■ aziende ■ L Farmacia News - maggio 2008 86 a creatina (dal greco Kreas=carne – Cr) o N-(aminoiminometil)-N-metilglicina è un derivato aminoacidico naturalmente prodotto dall’organismo e contenuto in diversi alimenti. Nell’uomo, oltre il 95% della creatina totale (circa 120 g per un individuo sano di 70 Kg) si trova nel muscolo scheletrico dove è presente per 1/3 come creatina libera (Cr) e per 2/3 come fosfocreatina (P-Cr), il composto fosfato che funge da reale importante riserva energetica di ATP. La restante percentuale del 5% è riscontrabile nel cuore, cervello, retina e testicoli. La sintesi di creatina avviene prevalentemente nel fegato, sebbene quote minori siano sintetizzate anche nel rene e nel pancreas a partire da tre aminoacidi arginina, glicina e metionina,. Il ciclo fosfocreatina-creatina è un rapido processo che rappresenta un pool di riserva energetica cellulare rapidamente utilizzabile per il ripristino del contenuto di ATP, di rilevante importanza non solo per l’atleta, ma anche per coloro che soffrono di disordini cardiaci e neuromuscolari di tipo degenerativo. L’efficienza del ciclo energetico di resintesi dell’ATP è condizionata sia dalla quantità di creatina fosfato presente nella cellula muscolare, sia dalla relativa velocità di scissione a opera dell’enzima creatinfosfochinasi. Questa reazione promuove un accumulo di creatina rifosforilata in P-Cr nella fase di recupero che segue l’esercizio. Durante l’attività muscolare intensa e di breve durata, un’eventuale diminuzione della forza può essere correlata a una minore disponibilità di ATP proporzionale all’esaurimento delle riserve muscolari di P-Cr, in particolare nelle fibre muscolari di tipo II (fast twicth fibers). Il fabbisogno giornaliero di creatina è stimato in 2 g/die per un uomo adulto di 70 Kg in condizioni normali. Tale fabbisogno è soddisfatto in parte dalla sintesi endogena e in parte dall’apporto alimentare; si stima che, per una dieta mista, bilanciata e varia l’apporto sia di circa 1 g/die. Buone fonti alimentari di creatina sono le aringhe, tonno, salmone, merluzzo, e le carni di manzo e maiale Integrazione orale creatina Le evidenze biochimiche parallelamente alla sua disponibilità come possibile ingrediente attivo per una supplementazione esogena a partire dalla metà degli anni 90, hanno promosso un notevole interesse sperimentale circa un suo possibile impiego come integratore alimentare. La creatina è un efficace ergogenico utilizzato per il miglioramento della performance atletica, nonché un possibile vitale mediatore energetico e fattore di prevenzione nel trattamento sintomatico di manifestazioni neurodegenerative che includono la sclerosi laterale amiotrofica (ALS=Lateral Slcerosis Amyotrophic), Huntington’s disease (HD) e morbo di Parkinson (PD = Parkinson’s disease), alterazioni strutturali della coroide e della retina. RICERCA APPLICATA Conclusioni Creatina citrato, l’ergotonico che funziona Nuove prospettive per l’utilizzo della creatina. La struttura molecolare influenza in modo decisivo la biodisponibilità dei diversi tipi presenti sul mercato ■ di Leopoldo Moretto e Annalisa Prevarin La premessa ipotetica di questi studi è fondata sull’osservazione che il contenuto muscolare di PCr può essere aumentato tramite una somministrazione esogena. Le valutazioni effettuate mediante biopsia muscolare hanno confermato un incremento medio della concentrazione di Cr e P-Cr dal 15% al 30%, in funzione delle dosi somministrate (da 15 a 30 g al giorno per 5-7 giorni). I risultati dimostrano, inoltre, che la concentrazione ritorna ai valori basali dopo circa 4 settimane dalla sospensione (Kreider, 1998a). È importante sottolineare che tale incremento è soggetto a una notevole variabilità interindividuale e che esiste una percentuale non trascurabile (30%) di soggetti no responder, in cui questo aumento è minimo o nullo (Clark, 1998; Spila, 1981). Metodi di supplementazione Gli studi sulla correlazione tra assunzione di creatina e il suo relativo aumento a livello muscolare