Esercizi 17 ottobre 2011 Esercizio 1 Supponendo che l’utilità ricavabile dal consumo di un bene sia una grandezza misurabile, nella seguente tabella abbiamo riportato l’utilità totale derivante dal consumo di hamburger: a) Calcolare l’utilità marginale b) Disegnare su un grafico le funzioni di utilità totale e marginale Dosi di cibo 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Utilità totale 0 15 28 38 44 48 50 50 49 Utilità marginale Utilità totale 0 15 28 38 44 48 50 50 49 Utilità marginale 0 15 13 10 6 4 2 0 -1 Soluzione esercizio 1 Dosi di cibo 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Rappresentazione grafica: 50 45 40 35 30 25 utilità tot 20 utilità mg 15 10 5 0 -5 1 2 3 4 5 6 7 8 Si noti che, in corrispondenza dell’intorno del punto di massimo della curva dell’utilità totale, la curva dell’utilità marginale interseca l’asse delle ascisse (assume valore nullo); inoltre quando la curva dell’utilità totale comincia ad assumere andamento decrescente, l’utilità marginale assume valori negativi. E’ quindi ragionevole pensare che in assenza di vincoli, rappresentati dal reddito del consumatore e dai prezzi dei beni, l’individuo consumerebbe 6 hamburger Esercizio 2 La scelta del consumatore Supponiamo che un individuo abbia a disposizione un reddito di 100 euro e che distribuisca interamente il suo reddito nel consumo di unità successive di due beni: compact disk (bene A) e cene al ristorante (bene B). Entrambi i beni hanno un prezzo di 10 euro. Il reddito a disposizione del consumatore è 100 euro. Sapendo che l’utilità totale di dosi successive dei due beni è quella riportata nelle tabelle seguenti, quale combinazione di beni massimizza l’utilità del consumatore? Dosi cumulate del bene A Utilità Totale CD Dosi cumulate del bene B Utilità Totale per le cene al ristorante 1 2 3 4 5 6 7 80 110 130 140 140 135 129 1 2 3 4 5 6 7 35 65 90 110 125 135 135 Soluzione esercizio 2 Nella realtà i consumatori sono vincolati dal proprio reddito e non consumano un solo bene, bensì un insieme di beni. Il soggetto nel decidere le quantità da consumare di ciascuno dei due beni cercherà di massimizzare la sua funzione di utilità dato il suo vincolo di bilancio di 100 euro, che peraltro intende spendere completamente nell’acquisto dei due beni. Per rispondere alla domanda dell’esercizio dobbiamo calcolare l’utilità marginale ponderata di diverse dosi dei due beni: Dosi cumulate del bene A Utilità Totale CD Utilità marginale di ciascun CD 1 2 3 4 5 6 7 80 110 130 140 140 135 129 80 30 20 10 0 -5 -6 Umg ponderata dei CD 8 3 2 1 0 -0,5 -0,6 Dosi cumulate del bene B Utilità Totale per le cene al ristorante Utilità marginale di ciascuna cena al ristorante 1 2 3 4 5 6 7 35 65 90 110 125 135 135 35 30 25 20 15 10 0 Umg ponderata delle cene al ristorante 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0 L’utilità totale, marginale e marginale ponderata dei due beni è rappresentata nella tabella. La decisione di acquistare una certa quantità di un bene deriva dal confronto tra il valore dell’utilità marginale e il prezzo del bene. La condizione di ottimo del consumatore è data da: UMG A UMGB pA pB uguaglianza tra le utilità marginali ponderate Per l’individuo la scelta razionale è 4 CD e 6 cene fuori (l’utilità marginale ponderata è per entrambi uguale a 1). Poiché ciascun bene ha un prezzo di mercato di 10 euro, il consumatore spenderà interamente il suo reddito (100 euro: 40 euro in CD e 60 euro in cene al ristorante) uguagliando le utilità marginali ponderate dei diversi beni. Si noti che i panieri di consumo composti da 2 CD e 2 cene (utilità marginale ponderata uguale a 3) oppure da 3 CD e 4 cene (utilità marginale ponderata uguale a 2) non rappresentano panieri ottimi perché il consumatore non spende interamente il suo reddito.