Raccomandazioni
di gestione clinica di
gravi reazioni
cutanee da farmaco
Obiettivo di questo opuscolo sviluppato nell’ambito del progetto REACTLombardia, progetto di farmacovigilanza promosso dalla Regione
Lombardia, è quello di uniformare i criteri diagnostici e le modalità di
approccio terapeutico di gravi reazioni cutanee da farmaco,.
Il progetto REACT prevede la costituzione di una rete di centri ospedalieri
e il riconoscimento dell’Ospedale Niguarda Cà Granda come centro di
riferimento clinico per le reazioni più gravi. Il progetto REACT è coordinato
dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, attraverso il Centro Studi GISED.
Vengono prese in considerazione, in questo opuscolo, in particolare,
sindrome di Stevens Johnson, Necrolisi Tossico Epidermica o sindrome di
Lyell, Pustolosi Esantematica Acuta Generalizzata e Dress (Drug Rash
with Eosinophilia and Systemic Symptoms),
Tutti i medici sono invitati a collaborare, segnalando tempestivamente
ogni nuovo caso di grave reazione cutanea osservato (sindrome di
Stevens-Johnson, sindrome di Lyell e altre gravi reazioni cutanee da
farmaco) e adottando le raccomandazioni di seguito riportate.
Per ulteriori informazioni ci si può collegare al sito: www.reactlombardia.net
A cura di:
Simone Cazzaniga
Antonella Citterio,
Chiara Gamba,
Luigi Naldi
Jan Schroeder
Giuseppe Vighi
ASPETTI CLINICI
Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi
Tossica Epidermica (TEN, Sindrome Di Lyell)
L
a sindrome di Stevens-Johnson (SJS) è una grave reazione
avversa ai farmaci ad esordio acuto, caratterizzata da
eritema, lesioni bollose con aree di distacco dermoepidermico e frequente interessamento delle mucose. Spesso le
lesioni sono precedute da febbre e da un esantema talora con
impronta purpurica. Precocemente, si possono anche riscontrare
edema dolente ed eritema al palmo delle mani ed alla pianta dei
piedi. Tali manifestazioni iniziali non vanno sottovalutate ed
impongono un’attenta revisione delle diagnosi e dei trattamenti in
corso.
Le macule sono irregolari, talora con aspetto di lesioni a bersaglio
atipiche piatte e sormontate da bolle. Fig. 1-2
La reazione compare generalmente entro 2-4 settimane dall’inizio
della terapia ed è possibile un’evoluzione verso la sindrome di
Lyell.
Le lesioni cutanee compaiono inizialmente al volto e alla parte alta
del tronco, per poi diffondersi, nell’arco di pochi giorni, talvolta di
poche ore, ad altri ambiti cutanei.
Le aree di distacco possono confluire tra loro, mentre sulle aree
eritematose può comparire un segno di Nikolsky (comparsa di
distacco per pressione tangenziale sulla cute od estensione di una
bolla alla digitopressione). Fig. 3
1
Lesioni erosive delle mucose sono osservate nel 90% dei pazienti,
quelle cutanee sono per lo più localizzate sulla parte superiore del
tronco. Fig. 4
La sindrome di Lyell o necrolisi tossico epidermica (TEN) è
strettamente correlata alla precedente manifestazione patologica.
In realtà SJS e TEN sono considerate due espressioni di diversa
severità di uno stesso processo patologico. Fig. 5-6
Esiste un continuum di gravità tra SJS e TEN e la prognosi dipende
dall’entità del distacco dermo-epidermico. Quando il distacco è
inferiore al 10% si parla di SJS, mentre se è uguale o superiore
al 30% si parla di TEN. Distacchi intermedi vengono inquadrati
in una “overlap syndrome”.
1
2
2
3
4
5
6
Incidenza
L’incidenza della SJS e della TEN è attualmente stimata in 1 o 2
unità per milione di abitanti per anno.
Il rischio di sviluppare le due sindromi a seguito di un trattamento
farmacologico varia, a seconda del farmaco considerato, da 0,2 a
4,5 casi per milione di utilizzatori/settimana. Va notato che il
rischio, nel caso di farmaci impiegati per trattamenti cronici, come
ad esempio gli antiepilettici, è in genere di 4 – 6 settimane
dall’assunzione del farmaco..
