p r ev e n z i o n e notiziario di legatumori senese 6 n. novembre-dicembre 2008 PREVENZIONE - Anno III n. 4 - Bimestrale - Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 673 del 22/3/1999 - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 B - Legge 662/96 - Filiale di Siena La campagna di Legatumori Senese “Fai un tagliando in Massetana” ha preso il via LA PREVENZIONE FA BENE ALLA SALUTE Il cancro colpisce una persona su tre, ma anche se oggi ci si ammala di più, tuttavia si muore di meno, soprattutto grazie al diffondersi della prevenzione, sia come educazione sanitaria che come diagnosi precoce. Perciò un numero crescente di persone ci chiedono, pur non accusando sintomi preoccupanti, di fare un controllo oncologico generale, con la speranza di scoprirsi ancora in buona salute o almeno di sorprendere la malattia al suo primo insorgere, quando è ancora curabile e sicuramente guaribile Come ogni tot chilometri facciamo una revisione generale alla nostra auto (il cosiddetto tagliando) anche se non c’è alcun guasto, così ogni tanto dobbiamo fare un tagliando al nostro organismo anche se non avvertiamo particolari disturbi. Insomma, la prevenzione aiuta i sani a star bene. Perciò Legatumori Senese sta lanciando una campagna per sottoporre annualmente a controllo sia gli uomini che le donne con una serie di esami nel suo Centro di Strada Massetana Romana, 44. Per ambedue i sessi il controllo comprende una visita oncologica, le ecografie di tiroide fegato, pancreas, reni e vescica, una visita dermatologica e la ricerca del sangue occulto nelle feci, con un’eventuale coloscopia per i casi positivi. Per le donne si aggiungono la mammografia e il Pap-test e per gli uomini un’ecografia alla prostata. È sufficiente presentarsi digiuni da almeno otto ore con un campione di feci nell’apposito contenitore ritirato in farmacia. I referti consegnati subito verranno conservati in un’apposita tasca della cartella personalizzata; gli altri 1 saranno spediti a domicilio per poter essere mostrati al proprio Medico curante insieme ad eventuali esami eseguiti in precedenza, per un confronto. È prevista una modesta oblazione per il semplice rimborso spese e si prega di disdire anche telefonicamente l’appuntamento in caso di impedimenti, per non allungare la lista d’attesa. Il telefono per le prenotazioni è: 0577 247 259 Vi aspettiamo a fare un tagliando in Massetana 2 3 1. Ecocolordoppler 2. Mammografo digitale 3. Endoscopia digestiva SEZIONE PROVINCIALE DI SIENA p r ev e n z i o n e notiziario di legatumori senese Direttore responsabile Franco Nobile Segretaria Daniela Pilli Grafica ed impaginazione Bernard & Co. - Siena Stampa Industria Grafica Pistolesi - Monteriggioni SI Distribuzione gratuita ai Soci di legatumori senese ISCRIZIONE AL REGISTRO DEI PERIODICI Presso il Tribunale di Siena n. 673 del 22/3/1999 IL CONSIGLIO DI legatumori senese FRANCO NOBILE (presidente) oncologo GAIA TANCREDI (vicepresidente) giornalista STEFANIA DAL RIO quadro aziendale GIORDANA DELLEVA ricercatrice SUSANNA FRATIGLIONI funzionaria comunale NICOLA MARINI magistrato FLAVIO MOCENNI gruppo MPS GLAUCO MINERVINI maggiore Brigata “Folgore” GIORGIA ROMEO naturalista ANTONELLA ROSI infermiera professionale SINDACI REVISORI PALMIERO MAI ALESSANDRO FRUSCHELLI legatumori senese Via Massetana Romana 44 53100 - SIENA Tel. 0577.285147 Fax 0577.44104 e-mail: [email protected] www.legatumori.siena.it 2 PERCHÈ PARLIAMO DI VACCINI? Come avevamo preannunciato nel numero scorso oggi parleremo di vaccini . Perché una ONLUS come Legatumori senese se ne occupa? Perché nel corso delle nostre ricerche sui ventilati rischi per la salute dei parà a causa dell’Uranio Impoverito impiegato a scopi bellici, abbiamo riscontrato che un numero significativo di militari presentavano una diminuzione dei loro poteri immunitari di difesa. Alla ricerca di una spiegazione a tale deficit, una volta scartato senza ombra di dubbi l’Uranio Impoverito, abbiamo cominciato ad indagare su quelle circostanze in cui viene chiamato in causa il sistema immunitario: prima fra tutte le vaccinazioni. Diciamo subito che