” o B i l i lo t n ar e g C r “ Genetica dellaie Conservazione P ino tr o rb e U b i o Lezione 2 d R tà i Lo studio della diversità genetica s r e v i n U La diversità genetica” o B i l i lo t n ar e g C r E’ la varietà di alleli e genotipi presenti in un gruppo “ e o i P in gruppo di specie). in esame (popolazione, specie, tr o rb e U b i Viene descritta omediante l’analisi di polimorfismi, d R teà diversità allelica. eterozigosità media i s r e v i n U La diversità genetica ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n Un caso di elevata diversità genetica è quello delle razze U canine, tutte derivanti dal lupo e con esso interfeconde. Definizione: polimorfismo ” sono Un locus è detto polimorfico se, in una specie, o B presenti due o più alleli. Diili solito l’allele più o t l r inferiore al n frequenza frequente in questi casi ha una a e g minimizzare C r 99% (diminuita al 95% per i problemi “ e i o con dimensioni diversePdei campioni analizzati). Se è n i o b è monomorfico la t r r presente un solo allele, il locus e U b i locus è zero. diversità genetica perdquel o R à La proporzione di loci polimorfici (P) è il rapporto t i s polimorfici e numero totale di loci r tra numero di loci e v campionati.niEsempio: se su 10 loci campionati, 3 U sono polimorfici, si ha P=3/10=0,3. Si usa per calcolare l’eterozigosità media. Definizione: eterozigosità media (H) È la somma delle proporzioni degli eterozigoti per ” o tutti i loci fratto il numero totale di loci campionati. B i l i lper Esempio: le proporzioni di eterozigoti 10 loci in una o t r è: 0,2-0,4-0,1-0n prima) a e popolazione (calcolati come detto g “C r 0-0-0-0-0-0 (cioè P=0,3). Quindi ie osi ha: P in o b t r r H=(0,2+0,4+0,1+0+0+0+0+0+0+0)/10=0,07 e U b i o R tà d He: eterozigosità smedia attesa meno sensibile alla i r e dimensione del campione v i n Ho: eterozigosità media osservata dipende dal U campione In popolazioni con accoppiamento casuale He=Ho Definizione: diversità allelica (A) ” o B i l i lo t r locus. È il numero medio dienalleliaper g “C r e o i P in sono stati trovati i Esempio: in 10 loci analizzati b alleli riscontrati nel to gli seguenti numeri erper r U b campione: 2-3-2-1-1-1-1-1-1-1 (cioè sempre P=0,3). i o R tà d i s A=(2+3+2+1+1+1+1+1+1+1)/10=1,4 r e v i n U Definizione: popolazione mendeliana ” o B i l i lo t n ar e g C mendeliano se è r Una popolazione si dicee di tipo “ i o costituita da un gruppoP di inindividui interfertili che o b la cui trasmissione segue t r r condividono una serie di geni e U b i condivisi dagli individui di le leggi di Mendel. I dgeni o R mendeliana à una popolazione costituiscono il pool t i s r genico. e v i n U L’equilibrio di Hardy-Weinberg Le frequenze alleliche, e di conseguenza quelle ” o genotipiche, non variano nel tempo. Si B instaura così un i l i lo t equilibrio. n r a e g C La legge può essere applicata rquando la popolazione soddisfa “ e cinque i contemporaneamente le seguenti condizioni: o P n i deve essere infinitamente b tr ogrande; r gli accoppiamenti eal suoU interno devono essere casuali b i o (panmissia); d R àstessa fitness, ovvero la stessa capacità di ogni allele deve avere ila t s essere trasferito alle generazioni successive; r e v le velocità di acquisizione e perdita di nuovi alleli devono essere i n uguali; U non deve esserci migrazione, né in uscita né in entrata, con altre popolazioni. Calcolo delle frequenze alleliche ” o Nel caso sia possibile