3
Farmaci che presentano un rischio maggiore
I farmaci o loro classi maggiormente associati a queste sindromi
sono elencati in Tab. I.
I
Alto rischio
Altri farmaci
Sulfamidici
Paracetamolo
Oxicams
Cefalosporine
Allopurinolo
Chinolonici
Lamotrigina
Metotrexate
Carbamazepina
Penicilline
Fenobarbitale
FANS
Fenitoina
Nevirapina
La reazione è specifica in ogni paziente per un determinato
farmaco; i tempi di induzione sono in genere di 2 - 4 settimane.
Non sono noti casi di polisensibilizzazione e la cross-reattività può
solo avvenire con molecole strettamente correlate (appartenenti
dunque alla stessa famiglia chimica, ad esempio quella dei
salicilati). Al momento attuale non si può predire la reattività sulla
base di test diagnostici.
Prognosi
La prognosi dipende dall’entità del distacco dermo-epidermico. La
TEN ha una mortalità che si aggira intorno al 20-25% secondo
studi recenti del Progetto RegiSCAR. Uno strumento per valutare
la prognosi è lo SCORTEN (vedi allegato pag.8).
4
Perché si verifica la reazione?
Il meccanismo patogenetico non è ad oggi conosciuto del tutto,
anche a causa della rarità delle sindromi. Sicuramente diversi
fattori vi contribuiscono; fra questi, una predisposizione genetica e
una reazione immunologica cellulomediata. Un fattore di rischio
aggiuntivo è rappresentato da alcune condizioni che alterano le
funzioni immunitarie. I principali modificatori del rischio sono
elencati in Tab. II.
II
Modificatori di rischio
Infezione da HIV
Malattie autoimmuni
Tumori ematologici
Radioterapia recente
La necrosi dei cheratinociti sembra in relazione con un alterato
controllo dei meccanismi di apoptosi. Recentemente è stato
identificato il ruolo di una piccola molecola nella patogenesi della
SJS/TEN. Si tratta della granulisina, una proteina di 15-kDa, ad
attività citolitica e proinfiammatoria espressa dai linfociti T
citotossici e dalle cellule NK (natural killer) .
Sequele
Una volta risolto il quadro clinico acuto vi possono essere anche a
distanza di svariati mesi sequele invalidanti. È importante prestare
attenzione alle sequele oculari (metaplasia squamosa del bordo
della congiuntiva palpebrale e congiuntivite persistente, trichiasi,
simblefaron, cheratite punctata, sindrome Sjögren-like), genitali
(fimosi e sinechie vaginali) e dentarie (carie multiple a evoluzione
rapida).
5
Diagnosi differenziale
La SJS e la TEN vanno tenute distinte da altri quadri patologici che
presentano lesioni bollose discrete come l’eritema multiforme e
l’eritema fisso da medicamenti generalizzato.
In quest’ultimo caso le lesioni sono rotondeggianti e ben delimitate,
di pochi centimetri di diametro Fig. 7 e compaiono nella stessa
sede in seguito all’assunzione dello stesso farmaco; mancano
inoltre lesioni a bersaglio. Lo stato generale anche nella forma
generalizzata non è compromesso. Fig. 8
7
E
8
siste una notevole confusione terminologica per quanto
riguarda l’eritema multiforme (EM).
Il gruppo internazionale che ha organizzato lo studio SCAR
ed EuroSCAR e che conduce attualmente il progetto RegiSCAR
tiene distinto l’eritema multiforme dalla SJS. La classificazione
proposta considera tre criteri clinici:
1. tipo di lesione,
2. distribuzione delle lesioni,
3. estensione del distacco dermo-epidermico.
6
Per quanto riguarda il tipo di lesione, si distinguono lesioni a
bersaglio tipiche (rilevate, presentano tre anelli concentrici),
lesioni a bersaglio atipiche rilevate (di forma ovalare,
presentano due zone: bordo edematoso periferico e centro più
scuro) e macule eritemato-purpuriche (spot).