non siamo contrari ai vaccini in quanto tali. Anzi sono la nostra speranza per la cura del cancro, come fra l’altro testimonia la nostra azione promozionale al vaccino anti melanoma del valente immunologo Michele Maio del nostro Policlinico. Però vorremmo più attenzione e responsabilità nel somministrarli, specie ai militari; e vorremmo anche un maggiore impegno nel riconoscerne gli effetti avversi, che possono provocare conseguenze anche gravi, dalle malattie autoimmuni (e sono tante) fino al cancro: la cui prevenzione è per l’appunto l’asse portante della Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Per riportare la letteratura scientifica mondiale sui rapporti tra reazioni alle vaccinazioni e insorgenza dei tumori occorrerebbe un Notiziario di centinaia, se non di migliaia di pagine. Le stesse aziende produttrici dichiarano sui foglietti illustrativi (i cosiddetti “bugiardini”) come non abbiano provveduto a testare per la cancerogenicità i vaccini stessi, neppure sugli animali. Non avrebbero cioè effettuato ricerche di controllo per sapere se i vaccini, che fra l’altro oggi sono sempre di più prodotti modificati geneticamente, possono provocare mutazioni genetiche e tumori. Solo a titolo esemplificativo la dicitura “Non è stato valutato per questo vaccino il potenziale carcinogeno, mutageno e di danni alla ferti- lità” si legge sulle schede di Attenuvax (morbillo – Merck), Cornovax (antiemofilo B – Merck), M-M-R – II ( morbillo, parotite, rosolia Merck), M-M- -Vax (morbillo e parotite – Merck) Proquad (morbillo, parotite, rosolia, varicella, Merck), Boostrix (difterite, tetano, pertosse – Glaxo) Engerix B (epatite B – G SK) Fluarix (influenza – GSK)), Menactra (meningite, Aventis Pasteur) Flumis (influenza – Medimune vaccines). Idem per altri vaccini, con qualche variazione lessicale, ma con lo stesso significato: “Studi a lungo termine non sono stati condotti per valutare il potenziale cancerogeno, mutageno e di danni alla fertilità”. Come per il Pentacel e l’Acel della Pasteur, per il Vivotif della Berna e così via. Anche se non si può a priori escludere ciò che non è stato neppure indagato, tuttavia esistono studi su una diretta correlazione tra vaccinazioni e tumori. Come ad esempio, le ricerche dell’Università di S. Francisco (USA) su 1595 malati di linfoma indicanti la vaccinazione antipolio ricevuta sotto i dieci anni come fattore di rischio cancerogeno (Journal Acquire Immune defic. Sindrome Hum Retrovirol – luglio 1997). Alle medesime conclusioni sono giunti anche i ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano (European Journal of cancer prevention febb. 2000). Altra letteratura scientifica riporta casistiche tumorali rapportate alle vaccinazioni antitubercolare, antivaiolosa e antipolio orale. Archives of Dermatology (Vol. 98) ha pubblicato lo studio “Tumori maligni come complicanza tardiva delle vaccinazioni”. Una ricerca finlandese (Risk indicators in childood malignancies – giugno 1975) ha attestato che il vaccino antipolio comporta un accresciuto rischio di leucemia, e su “Acta Med. Scand” del 1976 Vol. 199 pag. 523 si documenta la trasformazione di una linfadenite postvaccinale in linfoma di HodgKin. Ci fermiamo qui, perché l’ulteriore documentazione è imponente. Infatti ci sembra sufficiente a giustificare il nostro impegno statutario per cercare di prevenire l’insorgenza di tumori come conseguenza di vaccinazioni. E non solo nei militari. Siena per legatumori Anche nel nostro Paese aumentano sempre più le persone che esprimono dubbi e perplessità sulla pratica delle vaccinazioni e sull’innocuità delle stesse componenti dei vaccini. Negli ultimi anni pure in Italia sono nate diverse associazioni (come CONDAV, PROMISELAND, COMILVA, CORVELVA, VACCINET WORK, ecc consultabili su Internet) accomunate dalla denuncia degli effetti avversi causati alla nostra salute dalle vaccinazioni e dalla necessità di abolirne l’obbligatorietà: come anche in Italia (buoni ultimi nel mondo) hanno cominciato a fare Bolzano, il Veneto e il Piemonte. Fra l’altro ricordiamo che la legge n. 210 del 1992 rende obbligatoria per