sono stati integrati da ricerche finalizzate a ottimizzare le dosi da utilizzare per ottenere il massimo incremento. I protocolli di supplementazione risultanti sono principalmente due. Il metodo di supplementazione maggiormente riportato prevede una «fase iniziale di carico» attraverso l’assunzione di 0,3 g di creatina per kg di peso corporeo (p.c.) (20-30 g) al giorno per 5-7 giorni fatta seguire da una «fase di mantenimento» con 0,03 g Sintesi della Creatina e ciclo Cr/P-Cr per kg di p.c. (2-5 g) (Bemben e Lamont, 2005). Questo consente di mantenere stabili ed elevati i livelli di creatina nel muscolo per circa un mese. Il metodo alternativo sostituisce la «fase di carico» con un dosaggio costante di 2-5 g di creatina al giorno per 28 giorni. Al termine di questo periodo, si raggiungeranno gli stessi livelli di creatina all’interno del muscolo (Hultman et al, 1996; William e Branch., 1998) ma in modo più graduale rispetto al metodo precedente, evitando possibili effetti collaterali spesso riscontrati durante la «fase di carico» (Schilling et al, 2000). Viene fatta seguire una «fase di mantenimento» effettuata con la stessa modalità riportata per il precedente protocollo. La somministrazione di dosi superiori a quelle sopraindicate non è in grado di determinare un ulteriore incremento della concentrazione di creatina a livello muscolare e quindi maggiori effetti positivi per chi li assume. La quantità di creatina in eccesso, infatti, non è immagazzinata nel muscolo ed è escreta attraverso le urine (AFSSA, 2001). In alcuni studi sono state indagate possibili e favorevoli associazioni tra la creatina e altri nutrienti. La maggior parte di essi dimostra che esiste un beneficio nell’assumere carboidrati a elevato indice glicemico durante la fase di supplementazione di creatina. Questi, infatti, stimolano la produzione di insulina au- mentando la captazione e l’immagazzinamento di creatina a livello muscolare (Green, 1996; Shi, 2005). Al contrario, uno studio ha dimostrato che la caffeina inibisce gli effetti indotti dall’integrazione con creatina (Horn et al, 1998). Creatina citrato, Creapure Citrate by Degussa La forma molecolare più diffusa per l’integrazione orale è la Creatina Monoidrato (CrM). Essa è però caratterizzata da bassa solubilità in acqua e da una scarsa stabilità in soluzione acquosa in ambiente acido, nel quale converte facilmente in creatinina, sostanza tossica per l’organismo. Queste peculiarità ne influenzano negativamente la reale biodisponibilità e aprono delle problematiche di utilizzo per i supplementi a base di creatina. Per tentare di ridurre la conversione di creatina/creatinina in ambiente acido, in particolare quindi nell’ambiente gastrico, si è anche sperimentato l’utilizzo contemporaneo di un sistema tampone realizzando la creatina tamponata, associazione di CrM con una polvere alacalinizzante. Tra le differenti forme di creatina disponibili in commercio la Tri-Creatina Citrato (C4H9N3O2)3C6H8O7 (CrC) (Creapure Citrate-Degussa, un marchio registrato) è un’innovativa forma molecolare di creatina salificata ed è quella che evidenzia le migliori caratteristiche organolettiche in termini di solubili- tà e stabilità a Ph acido. Non si tratta di una semplice miscela di CrM e acido citrico ma di un sale organico stabile della creatina. La sua solubilità è 15 volte maggiore di quella della CrM, è presumibile che anche la sua biodisponibilità a parità di dose sia decisamente superiore. Uno studio comparativo sulle proprietà chimico fisiche di diverse forme di creatina presenti in commercio, condotto presso l’università di Udine, ha evidenziato che la Creatina Citrato, in soluzione acida e T ambiente presenta una più favorevole cinetica di degradazione rispetto alla creatina monoidrato e alcalina. Ciò è di fondamentale importanza ai fini della sua assunzione come integratore alimentare e conferma l’ottima tollerabilità gastrointestinale della creatina citrato rispetto alla forma monoidrato anche in protocolli di assunzione che prevedevano