Sulla base di questi criteri si identificano 5 categorie diagnostiche,
mostrate in tabella III; eritema multiforme major (EMM)
caratterizzato da lesioni a bersaglio tipiche o atipiche rilevate, a
distribuzione acrale, distacco dermo-epidermico <10% della
superficie corporea ed interessamento mucoso. Fig. 9-10
9
10
SJS caratterizzata da lesioni atipiche piane o macule (spots) a
distribuzione diffusa, distacco dermo-epidermico <10% con o
senza lesioni mucose; forma overlap SJS-TEN che si distingue
dalla precedente per il maggior distacco dermo-epidermico (1029%); la quarta categoria è la TEN con macule diffuse e distacco
dermo-epidermico 30%. Mentre l’eritema multiforme è spesso
associato ad infezioni, soprattutto da Herpes virus e da
Micoplasma pneumoniae, la SJS e la TEN sono più
frequentemente attribuite a farmaci. Tab. III
7
P
atologie caratterizzate da intensa desquamazione o bolle
possono essere confuse con la SJS e la TEN. Nei bambini,
la Staphylococcal Scalded Skin Syndrome (SSSS), che
presenta un imponente scollamento dello strato corneo, può essere
confusa con la TEN. Le mucose non sono in genere interessate
(tranne che per congiuntiviti) e non ci sono lesioni a bersaglio. È
causata da un’esotossina prodotta da alcuni gruppi di
Staphylococcus. Aureus.
Scorten ( Allegato )
•
•
•
•
•
•
•
8
Età > 40 ANNI
Frequenza cardiaca > 120
Tumore
Distacco epidermico >10 %
Azotemia >85 mg/dl
Glicemia >252 mg/dl
Bicarbonati < 20 mEq/l
9
10-29
 30
SJS/TEN
TEN
con macule
Staphilococcal
Scalded Skin
Syndrome
Variabile
<10
SJS
SSSS
<10
Scollamento
epidermico
(%)
EMM
Entità clinica
III
Diffusa
Macule eritematopurpuriche o lesioni a
bersaglio atipiche piane
Diffusa
Diffusa
Macule eritematopurpuriche o lesioni a
bersaglio atipiche piane
Distacco variabile tra lo strato
granuloso e il corneo
Diffusa
Distribuzio
ne delle
lesioni
Localizzate
agli arti e
viso
Macule eritematopurpuriche o lesioni a
bersaglio atipiche piane
Lesioni a bersaglio tipiche
o atipiche rilevate
Tipo di lesione
Infezione
batterica
Farmaci
Farmaci
Farmaci
Infezioni
Farmaci
(?)
Trigger
Pustolosi esantematica
acuta generalizzata (AGEP)
Q
uesta patologia è stata descritta per la prima volta da
Claire Beylot nel 1980 e per lungo tempo è stata confusa
con quadri di psoriasi pustolosa.
Si tratta generalmente di una reazione a farmaci assunti per via
sistemica.
L’esordio è acuto: la reazione insorge entro un massimo di 3
settimane dall’assunzione del farmaco e più spesso entro pochi
giorni. Le principali manifestazioni che caratterizzano questa
reazione sono: eritema diffuso con interessamento prevalente delle
aree di piega (ascelle, pieghe inguinali) Fig. 11-12 e del viso,
comparsa di numerose piccole pustole non follicolari, sensazione di
bruciore e di prurito diffuso, febbre (sopra i 38°C) e neutrofilia. In
taluni casi, le pustole confluiscono con tendenza al distacco di
larghi strati di epidermide. Il coinvolgimento delle mucose si verifica
nel 20% dei casi, non è molto intenso e più spesso limitato ad una
sola sede. All’esame istologico si riscontrano pustole sub-cornee
rarissimamente associate a vasculite leucocitoclastica dei piccoli
vasi del derma e presenza di neutrofili. Sono state riferite delle
varianti atipiche caratterizzate da lesioni a bersaglio simili a quelle
presenti nell’eritema multiforme descritte in precedenza.
La risoluzione è abbastanza rapida. Le lesioni recedono in genere
entro 15 giorni dall’esordio, dando luogo ad una desquamazione
più o meno diffusa. Fig. 13
La prognosi è buona, nonostante che i sintomi sistemici e la
possibilità di superinfezione delle lesioni cutanee possano
comportare dei rischi in persone molto anziane e defedate.
10
11
12
13
11
Incidenza
Il programma di studio europeo EuroSCAR (European Study of
Severe Cutaneous Adverse Reactions), conclusosi nel 2002, ha
stimato l’incidenza dell’AGEP in 1 - 5 casi per milione di abitanti per
anno.
Farmaci che presentano un rischio maggiore
Lo spettro dei farmaci (o loro classi) maggiormente chiamati in
causa è elencato in Tab. IV.
