sportive 2 BAZZOLI MANUELA Religione cattolica 1 Pagina 2 di 76 1.0. SOMMARIO PRIMA PARTE: L'ISTITUTO 1.1. Breve storia dell'Istituto pag. 4 2.1. Profilo d'Indirizzo pag. 5 2.2. Breve storia della classe nei tre anni pag. 6 2.3. Obiettivi trasversali raggiunti pag. 6 2.4. Quadro orario nel triennio pag. 7 2.5. Metodologie e strumenti pag. 8 2.6. Verifiche e valutazioni pag. 10 2.7. Valutazione finale (Tavola della corrispondenza dei voti) pag. 12 2.8. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico pag. 13 2.9. Attività di recupero, sostegno, integrazione pag. 14 2.10. Insegnamenti impartiti con metodologia C.L.I.L. pag. 15 2.11. Attività di orientamento pag. 16 2.12. Scuola-lavoro, stage pag. 17 2.13. Viaggio di istruzione e attività culturali varie pag. 18 A) I contenuti disciplinari, obiettivi raggiunti. pag. 20 B) Testi delle prove d'esame simulate durante l'anno pag. 54 C) Criteri ed indicatori per l'assegnazione dei punteggi pag. 64 D) Materiali dell'Area di Progetto pag. 74 E) Corsi integrativi facoltativi organizzati dall’Istituto pag. 75 SECONDA PARTE: LA CLASSE, LA PROGRAMMAZIONE E LE ATTIVITÀ SVOLTE TERZA PARTE: GLI ALLEGATI Pagina 3 di 76 PRIMA PARTE: L'ISTITUTO 1.1. BREVE STORIA DELL’ISTITUTO L’Istituto Statale “B. Russell - I. Newton” è una scuola superiore che offre numerosi percorsi formativi. Sono attivi all’ISTRUZIONE TECNICA gli Indirizzi di studio: a) SETTORE ECONOMICO - AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING - RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING - SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI b) SETTORE TECNOLOGICO - COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO - SISTEMA MODA al LICEO: - LICEO SCIENTIFICO - LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE - LICEO SCIENTIFICO SEZIONE SPORTIVA - LICEO CLASSICO - LICEO LINGUISTICO - LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE Il Piano dell’Offerta Formativa prevede l’attuazione di molteplici aspetti di flessibilità organizzativa e didattica, interventi mirati di recupero e approfondimento, che si realizzano anche attraverso l’organizzazione della didattica per “classi aperte”. Sono attuati: un ampio piano di orientamento scolastico e professionale, ri-orientamento in ingresso e raccordi con la formazione professionale. La personalizzazione dei curricoli è realizzata anche attraverso l’offerta di corsi integrativi facoltativi, tenuti da docenti interni ed esperti esterni. Pagina 4 di 76 SECONDA PARTE: LA CLASSE, LA PROGRAMMAZIONE E LE ATTIVITÀ SVOLTE 2.1. PROFILO D'INDIRIZZO Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di: - comprendere la connessione tra cultura umanistica e sviluppo dei metodi critici e di conoscenza propri della matematica e delle scienze fisiche e naturali; seguire lo sviluppo scientifico e tecnologico, ed essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti degli strumenti impiegati per trasformare l’esperienza in sapere scientifico; individuare rapporti storici ed epistemologici tra il pensiero matematico e il pensiero filosofico; individuare le analogie e le differenze tra i linguaggi simbolico-formali e il linguaggio comune; usare procedure logico-matematiche, sperimentali e ipotetico-deduttive proprie dei metodi di indagine scientifica; individuare i caratteri specifici e le dimensioni tecnico-applicative dei metodi di indagine utilizzati dalle scienze sperimentali; individuare le interazioni sviluppatesi nel tempo tra teorie matematiche e scientifiche e teorie letterarie, artistiche e filosofiche. Pagina 5 di 76 2.2. BREVE STORIA DELLA CLASSE anno di corso promossi dall'anno precedente studenti inseriti studenti ritirati non promossi totale III 23 1 2 2 20 IV 20 1 0 1 20 V 20 0 0 20 2.3. OBIETTIVI TRASVERSALI RAGGIUNTI La classe, il cui nucleo centrale si è costituito fin dal biennio, ha modificato assai poco, nel corso del liceo, la sua struttura. A parte taluni alunni non promossi (5 nel biennio e 3 nel triennio) e un paio di ritiri (solo nel triennio) si sono avuti solo 2 nuovi inserimenti (uno in terza e uno in quarta). Dal punto di vista del corpo docente si deve segnalare che le materie Italiano, Latino, Matematica, Inglese e Storia dell’arte hanno avuto la continuità del docente nel triennio. Scienze naturali, scienze motorie, storia e filosofia hanno mutato docente nell’ultimo anno, mentre per fisica si è avuta continuità didattica nel quarto e quinto anno. La classe appare abbastanza compatta e unita e il rapporto con i docenti generalmente buono. Tuttavia la classe, a partire dal quarto anno, ha iniziato a evidenziare una certa difficoltà organizzativa dello studio, la cui mole è certamente aumentata, e spesso il disagio che ne è scaturito si è manifestato con ritardi, uscite anticipate, assenze di troppo che hanno incrinato parzialmente il clima collaborativo tra classe e docenti. La classe ha concluso l’anno in modo più che dignitoso evidenziando anche, per una frazione non piccola, casi di profitto buono o molto buono. Da registrare una certa inclinazione verso le discipline scientifiche, matematica in particolare. Pagina 6 di 76 2.4. QUADRO ORARIO NEL TRIENNIO DISCIPLINE ORE CLASSE TERZA ORE CLASSE QUARTA ORE CLASSE QUINTA * Lingua e letteratura italiana 4 4 4 Lingua e cultura latina 3 3 3 Lingua e cultura straniera (Inglese) 3 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 3 3 3 Matematica 4 4 4 Fisica 3 3 3 Scienze naturali (Biologia, Chimica, Scienze della Terra) 3 3 3 Disegno e storia dell’arte 2 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 Religione cattolica 1 1 1 * Si vedano anche le scelte attuate in autonomia ai sensi del DPR 275/99 (p.2.10) Pagina 7 di 76 2.5. METODOLOGIE E STRUMENTI QUADRO SINTETICO DI METODOLOGIE E STRUMENTI PER CIASCUNA DISCIPLINA DISCIPLINA METODOLOGIE STRUMENTI Lingua e letteratura italiana Lezione frontale Lezione condivisa docente/alunni. Lezione interattiva Libri di testo Fotocopie da altri testi. Lingua e cultura latina Lezione frontale Lezione interattiva. Libri di testo. Fotocopie da altri testi. Libri di testo Fotocopie da altri testi. Mezzi audio-visivi. LIM Lingua e cultura straniera (Inglese) Lezione frontale Storia Lezione frontale. Lezione interattiva. Libri testo. Fotocopie da altri testi. Mezzi audio-visivi. Filosofia Vedi Storia. Vedi Storia. Matematica Lezione frontale. Risoluzione di problemi. Libri di testo. Mezzi multimediali e audio-visivi. Fisica Lezione frontale. Risoluzione di test e problemi. Libri di testo. Mezzi multimediali e audio-visivi. Pagina 8 di 76 Scienze naturali (Biologia, Chimica, Scienze della Terra) Lezione frontale. Lezione interattiva. Libro di testo. Mezzi multimediali e audio-visivi. Disegno e storia dell’arte Lezione frontale. Libro di testo. Mezzi multimediali e audio-visivi. Scienze motorie e sportive Religione cattolica Lezione frontale. Esercizi ginnici,applicazioni sportive in diverse specialità. Lettura di Testi. Lezione frontale ed interattiva. Letture da vari testi. Mezzi multimediali. Pagina 9 di 76 2.6. VERIFICHE E VALUTAZIONI QUADRO SINTETICO DELLE TIPOLOGIE DI VERIFICA (SCRITTE E/O ORALI) E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE PER CIASCUNA DISCIPLINA DISCIPLINA Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura latina Lingua e cultura straniera (Inglese) TIPOLOGIE DI VERIFICA Interrogazioni. Lettura e analisi di testi. Prove scritte secondo le diverse modalità previste dalla Prima prova dell’Esame Finale. CRITERI DI VALUTAZIONE Vedi tabella allegata. Interrogazioni sulla parte letteraria. Lettura,analisi morfosintattica e culturale di testi. Traduzione di testi dal Vedi tabella allegata. Latino. Versioni. Test secondo le modalità della III prova dell’Esame Finale. Interrogazioni. Lettura,analisi e spiegazione di testi. Vedi tabella allegata. Test secondo le modalità della III prova dell’Esame Finale. Storia Interrogazioni. Lettura di testi ed analisi e commento. Test. Vedi tabella allegata. Filosofia Vedi Storia. Vedi tabella allegata. Matematica Test a risposta chiusa e aperta. Compiti scritti con risoluzione di esercizi e problemi. Vedi tabella allegata. Pagina 10 di 76 Fisica Interrogazioni. Risoluzione di esercizi e problemi. Scienze naturali (Biologia, Chimica, Scienze della Terra) Interrogazioni. Test secondo la metodologia Vedi tabella allegata. della III prova. Disegno e storia dell’arte Interrogazioni Test tipo III prova dell’Esame Finale. Vedi tabella allegata. Scienze motorie e sportive Esercizi. Vedi tabella allegata. Religione cattolica Vedi tabella allegata. Vedi tabella allegata. Pagina 11 di 76 2.7. VALUTAZIONE FINALE I docenti del consiglio di classe fanno riferimento ai seguenti criteri di valutazione, approvati collegialmente. TAVOLA DELLE CORRISPONDENZE FRA VOTO IN DECIMI E CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITÀ voto in decimi CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITÀ 1-3 Non rispetta le consegne, spesso si distrae e disturba. Possiede conoscenze frammentarie e superficiali che non sa applicare e commette gravi errori nella esecuzione di compiti semplici. È incapace, anche se guidato, di effettuare una analisi ed una sintesi corrette. Si esprime con difficoltà, con poca chiarezza e proprietà di linguaggio. Le sue competenze nelle discipline sono molto scarse. 4 Non rispetta quasi mai le consegne e spesso si distrae. Possiede conoscenze frammentarie e superficiali che spesso non sa applicare e commette errori nella esecuzione di compiti semplici. Ha difficoltà nella analisi e nella sintesi e manca di autonomia. Si esprime in modo confuso, spesso oscurando il significato del discorso. Le sue competenze sono molto limitate. 5 Non è sempre puntuale nelle consegne. Possiede conoscenze non molto approfondite e talvolta frammentarie e commette errori non gravi nella esecuzione di compiti semplici. È in grado di effettuare analisi solo parziali ed è impreciso nella sintesi e poco autonomo nella rielaborazione. Usa un linguaggio non sempre appropriato che talvolta oscura il significato. Le sue competenze sono modeste. 6 Assolve gli impegni e rispetta le consegne, partecipa al dialogo educativo, possiede conoscenze di base ma non approfondite e sa applicarle senza errori nella esecuzione di compiti semplici. Sa effettuare analisi ma non approfondite e sa sintetizzare e rielaborare le conoscenze ma deve essere guidato. L’espressione non è sempre fluida ma è corretta. 7 Si impegna con metodo e partecipa attivamente. Possiede conoscenze diffuse che gli consentono di non commettere errori nella esecuzione di compiti anche complessi ma incorre in imprecisioni. Sa effettuare analisi anche se parziali, ma deve essere guidato nella sintesi. Espone con terminologia appropriata. 8 Si impegna e partecipa attivamente con iniziative personali. Possiede conoscenze complete ed approfondite e sa applicarle in modo corretto e preciso nella esecuzione di compiti anche complessi. Sa effettuare analisi complete, è autonomo nella sintesi, rielabora con apporti critici. L’uso della lingua è sempre corretto e appropriato, l’espressione è fluida. 9 - 10 Partecipa attivamente e con significativi apporti personali al dialogo educativo. Possiede conoscenze complete, ampie ed approfondite e sa applicarle correttamente nella esecuzione di compiti complessi e nella soluzione di problemi nuovi. È capace di cogliere gli elementi essenziali delle varie discipline e riesce a metterli in relazione, rielaborandoli in maniera critica e personale. Si esprime in modo corretto, chiaro, appropriato e fluido. Pagina 12 di 76 2.8. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO CREDITO SCOLASTICO SPECIFICA DEL CREDITO SCOLASTICO E CREDITI FORMATIVI PROGETTI, CORSI INTEGRATIVI DELLA SCUOLA: CREDITI FORMATIVI: ANNOTAZIONI: (togliere la voce che non interessa): L’alunno/a in sede di scrutinio è risultato/a ammesso/a - non ammesso/a all’Esame di Stato. Pagina 13 di 76 2.9. ATTIVITÀ DI RECUPERO, SOSTEGNO, INTEGRAZIONE Le attività di recupero sono state svolte in itinere per le materie che hanno registrato insufficienze allo scrutinio del primo periodo. Pagina 14 di 76 2.10. INSEGNAMENTI IMPARTITI CON METODOLOGIA C.L.I.L. La classe 5A/L ha svolto nell'anno scolastico 2016/2017 tre lezioni di Storia Dell'Arte con la metodologia CLIL svolte da una docente dell'istituto diversa da quello curricolare. Per la didattica CLIL dell'ultimo anno del liceo la docente è partita con una sintesi introduttiva, nella quale ha svolto un'inquadratura del contesto storico antecedente al 1900 evidenziando i modelli e le tecniche caratteristiche della pre-fotografia di quel periodo. In seguito ha spiegato come analizzare una fotografia, per poi poter far loro scegliere la foto che sarebbero andati ad analizzare. Ha successivamente trattato la storia della fotografia e quelli che sono stati i cambiamenti inerenti nel mondo dell'arte successivi al progresso di questa nuova disciplina. La classe ha guardato un documentario relativo a "I migliori 100 fotografi del mondo" e in particolare "Weegee" fotografo e fotoreporter statunitense. La classe ha partecipato con entusiasmo e impegno, trovando molto interessanti gli argomenti trattati. Pagina 15 di 76 2.11. ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO Gli alunni hanno seguito diverse iniziative volte ad orientarsi nel proseguimento degli studi in ambito universitario. Divisi secondo i loro specifici interessi gli alunni hanno partecipato alle ore di Apertura delle Diverse Facoltà Universitarie, alla GIORNATA DEGLI STUDI, tenutasi presso la Ex Stazione Leopolda. Pagina 16 di 76 2.12. SCUOLA - LAVORO, STAGE Durante il IV anno dal tutti gli studenti hanno preso parte allo Stage/Alternanza Scuola-Lavoro presso aziende, laboratori, privati secondo quanto risulta delle schede allegate alla loro documentazione personale. Pagina 17 di 76 2.13. VIAGGIO DI ISTRUZIONE E ATTIVITÀ CULTURALI VARIE Nel mese di settembre dell’a.s. 2014-15, 3 studenti hanno partecipato a uno scambio culturale della durata di 2 settimane con una scuola superiore di Columbus, Ohio. Nell’a.s. 2015-16 , 3 studenti hanno conseguito il livello B2 della certificazione Cambridge. Nel presente anno scolastico, la classe si è recata,quasi nella sua totalità (18 alunni su 20),in Viaggio di Istruzione a BARCELLONA. Gli esiti di questo viaggio, secondo quanto riferito dai Docenti accompagnatori sono stati positivi. Gli alunni si sono comportati in modo responsabile e collaborativo e hanno aderito ad ogni iniziativa proposta. Di particolare importanza per la formazione culturale dei giovani è stata la visita (guidata o autonoma) delle aree più interessanti della città catalana e delle entità museali, anche secondo quanto raccomandato dal Docente di Storia dell’Arte e particolarmente collegati al programma svolto. Anche dal punto di vista aggregativo e socializzante il viaggio si è dimostrato un’esperienza positiva. E’ stata effettuata una visita didattica alla mostra “Klimt experience” presso la chiesa di S.Stefano al ponte (Firenze). Pagina 18 di 76 TERZA PARTE: GLI ALLEGATI A) I contenuti disciplinari effettivamente svolti; gli obiettivi raggiunti B) Testi delle prove d'esame simulate durante l'anno C) Criteri ed indicatori per l'assegnazione dei punteggi D) Materiali dell'Area di Progetto E) Corsi integrativi facoltativi organizzati dall’Istituto Pagina 19 di 76 ALLEGATO A) DEL CONSIGLIO DI CLASSE ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO CONTENUTI DISCIPLINARI – OBIETTIVI RAGGIUNTI Pagina 20 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 – 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO Tradizionale MATERIA: ITALIANO DOCENTE: Marco Ceccanti LIBRI DI TESTO: Bologna:Rosa fresca Aulentissima,Loescher,voll.5,6 Dante Alighieri: Divina Commedia, Paradiso, qualsiasi edizione commentata. altri materiali didattici (allegare eventuali dispense prodotte e/o utilizzate dalla classe) CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI LA SCAPIGLIATURA A MILANO. Nascita e tipologia del Movimento: concetto di pre-avanguardia. Scapigliatura Ideologica e Scapigliatura Psicologico-Espressionistica. Lettura della introduzione al romanzo di C.Arrighi “La scapigliatura e il sei Febbraio”: Lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche: da E.Praga: Preludio, Sognai l’orrido sogno, Memento, Parole per via, Tutti in maschera. Da A. Boito: M’avea dato convegno al cimitero. Lettura ed analisi testuale delle seguenti pagine di prosa: - da I.U.Tarchetti, dal romanzo “Fosca”, capp.XXXII-XXXIII. - Da C. Pisani Dossi, dal romanzo”L’Altrieri”. Estratto,”Nero su bianco”. - Da A:Boito da “Re Orso”, ultime tre strofe. MOVIMENTI REALISTICI EUROPEI Si è esaminata la nascita di una letteratura realistica in Europa, in particolare nella prosa, in Francia, passando in rassegna l’evoluzione dal romanzo tardo-romantico, attraverso l’opera dei fratelli De Goncourt, e Zola. In particolare abbiamo parlato del romanzo sperimentale. Pagina 21 di 76 LA LIRICA ITALIANA CONTEMPORANEA AI MOVIMENTI REALISTICI G:CARDUCCI Biografia e formazione culturale dello scrittore. Letture critiche da G:Guglielmi, ”Carducci e la letteratura italiana”,1988 e “Perché Carducci non piace sempre?”, ”Archeologia poetica”, ”il Metodo del geologo applicato agli studi letterari”. Lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche: da Rime Nuove, ”Pianto antico”, ”Davanti S.Guido”, ”Traversando la Maremma toscana”, ”Congedo”(solo strofe 1 e 6). da Odi Barbare, ”Dinanzi alle terme di Caracalla”, ”Alla stazione in una mattina di Autunno”. da Rime e Ritmi, ”Mezzogiorno alpino”. IL REGIONALISMO La nuova prosa,F:De Roberto,L:Capuana. IL VERISMO VERGHIANO Biografia e formazione culturale di G:VERGA,letture critiche da A.Asor Rosa:”Naturalismo e Verismo a confronto”,”Verga tra centro e periferia”. La poetica veristica desunta dalle lettere di Verga al Farina(Prefazione alla novella “L’amante di Gramigna”) e a S:P:Verdura(La marea). Metodo dell’impersonalità e lettura critica”La macchina fotografica:uno strumento obiettivo?”. Esordi dello scrittore,la “trilogia patriottico-risorgimentale”. Romanzi milanesi(ciclo mondano-scapigliato),lettura ed analisi testuale di”prefazione” da “Eva”. Le raccolte di novelle e primi approcci al Verismo. Da VITA DEI CAMPI,lettura di .Nedda, Cavalleria rusticana, Rosso malpelo, Fantasticheria. I MALAVOGLIA,lettura di tutti gli estratti contenuti nella antologia in adozione. Letture critiche:”Hybris e intreccio”,”Forze in opposizione e antitesi”,”Valori e Disvalori”,”Spazio,tempo e natura”. Da Novelle Rusticane, lettura di La Roba. Mastro Don Gesualdo, lettura dei seguenti estratti: Parte I, cap. I e parte IV, cap. V. TRA OTTOCENTO E NOVECENTO IL DECADENTISMO Genesi del movimento decadente in Europa. Il Decadentismo in Inghilterra. Estetismo ed Edonismo: W. Pater e O. Wilde Decadentismo in Francia. J. K. Huysmans: “Au rebours”. Lettura critica da M.Praz. ”Au rebours,manifesto de l Decadentismo” da “La carne, la morte e il diavolo …”,Sansoni 1976. La Lirica Decadente in Francia I Poeti Maledetti e il nuovo linguaggio simbolico. Pagina 22 di 76 C:BEAUDELAIRE,lettura da “Le fleurs du mal”, Albatros, Correspondace, Spleen. A:RIMBAUD,lettura delle liriche: Voyels. P:VERLAINE. GABRIELE D’ANNUNZIO Biografia e opera, le raccolte poetiche. Lettura da “Alcyone” delle seguenti liriche: La sera fiesolana, La pioggia nel pineto. La narrativa dannunziana e la parabola discendente del suo superuomo. GIOVANNI PASCOLI Biografia ed opera dell’autore. Il poeta fanciullino, lettura ed analisi della prosa “Il fanciullino”. I diversi livelli della poesia pascoliana dagli studi di G. Contini. Il frammentismo lirico e il simbolo nella poesia pascoliana. Lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche: da “Myricae”: Sera d’ottobre, Lavandare, L’Assiolo, X Agosto, Il tuono. Lettura critica: ”La funzione di Pascoli tra sperimentalismo ed ossessione” da P:P:Pasolini da “Introduzione alla Antologia della Lirica pascoliana”, Torino,1993. Da “I canti di Castelvecchio” e da “Poemetti”: La mia sera, L’ora di Barga. Italy, capp. I, II, IV, VI. LA LETTERATURA DEL PRIMO DECENNIO DEL 1900. Dal Superuomo verso l’”Inetto”,le Avanguardie letterarie,il ruolo di Firenze nel dibattito culturale dell’Italia del periodo. Il FUTURISMO: i Manifesti, la formazione del movimento, la figura di MARINETTI e la sua opera letteraria. Lettura del “Manifesto del Futurismo” e di parte del “Manifesto della letteratura futurista”. Analisi di alcune pagine-tavola da “Zang tumb tumb” riguardo lo Sperimentalismo grafico. Altri Futuristi, in particolare quelli fiorentini o d’ambito fiorentino. A.PALAZZESCHI Biografia ed opera dell’Autore. Lettura ed analisi della poesia “Chi sono” ,demistificazione della figura del poeta e lettura della lirica” Lasciatemi divertire” per il nuovo sperimentalismo poetico. Lettura ed analisi della lirica ”La fontana malata” e dell’ultima poesia scritta dall’Autore, attualmente inedita(fornita in fotocopia, grazie alla cortesia del Dott. Magherini, Fondazione Palazzeschi). Lettura ed analisi anche delle liriche: Rio Bo, Postille. I racconti e le novelle di Palazzeschi, un deciso “avvio” verso la prosa moderna, il “punto nero del personaggio”, il “buffo”, il palio dei buffi e il buffo integrale. I romanzi. Pagina 23 di 76 I CREPUSCOLARI Origine del movimento ed inizio di una nuova “dimensione europea” della Letteratura italiana, geografia nazionale del Crepuscolarismo. G:GOZZANO, biografia ed opere. Lettura ed analisi testuale delle liriche: Chi sono ? , Totò Merumeni, lettura di alcuni versi da L’amica di nonna Speranza e di alcuni versi dalla