SAN SALVARIO: IL MUSEO LOMBROSO E VIA LOMBROSO 16 L’itinerario prevede come prima tappa la visita al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” del Palazzo degli Istituti anatomici nel quartiere di San Salvario. Questo edificio fa parte della cosiddetta “Città della scienza” costruita a partire dal 1885, tra corso Massimo d’Azeglio e via Giuria, per ospitare le sedi per gli istituti scientifici dell’Università. San Salvario non è stato dunque solo un quartiere residenziale, commerciale, industriale: fra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento è stato anche il principale polo della ricerca scientifica torinese. La visita del Museo Lombroso offre uno sguardo su alcuni aspetti di quel positivismo scientifico che ebbe in Torino un centro di rilievo internazionale. Il Museo, nel conservare memoria di questo importante, ma poco noto, passato del quartiere e della città, contribuisce allo sviluppo della conoscenza scientifica, da cui dipende una parte rilevante del nostro futuro. Spostandosi a piedi dalla sede del Museo di via Pietro Giuria 15 si arriva al nuovo polo culturale “Lombroso16”, in via Lombroso 16. In questo tratto di via Cesare Lombroso, già via dell'Orto Botanico, che sta tra via Madama Cristina e via Ormea si fronteggiano due edifici, uno di fronte all'altro, ove hanno avuto sede due istituzioni di una certa importanza culturale e sociale nella città di Torino nello scorcio tra '800 e '900. In quello che mostra ancora una sobria ma nobile facciata su cui fino a venti anni fa campeggiava ancora un scritta in caratteri ebraici, al numero 13, aveva sede l'Istituto degli Orfanelli Israeliti che venne costruito nel 1890 per accogliere, mantenere ed educare orfani di ambo i sessi “i cui genitori non siano in grado di provvedere per indigenza, deficienze morali od altre gravissime cause al loro mantenimento ed alla loro educazione”- come recitava lo statuto del 1932 - “avviandoli, se capaci, a un’arte o a un mestiere". Di fronte al numero civico 16, in una casa assai disadorna, nel cui cortile ora sorge il nuovissimo e colorato edificio della Biblioteca Civica Ginzburg, era ospitato l'Ospedale Omeopatico che venne inaugurato nel 1903 dal cav. Emilio Wenner e fu la prima istituzione ospedaliera italiana a curare con l'Omeopatia. Qui aveva pure sede una farmacia ricchissima specialistica i cui eleganti mobili, laccati di nero, con ampolline e vasi, fortunatamente sono conservati presso l'Archivio storico della città di Torino. A cura di Associazione Tutti per San Salvario e Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” [email protected]