i medici di base la denuncia alle ASL dei danni da vaccini. Il loro risarcimento da parte dello Stato è previsto dalla legge n 229 del 2005: “indennizzi a favore di soggetti danneggiati a causa di vaccinazioni obbligatorie”. È stato ormai inconfutabilmente accertato che le vaccinazioni possono provocare turbamenti dei nostri poteri immunitari di difesa che, a seconda della sensibilità individuale, possono andare dalla loro diminuzione fino alla loro più o meno temporanea soppressione, spalancando le porte del nostro organismo all’attacco di diverse patologie. Ci preme tuttavia sottolineare subito e con forza gli innegabili ed enormi progressi compiuti contro le malattie infettive dopo la scoperta delle vaccinazioni, il cui fine ultimo è l’eradicazione di malattie devastanti legatumori per Siena VACCINARSI: SI O NO ? come il vaiolo e la polio, mentre quello intermedio è la loro prevenzione, individuale e/o di intere popolazioni. E non si può non ricordare che proprio grazie ai vaccini dell’ultima generazione, quelli cosiddetti personalizzati si vanno profilando successi insperati nella terapia mirata di tumori molto pericolosi, come il melanoma. Però diciamo subito che, come per qualsiasi altro farmaco, occorre distinguere tra i vaccini come tali dalle modalità con cui vengono somministrati. Vediamo prima il vaccino come farmaco. Dall’epoca delle scoperte di Jenner e di Pasteur ad oggi il dibattito pro e contro la profilassi vaccinale ha assunto dimensioni oceaniche, anzi interplanetarie e non riteniamo che in questa sede sia il caso di addentrarvisi. Pertanto consentiteci di dare per scontata l’innocuità dei vaccini, anche se, in verità, non lo sono con assoluta certezza. Basti ricordare, per esempio, i sospetti avanzati ricorrentemente sui vari componenti elencati nel foglietto di accompagnamento e che variano secondo le aziende: dagli antigeni vivi, attenuati o uccisi, agli agenti coniuganti, dai conservanti e stabilizzanti, agli adiuvanti: per i quali per farli “adiuvare” di più e prolungare l’effetto si ricorre a metalli pesanti come il mercurio (solo l’Italia non l’ha ancora vietato) e l’alluminio, pericolosi perché si accumulano in ossa, fegato, rene, sistema nervoso e grasso, alterando il metabolismo e gli scambi energetici fino a provocare malattie autoimmuni e malattie cronico-degenerative come i tumori, l’autismo, la sclerosi multipla, il Parkinson, l’Alzheimer. È necessario inoltre che le prescrizioni circa le dosi di vaccino, le loro modalità e il loro calendario di somministrazione siano osservate rigorosamente perché si raggiunga un effetto valido. Tali prescrizioni risultano determinanti per il successo della vaccinazione o per il suo insuccesso, con relativi danni alla salute come risulta dalla vastissima casistica mondiale in proposito. Ad esempio perché in USA le compagnie non assicurano più i danni da vaccini? Le aziende produttrici effettuano indagini a medio e a lungo termine per sapere se i vaccini, che oggi sempre più spesso vengono prodotti geneticamente modificati, possono rappresentare una concausa per l’insorgenza di talune patologie? Per tutti questi ed altri motivi, ci sembrerebbe sensato e razionale applicare anche alle vaccinazioni, il cosiddetto “principio di precauzione” come nel caso di altri agenti a sospetto rischio, ad esempio le onde elettromagnetiche. Invece, anche se segnalazioni del genere si susseguono da parecchi decenni ancora non vengono correlate fra loro, e non solo non vengono svolti, ma neppure richiesti studi più approfonditi. Anzi, a partire dagli anni ’90 questo genere di pubblicazioni sembrerebbe in diminuzione come se nessuno volesse assumersi la responsabilità di porre un così tremendo interrogativo sulla consolidata (e remunerativa) pratica delle vaccinazioni di massa (civili e militari) dell’ordine di diversi miliardi di dosi. Esprimiamo voti che anche la Regione Toscana, sempre così sensibile alla democratica e responsabile difesa della salute, revochi l’obbligatorietà delle vaccinazioni, come accade in tutti i Paesi più evoluti, USA compresi. p rev e n z i o n e 3 L’IMMUNIZZAZIONE