IV
Aminopenicilline
Alcuni bloccanti dei canali del calcio
Macrolidi
Carbamazepina
Chinolonici
Paracetamolo
Idrossiclorochina
Nevirapina
Terbinafina
In rari casi la reazione è stata attribuita a infezioni virali.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone, in primo luogo, con la psoriasi
pustolosa,
che
presenta
lesioni
più
persistenti,
non
necessariamente localizzate nelle aree di piega ed è raramente
legata all’assunzione di farmaci. Esiste inoltre spesso una storia
personale o familiare di psoriasi.
12
Drug rash with eosinophilia
and systemic symptoms (DRESS)
L
‘acronimo DRESS sostituisce la precedente terminologia,
che includeva definizioni come hypersensitivity syndrome,
pseudolinfoma farmaco-indotto o sindrome da dapsone.
È una grave reazione idiosincrasica a farmaco che si manifesta
con lesioni cutanee polimorfe e variabili. In genere si tratta di un
esantema maculo-papuloso persistente o di una dermatite
esfoliativa. Si associano febbre, linfoadenopatia, alterazioni
ematologiche e il coinvolgimento di altri organi, quali fegato, reni,
cuore. Le lesioni mucose sono abbastanza rare.
Questa reazione si sviluppa tipicamente tra le 2 e le 6 settimane
dalla prima assunzione del farmaco in questione, quindi più tardi
rispetto ad altre gravi reazioni da farmaco, quali la SJS e la TEN (il
cui tempo di latenza è di 2-4 settimane dall’inizio della terapia).
L’esame istologico delle lesioni rivela talvolta un intenso infiltrato
linfocitario che si può confondere con uno pseudolinfoma. Fig. 1415
Aspetti clinici caratteristici
I criteri per la diagnosi sono elencati in Tab. V.
V
Eruzione cutanea da farmaco
Anomalie ematologiche:
eosinofilia (1500 per μL), presenza di linfociti atipici
13
Coinvolgimento sistemico:
linfoadenopatia, epatite (aumento delle transaminasi), nefrite
interstiziale, polmonite interstiziale, cardite.
Incidenza
L’incidenza per i farmaci anticonvulsivanti aromatici (fenitoina,
carbamazepina, fenobarbitale) è stata stimata in 1 reazione ogni
5000-10000 pazienti esposti.
Farmaci che presentano un rischio maggiore
I farmaci maggiormente associati a questa sindrome sono elencati
in Tab. VI.
VI
Anticonvulsivanti aromatici
(fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale)
Sulfamidici
Dapsone
Sulfasalazina
Con minore frequenza:
minociclina, ranitidina, farmaci bloccanti dei canali del
calcio, talidomide, allopurinolo, zalcitabina, sali d’oro
Perché’ si verifica la reazione
Si ritiene che una delle cause risieda in un difetto nella
detossificazione di alcuni farmaci. Lo stato di “lento acetilatore”
sembra essere un fattore di rischio per lo sviluppo della sindrome
associata a sulfamidici.
Può esistere una sensibilità crociata tra i vari farmaci antiepilettici
aromatici,
rendendo
difficile
impostare
una
terapia
anticonvulsivante alternativa. E’ possibile che la reazione sia
14
associata alla riattivazione dell’herpes virus 6 e ciò spiegherebbe il
decorso protratto e le possibili riacutizzazioni ripetute.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con la malattia da siero e la
vasculite farmaco-indotta.
14
15
14
15
RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE
CLINICA
Diagnosi
La diagnosi per tutte le condizioni sopra richiamate è clinica e
istologica.
In condizioni ottimali, nel caso della TEN, è consigliabile eseguire
tre biopsie con punch da 5 mm: una per esame istologico da
inviare in formalina, una da inviare rapidamente per l’esame di
immunofluorescenza diretta a secco, una per la coltura da inviare
in soluzione fisiologica. La biopsia per l’esame istologico deve
essere eseguita sul bordo della lesione in modo da comprendere
sia cute colpita che sana.
E’ consigliabile, per quanto possibile, acquisire una
documentazione fotografica al momento dell’accettazione e poi
ogni 24 ore fino alla stabilizzazione del quadro clinico
documentando possibilmente l’intera superficie corporea.
