La coLLezione chini a Firenze

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con il patrocinio di
La collezione
Chini a Firenze
Convegno
Firenze
Sezione di
Antropologia e Etnologia
del Museo di Storia Naturale
Martedì 6 Dicembre 2011
ore 17.00
LA COLLEZIONE CHINI A FIRENZE
FIRENZE
Museo di Storia Naturale
Sezione di Antropologia e Etnologia
Martedi 6 Dicembre 2011 - ore17.00
Saluti:
Autorità
Alberto Tesi, Magnifico Rettore dell’Università di Firenze
Cristina Acidini Luchinat, Presidente Polo Museale Fiorentino
Somsakdi Suriyawongse, S.E. l’Ambasciatore di Thailandia a Roma
Annamaria Giusti, Direttrice Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti - Firenze
Alberto Varetti, Presidente Cassa Risparmio Lucca Pisa Livorno
Franco Andreoni, Presidente Associazione Culturale “lameladivetro”
Kanokwan Luengsrichai, Associazione Culturale “lameladivetro” - Bangkok
Interventi:
Monica Zavattaro, Responsabile di Sezione
La Collezione
Neungreudee Lohapon, Università di Chulalongkorn, Bangkok
Galileo Chini e il ciclo decorativo della Sala del Trono di Bangkok
Maurizia Bonatti Bacchini, Storica dell’arte
Il Ritorno di Galileo Chini. La manifattura Chini per le Terme
di Salsomaggiore
Sibilla Panerai, Università d’Annunzio, Chieti
Galileo Chini, l’uomo e l’artista nella Firenze culturale del Novecento
Paola Chini, Conservatrice Archivio Galileo Chini
Un incontro importante
Museo di Storia Naturale - Sezione di Antropologia e Etnologia
Ringraziamenti
La collezione di Galileo Chini al Museo di Storia Naturale di Firenze
Monica Zavattaro
Al rientro dalla Thailandia, nel 1913, insieme a una serie di opere paesaggistiche e d’ambiente che
furono esposte nel 1914 alla Mostra della Secessione Romana, Galileo Chini portò in Italia una collezione
di cimeli orientali che nel 1950 donò al Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia di Firenze, oggi Sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale. La collezione comprende 356 oggetti tra
manufatti tailandesi e cinesi, questi ultimi rappresentati in particolare da splendidi costumi realizzati con
stoffe pregiate e ricami in oro, porcellane e oggetti femminili di lusso come ventagli e porta profumi. Tra i
reperti tailandesi si trovano oggetti d’uso quotidiano, sculture lignee e statuette votive, strumenti musicali
, costumi e maschere teatrali, splendidi tessuti e sarron in seta ricamata, frammenti provenienti dal tempio
di Ayuthia, antica capitale del Siam distrutta nel 1767 in seguito a una invasione della Birmania. Prima di
trovare la sua giusta collocazione in Museo e di essere debitamente valorizzata, la collezione realizzata
dal Maestro subì non poche traversie, che possono essere ricostruite attraverso l’analisi dei documenti
esistenti nell’Archivio storico del Museo.
Un primo accordo si stabilì Il 15 marzo 1949 tra il Maestro e Giuseppe Genna, allora direttore del Museo, quando entrambi firmarono l’elenco dei manufatti che l’artista intendeva donare. Poco tempo dopo,
il 4 maggio 1949, il Chini presentò la sua collezione nell’ambito della adunanza della Società italiana di
Antropologia e Etnologia, prestigiosa istituzione scientifica fondata da Paolo Mantegazza nel 1870, che
da sempre opera parallelamente al Museo dando risonanza e respiro internazionale alle attività ostensive
e di ricerca che vi si svolgono. In quella occasione, l’artista non solo presentò la collezione realizzata ma
ricordò il suo viaggio in Siam descrivendo le impressioni dategli dal paesaggio, solcato dall’imponente
fiume Mé-nam, dominato da immensi prati e distese coltivate a canna da zucchero e papavero, riso e the,
piante fiorite e canne di bambù. Parlando del popolo del Siam ne elogiava il bell’aspetto e la grande civiltà
e cultura, l’amore per l’arte, la musica e il teatro, tratteggiava l’immagine di un popolo pacifico praticante
la religione buddista, amante del gioco e del lavoro … purché non si trattasse di lavori di fatica, in genere
destinato ai cinesi e ai malesi, le due principali minoranze etniche della Tailandia.
Il 5 ottobre 1950 venne firmato l’atto di donazione alla presenza del Rettore dell’Università di Firenze
Prof. Bruno Borghi e fu stabilito che la collezione fosse portata in museo soltanto dopo la morte del pittore.
Tuttavia, prima della fine dello stesso anno, Galileo Chini consegnò personalmente la collezione al museo,
manifestando fin da subito il desiderio di vedere la sua raccolta esposta al pubblico e a disposizione degli
studiosi. Dal 1951 il carteggio raccoglie vari documenti che attestano le difficoltà e le la lentezza con la
quale si avvia il progetto di esposizione della collezione. Dopo varie lettere di sollecito del Chini al Genna,
lettere di rammarico del Rettore al Genna, ancora lettere di preghiera del Pittore, alla fine del 1953 l’Ateneo
fiorentino ebbe un nuovo Rettore e all’inizio del 1954 Paolo Graziosi rilevò la carica di Direttore del Museo
sostituendo Giuseppe Genna. Questi “cambi della guardia” produssero ulteriori ritardi dell’inaugurazione
dell’esposizione. Finalmente, il 17 dicembre 1955, anche in seguito alle intercessioni di Giorgio la Pira
allora sindaco di Firenze, l’esposizione della raccolta venne inaugurata in una sala situata al pian terreno
di Palazzo Nonfinito, alla presenza delle autorità accademiche e dell’artista visibilmente commosso. Si era
infine coronato il desiderio del Maestro, più volte espresso nella corrispondenza intercorsa con la direzione
del Museo, dove tra l’altro egli esplicitava la volontà di lasciare alla città di Firenze il suo ricordo: “come
cittadino fiorentino chiedo che nessun oggetto facente parte della donazione debba, sia pure temporaneamente, essere allontanato da Firenze e che qualora il Museo dovesse essere traslocato in altra città, la
collezione passi al Comune di Firenze”.
Il Museo di Storia Naturale custodisce oggi la collezione Chini nella piena consapevolezza del suo
valore storico, documentario e umano, nel pieno rispetto delle volontà del Maestro e nell’intento di operare
sempre per la sua migliore valorizzazione.
GALILEO CHINI: GLI EVENTI
Gli eventi dedicati a Galileo Chini che si svolgono a Genova e Firenze seguono quello realizzato a Torino nel maggio 2011 nell’ambito del
XXIV SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO a TORINO LINGOTTO grazie alla Regione Piemonte, alla Città di Torino, all’Ambasciata
di Thailandia, a Tommaso Lorusso ed alla collaborazione di altre associazioni, fra le quali la
Solstizio d’Estate Onlus. L’evento si è fregiato
del logo dedicato al 1500 dell’Unità d’Italia.
XXIV SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO
TORINO LINGOTTO
TAVOLA ROTONDA
SECOLARI SCAMBI ITALO THAI
“Un progetto interculturale Italo – Thai che lega il passato al futuro”
SALA ARANCIO - giovedì 12 maggio 2011 ore 14.30-15.30
CESMEO
Istituto Internazionale di
Studi Asiatici Avanzati
CESMEO
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