riconoscere in qualunque modo gli B i individui eterozigoti (codominanza,til dominanza incompleta, o l n alleliarad un locus, se per ecc.), e se si considerano solo due e g100 individui, C r esempio la nostra popolazione,esu ne avesse X/100 “ i o di tipo aa, allora la di tipo AA, Y/100 di tipo PAa e nZ/100 i o frequenza p dell’allele rAt sarà r(2X+Y)/200 e quella q di a sarà b e USi usano 2X e 2Z perché ciascun (2Z+Y)/200, o anchebq=1-p*. i o d omozigote, essendo porta due copie di ciascun allele, R diploide, à portano uno solo. Inoltre, per lo stesso t mentre gli eterozigoti ine s porteranno in tutto 200 alleli, due per r motivo, 100 individui e v i ciascun individuo. n U *q=1-p perché p+q=1, cioè la somma dei due alleli dà la totalità di alleli segreganti in quel locus, in quella popolazione. L’esempio dei gruppi sanguigni M/N ” o Nell’uomo i gruppi sanguigni M/N sono codominanti ed B i l i o t esistono solo due alleli al locus L. Sarà allora: l n ar e g “C r e di o N° di N° di gruppo N° i genotipo P n M N i alleli L sanguigno individui alleli L o t rb r e U49 LM LM 98 --M b i o d 42 M L RLN tà 42 42 MN i s N LNeLrN 9 --18 v i totali 100 140 60 n U p = 98+42/200 = 0,7 q = 1-p = 0,3 Le frequenze genotipiche ” o Possono venire calcolate in base alle frequenze alleliche. B i l i lo t n ar e Sia p la frequenza g “C r e o i dell’allele A e q la P in frequenza dell’allele a.to b r r In totale si avrà:be U i o R tà d individui AA = p2si r e individui Aa = v2pq i individuiU aan = q2 ovvero (p+q)2! Dalle frequenze genotipiche alle frequenze alleliche ” o B i l Riconsiderando l’esempio precedente, i lo si avrà: t n ar e g “C uova r e o i P p inLN(0.3) = q LM(0.7)o = t rb r e U M M M LN b M L L L i L o d 2 R (0.49) = p (0.21) = pq à generazione (0.7) =p t i s spermi r successiva N M N N LN L e L L L v i (0.3) = qn (0.21) = pq (0.09) = q2 U LM LM = 0.49 LM LN = 0.42 LN LN = 0.09 Relazione alleli / genotipi ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in Se si considerano DUE alleli: tr o rb e adU 1. quando questi tendono b o di avere la stessaRfrequenza, à t il genotipo più frequente è i s l’eterozigote; er v etero2. la frequenza idegli n zigoti non U può MAI essere >50%! I geni legati al sesso La formula precedente (p+q)2 vale sia per la popolazione intera, sia per ciascuna sottopopolazione considerata in un dato momento in base ad un dato criterio: ad esempio varrà sia se consideriamo solo i maschi sia che consideriamo solo le femmine, e le frequenze alleliche e genotipiche per geni autosomici saranno identiche nei 2 sessi. Tuttavia i maschi di mammifero (e di molte specie animali) sono emizigoti, quindi non possono essere eterozigoti. Questo significa che nei maschi le frequenze alleliche sono uguali alle frequenze genotipiche perché ogni volta che un allele c’è, si manifesta anche se recessivo. Per questo motivo i caratteri recessivi legati all’X sono più frequenti tra i maschi che non tra le femmine. ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n U Quando la popolazione esce dall’equilibrio o” B i l i che,lo all’equilibrio, le La legge di Hardy-Weinberg dice t r n a e frequenze alleliche e genotipiche non cambiano nel g C r “motivo tale equilibrio e tempo. Ma se per un qualunque i o P n i venisse alterato, non tappena la popolazione torna alle o b r r e condizioni che soddisfano la legge, essa si posizionerà, U b i o d nel giro di una sola in un nuovo equilibrio R generazione, à t (altrettanto costante)sii cui valori dipenderanno dagli eventi r e accaduti durantev le cause dello squilibrio. Quando le i n condizioni di equilibrio non sono rispettate, le frequenze U alleliche cambiano e si va verso l’evoluzione (cioè il cambiamento) della popolazione. Diversità attesa nelle popolazioni ” o La diversità genetica per un singolo locus è caratterizzata da: B i l i lo • Eterozigosità attesa (He) t r n a e • Eterozigosità osservata (Ho) g C r “ e o • Diversità allelica (A) i P in tr o rb e UHe=2pq (eterozigosità genica). Se gli alleli sono due,ballora i o Se gli alleli sono più d He=1-(somma dei quadrati delle R ditàdue, frequenze alleliche) secondo la formula: i s r e #alleli v i 2 n H =1p e i U i=1 restano nel calcolo solo gli eterozigoti! Un esempio pratico Dati 3 alleli ad un locus (A1-A2-A3), con frequenze ” o rispettivamente di 0,364-0,352-0,284, icalcolare l’eterozigosità B l lo attesa secondo l’equilibrio nditiHardy-Weinberg. r e Ca g r “ 2+r2+2pq+2qr+2pr=1 e Sappiamo che per 3 alleli sii ha: po2+q P in tr o rb 2+q2+r2) e He=2pq+2qr+2pr=1-(p U b i o R tà d i s r 2+0,3522+0,2842)=0,663 e He=1-(0,364 v i n U Come confronto, si verifica facilmente che Ho=0,659, perciò He=Ho la popolazione è ad accoppiamento casuale. Calcolo delle frequenze partendo da un allele recessivoo” B i l i lo t r n a e Poiché gli individui con ung carattere recessivo sono C r “ e ola loro frequenza è q2, genotipicamente a/a, e poiché i P in alleliche e genotipiche calcolare i valori delletofrequenze b r r risulta relativamente Tuttavia facendo ciò si dà esemplice. U b o glidiaccoppiamenti siano casuali, (2) per scontato cheR(1) à t sia assente la selezione, (3) sia assente la migrazione, i s r sistema non dovrebbe mai essere e ecc., quindi questo v i n usato per i loci con i genotipi in qualunque modo (per U esempio, molecolare) distinguibili. I caratteri quantitativi” o B i l i sono o I caratteri quantitativi, o complessi, caratteri per cui t l r n a e la variazione fenotipica è distribuita in maniera continua g C r “ caratterizzati da una e nelle popolazioni naturali.i Sono o P n i distribuzione statisticato molto vicina alla distribuzione b r r e normale (gaussiana). I caratteri quantitativi includono U b i o caratteri morfologici R tà d (peso, altezza), fisiologici i (pressione sanguigna, forza muscolare), comportamentali s r e (aggressività, intelligenza), ma anche molecolari (livello v i n di espressione genica, livelli intraematici di U macromolecole quali il colesterolo, quantità di melanina). Variabilità quantitativa ” o B i l • I caratteri quantitativi sono determinati i lo da molti loci t r influenzati dal n sono (QTL, Quantitative Trait Loci), a e g r background genetico (altriie loci, “Csesso, ecc.) e dalla sensibilità all’ambiente. P ino o b t r r • Ogni singolo QTL normalmente influisce poco sul e U b i fenotipo finale (eredità per mescolamento, pre-mendeliana). o d R à In generale, non c’è una relazione evidente tra genotipo e t i s r fenotipo. e v i quantitativa è spesso alla base • La variabilità n U delle popolazioni naturali e della selezione dell’evoluzione artificiale fatta dall’uomo (vedi razze canine). Un esempio pratico ” intensa, La cariosside di grano può essere bianca, rossa o B li i 1908 oppure di sfumature intermedie. tNel Nilsson-Ehle o l ottenne i seguenti risultati: en ar g “C r e o i P in o b t r r X e U b i o R tà d i s r e v i n U tutti di colore intermedio X 1 : 4 : 6 : 