E’ di fondamentale importanza eseguire il più precocemente
possibile, una accurata anamnesi farmacologica con:
- identificazione del farmaco considerato responsabile della
sindrome e la sua immediata sospensione (farmaco introdotto
recentemente);
- controllo dei farmaci in uso al paziente per patologie croniche ed
eventuale sospensione dei farmaci non essenziali, lasciando i
farmaci salva-vita in terapia;
- compilazione della scheda di segnalazione per sospetta reazione
a farmaco.
16
Si consiglia di eseguire precocemente
Microbiologiche come indicato in Tabella VII.
VII
ESAMI MICROBIOLOGIA
HBV
HCV
Anti HSV, HHV6, HHV8
Anti Varicella Z
Anti Mycoplasma
Citomegalovirus
Virus Epstein Barr
alcune
indagini
24h
X
X
X
X
X
X
X
Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi
Tossica Epidermica (TEN, Sindrome Di Lyell)
Si consiglia di eseguire precocemente, oltre agli accertamenti
microbiologici più sopra richiamati, alcuni esami ematochimici
(Biochimica) oltre agli esami colturali e alcune valutazioni
specialistiche, eventualmente da ripetere nel tempo in base alle
necessità cliniche, seguendo gli schemi VIII, IX, X..
VIII
ESAMI
COLTURALI
Emocoltura
24h
Urinocoltura
Broncoaspirato
Tampone faringeo
Tampone nasale
Tampone cute
Biopsia cute
X
X
X
X
X
X
X
A giorni alterni per la fase acuta poi 2
volte settimana
Cadenza settimanale
Cadenza settimanale
2 volte alla settimana
17
IX
TIPO di ESAME
Emogasanalisi
arteriosa
Creatinina
Glicemia
Urea
Calcemia
Sodiemia
Kaliemia
Fosforemia
Magnesiemia
Emocromo
Emocromo con formula
Proteine totali
ALT/AST
Amilasemia
γGT
Colinesterasi
Bilirubina totale
PT
PTT
Fibrinogeno
Antitrombina III
D Dimero
Elettroforesi serica
Albumina
Proteina C reattiva
Lattati
Procalcitonina
IgM-IgG-IgA
IgE
Ricerca sangue occulto
feci
18
0h 24h 48h
X X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
3g 4g
5g
6g
X Cadenza da
valutare
X X
X
X
X X
X
X
X X
X
X
X X
X
X
X X
X
X
X X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Cadenza da valutare
X
X
X
X
X
giornalieri
X
X
X
X
X
X
Cadenza da valutare
X
VISITE PARERE SPECIALISTICHE
Otorino (se non possibile valutazione mucose orali con
laringoscopio)
Allergologo – Dermatologo
Oculista
Ginecologo
Entro
24h
X
X
X
X
Il setting clinico considerato ottimale per la gestione di pazienti con
insufficienza cutanea acuta quali i pazienti con diagnosi TEN è
quello di un centro grandi ustionati. In Lombardia il centro si
trova presso l’Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano (n. telefono
02-64442381).
Il posizionamento di presidi invasivi nel paziente deve essere
regolato in base alla gravità e alla progressione della malattia col
obiettivo di ottenere una stabilizzazione precoce ed evitare lesioni
iatrogene (XI).
XI
TIPO di PRESIDIO
Catetere venoso Centrale
Catetere arterioso
Sondino naso-gastrico
nutrizionale
Catetere vescicale
0h
24h
X
X
X
X
In caso di lesioni orali, è importante posizionare un sondino nasogastrico che permetta una adeguata nutrizione e idratazione. Il
catetere vescicale viene posizionato il prima possibile per
monitorare la diuresi nel malato che necessita una terapia infusiva.
19
Come presidio non invasivo è importante richiedere un letto
fluidizzato qualora sia in atto uno scollamento cutaneo importante
(overlap o TEN).
Medicazione
La medicazione deve rispettare la cute e essere il più possibile
conservativa.
Evitare uso di cerotti.
Evitare tutte le manovre che possano provocare scollamento
cutaneo.
Utilizzare acqua sterile per la detersione senza scollare la cute.
Svuotare sterilmente con una siringa le flittene più voluminose
lasciando la cute a copertura della zona cruenta sottostante,
Medicare con tulle (garze grasse) e garze di copertura evitando di
stringere la medicazione;
Proteggere con tulle grasse anche le pieghe genitali per evitare
sinechie.