poesia La signorina Felicita ovvero la Felicità. Le novelle e i racconti di Gozzano. S;CORAZZINI, biografia ed opere, la figura del poeta-bambino piagnucoloso, lettura ed analisi della lirica” Desolazione del povero poeta sentimentale” M:MORETTI,biografia ed opera, lettura ed analisi della lirica “A Cesena” da Poesie scritte col lapis. Lettura critica morettiana “La signorina Rima” e più generalmente sulla poesia crepuscolare. LA POESIA La Poesia Nuova: caratteristiche, tematiche, novità rispetto al tardo ottocento, incontro-scontro con la lirica dannunziana. G:UNGARETTI, biografia ed opera. Lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche. Da “Allegria”: Notte di maggio, In memoria, Il porto sepolto, Veglia, Stasera, I fiumi, S:Martino del Carso, Commiato, Mattinata, Soldati. Da “Sentimento del Tempo”: Sentimento del tempo, Una colomba. E:MONTALE, biografia ed opera. Lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche: da “Ossi di seppia”: In limine, I limoni, Non chiederci la parola…, Meriggiare, Spesso il male di vivere . da “Le Occasioni”: Non recidere forbice . da “La bufera”: Il tu, Caro piccolo insetto, Ho sceso dandoti il braccio, Le rime. Letture critiche e approfondimenti. ”Lessico e sintassi nella poesia montaliana” da M:Mengaldo. “I fenomeni essenziali ne I Limoni di Montale” da G:Debenedetti,”Poesia italiana del’900”,Garzanti. U:SABA,biografia ed opere. Lettura di alcuni estratti dalla prosa, ”Quel che resta da fare ai poeti”. Lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche: da “Il Canzoniere”: Amai , Ulisse(nelle due diverse stesure),Città vecchia. Il GRUPPO dei POETI ERMETICI, problematiche sull’Ermetismo da F:Flora a C:Bo,articolo sulla rivista “Campo di Marte”. Lettura critica, ”Il segreto della poesia” da S:Solmi,”Sulla poesia” in “Letteratura Italiana contemporanea”Adelphi,1998. S:QUASIMODO,biografia ed opere, lettura ed analisi testuale delle seguenti liriche: da “Acque e Terre”, Ed è subito sera , Alle fronde dei salici. Pagina 24 di 76 LO SVOLGIMENTO DELLA PROSA NEL ‘900 ,DALL’ETA’ DELL’ANSIA ALLA CONCLUSIONE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE. Caratteristiche della “ Età dell’Ansia”, elementi storici, politici e sociali che la determinarono, nascita della figura dell’Inetto: implicazioni bergsoniane e freudiane nel personaggio. Sguardo panoramico sulla letteratura del periodo nell’Europa centro-orientale con riguardo particolare a MUSIKL, KAFKA e MANN. L’Età dell’Ansia in Inghilterra nell’opera di LAWRENCE, ELIOT, JOYCE. PROUST e la “Ricerca del tempo perduto”. La figura e l’opera di ITALO SVEVO. Biografia ed opere. Lettura dei seguenti passi, con analisi testuale. da “Una Vita”; L’imbarazzo dell’Inetto(dal cap. IV), Il gabbiano(dal cap. VIII) ,. Da ”Senilità”; Il desiderio e il sogno(dal cap:10) , La memoria (dal cap: 14). Da “La coscienza di Zeno”¸ La prefazione , Preambolo, Il fumo (dal cap. III), La morte del padre (dal cap. IV), Il dott. Coprosich (dal cap. IV)., Lo schiaffo (dal cap. IV), Un matrimonio sbagliato (dal cap. V) , Il finale (dal cap. VIII). La figura e l’opera di LUIGI PIRANDELLO. Biografia ed opere. Lettura ed analisi testuale delle seguenti opere: da “L’Umorismo”; Il sentimento del contrario , La vita come flusso continuo ,. da “Novelle per un anno”; Ciaula scopre la Luna , Il treno ha fischiato, Di sera un geranio. da “Il fu Mattia Pascal”; La Lanterninosofia (dal cap.XIII), Pagina conclusiva. La figura e l’opera di FEDERIGO TOZZI. Lettura dell’estratto “Come leggo io”(fornita in fotocopia). Lettura dl brano tratto da “Con gli occhi chiusi”, La presentazione dei personaggi. PANORAMICA GENERALE DEL ROMANZO DALLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Si è svolta una panoramica del romanzo dalla fine della seconda guerra mondiale e in particolare ci siamo soffermati sul NEOREALISMO, sulla nuova letteratura degli anni ’40 e ’50 e su ciò verso cui si rivolge il romanzo posteriore a quegli anni. Tutto questo lavoro è svolto sulla base di un volume di G.LUTI, le cui pagine sono state consegnate agli alunni in fotocopia e allegate al libro di testo. DANTE ALIGHIERI Esegesi della terza cantica, il PARADISO: caratteri generali della cantica, differenze Paradiso-PurgatorioInferno. Sistemazione delle anime beate, figure angeliche e diversi cieli del Paradiso. La musica, la luce, l’Armonia del Paradiso. Lettura e analisi dei seguenti canti: I III VI XI XVII XXXIII Pagina 25 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: TRADIZIONALE MATERIA: ITALIANO DOCENTE: M.CECCANTI OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) Posso ritenermi soddisfatto dallo svolgimento del programma di questa disciplina anche se,dopo gli sforzi fatti in III e in IV per poter riuscire a terminare lo studio del primo ottocento ,compresi Leopardi e Manzoni nel quarto anno, per dare maggior spazio in V alla Letteratura del ‘900,giungendo il più possibile vicino ai nostri giorni,poi,di fatto non sono riuscito ad andare oltre ai limiti che,ormai tradizionalmente,vengono raggiunti in ogni quinta di ogni indirizzo. Al di là di questa doverosa premessa ,tuttavia il programma che abbiamo fatto è risultato piuttosto completo e si possono dire raggiunti gli obiettivi di far conoscere la personalità,l’opera e il pensiero degli autori più rappresentativi ,attraverso un congruo numero di letture. La classe ha risposto adeguatamente alle richieste,impegnandosi con regolarità nello studio e cercando di acquisire un sempre più adeguato livello nella analisi testuale tanto delle opere in prosa che in poesia. Pagina 26 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 – 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO Tradizionale MATERIA: LATINO DOCENTE: Marco Ceccanti LIBRI DI TESTO: Diotti, Dossi, Signoracci: RES ET FABULA, Voll. 2,3. altri materiali didattici (allegare eventuali dispense prodotte e/o utilizzate dalla classe) CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI STORIA DELLA LETTERATURA LATINA Sintesi dei caratteri storico-culturali e letterari dell’età post-augustea. FEDRO SENECA: Biografia, opere letterarie e pensiero dello scrittore, i Dialoghi e i Trattati filosofici. LUCANO: Biografia ed opere dell’Autore. PERSIO: Biografia, opera dell’autore. Caratteristiche della Satira di età imperiale. PETRONIO: biografia ed opera dell’Autore. LA LETTERATURA IN ETÀ FLAVIA Caratteri storico-politici e culturali ,riflessi nella Letteratura del periodo degli Imperatori Flavi. MARCO FABIO QUINTILIANO: biografia ed opera dell’Autore. MARCO VALERIO MARZIALE: biografia ed opere dell’Autore. DECIMO GIUNIO GIOVENALE: biografia ed opere dell’Autore. Pagina 27 di 76 La Letteratura nel periodo degli Imperatori per Adozione. Caratteri storico-politici e culturali nella Letteratura prodotta nel periodo tra Traiano e Marco aurelio. CORNELIO TACIT: biografia ed opera dell’Autore Aspetti e problematiche offerte dalla nuova Storiografia tacitiana, il ”Tacitismo” seicentesco e la Fortuna moderna dell’Autore. LETTURE IN LINGUA LATINA Delle opere seguenti viene richiesto agli alunni la lettura metrica, con le adeguate conoscenze metodologiche, la analisi testuale, la traduzione in Italiano e la conoscenza delle strutture linguistiche (morfologia, sintassi e stilistica). QUINTO ORAZIO FLACCO Le Odi; Lettura, analisi testuale e linguistica delle seguenti odi I, 1 III, 13 III, 30 I, 4 I, 9 I, 11 I, 38 II, 3 TACITO La GERMANIA Lettura, traduzione e analisi letteraria. CAPP. 1, 4, 9, 11, 14, 33, 37, 45 Pagina 28 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: TRADIZIONALE MATERIA: LATINO DOCENTE: M:CECCANTI OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) Era mio obiettivo per l’insegnamento del Latino far migliorare gli alunni nel tradurre e capire i testi degli Autori che gli venivano proposti e di approfondire le loro conoscenze sulla civiltà,la cultura e l’epoca in cui i medesimi erano scritti. Tali obiettivi sono stati raggiunti da un buon numero di alunni anche se taluni continuano a tradurre con uma certa difficoltà. Quest’anno lo studio si è concentrato su Orazio lirico e Tacito antropologo,con l’analisi delle Odi del primo e della Germania dell’altro.Lo studio della Storia letteraria è partito dalla tarda età augustea e si è esteso fino all’epoca degli imperatori Antonini. Il livello raggiunto dagli alunni nella parte più decisamente letteraria della disciplina è stato senz’altro migliore rispetto a quello raggiunto nella parte linguistica e ha rivelato un maggior interesse . Pagina 29 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: SCIENTIFICO MATERIA: INGLESE DOCENTE: BORGIOLI LUCA LIBRI DI TESTO: Spiazzi-Tavella-Layton, Performer Literature, voll. 2 e 3, Zanichelli Culture CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI Da Spiazza-Tavella-Layton, Performer Culture and Literature, vol. 2, Zanichelli Oscar Wilde (p. 351-352) The Picture of Dorian Gray: Basil’s studio (pp.353-354), I would give my soul (pp.354-356) Da Spiazza-Tavella-Layton, Performer Culture and Literature, vol. 3, Zanichelli The Edwardian Age (pp. 404-405) Securing the vote for women (pp. 406-407) World War I (pp. 408-409) The War Poets (pp.416-417) Rupert Brooke: The Soldier (p.418) Wilfred Owen: Dulce et Decorum est (pp. 419-420) War in Rosenberg and Ungaretti: August 1914 vs Veglia (p.421) A deep cultural crisis (p. 440) Sigmund Freud: a window on the unconscious (p. 441) Joseph Conrad (p. 450) Heart of Darkness: The Chain Gang (pp.451-456) Edward Morgan Forster (p.457) A Passage to India: Aziz and Mrs Moore (457-462) James Joyce (pp. 463-464) Dubliners: Eveline (465-468), Gabriel’s Epiphany (p.469-470) Ulysses: The Funeral (p. 449) Virginia Woolf (p. 474) Mrs Dalloway: Clarissa and Septimus (pp. 476-478) Moments of being: one moment in time The U.S.A in the first decades of the 20th century (pp. 485-487) The Great depression of the 1930s in the USA (pp. 500-501) Pagina 30 di 76 & Francis Scott Fitzgerald (p.488) The Great Gatsby: Nick meets Gatsby (pp. 490-492) John Steinbeck (p. 503) The Grapes of Wrath: No work, no money, no food (pp. 503-506) Britain between the wars (pp. 514-515) The dystopian novel (p.531) George Orwell (p. 532) Nineteen Eighty-four: Big Brother is watching (pp.534-535) Animal Farm: Old Major’s Speech (Text bank 122 ) William Golding (p.537) Lord of the Flies: A View to a Death (pp. 537-540), Lord of the Flies (Text bank 126) World War II and after (pp.520-521) Turbulent times in Britain (550-551) Mid-century America (pp.552-553) The Civil Rights Movement in the USA (pp. 566-567) Jack Kerouac and the Beat Generation (p. 562) On the Road: Into the West (pp.564-565), The Children of the American Bop Night (Text bank 132 ) The Angry Young Men and John Osborne (p.559) Look Back in Anger: Boring Sundays! (pp. 559-561) The cultural revolution (p. 555) Philip Larkin Annus Mirabilis (p. 557) Britain: the Thatcher years and beyond (pp. 582-583) The USA: from Reagan to Obama (p. 587) Ian Mc Ewan (p. 584) The Child in Time: A Sense of Loss (pp. 584-586), Kate’s Disappearance (Text bank 137) Black Dogs: A Racy Attack (Text bank 138) Voices from English speaking countries (p. 594) Handling conflict in South Africa (p.595_596) Nadine Gordimer (p. 599) A Soldier’s Embrace: A Change of Life (pp.599-600) Burger’s Daughter: The Donkey didn’t cry out (Text bank 149) J. M. Coetzee Disgrace: A Risk to own anything (Text bank 145) Pagina 31 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: SCIENTIFICO MATERIA: INGLESE DOCENTE: BORGIOLI LUCA OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) La classe ha raggiunto gli obiettivi prefissati con risultati più che sufficienti. Un gruppo ristretto di alunni si distingue per capacità, impegno e serietà ottenendo buoni risultati. Il gruppo più consistente ha raggiunto risultati solo sufficienti a causa di difficoltà espositive in lingua e ad un minore impegno nello studio domestico. Sono stati conseguiti, con risultati diversi a seconda delle capacità e dell’impegno dei singoli studenti, i seguenti obiettivi: La conoscenza del lessico e della sintassi più approfondita della lingua inglese. La conoscenza di aspetti storico letterari del mondo anglosassone del XIX e del XX secolo. La capacità di comprendere messaggi orali anche complessi. La capacità di comprendere messaggi scritti di vario tipo. La capacità di esprimersi oralmente su argomenti generali. La capacità di esprimersi oralmente su argomenti riguardanti la letteratura. La capacità di produrre testi scritti relativi alle proprie aree di interesse. La capacità di comprendere e cogliere le particolarità dei testi letterari dei periodi studiati. La capacità di rispondere con precisione e coerenza a domande sugli argomenti letterari o di carattere socio-culturale. Metodologia: la programmazione didattica ha seguito un approccio essenzialmente cronologico, con l'inquadramento degli elementi più rilevanti dal punto di vista storico, sociale e letterario del periodo di cui si sono studiati gli autori. I testi sono stati letti, analizzati e commentati criticamente. L'attività didattica è sempre stata svolta in inglese. La comprensione dei testi è sempre stata verificata attraverso domande ed evitando la traduzione dall’inglese in italiano. Criteri di valutazione: la conoscenza del programma di studio e l'acquisizione delle abilità generali (metodo di studio, rielaborazione critica e autonoma) e disciplinari specifiche, secondo quanto indicato negli obiettivi. La costanza e l'impegno nel lavoro, il livello di partecipazione attiva e critica all'attività didattica, l'interesse alle tematiche trattate, i progressi ottenuti rispetto ai livelli di partenza. Strumenti di valutazione: l'insieme delle informazioni acquisite mediante le prove programmate che sono state principalmente simili alla tipologia B della Terza prova dell'Esame di Stato. Per la valutazione delle prove scritte sono state usate le griglie di valutazione concordate dai docenti del dipartimento di lingue straniere. Per la valutazione orale sono stati presi in considerazione i seguenti parametri: conoscenza dell’argomento, capacità di effettuare collegamenti, correttezza e fluidità espositiva, rielaborazione critica. Pagina 32 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 – 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO LINGUISTICO MATERIA: STORIA DOCENTE: ANNAMARIA BIGIO LIBRI DI TESTO: G. Gentile, L. Ronga, A. Rossi, Millennium, voll. 2 e 3. ISBN 978835029816;9788835029212 altri materiali didattici (allegare eventuali dispense prodotte e/o utilizzate dalla classe) CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI Settembre-Ottobre Vol. II L'unificazione italiana e tedesca: 1.la politica interna di Cavour; 2. la politica estera di Cavour; 3.la spedizione dei Mille; 4.il secondo impero francese e l'unificazione tedesca [escluso “Quattro problemi posti dall'unificazione tedesca”] la Comune di Parigi. L'Italia nell'età della Destra e della sinistra storica: 1.L'eredità degli stati preunitari; 2.La destra storica al potere; 3. il completamento dell'unità d'Italia; 4. la sinistra storica al potere; 6. dallo stato forte di Crispi alla crisi di fine secolo La seconda Rivoluzione industriale: 1.dalla prima alla seconda rivoluzione industriale; 2.La rivoluzione della luce e i mezzi di comunicazione; 3. La catena di montaggio e la rivoluzione dei trasporti 4.Il capitalismo monopolistico e finanziario; 5.la crescita demografica e la nascita della medicina moderna. La società dell'Ottocento e le sue contraddizioni: 3. Un'ondata di ottimismo; 4. Ila critica al progresso Le grandi potenze:1. La lotta per l'egemonia; 2.La Francia della Terza Repubblica; 3. La Germania di Bismarck; 4, L'età vittoriana; 5. la guerra civile americana Novembre-Dicembre La spartizione imperialistica del mondo: 1. L'imperialismo : la competizione globale Vol. III La società di massa: 1. Che cos'è la società di massa; 2. Il dibattito politico e sociale [escluso il modernismo]; 3. Il nuovo contesto culturale. Le illusioni della “Belle Époque”: 1. Nazionalismo e militarismo; 2. Il dilagare del razzismo; 3. L'invenzione del complotto ebraico; 4. L'affare Dreyfus; 5. IL sogno sionista; 6. Potere e seduzione delle masse; 7. Il risveglio dei nazionalismi nell'impero asburgico; 8. Verso la prima guerra Pagina 33 di 76 mondiale. L'età giolittiana: 1. I caratteri generali; 2. Il doppio volto di Giolitti e l'emigrazione italiana; 3. Tra successi e sconfitte; 4. La cultura italiana. La prima guerra mondiale: 1. Cause e inizio della guerra; 2. L'Italia in guerra; 3. La grande guerra; 4.L'inferno delle trincee; 5. La tecnologia al servizio della guerra; 6. Il fronte interno; 7. Il genocidio degli Armeni; 8. Dalla svolta del '17 alla conclusione del conflitto; 9. I trattati di pace. La rivoluzione russa: 1. L'impero russo nel Ventesimo secolo; 2. Tre rivoluzioni; 3. La nascita dell'URSS; 4. Lo scontro tra Stalin e Trockij. Il primo dopoguerra: 1. I problemi del dopoguerra; 2. Il disagio sociale; 3.Il biennio rosso. Documenti: il programma di San Sepolcro: Gennaio-Febbraio L'Italia tra le due guerre: il fascismo: 1. La crisi del dopoguerra; 2. Il biennio rosso in Italia; 3. La conquista del potere; 4. L'Italia fascista; 5.L'Italia antifascista. La crisi del '29: 1. Gli anni ruggenti; 2. Il “Big Crash”; 3. Roosvelt e il “New Deal”. [escluso: gli interventi diretti; l'opposizione dell'America conservatrice]. Marzo-Aprile La Germania tra le due guerre: 1. La Repubblica di Weimar; 2. Dalla crisi economica alla stabilità; 3. La fine della Repubblica di Weimar; 4. Il Nazismo; 5. Il Terzo Reich; 6. Economia e società. Il mondo verso la guerra: 2. Crisi e tensioni in Europa; 3. La guerra civile in Spagna; 4. La vigilia della guerra mondiale. Lettura: Orwell, Omaggio alla Catalogna. La seconda guerra mondiale: 1. 1939-40: la guerra “lampo”; 2. 1941: la guerra mondiale; 3. Il dominio nazista in Europa; 4. I campi della morte: la persecuzione degli ebrei; 5. 1943-44: la svolta; 6. 1944-45: la vittoria degli Alleati; 7. Dalla guerra totale ai progetti di pace; 8. la guerra e la resistenza in Italia dal 1943 al 1945. Maggio Le orini della guerra fredda: 1.Il processo di Norimberga; 2. Gli anni difficili del dopoguerra; 3 La divisione del mondo; 4. La propaganda del piano Marshall; 5. La grande competizione; 6. La comunità europea. 7. Cenni alla fine della guerra fredda: il 1989. L'Italia Repubblicana: Dalla monarchia alla Repubblica. NOZIONI DI EDUCAZIONE CIVICA: LA COSTITUZIONE ITALIANA. Pagina 34 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: STORIA DOCENTE: ANNAMARIA BIGIO OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) Premessa: Ho seguito la Classe soltanto durante questo ultimo anno; l'attenzione e la partecipazione sono risultati modesti nella maggior parte dei casi raggiungendo solo gli obiettivi minimi preventivati. Gli obiettivi intermedi e massimi, invece, sono stati conseguiti da un numero ristretto di alunni. Per alcuni allievi la partecipazione alle lezioni si è tradotta in un contributo personale all’attività didattica con apporti significativi al dialogo educativo. In relazione al programma disciplinare si evidenzia che esso è dovuto partire dall'unificazione italiana a causa del ritardo nello svolgimento del programma di quarta. Obiettivi raggiunti: in relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di conoscenze, capacità e competenze: Conoscenze: minimi: conoscenza dei contenuti essenziali degli argomenti storici affrontati. intermedi: conoscenza organica degli argomenti storici affrontati. massimi: acquisizione organica dei contenuti riferiti alle problematiche storiche contemporanee. Capacità minimi: sanno esporre in modo chiaro ed ordinato le conoscenze acquisite. intermedi: sanno sintetizzare e contestualizzare i contenuti disciplinari esponendoli in modo organico e argomentato. massimi: sanno attuare raffronti tematici e/o rielaborazioni critiche personali. Competenze minimi: usano un linguaggio chiaro e corretto. intermedi: sanno utilizzare un linguaggio disciplinare che applicano a contesti culturali affrontati in classe massimi: sanno applicare modelli e metodologie acquisite a contesti culturali nuovi e/o diversi Pagina 35 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: FILOSOFIA DOCENTE: ANNAMARIA BIGIO LIBRI DI TESTO: N. ABBAGNANO,G. FORNERO, LA RICERCA DEL PENSIERO 2B, 3A, 3B altri materiali didattici: Fotocopie per quanto Hegel CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI Settembre-Dicembre Ripasso della Critica della ragion pura Critica della ragion pratica La Ragione pura pratica e i compiti della seconda Critica; La realtà e l'assolutezza della legge morale;l'articolazione dell'opera; la categoricità dell'imperativo morale; la formalità della legge e il dovere per il dovere; l'autonomia della legge; i postulati Critica del Giudizio: Il problema e la struttura dell'opera; l'analisi del bello e i caratteri specifici del giudizio estetico l'universalità del giudizio di gusto e la rivoluzione copernicana estetica;il giudizio estetico e la “rivoluzione copernicana” estetica; il sublime,le arti belle e il genio [tranne “il dualismo tra mondo delle necessità e mondo della finalità” pagina 261; “il giudizi teologico; la funzione epistemologica del giudizio riflettente” pagine 276-279] Il Romanticismo lineamenti generali Il dibattito sulla “cosa in sé” e il passaggio da Kant a Fichte Fichte: La Dottrina della scienza e l'infinitizzazione dell'io Schelling: L'Assoluto come indifferenza di Spirito o natura Hegel: I capisaldi del sistema hegeliano. Fenomenologia dello Spirito: Coscienza; Autocoscienza, Ragione. Caratteri essenziali della Logica e della “Filosofia della Natura”. La “Filosofia dello Spirito”:lo “Spirito oggettivo”Spirito Assoluto. La filosofia della storia e la storia della filosofia Approfondimenti: Fenomenologia: la certezza sensibile; la coscienza infelice. Gennaio-Febbraio La crisi dell’Idealismo: Destra e Sinistra hegeliane: caratteri generali Pagina 36 di 76 L. Feuerbach: Marx Positivismo: vita e opere; il rovesciamento dei rapporti di predicazione; la critica alla religione; la critica ad Hegel; l'uomo è ciò che mangia. vita e opere; le caratteristiche generali del marxismo; la critica al misticismo logico di Hegel; la critica allo stato moderno e al liberalismo; la critica all'economia borghese;il distacco da Feuerbach; la concezione materialistica della storia; il Manifesto; il Capitale; la dittatura del proletariato; le fasi della futura società comunista. Lettura: Contro il misticismo logico” pp. 133-134 Caratteri generali e contesto storico del positivismo europeo; Comte: la la legge dei “tre stadi”; la sociologia. Marzo-Aprile A. Schopenhauer Le vicende biografiche e le opere; le radici culturali; il “velo di Maja”; tutto è volontà; dall'essenza del mio corpo all'essenza del mondo; caratteri e manifestazioni della volontà di vivere; la critica alle varie forme di ottimismo; le vie di liberazione dal dolore. Letture:“Il mondo come volontà” p. 34; “La vita umana tra dolore e noia” p. 35 S. Kierkegaard Le vicende biografiche e le opere; l'esistenza come possibilità e fede; la critica all'hegelismo; l’esistenza come possibilità; stadi dell'esistenza; l’angoscia; disperazione e fede. Aprile-Maggio F. Nietzsche: Vita e scritti; filosofia e malattia; nazificazione e denazificazione; le caratteristiche del pensiero e della scrittura di nietzsche; le fasi del filosofare nietzscheano; il periodo giovanile; il periodo illuministico; il periodo di Zaratustra; l'ultimo Nietzsche. S. Freud: vita e opere; dagli studi sull'isteria alla psicoanalisi; la realtà dell'inconscio e le vie per accedervi; la scomposizione psicoanalitica della personalità; i sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici; la teoria della sessualità e il complesso edipico; la teoria psicoanalitica dell'arte; la religione e la civiltà. Pagina 37 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: FILOSOFIA DOCENTE: ANNAMARIA BIGIO OBIETTIVI RAGGIUNTI Premessa: Ho seguito la Classe soltanto durante questo ultimo anno; l'attenzione e la partecipazione sono risultati modesti in molti casi raggiungendo gli obiettivi minimi preventivati. Gli obiettivi intermedi e massimi, invece, sono stati conseguiti da un numero ristretto di alunni. Per alcuni allievi la partecipazione alle lezioni si è tradotta in un contributo personale all’attività didattica con apporti significativi al dialogo educativo. In relazione al programma disciplinare si evidenzia che esso è dovuto partire da Kant a causa del ritardo nello svolgimento del programma di quarta. Storia Obiettivi raggiunti: in relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di conoscenze, capacità e competenze: Conoscenze: minimi: conoscenza dei contenuti essenziali degli argomenti storici affrontati. intermedi: conoscenza organica degli argomenti storici affrontati. massimi: acquisizione organica dei contenuti riferiti alle problematiche storiche contemporanee. Capacità minimi: saper esporre in modo chiaro ed ordinato le conoscenze acquisite. intermedi: saper sintetizzare e contestualizzare i contenuti disciplinari esponendoli in modo organico e argomentato. massimi: saper attuare raffronti tematici e/o rielaborazioni critiche personali. Competenze minimi: uso di un corretto linguaggio disciplinare. intermedi: saper applicare modelli e metodologie acquisite a contesti culturali affrontati in classe massimi: saper applicare modelli e metodologie acquisite a contesti culturali nuovi e/o diversi Pagina 38 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: MATEMATICA DOCENTE: Daniele Alderighi LIBRI DI TESTO: Matematica.blu 2.0 , M. Bergamini, A. Trifone, G. Barozzi, Ed. Zanichelli ISBN: 9788808500052 altri materiali didattici: Dispense redatte dal docente sugli argomenti relativi alla geometria analitica nello spazio (allegate al documento di classe) CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI Ripasso di calcolo dei limiti 0 , , 0 , 1 e loro gestione nel calcolo dei limiti. 0 Ordine di infinito e di infinitesimo, gerarchia tra infiniti. 1 cos f x 1 sen f x , 1 , lim Limiti notevoli e loro forme generalizzate: f lim f x 0 x 0 2 f x f x 2 Forme indeterminate , ln 1 f x e f x 1 1 , lim 1 e loro uso nel calcolo dei limiti. f x 0 f x f x Asintoti orizzontali od obliqui di una funzione: definizione e loro ricerca. 1 lim 1 f x f x f x e , lim f x 0 Funzioni continue Definizione di funzione continua in un punto. Definizione di massimo (minimo) relativo e assoluto di una funzione. Teoremi sulle funzioni continue (solo enunciato): T. di Weierstrass, T. dei valori intermedi, T. dell’esistenza degli zeri. Punti di discontinuità di una funzione: discontinuità di I, II e III specie. Metodo di bisezione per la soluzione approssimata di eq. e diseq. Studio del grafico possibile di una funzione Schema generale dello studio di funzione per funzioni razionali, irrazionali e che coinvolgono funzioni goniometriche, esponenziali, logaritmiche: dominio, segno, parità, continuità al finito (ricerca delle discontinuità), comportamento all’infinito (ricerca di asintoti orizzontali od obliqui). Deduzione, noto il grafico di f x del grafico di 1 f x , f x , e f x , log f x . Derivate Def. di rapporto incrementale e di derivata di f x in un punto, calcolo del limite del rapporto incrementale in un punto e suo significato geometrico. Retta tangente al grafico della funzione in un punto. Calcolo della funzione derivata delle funzioni elementari. Regole di derivazione: linearità dell’operatore derivata, derivata del prodotto, della reciproca, del quoziente, derivata della funzione composta. Pagina 39 di 76 Punti stazionari (def.) e punti di non derivabilità: flessi a tangente verticale, cuspidi, punti angolosi. Derivata destra e sinistra. Derivabilità e continuità. Se f x è derivabile in un punto allora è continua in quel punto (dim.). Teoremi del calcolo differenziale Teorema di Fermat (dim), di Rolle (Dim), di Lagrange (dim), di Cauchy (solo enunciato), e loro interpretazione grafica. Segno della derivata prima e crescenza della funzione (dim). Ricerca dei punti di Lagrange di una funzione. Teorema di De L’Hopital (solo enunciato generalizzato): applicazioni al calcolo dei limiti. Studio di funzione Ricerca e studio dei punti stazionari di una funzione mediante lo studio della derivata prima. Derivata seconda: definizione di funzione concava verso l’alto o verso il basso, significato geometrico della derivata seconda di una funzione: studio della concavità e dei flessi di una funzione. Problemi di massimo e minimo applicati alla geometria piana, solida e analitica nel piano. Calcolo integrale Due problemi apparentemente indipendenti: antiderivazione e calcolo delle aree. Dimostrazione del teorema di Torricelli-Barrow facendo uso della “funzione Area” A(x). Integrali indefiniti Primitiva di una funzione (def.), linearità dell’integrale indefinito. Differenziale di una funzione. Tabella delle primitive delle funzioni fondamentali, integrali immediati: integrazione portando dentro il simbolo di differenziale. Integrazione per parti. Le primitive delle funzioni ln x e tg x . Integrazione per sostituzione. Integrali definiti Funzione integrale e teorema di Torricelli-Barrow (Dim). Formula dell’integrale definito. Calcolo di aree. Teorema della media (Dim) e valor medio di una funzione in un intervallo. Calcolo di volumi: principio di Cavalieri, calcolo di volumi col metodo delle sezioni, volumi dei solidi di rotazione (con assi di rotazione paralleli agli assi cartesiani), metodo dei dischi pieni e metodo dei cilindrici cavi. Integrali impropri di primo e secondo tipo. Equazioni differenziali (ED) Definizione e problema di Cauchy collegato ad una ED. Ordine di una ED, ED lineare, ED omogenea. ED del primo ordine ED del tipo y ' f x , ED a variabili separabili, ED lineari non omogenee (metodo del fattore di integrazione). ED del secondo ordine omogenee a coefficienti costanti: polinomio caratteristico. Alcuni esempi di sistemi di interesse in fisica descritti da eq. Differenziali: caduta di un grave in mezzo viscoso, oscillatore armonico, oscillatore armonico smorzato, circuito RC, circuito RL. Geometria Analitica nello spazio Richiami di calcolo vettoriale 2D: operazioni vettore-vettore e scalare-vettore, la base orto-normale iˆ; ˆj . Rette nel piano parallele od ortogonali ad un vettore, come luoghi geometrici di punti P(x;y). Punti nello spazio: coordinate di un punto, assi coordinati, piani coordinati. Equazione cartesiana ed equazioni parametriche del piano nello spazio. Equazioni cartesiane e parametriche della retta nello spazio. Pagina 40 di 76 Distanza Punto-Punto, Punto-Piano, Punto-Retta. Equazioni cartesiane delle superfici notevoli (sfera, ellissoide e paraboloide) e semplici sezioni di queste con piani paralleli ai piani coordinati. Pagina 41 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: MATEMATICA DOCENTE: Daniele Alderighi OBIETTIVI RAGGIUNTI Il lavoro svolto ha avuto tra i suoi obiettivi quello di fornire agli studenti una certa autonomia nella comprensione e nell’analisi di un problema matematico, anche contestualizzato in ambito scientifico, mediante l’acquisizione degli strumenti teorici e pratici di risoluzione previste dal programma ministeriale. La classe ha seguito con atteggiamento eterogeneo le lezioni che si sono comunque svolte in modo generalmente ordinato e in un ampio clima di condivisione seguendo, nei limiti del possibile, le esigenze di chiarimento e le curiosità manifestate dagli studenti. Per una frazione non piccola della classe è stato raggiunto un buon livello di preparazione generale, sia per quanto riguarda i contenuti teorici che quelli più meramente operativi e si è evidenziata la capacità di trovare percorsi personali alla risoluzione del problema proposto. La maggioranza della classe ha raggiunto un livello di preparazione ed una operatività soddisfacenti riguardo agli argomenti principali del triennio ed in particolare del quinto anno quali lo studio di funzione e le applicazioni del calcolo integrale. Un gruppo ristretto ha dimostrato invece di avere solo una conoscenza più frammentaria e nozionistica degli argomenti trattati con qualche difficoltà in più nel processo di sintesi e di individuazione delle strategie risolutive più opportune. Pagina 42 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A/L INDIRIZZO: Liceo Scientifico MATERIA: Fisica DOCENTE: Carlo Comito LIBRI DI TESTO: Walker J., “Dalla meccanica alla fisica moderna”, volumi 2 e 3, ed Linx-Pearson Dispense del docente (in allegato) CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI (al 26 aprile 2017) STRUMENTI DI FISICA-MATEMATICA Ripasso su vettori e campi elettrici (settembre) Vettori e operazioni con i vettori Concetto di Campo vettoriale Flusso di un campo attraverso una superficie Legge di Gauss per il campo elettrostatico; caso generale per i campi conservativi Campo elettrico di una lastra infinita uniformemente carica Prodotto vettoriale (dicembre) Cenni di circuitazione di un campo vettoriale (novembre) Circuitazione di un campo vettoriale; il lavoro come circuitazione di una forza lungo una traiettoria La differenza di potenziale come circuitazione di un campo conservativo; la circuitazione del campo elettrostatico Cenni alla soluzione di equazioni differenziali (febbraio) Applicazione all’elettromagnetismo e ai circuiti RC ARGOMENTI DI FISICA Corrente elettrica (settembre – novembre) Concetto di corrente elettrica; verso e intensità di corrente Cenni alla struttura cristallina dei metalli e elettroni di conduzione; velocità di deriva degli elettroni Resistenza elettrica e prima legge di Ohm; andamento del potenziale in un circuito Pagina 43 di 76 Potenza dissipata in una resistenza Concetto di “elementi in serie” in un circuito; resistenze in serie; resistenza equivalente Resistenze in parallelo Condensatori in un circuito; condensatori in parallelo; condensatori in serie Semplici circuiti RC; espressioni di Q(t), I(t), V(t) per il condensatore La corrente in arrivo su un condensatore come derivata della carica sul condensatore Magnetismo e correnti stazionarie (novembre – dicembre) Concetto di “magnete” ed esempi di magneti naturali Campo magnetico di un magnete e analogia con il campo elettrico di un dipolo elettrico I magneti come dipoli intrinseci; il problema dei monopoli magnetici; Legge di Gauss per il campo megnetico Campo magnetico generato da un filo rettilineo percorso da corrente Corrente concatenata ad una linea chiusa; Legge di Ampère per correnti stazionarie La spira percorsa da corrente come dipolo magnetico; cenno al campo magnetico al centro di una spira circolare Campo magnetico all’interno di un solenoide infinito Forze magnetiche su cariche elettriche (dicembre – gennaio) La Forza di Lorentz nella forma qv×B; definizione di “Tesla” Moto di cariche in campo magnetico; moto circolare uniforme nel campo magnetico costante e uniforme Moto di cariche sotto campi elettrici e magnetici; esempio del selettore di velocità La forza magnetica agente su un filo percorso da corrente Forza tra due fili percorsi da corrente; l’Ampere come unità di misura fondamentale del SI Induzione elettromagnetica (gennaio – febbraio) L’esperienza di Faraday e la legge di Faraday-Lenz; concetto di “forza elettromotrice” Applicazioni comuni della Legge di Faraday-Lenz per campi magnetici uniformi: variazione dell’area della superficie coinvolta (binari conduttori paralleli immersi in campo costante e collegati ad un estremo a d.d.p. fissa, con sbarra trasversale conduttrice libera di muoversi) variazione dell’angolo circuito-campo magnetico (spira che ruota in campo magnetico costante) variazione dell’intensità del campo magnetico Generatori di corrente alternata e motori elettrici a corrente alternata; cenni al concetto di corrente alternata Cenni ai fenomeni di autoinduzione; esperienza qualitativa della resistenza di un solenoide in corrente alternata Pagina 44 di 76 La forza elettromotrice come circuitazione del campo elettrico lungo una linea chiusa La “corrente di spostamento” e il campo magnetico indotto; campo magnetico all’interno di un condensatore a facce piane parallele con carica variabile nel tempo Le Equazioni di Maxwell nel caso generale Cenni alle onde elettromagnetiche come soluzione delle equazioni di Maxwell in assenza di cariche Relatività ristretta (febbraio – aprile) Postulati della relatività ristretta; sistemi inerziali e invarianza del (modulo della) velocità della luce Orologio a luce; dilatazione dei tempi come conseguenza dei postulati; concetto di “tempo proprio” La contrazione delle lunghezze come conseguenza della dilatazione dei tempi Il paradosso dei gemelli Spazio-tempo e punti-evento Trasformazioni di Lorentz nel caso di sistemi inerziali con opportuno orientamento degli assi e origini coincidenti; calcolo della “lunghezza propria” di un oggetto La relatività del concetto di “contemporaneità” Concetto di “quadrivettore” e di “modulo”; il quadrivettore “spostamento” tra due eventi Intervalli di tipo-tempo (associabili ad un sistema di riferimento reale), tipo-spazio e tipo-luce (associabili al percorso di un raggio di luce); cenni al principio di causalità (due eventi non possono essere uno causa dell’altro se l’intervallo che li separa è di tipo-spazio) Composizione delle velocità Il quadrivettore energia-quantità di moto; energia e quantità di moto relativistiche La massa come modulo del quadrivettore E-p; equivalenza massa-energia; difetto di massa ed energia di legame nei nuclei atomici Cenni su onde elettromagnetiche classiche (aprile) Le onde elettromagnetiche previste dalla fisica classica; la velocità delle onde e.m. prevista come (00)-1/2 L’esperienza di Fizeau e la misura della velocità della luce Richiami sulla misura della lunghezza d’onda della luce con la diffrazione; cenni sullo spettro elettromagnetico Cenni su energia e quantità di moto associati ad un’onda elettromagnetica classica Modello atomico e cenni di meccanica quantistica (aprile – IN CORSO) Brevi richiami ai modelli di Thompson e all’esperienza e al modello di Rutherford (affrontati nel corso di Scienze Naturali) Orbita circolare classica dell’elettrone in un atomo; calcolo del Raggio di Bohr ANCORA DA SVOLGERE (programmazione di massima): Pagina 45 di 76 Cenni alla scoperta dell’elettrone L’effetto fotoelettrico, il dualismo onda-particella e la quantizzazione della luce; il fotone Gli spettri di emissione/assorbimento atomici e i livelli energetici dell’elettrone negli atomi idrogenoidi Cenni al dualismo onda-particella per l’elettrone e alla lunghezza d’onda di De Broglie Gli orbitali elettronici e i numeri quantici; richiami alla configurazione elettronica degli atomi Cenni al concetto di “funzione d’onda” Qualche approfondimento di Meccanica quantistica da definire (principio di indeterminazione, sovrapposizione degli stati quantistici, oscillatore armonico, effetto tunnel) Pagina 46 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 – 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A/L INDIRIZZO: Liceo Scientifico MATERIA: Fisica DOCENTE: Carlo Comito OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) Il corso si è preoccupato di fornire agli studenti gli strumenti per navigare all’interno dei metodi utilizzati in fisica per l’indagine della realtà, ovvero modellizzare i fenomeni, tradurli in termini quantitativi e analizzare le relazioni ottenute alla luce di alcune leggi fondamentali che si possono ricavare sperimentalmente da misure di laboratorio. I problemi applicativi sono visti come analisi di situazioni in cui riconoscere i fenomeni-chiave studiati, per i quali si conoscono le relazioni matematiche tra le grandezze coinvolte. In alcuni casi (concetto di “campo”, formalismo vettoriale), ci si è preoccupati di descrivere modelli matematici adeguati che fossero sufficientemente potenti per l’analisi dei fenomeni in gioco. Le competenze generali possono dirsi solo parzialmente raggiunte: in generale la curiosità per il fenomeno fisico mostrata dagli studenti non sempre si è concretizzata con una adeguata capacità di modellizzazione anche nel caso di situazioni semplici. È talvolta mancato il concentrarsi sugli aspetti concettuali centrali (Legge di Gauss, Legge di Ampère, Legge di Faraday, invarianza della velocità della luce) e sulla loro potenza per dedurre il comportamento della realtà; lo studio si è limitato in più occasioni ad un’opera di memorizzazione di formule valide in casi particolari e ad un uso meccanico di queste ultime senza attenzione al fenomeno o alla ragionevolezza del risultato. L’apprendimento è di conseguenza frammentario e solo in alcuni casi si evidenzia una sistematizzazione del sapere in un costrutto unitario. Non mancano esempi comunque di studenti con una generale discreta o buona consapevolezza delle problematiche e della relazione tra teoria e realtà fisica e con un adeguato livello di comprensione della disciplina. Gli obiettivi specifici di apprendimento possono dirsi in buona parte raggiunti salvo, al momento in cui questo documento viene redatto, una panoramica del moderno modello atomico con cenni al suo sviluppo storico (da svolgere nel mese di maggio). Non si prevede di discutere di argomenti di cosmologia o relatività generale. Si fa presente che: - ove, nel consuntivo degli argomenti svolti, si parla di “cenni” ci si è limitati agli aspetti concettuali e non sono stati risolti problemi applicativi - ove, nel consuntivo degli argomenti svolti, si parla di “richiami” o “ripasso” si è fatto principalmente rimando al programma degli anni precedenti (in particolare di quarta) per quanto riguarda il ricavare le leggi e la soluzione di problemi applicativi Pagina 47 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: SCIENZE NATURALI DOCENTE: VALERIA VENTURI LIBRI DI TESTO: Valitutti, Taddei, Kreuzer: “Dal carbonio agli OGM plus Chimica organica, biochimica e biotecnologie” ed. Zanichelli Alfonso Bosellini: “Le scienze della Terra” C D Ed. Zanichelli CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI Settembre/Ottobre Chimica organica Le caratteristiche generali dell'atomo di carbonio e dei composti organici, ibridazioni del carbonio e geometria degli orbitali ibridi. Isomeria: Isomeria geometrica e isomeria ottica. Gli idrocarburi alifatici, caratteristiche chimico-fisiche e nomenclatura di alcani, alcheni e alchini. Gli idrocarburi aromatici, la struttura del benzene, reazioni di sostituzione. Novembre/Dicembre Chimica organica I gruppi funzionali. Caratteristiche fisiche e chimiche degli alcoli, le reazioni caratteristiche degli alcoli. Il numero di ossidazione del carbonio nei composti organici. I fenoli. Caratteristiche del gruppo carbonilico. Le aldeidi e i chetoni. Gli acidi carbossilici: caratteristiche fisiche e chimiche, esteri, sali degli acidi carbossilici, saponi. Il gruppo amminico, caratteristiche chimico-fisiche delle ammine. Nomenclatura IUPAC dei composti organici, nomenclatura tradizionale dei composti più importanti. Scienze della Terra Fenomeni vulcanici, caratteristiche degli edifici vulcanici e loro distribuzione geografica. Fenomeni sismici: le onde sismiche, determinazione dell'epicentro