ATTIVA CON I VACCINI: ISTRUZIONI PER L’USO A cura dell’Agenzia Italiana del Farmaco I vaccini possono essere costituiti da: • una forma viva attenuata di un virus (per esempio il vaccino per morbillo, parotite o rosolia) o di un batterio (per esempio il vaccino antitbc BCG); • una preparazione inattivata di un virus (per esempio vaccino per l’influenza) o di un batterio; • estratti di tossine o tossine inattivate prodotte da un microrganismo (per esempio il vaccino per il tetano). Questi prodotti (chiamati antigeni) iniettati nell’organismo stimolano la produzione di anticorpi e di altri componenti della risposta immunitaria. Nel caso dei vaccini vivi attenuati, l’immunizzazione viene in genere garantita dopo una somministrazione singola. L’immunità indotta dai vaccini vivi attenuati è in genere duratura, ma non quanto quella garantita dalla infezione naturale. Quando è necessaria la somministrazione di due vaccini Un laboratorio della Novartis 4 vivi attenuati (se non sono disponibili in preparazione combinata) possono essere inoculati nello stesso momento ma in punti diversi del corpo oppure con un intervallo di almeno 3 settimane. I vaccini inattivati possono richiedere una prima serie di somministrazioni per indurre una risposta anticorpale adeguata e in molti casi sono indispensabili dosi di richiamo; la durata dell’immunità varia da qualche mese a molti anni. Al fine di aumentare la risposta anticorpale alcuni vaccini inattivati vengono adsorbiti su un agente adiuvante (come l’alluminio), non troppo salutare perché è un metallo pesante potenzialmente cancerogeno. Molti vaccini, come quello per la poliomielite, provocano effetti indesiderati modesti, mentre altri (per esempio quelli per morbillo o rosolia) possono determinare una forma sfumata della malattia. Alcuni possono provocare disturbi nella sede di iniezione, con febbricola e malessere. Talvolta si possono verificare effetti indesiderati più gravi, che devono sempre essere segnalati alle autorità competenti. Reazioni anafilattiche, seppur rare, possono essere fatali. Molti vaccini hanno alcune controindicazioni all’uso per cui la scheda tecnica del prodotto va sempre consultata. In generale, una vaccinazione dovrebbe essere posticipata in presenza di una malattia acuta. Non vi è controindicazione nel caso invece di una malattia infettiva minore, senza febbre o sintomi sistemici. Una reazione anafilattica a una somministrazione precedente dello stesso vaccino (o a un componente del vaccino) è una chiara controindicazione a ulteriori somministrazioni. I vaccini vivi non dovrebbero essere somministrati in gravidanza perché possono danneggiare il feto, ma in caso di rischio reale di esposizione (per esempio a febbre gialla) la necessità di una vaccinazione supera di solito i possibili rischi teratogeni. I vaccini vivi non dovrebbero essere somministrati senza il parere di uno specialista a soggetti immunodepressi, sia per malattie concomitanti (come l’AIDS), sia perché sottoposti a trattamento con alte dosi di corticosteroidi o altri immunosoppressori. Per lo stesso motivo si dovrebbe evitare la vaccinazione dei soggetti sottoposti a chemioterapia o radioterapia generalizzata. Vaccini vivi possono essere somministrati non prima di 3 mesi dalla sospensione di una terapia corticosteroidea o con immunosoppressori; di 6 mesi dalla sospensione di chemioterapia o di radioterapia generalizzata e di almeno 12 mesi dopo la sospensione della terapia immunosoppressiva in seguito a trapianto di midollo osseo. Uno stato di immunizzazione immediata nei confronti di determinati microrganismi può essere ottenuto con la somministrazione di plasma di soggetti già immuni che hanno sviluppato un adeguato livello anticorpale nei confronti dell’agente infettivo in causa. Questo tipo di immunizzazione passiva persiste per alcune settimane e in caso di necessità può essere ripetuta. Gli anticorpi di origine umana vengono definiti immunoglobuline. Il termine antisiero si applica invece per le preparazioni di origine animale. Data la comparsa frequente di malattia da siero o altre reazioni di tipo allergico