Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza DOCUMENTO DI ANALISI DEI RISCHI Redatto ai sensi art. 4 comma 2 del decreto legislativo n° 626 del 19 settembre 1994 MUSEO DI STORIA NATURALE SEZIONE DI ANTROPOLOGIA ED ETNOLOGIA via del Proconsolo, 12 50122 Firenze (FI) Documento redatto da: Gruppo Sicurezza - Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali Servizio Prevenzione e Protezione Documento emesso da: Direttore Amministrativo - Datore di Lavoro Dott. Michele Orefice Documento approvato da: Responsabile del Servizio Prevenzione Protezione Dott. Arch. Vito Carriero Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 1 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Il presente documento emesso in prima revisione è stato realizzato, a seguito dei sopralluoghi effettuati nei mesi di febbraio e luglio 2005, dal datore di lavoro in collaborazione con: servizio di prevenzione e protezione interno gruppo sicurezza del DMTI dell’Università di Firenze I lavoratori, ascoltati informalmente durante la stesura del presente documento, saranno eventualmente coinvolti nella rielaborazione della presente analisi con specifica riunione formale. La presenza del medico competente permetterà inoltre di specificare ed individuare quelle attività che devono essere sottoposte a sorveglianza sanitaria. Il presente documento è la revisione n° 00 del 20 settembre 2005. Una nuova revisione della valutazione sarà emessa ogni qualvolta si verifichino delle modifiche che possono comportare un mutamento significativo dell'esposizione dei lavoratori, ogni qualvolta l'organo di vigilanza lo disponga, con provvedimento motivato, e, comunque, trascorso 1 (uno) anno dall'ultima valutazione effettuata. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 2 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza INDICE 1 2 Premessa...................................................................................................................................................... 4 1.1 Riferimenti normativi 5 1.2 Definizioni 7 Descrizione del sito e delle attività................................................................................................................ 9 2.1 Dati identificativi e ubicazione 9 2.2 Individuazione soggetti responsabili 9 2.3 Attività e struttura organizzativa 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.3.5 2.3.6 2.4 3 10 Descrizione generale ............................................................................................................................ 10 Piano terra ................................................................................................................................................ 14 Piano ammezzato ................................................................................................................................. 19 Piano primo........................................................................................................................................... 28 Piano secondo ...................................................................................................................................... 38 Piano terzo................................................................................................................................................ 45 Individuazione e descrizione delle attività svolte nella struttura 53 Principi e generalità della valutazione dei rischi sul lavoro ......................................................................... 54 3.1 Obiettivo della valutazione dei rischi 54 3.2 Metodologia 55 3.3 Identificazione delle sorgenti di rischio 57 3.3.1 3.3.2 3.3.3 3.4 3.4.1 3.4.2 3.4.3 3.4.4 3.4.5 3.4.6 RISCHI PER LA SICUREZZA............................................................................................................... 58 RISCHI PER LA SALUTE ..................................................................................................................... 58 RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE....................................................................................... 58 Analisi del rischio 59 Tutte le mansioni................................................................................................................................... 60 Impiegati amministrativi ........................................................................................................................ 63 Impiegati tecnici .................................................................................................................................... 65 Valutazione rischio Chimico.................................................................................................................. 70 Analisi del rischio incendio.................................................................................................................... 72 Valutazione del rischio rumore.............................................................................................................. 73 4 Emergenza, prevenzione e pronto soccorso............................................................................................... 74 5 Sorveglianza sanitaria................................................................................................................................. 75 6 Situazione degli infortuni e degli incidenti ................................................................................................... 76 6.1 7 Modalità di gestione degli aspetti di sicurezza e salute connessi con le attività svolte da imprese terze 77 Programma di miglioramento...................................................................................................................... 78 7.1 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO IMMEDIATI 79 7.2 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE A BREVE TERMINE 83 7.3 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE A MEDIO TERMINE 85 7.4 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE A LUNGO TERMINE 86 Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 3 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 1 Premessa Il seguente documento è redatto ai sensi dell’articolo 4 comma 2 del decreto legislativo 19 settembre 1994 n° 626 come modificato dal decreto legislativo 19 marzo 1996 n° 242, in conformità al Decreto Ministeriale 5 dicembre 1996, ed è finalizzato alla valutazione dei rischi della struttura in relazione all’attività che al suo interno viene svolta ed alla individuazione e programmazione degli interventi di miglioramento. Esso contiene i risultati della valutazione di cui all’art. 4 comma 1 ed elenca i provvedimenti previsti e programmati per migliorare le condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori. Il documento illustra l’attuale realtà della struttura, con riferimento ai suoi aspetti organizzativi ed alle attività che al suo interno vengono svolte, ai fini delle situazioni di emergenza, di prevenzione e pronto soccorso e la situazione infortunistica ed incidentale. Lo stesso descrive i criteri adottati per la valutazione, unitamente alle modalità operative seguite nello svolgimento del lavoro ed i risultati ottenuti. La valutazione dei rischi copre tutte le parti degli impianti e delle attrezzature impiegate durante l'attività lavorativa normale, tenendo anche conto di eventuali situazioni che possono esulare rispetto alle normali attività prevedibili, come le opere di manutenzione. L’UNIVERSITA’ nella persona del Datore di Lavoro dott. MICHELE OREFICE ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. n. 626/94 come modificato dall'art. 6 del D.Lgs. 242/96, pur consapevole di non essere liberato dalle proprie responsabilità in materia, ha stabilito di avvalersi di personale qualificato presente all’interno della struttura universitaria che in coordinamento con il Servizio Sicurezza e con lo stesso Responsabile del Servizio possa integrare l'azione di prevenzione e protezione. In particolare nella stesura del presente documento la struttura si è avvalsa delle linee guida proposte ed elaborate dal Gruppo Sicurezza del Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali dell’Università degli Studi di Firenze. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 4 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 1.1 Riferimenti normativi R.D. n.1564 del 07/11/42– “Approvazione delle norme per l'esecuzione, il collaudo e l'esercizio degli impianti tecnici che interessano gli edifici pregevoli per arte o storia e quelli destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie, collezioni e oggetti d'interesse culturale”. D.P.R. n. 547 del 27/4/55 - "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro". D.P.R. n. 303 del 19/3/56 - "Norme generali per l'igiene del lavoro". DM n. 569 del 20/05/92 – “Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre”. D.Lgs. n. 626 del 19/9/94 - "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”. DPR n. 418 del 30/06/95 – “Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi”. D.Lgs. n. 242 del 19/3/96 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 493 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. D.M. 10/03/98 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”. D.Lgs. n. 359 del 4/8/1999 –“Attuazione della direttiva 95/63/CE che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l’uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori”. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 5 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151 Miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici, gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. D.Lgs. 23 giugno 2003 n. 195 Modifiche ed integrazioni al D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, per l’individuazione delle capacità e dei requisiti professionali richiesti agli addetti ed ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei lavoratori, a norma dell’articolo 21 della L. 1 marzo 2002, n. 39. D.Lgs. 8 luglio 2003 n. 235 Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. D.M. 15 luglio 2003 n. 388 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 6 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 1.2 Definizioni Agli effetti delle disposizioni di cui al Decreto Legislativo si intendono per: a) lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli enti stessi, e gli utenti dei servizi di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale avviati presso datori di lavoro per agevolare o per perfezionare le loro scelte professionali; b) datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa, ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva, quale definita ai sensi della lettera i), in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest'ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale; c) servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell'azienda, ovvero unità produttiva; d) medico competente: medico in possesso di uno dei seguenti titoli: 1) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro o in clinica del lavoro o in igiene e medicina preventiva o in medicina legale e delle assicurazioni ed altre specializzazioni individuate, ove necessario, con decreto del Ministro della sanità di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica; 2) docenza o libera docenza, in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro; 3) e) autorizzazione di cui all'art. 