4 : 1 Spiegazione: duplicazione genica L’allele R contribuisce per il colore in maniera ” o quantitativa (somma), l’allele r no.iPer cui B si ha: rrrr il lo t r RRRR n RRrr a e g “C r e i X X P ino tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n rr Rr RR RRrr U rr rr rr RRrr RR RR Rr RR 1 : 4 : 6 : 4 : 1 Infatti… ” o gameti r1r2 R1r2 lir1R2 B R1R2 i lo t r n r1r1 a e r1r1 R1r1 R1r1 g C r1r2 r “ e o R2r2 R2r2 i r2r2 r2r2 P in R1r1rto R1R1 R1r1 R1R1 b r R1r2 e U b r2r2 r2r2 R2r2 R2r2 i o Rr1r1tà d R1r1 r1r1 R1r1 i s r1R2 r e R2r2 R2r2 R2R2 R2R2 v i n R1r1 R1R1 R1r1 R1R1 U R1R2 R2r2 R2r2 R2R2 R2R2 Generalizzando… Asse X: numero di geni che incrementano il” carattere; o Asse Y: frequenze del fenotipo, in percentuale B li 50 25 50 25 i lo t n ar e g50 “C r 1 gene ie 2 geni o P 25 n i tr o rb e U b i 0 1 2o 0 1 2 3 4 R tà d i s r4 geni e 50 n geni v i n 25 U 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Gli alleli deleteri ” o B i odeleteri La diversità genetica dovuta ad ialleli è critica l t l in quanto essi r n nella Genetica della Conservazione e Ca g r riducono la vitalità e la fitness riproduttiva se si trovano “ e i o in omozigosi in seguito a Pinincrocio. n i o b t continuamente Gli alleli deleteri vengono creati ex novo r r e U continuamente persi per b per mutazione, eo altrettanto i d R selezione naturale (iltàbilancio nelle popolazioni di tipo i s mendeliano resta ezero). r Il numero di nalleli iv deleteri rari fissati nella popolazione U (carico mutazionale) per le popolazioni grandi che praticano esoincrocio è di norma al di sotto dell’1%. Misurazione della diversità genetica a livello proteico ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n U TAXON H (%) crostacei 6,3 molluschi 12,1 Le popolazioni vertebrati totale 6,4 di grandi mammiferi ” 5,4 o uccelli 5,4 B i dimensioni il rettililo t 9,0 r n a mostrano grande rge “Canfibi 9,4 e o pesci 5,4 i diversità o P in invertebrati b tr r totale 11,3 e U allozimica b i o insetti 12,2 R tà d i s Per esempio nell’uomo, su 104 r e v loci analizzati, il 32% è i n polimorfico, U con una gimnosperme 11,3 eterozigosità media (H) del 6%. monocotiledoni 14,4 dicotiledoni 9,6 piante Diversità genetica nel genoma ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P generale Regola n i b tr osi accumulano Le variazioni nucleotidiche in sequenze con scarso r e U rare in regioni funzionalmente significato funzionale,b ma sono i o d esempio, i siti attivi degli enzimi) importanti delle molecole R tà (per i perché eliminate per selezione naturale. s r e v i Eccezioni n U di istocompatibilità (MHC) negli animali • Il sistema maggiore Lo studio del gene Adh (alcol deidrogenasi) in D. melanogaster ha mostrato che su 11 campioni del gene (lungo 2379 nt) 43 siti erano polimorfici. Tuttavia solo uno di questi dava un cambiamento aminoacidico (allozima); gli altri mappavano negli introni del gene. • I loci di auto-incompatibilità nelle piante Limiti dell’elettroforesi proteica ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rbgenotipi uguali o diversi? e U b i o R tà d i s r e v i n U Omozigoti ed eterozigoti possono essere identificati a livello molecolare tramite elettroforesi, ma solo circa il 30% dei cambiamenti nel DNA determina un cambiamento nelle proteine sottostima significativa del vero livello di diversità genetica. La Polymerase Chain Reaction La TAQ polimerasi è estratta dal Termophilus aquaticus. ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n U L’elettroforesi ” o del DNA su B i il lo t n ar gel di e g “C r e o i agarosio P n i o t rb r e U b i o R tà d i s r e v i n U Esiste una relazione logaritmica tra altezza della banda e sua lunghezza (ovvero peso molecolare). I microsatelliti ” I microsatelliti sono o B i sequenze genetiche corte l i lo t n ar (1-5 nt) ripetute in e g “C r tandem più volte. Il e o i numero delle ripetizioni èP in o b t altamente variabileera r U b causa dello slittamento i o d R à della polimerasi durante t i s rDNA, la replicazione del e v bene i quindi si prestano n U della per la misura diversità genetica. I microsatelliti Vantaggi: ”brevi; o • misurano la variazione del DNA in tempi B i l i lo deducibili; • i genotipi individuali sono facilmente t r n avviene a e • la tipizzazione degli individui attraverso g C r “ e o campionamenti non invasivi. i P in Svantaggi: o b t r r • i primer per la PCR specie-specifici, quindi e sono U b i o variano da caso a caso. d R à t i s r e v i n U L’esempio dell’arvicola Il comportamento sociale (gene quantitativo) dell’arvicola è determinato dalla lunghezza di un microsatellite a monte di un gene. ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n U L’influenza del microsatellite è evolutivamente conservata ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n U Il DNA mitocondriale ” o Anche il mtDNA si B i l i lo t presta bene per l’analisi n ar e della diversità genetica. g “C r e o i Vantaggi: P in • non ricombina, perchétoè b r r e U ereditato esclusivamente b i o d per via materna; R à t i • ha un elevato tasso di s r e mutazione. v i Svantaggi: Un • dà informazioni solo sull’eredità matroclina. Le popolazioni piccole hanno ridotta diversità genetica ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P in tr o rb e U b i o R tà d i s r e v i n U Le popolazioni passate attraverso un collo di bottiglia presentano sia una ridotta variazione allozimica che per i microsatelliti, se confrontate con specie che non hanno subìto riduzioni numeriche. Come si vede in tabella, le specie minacciate hanno perso il 40% circa della diversità genetica rispetto a quelle non a rischio. Specie in pericolo A H% Specie non a rischio A H% Rinoceronte nero 4,2 69 Bufalo cafro 8,6 73 Lupo del Messico 2,7 42 Lupo grigio 4,5 62 Lupo etiopico 2,4 21 Coyote 5,9 68 Licaone 3,5 56 Cane domestico 6,4 73 Ghepardo 3,4 39 Leone africano 4,3 66 Cornacchia delle Marianne 1,8 16 Cornacchia americana 6,0 68 Gheppio delle Mauritius 1,4 10 Gheppio 5,5 68 Gheppio delle Seychelles 1,3 12 Gheppio africano m. 4,5 59 Falco pellegrino 4,1 48 Falco grillaio 5,4 70 Vombato L. krefftii 2,1 32 Vombato L. latifrons 5,9 71 Potorus longipes 3,7 56 Koala 8,0 81 Wallaby dalle briglie 11,6 83 Wallaby P. assimilis 12 86 Varano di Komodo 4,0 31 Alligatore americano 8,3 67 Mogano (pianta) 9,7 55 P. arboreum 9,3 67 Definizione: la fitness riproduttiva Rappresenta il numero di progenie fertile con cui ciascun individuo di una popolazione contribuisce alla generazione successiva, e che a sua volta raggiunge la maturità sessuale, ha la capacità di accoppiarsi e di allevare la prole. ” o B i l i lo t n ar e g “C r e o i P n i tr o rb e Utra il La fitness media è il rapporto b i o d numero di individui R nella generazione à t i filiale e quello nella parentale. s r e v Il potenziale ni evolutivo è U misurato dalla (prevalentemente) variazione genetica quantitativa per la fitness riproduttiva.