elevati dosaggi di carico. La creatina monoidrato infatti poco solubile in acqua, si degrada più velocemente ed è malassorbita; a dosaggi elevati (> 10 g/die) il suo utilizzo è stato spesso associato alla comparsa di crampi e diarrea. Il prodotto Citrogen, novità di New Syform Srl riservata solo alla farmacia, formulato proprio con Creapure Citrate-Degussa, in un dosaggio coerente con l’esigenza di un reale beneficio, ha confermato tutti pregi che l’indagine scientifica ha messo in evidenza: efficacia e ottima tollerabilità. Formazione di creatinina (espressa in μg·ml-1) seguita per 60 minuti in soluzione acquosa acidificata a pH 2,0 con HCl, a temperatura ambiente (25 °C) e a 37 °C L’impiego di creatina come integratore alimentare per os, secondo un protocollo predefinito e attraverso il monitoraggio del medico o del farmacista sulla compliance del paziente, assume un razionale e polifunzionale significato. Il potenziale ergogenico della creatina si esprime positivamente non solo nella sua azione antiastenica e mirata al miglioramento della performance sportiva, bensì anche come supporto ideale in branchie diverse della medicina: cardiovascolare, neurologica, oculistica. È determinante ai fini dell’efficacia funzionale di un eventuale protocollo di assunzione, poter dirigere la propria scelta su materie prime di standardizzata qualità farmaceutica e poter valutare la possibilità di optare per nuove forme molecolari della creatina stessa, dotate di proprietà chimico fisiche atte a migliorarne la farmacocinetica e quindi la reale biodisponibilità. In tal senso la creatina citrato (Creapure Citrate-Degussa) contenuta nell’innovativa formulazione di Citrogen di New Syform Srl, ha evidenziato interessanti caratteristiche di solubilità e maggiore stabilità al pH gastrico, che in condizioni fisiologiche è in grado parzialmente di alterare la struttura chimica della creatina convertendola in creatinina. Tale positivo riscontro ci induce a presagire una maggiore efficacia e migliore tollerabilità generale della creatina citrato, rispetto ad altre forme molecolari a parità di dose d’assunzione. ■ Bibliografia @ AFSSa (Agence Française de Sécurité Sanitaire des Aliments) 2001. Opinion of the Agency for food safety and report on the assessment of the risks of creatine on the consumer and of the veracity of claims relating to sports performance and the increase of muscle mass. Home page: http://www.afssa.fr/Ftp/Afssa/25500-25501.pdf. Ultimo accesso: 15 settembre 2006. @ Annalisa Prevarin 2007. Tesi di Laurea – Università degli studi di Udine. Gli integratori a base di creatina: Valutazione della qualità di diversi prodotti in commercio e aspetti nutrizionali del loro impiego in ambito sportivo. @ Bemben M.G., Lamont H.S. 2005. Creatine supplementation and exercise performance: recent findings. Sports Med 35(2): 107-125. @ Clark J.F. 1998. Creatine: a review of its nutritional applications in sport. Nutrition 21: 393-401. @ Green A.L. 1996. Carbohydrate ingestion augments skeletal muscle creatine accumulation during creatine supplementation in humans. Am J Physiol 27(1): E821-E826. @ Horn M., Frantz S., Remkes H., Laser A., Urban B., Mettenleiter A., Schnackerz K., Neubauser S. 1998. Effects of chronic dietary creatine feeding on cardiac energy metabolism and on creatine content in heart, skeletal muscle, brain, liver and kidney. Appl Physiol 81: 232-237. @ Hultman E., SÖderlund K., Timmons J.A., Cederblad G., Greenhaff P. L. 1996. Muscle creatine loading in men. Appl Physiol 81: 232-237. @ Kreider R.B.1998a. Creatine supplementation: analysis of ergogenic value, medical safety, and concerns. Journal of Exercise Physiology 1(1). Home page: http://www.css.edu/ users/tboone2/asep/jan3.htm. Ultimo accesso: 3 febbraio 2007. @ Schilling B.S., Stone M.H., Utter A., Kearney J.T., Johnson M., Coglianese R., Smith L., O’bryant H.S., Fry A.C., Starks M., Keith R., Stone m.e., 2000. Creatine supplementation and health variables: a retrospective study. Med Sci Sports Exerc 33(2): 183-188.