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277; responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate; f) rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona, ovvero persone, eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro, di seguito denominato rappresentante per la sicurezza; Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 7 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza g) prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell'attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno; h) agente: l'agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute; i) unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi, dotata di autonomia finanziaria e tecnico funzionale. j) luogo di lavoro: luogo destinato a contenere posti di lavoro, ubicato all'interno dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, nonché ogni altro luogo nell'area della medesima azienda ovvero unità produttiva comunque accessibile per il lavoro". k) pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (per es., materiali o attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro) avente il potenziale di causare danni; l) rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione nonché dimensioni possibili del danno stesso; m) valutazione dei rischi: procedimento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la sanità dei lavoratori, nell’espletamento delle loro mansioni, derivante dalle circostanze del verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 8 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2 Descrizione del sito e delle attività 2.1 Dati identificativi e ubicazione Azienda (Ragione sociale) Sede legale UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE P.zza San Marco 50121 Firenze Museo di Storia Naturale Sede della struttura cui è riferito il documento Sezione di Antropologia ed Etnologia Via del Proconsolo, 12 50122 - Firenze Attività svolta o esercitata nella struttura 2.2 Individuazione soggetti responsabili Datore di Lavoro Dott. MICHELE OREFICE Responsabile del servizio prevenzione (RSPP) Dott. Arch. Vito Carriero Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Coordinatore di Polo Referente di Polo Medico competente Addetti alla sicurezza Addetti alla prevenzione incendi Addetti evacuazione e pronto soccorso Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 9 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.3 Attività e struttura organizzativa 2.3.1 Descrizione generale Il Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia ha sede in via del Proconsolo, n°12 all’interno di un edificio detto “Palazzo non finito”, di cui occupa solo parte dei locali. Il Museo costituisce una sezione del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze e contiene più di 25.000 oggetti di interesse etnologico, in gran parte esposti al pubblico, e circa 7.000 reperti antropologici (ossa, calchi in gesso, capelli). Fanno parte della struttura museale anche locali adibiti a laboratori, uffici, magazzini e due sale per la conservazione di reperti ossei non aperti al pubblico. Il Museo è aperto al pubblico e prevede il pagamento di un biglietto di ingresso; previa prenotazione sono organizzate visite guidate per gruppi di visitatori. Dall’intervista al personale del Museo è emerso come non siano previste limitazioni al numero massimo di visitatori ammessi contemporaneamente all’interno delle sale espositive. NOTA 1: E’ opportuno porre un limite massimo al numero di persone che possono accedere contemporaneamente alla mostra, sia per un miglior controllo delle stesse ai fini della sicurezza dei reperti conservati, sia per una più efficace gestione di eventuali situazioni di emergenza. Il personale del Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia è composto da: • 7 impiegati tecnico/amministrativi; • 2 addetti alla biglietteria e alla sorveglianza dipendenti della società che ha in appalto tale attività; Il Museo è aperto al pubblico nei giorni lunedì, martedì, giovedì, venerdì, domenica dalle 9,00 alle 13,00 e il sabato dalle 9,00 alle 17,00. Il Museo rimane chiuso i giorni: 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 10 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Dall’intervista con il personale è emerso come sia possibile, attraverso un ingresso non custodito, accedere ai locali della Osteoteca dall’Istituto di Antropologia, con il rischio che gli studenti lavorino non sorvegliati. E’ indispensabile redigere delle procedure di accesso alla sala in modo da evitare visite non consentite e non sorvegliate; tali procedure dovranno anche permettere di riscontrare in ogni momento il numero di persone presenti, elemento essenziale per una corretta gestione delle emergenze. NOTA 2: E’ necessario migliorare la gestione degli accessi nella sala della Osteoteca dal vicino Istituto di Antropologia per impedire ingressi non autorizzati e non sorvegliati. Per una corretta gestione delle emergenze, dovrà essere sempre possibile riscontrare il numero di persone presenti. L’affollamento massimo riscontrabile per la struttura è pari a 7 persone nei giorni di chiusura al pubblico oltre ad eventuali studenti nella sala della Osteoteca; a questi si aggiungono gli addetti alla biglietteria e i visitatori nell’orario di apertura. NOTA 3: È necessario verificare l’esistenza della documentazione necessaria per dimostrare la conformità degli impianti e l’esistenza della documentazione che attesti la nomina e la formazione di tutte le figure riguardanti la sicurezza del luogo di lavoro (RLS, MC se nominato, addetti alle emergenze, ecc). Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 11 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Individuazione e descrizione dei luoghi di lavoro L’edificio che ospita il Museo di Antropologia si sviluppa su quattro piani fuori terra ed inoltre tra i piani terreno e primo è presente un piano ammezzato. L’ingresso alla mostra è posto lungo il corridoio che collega la corte interna dell’edificio e via del Proconsolo; sul lato opposto rispetto a tale corridoio è presente l’accesso al piano ammezzato che ospita locali di lavoro e di servizio in uso al Museo. Al piano terreno, lungo l’ala sinistra dell’edificio rispetto all’ingresso, erano in allestimento, al momento della visita, delle nuove sale espositive che verranno a breve aperte al pubblico. La mostra attualmente si sviluppa interamente al piano primo, mentre al piano secondo sono ubicati i locali della Osteoteca e al terzo quelli della Cranioteca, non accessibili al pubblico. Pavimentazione, soffitti e pareti: La pavimentazione dei locali è realizzata con piastrelle in cotto, i vani scala sono rivestiti con pietra serena, mentre la pavimentazione dei bagni è costituita da piastrelle in graniglia. Al piano terzo la sala della Cranioteca ha un pavimento con piastrelle in linoleum. I materiali utilizzati presentano nel complesso caratteristiche di aderenza e lavabilità adeguate all’impiego dei locali ad eccezione di alcune rampe di scale scivolose a causa dell’usura dei gradini in pietra (vedi NOTA 15). Le pareti divisorie sono realizzate in muratura e sono dipinte con tinte chiare. Finestre: Le finestre, di grandi dimensioni e realizzate con infissi in legno, sono apribili mediante apposita maniglia. Sono presenti persiane esterne o “veneziane” a discesa manuale per l’oscuramento dei locali. A tutti i piani la maggior parte delle finestre sono dotate di vetri molto sottili e fragili che andranno sostituiti al più presto con altri di idoneo spessore (vedi NOTE 23, 25). Porte Gli uffici, le sale espositive, la sala Riunioni e i locali destinati alla manutenzione, al restauro dei reperti e in generale a tutte le fasi precedenti alla ostensione al pubblico, dispongono in larga parte di un numero adeguato di porte di larghezza idonea al passaggio degli addetti. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 12 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Al piano primo le scale secondarie sono protette da porte tagliafuoco e dotate di maniglioni antipanico. Sono presenti ai vari piani alcune aperture e passaggi che risultano di larghezza e/o altezza non adeguata( vedi NOTE 13, 26, 27). Ventilazione e Temperatura La maggior parte dei locali dispone di aerazione naturale, ma nessuno è servito da impianto di climatizzazione. Il riscaldamento degli ambienti è garantito da caloriferi i quali, riferiscono i dipendenti, non mantengono temperature adeguate per il personale e i reperti, generando troppo od insufficiente calore. In generale il personale intervistato ha evidenziato un disagio dovuto alla mancanza di un impianto di climatizzazione, che garantirebbe maggior comfort e soprattutto migliori condizioni per la conservazione dei reperti soggetti a deterioramento a causa degli shock termici e dell’elevata umidità nel periodo estivo. Illuminazione Tutti gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi sono illuminati con luce naturale e/o artificiale in modo da assicurare una buona visibilità per le attività svolte. L’illuminazione naturale proviene da un numero appropriato di finestre, mentre l’illuminazione artificiale proviene da impianti fissi al neon e alogeni. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 13 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.3.2 Piano terra Al piano terreno è posto l’accesso principale al Museo e, in posizione opposta rispetto al corridoio centrale, l’ingresso che conduce al piano ammezzato. Nella parte sinistra dell’edificio sono in allestimento nuove sale, indicate come “India”, che prossimamente saranno disponibili per i visitatori. Laboratorio Sala espositiva in allestimento Sala espositiva in allestimento Scala C Ripost. Scala E Sala espositiva in allestimento Sala espositiva in allestimento Punto di raccolta Disimpegno Ascensore Scala D Scala B Disimpegno ingresso Sala espositiva INGRESSO Figura 1–Pianta piano terra Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 14 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Sale espositive “India” al piano terra Sono in allestimento al piano terreno nuove sale espositive denominate “India”. Durante il sopralluogo è stata riscontrata la presenza di solventi e altri composti infiammabili (petrolio bianco) in luogo non protetto e l’utilizzo improprio di prese multiple (figg.2 e 3). Figura 2–Prodotti chimici depositati sul pavimento Figura 3–Prese multiple utilizzate in maniera impropria Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 15 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Nonostante il carattere provvisorio di tale situazione, legata alla fase di allestimento delle sale, è necessario attuare misure a garanzia della salute e della sicurezza dei lavoratori fino al completamento dei lavori nelle sale. NOTA 4: Rimuovere i solventi e gli altri composti infiammabili depositati sul pavimento delle sale “India” e riporli in un luogo protetto. NOTA 5: E’ necessario riposizionare le prese multiple in modo corretto all’interno delle sale “India”. La porta dotata di maniglioni antipanico che dalle sale immette nel cortile interno ha larghezza sufficiente per l’esodo, ma è dotata di vetri sottili: essa presenta il rischio di rottura accidentale ed è quindi inadeguata come uscita di emergenza (fig.4). Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 16 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 4–Uscita di emergenza sale “India” NOTA 6: E’ necessario sostituire la porta-finestra, che dalle sale “India” immette nel cortile interno, con una adeguata per l’uso come uscita di emergenza. Al piano è segnalato un estintore che al momento del sopralluogo risultava mancante (fig. 5). NOTA 7: E’ necessario ripristinare l’estintore mancante all’interno delle sale espositive “India” in allestimento al piano terreno. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 17 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 5–Estintore segnalato mancante SERVIZI IGIENICI Il piano terreno dispone di un servizio igienico a cui si accede dal cortile interno all’edificio; al suo interno sono presenti servizi separati per uomini e donne e per non abili. Il servizio è dotato di WC, lavabo, dosatore sapone ed porta salviette di carta per asciugare le mani e dispone di aerazione e illuminazione naturale. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 18 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.3.3 Piano ammezzato Al piano ammezzato sono presenti quattro locali utilizzati per attività legate alla preparazione dei reperti, di ufficio e magazzino e un corridoio di collegamento ad alcuni locali di deposito e magazzini. Deposito Ripost. Vano scala Ripostiglio Ripost. Pozzo librario Corridoio Vano scale e Disimp. doppio volume Disimp. Deposito doppio volume pozzo Ascensore ??? Vano scala Vano scala Ingresso Deposito doppio volume Magazzino Laboratorio Segreteria PIANO AMMEZZATO scala 1:100 Figura 6–Pianta piano ammezzato Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 19 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Locali amministrativi al piano ammezzato; scale di accesso al piano ammezzato Dal piano terreno si raggiunge l’ammezzato attraverso un’entrata posta in prossimità dell’ingresso al cortile interno della struttura. Dal piano ammezzato è possibile accedere ad una rampa di scale interne, utilizzate come via di esodo, attraverso una porta tagliafuoco: tale porta risulta impropriamente bloccata in posizione aperta tramite una catena e posizionata sopra due gradini non segnalati (fig. 7). Figura 7–Porta tagliafuoco impropriamente bloccata NOTA 8: E’ necessario sbloccare la porta tagliafuoco che dal piano ammezzato permette l’accesso alla scala interna e verificare la possibilità di realizzare una rampa di accesso in sostituzione dei due gradini che collegano il piano al vano scale. Se tale soluzione non fosse praticabile deve essere apposta idonea cartellonistica che segnali la presenza dei gradini. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 20 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza All’interno del locale destinato a magazzino (fig. 8) è stato riscontrato uno stato di grave disordine per la presenza di molto materiale accumulato sui pavimenti e sopra gli armadi metallici, situazione che rende molto difficoltoso il passaggio dei lavoratori. All’interno dello stesso locale sono inoltre presenti una vetrina con vetro rotto, evidenziata anche da un cartello scritto a mano (fig. 8) e una plafoniera sprovvista delle dovute protezioni ai tubi fluorescenti: è necessario pertanto sostituire sia il vetro danneggiato che la plafoniera con una dotata di protezioni, in considerazione anche della destinazione d’uso del locale che prevede la movimentazione di pezzi anche di elevate dimensioni. Figura 8–Magazzino al piano ammezzato NOTA 9: All’interno del magazzino posto al piano ammezzato è necessario ripristinare un adeguato livello di ordine e procedere alle sostituzioni del vetro danneggiato di una vetrina e della plafoniera presente con una dotata di protezioni per tubi fluorescenti. All’interno del locale utilizzato come ufficio sono presenti delle prese multiple appoggiate per terra e non ancorate ad una struttura sospesa (fig. 9). Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 21 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 9–Scrivania al piano ammezzato NOTA 10: E’ necessario riposizionare le prese multiple in modo corretto all’interno dell’ufficio posto al piano ammezzato. Attraverso un lungo corridoio è possibile, dal piano ammezzato, accedere a dei locali utilizzati come magazzino. La larghezza del corridoio, appena sufficiente per il corretto passaggio ed esodo delle persone, risulta ridotta a causa dell’accumulo di materiale su un lato dello stesso (fig. 10). Tale materiale deve essere rimosso al più presto. NOTA 11: Si deve provvedere al più presto alla rimozione del materiale posto lungo il corridoio che dal piano ammezzato conduce ai locali magazzino. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 22 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 10–Corridoio di accesso ai magazzini dal piano ammezzato Nel tratto finale del corridoio sono presenti delle scale sprovviste di corrimano (fig. 11) che andrà al più presto installato. Figura 11–Gradini nel corridoio di accesso ai magazzini dal piano ammezzato NOTA 12: E’ necessario installare un corrimano lungo le scale presenti nel tratto di corridoio che dal piano ammezzato porta ai magazzini. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 23 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza All’interno dei locali adibiti a magazzino sono presenti zone in cui il soffitto presenta altezza ridotta, con travi passanti ad altezza non adeguata (inferiore a 2 metri) (fig. 12), costituendo possibile fonte di urti accidentali con conseguente ferimento del personale o danneggiamento di eventuali reperti trasportati. Figura 12–trave passante di altezza ridotta Anche la porta di accesso all’ex laboratorio fotografico risulta inferiore a due metri e senza una opportuna segnalazione (fig. 13). Tali ostacoli costituiscono una non conformità alla normativa vigente in materia di sicurezza e salute dei lavoratori e nell’impossibilità della loro eliminazione dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi d incidente per i lavoratori. Figura 13–Porta accesso ex-laboratorio fotografico bassa Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 24 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 13: Sono presenti al piano ammezzato ostacoli quali porte o travi ad altezze non conformi alla normativa vigente: nell’impossibilità della loro eliminazione dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. Il locale denominato “ex laboratorio fotografico” (fig. 14), attualmente utilizzato come piccolo deposito, risulta sprovvisto di aerazione naturale e artificiale: risulta pertanto necessario dotare la stanza di aerazione artificiale per il ricircolo dell’aria e l’espulsione dei fumi in caso di incendio. NOTA 14: E’ necessario dotare il locale denominato “ex laboratorio fotografico”, di aerazione artificiale per il ricircolo dell’aria e l’espulsione dei fumi in caso di incendio. Figura 14–Interno dell’ex-laboratorio fotografico Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 25 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Dal corridoio che conduce al magazzino si accede tramite scale (fig. 15) ad un magazzino secondario posto sotto il livello del piano ammezzato. Tali scale hanno larghezza inferiore ad 80 cm, insufficiente per il passaggio dei lavoratori, ed inoltre risultano ripide e sprovviste di corrimano; i gradini, scivolosi per l’usura, non sono dotati di strisce antiscivolo. Figura 15–Scala di accesso a magazzini secondari dal piano ammezzato NOTA 15: Le scale che dal piano ammezzato conducono ai magazzini secondari hanno larghezza non conforme e sono sprovviste di corrimano e strisce antiscivolo sui gradini usurati. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. Le suddette scale conducono all’interno di locali (fig. 16) in cui sono presenti delle teche per la conservazione di reperti dotate di vetri sottili e fragili: andranno sostituiti al più presto. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 26 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 16–Vetrine delle teche nei magazzini secondari NOTA 16: E’ necessario sostituire le vetrature delle teche presenti all’interno del magazzino secondario del piano ammezzato in quanto fragili. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 27 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.3.4 Piano primo Il piano primo dell’edificio ospita la mostra attualmente visitabile, oltre ad uffici, una Sala Ricevimenti e locali adibiti al restauro dei reperti destinati alla ostensione. Archivio Sala Riunioni Archivio Ascensore Sala espositiva Scala C Ripost. Scala G Disimpegno Studiolo Disimpegno Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Scala F Sala espositiva Disimp. Ufficio Disimp. Sala espositiva Sala espositiva Corte interna Sala espositiva Sala espositiva Bagno Sala espositiva Ripost. Sala espositiva Laboratorio Laboratorio Sala espositiva Ascensore Scala A Scala D Scala B Scala E Laboratorio Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Sala espositiva Figura 17–Piano primo Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 28 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Area restauro ed uffici Al piano primo sono presenti tre locali destinati alle attività di restauro e preparazione dei reperti per la successiva fase di ostensione; in particolare si possono distinguere un laboratorio di restauro, un laboratorio per la lavorazione del legno ed un magazzino (fig. 18). L’accesso a tale area avviene dalla sala espositiva, tramite una porta tagliafuoco dotata di maniglioni antipanico. Figura 18–Area restauro al piano primo. All’interno del laboratorio di restauro le lavorazioni vengono effettuate sopra un piano di appoggio posto sopra dei supporti di legno (“caprette”), risultando poco stabile e non idoneo per il tipo di utilizzo (fig. 19). Si rende quindi necessario sostituirlo con uno stabile e dotato di appoggio a terra. Figura 19–Tavolo di lavoro del Laboratorio di restauro. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 29 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 17: E’ necessario sostituire il tavolo di lavoro all’interno del laboratorio di restauro attualmente appoggiato sopra supporti di legno con uno stabile e dotato di appoggio a terra. Nello stesso locale è presente una vetrina nella quale sono conservati prodotti chimici che possono essere utilizzati per le lavorazioni sui reperti (fig. 20). Tutti i prodotti chimici devono essere corredati delle rispettive schede di sicurezza redatte in lingua italiana e conservate in modo che siano immediatamente consultabili da parte dei lavoratori. Al momento della visita non è stato possibile visionare tali schede. Nel caso che l’analisi delle schede di sicurezza mostrasse la necessità dell’utilizzo di una cappa aspirante all’interno del laboratorio, questa dovrà essere acquistata al più presto. (Durante la precedente visita al Museo nel mese di febbraio c.a., il personale aveva affermato che, dato l’uso di solventi nelle attività di restauro dei reperti, il responsabile del Museo aveva provveduto ad effettuare una richiesta per l’acquisto di una cappa aspirante). Figura 20–Vetrina per deposito prodotti utilizzati per il restauro. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 30 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 18: E’ necessario reperire le schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati per l’attività di restauro; nel caso che l’analisi delle schede mostrasse la necessità dell’utilizzo di una cappa aspirante all’interno del laboratorio, questa dovrà essere acquistata al più presto. All’interno del laboratorio per la lavorazione del legno sono presenti alcune macchine ed attrezzature (fig. 21) utilizzate saltuariamente nelle operazioni di restauro dei reperti. Al momento della visita non è stato possibile visionare la necessaria documentazione a corredo delle macchine. Questo materiale, integrato da una specifica valutazione dei rischi per le macchine, costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento. NOTA 19: E’ necessario reperire la necessaria documentazione a corredo delle macchine presenti nel laboratorio per la lavorazione del legno ed effettuare per queste una specifica valutazione dei rischi. Tale materiale sarà inserito nella successiva revisione di questo documento. Tutte le attrezzature sono dotate di marcatura CE, ma necessitano di essere equipaggiate con ulteriori protezioni, quali paratrucioli, barriere contro il contatto accidentale con l’utensile, coprispazzola ed arresto di emergenza, per ridurre al minimo i rischi di infortunio per l’utilizzatore. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 31 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 21–Laboratorio per la lavorazione del legno. NOTA 20: Le macchine all’interno del laboratorio per la lavorazione del legno non dispongono di protezioni aggiuntive quali paratrucioli, barriere contro il contatto accidentale, arresto di emergenza che devono essere pertanto installate. Al momento del sopralluogo i laboratori si presentavano piuttosto disordinati e molto materiale risultava depositato sul pavimento, tra cui alcune prese multiple, i cui cavi elettrici creavano intralcio e pericolo di inciampo. In particolare erano presenti alcuni vetri appoggiati ad una parete (fig. 22), privi di appropriati dispositivi di protezione e ritenzione che costituiscono una fonte di rischio di ferimento per i lavoratori in caso di urto accidentale: è necessario rimuoverli o proteggerli contro gli urti accidentali. NOTA 21: E’ necessario ripristinare all’interno dei laboratori di restauro e di lavorazione del legno delle opportune condizioni di ordine e rimuovere il materiale depositato sul pavimento e lungo le pareti, in particolare le prese multiple e i vetri. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 32 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 22–Materiale depositato sul pavimento del laboratorio All’interno della stessa area è presente un locale destinato a magazzino per il deposito dei reperti che non dispone di aperture verso l’esterno; tale locale è dotato di illuminazione artificiale, ma è sprovvisto di aerazione artificiale ed è pertanto necessario installare un impianto per il ricircolo dell’aria e l’ espulsione dei fumi in caso di incendio. NOTA 22: Il magazzino dell’area di restauro è sprovvisto di aerazione naturale e artificiale ed è pertanto necessario installare al suo interno un impianto per il ricircolo dell’aria e l’espulsione dei fumi in caso di incendio. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 33 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Mostra La mostra occupa gran parte del piano primo e si sviluppa secondo un percorso circolare, attraverso i corridoi del piano, che inizia e termina in prossimità dell’ingresso principale. I reperti sono esposti all’interno di vetrine (fig. 23) i cui vetri appaiono molto fragili e quindi pericolosi in caso di urto accidentale; il personale ha evidenziato come questo problema si presenti in maniera ancora più marcata in concomitanza delle numerose visite effettuate da scuole materne e medie. Soffrono dello stesso problema le vetrature degli infissi al piano, anch’esse di ridotto spessore e soggette a facile rottura in caso di scuotimento delle finestre, evento questo che si è già verificato in passato come riferito dal personale stesso. Si rende necessaria pertanto la sostituzione di tali vetri con altri di idoneo spessore. Figura 23– Esempio di vetrine della mostra NOTA 23: I vetri delle vetrine e degli infissi della mostra al piano primo sono fragili: si rende necessario pertanto sostituirli con altri di idoneo spessore. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 34 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Sala ricevimento, uffici e archivi. Al piano primo sono presenti anche alcuni locali destinati ad attività di ufficio e una sala di grandi dimensioni utilizzata per riunioni (fig. 24). La porta di accesso alla sala ha dimensioni tali da garantire il rapido deflusso dei presenti in condizioni di emergenza, ma verso di apertura contrario all’esodo: è necessario cambiare tale verso. Figura 24–Sala Ricevimento. NOTA 24: La porta di accesso alla sala ricevimento del piano primo ha verso di apertura opposto rispetto all’esodo: è necessario invertire l’apertura della porta o sostituirla qualora non fosse possibile. All’interno della stessa sala è stata riscontrata la presenza di infissi sui quali sono montati dei vetri soffiati altamente fragili (fig. 25), con possibile rischio di rottura, a causa delle vibrazioni del traffico veicolare, e conseguente caduta dei frammenti nella sottostante via De’ Pandolfini. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 35 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 25: La sala ricevimento al primo piano dispone di infissi sui quali sono montati vetri molto fragili: si rende necessario pertanto sostituirli con altri di idoneo spessore. Figura 25–Finestra della Sala Ricevimento Uffici Gli uffici accolgono una postazione di lavoro. Gli spazi di lavoro sono adeguati ed ogni operatore dispone di uno spazio minimo di 5 mq; il soffitto è di altezza superiore ai 2,70 m. Per il corretto svolgimento delle suddette attività sono stati messi a disposizione del personale addetto idonee postazioni di lavoro composte da: o scrivania; o sedia; o personal computer con schermo; Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 36 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 18 – Postazione di lavoro negli uffici I monitor, che dispongono della marcatura CE, sono a bassa emissione di radiazione, regolabili in altezza, rotazione ed inclinazione e regolabili in luminosità, luce e contrasto. Le sedie sono stabili (5 razze), ed hanno altezza e schienale regolabili. Gli arredi sono rappresentati da scaffalature ed armadi e risultano ben ancorati al muro. SERVIZI IGIENICI Al piano primo è presente un locale di piccole dimensioni riservato ai servizi igienici, posizionato alla fine del corridoio di accesso alla sala riunioni e agli uffici. Il servizio, comune per uomini, donne e non abili è dotato di WC, lavabo, dosatore sapone ed porta salviette di carta per asciugare le mani. Il bagno dispone di aerazione e illuminazione naturale. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 37 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.3.5 Piano secondo Dal primo piano si accede tramite una rampa di scale alla sala della Osteoteca, posta al piano secondo del “Palazzo non finito”. All’interno di tale sala, esclusa dalla possibilità di visita da parte del pubblico, sono conservate ossa umane. Osteoteca PIANO SECONDO scala 1:100 Figura 26–Piano secondo Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 38 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Nel percorso che dal piano primo porta alla Osteoteca sono state osservati alcuni ostacoli al passaggio agevole dei lavoratori e soprattutto al loro deflusso in condizioni di emergenza. Ne è un esempio una porta tagliafuoco e di esodo di larghezza insufficiente (minore di 80 cm) e posizionata sopra un gradino (fig. 27). Deve essere verificata la possibilità di allargare l’apertura e di installare una rampa di accesso per eliminare il gradino. Figura 27–Porta tagliafuoco al piano secondo Nella zona di accesso ai locali magazzino (fig. 28), utilizzati anche dagli studenti che dall’Istituto di Antropologia si recano all’Osteoteca, sono presenti alcuni gradini non segnalati: è necessario valutare l’installazione di una rampa in sostituzione dei gradini. Figura 28–Gradino nella zona di accesso ai locali magazzino Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 39 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Nella rampa di scale è presente inoltre una trave di altezza ridotta non adeguatamente segnalata e possibile fonte di urto accidentale. Tali ostacoli costituiscono una non conformità alla normativa vigente in materia di sicurezza e salute dei lavoratori e nell’impossibilità della loro eliminazione, dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica, in modo da ridurre al minimo i rischi d incidente per i lavoratori. NOTA 26: Nel percorso che dalle sale espositive conduce alla Osteoteca sono presenti alcuni ostacoli al passaggio agevole dei lavoratori e soprattutto al loro deflusso in condizioni di emergenza, quali porte di larghezza insufficiente, travi di altezza non idonea e gradini. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. Osteoteca All’interno della sala della Osteoteca sono conservate ossa umane all’interno di armadi in metallo e in legno , questi ultimi dotati di cassetti. Figura 29–Porta di accesso alla Osteoteca. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 40 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza La porta di accesso al locale risulta di altezza non adeguata (inferiore a 2 m) (fig. 29): deve essere verificata la possibilità di maggiorare l’altezza utile dell’apertura. NOTA 27: La porta di accesso al locale della Osteoteca risulta di altezza insufficiente. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. Il locale dispone di due finestre adiacenti posizionate sotto il piano del pavimento e raggiungibili tramite due piccole rampe di scale (fig. 30). L’accesso alle finestre risulta pericoloso per i frequentatori in quanto i gradini sono ripidi e hanno larghezza insufficiente (minore di 80 cm) e inoltre non è presente un corrimano. Dato il carattere sporadico degli accessi alle scale, si ritiene sufficiente posizionare sui gradini delle strisce antiscivolo e prevedere l’installazione di una protezione (parapetto con porzione apribile per l’accesso alle finestre) per prevenire cadute accidentali all’interno delle rampe. Figura 30–Gradini davanti le finestre della Osteoteca Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 41 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 28: L’accesso alle finestre della Osteoteca risulta pericoloso. E’ necessario posizionare sui gradini delle strisce antiscivolo e prevedere l’installazione di una protezione (parapetto con porzione apribile per l’accesso alle finestre) per prevenire cadute accidentali all’interno delle rampe. Gli armadi in legno dispongono di cassetti senza un blocco per l’estrazione con il rischio di caduta da altezze anche elevate. Figura 31–Armadi a cassetti nella Osteoteca. NOTA 29: Gli armadi di legno della osteoteca hanno cassetti sprovvisti di bloccaggio per l’estrazione: è necessario dotare i cassetti di tale dispositivo. Per raggiungere i cassetti posti nella parte alta degli armadi sono a disposizione dei lavoratori due scale a pioli, una doppia e una in appoggio (fig. 31), che durante la visita risultavano collocate in modo non idoneo: se non utilizzate le scale devono essere riposte in modo da non creare intralcio al passaggio dei lavoratori. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 42 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 30: E’ necessario riporre le scale della Osteoteca in modo da non creare intralcio al passaggio dei lavoratori. Tali attrezzature risultano conformi alla normativa vigente, ma non è stato possibile verificare la presenza della necessaria documentazione recante: o Una breve descrizione degli elementi costituenti; o Le indicazioni per il corretto impiego; o Le istruzioni per la manutenzione e la conservazione; o Gli estremi (istituto che ha effettuato le prove, numeri di identificazione dei certificati, date di rilascio) dei certificati delle prove previste dalla norma tecnica UNI EN 131 parte 1 e 2; o Una dichiarazione del costruttore di conformità alla norma tecnica UNI EN 131 parte 1 e 2; NOTA 31: In fase di sopralluogo non è stato possibile reperire la necessaria documentazione che deve accompagnare le scale utilizzate nella sala della Osteoteca. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. Dal piano della Osteoteca si raggiunge il terzo piano tramite una rampa di scale con struttura in acciaio e legno; tale scala è dotata di parapetto, la cui conformazione sporgente determina un rischio di urto accidentale per i lavoratori (fig. 32): è opportuno segnalare la sporgenza con opportuna cartellonistica e proteggere gli spigoli vivi con materiale in grado di assorbire gli urti. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 43 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Figura 32–Scala di accesso alla Cranioteca NOTA 32: E’ necessario segnalare la sporgenza della rampa di scale che conduce alla Cranioteca con opportuna cartellonistica e proteggere gli spigoli vivi con materiale in grado di assorbire gli urti. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 44 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.3.6 Piano terzo Cranioteca Lucernaio Torretta Lucernaio Vano Scale Cranioteca "Baratro" Lucernaio PIANO TERZO scala 1:100 Figura 33–Piano secondo Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 45 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Baratro Al piano terzo è stata riscontrata la presenza di un locale altamente pericoloso, in quanto la mancanza del solaio determina un dislivello di alcuni metri tra la soglia e il punto più basso; tale pericolo è correttamente segnalato, ma la porta che dà accesso al locale non risulta chiusa con chiave o altri dispositivi che ne impediscano l’apertura ai non autorizzati. Figura 34–Locale senza solaio al piano secondo. NOTA 33: Al piano terzo è presente un locale mancante del solaio altamente pericoloso: la porta di accesso deve essere chiusa con chiave o altro dispositivo che ne impedisca l’apertura ai non autorizzati. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 46 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Cranioteca Dalla rampa di scale di collegamento con il piano secondo si accede ai locali che ospitano la Cranioteca attraverso una porta tagliafuoco dotata di maniglione antipanico; tale apertura ha altezza insufficiente (inferiore a 2 m) ed è posizionata in prossimità di due gradini. Deve essere verificata la possibilità di maggiorare l’altezza utile dell’apertura e di installare una rampa di accesso per l’eliminazione dei gradini. Figura 35–Porta di accesso alla Cranioteca NOTA 34: La porta di accesso al locale della Cranioteca risulta di altezza insufficiente e posizionata sopra due gradini. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 47 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Durante il sopralluogo sono stati osservati all’interno della Cranioteca dei cavi elettrici non a norma in quanto non protetti, ancorati in modo approssimativo al muro e con congiunzioni realizzate tramite nastro isolante (fig. 36). Figura 36–Cavi elettrici non a norma nella Cranioteca NOTA 35: E’ necessario rimuovere dal pavimento e dalle pareti i cavi elettrici non a norma nella sala della Cranioteca oppure, qualora non fosse possibile, proteggerli con guaine, passacavi ecc.. ancorati al muro. L’intervista con il personale ha evidenziato come la Cranioteca sia protetta da un impianto di rilevazione fumi il cui allarme è collegato esclusivamente all’Istituto di Antropologia: in questo modo i lavoratori del Museo non hanno la possibilità di essere avvertiti della presenza di un incendio nelle sale. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 48 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 36: E’ necessario estendere l’allarme dell’impianto di rilevazione fumi installato nella Cranioteca, ai locali del Museo, in modo che i lavoratori possano essere avvertiti dello sviluppo di un incendio in tali locali. SERVIZI IGIENICI Il Museo di Antropologia non dispone al piano secondo di servizi igienici. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 49 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza REQUISITI COMUNI Vie di esodo Per quanto riguarda il piano terra le vie di evacuazione sono di facile accesso, ma è necessario sostituire la porta-finestra (dotata di vetri fragili), che dalle sale “India” immette nel cortile interno, con una adeguata per l’uso come uscita di emergenza. Al piano primo è stata evidenziata la necessità di invertire il verso di apertura della porta di accesso alla sala ricevimento, mentre al piano ammezzato e secondo sono frequenti ostacoli al corretto esodo delle persone presenti in caso di emergenza, come gradini non segnalati, soffitti bassi e travi sporgenti. Impianto elettrico NOTA 37: (vedi NOTA 1): In fase di sopralluogo non è stato possibile reperire la documentazione riguardante la dichiarazione di conformità e il progetto degli impianti elettrici presenti nella struttura. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. Impianto termico NOTA 38: (vedi NOTA 1): In fase di sopralluogo non è stato possibile reperire la documentazione riguardante la dichiarazione di conformità e il progetto degli impianti termici presenti nella struttura. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 50 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Impianto antincendio NOTA 39: (vedi NOTA 1): In fase di sopralluogo non è stato possibile reperire la documentazione riguardante la dichiarazione di conformità e il progetto degli impianti antincendio presenti nella struttura. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. Dall’intervista con il personale è emerso che al momento del collaudo alcuni sensori antincendio non funzionassero correttamente: è necessario verificare al più presto il corretto funzionamento dell’impianto. NOTA 40: E’ necessario verificare al più presto la corretta installazione di quei sensori dell’impianto antincendio che al momento del collaudo non funzionavano. Impianto di sicurezza anti-intrusione Il Museo di Antropologia non è dotato di impianto di sicurezza anti-intrusione. Vani ascensori L’edificio possiede due impianti di elevazione elettrici, un piccolo ascensore di servizio che collega piano terreno e piano secondo, ed uno più ampio destinato ai visitatori in particolare a quelli non abili mancando un accesso con rampa alla mostra. Il personale ha lamentato la mancanza di un collegamento tramite ascensore tra il piano primo e il piano ammezzato in modo da consentire un accesso più agevole ai lavoratori non abili e facilitare il trasporto di materiale ingombrante e/o pesante. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 51 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Segnaletica di sicurezza Le vie di esodo e le uscite di emergenza all’interno dell’edificio sono adeguatamente segnalate solamente al piano terra, all’interno delle “sale India” in allestimento, e al piano primo, nella parte riservata alla mostra: è pertanto necessario integrare la idonea cartellonistica e la relativa illuminazione anche nei restanti locali del Museo di Antropologia. NOTA 41: E’ necessario apporre la segnaletica di sicurezza e la relativa illuminazione nei locali del Museo di Antropologia che ancora ne sono sprovvisti. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 52 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 2.4 Individuazione e descrizione delle attività svolte nella struttura Le attività principali possono essere identificate nel seguente modo: a) Attività di biglietteria e sorveglianza I dipendenti di una società esterna svolgono attività di vendita biglietti e sorveglianza nelle sale della mostra. b) Attività varie di gestione del museo I dipendenti del Museo di Antropologia svolgono diverse attività che vanno dal reperimento, restauro e preparazione dei reperti all’allestimento e il rinnovamento della mostra. c) Attività di ufficio I dipendenti del Museo svolgono anche attività di direzione e amministrazione. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 53 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3 Principi e generalità della valutazione dei rischi sul lavoro 3.1 Obiettivo della valutazione dei rischi L’obiettivo della valutazione dei rischi è di consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei visitatori. Questi provvedimenti comprendono: 1) prevenzione dei rischi professionali; 2) informazione e formazione dei lavoratori; 3) organizzazione e mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari. Anche se l’obiettivo della valutazione dei rischi comprende la prevenzione dei rischi professionali, e tale dovrebbe essere sempre il suo obiettivo primario, ciò non sarà sempre realizzabile in pratica. Nei casi in cui non è possibile eliminare i rischi, essi devono essere diminuiti nella misura del possibile e si dovranno tenere sotto controllo i rischi residui. In una fase successiva, nell’ambito del programma di revisione, i rischi residui saranno nuovamente valutati e si considererà ulteriormente la possibilità di eliminarli o di ridurli ancora, probabilmente alla luce delle nuove conoscenze allora acquisite. La valutazione è strutturata e attuata in modo da aiutare i datori di lavoro o le persone che controllano l’attività professionale a fare quanto segue: 1) identificare i pericoli che sussistono sul luogo di lavoro e valutare i rischi associati agli stessi, in modo da determinare quali provvedimenti debbano essere presi per proteggere la salute e la sicurezza dei dipendenti e degli altri lavoratori, nel rispetto delle norme di legge; 2) valutare i rischi in modo da effettuare la selezione quanto più motivata possibile delle attrezzature di lavoro, dei prodotti e dei preparati chimici impiegati e delle attrezzature che si trovano sul luogo di lavoro nonché dell’organizzazione dello stesso; 3) controllare se i provvedimenti in atto risultino adeguati; 4) stabilire un elenco di priorità, se si vede che sono necessarie ulteriori misure in conseguenza dei risultati della valutazione; 5) dimostrare ai datori di lavoro o alle persone che si occupano delle attività di controllo, alle competenti autorità, ai lavoratori e ai loro rappresentanti, che tutti i fattori attinenti all’attività lavorativa sono stati presi in esame e ciò ha consentito di formulare un giudizio valido e motivato riguardo ai rischi e ai provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute; Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 54 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 6) garantire che i provvedimenti di prevenzione e i metodi di lavoro e di produzione, ritenuti necessari e attuati a seguito di una valutazione dei rischi, siano tali da consentire un miglioramento del livello di protezione dei lavoratori, rispetto alle esigenze della sicurezza e della salute. 3.2 Metodologia Per la valutazione dell’indice di rischio (R), associato ad ogni tipo di rischio identificato, si fa ricorso alla seguente “matrice di valutazione del rischio”. L'indice di rischio R si determina in funzione dei parametri Probabilità P e Gravità G attraverso la relazione: MATRICE VALUTAZIONE DEL RISCHIO R = P x G Per ogni "Punto di verifica", eseguito per i fattori di rischio identificati applicabili, ai due parametri P e G è stato attribuito un valore numerico da 1 a 4 in funzione della probabilità che accada un evento e della gravità del danno. Probabilità di rischio Valutazione di rischio (R) (P) 4 Molto Alta 3 Probabile 4 8 12 16 3 6 9 12 2 4 6 8 1 2 3 4 1 Infortunio 2 Invalidità parziale 3 Invalidità permanente 4 Morte 2 Poco probabile 1 Improbabile Gravità (G) Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 55 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Per ciascuno dei rischi individuati è necessario poter emettere un giudizio di gravità del rischio e quindi di conformità ed adeguatezza della situazione in essere, rispetto alle esigenze di prevenzione e protezione dai rischi. Mediante la relazione s'individuano 4 livelli di rischio: 1) livello 1: trascurabile R = 1, i pericoli sono da intendersi sotto controllo 2) livello 2: basso se 1 ≤ R ≤ 3 si deve verificare che i pericoli siano sotto controllo ( ad esempio informando e formando gli addetti con procedure o in altro modo) 3) livello 3: medio se 4 ≤ R ≤ 6 si devono individuare e programmare miglioramenti, con interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia la probabilità che il danno 4) livello 4: alto se ≥ 8 si deve intervenire immediatamente con azioni di miglioramento per ridurre sia la probabilità che il danno Una eccezione che deve sempre essere considerata è rappresentata da quei pericoli che possono avere un indice finale basso ma comunque caratterizzati da una gravità molto alta, nella zona “mortale”, cosa che può accadere quando la probabilità risulti molto bassa: in questo caso è sempre opportuno intervenire, in quanto la morte di una persona è un evento talmente grave che un rischio di tal genere non può essere mai accettato. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 56 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Valutazione dei rischi 3.3 Identificazione delle sorgenti di rischio I rischi presenti negli ambienti di lavoro possono essere suddivisi in tre categorie in funzione della natura degli stessi: Strutture RISCHI PER LA SICUREZZA DOVUTI Macchine A: Impianti Elettrici (Rischi di natura infortunistica) Sostanze pericolose Incendio-esplosioni RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI A: (Rischi di natura igienico ambientale) Agenti Chimici Agenti Fisici Agenti Biologici Organizzazione del lavoro RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DOVUTI A: Fattori psicologici (Rischi di tipo cosiddetto Fattori ergonomici trasversale) Condizioni di lavoro difficili Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 57 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.3.1 RISCHI PER LA SICUREZZA I Rischi per la Sicurezza, o Rischi di natura infortunistica, sono quelli responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto fisico-traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, etc.). Le cause di tali rischi sono da ricercare almeno nella maggioranza dei casi, in un non idoneo assetto delle caratteristiche di sicurezza inerenti: 1. l’ambiente di lavoro; 2. le macchine e/o le apparecchiature utilizzate; 3. le modalità operative; Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o protezione nei confronti di tali tipi di rischi deve mirare alla ricerca di un "Idoneo equilibrio bio-meccanico tra UOMO E STRUTTURA, MACCHINA, IMPIANTO" sulla base dei più moderni concetti ergonomici. 3.3.2 RISCHI PER LA SALUTE I Rischi per la salute, o Rischi igienico-ambientali, sono quelli responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di fattori ambientali di rischio, di natura chimica, fisica e biologica, con seguente esposizione del personale addetto. Le cause di tali rischi sono da ricercare nella insorgenza di non idonee condizioni igienico-ambientali dovute alla presenza di fattori ambientali di rischio generati dalle lavorazioni, (caratteristiche del processo e/o delle apparecchiature) e da modalità operative. Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o di protezione nei confronti di tali tipi di rischio deve mirare alla ricerca di un "Idoneo equilibrio bio-ambientale tra UOMO E AMBIENTE DI LAVORO". 3.3.3 RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE Tali rischi, come evidenziato nella Guida della CEE per la sicurezza e la salute nelle PMI, sono individuabili all’interno della complessa articolazione che caratterizza il " rapporto" tra l’ operatore e "l’organizzazione del lavoro" in cui è inserito. Il rapporto in parola è peraltro immerso in un "quadro" di compatibilità ed interazioni che è di tipo oltre che ergonomico anche psicologico ed organizzativo. La coerenza di tale "quadro", pertanto può essere analizzata anche all’ interno di possibili trasversalità tra rischi per la sicurezza e rischi per la salute. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 58 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4 Analisi del rischio La valutazione dei rischi e la definizione delle conseguenti misure di prevenzione e/o protezione sono state eseguite a partire dall'analisi delle attività svolte, dall'identificazione dei gruppi omogenei di lavoratori, dalla specificità di destinazione d'uso del luogo di lavoro. L'analisi per mansioni svolte dai singoli lavoratori definisce i rischi e le misure di sicurezza da adottare ogni qualvolta le stesse sono esercitate nei luoghi di lavoro. Nell'ambito delle attività svolte nei locali del Museo di Antropologia si individuano le seguenti mansioni: 1 Impiegato tecnico. In particolare possono essere distinte le mansioni: o Conservazione e Restauro o Allestimento o Divulgazione Fotografia 2 Impiegato Amministrativo. 3 Addetto alla biglietteria e sorveglianza della mostra. Di seguito si riporta l’analisi dettagliata delle singole mansioni in modo da evidenziare le fonti di rischio possibili e poterle valutare. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 59 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4.1 Tutte le mansioni Rischio correlato all’utilizzo di apparecchiature alimentate con tensione di rete 1) Rischio di elettrocuzione. Probabilità del rischio P=2 Gravità G=1 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=2 Gli uffici dispongono di personal computer e attrezzature elettroniche(monitor, stampante ecc..), mentre nell’area adibita al restauro dei reperti sono presenti macchinari e attrezzature per lavorazioni di vario genere: tutti i dispositivi sono alimentati con tensione di rete. Per ridurre i rischi connessi a questa attività l’Università DEVE, attraverso regole scritte ed evidenti, Vietare agli addetti di manomettere i personal computer o le prese di corrente. Dispositivi di protezione individuale Non previsti Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 60 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Rischi correlati alla movimentazione manuale dei carichi: 1) Rischio di lesioni dorso-lombari Probabilità del rischio P=2 Gravità G=1 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=2 Con il termine "movimentazione manuale dei carichi" si intende l’insieme delle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico che, per le sue caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, possono comportare rischi di lesioni, in particolare dorsolombari. Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: Informare gli addetti sul rischio presente e diffondere regole comportamentali sulla movimentazione manuale dei carichi. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 61 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Rischi correlati alla movimentazione manuale dei carichi: 2) Rischio di infortuni dovuti alla caduta accidentale del carico Probabilità del rischio P=2 Gravità G=2 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=4 Durante la movimentazione manuale di carichi esiste il rischio di incidenti dovuti alla caduta del carico stesso, con possibile schiacciamento dei piedi dell’operatore. Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: Informare gli addetti sul rischio presente e diffondere regole comportamentali sulla movimentazione manuale dei carichi. Fornire agli addetti i necessari dispositivi di protezione individuale: guanti (per protezione e per migliorare la presa) e scarpe antinfortunistiche (per limitare i danni in caso di caduta del carico). Dispositivi di protezione individuale necessari per la riduzione del rischio “Rischio di infortuni dovuti alla caduta accidentale del carico”: Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 62 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4.2 Impiegati amministrativi Rischi correlati all’attività di “videoterminalista” 1) Rischi derivanti dall’uso di videoterminali Probabilità del rischio P=3 Gravità G=1 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=3 Il lavoro con videoterminali può comportare rischi legati a: danni agli occhi, alla postura, affaticamento. Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: Adottare attrezzature di nuova fabbricazione, quindi non comportanti rischi di emissione di radiazioni elettromagnetiche dannose per la salute; Informare gli addetti di non usare continuativamente l’attrezzatura, ma di fare pause di circa 15 minuti ogni due ore di lavoro continuativo al videoterminale; Nel caso gli addetti usino il videoterminale per più di 20 settimanali, gli stessi devono essere sottoposti a controllo del medico competente secondo quanto previsto dalla normativa. Dispositivi di protezione individuale Non previsti Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 63 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Rischi generali correlati all’attività di ufficio 1) Rischio di Incendio (data la presenza di archivi e carta nei locali relativi a questa attività) Probabilità del rischio P=1 Gravità G=3 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=3 Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: In merito al rischio di incendio si fa notare che non sono presenti nei locali degli uffici particolari fonti di innesco, pertanto si dovranno osservare e far osservare le seguenti prescrizioni: “Divieto di fumare” nei locali di lavoro (per esempio mediante segnaletica adeguata ed informazione degli addetti su i rischi); Evitare l’accumulo di carta in prossimità di fonti di calore (attrezzature, termosifoni): infatti il riscaldamento prolungato potrebbe essere causa di pericolo. Dispositivi di protezione individuale Non previsti Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 64 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4.3 Impiegati tecnici Attività nel laboratorio per la lavorazione del legno Rischi correlati all’utilizzo di macchine utensili: 1) Contatto con parti in movimento ed utensili lavoratori Probabilità del rischio P=2 Gravità G=3 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=6 Il contatto accidentale con parti in movimento delle macchine utensili presenti nel laboratorio per la lavorazione del legno può provocare danni a carico della salute del lavoratore, in particolare abrasioni, tagli, cesoiamenti, ferite dovute all’avvolgimento di indumenti, braccialetti ecc. su parti in rotazione. Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: Per evitare infortuni, spesso invalidanti, tutti gli organi in movimento devono essere protetti da scudi, ripari fissi o mobili, segregati da protezioni o griglie quando è necessario il passaggio dell’aria o se devono essere effettuati frequenti controlli visivi. Le protezioni devono essere ripristinate quando rimosse per regolazione e manutenzione e sostituite una volta usurate per mantenere intatte le caratteristiche di sicurezza. Fornire i necessari dispositivi di protezione individuale: abbigliamento idoneo e privo di parti svolazzanti, quali gli abiti o tute aderenti (es.: tute da lavoro con fermi a polsi e caviglie), guanti di protezione. Informare gli addetti sul rischio presente e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Dispositivi di protezione individuale necessari per la riduzione del rischio “Contatto con parti in movimento ed utensili lavoratori”: Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 65 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Attività nel laboratorio per la lavorazione del legno Rischi correlati all’utilizzo di macchine utensili: 2) Proiezione di materiali contro l’operatore o persone vicine dalla rottura di organi meccanici di materiale lavorato Probabilità del rischio P=2 P=3 Gravità G=3 G=1 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=6 R=3 Il danno può derivare sia dalla rottura di organi meccanici sia dalla proiezione non controllata di materiale lavorato (rottura del pezzo e proiezione di frammenti, proiezione del pezzo non correttamente fissato, proiezione di trucioli). Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: Fornire agli addetti i necessari dispositivi di protezione individuale: occhiali di protezione, abbigliamento idoneo. Informare gli addetti sul rischio presente e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Controllare sempre la corretta regolazione del riparo contro le proiezioni. Controllare il corretto fissaggio del pezzo al banco. Assicurarsi di utilizzare utensili adatti al tipo di lavorazione da svolgere. Evitare l’avvicinamento brusco dell’utensile al pezzo da lavorare. Dispositivi di protezione individuale necessari per la riduzione del rischio “Proiezione di materiali contro l’operatore o persone vicine”: Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 66 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Attività nel laboratorio per la lavorazione del legno Rischi correlati all’utilizzo di macchine utensili: 3) Inalazione di polveri durante le lavorazioni su legno Probabilità del rischio P=4 Gravità G=3 Valutazione del rischio (indice di rischio) R = 12 I lavori su legno generano polveri che, a seconda della natura e della concentrazione, possono essere nocive alla salute e quindi vanno allontanate sollecitamente, tenendo presente che le particelle più dannose sono le più fini, spesso invisibili ad occhio nudo. Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: Utilizzare un aspiratore e l’apposita maschera antipolvere con filtri specifici per il materiale in lavorazione. Informare gli addetti sul rischio presente e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Dispositivi di protezione individuale necessari per la riduzione del rischio “Inalazione di polveri durante le lavorazioni su legno”: Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 67 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Attività nel laboratorio di restauro Rischi correlati al restauro dei reperti : 1) Esposizione ad agenti chimici dannosi Probabilità del rischio P=2 Gravità G=3 Valutazione del rischio (indice di rischio) R=6 Si definiscono agenti chimici pericolosi quelli classificati come tali ai sensi dei D.lgs. 52/1997 e D.lgs 65/2003 o che, pur non essendo classificati come pericolosi, possono comportare un rischio per la sicurezza e/o la salute dei lavoratori per le loro proprietà chimico-fisiche o per le modalità di utilizzo sul luogo di lavoro. Tutti gli agenti chimici utilizzati nelle attività di restauro dei reperti devono essere corredati delle rispettive schede dei dati di sicurezza redatte in lingua italiana che devono essere consegnate gratuitamente dal rivenditore al momento dell’acquisto. La scheda dà le indicazioni sul livello di pericolosità, su come proteggere lavoratori ed ambiente e su come agire nel caso in cui le precauzioni adottate non siano state sufficienti, quindi essa DEVE contenere le seguenti informazioni: • Identificazione del prodotto • Identificazione della società produttrice • Composizione • Identificazione dei pericoli: effetti negativi per la salute ed i sintomi connessi ad uso proprio e improprio (ragionevolmente prevedibili) del prodotto, possibili danni all’ambiente legati all’uso del prodotto • Misure di primo soccorso in caso di incidente: sintomi, effetti e procedure da seguire in caso di esposizione al prodotto oltre i livelli massimi prescritti • Misure antincendio: incendio in presenza del prodotto o da esso provocato, mezzi estinguenti idonei allo spegnimento e mezzi estinguenti inutili o controproducenti • Contromisure in caso di spargimento accidentale: procedure di comportamento per il personale, sostanze neutralizzanti, tempi e modi di applicazione delle stesse • Modalità di manipolazione (modalità di contenimento, dispositivo di protezione collettiva e/o individuale da usare, corrette procedure di utilizzo) ed immagazzinamento (condizioni e sostanze incompatibili) • Protezione degli utilizzatori: deve essere specificato il tipo di dispositivo di protezione individuale da utilizzare; NON SONO ACCETTABILI INDICAZIONI GENERICHE • Modalità di controllo dell’esposizione al prodotto: parametri da tenere sotto controllo per valuta re il livello di esposizione, modalità di rilevamento di tali parametri e valori limite di esposizione noti • Proprietà chimico-fisiche • Stabilità-reattività • Informazioni tossicologiche • Informazioni ecologiche • Modalità di smaltimento: per i residui, gli imballaggi, gli strumenti monouso entrati a contatto col prodotto • Modalità di trasporto • Normativa di riferimento • Altro Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 68 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza Misure di sicurezza atte ad eliminare o ridurre il rischio: o o o o o o Si devono utilizzare SOLO reagenti che riportino in modo chiaro sulla ETICHETTA della confezione: • Il nome chimico della sostanza • il nome e l'indirizzo del fabbricante, del distributore e dell'importatore • il numero CEE della sostanza • i simboli e le indicazioni di pericolo • le frasi di rischio specifiche per quella sostanza (frasi R) • i consigli di prudenza (frasi S) Gli agenti devono essere conservati nei contenitori originali, chiusi e riposti stabilmente in appositi armadi il cui accesso deve essere regolamentato con registri di carico e scarico dei quantitativi; devono essere protetti dalla luce, dal calore e dall' umidità e stoccati separatamente in funzione della reciproca incompatibilità. Tutti i lavoratori che utilizzino o possano venire in contatto con l’agente pericoloso devono essere formati sul contenuto di tali schede: la scheda di sicurezza deve essere letta, capita e consultata prima e durante ogni fase di lavoro che prevede l’uso dell’agente. Il contatto con l’agente chimico pericoloso può avvenire per inalazione, ingestione o contatto cutaneo o oculare: in funzione della pericolosità dell’agente chimico si procederà ad adottare al più presto i presidi sanitari indicati sulle schede dei dati di sicurezza. Fornire i dispositivi di protezione individuale indicati nelle schede di sicurezza delle sostanze. • Guanti di gomma per manipolare sostanze chimiche • Abiti e calzature che impediscano l’assorbimento dei composti • Mascherine nel caso in cui l’agente chimico pericoloso sia utilizzato nebulizzato o atomizzato Dopo il lavoro occorre adottare le seguenti misure precauzionali: • lavarsi accuratamente (doccia, bagno, lavaggio capelli) • togliersi gli indumenti da lavoro • lavare accuratamente i mezzi di protezione personali pluriuso • lavare con sapone o soluzione di soda le attrezzature contaminate Lo smaltimento di residui dell’agente chimico, di contenitori o materiale da esso contaminato (liquido o solido) deve avvenire secondo le procedure codificate per la specifica tipologia di rifiuto (classificazione CER). Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 69 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4.4 Valutazione rischio Chimico Il decreto legislativo n. 25 del 2 febbraio 2002 che va a modificare il D.Lgs. 626/94 aggiungendo il titolo VII-bis “Protezione da agenti chimici”, obbliga il datore di lavoro ad effettuare l’analisi dei rischi di esposizione dei lavoratori. A tale scopo il datore di lavoro determina la presenza di agenti chimici pericolosi prendendo in considerazione le seguenti: Proprietà pericolose Le informazioni tecniche fornite dal produttore tramite la relativa scheda di sicurezza Il livello e la durata dell’esposizione Le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di questi agenti I valori limite di esposizione Le misure preventive e protettive In modo da ridurre o eliminare tutti i rischi correlati all’uso delle stesse. All’interno del laboratorio di restauro sono utilizzate e immagazzinate sostanze chimiche e pertanto può essere presente Rischio Chimico. Al momento della visita non è stato possibile visionare le schede di sicurezza delle sostanze, ma il personale affermava esistere una richiesta alla amministrazione universitaria per l’acquisto di una cappa aspirante per l’uso di solventi nelle attività di restauro dei reperti. NOTA 42: Allo scopo di valutare l’esposizione degli addetti agli agenti chimici, è necessario reperire le informazioni relative alle sostanze utilizzate ed alle modalità di impiego (schede di sicurezza, tempo medio di esposizione giornaliera ecc.). Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 70 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza NOTA 43: In fase di sopralluogo non è stato possibile reperire documentazione riguardante la presenza nella struttura di ditte esterne che eseguano attività di pulizia. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. L’analisi completa e il documento di valutazione del rischio chimico saranno inseriti nella prossima revisione. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 71 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4.5 Analisi del rischio incendio La metodologia seguita nell'effettuazione della presente valutazione del rischio di incendio ricalca fedelmente quella indicata nell'Allegato I del Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”, nel quale sono chiaramente identificati i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro e le misure di prevenzione e di protezione antincendio da adottare al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. La valutazione dei rischi incendio e le conseguenti misure di prevenzione e protezione costituiscono parte specifica del documento di analisi e valutazione dei rischi di cui all’art. 4 comma 2 del D.Lgs. 626/1994 Il datore di lavoro valuta il livello di rischio incendio del luogo di lavoro, e se del caso, di singole parti del luogo medesimo, classificando tale livello in una delle seguenti categorie, in conformità ai criteri di cui all’allegato I del Decreto Ministeriale 10 marzo 1998: livello di rischio elevato livello di rischio medio livello di rischio basso. Il datore di lavoro indica inoltre i nominativi dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e di gestione delle emergenze in caso di incendio. Il documento di valutazione del rischio incendio sarà inserito nella prossima revisione. NOTA 44: E’ necessario valutare la presenza nella struttura di attività che richiedono il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi da parte del Comando dei Vigili del Fuoco. In tal caso occorrerà predisporre la necessaria documentazione. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 72 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 3.4.6 Valutazione del rischio rumore Il datore di lavoro deve procedere alla valutazione del rumore presente durante il lavoro, al fine di individuare i lavoratori ed i luoghi di lavoro a rischio di danni uditivi, secondo quanto previsto dall’ art. 40 del D.lgs. 277/91, ripetendo tale valutazione ad intervalli regolari ed ogniqualvolta sia introdotto un cambiamento nelle lavorazioni. Il documento di valutazione del rischio rumore sarà inserito nelle prossime revisioni. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 73 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 4 Emergenza, prevenzione e pronto soccorso Ai fini degli adempimenti di cui all'art. 4, comma 5, lettera q), legale rappresentante della Fondazione Prato Ricerche, su specifico incarico del datore di lavoro, dovrà designare i lavoratori incaricati di attuare le misure di cui all'art. 4, comma 5, lettera a) (1) di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza. In base a quanto espressamente specificato all’interno del D.Lgs. 626/94, tale personale dovrà essere stato adeguatamente formato. Il datore di lavoro dovrà inoltre provvedere affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza ovvero per quella di altre persone e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili. Il datore di lavoro ha preso: 1) misure intese ad evitare l'insorgere di un incendio e a limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi; 2) metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio. Il datore di lavoro, tenendo conto della natura dell'attività e delle caratteristiche della Fondazione Prato Ricerche, dovrà prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto del numero massimo di persone potenzialmente presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto degli addetti infortunati. Le caratteristiche minime delle attrezzature di pronto soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua Formazione dovranno essere individuati in relazione alla natura dell'attività, al numero dei lavoratori occupati e ai fattori di rischio, con decreto dei Ministri della sanità, del lavoro e della previdenza sociale, della funzione pubblica e dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentita la commissione consultiva permanente e il Consiglio Superiore di Sanità. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 74 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 5 Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria dovrà essere effettuata solo nei casi previsti dalla normativa vigente. In base a quanto previsto dal D.Lgs. 626/94, il medico competente collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione, e sulla base della conoscenza delle situazioni di rischio, predispone l’attuazione delle misure per monitorare e tutelare la salute e l’integrità psico-fisica dei lavoratori. Al momento della visita non è stato possibile riscontrare se siano già stati individuati dei soggetti da sottoporre a controlli programmati e sorveglianza sanitaria. Tale verifica sarà parte integrante della prossima revisione di questo documento. NOTA 45: Dovranno essere individuati i soggetti che rientrano tra coloro che debbano essere sottoposti ai controlli programmati ed alla sorveglianza sanitaria. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 75 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 6 Situazione degli infortuni e degli incidenti NOTA 46: Al fine di poter conoscere le peculiarità essenziali inerenti i rischi sarà necessario prendere visione del registro degli infortuni. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 76 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 6.1 Modalità di gestione degli aspetti di sicurezza e salute connessi con le attività svolte da imprese terze All’interno dei locali oggetto di questa valutazione possono svolgersi saltuariamente attività lavorative svolte da lavoratori esterni. Nei locali del Museo di Antropologia non sono presenti rischi particolari di cui imprese terze devono essere a conoscenza per la loro incolumità. Tuttavia per un buon coordinamento dei lavoratori presenti l’Università avrà cura di richiedere alle aziende esterne tutta la documentazione necessaria verificando la sua idoneità. NOTA 47: Individuare le ditte esterne che hanno accesso all’interno della struttura al fine di valutare le tipologie di rischio introdotte e definire le modalità operative per la gestione degli eventuali rischi, coordinando in maniera formale l’operato dei diversi lavoratori che ivi possano svolgere attività simultanee. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 77 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 7 Programma di miglioramento In base ai risultati della valutazione dei rischi si ritiene opportuno procedere ai seguenti interventi di adeguamento/miglioramento secondo il criterio sotto riportato: Livello di Rischio Trascurabile se R = 1 Basso se 1 ≤ R ≤ 3 TIPOLOGIA INTERVENTO NESSUN INTERVENTO PROGRAMMATO Non previsto Informazione e formazione degli addetti e del personale previsto. Stesura di adeguate procedure. Individuazione e attuazione di interventi migliorativi di prevenzione e protezione. Medio se 4 ≤ R ≤ 6 Informazione e formazione degli addetti e del personale previsto. Stesura di adeguate procedure. Segnalazione comunicazione dell’eventuale conformità. Alto se ≥ 8 e non Intervento di adeguamento e miglioramento Informazione e formazione degli addetti e del personale previsto. Stesura di procedure. TEMPISTICA INTERVENTO INTERVENTI DA EFFETTUARE ENTRO 90 gg INTERVENTI DA EFFETTUARE ENTRO 60 gg Immediata nel momento di rilevazione Interruzione immediata delle attività che presentano la tipologia di rischio riscontrata e interdizione dei locali a tutto il personale. INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE ENTRO 30 gg adeguate Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 78 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 7.1 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO IMMEDIATI 1) Rif. NOTA 1: è opportuno porre un limite massimo al numero di persone che possono accedere contemporaneamente alla mostra, sia per un miglior controllo delle stesse ai fini della sicurezza dei reperti conservati, sia per una più efficace gestione di eventuali situazioni di emergenza. 2) Rif. NOTA 2: è necessario migliorare la gestione degli accessi nella sala della Osteoteca dal vicino Istituto di Antropologia per impedire ingressi non autorizzati e non sorvegliati. Per una corretta gestione delle emergenze, dovrà essere sempre possibile riscontrare il numero di persone presenti. 