successive alla somministrazione di antisieri da animali, questo tipo di terapia va sostituita, se possibile, con la somministrazione di immunoglobuline. Va prestata molta attenzione alla conservazione di tutti i vaccini seguendo le raccomandazioni della scheda tecnica, altrimenti il prodotto può perdere efficacia. In genere si conservano in frigorifero; molti vaccini e le immunoglobuline devono essere mantenuti a una temperatura compresa tra 2 e 8°C, non devono essere congelati e devono essere protetti dall’esposizione alla luce. I vaccini ricostituiti e la dose di vaccino non utilizzata presente in fiale multidose devono essere utilizzati entro l’intervallo raccomandato dalla scheda tecnica. I vaccini non impiegati devono essere distrutti per incenerimento e registrati. Si deve prestare particolare attenzione anche alle istruzioni sull’uso dei diluenti. I vaccini in forma di sospensione liquida oppure quelli ricostituiti prima dell’uso vanno agitati bene per garantire che la soluzione da iniettare sia uniforme. (Ridotto da http:guidausofarmaci.it/pag1874.htm l’Agenzia Italiana del Farmaco che si ringrazia) Siena per legatumori A cinque anni dal suo arrivo al policlinico senese ha creato un Centro di riferimento capace di calamitare e coordinare studiosi da molti Paesi europei, nonché dagli Stati Uniti e persino dall’Australia, ma soprattutto ha creato nuove concrete speranze per la cura del tumore e persino della sua ricomparsa sotto forma di metastasi. Michele Maio, direttore dell’Unità operativa complessa di Immunoterapia Oncologica del Santa Maria delle Scotte è in grado di fornire i risultati dei primi importanti studi nell’applicazione sui pazienti della vaccinoterapia: gli esiti in alcuni casi sono sorprendenti. Prof. Maio, nei giorni scorsi durante una presentazione alla Legatumori lei ha parlato di ottimi risultati nell’applicazione del vaccino , qui alle Scotte, nelle forme di melanoma metastatico. È vero che in alcuni pazienti le metastasi sono scomparse? “Sì è vero. I riscontri sulla somministrazione di questo agente terapeutico sono davvero incoraggianti. Noi diciamo che in questo studio, condotto su oltre cento pazienti affetti da melanoma e con metastasi, la sopravvivenza a un anno è raddoppiata rispetto a tutti gli altri trattamenti. In pratica abbiamo riscontrato che in alcuni di questi pazienti le metastasi, dopo mesi di trattamento non ci sono più. La nostra speranza è che il riscontro a lungo termine dia risultati altrettanto positivi ovvero che la malattia ricompaia il più tardi possibile o non ricompaia affatto”. Ci sono alcuni pazienti senesi affetti da melanoma che stanno beneficiando di questo trattamento? Si ci sono e alcuni di loro hanno avuto risultati ottimi. Sono circa una ventina dei cento pazienti in sperimentazione in questo studio globale che coinvolge anche Europa e Stati Uniti. Alcuni di loro non presentano più metastasi. La verità è che in alcuni pazienti la malattia è proprio scomparsa, siamo riusciti a stimolare il sistema immunitario in modo da aggredire il tumore e annientarlo”. IL VACCINO CONTRO IL MELANOMA Intervista al Prof. Michele Maio di Gaia Tancredi, Vice Presidente di Legatumori metastasi del tumore che colpisce altri organi? “È proprio quello che stiamo sperimentando con altri studi globali. Abbiamo iniziato tre mesi fa uno studio sul tumore del polmone con recidive; ha interessato ottocento pazienti, fra un anno avremo i risultati e sapremo se funziona allo stesso modo. Uno studio più piccolo su trenta pazienti riguarda il mesotelioma pleurico, partirà fra dieci giorni, ci sono già due malati senesi che si sottoporranno alla sperimentazione. Poi partiremo con lo studio internazionale che riguarda 300 pazienti con tumore alla prostata. Infine siamo pronti per avviare un altro grosso studio, con 900 pazienti questa volta mirato alla prevenzione: interessa casi di melanoma che non presentano metastasi, vogliamo vedere se l’agente terapeutico del vaccino possa evitare qualsiasi recidiva”. Lei è convinto che sia questa la strada che ci porterà ad aver ragione del cancro nei prossimi