di un terremoto, le scale sismiche, la distribuzione geografica dei terremoti. Pagina 48 di 76 Gennaio/Febbraio Biochimica Le biomolecole Carboidrati: i monosaccaridi, le forme cicliche dei monosaccaridi, i disaccaridi, i polisaccaridi. Le funzioni dei carboidrati nei viventi. Lipidi: trigliceridi, fosfolipidi, e steroidi. I ruoli dei lipidi. Scienze della Terra La struttura interna della Terra: composizione chimica e caratteristiche fisiche di crosta, mantello e nucleo. Litosfera e astenosfera. Il calore interno della Terra e il magnetismo terrestre, le inversioni del campo magnetico. Le prime ipotesi mobiliste, l'isostasia, la deriva dei continenti, le prove della deriva. Le strutture dei fondali oceanici, l'espansione dei fondali oceanici, le prove dell'espansione, il paleomagnetismo, l'ipotesi di Hess. La tettonica delle placche: margini convergenti, divergenti e trasformi, il movimento delle placche. L'orogenesi: orogenesi legata alla subduzione di litosfera oceanica, orogenesi legata alla collisione tra placche continentali. Marzo/Aprile/Maggio Biochimica Proteine: la molecola degli amminoacidi, il legame peptidico e la struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria delle proteine, l'attività biologica delle proteine. Acidi nucleici: i nucleotidi, struttura delle basi puriniche e pirimidiniche, struttura del ribosio e del desossiribosio, il legame fosfodiesterico, il legame idrogeno tra basi azotate complementari. Biotecnologie Biotecnologie classiche e nuove biotecnologie. La tecnologia del DNA ricombinante: enzimi di restrizione, elettroforesi, DNA ligasi e DNA polimerasi, l'amplificazione del DNA, reazione a catena della polimerasi, il sequenziamento del DNA, il clonaggio e la clonazione. Le applicazioni delle biotecnologie in campo medico, agrario e ambientale. Scienze della Terra L'Atmosfera: composizione e caratteristiche chimico-fisiche dell'atmosfera, la pressione atmosferica e le sue variazioni, suddivisione dell'atmosfera. Bilancio termico ed effetto serra, la temperatura dell'aria, circolazione dell'aria nella bassa troposfera, i venti, le brezze, i monsoni, i venti planetari. L'umidità dell'aria, la nebbia e le nuvole. L'inquinamento atmosferico. Pagina 49 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: SCIENZE NATURALI DOCENTE: VALERIA VENTURI OBIETTIVI RAGGIUNTI CONOSCENZE L’intera classe possiede le seguenti conoscenze minime: ibridazione del carbonio isomeria di catena e stereoisomeria idrocarburi alifatici idrocarburi aromatici i gruppi funzionali nomenclatura IUPAC dei composti organici classi di composti organici e reazioni significative i carboidrati e la loro organizzazione lipidi semplici e complessi struttura e organizzazione delle proteine struttura e organizzazione degli acidi nucleici tecnologia del DNA ricombinante le biotecnologie e le loro applicazioni fenomeni endogeni struttura interna della Terra dinamica terrestre Composizione e caratteristiche chimico-fisiche dell'atmosfera COMPETENZE Una consistente maggioranza della classe è in grado, all’interno di un ristretto ambito di conoscenze, di operare e stabilire relazioni quali: risolvere semplici problemi di carattere chimico, biochimico e geografico effettuare confronti tra fenomeni diversi, riconducendoli a cause comuni e inquadrandoli in principi unitari CAPACITA’ Diversi alunni hanno raggiunto una buona capacità di sintesi e sono in grado di orientarsi all’interno delle proprie conoscenze evidenziando intuizioni personali e utilizzando linguaggi e formalismi appropriati. Un piccolo gruppo ha evidenziato la capacità di utilizzare i metodi e i procedimenti appresi nella ricerca di strategie risolutive anche in contesti diversi da quelli usuali e di inserire le proprie conoscenze in un contesto teorico più vasto. Pagina 50 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: SCIENTIFICO MATERIA: SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE DOCENTE: MARCO ZOPPI LIBRI DI TESTO: CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI Percezione di sé, sviluppo delle capacità motorie: Test: per valutare il livello di prestazione di alcune capacità condizionali e coordinative, con rilevazione dei risultati personali (forza delle gambe; destrezza ed equilibrio; mobilità articolare) Capacità coordinative: esercizi a corpo libero a carattere generale (individuali e/o a coppie o in gruppo); esercizi di coordinazione oculo manuale e oculo podalica; consolidamento capacità coordinative attraverso l’uso di piccoli attrezzi e situazioni di gioco; esercizi di rapidità ed agility; esercizi di destrezza con la palla attraverso esercitazioni per i fondamentali di alcuni giochi sportivi; Capacità condizionali: importanza del riscaldamento generale e finalizzato; mobilità articolare e allungamento muscolare statico e dinamico; esercizi per lo sviluppo delle capacità condizionali (forza, resistenza, velocità) a carico naturale e con piccoli attrezzi; core training; esercizi con esecuzione di movimenti ad alta frequenza. Sport, regole e fairplay Regolamento, fondamenti di tecnica e tattica individuale e collettiva della pallavolo Regolamento, fondamenti di tecnica e tattica individuale e collettiva del basket Regolamento, fondamenti di tecnica e tattica individuale e collettiva della pallamano Regolamento, fondamenti di tecnica e tattica individuale e collettiva della calcio a 5 Regolamento, fondamenti di tecnica e tattica individuale e collettiva della badmington. Pratica di giochi sportivi non codificati Salute e benessere Corso di tecniche di primo intervento con manichino e attività pratica di rianimazione. Basi di educazione alimentare Basi per una corretta alimentazione Nozioni sugli effetti positivi di uno stile di vita attivo per il benessere fisico e socio relazionale della persona Linguaggio del corpo conoscenza delle varie modalità di espressione corporea utilizzando gesti, espressioni, posture ed identificandone i contenuti emotivi. Pagina 51 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: SCIENTIFICO MATERIA: SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE DOCENTE: MARCO ZOPPI OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) Percezione di sé, sviluppo delle capacità motorie: Conoscere il proprio corpo e le sue funzioni Ampliare le personali capacità condizionali e coordinative realizzando schemi motori complessi Approfondire culturalmente, tecnicamente, tatticamente l’attività motoria e sportiva Saper valutare le proprie prestazioni motorie in rapporto alle proprie capacità coordinative e condizionali Sport, regole e fairplay Conoscere e applicare le strategie tecnico tattiche dei giochi sportivi Conoscere e rispettare i regolamenti dei giochi sportivi Sperimentare ruoli e responsabilità diverse Applicare strategie efficaci per la risoluzione di situazioni mutevoli Collaborare con i compagni Approfondire teoria, tecnica e tattica degli sport praticati Salute e benessere Essere consapevoli degli effetti positivi dell’attività fisica Assumere uno stile di vita sano ed attivo Conoscere le norme sanitarie ed alimentari Conoscere i principi generali di un’alimentazione corretta Conoscere le nozioni basilari del primo soccorso Linguaggio del corpo Comprendere e produrre linguaggi non verbali Individuare fra le diverse tecniche espressive quella più congeniale alla propria modalità espressiva La classe nel complesso ha raggiunto un buon livello di acquisizione di competenze disciplinari, con punte di eccellenza. Alcuni alunni, pur eseguendo azioni motorie in situazioni complesse, dimostrano difficoltà a rielaborare autonomamente con senso critico percorsi motori e sportivi. Pagina 52 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: SCIENTIFICO MATERIA: RELIGIONE CATTOLICA DOCENTE: MANUELA BAZZOLI LE RELIGIONI ORIENTALI .Unica realtà in mille dèi:induismo .La salvezza senza dio:buddismo RELIGIONI E SENSO DELLA VITA .La risposta delle religioni .Induismo .Buddismo . Islamismo NEL NOME DI GESU’ .Uniti nella Parola e nel Pane .Lo Spirito Santo .Il Credo cristiano .Chiesa e chiese .Dialogo ecumenico PERCORSO ETICO ESISTENZIALE .Vivere in modo responsabile .L’etica cattolica ed il Magistero della Chiesa .Magistero e documenti .Problematiche etiche: L’embrione e la fecondazione assistita Il degrado ambientale Eutanasia Pagina 53 di 76 ALLEGATO B) DEL CONSIGLIO DI CLASSE ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO TESTI DELLE PROVE DI ESAME SIMULATE DURANTE L’ANNO I testi delle simulazioni di Prima e Seconda prova scritta, non ancora effettuate alla data di redazione di questo documento, verranno allegate in sede di scrutinio finale. Di seguito sono riportati i testi delle due simulazioni di Terza prova effettuate dalla classe. Pagina 54 di 76 I.S.I.S. Russell Newton 09/03/2017 Classe 5A, Liceo scientifico tradizionale Simulazione di terza prova Candidata/o: ………………………... Storia dell’arte 1) Descrivi i caratteri generali dell'arte romantica chiarendo anche da cosa deriva e in cosa consiste il soggettivismo dell'artista romantico. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 2) In quale occasione e per quale motivo GERICAULT dipinse “La zattera della Medusa”? Perché quest'opera si definisce “pure-romantica”? ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. Pagina 55 di 76 3) In che modo DAVID interpreta nel Giuramento degli Orazi gli ideali della ormai prossima rivoluzione? Stilisticamente a quale pittore del 1600 si ispira e in che modo? ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. Pagina 56 di 76 I.S.I.S. Russell Newton 09/03/2017 Classe 5A, Liceo scientifico tradizionale Simulazione di terza prova Candidata/o: ………………………... Lingua e cultura latina 1) Mutamenti della satira in Giovenale e il suo rapporto con Roma. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 2) Che cosa si intende per “Verismo marzialiano”? ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 3) La nuova burocrazia dell’età Flavia e il suo rapporto con la letteratura. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. Pagina 57 di 76 I.S.I.S. Russell Newton 09/03/2017 Classe 5A, Liceo scientifico tradizionale Simulazione di terza prova Candidata/o: ………………………... Storia 1) Dopo aver definito la Belle Epoque, illustrane gli aspetti positivi e negativi. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 2) Perché i trattati di Parigi del 1919-1920 non riuscirono a garantire una pace duratura in Europa? ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 3) In che cosa consisteva la NEP e quali problemi politici ed economici avrebbe dovuto risolvere? ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. Pagina 58 di 76 I.S.I.S. Russell Newton 09/03/2017 Classe 5A, Liceo scientifico tradizionale Simulazione di terza prova Candidata/o: ………………………... Lingua e cultura straniera 1) How does The Great Gatsby by F.S. Fitzgerald reflect the spirit of the Jazz Age? ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 2) Define Jimmy Porter’s personality in Look Back in Anger by J. Osborne and say what his outbursts of anger are caused by. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. 3) Briefly outline the main changes that Britain underwent in the Swinging Sixties. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………….. Pagina 59 di 76 ISTITUTO SUPERIORE “ RUSSELL - NEWTON “ - Anno scolastico 2016/17 SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – Tipologia B - 16/12/2016 Disciplina: INGLESE CANDIDATO__________________________ 1) What is meant by the term ‘epiphany’ in Joyce’s works? ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ............................................................................................................... 2) Focus on the concept of time in Virginia Woolf’s works. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... 3) What are Brooke’s and Owen’s different attitudes to World War I? ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………… Pagina 60 di 76 ISTITUTO SUPERIORE “ RUSSELL - NEWTON “ - Anno scolastico 2016/17 SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – Tipologia B - 16/12/2016 Candidato/a __________________________________________ Classe 5° sez. A Liceo Scient. Materia : Scienze naturali 1. Quali sono i prodotti che si ottengono per ossidazione dei seguenti alcoli: 1-propanolo 2-esanolo Giustifica la tua risposta. (max. 8 righe) _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________ 2. Cos’è e come si calcola la magnitudo di un terremoto? Di quante volte è più “forte” un sisma di magnitudo 7,5 di un sisma di magnitudo 5,5? Qual è la differenza fra la quantità di energia liberata nei due fenomeni? (max. 8 righe) _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ 3. Quali informazioni sulla struttura interna della Terra si possono ricavare dallo studio della propagazione delle onde sismiche? (max. 8 righe) _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ Pagina 61 di 76 ISTITUTO SUPERIORE “ RUSSELL - NEWTON “ - Anno scolastico 2016/17 SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – Tipologia B - 16/12/2016 Candidato/a __________________________________________ Classe 5° sez. A Liceo Scient. Materia : Fisica 1) Nell’ipotesi di campi non variabili nel tempo: A) Enunciare la legge di Gauss per il campo elettrico. B) Enunciare la legge di Ampère per il campo magnetico. C) Rispondere alla richiesta C1 oppure alla richiesta C2 C1) Usando la A), ricavare l’intensità e il verso del campo elettrico generato da una distribuzione piana uniforme di carica di densità superficiale (si supponga di sapere che il campo è ortogonale al piano, simmetrico rispetto ad esso e con modulo che dipende solo tuttalpiù dalla distanza dal piano stesso) C2) Usando la B), ricavare l’intensità del campo magnetico all’interno di un solenoide infinito percorso da una corrente I e con densità di spire uniforme n (si supponga di sapere che il campo all’interno è uniforme e parallelo all’asse del solenoide). _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ 2) Un protone (massa m = 1,67 · 10 -27 kg e carica elettrica q = 1,60 · 10 -19 C ) sta viaggiando con velocità in una zona di spazio in presenza dei vettori campo gravitazionale , campo elettrico A) B) C) D) e campo magnetico . Determinare l’ampiezza dell’angolo tra i campi elettrico e magnetico Determinare le forze sentite dal protone dovute a ciascuno dei tre campi Spiegare perché la forza di gravità è trascurabile Verificare che, nell’istante considerato, nessuna delle tre forze sta compiendo lavoro (si ricorda che la potenza fornita da una forza è ) _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ Pagina 62 di 76 ISTITUTO SUPERIORE “ RUSSELL - NEWTON “ - Anno scolastico 2016/17 SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA – Tipologia B - 16/12/2016 Candidato/a __________________________________________ Classe 5° sez. A Liceo Scient. Materia : Filosofia 1) Quale percorso di sapere viene delineato nella Fenomenologia dello Spirito? ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ 2) Spiega la dialettica signoria/servitù evidenziando gli elementi formativi che portano alla libertà della coscienza servile. ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ 3) Illustra l’impianto della dialettica hegeliana spiegandone i caratteri originali. ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ Pagina 63 di 76 ALLEGATO C) DEL CONSIGLIO DI CLASSE ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO CRITERI ED INDICATORI PER L’ASSEGNAZIONE DEI PUNTEGGI Pagina 64 di 76 PRIMA PROVA SCRITTA: ITALIANO TIPOLOGIA A: analisi del testo Livello Punti previsti Completa, corretta e dettagliata Buono/ Ottimo 3 Ampia e corretta Discreto 2.5 Sufficiente 2 Mediocre 1.5 Insufficiente 1 Nullo 0 Completa, corretta e dettagliata Buono/ Ottimo 4 Ampia e corretta Discreto 3.5 Sufficiente 3 Limitata, ridotta, con qualche errore Mediocre 2.5 Inconsistente con varie gravi errori Insufficiente 2 Analisi molto lacunosa e rispondente in minima parte alle richieste Gravemente insufficiente 1 Nullo 0 Corretto, dettagliato ed esauriente Buono/ Ottimo 4 Ampio e corretto Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2.5 Insufficiente 2 Nullo 1 Indicatori Comprensione globale, parafrasi e sintesi Descrittori Essenziale e con poche imprecisioni Limitata, ridotta, con errori Inconsistente con varie gravi errori Testo non parafrasato o non sintetizzato Essenziale e con poche imprecisioni Analisi e interpretazione Nessuno dei quesiti riceve risposta adeguata. Approfondimenti e contestualizzazione storico-letteraria Essenziale e con poche imprecisioni Limitato, ridotto, con errori Inconsistente con vari e gravi errori Assenza di approfondimento e contestualizzazione Contributi originali e giudizi critici Competenze espressive (correttezza ortografica, lessico e stile) [Per gli alunni con DSA si attribuisce almeno il punteggio della sufficienza] Presenti 1 Assenti 0 Punti assegnati A) B) C) D) Lessico ampio ed appropriato ed assenza di errori morfosintattici Buono/ Ottimo 3 Lessico appropriato, lievi errori di morfologia, sintassi e punteggiatura Discreto 2.5 Sufficiente 2 Mediocre 1.5 Lessico inadeguato ed errori morfosintattici che compromettono la comprensione di buona parte del testo Insufficiente 1 Errori che compromettono la comprensione generale del testo Gravemente insufficiente 0 Lessico adeguato, errori morfosintattici circoscritti che non compromettono la comprensione generale del testo Lessico non sempre adeguato ed errori morfosintattici che compromettono in parte la comprensione generale del testo E) SOMMA A)+B)+C)+D)+E) = PUNTEGGIO TOTALE Pagina 65 di 76 TIPOLOGIA B: saggio breve Indicatori Capacità di avvalersi del materiale proposto e di elaborarlo secondo la tipologia scelta Livello Punti previsti Ottimo 5 Buono 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Insufficiente 1 Gravemente insufficiente 0 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Inconsistente con vari e gravi errori Insufficiente 1 Assenza di approfondimento Gravemente insufficiente 0 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Insufficiente 1 Buono/Ottimo 2 Discreto 1.5 Sufficiente 1 Descrittori Utilizzo ampio, critico ed integrato dei documenti, che vengono citati correttamente Utilizzo ampio, critico e parzialmente integrato dei documenti Utilizzo ampio e solo parzialmente critico dei documenti Utilizzo compilativo dei documenti, anche in assenza di senso critico Utilizzo molto parziale dei documenti e dei loro contenuti Utilizzo pressoché nullo dei documenti e totale assenza di senso critico Utilizzo nullo dei documenti Corretto, dettagliato ed esauriente Ampio e corretto Livello di approfondimento e contestualizzazione storico-letteraria Coerenza interna e qualità espressivoargomentative Competenze espressive (correttezza ortografica, lessico e stile) [Per gli alunni con DSA si attribuisce almeno il punteggio della sufficienza] Essenziale e con poche imprecisioni Limitato, ridotto, con errori Struttura del testo logica, chiara e lineare; le tesi sono argomentate in modo ampio e convincente Struttura del testo chiara e lineare, ma non sempre completa nell’argomentazione delle tesi Struttura del testo lineare, anche se le tesi sono solo parzialmente argomentate Struttura del testo non sempre lineare e non adeguatamente argomentata Struttura del testo confusa e assenza di argomentazioni Lessico ampio ed appropriato ed assenza di errori morfosintattici Lessico appropriato, lievi errori di morfologia, sintassi e punteggiatura Lessico adeguato, errori morfosintattici circoscritti che non compromettono la comprensione generale del testo Lessico non sempre adeguato ed errori morfosintattici che compromettono in parte la comprensione generale del testo. Lessico inadeguato ed errori morfosintattici che compromettono la comprensione di buona parte del testo Punti assegnati A) B) C) D) Mediocre 0.5 Insufficiente 0 SOMMA A)+B)+C)+D) = PUNTEGGIO TOTALE Pagina 66 di 76 TIPOLOGIA B: articolo di giornale Indicatori Capacità di avvalersi del materiale proposto e di elaborarlo secondo la tipologia scelta Giudizio Punti previsti Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Insufficiente 1 Gravemente insufficiente 0 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Insufficiente 1 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Contenuti pressoché assenti Insufficiente 1 Contenuti totalmente assenti Gravemente insufficiente 0 Ottimo 3 Buono 2 Discreto 1.5 Sufficiente 1 Mediocre 0.5 Insufficiente 0 Descrittori Utilizzo ampio, critico ed integrato dei documenti, che vengono citati correttamente Utilizzo ampio e solo parzialmente critico dei documenti Utilizzo compilativo dei documenti, anche in assenza di senso critico Utilizzo molto parziale dei documenti e dei loro contenuti Utilizzo pressoché nullo dei documenti e totale assenza di senso critico Utilizzo nullo dei documenti Coerenza interna e capacità di approfondimento Contributi originali e giudizi critici Competenze espressive (correttezza ortografica, lessico e stile) [Per gli alunni con DSA si attribuisce almeno il punteggio della sufficienza] Struttura del testo logica, chiara e lineare; le tesi sono argomentate in modo ampio e convincente Struttura del testo chiara e lineare, ma non sempre completa nell’argomentazione delle tesi Struttura del testo lineare, anche se le tesi sono solo parzialmente argomentate Struttura del testo non sempre lineare e non adeguatamente argomentata Struttura del testo confusa e assenza di argomentazioni Contributi numerosi e particolarmente originali Contributi numerosi anche se non sempre originali