3) Rif. NOTA 3, 37, 38, 39: è necessario verificare l’esistenza della documentazione necessaria per dimostrare la conformità di tutti gli impianti tecnici presenti nella struttura (impianto elettrico, termico, ecc.) e l’esistenza della documentazione che attesti la nomina e la formazione di tutte le figure riguardanti la sicurezza del luogo di lavoro (RLS, MC se nominato, addetti alle emergenze, ecc). 4) Rif. NOTA 4: rimuovere i solventi e gli altri composti infiammabili depositati sul pavimento delle sale “India” e riporli in un luogo protetto. 5) Rif. NOTA 5: è necessario riposizionare le prese multiple in modo corretto all’interno delle sale “India”. 6) Rif. NOTA 6: è necessario sostituire la porta-finestra, che dalle sale “India” immette nel cortile interno, con una adeguata per l’uso come uscita di emergenza. 7) Rif. NOTA 7: è necessario ripristinare l’estintore mancante all’interno delle sale espositive “India” in allestimento al piano terreno. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 79 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 8) Rif. NOTA 8: è necessario sbloccare la porta tagliafuoco che dal piano ammezzato permette l’accesso alla scala interna e verificare la possibilità di realizzare una rampa di accesso in sostituzione dei due gradini che collegano il piano al vano scale. Se tale soluzione non fosse praticabile deve essere apposta idonea cartellonistica che segnali la presenza dei gradini. 9) Rif. NOTA 9: all’interno del magazzino posto al piano ammezzato è necessario ripristinare un adeguato livello di ordine e procedere alle sostituzioni del vetro danneggiato di una vetrina e della plafoniera presente con una dotata di protezioni per tubi fluorescenti. 10) Rif. NOTA 13: sono presenti al piano ammezzato ostacoli quali porte o travi ad altezze non conformi alla normativa vigente: nell’impossibilità della loro eliminazione dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. 11) Rif. NOTA 15: le scale che dal piano ammezzato conducono ai magazzini secondari hanno larghezza non conforme e sono sprovviste di corrimano e strisce antiscivolo sui gradini usurati. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. 12) Rif. NOTA 16, 23, 25: sono presenti vetri fragili all’interno del magazzino secondario del piano ammezzato (vetrature delle teche) e al piano primo (vetrine della mostra e infissi): si rende necessario pertanto sostituirli con altri di idoneo spessore. 13) Rif. NOTA 18: è necessario reperire le schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati per l’attività di restauro; nel caso che l’analisi delle schede mostrasse la necessità dell’utilizzo di una cappa aspirante all’interno del laboratorio, questa dovrà essere acquistata al più presto. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 80 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 14) Rif. NOTA 20: le macchine all’interno del laboratorio per la lavorazione del legno non dispongono di protezioni aggiuntive quali paratrucioli, barriere contro il contatto accidentale, arresto di emergenza che devono essere pertanto installate. 15) Rif. NOTA 26: nel percorso che dalle sale espositive conduce alla Osteoteca sono presenti alcuni ostacoli al passaggio agevole dei lavoratori e soprattutto al loro deflusso in condizioni di emergenza, quali porte di larghezza insufficiente, travi di altezza non idonea e gradini. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori 16) Rif. NOTA 27: la porta di accesso al locale della Osteoteca risulta di altezza insufficiente. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori 17) Rif. NOTA 28: l’accesso alle finestre della Osteoteca risulta pericoloso. E’ necessario posizionare sui gradini delle strisce antiscivolo e prevedere l’installazione di una protezione (parapetto con porzione apribile per l’accesso alle finestre) per prevenire cadute accidentali all’interno delle rampe. 18) Rif. NOTA 30: è necessario riporre le scale della Osteoteca in modo da non creare intralcio al passaggio dei lavoratori 19) Rif. NOTA 32: è necessario segnalare la sporgenza della rampa di scale che conduce alla Cranioteca con opportuna cartellonistica e proteggere gli spigoli vivi con materiale in grado di assorbire gli urti 20) Rif. NOTA 33: al piano terzo è presente un locale mancante del solaio altamente pericoloso: la porta di accesso deve essere chiusa con chiave o altro dispositivo che ne impedisca l’apertura ai non autorizzati. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 81 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 21) Rif. NOTA 34: la porta di accesso al locale della Cranioteca risulta di altezza insufficiente e posizionata sopra due gradini. Nell’impossibilità di ripristinare le condizioni di rispetto della normativa vigente dovrà essere richiesta una autorizzazione agli organismi competenti per l’utilizzo in deroga degli ambienti; in ogni caso tali pericoli devono essere opportunamente segnalati tramite idonea cartellonistica in modo da ridurre al minimo i rischi di incidente per i lavoratori. 22) Rif. NOTA 41: è necessario apporre la segnaletica di sicurezza e la relativa illuminazione nei locali del Museo di Antropologia che ancora ne sono sprovvisti. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 82 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 7.2 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE A BREVE TERMINE Dall’analisi effettuata sono state riscontrate tipologie di rischio ALTO tali da richiedere intervento entro trenta giorni. Tali interventi consistono in: 1) Rif. NOTA 10: è necessario riposizionare le prese multiple in modo corretto all’interno dell’ufficio posto al piano ammezzato. 2) Rif. NOTA 12: è necessario installare un corrimano lungo le scale presenti nel tratto di corridoio che dal piano ammezzato porta ai magazzini. 3) Rif. NOTA 17: è necessario sostituire il tavolo di lavoro all’interno del laboratorio di restauro attualmente appoggiato su caprette di legno con uno stabile e dotato di appoggio a terra. 4) Rif. NOTA 19: è necessario reperire la necessaria documentazione a corredo delle macchine presenti nel laboratorio per la lavorazione del legno ed effettuare per queste una specifica valutazione dei rischi. Tale materiale sarà inserito nella successiva revisione di questo documento. 5) Rif. NOTA 21: è necessario ripristinare all’interno dei laboratori di restauro e di lavorazione del legno delle opportune condizioni di ordine e rimuovere il materiale depositato sul pavimento e lungo le pareti, in particolare le prese multiple e i vetri. 6) Rif. NOTA 24: la porta di accesso alla sala ricevimento del piano primo ha verso di apertura opposto rispetto all’esodo: è necessario invertire l’apertura della porta o sostituirla qualora non fosse possibile. 7) Rif. NOTA 29: gli armadi di legno della osteoteca hanno cassetti sprovvisti di bloccaggio per l’estrazione: è necessario dotare i cassetti di tale dispositivo. 8) Rif. NOTA 35: è necessario rimuovere dal pavimento e dalle pareti i cavi elettrici non a norma nella sala della Cranioteca oppure, qualora non fosse possibile, proteggerli con guaine, passacavi ecc.. ancorati al muro. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 83 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 9) Rif. NOTA 36: è necessario estendere l’allarme dell’impianto di rilevazione fumi installato nella Cranioteca, ai locali del Museo, in modo che i lavoratori possano essere avvertiti dello sviluppo di un incendio in tali locali. 10) Rif. NOTA 40: è necessario verificare al più presto la corretta installazione di quei sensori dell’impianto antincendio che al momento del collaudo non funzionavano. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 84 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 7.3 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE A MEDIO TERMINE Dall’analisi effettuata sono state riscontrate tipologie di rischio MEDIO tali da richiedere intervento entro 60 gg. Tali Interventi consistono in: 1) Rif. NOTA 11: si deve provvedere al più presto alla rimozione del materiale posto lungo il corridoio che dal piano ammezzato conduce ai locali magazzino. 2) Rif. NOTA 14: è necessario dotare il locale denominato “ex laboratorio fotografico”, di aerazione artificiale per il ricircolo dell’aria e l’espulsione dei fumi in caso di incendio. 3) Rif. NOTA 22: il magazzino dell’area di restauro è sprovvisto di aerazione naturale e artificiale ed è pertanto necessario installare al suo interno un impianto per il ricircolo dell’aria e l’espulsione dei fumi in caso di incendio. 4) Rif. NOTA 27: in fase di sopralluogo non è stato possibile reperire la necessaria documentazione che deve accompagnare le scale utilizzate nella sala della Osteoteca. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. 5) Rif. NOTA 31: è necessario migliorare la gestione degli accessi al piano secondo nella sala della Osteoteca per impedire ingressi non autorizzati dal vicino Istituto di Antropologia. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 85 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza 7.4 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DA EFFETTUARE A LUNGO TERMINE Dall’analisi effettuata sono state riscontrate tipologie di rischio BASSO tali da richiedere intervento entro 90 gg. Tali interventi consistono in: 1) Rif. NOTA 42: allo scopo di valutare l’esposizione degli addetti agli agenti chimici, è necessario reperire le informazioni relative alle sostanze utilizzate ed alle modalità di impiego (schede di sicurezza, tempo medio di esposizione giornaliera ecc.). 2) Rif. NOTA 43: in fase di sopralluogo non è stato possibile reperire documentazione riguardante la presenza nella struttura di ditte esterne che eseguano attività di pulizia. Questo materiale costituirà parte integrante della successiva revisione del presente documento di valutazione dei rischi. 3) Rif. NOTA 44: è necessario valutare la presenza nella struttura di attività che richiedono il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi da parte del Comando dei Vigili del Fuoco. In tal caso occorrerà predisporre la necessaria documentazione 4) Rif. NOTA 45: Dovranno essere individuati i soggetti che rientrano tra coloro che debbano essere sottoposti ai controlli programmati ed alla sorveglianza sanitaria. 5) Rif. NOTA 46: al fine di poter conoscere le peculiarità essenziali inerenti i rischi sarà necessario prendere visione del registro degli infortuni. 6) Rif. NOTA 47: individuare le ditte esterne che hanno accesso all’interno della struttura al fine di valutare le tipologie di rischio introdotte e definire le modalità operative per la gestione degli eventuali rischi, coordinando in maniera formale l’operato dei diversi lavoratori che ivi possano svolgere attività simultanee. 7) Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dovrà fare in modo che: le vie di esodo siano costantemente sicure, chiaramente segnalate e libere da ogni ostacolo; a tale scopo sarà necessario istituire un servizio per il controllo periodico di tali esigenze; gli estintori siano controllati ogni 6 mesi; Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 86 di 87 Università degli Studi di Firenze SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Gruppo sicurezza la funzionalità dei maniglioni antipanico sia periodicamente verificata e tale verifica sia opportunamente verbalizzata; siano affisse disposizioni riportanti le azioni essenziali che devono essere attuate in caso di emergenza; siano affissi nei locali presidiati in modo ben visibile i numeri di telefono dei servizi di pronto soccorso, lotta antincendio e gestione delle emergenze; venga controllato periodicamente il contenuto del pacchetto di medicazione o la cassetta di pronto soccorso; siano noti a tutti i lavoratori i nominativi degli addetti incaricati della prevenzione incendi, evacuazione e pronto soccorso e gestione delle emergenze. 8) Il Datore di lavoro relativamente alle attività comportanti il rischio di elettrocuzione dovrà: Incaricare una ditta specializzata per l’effettuazione periodica possibilmente semestrale delle verifiche dell’impianto di terra e degli interruttori differenziali dei quadri elettrici. Vietare agli addetti ed agli studenti mediante segnaletica evidente di effettuare interventi su apparecchiature elettriche. Museo di Storia Naturale sezione di Antropologia ed Etnologia - Rev. 00 del 28/09/2005 Pag 87 di 87