Non rimuovere il tulle nei giorni successivi perché si rimuove anche
l’epitelio ma limitarsi a cambiare le garze esterne se sporche.
Utile impacco di Ag nitrato in soluzione al 5 per mille.
E’ importante nella fase acuta porre particolare attenzione agli
occhi per prevenire il danno corneale attraverso lavaggi corneali
ripetuti (6 volte al giorno con soluzione fisiologica) e utilizzo nei
casi più gravi di una lente protettiva corneale da mantenere in sede
fino a guarigione clinica giudicata dall’oculista.
Evitare l’impiego di crema, pomate unguenti e tinture soprattutto se
a base di antibiotici topici.
Terapia sistemica
Non esistono prove definitive che documentino l’efficacia di un
farmaco rispetto ad un altro nel ridurre mortalità o morbidità. Come
norme generali si consiglia di evitare qualsiasi farmaco non
indispensabile e di ridurre o evitare terapie per via intramuscolo
Nella SJS è consigliabile l’uso di steroidi sistemici alla dose pari a
1 mg/Kg/die di prednisone. In caso di progressione della malattia si
consiglia di ridurre e sospendere lo steroide, iniziando trattamento
con immunoglobuline ev.
20
Nella TEN le immunoglobuline e.v. sono state proposte entro i
primi sette giorni dall’inizio della malattia. La dose suggerita è di
0,4 - 0.8 gr/kg/die per 5 gg, (pari a 2 – 4 gr/kg totali).
Gastroprotettore: inibitori di pompa protonica
Eparina Basso Peso Molecolare: a dose di profilassi
Antibiotici: solo in base ad un’infezione documentata mediante
coltura e antibiogramma
Antipiretico: Idrocortisone
Antidolorifico: Morfina in infusione continua fino a 30μg/kg/h
oppure per os.
Diuretico: da considerare anche l’utilizzo di acido etacrinico in
infusione continua oltre alla furosemide
Amine secondo necessità emodinamiche
Idratazione: secondo necessità di rianimazione (Ringer Lattato 1
ml/kg/% area cruenta).
Nutrizione Enterale con soluzione preparata fino a raggiungere
1500-2000 kcal/die.
Albumina se < 2.5 mg/dl
Emoderivati secondo necessità
Gestione delle sequele
Le sequele oculari richiedono un controllo ravvicinato da parte di
un oculista esperto per evitare danni visivi permanenti.
Le alterazioni cutanee o a carico degli annessi possono essere
seguite dal dermatologo.
In caso di sinechie genitali è importante coinvolgere precocemente
un ginecologo.
AGEP
I farmaci che possono essere impiegati per ridurre i sintomi sono i
corticosteroidi sistemici e gli antipiretici in caso di febbre (sempre
che questi ultimi non siano tra i farmaci sospettati di avere indotto
la reazione).
21
DRESS
L’approccio diagnostico e terapeutico è simile a quello suggerito
per la TEN. Nelle fasi precoci può essere difficile distinguere la
DRESS dalla SJS. Una terapia con corticosteroidi sistemici è in
genere consigliata.
ALCUNE INDICAZIONI BLBLIOGRAFICHE
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analysis. Clin Pharm Therap 2010; 88(1):60-68.
23
PROGETTO REACT-LOMBARDIA
I
l progetto REACT-Lombardia persegue i seguenti obiettivi:
1. l’istituzione a livello regionale di un Registro di reazioni
gravi da farmaco di interesse dermatologico che permetta la
sorveglianza dei rischi per farmaci di nuova introduzione nel
mercato e la divulgazione di informazioni ai medici ed al
pubblico sulle reazioni gravi da farmaco che interessano la
cute
2. la costituzione di una coorte di pazienti con storia di
reazioni gravi da farmaco cutanee per lo studio della
prognosi e dei fattori ad essa correlati e la valutazione delle
migliori modalità di trattamento delle reazioni stesse.
COME I MEDICI POSSONO COLLABORARE?
Il miglior modo per collaborare è quello di segnalare ogni nuovo
caso di grave reazione cutanea al sito del progetto:
www.react-lombardia.net
Numeri utili
Dott. Luigi Naldi, Ospedali Riuniti di Bergamo
Tel 0352278719/720
Dott. Jan Schroeder, Ospedale Niguarda Cà Granda
Tel 0264443991
Dott.ssa Antonella Citterio Ospedale Niguarda Cà Granda
Tel 0264442381
24