Contributi presenti ma poco originali Contributi limitati e non originali Lessico ampio, appropriato ed adeguato alla tipologia testuale; assenza di errori morfosintattici Lessico ampio ed appropriato ed assenza di errori morfosintattici Lessico appropriato, lievi errori di morfologia, sintassi e punteggiatura Lessico adeguato, errori morfosintattici circoscritti che non compromettono la comprensione generale del testo Lessico non sempre adeguato ed errori morfosintattici che compromettono in parte la comprensione generale del testo. Lessico inadeguato ed errori morfosintattici che compromettono la comprensione di buona parte del testo Punti assegnati A) B) C) D) SOMMA A)+B)+C)+D) = PUNTEGGIO TOTALE Pagina 67 di 76 TIPOLOGIA C: tema di argomento storico Indicatori Giudizio Punti previsti Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Insufficiente 1 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Collegamenti pressoché assenti Insufficiente 1 Totale assenza di collegamenti ed approfondimenti Esposizione corretta, coerente ed esauriente di tutti gli eventi storici considerati Esposizione corretta, coerente e abbastanza dettagliata degli eventi storici considerati Esposizione coerente anche se non esauriente Esposizione parziale o non sempre coerente e corretta Esposizione non corretta e priva di coerenza Esposizione confusa e totalmente incoerente Lessico ampio ed appropriato; assenza di errori morfosintattici; utilizzo corretto del lessico specifico della disciplina Lessico ampio ed appropriato ed assenza di errori morfosintattici Lessico appropriato, lievi errori di morfologia, sintassi e punteggiatura Lessico adeguato, errori morfosintattici circoscritti che non compromettono la comprensione generale del testo Lessico non sempre adeguato ed errori morfosintattici che compromettono in parte la comprensione generale del testo. Lessico inadeguato ed errori morfosintattici che compromettono la comprensione di buona parte del testo Gravemente insufficiente 0 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Insufficiente 1 Gravemente insufficiente 0 Ottimo 3 Buono 2 Discreto 1.5 Sufficiente 1 Mediocre 0.5 Insufficiente 0 Descrittori Conoscenze complete, approfondite e pertinenti alla traccia Conoscenze ampie e pertinenti Aderenza alla traccia e conoscenza dell’argomento Conoscenze non approfondite ma aderenti alla traccia Conoscenze frammentarie e non sempre aderenti alla traccia Conoscenze pressoché assenti Capacità di effettuare collegamenti e approfondimenti storicoletterari Coerenza interna e esposizione corretta e completa degli eventi storici considerati Competenze espressive (correttezza ortografica, lessico e stile) [Per gli alunni con DSA si attribuisce almeno il punteggio della sufficienza] Collegamenti numerosi, coerenti, approfonditi Collegamenti adeguati, anche se non sempre approfonditi Collegamenti adeguati e coerenti anche se non approfonditi Collegamenti poco numerosi e privi di approfondimento Punti assegnati A) B) C) D) SOMMA A)+B)+C)+D) = PUNTEGGIO TOTALE Pagina 68 di 76 TIPOLOGIA D: tema di ordine generale Indicatori Giudizio Punti previsti Ottimo 5 Buono 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2.5 Conoscenze pressoché assenti Insufficiente 2 Conoscenze assenti e trattazione non aderente alla traccia Contributi critici numerosi e particolarmente originali Contributi critici numerosi anche se non sempre originali Contributi critici presenti ma poco originali Gravemente insufficiente 1 Buono/Ottimo 4 Discreto 3.5 Sufficiente 3 Mediocre 2 Contributi critici pressoché assenti Insufficiente 1 Assenza di contributi critici Gravemente insufficiente 0 Buono/Ottimo 3 Discreto 2.5 Sufficiente 2 Mediocre 1 Insufficiente 0 Buono/Ottimo 3 Discreto 2.5 Sufficiente 2 Descrittori Conoscenze complete, approfondite e pertinenti alla traccia Conoscenze complete, pertinenti alla traccia, anche se non sempre approfondite Aderenza alla traccia e conoscenza dell’argomento Originalità e capacità critica Conoscenze ampie e pertinenti Conoscenze non approfondite ma aderenti alla traccia Conoscenze frammentarie e non sempre aderenti alla traccia Contributi critici limitati e non originali Trattazione dettagliata ed esauriente Trattazione ampia e puntuale Livello di approfondimento Trattazione essenziale e con qualche imprecisione Trattazione limitata, ridotta, con errori Competenze espressive (correttezza ortografica, lessico e stile) [Per gli alunni con DSA si attribuisce almeno il punteggio della sufficienza] Trattazione inconsistente con vari e gravi errori Lessico ampio ed appropriato ed assenza di errori morfosintattici Lessico appropriato, lievi errori di morfologia, sintassi e punteggiatura Lessico adeguato, errori morfosintattici circoscritti che non compromettono la comprensione generale del testo Lessico non sempre adeguato ed errori morfosintattici che compromettono in parte la comprensione generale del testo. Lessico inadeguato ed errori morfosintattici che compromettono la comprensione di buona parte del testo Punti assegnati A) B) C) D) Mediocre 1 Insufficiente 0 SOMMA A)+B)+C)+D) = PUNTEGGIO TOTALE Pagina 69 di 76 SECONDA PROVA SCRITTA: MATEMATICA Il criterio docimologico fondamentale che i docenti adottano per la correzione dell’elaborato di matematica è il seguente: il compito deve essere considerato sufficiente se, complessivamente, la metà delle consegne viene eseguita correttamente. Poiché la sufficienza deve corrispondere ad un voto in quindicesimi non inferiore a 10, ne risulta che la corrispondenza fra l’ammontare del lavoro svolto correttamente ed il voto ottenuto non potrà essere lineare. Si stabilisce quindi adottare per la valutazione dell’elaborato una unità convenzionale di credito che equivale alla risoluzione di uno dei quesiti, e di assegnare all’esecuzione dell’intero problema un ammontare di cinque unità, in modo che il numero massimo di unità che il candidato può accumulare è 10. La corrispondenza fra unità convenzionali e voto in quindicesimi è poi descritta dalla seguente tabella, in modo che sia sufficiente accumulare cinque crediti per ottenere una valutazione di 10/15, e quindi la sufficienza: Voto in quindicesimi 15 10 5 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Unità di credito La formula per il calcolo del voto in quindicesimi è quindi la seguente: voto 3S 5 S 5 2 dove S è la somma delle unità di credito ottenute, ed è un valore compreso tra 0 e 10. Poiché il voto in quindicesimi deve andare da 1 a 15, se il voto risultante è minore di uno, viene comunque approssimato per eccesso a 1. Pagina 70 di 76 Per l’assegnazione delle unità di credito si adottano i seguenti criteri: Per la valutazione di ogni singolo quesito affrontato 1.00 unità: 0.75 unità: quesito svolto in maniera corretta e completa quesito svolto in maniera non del tutto completa ma sostanzialmente corretta quesito svolto in maniera non completa e/o solo parzialmente corretta quesito svolto in maniera molto parziale e/o non del tutto corretta quesito svolto in maniera sostanzialmente incompleta e/o del tutto scorretta 0.50 unità: 0.25 unità: 0.00 unità: Per la valutazione del problema affrontato 5 unità: problema svolto in maniera accurata, del tutto completa e corretta sia nella forma che nel contenuto problema svolto in maniera quasi del tutto completa e sostanzialmente corretta seppure con qualche imprecisione formale problema svolto in maniera non del tutto completa e/o con qualche errore di procedimento non particolarmente significativo problema svolto in maniera parziale e/o mettendo in evidenza errori significativi sia per quanto riguarda la forma che per quanto riguarda il contenuto problema svolto in maniera molto parziale e/o mettendo in risalto evidenti e gravi errori concettuali e teorici problema non svolto o svolto in maniera del tutto errata con numerosi e gravi errori concettuali e teorici 4 unità: 3 unità: 2 unità: 1 unità: 0 unità: GRIGLIA DI CORREZIONE Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 Q6 Q7 Q8 Q9 Q10 P1 P2 S voto Dove il voto è stato ricavato dalla applicazione della formula: 3S 5 S 5 2 voto 1 se S 0 (S = somma unità di credito) se S 0 Pagina 71 di 76 TERZA PROVA SCRITTA: TIPOLOGIE A - B Indicatori Comprensione delle domande e aderenza alle specifiche richieste Padronanza dei contenuti Capacità di sintesi e argomentazione critica Competenza espressiva: proprietà lessicale, uso di terminologie e rappresentazioni specifiche Livelli Punti previsti Gravemente insufficiente 1 Insufficiente 1.5 Sufficiente 2 Buono 2.5 Ottimo 3 Gravemente insufficiente 1 Insufficiente 2 Mediocre 3 Sufficiente 4 Buono 5 Ottimo 6 Gravemente insufficiente 1 Insufficiente 1.5 Sufficiente 2 Buono 2.5 Ottimo 3 Gravemente insufficiente 1 Insufficiente 1.5 Sufficiente 2 Buono 2.5 Ottimo 3 Punti proposti A) B) C) D) SOMMA A)+B)+C)+D) = PUNTEGGIO TOTALE Pagina 72 di 76 COLLOQUIO Indicatori Descrittori Eccellente e approfondita Conoscenza argomenti ARGOMENTI PROPOSTI DALLA COMMISSIONE (max 22 punti) Competenza espressiva Abilità di analisi, sintesi e rielaborazione ARGOMENTO PROPOSTO DAL CANDIDATO (max 6 punti) DISCUSSIONE SULLE PROVE SCRITTE (max 2 punti) Conoscenza dell’argomento e abilità collegamenti Competenza espressiva Capacità di autocorrezione e di motivare le scelte Punti previsti 9 Completa e puntuale 8 Corretta e articolata 7 Corretta e diffusa 6 Essenziale solo se guidata 5 Essenziale, ma non completa 4 Superficiale e approssimativa 3 Superficiale e frammentaria 2 Lacunosa e confusa 1 Fluente, appropriata, ricca 6 Scorrevole e corretta 5 Semplice e corretta 4 Semplice con incertezze 3 Incerta 2 Scorretta e confusa 1 Coerenti e originali 7 Adeguate e autonome 6 Semplici ed essenziali 5 Elementari 4 Superficiali e approssimative 3 Limitate e incerte 2 Molto Confuse 1 Completa, articolata e originale 3 Corretta ed essenziale 2 Superficiale e confusa 1 Scorrevole e efficace 3 Semplice e corretta 2 Incerta e poco chiara 1 Pronta e sicura 2 Essenziale 1 Incerta e confusa 0 Punteggio in trentesimi assegnato alla prova Punti assegnati ____/30 Pagina 73 di 76 ALLEGATO D) DEL CONSIGLIO DI CLASSE ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO MATERIALI DELL’AREA DI PROGETTO La classe non ha effettuato alcuna attività dell‘area di progetto. Pagina 74 di 76 ALLEGATO E) DEL CONSIGLIO DI CLASSE ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO CORSI INTEGRATIVI FACOLTATIVI ORGANIZZATI DALL’ISTITUTO La scuola ha organizzato e gestito, durante l’anno scolastico, corsi integrativi facoltativi, sia nell’ambito dell’ampliamento dell’Offerta Formativa, sia con funzione di orientamento universitario. I corsi, programmati all’inizio dell’anno, sono stati proposti agli studenti che hanno operato le loro scelte. Al termine di ciascun corso sono state effettuate verifiche delle conoscenze e/o delle competenze acquisite, delle quali il consiglio di classe ha tenuto conto per l’assegnazione del credito scolastico (si allegano copie degli attestati per l'accesso al credito scolastico). Nella tabella che segue una sintesi dei corsi seguiti dalla classe. TITOLO DEL CORSO Numero delle ore DOCENTE Numero studenti (*) Corso di preparazione Olimpiadi di Matematica (fase di Istituto) 10 Alderighi, D’Ambrosi 2 Corso di preparazione Olimpiadi di Fisica 10 D’Ambrosi, Donelli 7 Corso base di Russo 20 Serrini 1 Corso di preparazione Giochi della Chimica 10 Venturi 1 Corso di preparazione Olimpiadi di Matematica (gara a squadre, fase provinciale/nazionale) 24 Comito 1 (*) La certificazione è a disposizione della Commissione di esame Pagina 75 di 76 ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A INDIRIZZO: LICEO SCIENTIFICO DISCIPLINA DOCENTE Lingua e letteratura italiana CECCANTI MARCO Lingua e cultura latina CECCANTI MARCO Lingua e cultura straniera (Inglese) BORGIOLI LUCA Storia BIGIO ANNA MARIA Filosofia BIGIO ANNA MARIA Matematica ALDERIGHI DANIELE Fisica COMITO CARLO Scienze naturali (Biologia, chimica, scienze della Terra) VENTURI VALERIA Disegno e storia dell'arte PRISTERA' GIUSEPPE Scienze motorie e sportive ZOPPI MARCO Religione cattolica BAZZOLI MANUELA FIRMA Scandicci, 2 maggio 2017 Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Maria Addabbo Pagina 76 di 76 Per lo studio della geometria analitica nello spazio (o 3D come si usa dire) conviene usare un approccio un po’ diverso rispetto a quanto fatto per la geometria nel piano, che è più basato sul calcolo vettoriale. Perciò prima di iniziare questa nuova parte del programma richiameremo le nozioni di base sui vettori e sulle operazioni tra essi che ci saranno utili in seguito. 1. Richiami di calcolo vettoriale 1.1.Base orto-normale del piano Nel piano cartesiano, un vettore è individuato da una coppia di punti. Con riferimento alla Figura 1 , possiamo indicare i punti A e B rispettivamente come punto di origine e come estremo del vettore AB . I modulo del vettore viene indicato con AB e rappresenta la distanza tra punti A e B. Il vettore di modulo zero (il cui simbolo è 0 ) prende il nome di vettore nullo, si ha quindi 0 0 . Figura 1 I vettori di modulo unitario che vengono indicati con un accento circonflesso sopra il nome del vettore (ad es. v̂ ) prendono il nome di versori, ovvero vˆ 1 . In queste dispense, come in molti testi, indicheremo con iˆ e ĵ i “Versori” degli assi cartesiani x e y rispettivamente (vedi Figura 1). Essi costituiscono una base orto-normale del piano. Sono una base perché tutti i vettori del piano possono essere espressi usando questi versori in un modo unico. Il doppio aggettivo orto-normale sta a significare che sono tra loro ortogonali e che hanno modulo unitario sono cioè “normalizzati”, caratteristiche queste non necessarie per i vettori di una base del piano, ma che, come vedremo, comportano dei vantaggi. NB: questa è la base più “naturale” del piano (viene detta infatti base canonica) ma non è l’unica. Ogni coppia di vettori non collineari (le cui direzioni non siano cioè parallele) può essere usata per esprimere i vettori del piano. In linea di principio quindi non è neppure necessario che i due vettori siano ortogonali o di lunghezza unitaria. Quindi per la base “naturale” costituita dai versori iˆ e ĵ abbiamo iˆ ˆj 1 e iˆ ˆj 1.2.Operazioni con i vettori 1.2.1. Somma tra vettori Dati due vettori v1 AB e v2 BC viene definito il vettore somma w AC e si scrive quindi v1 v2 w , per ricavare il quale si usa la nota regola del parallelogramma. L’operazione di somma tra vettori gode delle seguenti proprietà: - Commutativa: v1 v2 v2 v1 - Associativa: v1 v2 v3 v1 v2 v3 - Ha il vettore nullo come elemento neutro: v1 0 v1 - Ogni vettore del piano v ha l’opposto v in modo che la loro somma sia il vettore nullo: Figura 2-Somma tra vettori v v 0 1.2.2. Prodotto di uno scalare per un vettore Dato il vettore v e il numero reale k , è definito il prodotto di uno scalare per un vettore e si indica con kv . Esso ha le seguenti proprietà: a) il modulo di kv è dato dal valore assoluto di k moltiplicato per il modulo di v , cioè kv k v ; b) kv e v individuano la stessa retta, cioè hanno la stessa direzione; c) Se k 0 , kv e v hanno lo stesso verso, se k 0 , kv e v hanno verso opposto. Figura 3 - Prodotto di uno scalare per un vettore Ovviamente se k 0 si ha , 0v 0 . Con riferimento alla Figura 3 si ha poi ad esempio v 2u e 1 w u. 2 1.2.3. Componenti di un vettore Usando le due operazioni di somma e prodotto per uno scalare e la base ortonormale costituita dai versori iˆ e ĵ , possiamo esprimere qualsiasi vettore del piano. Ad esempio facendo riferimento alla Figura 4, il vettore v AB può essere ottenuto sommando i vettori AA' 5 iˆ e A' B 2 ˆj , cioè Figura 4 - Componenti di un vettore v 5 iˆ 2 ˆj . I numeri 5 e 2 sono dette componenti di v nella base iˆ ; ĵ . 1.2.4. Notazioni Detto questo possiamo indicare il vettore v di componenti a e b in vari modi: v a iˆ b ˆj come combinazione lineare dei versori iˆ e ĵ indicandone le componenti in un vettore riga v a; b come vettore colonna a v b Ad esempio il vettore v della Figura 4 può essere indicato indifferentemente in uno dei seguenti modi: v 5 iˆ 2 ˆj 5 v 2 oppure oppure v 5;2 NB: Nonostante siano sempre rappresentati come applicati in un punto, i vettori espressi in componenti contengono informazioni solo su direzione, verso e modulo. Esprimono cioè non un vettore particolare ma una classe di vettori equipollenti cioè tutti i vettori con direzioni parallele, con uno stesso verso e uno stesso modulo. NB: Come vettori colonna i versori degli assi si esprimono così 1 iˆ 0 0 ĵ 1 Un ulteriore utilissima rappresentazione è la seguente: differenza di punti (punto di “arrivo” – punto di “partenza”) cioè, riferendosi alla Figura 4 v B A Usando questa rappresentazione ad esempio si possono usare le coordinate cartesiane dei punti A(0;0) e B(-5;2) di “partenza” e “arrivo” del vettore come indicati dalla Figura 4 per determinarne le componenti: v B A 5;2 0;0 5 0;2 0 5;2 . Lo stesso risultato si ottiene calcolando le componenti del vettore v B A nella Figura 1. 1.2.5. Operazioni in componenti Dati due vettori v1 a1 iˆ b1 ˆj e v2 a2 iˆ b2 ˆj la somma tra vettori si può effettuare come segue utilizzando direttamente le componenti del vettore: usando i versori v1 v2 a1 iˆ b1 ˆj a2 iˆ b2 ˆj a1 a2 iˆ b1 b2 ˆj , usando i vettori riga v1 v2 a1; b1 a2 ; b2 a1 a2 ; b1 b2 a a a a2 v1 v2 1 2 1 b1 b2 b1 b2 oppure usando i vettori colonna Per il prodotto di un vettore per uno scalare analogamente si ha: usando i versori kv k a iˆ b ˆj ka iˆ kb ˆj usando i vettori riga kv k a; b ka; kb o i vettori colonna a ka kv k b kb Esempio 1 3 Dati i due vettori v1 3 iˆ 2 ˆj e v2 iˆ ˆj , calcola il seguente vettore w 2v1 v2 . 2 Si ha, ad esempio usando la notazione dei vettori colonna, 3 15 3 3 3 1 6 2 6 2 2 3 w 2v1 v2 2 2 2 2 1 4 3 4 3 11 2 2 2 Esempio 2 Dati i vettori v1 2a iˆ 3a 4 ˆj e v1 2 iˆ a ˆj , determina il valori di a in modo che i due vettori siano collineari. Affinché i due vettori siano collineari (cioè paralleli o anti-paralleli) si deve avere v1 bv2 per qualche numero reale b. Ovvero v1 bv2 0 . Si ha quindi l’equazione vettoriale 2aiˆ 3a 4 ˆj b 2iˆ a ˆj (2a 2b)iˆ (3a 4 ab) ˆj 0iˆ 0 ˆj Affinché essa sia verificata, devono essere verificate le equazioni scalari relative a tutte le sue componenti: 2a 2b 0 3a 4 ab 0 che risolte per sostituzione danno a=4 e b=1. Usando i vettori colonna si avrebbe 2a 2 0 b 3a 4 a 0 cioè 2a 2b 0 . 3a 4 ab 0 Otteniamo quindi la stessa equazione vettoriale che, uguagliando righe di ambo i membri, porta alle due equazioni scalari viste prima. 1.2.6. Prodotto scalare E’ un’operazione tra due vettori che da come risultato uno scalare ed è definita da (1) v1 v2 v1 v2 cos essendo l’angolo compreso tra le direzioni “positive” dei due vettori. NB: Con il prodotto scalare le caratteristiche di orto-normalità dei versori iˆ , ĵ possono essere espresse nel modo seguente 2 2 ˆj ˆj ˆj cos 0 1 iˆ iˆ iˆ cos 0 1 iˆ ˆj ˆj iˆ iˆ ˆj cos 90 0 Le prime due esprimono il fatto che iˆ , ĵ sono versori, cioè hanno modulo unitario. La terza esprime invece il fatto che il prodotto scalare nullo tra due vettori equivale alla condizione di perpendicolarità tra vettori !! Prodotto scalare in componenti Dati due vettori qualsiasi v1 a1 iˆ b1 ˆj e v2 a2 iˆ b2 ˆj , il loro prodotto scalare rimane definito dalla proprietà distributiva e dalle relazioni viste sopra per iˆ e ĵ v1 v2 a1 iˆ b1 ˆj a2 iˆ b2 ˆj a1a2iˆ iˆ a1b2iˆ ˆj b1a2 ˆj iˆ b1b2 ˆj ˆj v1 v2 a1a2 b1b2 Tramite prodotto scalare si può anche esprimere il modulo di un vettore semplicemente prendendo il prodotto del vettore per se stesso: 2 v1 v1 v1 a12 b12 Noti i vettori si può ricavare l’angolo compreso tra essi invertendo la definizione di prodotto scalare v1 v2 cos v1 v2 1.3.Esercizi vari sul calcolo dei vettori Esempio 3: Calcolo con prodotto scalare in componenti Dati i vettori v1 iˆ 2 ˆj e v2 iˆ 3 ˆj , determina i moduli dei vettori e l’angolo acuto tra essi compreso. Figura 5 2 I moduli sono facilmente calcolabili usando la relazione v v v a 2 b 2 , quindi v1 v1 v1 12 22 5 e anche v2 v2 v2 12 32 10 Il prodotto scalare dei due vettori è v1 v2 a1a2 b1b2 1 1 2 3 5 v1 v2 5 1 Il coseno dell’angolo tra essi compreso è quindi cos . I due vettori formano v1 v2 5 10 2 quindi un angolo di 45°. Esempio 4: Punto medio di un segmento Usando la rappresentazione dei vettori come differenza di punti mostrare che le coordinate del punto medio M di un segmento di estremi A x A ; y A e B xB ; yB sono date dalla media delle coordinate omologhe. Se M è il punto medio di AB si ha : dalla quale si ottiene e, esplicitando rispetto al punto M B A 2M A B A 2M 2 A 1 M A B 2 Figura 6 NB: Questa espressione è ovviamente equivalente a M O 1 A O B O 2 Passando poi alle coordinate si ottiene il risultato noto xM ; yM 1 x A ; y A xB ; yB 1 x A xB ; y A yB x A xB ; y A yB (2) 2 2 2 Esempio 5: Calcolo in componenti 1 2 1 ,1 2 Dati i vettori a 3, , b 1, 2 e c a) calcola le componenti dei seguenti vettori: a b c 1 2a b 2 1 1 1 1 3 7 ,1 3 1 , 2 1 , 2 2 2 2 2 2 1 1 3 11 1 1 1 3 1 2a b 2 3, 1,2 6, ,1 6 , 1 , 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Si ha a b c 3, 1,2 2 b) Verifica che valgono le seguenti uguaglianze: a b c a c b c a b a b a a b b (proprietà distributiva) (pseudo prodotto notevole) Calcoliamo separatamente i due membri e verifichiamo che sono uguali 1 1 5 a b 3; 1;2 3 1; 2 2; 2 2 2 5 1 1 5 5 3 quindi a b c 2; ;1 2 1 1 2 2 2 2 2 2 per il secondo membro si ha 1 1 3 1 1 3 1 a c b c 3; ;1 1;2 ;1 2 2 2 2 2 2 2 2 c) Scrivi il vettore c come combinazione lineare di (o nella base di…) a e b . Determina cioè i coefficienti x e y in modo che valga la seguente relazione c xa yb 1 1 xa yb x 3, y 1,2 ,1 c 2 2 1 1 eseguendo i prodotti scalare per vettore si ottiene 3x, x y,2 y ,1 2 2 Si ha una equazione tra vettori sommando i vettori al primo membro 1 1 3x y, x 2 y ,1 2 2 passando alle equazioni scalari relative alle due componenti 1 3x y 2 1 da cui x 0 e y 2 1 x 2 y 1 2 2. Punti e rette nel piano Vediamo ora di applicare l’algebra dei vettori ad alcuni problemi noti di geometria analitica nel piano. 2.1.Retta per un punto parallela ad un vettore ux Dati il punto Ax A ; y A e il vettore u , vogliamo determinare uy l’equazione della retta passante per A parallela ad u . Per farlo basta considerare un generico punto Px; y del piano e imporre la condizione di appartenenza alla retta richiesta. Il punto P appartiene alla retta cercata se e solo se il vettore P A è Figura 7: retta per un punto parallela ad un vettore collineare (cioè proporzionale) al vettore u , cioè P A t u (3) L’equazione (3) può essere scritta in componenti usando i vettori colonna nel seguente modo x xA ux t y yA uy Che passando alle equazioni scalari delle componenti può essere scritta nel seguente modo (4) x xA t ux y yA t uy x xA t ux y yA t uy ovvero Le eq. (4) costituiscono le equazioni parametriche di una retta, dove le componenti del vettore u determinano l’inclinazione della retta. NB: usando l’algebra dei punti, dall’eq.(3) si può anche scrivere P A t u che x xA ux in componenti diventa t che quindi, passando alle eq. scalari, y yA uy danno di nuovo le eq.(4). Si può passare all’equazione cartesiana semplicemente ricavando il parametro t dalla prima equazione e poi sostituendolo nella seconda. Si ottiene (5) x xA t e quindi ux y yA uy ux x x A cioè la formula del fascio proprio di rette, dove il rapporto m con uy ux ux 0 tra le componenti del vettore u che determina la direzione della retta, rappresenta il coefficiente angolare. NB: A differenza della eq. (5), le equazioni (4) valgono anche se u x 0 , cioè se il vettore direttore è parallelo all’asse delle x. Esempio 6 3 ;2 e B1;3 . 2 Determina le equazioni della retta passante per i punti A E’ sufficiente usare uno dei due punti per il passaggio della retta e usare come vettore “direttore” 5 u B A ;1 , quindi la condizione di appartenenza del punto generico Px; y alla retta cercata si 2 3 5 x t può scrivere usando le eq.(4) così 2 2 . y 2 t uy 2 Eliminando il parametro t si ottiene 2 x 5 y 13 0 , il cui coefficiente angolare è m . ux 5 Esempio 7 Determina le equazioni della retta passante per il punto A 1;2 e parallela alla retta di equazione y 3x 1 . Il coefficiente angolare è 3, possiamo quindi scegliere un vettore “direttore” u 1;3 , (ci sono infinite coppie di numeri il cui rapporto è 3, basta sceglierne una). Si ha quindi per le equazioni parametriche x 1 1 t y 2 3 x 1 t y 2 3t ovvero E per l’equazione cartesiana y 2 3x 1 . 2.2.Retta per un punto ortogonale ad un vettore a b Supponiamo ora di avere il punto Ax A ; y A e il vettore n e che si vogliano determinare le equazioni della retta passante per il punto A e ortogonale al vettore n . Riguardo all’ortogonalità tra vettori, abbiamo già visto nella sezione 1.2.6 che il prodotto scalare nullo tra due vettori equivale alla condizione di ortogonalità tra essi. Prendendo il solito punto generico del piano Px; y imponiamo allora la condizione di appartenenza alla retta richiesta. Il punto P appartiene alla retta cercata se e solo se il vettore P A è ortogonale al vettore n . Esprimiamo questa Figura 8 - Retta per un punto ortogonale ad un vettore dato. condizione di ortogonalità scrivendo che il loro prodotto scalare è pari a zero (6) P A n 0 L’equazione scalare (6) può essere scritta in componenti usando i vettori nel seguente modo (7) x x A ; y y A a 0 b che, eseguendo il prodotto scalare diventa (8) a x x A b y y A 0 ovvero a x b y a xA b y A 0 Abbiamo quindi ottenuto l’equazione della retta nella forma implicita axb yc 0 (9) a xA b y A c dove si è posto NB: (osservazione importante!) I coefficienti a di x e b di y nella equazione implicita della retta (9) sono le componenti del vettore n ortogonale alla retta! Se vogliamo scrivere le equazioni parametriche della retta in funzione del parametro t, basta porre x=t ed esplicitare la variabile y x t a y b t c (10) Possiamo quindi riassumere dicendo che: ux Le equazioni parametriche di una retta passante per Ax A ; y A e parallela al vettore u si uy ottengono scrivendo la collinearità del vettore P A e del vettore u , essendo Px; y un punto qualsiasi del piano, ovvero… P A t u e quindi x xA t ux y yA t uy a b L’equazione cartesiana di una retta passante per Ax A ; y A e ortogonale al vettore n si ottiene ponendo uguale a zero il prodotto scalare tra il vettore P A e il vettore n , ovvero… P A n 0 e quindi a x x A b y y A 0 Esempio 8 Determina le equazioni della retta passante per A 3;2 ortogonale alla direzione individuata dai punti B0;1 e C 2;1 . Come vettore ortogonale possiamo prendere il vettore B C (ma potremmo prendere anche C B o un qualsiasi vettore collineare ad esso), quindi abbiamo 0 2 2 . B C 1 1 2 Scriviamo quindi, usando la (7) il prodotto scalare tra P A e B C e poniamolo uguale a zero x 3; y 2 2 0 2 2x 3 2 y 2 0 x y 1 0 . e quindi Esempio 9 Determina il versore ortogonale alla retta di equazione y 1 x4. 2 Per trovare il versore ortogonale basta trovare un vettore ortogonale alla retta e poi dividere tale vettore per il suo modulo in modo che ne risulti un vettore di modulo unitario cioè un versore per l’appunto. Mettiamo la retta in forma implicita e leggiamo le componenti del vettore n ad essa ortogonale 1 x 2 y 8 0 n 2 Per ottenere il suo versore è sufficiente trovare il modulo di n e dividere il vettore per il proprio modulo n 12 2 2 5 n 1 1 nˆ n 5 2 Esempio 10 Data la circonferenza di centro C 1;2 determina la retta ad 3 2 essa tangente nel suo punto A ;1 . Essendo il punto di tangenza A appartenente alla circonferenza, per le proprietà della tangente alla circonferenza basta cercare la retta passante per A e ortogonale al raggio AC, cioè, ad esempio, al 5 2 scalare tra il vettore P A e A C , cioè vettore A C ;1 . Imponiamo quindi che sia nullo il prodotto 3 5 x ; y 1 ;1 0 2 2 5 11 0. e otteniamo x y 2 4 P A A C 0 5 3 x y 1 0 2 2 (procedimento alternativo) Avremmo anche potuto cercare la retta nella forma a x b y c 0 dove i 5 2 parametri a e b sono immediatamente identificabili con le componenti del vettore A C ;1 , 5 x y c 0 e determinando poi il parametro c imponendo il passaggio della 2 5 3 11 3 retta per il punto A ;1 1 c 0 c . 2 2 4 2 ottenendo quindi 3. Punti, rette e piani nello spazio Passiamo ora dal piano 2-dimensionale allo spazio 3-dimensionale. E’ quest’ultimo infatti lo spazio geometrico naturale nel quale viviamo e nel quale ci proponiamo di descrivere e studiare forme geometriche e i fenomeni fisici osservabili. Il passaggio alle coordinate spaziali è abbastanza intuitivo. Nello spazio viene fissata una terna di assi orientati, tra loro ortogonali x, y, z , con l’origine O in comune e presi in modo tale che le loro direzioni positive siano orientati come le prime tre dita della mano destra (vedi Figura 9 ). Una terna con queste caratteristiche prende il nome di terna ortogonale destra. Su ognuno degli assi viene poi stabilita una unità di misura, che per comodità si prende uguale sui tre assi. Figura 9 - Terna ortogonale destra In questo modo è possibile porre ogni punto dello spazio in corrispondenza biunivoca con una terna di numeri reali che rappresentano le sue coordinate cartesiane. In Figura 10 è rappresentato il punto P2;3;5 . L’origine O ha ovviamente coordinate O0;0;0 . Figura 10 - coordinate cartesiane nello spazio Piani coordinati Nello spazio in cui si sia definita una terna di assi cartesiani x, y, z, si possono individuare i piani passanti dall’origine che contengono, ciascuno, due dei tre assi cartesiani. Il piano xy (perpendicolare all’asse z), il piano yz (perpendicolare all’asse x), il piano xz (perpendicolare all’asse y). Questi piani sono detti piani coordinati. Vettori Allo stesso modo un generico vettore v nello spazio è dotato di tre componenti v x , v y , vz . Si può quindi scrivere: (11) v vx ; v y ; v z vx iˆ v y ˆj v z kˆ Dove iˆ ˆj kˆ sono i versori degli assi cartesiani x, y, z . Ad esempio il vettore che in Figura 10 è applicato nell’origine O e punta a P2;3;5 può essere indicato come OP P O 2 0;3 0;5 0 2;3;5 2iˆ 3 ˆj 5kˆ . 3.1. Piano ortogonale a un vettore Dato un punto AxA ; y A ; z A nello spazio cartesiano e un vettore n a; b; c a iˆ b ˆj c kˆ rimane definito univocamente il piano passante per il punto A e perpendicolare al vettore n . Cerchiamo quindi di determinarne l’equazione. Per fare questo operiamo in modo analogo a quello in cui abbiamo determinato (vedi sez. 2.2) l’equazione di una retta nel piano cartesiano dati un punto della retta e un vettore ad essa ortogonale. Per un qualsiasi punto Px; y; z del piano cercato, infatti, il vettore P A dovrà risultare ortogonale al vettore n a; b; c perpendicolare al piano richiesto (vedi Figura 11). Per tutti i punti del piano dovrà quindi valere la relazione di perpendicolarità tra questi due vettori che come abbiamo visto si può esprimere usando il prodotto scalare Figura 11 - Piano perpendicolare al vettore B-A (12) P A n P A n 0 Che in componenti può essere scritta così P A n x xA ; y y A ; z z A a; b; c 0 E quindi (13) ax xA b y y A cz z A 0 ax by cz axA byA cz A Troviamo quindi che tutti i punti del piano cercato soddisfano un’equazione del tipo ax by cz d 0 (14) Dove i coefficienti a, b, c di x, y, z non sono altro che le componenti del vettore n ortogonale al piano e il coefficiente d dipende anche dal punto A dal quale il piano passa. L’equazione (14) è quindi l’equazione cartesiana di un piano nello spazio. Esempio 11 Con riferimento alla Figura 11, dati i punti A0;1;0 e B0;0;2 determiniamo l’equazione del piano passante per il punto A e perpendicolare al vettore n B A . Si ha n B A 0;0;2 0;1;0 0;1;2 Preso il generico punto dello spazio Px; y; z imponiamo, affinché appartenga al piano cercato, la condizione di perpendicolarità tra n B A e il vettore P A x; y 1; z . n P A 0 Che scritta in componenti ci da l’equazione del piano cercato 0;1;2 x; y 1; z 0 y 1 2 z 0 y 2z 1 0 Esempio 12 Determina l’equazione del piano passante per il punto A1;2;0 parallelo al piano di equazione : 3x 2 y z 10 0 . Se il piano cercato deve essere parallelo al piano , allora sarà anch’esso perpendicolare al vettore n 3;2;1 ottenuto leggendo i coefficienti a, b, c nell’equazione cartesiana di . Scriviamo quindi la condizione di perpendicolarità n P A 0 e otteniamo 3;2;1 x 1; y 2; z 0 3.2. 3x 1 2 y 2 z 0 3x 2 y z 7 0 Retta nello spazio parallela a un vettore dato (Vettore direttore) Vogliamo ora determinare le equazioni della retta nello spazio, passante per il punto AxA ; y A ; z A e con direzione parallela a quella di un dato vettore v v x ; v y ; v z v x iˆ v y ˆj v z kˆ . Poiché v indica la direzione della retta, possiamo chiamarlo “Vettore direttore”. Tutti e soli i punti Px; y; z della retta cercata sono tali che P A è collineare (cioè parallelo) al vettore v . Il vettore P A si deve quindi poter scrivere come v moltiplicato per un qualsiasi numero reale t (prodotto di un vettore per uno scalare), cioè (15) si ha quindi P A t v con t numero reale qualsiasi. x xA ; y yA ; z z A t vx ; vy ; vz e uguagliando le componenti a 2 a 2, si ottengono le cosiddette equazioni parametriche della retta. (16) x x A t vx y yA t vy z z A t vz x x A t vx y yA t vy z z A t vz La seconda terna delle eq. (16) può essere vista anche nel seguente modo (17) P Atv In cui, partendo dal punto “iniziale” A, si possono ottenere tutti i punti P della retta spostandosi nello spazio di una frazione del vettore “direttore” v . Esempio 13 Determiniamo le equazioni della retta r passante per A=(1;1;0) e B=(1;2;2). Potremmo prendere come punto base A e come vettore direttore il vettore v B A Si ha v 1 1;2 1;2 0 0;1;2 , le equazioni parametriche della retta sono quindi P Atv x 1 y 1 t z 2t 3.2.1. Equazioni cartesiane della retta Per ottenere le equazioni cartesiane della retta (nello spazio la retta ha 2 equazioni!) è sufficiente eliminare il parametro t accoppiando 2 delle 3 equazioni parametriche. In riferimento all’esempio precedente si può eliminare t dalle ultime due equazioni x 1 y 1 t z 2t x 1 t y 1 z 2t x 1 t y 1 z 2 y 1 x 1 r: 2 y z 2 Queste sono le equazioni cartesiane della retta r , ognuna delle quali come abbiamo visto rappresenta un piano. La retta r quindi rimane definita in questo modo come intersezione di due piani. Esistono infinite coppie di piani che possono definire la stessa retta. In effetti i piani dello spazio passanti da una determinata retta sono infiniti (come le rette nel piano passanti da un punto!) e una qualunque coppia di questi piani definisce di fatto la stessa retta. 3.2.2. Equazioni parametriche del piano Nella sezione 3.1 abbiamo visto come ricavare l’equazione cartesiana di un piano utilizzando la proprietà del piano come luogo geometrico dei punti P tali che P A n 0 , dati AxA ; y A ; z A un punto del piano e n a; b; c un vettore ad esso ortogonale. Supponiamo adesso di conoscere oltre ad un punto del piano A, le componenti di due vettori u ux ; u y ; uz e v vx ; v y ; vz non paralleli tra loro. Immaginando i due vettori applicati nel punto A rimane definito univocamente il piano passante per A e contenente i due vettori u e v . Per ogni punto Px; y; z del piano cercato si ha che il vettore P A , che pure sta nel piano, può essere scritto come combinazione lineare dei vettori u e v , in quanto questi ultimi costituiscono (non essendo tra loro paralleli) una Figura 12 - Piano per un punto con vettori complanari. base del piano cercato. Si ha quindi P A t u s v (18) con t, s numeri reali qualsiasi. Passando in componenti si ha x xA ; y yA ; z z A t ux ; u y ; uz s vx ; vy ; vz e quindi (19) x x A t u x s vx y yA t u y s vy z z A t u z s vz x x A t u x s vx y yA t u y s vy z z A t u z s vz Le equazioni (19) sono le equazioni parametriche del piano cercato. Esempio 14 Determina le equazioni parametriche e cartesiane del piano passante per i punti A=(2;0;1), B=(0;1;0), C=(0;0;3) (per tre punti non allineati passa uno e un solo piano) Possiamo utilizzare A come punto appartenente al piano e i vettori B A e C A come vettori complanari. Abbiamo B A 2;1;1 e C A 2;0;2 Possiamo quindi scrivere le equazioni parametriche del piano cercato x x A t u x s vx y yA t u y s vy z z A t u z s vz x 2 2t 2s y t z 1 t 2s Per passare all’equazione cartesiana del piano è sufficiente combinare le tre equazioni parametriche trovate, eliminando i parametri t e s. Ad esempio si può ricavare t dalla seconda equazione e sostituirlo nelle altre t y x 2 2 y 2s z 1 y 2s E poi eliminare s sommando le altre due equazioni, ottenendo x z 3 3 y x 3y z 3 3.3.Retta perpendicolare ad un piano Supponiamo ora di voler trovare le equazioni (cartesiane o parametriche) di una retta r passante per un punto noto AxA ; y A ; z A e perpendicolare ad un dato piano di equazione cartesiana ax by cz d 0 . Della retta conosciamo quindi un punto (il punto A) e la direzione data da un vettore ortogonale al piano che sappiamo avere per componenti i coefficienti a, b, c nell’equazione del piano. Le equazioni della retta più a portata di mano sono quindi quelle parametriche. Infatti come vettore direttore della retta il vettore n a; b; c ortogonale al piano, si può scrivere direttamente P A t v o anche P A t n x x A at y y A bt z z ct A Esempio 15 Determina le equazioni della retta r passante per A 1;0;3 perpendicolare al piano di equazione cartesiana x y 2 z 0 . Dall’equazione del piano deduciamo le componenti di un vettore perpendicolare al piano n 1;1;2 che usiamo come vettore direttore della retta. Si ha quindi x x A at y y A bt z z ct A x 1 t y 0 t z 3 2t che sono le equazioni parametriche della retta cercata. Per ottenere le equazioni cartesiane possiamo ad esempio eliminare il parametro t prima tra le prime due equazioni e poi tra le seconde due ottenendo nel primo caso x 1 t y 0 t x 1 t t y x 1 y t y z 3 2t z 3 2 y x y 1 0 E nel secondo caso y 0 t z 3 2t Le equazioni cartesiane della retta sono quindi x y 1 0 2 y z 3 0 Che rappresentano la retta come intersezione di due piani (vedi figura). 2y z 3 0 4. Riepilogo Retta per il punto AxA ; y A ; z A parallela a un “vettore direttore” v vx ; v y ; vz P Atv Eq. Parametriche x x A t vx y yA t vy z z A t vz Retta come intersezione di piani ax by cz d 0 a1 x b1 y c1 z d1 0 Eq. Cartesiane Piano per il punto AxA ; y A ; z A perpendicolare a un “vettore normale” n a, b, c P A n 0 ax by cz d 0 Eq. Cartesiana Piano per il punto AxA ; y A ; z A che giace sui vettori complanari u ux ; u y ; uz P A t u s v Eq. Parametriche e v v ; v ; v x y x x A t u x s vx y yA t u y s vy z z A t u z s vz 5. Formule in analogia con la Geometria Analitica 2D Punto medio M del segmento AB essendo AxA ; y A ; z A e B xB ; yB ; zB (20) x xB y A y B z A z B M A ; ; 2 2 2 Distanza tra due punti AxA ; y A ; z A e B xB ; yB ; zB (lunghezza del segmento AB) (21) AB x A xB 2 y A yB 2 z A z B 2 Distanza d di un punto AxA ; y A ; z A da un piano di equazione cartesiana ax by cz d 0 (22) d axA byA cz A d a 2 b2 c2 z 6. Distanza di un punto da una retta Supponiamo di voler determinare ora la distanza del punto B2;3;0 dalla retta r di equazioni cartesiane x y 1 0 r: 2 y z 3 0 vista nell’esempio precedente e riportata in Figura 13. Quello che faremo sono i seguenti passi: - Determiniamo il piano passante per B e perpendicolare alla retta r; - Troviamo il punto D di intersezione tra il piano e la retta r; - Figura 13 - Distanza punto-retta Calcoliamo la distanza cercata come distanza tra i due punti B e D. piano passante per B e perpendicolare alla retta r Dalle equazioni parametriche della retta possiamo ricavare le componenti del suo vettore direttore. Ricaviamo dunque le equazioni parametriche da quelle cartesiane x y 1 0 r: 2 y z 3 0 x t t y 1 0 2 y z 3 0 x t y 1 t 2 1 t z 3 0 x t y 1 t z 5 2t utilizziamo poi i coefficienti del parametro t come componenti del vettore direttore u ux ; u y ; uz della retta. Abbiamo quindi u 1;1;2 che è un vettore ortogonale al piano cercato. Possiamo quindi scrivere (come abbiamo fatto nel paragrafo 3.1) l’equazione del piano passante per B perpendicolare al vettore u 1x 2 1 y 3 2z 0 0 x y 2z 1 0 Intersezione del piano con la retta r Mettiamo a sistema le equazioni cartesiane della retta con l’equazione del piano per trovare il punto D r x y 1 0 r : 2 y z 3 0 : x y 2 z 1 0 11 6 3 ; ; 5 5 5 Risolvendo si ottiene D x y 1 0 2 y z 3 0 x y 2z 1 0 Calcolo della distanza B-r come distanza BD 11 6 3 ; ; e B2;3;0 , quindi 5 5 5 Si ha D xD xB 2 yD yB 2 z D z B 2 BD 2 2 2 2 2 11 6 3 2 3 0 5 5 5 2 2 2 2 1 3 11 6 3 21 9 3 2 3 0 531 59 5 5 5 5 5 5 5 5 7. Equazioni di superfici notevoli 7.1. La Sfera E’ il luogo geometrico dei punti Px; y; z dello spazio che hanno una distanza fissata ( pari a R) da un punto C ; ; , per i quali usando la (21) si ha PC 2 R 2 (23) x 2 y 2 z 2 R2 Esempio 16 Determina l’equazione della sfera con centro nel punto C0;1;2 e tangente al piano di equazione : x z 1 0 Detto A il punto di tangenza, la sfera avrà il raggio pari alla distanza del centro C dal piano tangente dato. Sarà quindi , usando la formula (22) per il calcolo della distanza Punto – Piano R dC axA byA cz A d a 2 b2 c2 Figura 14 - Sfera tangente ad un piano. 0 0 2 1 11 3 2 L’equazione della sfera cercata è quindi data da x 0 y 1 z 2 3 2 2 2 2 2 x 2 y 1 z 2 2 2 9 2 7.1.1. Sezioni della Sfera (con piani paralleli ai piani coordinati) Come è facile immaginare la sezione di una sfera effettuata con un piano qualsiasi è una circonferenza o, nel caso il piano sia tangente, un punto (il punto di tangenza. Nell’esempio seguente effettueremo la sezione della sfera con un piano parallelo ad un dei piani coordinati. Esempio 17 Determina le equazioni della circonferenza ottenuta dalla sezione della dell’esempio precedente con il piano di equazione y 2 , e determinane il raggio r. Intanto osserviamo che, essendo la circonferenza cercata una curva nello spazio, ci aspettiamo che le equazioni cartesiane necessarie per descriverla siano 2. Figura 15 - Circonferenza come sezione di una sfera conun piano (vedi curva gialla). Esse infatti si ottengono semplicemente mettendo a sistema il piano e la sfera e semplificando ove possibile, ovvero 9 2 2 2 x y 1 z 2 2 y 2 (24) 7 2 2 x z 2 2 y 2 NB: la prima delle equazioni trovate è effettivamente della stessa forma di quella di una circonferenza nel piano xz, ma, nello spazio, da sola NON è l’equazione di una circonferenza, bensì quella di una superficie (1 equazione cartesiana nello spazio genera una superficie non una curva). La circonferenza è definita da entrambe le equazioni. Per determinare il raggio r di tale circonferenza utilizziamo il Teorema di Pitagora applicato al triangolo BCD rappresentato in figura, che ha il vertice B dell’angolo retto nel centro della circonferenza e i vertici C e D degli angoli acuti rispettivamente nel centro della sfera e sulla circonferenza, ovvero con riferimento alla figura R2 r 2 d 2 Si ha 3 R CD 2 2 2 2 Mentre possiamo calcolare BC come distanza d del punto C dal piano y 2 0 BC d axC byC czC d a 2 b2 c2 0 1 0 2 1 1 2 7 3 2 Si ha quindi r R d 1 2 2 2 2 2 r 7 2 Il risultato trovato si poteva desumere direttamente dalla prima delle equazioni (24), ma il procedimento mostrato funziona con un piano sezione qualsiasi, non necessariamente parallelo a uno dei piani coordinati. 7.2.L’ellissoide (a tre assi) In analogia con l’ellisse nel piano cartesiano, l’ellissoide con centro nell’origine degli assi è la superficie di equazione x2 y2 z 2 1 a2 b2 c2 (25) In cui le quantità a, b, c rappresentano la misura dei semiassi rispettivamente nelle tre direzioni x, y, z. In Figura 16 è riportato il grafico dell’ellissoide di equazione Figura 16 - Ellissoide a tre assi con centro nell'origine. x2 y2 2 z2 1 2 2 3 L’equazione dell’ellissoide centrato in un punto qualunque C ; ; dello spazio è, abbastanza ovviamente x 2 y 2 z 2 (26) a2 b2 c2 1 Le equazioni (25) e (26) si riducono all’equazione della sfera di raggio R nel caso si abbiano i tre semiassi uguali tra loro a b c R . 7.2.1. Sezioni dell’ellissoide (con piani paralleli ai piani coordinati) Le sezioni dell’ellissoide con piani paralleli agli assi coordinati sono ovviamente ellissi. Con riferimento alla Figura 16, le curve contenute nei piani coordinati sono le tre ellissi di equazioni Nel piano xy x2 y2 2 2 2 z 1 3 2 z 0 x2 y2 2 2 1 ellisse di semiassi a=2 e b=3 3 2 z 0 Nel piano xz x2 y2 2 2 2 z 1 3 2 y 0 Nel piano zy x2 y2 2 2 2 z 1 3 2 x 0 x2 2 z2 1 ellisse di semiassi a=2 e c=1 2 y 0 y2 2 2 z 1 ellisse di semiassi b=3 e c=1 3 x 0 7.3.Il Paraboloide ellittico (con vertice sull’asse z) La sua equazione può essere messa nella forma (27) z ax2 by 2 c E le sue sezioni sono: ellissi se effettuate con piani perpendicolari all’asse z parabole se effettuate con piani perpendicolari all’asse x o y. Figura 17 - Paraboloide ellittico con asse sull'asse z. Sono evidenziate l’ellisse di sezione con il piano z=1 (curva in giallo) e la parabola di sezione con il piano x=1 (curva in verde). ANNO SCOLASTICO: 2016 - 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A/L INDIRIZZO: Liceo Scientifico MATERIA: Fisica DOCENTE: Carlo Comito LIBRI DI TESTO: Walker J., “Dalla meccanica alla fisica moderna”, volumi 2 e 3, ed Linx-Pearson Dispense del docente (in allegato) CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI (al 26 aprile 2017) STRUMENTI DI FISICA-MATEMATICA • Ripasso su vettori e campi elettrici (settembre) − Vettori e operazioni con i vettori − Concetto di Campo vettoriale − Flusso di un campo attraverso una superficie − Legge di Gauss per il campo elettrostatico; caso generale per i campi conservativi − Campo elettrico di una lastra infinita uniformemente carica − Prodotto vettoriale (dicembre) • Cenni di circuitazione di un campo vettoriale (novembre) − Circuitazione di un campo vettoriale; il lavoro come circuitazione di una forza lungo una traiettoria − La differenza di potenziale come circuitazione di un campo conservativo; la circuitazione del campo elettrostatico • Cenni alla soluzione di equazioni differenziali (febbraio) Applicazione all’elettromagnetismo e ai circuiti RC ARGOMENTI DI FISICA • Corrente elettrica (settembre – novembre) − Concetto di corrente elettrica; verso e intensità di corrente − Cenni alla struttura cristallina dei metalli e elettroni di conduzione; velocità di deriva degli elettroni − Resistenza elettrica e prima legge di Ohm; andamento del potenziale in un circuito − Potenza dissipata in una resistenza − Concetto di “elementi in serie” in un circuito; resistenze in serie; resistenza equivalente − Resistenze in parallelo − Condensatori in un circuito; condensatori in parallelo; condensatori in serie − Semplici circuiti RC; espressioni di Q(t), I(t), ∆V(t) per il condensatore − La corrente in arrivo su un condensatore come derivata della carica sul condensatore • Magnetismo e correnti stazionarie (novembre – dicembre) − Concetto di “magnete” ed esempi di magneti naturali − Campo magnetico di un magnete e analogia con il campo elettrico di un dipolo elettrico − I magneti come dipoli intrinseci; il problema dei monopoli magnetici; Legge di Gauss per il campo megnetico − Campo magnetico generato da un filo rettilineo percorso da corrente − Corrente concatenata ad una linea chiusa; Legge di Ampère per correnti stazionarie − La spira percorsa da corrente come dipolo magnetico; cenno al campo magnetico al centro di una spira circolare − Campo magnetico all’interno di un solenoide infinito • Forze magnetiche su cariche elettriche (dicembre – gennaio) − La Forza di Lorentz nella forma qv×B; definizione di “Tesla” − Moto di cariche in campo magnetico; moto circolare uniforme nel campo magnetico costante e uniforme − Moto di cariche sotto campi elettrici e magnetici; esempio del selettore di velocità − La forza magnetica agente su un filo percorso da corrente − Forza tra due fili percorsi da corrente; l’Ampere come unità di misura fondamentale del SI • Induzione elettromagnetica (gennaio – febbraio) − L’esperienza di Faraday e la legge di Faraday-Lenz; concetto di “forza elettromotrice” − Applicazioni comuni della Legge di Faraday-Lenz per campi magnetici uniformi: variazione dell’area della superficie coinvolta (binari conduttori paralleli immersi in campo costante e collegati ad un estremo a d.d.p. fissa, con sbarra trasversale conduttrice libera di muoversi) variazione dell’angolo circuito-campo magnetico (spira che ruota in campo magnetico costante) variazione dell’intensità del campo magnetico − Generatori di corrente alternata e motori elettrici a corrente alternata; cenni al concetto di corrente alternata − Cenni ai fenomeni di autoinduzione; esperienza qualitativa della resistenza di un solenoide in corrente alternata − La forza elettromotrice come circuitazione del campo elettrico lungo una linea chiusa − La “corrente di spostamento” e il campo magnetico indotto; campo magnetico all’interno di un condensatore a facce piane parallele con carica variabile nel tempo − Le Equazioni di Maxwell nel caso generale − Cenni alle onde elettromagnetiche come soluzione delle equazioni di Maxwell in assenza di cariche • Relatività ristretta (febbraio – aprile) − Postulati della relatività ristretta; sistemi inerziali e invarianza del (modulo della) velocità della luce − Orologio a luce; dilatazione dei tempi come conseguenza dei postulati; concetto di “tempo proprio” − La contrazione delle lunghezze come conseguenza della dilatazione dei tempi − Il paradosso dei gemelli − Spazio-tempo e punti-evento − Trasformazioni di Lorentz nel caso di sistemi inerziali con opportuno orientamento degli assi e origini coincidenti; calcolo della “lunghezza propria” di un oggetto − La relatività del concetto di “contemporaneità” − Concetto di “quadrivettore” e di “modulo”; il quadrivettore “spostamento” tra due eventi − Intervalli di tipo-tempo (associabili ad un sistema di riferimento reale), tipo-spazio e tipo-luce (associabili al percorso di un raggio di luce); cenni al principio di causalità (due eventi non possono essere uno causa dell’altro se l’intervallo che li separa è di tipo-spazio) − Composizione delle velocità − Il quadrivettore energia-quantità di moto; energia e quantità di moto relativistiche − La massa come modulo del quadrivettore E-p; equivalenza massa-energia; difetto di massa ed energia di legame nei nuclei atomici • Cenni su onde elettromagnetiche classiche (aprile) − Le onde elettromagnetiche previste dalla fisica classica; la velocità delle onde e.m. prevista come (ε0µ0)-1/2 − L’esperienza di Fizeau e la misura della velocità della luce − Richiami sulla misura della lunghezza d’onda della luce con la diffrazione; cenni sullo spettro elettromagnetico − Cenni su energia e quantità di moto associati ad un’onda elettromagnetica classica • Modello atomico e cenni di meccanica quantistica (aprile – IN CORSO) − Brevi richiami ai modelli di Thompson e all’esperienza e al modello di Rutherford (affrontati nel corso di Scienze Naturali) − Orbita circolare classica dell’elettrone in un atomo; calcolo del Raggio di Bohr ANCORA DA SVOLGERE (programmazione di massima): − Cenni alla scoperta dell’elettrone − L’effetto fotoelettrico, il dualismo onda-particella e la quantizzazione della luce; il fotone − Gli spettri di emissione/assorbimento atomici e i livelli energetici dell’elettrone negli atomi idrogenoidi − Cenni al dualismo onda-particella per l’elettrone e alla lunghezza d’onda di De Broglie − Gli orbitali elettronici e i numeri quantici; richiami alla configurazione elettronica degli atomi − Cenni al concetto di “funzione d’onda” − Qualche approfondimento di Meccanica quantistica da definire (principio di indeterminazione, sovrapposizione degli stati quantistici, oscillatore armonico, effetto tunnel) Vettori 1 Richiami 1.1 Grandezze scalari e vettoriali Alcune grandezze in fisica sono identificate da un singolo valore reale con la propria unità di misura e sono indipendenti da una rotazione del sistema di riferimento: massa, lunghezza, volume, tempo, temperatura, energia, carica elettrica ... Tali grandezze sono dette grandezze scalari. Operazioni tra scalari danno quantità scalari (densità = m/V è uno scalare). Altre grandezze sono identificate da un valore numerico (con u.d.m.), una direzione e un verso: spostamento, velocità, accelerazione, forza, momento di una forza, velocità angolare, campo gravitazionale, campo elettrico ... La descrizione della direzione e del verso dipendono dal sistema di riferimento scelto. Tali grandezze sono dette grandezze vettoriali. In queste pagine si indicherà con S l’insieme degli scalari e con V l’insieme dei vettori. 1.2 Direzione e verso In geometria la relazione di parallelismo tra rette dello spazio è una relazione di equivalenza (due rette coincidenti sono considerate parallele). È dunque possibile effetturare il quoziente dell’insieme delle rette dello spazio rispetto alla relazione di parallelismo: quello che si ottiene è l’insieme delle direzioni dello spazio: due rette si dicono avere la stessa direzione se e solo se sono parallele. Allo stesso modo, ogni retta dello spazio identifica una direzione. L’insieme dei punti di una qualsiasi retta, tramite l’assioma di Dedekind di continuità della retta, può essere messo in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri reali, in maniera da conservare l’ordine. Ne risulta che ogni retta può essere “percorsa” in due modi: in verso crescente o decrescente. I due versi sono detti opposti l’uno rispetto all’altro. 1 2 Concetto matematico di vettore Un vettore può, dal punto di vista matematico, essere identificato da una terna di oggetti: • modulo (o intensità): un valore reale non negativo con unità di misura • direzione: una direzione dello spazio • verso: uno dei due versi caratterizzanti la direzione Ignorando l’unità di misura, un vettore può essere pensato come un segmento orientato dello spazio (orientato significa che, contrariamente ai normali segmenti, possiede un verso, cioè tra i due estremi ve n’è un primo ed un secondo, detti talvolta coda e punta). Le lunghezze di due vettori aventi la stessa u.d.m. sono proporzionali ai rispettivi moduli. Due vettori sono equivalenti se sono identificati dalla stessa terna di modulo, direzione e verso. Si nota come due vettori sono equivalenti se e solo se possono essere ottenuti l’uno dall’altro mediante una traslazione. Tutte le operazioni tra vettori sono definite per equivalenza, cioè nella pratica due vettori equivalenti sono trattati come lo stesso vettore. Talvolta può essere utile sapere in che punto è definito o “applicato” un vettore (per esempio una forza): tali casi sono esplicitamente evidenziati. Si nota che il modulo di un vettore è uno scalare. Esercizi: Rappresentare due vettori con stessa direzione e stesso verso Rappresentare due vettori con stessa direzione e versi opposti Rappresentare due vettori con diverse direzioni Rappresentare due vettori con stesso modulo e diverse direzioni Rappresentare due vettori con stesso modulo, stessa direzione e versi opposti Rappresentare due vettori equivalenti 2.1 notazione Una grandezza vettoriale è indicata in un testo con una freccia rivolta verso destra sopra il nome: es. ~a per indicare il vettore “a”. Per indicare il modulo di ~a si può usare indifferentemente |~a| oppure a. Si fa notare che è scorretto identificare un vettore con un non vettore: ~a 6= a 2.2 Il vettore nullo Particolare è il vettore nullo. 2 Esso può essere definito come il vettore di modulo 0. A seconda dei casi, lo si può consirerare come non avente alcuna direzione o verso o avere qualsiasi direzione o verso. In queste pagine il vettore nullo è indicato con ~0 per distinguerlo da 0 (zero scalare). 2.3 Versori Si chiama versore un vettore di modulo unitario. I versori sono indicati in queste pagine con un cappuccio sopra il nome. Il versore associato al vettore ~a (cioè il versore con stessa direzione e verso di ~a) sarà indicato come â. Non diamo alcun significato alla scrittura 0̂. 3 Componenti cartesiane di un vettore Si prenda nello spazio un sistema di coordinate cartesiane Oxyz. Dato un qualsiasi vettore ~v , lo si può immaginare con la coda nell’origine (si ricorda che traslando un vettore se ne mantiene l’equivalenza rispetto al vettore iniziale). La sua punta verrà a trovarsi in un preciso punto dello spazio, diverso per ogni vettore. Ogni vettore può essere dunque univocamente identificato con una terna di numeri reali (eventualmente con unità di misura), corrispondenti alle coordinate cartesiane della punta. Figura 1: Coomponenti cartesiane di un vettore Tali coordinate sono dette componenti del vettore. In queste pagine le componenti sono indicate con un pedice “x”, “y” o “z” al nome del vettore: le componenti cartesiane di ~v sono indicate con vx , vy , vz . 3 Ogni vettore può essere tranquillamente identificato anche dal punto di vista algebrico con la terna delle proprie componenti: è possibile scrivere dunque ~v = (vx ; vy ; vz ). Risulta evidente che |~v | = q vx2 + vy2 + vz2 (1) Un paio di avvertimenti: • Le componenti di un vettore non sono grandezze scalari: infatti cambiano in una rotazione del sistema di riferimento. Esse dipendono dalla scelta del sistema di coordinate e non possono esistere indipendentemente da essa (al contrario del vettore). • Le componenti di un vettore possono essere negative. • Il numero delle componenti di un vettore dipende se si sta lavorando su una retta (una coordinata), nel piano (due coordinate), nell’usuale spazio euclideo (tre coordinate) o in spazi di dimensione superiore (più di tre coordinate). Esercizio: Tracciare nel piano un sistema di coordinate cartesiane usando m/s2 come unità di misura. Tracciare i vettori ~v = (1m/s2 ; 3m/s2 ) e ~u = (−1m/s2 ; 2m/s2 ). Determinare |~v | e |~u| e verificare, nei limiti sperimentali, la (1). 4 Somma tra vettori È definita tra vettori la somma, come una funzione V × V → V che associa alla coppia (~a; ~b) il vettore ~a + ~b come segue: Posizionando i vettori ~a e ~b in modo da farne coincidere la coda, ~a + ~b è il vettore che ha la stessa coda dei due vettori ~a e ~b e come punta il vertice opposto del parallelogramma che ha ~a e ~b come lati (v. fig. 2). (regola del parallelogramma). 4 Figura 2: Somma tra vettori. Alternativamente ed equivalentemente, si possono posizionare i vettori ~a e ~b in modo da far coincidere la punta di ~a e la coda di ~b; la somma è allora il vettore che ha la coda coincidente con la coda di ~a e la punta coincidente con la punta di ~b. (metodo “punta-coda”). Si può dimostrare che (somma per componenti): (ax ; ay ; az ) + (bx ; by ; bz ) = (ax + bx ; ay + by ; az + bz ) (2) Esercizi: Tracciare un sistema di coordinate Oxy nel piano, usando N come unità di misura. Tracciare i vettori ~a = (1N ; −2N ) e ~b = (−3N ; −4N ) e ~a + ~b, e determinare |~a + ~b|. Verificare che le componenti della somma sono le somme delle componenti. 4.1 Proprietà della somma tra vettori La somma tra vettori gode delle seguenti proprietà (qui non dimostrate): • È commutativa: ~a + ~b = ~b + ~a • È associativa: ~a + ~b + ~c = ~a + ~b + ~c 5 • ~0 è elemento neutro: ~a + ~0 = ~0 + ~a = ~a Si noti che tutte e tre le proprietà sono immediate una volta dimostrata la (2). 4.2 Disuguaglianza triangolare È immediato dalla definizione notare che |~a| − |~b| ≤ ~a + ~b ≤ |~a| + |~b| (3) dove • la prima uguaglianza sussiste se e solo se ~a e ~b hanno stessa direzione e versi opposti • la seconda uguaglianza sussiste se e solo se ~a e ~b hanno stessa direzione e stesso verso 4.3 Vettori opposti e differenza tra vettori Dato il vettore ~v , si chiama opposto di ~v e si indica con −~v il vettore tale che ~v + (−~v ) = ~0. È immediato vedere che −(vx ; vy ; vz ) = (−vx ; −vy ; −vz ) (4) Si può senza ambiguità definire la differenza tra vettori come la somma del primo con l’opposto del secondo: ~v − w ~ = ~v + (−w) ~ (5) Figura 3: Differenza tra vettori Esercizio: Mostrare, usando la definizione di differenza tra vettori, che la differenza mostrata nella figura 3 è corretta. 6 4.4 Simboli di operazioni È cruciale notare che i simboli “| |” e “+” hanno significati diversi con vettori e scalari: il modulo di uno scalare e il modulo di un vettore sono funzioni diverse (anche se concettualmente simili), cosı̀ come la somma tra scalari e la somma tra vettori. 5 Moltiplicazione di un vettore per uno scalare È definita la moltiplicazione di un vettore per uno scalare come una funzione S ×V → V che associa alla coppia (a; ~v ) il vettore a~v avente: • come modulo la quantità |a||~v | • come direzione quella di ~v • come verso: – lo stesso di ~v se a > 0 – verso opposto rispetto a ~v se a < 0 È indifferente scrivere a~v oppure ~v a. 5.1 proprietà della moltiplicazione di un vettore per uno scalare La moltiplicazione di un vettore per uno scalare gode delle seguenti proprietà (non dimostrate): prodotto per componenti a(vx ; vy ; vz ) = (avx ; avy ; avz ) (6) distributività rispetto alla somma tra scalari (a + b)~v = a~v + b~v (7) distributività rispetto alla somma tra vettori a(~v + w) ~ = a~v + aw ~ (8) −1~v = −~v (9) opposto di un vettore legge di annullamento del prodotto a~v = ~0 ⇐⇒ a = 0 ∨ ~v = ~0 7 (10) 5.2 Scomposizione di un vettore nelle componenti cartesiane Dato un sistema di coordinate Oxyz, si identificano con x̂, ŷ e ẑ i versori degli assi: essi sono versori che hanno stessa direzione e verso positivo rispetto a ciascuno dei tre assi cartesiani. Risulta immediata l’identità (vx ; vy ; vz ) = vx x̂ + vy ŷ + vz ẑ (11) Esercizi: Usando i vettori ~a e ~b dell’esercizio del paragrafo 4, tracciare i vettori 2~a, −~a, 3~a − 2~b. Eseguire la somma sia per via geometrica sia per componenti, verificando che si ottiene lo stesso risultato. 6 Prodotto scalare tra vettori È definita l’operazione di prodotto scalare tra due vettori come una funzione V × V → S che associa alla coppia (~v ; w) ~ la quantità ~v · w ~ uguale al prodotto tra il modulo di ~v e il modulo della proiezione di w ~ su ~v , preso negativo se tale proiezione ha verso opposto rispetto a ~v . ~eB ~ Figura 4: Raffigurazione del prodotto scalare tra i vettori A Concettualmente, è una misura dell’intensità di ~v moltiplicata per quanta parte del vettore w ~ è orientata lungo ~v . 6.1 Proprietà del prodotto scalare tra vettori Il prodotto scalare gode delle seguenti proprietà (non dimostrate): prodotto per componenti (vx ; vy ; vz ) · (wx ; wy ; wz ) = vx wx + vy wy + vz wz 8 (12) prodotto per moduli detto θ l’angolo tra ~v e w ~ ~v · w ~ = vw cos θ (13) ~v · w ~ =w ~ · ~v (14) commutatività linearità rispetto alla moltiplicazione per uno scalare a~v · w ~ = ~v · aw ~ = a(~v · w) ~ (15) distributività rispetto alla somma tra vettori ~v · (w ~ + ~u) = ~v · w ~ + ~v · ~u (16) prodotto tra vettori ortogonali ~v · w ~ = 0 ⇐⇒ ~v ⊥ w ~ (17) NOTA: il vettore nullo è considerato ortogonale a qualsiasi altro vettore. modulo di un vettore √ ~v · ~v |~v | = NOTA: ~v 2 (18) è un’altra scrittura per ~v · ~v . Esercizi: Usando i vettori ~v = (1m; 3m; −2m), ~u = (−1m; 2m; 5m) e w ~ = (0m; −3m; 1m): Determinare i prodotti scalari ~v · ~u, ~v · w, ~ (~v + 2~u) · w. ~ Trovare un vettore non nullo ortogonale a ~v . Trovare un vettore non nullo ortogonale sia a ~v che a w. ~ Trovare una terna di numeri reali (a; b; c) tale che a~v + bw ~ + c~u = ~0. Tale terna è unica? Teorema di Pitagora Mostrare che (~a + ~b)2 = ~a2 + ~b2 ⇐⇒ ~a ⊥ ~b. Effettuare una rappresentazione grafica di due vettori ortogonali ~a e ~b e della loro somma facendo coincidere la punta di ~a con la coda di ~b, in modo da evidenziare il triangolo rettangolo risultante . Effetture un analogo disegno in cui le code di ~a e ~b coincidono, e mostrare che la √ 2 ~ differenza ~a − b ha modulo a + b2 . 6.2 Proiezione di un vettore su un altro Si può definire la proiezione del vettore w ~ su ~v come il vettore ~v ·w ~ v v̂ = (w ~ · v̂)v̂. Risultano evidenti le seguenti identità: vx = ~v · x̂ vy = ~v · ŷ 9 vz = ~v · ẑ (19) 7 Prodotto vettoriale Nel caso di vettori in dimensione 3, è utile l’operazione di prodotto vettoriale tra due vettori. Il prodotto vettoriale è una funzione da V × V → V che associa alla coppia (~v ; w) ~ il vettore ~v × w ~ che ha: • come modulo l’area del parallelogramma di lati ~v e w ~ (cioè pari a vw sen θ, detto θ l’angolo tra i due vettori) • come direzione quella perpendicolare al piano contenente ~v e w ~ • come verso quello determinato dalla Regola della mano destra: – si allungano pollice, indice e medio della mano destra lungo le tre direzioni mutualmente ortogonali dello spazio – si fanno coincidere la direzione e il verso del pollice con quelli di ~v – si orientano (per quanto possibile) la direzione e il verso dell’indice con quelli di w ~ (l’angolo tra ~v e w ~ può essere anche > π2 , ma è comunque sempre ≤ π) – il verso cercato è quello indicato dal dito medio (cfr. fig. 5) Figura 5: La regola della mano destra per la determinazione del verso di ~v × w ~ 7.1 proprietà del prodotto vettoriale Numerose utili proprietà valide per il prodotto vettoriale (non dimostrate, ma con cui si invita a prendere confidenza): ortogonalità (~v × w) ~ ⊥~v (20) (~v × w) ~ ⊥w ~ (21) 10 anticommutatività ~v × w ~ = −(w ~ × ~v ) (22) linearità rispetto alla moltiplicazione per uno scalare a~v × w ~ = ~v × aw ~ = a(~v × w) ~ (23) distributività rispetto alla somma tra vettori (~u + ~v ) × w ~ = ~u × w ~ + ~v × w ~ (24) ~u × (~v + w) ~ = ~u × ~v + ~u × w ~ (25) condizione di parallelismo ~v × w ~ = ~0 ⇐⇒ ~v k w ~ (26) NOTA: il vettore nullo è considerato parallelo a qualsiasi altro vettore. corollario: ∀ ~v , ~v × ~v = ~0 (27) condizione di perpendicolarità |~v × w| ~ = vw ⇐⇒ ~v ⊥w ~ (28) 7.2 esempi di prodotti vettoriali in meccanica - da leggere ma non necessariamente da studiare In meccanica, ogni volta che si ha a che fare con le rotazioni, numerose grandezze risultano essere prodotti vettoriali. 7.2.1 momento angolare Dato un oggetto di massa m posto nel punto P e che si muove con velocità ~v , il suo ~ rispetto ad un punto fisso O detto polo è momento angolare L ~ = OP ~ × m~v L Definiamo il braccio di una forza come il vettore posizione, rispetto al polo O, del ~ ). punto P su cui la forza è applicata (in essenza, il vettore OP Il momento di una forza F~ di braccio (rispetto a O) ~b è ~ = ~b × F~ M È valido il teorema del momento angolare: ~ dL ~ =M dt 11 7.2.2 velocità angolare di rotazione di un corpo rigido Dato un corpo rigido che sta ruotando attorno ad un asse con momento di inerzia I, la velocità angolare ω ~ è definibile come ω ~ = ~ L I La velocità ~v rispetto all’asse di rotazione di un punto materiale P del corpo è ~ ~v = ω ~ × OP dove O è un qualunque punto dell’asse di rotazione. 7.3 esempi di prodotto vettoriale in elettromagnetismo 7.3.1 campo magnetico generato da una corrente Dato un filo rettilineo in cui scorre una corrente I, si può definire il vettore I~ come il vettore di modulo I, direzione quella del filo e verso quello della corrente elettrica. Il campo magnetico generato in un punto P da un filo rettilineo infinito percorso da corrente I~ è ~ ~ I (P ) = µ0 I × ~r B (29) 2π r2 , dove ~r è il vettore distanza di P rispetto al filo. 7.3.2 forza di Lorentz ~ risente di Una carica q in moto con velocità ~v in presenza di un campo magnetico B una forza ~ F~B = q~v × B (30) 7.4 convenzione sulla terna di assi cartesiani Per consuetudine, l’orientamento degli assi cartesiani è tale per cui x̂ × ŷ = ẑ (31) L’orientamento alternativo (in cui l’asse z ha verso opposto) è possibile ma generalmente non utilizzato. Esercizio: Verificare che ŷ × ẑ = x̂ e ẑ × x̂ = ŷ. Esercizio: Verificare che ŷ × x̂ = −ẑ, x̂ × ẑ = −ŷ e ẑ × ŷ = −x̂. 12 7.5 prodotto vettoriale per componenti (ax ; ay ; az ) × (bx ; by ; bz ) = (ay bz − by az ; az bx − bz ax ; ax by − bx ay ) (32) Esercizio: Siano dati i vettori ~a = 3ŷ e ~b = 4x̂ − 2ŷ. 1. Prima di eseguire calcoli, spiegare perché il vettore ~a × ~b è diretto lungo l’asse z. 2. Calcolare ~a × ~b. Esercizio: Sia dato un oggetto di massa m = 0, 5 kg posto nel punto P di coordinate (3m; −1m; 0) e che si muove con velocità ~v = (1m/s; 2m/s; 1m/s). ~ dell’oggetto rispetto all’origine 1. Calcolare il momento angolare L ~ è ortogonale sia al vettore posizione ~r = OP ~ che a ~v . ( suggerimento: 2. Verificare che L ~ ~ calcolare L · ~r e L · ~v ) 3. Tentare di rappresentare (in assonometria) il sistema di coordinate Oxyz ed assicurarsi che ragionevolmente la condizione 2) è rispettata Esercizio: In un laboratorio, si orientino gli assi x verso Est, y verso Nord e z verso l’alto. 1. Verificare che tale orientazione rispetta la convenzione (31). ~ T = (0; 10−4 T ; 0), e si prenda Si assuma che il campo magnetico terrestre sia B un filo rettilineo coincidente con l’asse y, in cui scorre una corrente verso nord di intesità I=1,5A. ~ I generato dalla corrente nel punto P=(0 ; 0 ; 2. Determinare il campo magnetico B 1cm). 3. Calcolare l’angolo formato con la direzione x dall’ago di una bussola posta in P. 8 Pseudoscalari e pseudovettori - da leggere ma non necessariamente da studiare Sopra è stato affermato che il prodotto vettoriale dà come risultato un vettore. Questo è vero solo in parte. 13 8.1 specchi e inversioni Consideriamo un normale vettore definito per via diretta senza ricorrere al concetto di prodotto vettoriale, come ad esempio il vettore posizione del punto P ~ . ~rP = OP Ruotando il sistema di riferimento (isometria diretta), il vettore ruota normalmente con esso: per esempio, se P è la posizione del cavalluccio di una giostra rispetto al centro della stessa, quando la giostra ha ruotato di 30◦ anche ~rP risulta ruotato di 30◦ . Cosa succede al vettore ~rP se il sistema di riferimento subisce una riflessione rispetto ad un certo piano (isometria inversa)? Cosa succede, cioè, al vettore ~rP se visto in uno specchio? Essenzialmente, le componenti di ~rP parallele al piano (allo specchio) rimangono identiche, mentre quella ortogonale al piano cambia verso (cioè cambia segno). Esercizio: Verificare quanto detto sopra nel seguente modo: prendere in mano una penna, che funge da vettore, e posizionarsi davanti ad uno specchio. Osservare l’immagine della penna nello specchio, verificando che per qualunque orientamento della penna, le componenti del vettore-immagine parallele allo specchio sono le stesse della penna reale, mentre la componente ortogonale risulta invertita. Questo comportamento è tipico di qualsiasi vettore diretto. Esempi di tali vettori sono tutti quelli per i quali è chiaramente identificabile un verso: posizione, velocità, accelerazione, forza, quantità di moto, campo gravitazionale, campo elettrico... Prendiamo ora un vettore che risulti da un prodotto vettoriale di due vettori diretti ~ per esempio di una come quelli indicati sopra, come ad esempio il momento angolare L, trottola che gira. Per la regola della mano destra (che è una convenzione!), se la trottola vista dall’alto ~ è diretto verso l’alto (si distenda il la vediamo girare in verso antiorario, significa che L pollice e si incurvino le altre quattro dita a semi-pugno: sistemando le dita in modo che ~ seguano la rotazione, il verso del pollice è quello di L). Se il sistema di riferimento viene ruotato (isometria diretta), è facile verificare che ~ L risulta ruotato anch’esso nello stesso verso, esattamente come per i vettori diretti: ~ è diretto verso l’alto; per esempio, guardando la trottola che gira di profilo, il vettore L ◦ ruotando il sistema di 90 in senso orario (per esempio, ruotando la mano destra) si nota ~ ruota allo stesso modo. che anche L Osserviamo cosa succede nel caso in cui il sistema subisca una riflessione (isometria inversa): sistemiamo uno specchio verticale vicino alla trottola che gira e osserviamo la trottola-immagine nello specchio: essa appare chiaramente ruotare in verso opposto alla 14 trottola reale (infatti ho invertito uno dei tre assi cartesiani...). Il momento angolare, essendo parallelo allo specchio, dovrebbe essere identico alla sua immagine nello specchio... ma d’altra parte, se si usa la regola della mano destra sulla trottola-immagine si vede come in realtà dovrebbe essere rivolto verso il basso (proprio perché è stato invertito il verso del moto)! ~ cambia verso in una riflessione rispetto a In sostanza, si scopre che il vettore L ~ non quello che accade ai vettori diretti. Si può verificare che lo stesso accade anche se L è parallelo allo specchio... ~ non è un vettore come gli altri: sembra che nel Questo comportamento mostra che L mondo dello specchio il suo verso sia l’opposto di quello che dovrebbe essere, come se per determinare il suo verso si dovesse cambiare convenzione e usare una “regola della mano sinistra” (forse non sorprende troppo nel momento in cui ci si accerta che l’immagine nello specchio di una mano destra sembra davvero una mano sinistra...). 8.2 pseudovettori ~ cosı̀ come qualsiasi prodotto vettoriale tra due vettori diretti, è quello che si chiaL, ma uno pseudovettore. Caratteristica degli pseudovettori è esattamente quella di comportarsi in una riflessione in maniera opposta rispetto ai normali oggetti (cioè, lo pseudovettore-immagine mantiene la componente ortogonale allo specchio e inverte il verso di quelle parallele). 8.2.1 il campo magnetico Poiché il campo magnetico è il risultato di un prodotto vettoriale tra vettori diretti (cfr. (29)), esso è in realtà un campo pseudovettoriale. Figura 6: Il campo magnetico generato da una spira percorsa da corrente (a sinistra) e ~ nella la sua immagine riflessa in uno specchio (a destra): notare il comportamento di B riflessione 15 8.3 operazioni con gli pseudovettori Il prodotto scalare tra un vettore ed uno pseudovettore è uno pseudoscalare. Gli scalari sotto riflessione rimangono immutati: infatti per esempio in una riflessione rispetto al piano (x-y) (ax ; ay ; az ) · (bx ; by ; bz ) = ax bx + ay by + az bz → (ax ; ay ; −az ) · (bx ; by ; −bz ) = ax bx + ay by + (−az )(−bz ) = ab (33) Invece, gli pseudoscalari cambiano segno: sotto la stessa trasformazione, se ~c è uno pseudovettore (ax ; ay ; az ) · (cx ; cy ; cz ) = ax cx + ay cy + az cz → (ax ; ay ; −az ) · (−cx ; −cy ; cz ) = ax (−cx ) + ay (−cy ) + (−az )cz = −ac (34) Si può inoltre osservare che il prodotto vettoriale tra due pseudovettori è esso stesso uno pseudovettore, mentre il prodotto vettoriale tra un vettore ed uno pseudovettore è un vettore. Allo stesso modo, il prodotto di uno scalare e di uno pseudovettore è uno pseudovettore (cosı̀ come quello tra uno pseudoscalare ed un vettore), mentre il prodotto tra uno pseudoscalare ed uno pseudovettore è un vettore (si lasciano al lettore le dimostrazioni). 16 Esperimento di Fizeau per la misura di c 1 apparato e definizioni Con riferimento alla pagina 829 del libro di testo, si monta l’apparato nel seguente modo: si dispone di una sorgente di luce continua (per esempio un laser) sul cui percorso si inseriscono uno specchio semi-riflettente inclinato, una ruota dentata e uno specchio ortogonale al raggio. Lo specchio semi-riflettente può essere costituito da un vetro che lascia passare la luce incidente su una delle facce ma rifletta quella incidente sulla faccia opposta, oppure da un vetro che lasci passare solo una parte del raggio riflettendo l’altra parte. Il suo ruolo è quello di permettere ad almeno una parte del raggio uscente dalla sorgente di passare oltre indisturbato e ad almeno una parte del raggio di ritorno dallo specchio finale di essere riflesso verso l’osservatore. La distanza sorgente-vetro e quella vetro-osservatore non sono parametri importanti nell’esperimento. La ruota dentata è montata su un piano perpendicolare alla direzione del raggio attorno ad un perno che la lasci libera di ruotare ed in modo che, a seconda della posizione, possa impedire o meno il passaggio del raggio di luce. La distanza angolare tra un dentino e l’altro è un parametro importante dell’esperimento. Nella ruota la larghezza di un dente è identica alla distanza tra un dente e l’altro: se si costruisce una ruota con π n denti la distanza angolare tra un dente e l’altro è allora δ = 2π 2n = n . Lo specchio finale è completamente riflettente, ed il suo ruolo è quello di rispedire indietro il raggio di luce che arriva riflettendolo nella stessa direzione di provenienza ma in verso opposto. La distanza tra la ruota e lo specchio è un parametro importante dell’esperimento, e la si chiami d. 2 ruota ferma Se la ruota dentata è ferma, a seconda della sua posizione il destino del raggio di luce è uno dei seguenti: • Se uno dei denti si trova sulla traiettoria del raggio di luce, il raggio esce dalla sorgente, passa attraverso il vetro semi-riflettente e quindi colpisce la ruota dentata, la quale, essendo opaca, assorbe la luce. L’osservatore non registra alcuna luce. 1 • Se uno degli spazi si trova sulla traiettoria del raggio di luce, il raggio esce dalla sorgente, passa attraverso il vetro semi-riflettente, passa attraverso lo spazio tra un dente e l’altro, colpisce lo specchio venendone riflesso, ripassa attraverso lo spazio tra un dente e l’altro, colpisce il vetro semi-trasparente venendo deflesso verso l’osservatore e colpisce l’osservatore. L’osservatore registra quindi l’arrivo della luce. 3 ruota in moto Se la ruota dentata è in moto ad una certa piccola velocità angolare ω 6= 0, il destino del raggio di luce è uno dei seguenti: 1. Il raggio emesso dalla sorgente passa attraverso il vetro semi-riflettente e poi incontra uno dei denti della ruota dentata e viene assorbito. L’osservatore non registra alcuna luce. 2. Il raggio emesso dalla sorgente passa attraverso il vetro semi-riflettente, incontra uno spazio tra un dentino e l’altro della ruota dentata passando indenne, viene riflesso dallo specchio finale e al ritorno incontra un dentino della ruota dentata che nel frattempo si è messo in mezzo (la ruota gira mentre il raggio di luce compie il percorso ruota-specchio-ruota) e viene assorbito. L’osservatore non registra alcuna luce. 3. Il raggio emesso dalla sorgente passa attraverso il vetro semi-riflettente, incontra uno spazio tra un dentino e l’altro dela ruota dentata passando indenne, viene riflesso dallo specchio finale, al ritorno incontra uno spazio tra un dentino e l’altro passando indenne, incontra il vetro semi-riflettente e viene riflesso verso l’osservatore. L’osservatore registra l’arrivo della luce. Dal punto di vista dell’osservatore i casi 1 e 2 sono indistinguibili: non è in generale dato sapere se la luce non gli arriva perché il raggio è stato bloccato all’andata oppure perché è stato bloccato al ritorno. 4 alcune misure Supponiamo che la ruota giri con velocità angolare ω piccola. Quello che registra l’osservatore sono periodi di luce (corrispondenti al caso 3) di durata ∆tl alternati a periodi di buio (corrispondenti ai casi 1 e 2) di durata ∆tb . Tale andamento è periodico di periodo T = ∆tl + ∆tb che dev’essere il tempo che ci mette la ruota a girare di un dentino più il successivo spazio vuoto tra un dente e il successivo1 , cioè un tempo pari a T (ω) = 2δ ω. 1 Infatti dopo tale intervallo di tempo l’apparato ritorna esattamente nella configurazione iniziale 2 Sia t0 un istante in cui vi è la transizione buio-luce, che corrisponde ad un raggio in andata che passa dalla ruota appena dopo che si è liberato il persorso dalla presenza di un dentino. Tale raggio percorre velocemente il tragitto ruota-specchio-ruota prima che il dentino successivo gli ostacoli il passaggio al ritorno: siamo all’inizio del regime 3 descritto in precedenza. Dopo un certo intervallo di tempo ∆tl l’osservatore non registra più luce, ed è facile capire che si tratta della transizione tra il regime 3 ed il regime 2 descritti in precedenza. Sia t1 l’istante successivo in cui vi è la transizione tra il regime 2 ed il regime 1. L’intervallo t1 − t0 deve corrispondere evidentemente al tempo che ci mette la ruota a girare della larghezza di un dentino, cioè un tempo ωδ = T (ω) 2 . La transizione tra il regime 3 ed il regime 2 deve corrispondere al caso in cui il raggio di luce in andata ha fatto in tempo a passare, ma al ritorno è stato bloccato dal bordo del dentino successivo che nel tempo di tragitto ruota-specchio-ruota ha appena fatto in tempo a sistemarsi sulla traiettoria del raggio. Il tempo impiegato dal raggio per percorrere il tragitto ruota-specchio-ruota è τ = 2d c . L’ultimo istante disponibile per un raggio di luce per passare indenne la ruota al ritorno è di un intervallo τ precedente rispetto al tempo t1 in cui il dentino successivo si frappone effettivamente sulla traiettoria. Si ricava allora che δ 2d ∆tl = (t1 − t0 ) − τ = − . (1) ω c Teoricamente, al membro di destra nella relazione (1) l’unica incognita è c: la misura accurata del termine a sinistra potrebbe permettermi di ricavare tale valore incognito. Si avrebbe infatti −1 δ c = 2d − ∆tl (2) ω In pratica, per valori di ω piccoli il calcolo non è agevole a causa del piccolo valore di τ rispetto a (t1 −t0 ): il termine tra parentesi al membro di destra della (2) è la differenza tra due valori molto simili tra loro, e quindi affetto da errore relativo molto elevato2 . 5 una misura accurata mediante la velocità critica Mentre τ è indipendente da ω, dalla (1) si vede che all’aumentare di ω il valore di ∆tl 3 diminuisce: ripetendo l’esperimento con valori di ω sempre più elevati si registra un periodo ∆tl sempre più piccolo. 2 si ricorda che ∆(A − B) = ∆A + ∆B e supponendo che gli errori relativi su A e B rimangano finiti +BB 2A e simili ≈ si ha lim A−B = lim ∆A+∆B = lim AA ≈ lim A−B = +∞ A−B A−B (A−B)→0 3 (A−B)→0 (A−B)→0 (A−B)→0 che, si ricorda, corrisponde alla durata del periodo di luce ed è quindi direttamente misurabile 3 Quando ω raggiunge un certo valore critico ω̃ si osserva che non passa più luce in nessun istante. Considerando che questo è il caso in cui ∆tl = 0 si ricava dalla (1) che ω̃ = cδ 2d (3) . Da una misura di ω̃ si ricava allora il valore di c. 6 approfondimento: cosa succede per ω > ω̃ Se ω è di poco superiore a ω̃, si instaurano nuove possibilità per il raggio di luce oltre ai casi 1-2-3 descritti in precedenza: 4. Il raggio emesso dalla sorgente passa attraverso il vetro semi-riflettente, incontra uno spazio tra un dentino e l’altro dela ruota dentata passando indenne, viene riflesso dallo specchio finale e al ritorno incontra il secondo dentino della ruota successivo allo spazio per cui è passato all’andata e viene assorbito. L’osservatore non registra alcuna luce. 5. Il raggio emesso dalla sorgente passa attraverso il vetro semi-riflettente, incontra uno spazio tra un dentino e l’altro della ruota dentata passando indenne, viene riflesso dallo specchio finale, al ritorno incontra lo spazio successivo tra un dentino e l’altro passando indenne, incontra il vetro semi-riflettente e viene riflesso verso l’osservatore. L’osservatore registra l’arrivo della luce. Il risultato è comunque l’osservazione di nuovo di periodi di luce alternati a periodi di buio. Se poi si continua ad aumentare ω si osserva che ad un certo punto nuovamente i periodi di luce scompaiono: questo succede quando i raggi che non vengono intercettati all’andata passando tra il dentino p e il dentino p + 1 vengono sistematicamente intercettati al ritorno dal dentino p + 2 dopo che la ruota si è girata di un dente+uno spazio+un dente, cioè di 3δ. Questo corrisponde ad una velocità angolare ω = 3ω̃. Ci si convince facilmente che le velocità angolari della ruota per cui non si osserva alcun passaggio di luce sono i valori ωk , k ∈ N: ωk = (2k + 1)ω̃ (4) Come capire allora se, quando non si osserva luce, la velocità angolare è davvero quella critica ω̃ = ω0 o un suo multiplo dispari? Non è difficile notare che i diversi regimi di buio totale corrispondenti ai vari k si distinguono dai rapporti tra i diversi ωk riscontrati, e comunque per identificare ω0 basta controllare la più piccola velocità angolare per la quale non si osserva luce. 4 ANNO SCOLASTICO: 2016 – 2017 CLASSE: QUINTA SEZIONE: A/L INDIRIZZO: Liceo Scientifico MATERIA: Fisica DOCENTE: Carlo Comito OBIETTIVI RAGGIUNTI (ed eventuali integrazioni sui criteri di valutazione) Il corso si è preoccupato di fornire agli studenti gli strumenti per navigare all’interno dei metodi utilizzati in fisica per l’indagine della realtà, ovvero di modellizzazione dei fenomeni, di loro traduzione in termini quantitativi e di analisi delle relazioni ottenute alla luce di alcune leggi fondamentali che si possono ricavare sperimentalmente da misure di laboratorio. I problemi applicativi sono visti come analisi di situazioni in cui riconoscere i fenomeni-chiave studiati, per i quali si conoscono le relazioni matematiche tra le grandezze coinvolte. In alcuni casi (concetto di “campo”, formalismo vettoriale), ci si è preoccupati di descrivere modelli matematici adeguati che fossero sufficientemente potenti per l’analisi dei fenomeni in gioco. Le competenze generali possono dirsi solo parzialmente raggiunte: in generale la curiosità per il fenomeno fisico mostrata dagli studenti non sempre si è concretizzata con una adeguata capacità di modellizzazione anche nel caso di situazioni semplici. È talvolta mancato il concentrarsi sugli aspetti concettuali centrali (Legge di Gauss, Legge di Ampère, Legge di Faraday, invarianza della velocità della luce) e sulla loro potenza per dedurre il comportamento della realtà; lo studio si è limitato in più occasioni ad un’opera di memorizzazione di formule valide in casi particolari e ad un uso meccanico di queste ultime senza attenzione al fenomeno o alla ragionevolezza del risultato. L’apprendimento è di conseguenza frammentario e solo in alcuni casi si evidenzia una sistematizzazione del sapere in un costrutto unitario. Non mancano esempi comunque di studenti con una generale discreta o buona consapevolezza delle problematiche e della relazione tra teoria e realtà fisica e con un adeguato livello di comprensione della disciplina. Gli obiettivi specifici di apprendimento possono dirsi in buona parte raggiunti salvo, al momento in cui questo documento viene redatto, una panoramica del moderno modello atomico con cenni al suo sviluppo storico (da svolgere nel mese di maggio). Non si prevede di discutere di argomenti di cosmologia o relatività generale. Si fa presente che: - ove, nel consultivo degli argomenti svolti, si parla di “cenni” ci si è limitati agli aspetti concettuali e non sono stati risolti problemi applicativi - ove, nel consultivo degli argomenti svolti, si parla di “richiami” o “ripasso” si è fatto principalmente rimando al programma degli anni precedenti (in particolare di quarta) per quanto riguarda il ricavare le leggi e la soluzione di problemi applicativi