anni? “Ne sono certo. Chirurgia, chemioterapia e radioterapia sono metodiche valide, ma il tumore in genere tende a ricomparire. Con l’immunoterapia invece la malattia tende a scomparire perché si insegna al sistema immunitario a reagire contro le cellule cancerogene: la malattia spesso viene vinta. O comunque siamo in grado di garantire una più ampia aspettativa di vita”. Gaia Tancredi e Michele Maio Lo stesso agente terapeutico che voi state sperimentando può essere utile per combattere il cancro su p rev e n z i o n e legatumori per Siena 5 COME PREVENIRE GLI EVENTUALI DANNI DA VACCINI Quando i genitori chiedono quali effetti collaterali un certo vaccino potrebbe provocare sul proprio figlio, solitamente i medici che eseguono le vaccinazioni rispondono che, in generale, quel vaccino è ben tollerato e che i rischi della vaccinazione sono inferiori ai rischi della malattia per cui si vaccina. Ma questa non è la risposta a quanto chiedono i genitori: i genitori non chiedono quali sono i rischi ed i benefici delle vaccinazioni in generale, bensì chiedono qual è il rischio di quella vaccinazione per il LORO FIGLIO. Per le vaccinazioni succede sempre questo: i medici non rispondono alle domande dei genitori per quanto riguarda il rischio dei vaccini nel caso specifico del loro figlio. Invece i medici avrebbero il dovere di conoscere le prevedibili reazioni dei vaccini (come di ogni farmaco) in 6 singolo caso. Ha scritto Aldo Pagni, presidente degli Ordini dei Medici “il medico è tenuto ad una adeguata conoscenza della natura e degli effetti dei farmaci, delle loro indicazioni, controindicazioni e prevedibili reazioni individuali“. Come è possibile valutare le prevedibili reazioni di un individuo ad un farmaco ? Anche se è vero che ogni individuo è un caso a sè, e che vi sono sempre reazioni non prevedibili, il numero e la gravità degli effetti collaterali da farmaci può essere enormemente ridotto se si applicano le regole della buona pratica clinica, e cioè se: 1. il medico ha una conoscenza approfondita dell’individuo a cui prescrive un farmaco; 2. il medico ha una conoscenza approfondita dei farmaci che prescrive; 3. il medico effettua un monitoraggio attento e scrupoloso dell’azione del farmaco dopo la sua somministrazione (farmacovigilanza attiva) anche a medio e a lungo termine; 4. se il medico segnala i presunti effetti collaterali da vaccinazioni (farmacovigilanza passiva): in tal modo, gli altri medici possono essere allertati ed evitare le vaccinazioni in situazioni analoghe. Inoltre occorre che il medico interroghi accuratamente i genitori per sapere se nella famiglia del bambino ricorrono delle patologie particolari. Il medico deve poi annotare questi dati (denominati anamnesi familiare) sulla scheda clinica del bambino. Il medico, prima di OGNI vaccinazione, deve visitare accuratamente il bambino e scrivere i risultati della visita. Per quanto riguarda poi la conoscenza approfondita dei farmaci che prescrive, il medico deve conoscere non solo quanto è scritto sul foglietto illustrativo dei vaccini, ma deve anche conoscere le schede tecniche approvate dal ministero della sanità italiano, che si trovano in una pubblicazione denominata REFI (Repertorio Farmaceutico Italiano) Se gli uffici vaccinazioni non hanno questa pubblicazione, è piuttosto grave, in quanto significa che gli operatori sanitari che vi lavorano non consultano i dati ufficiali del Ministero della Salute. Spesso gli operatori sanitari non informano i genitori neppure degli effetti collaterali elencati nel REFI. Sarebbe opportuno che il medico consultasse su internet la letteratura scientifica internazionale sugli effetti collaterali dei vaccini. Tuttavia questa letteratura è enorme ed è impossibile per un singolo medico conoscerla tutta. La conoscenza della letteratura scientifica più aggiornata è però indispensabile quando vi siano problematiche particolari. Siena per legatumori Come effettuare il monitoraggio degli effetti dei vaccini somministrati? Il sistema migliore per conoscere quali sono stati gli effetti di un farmaco su quell’individuo (quindi per sapere quali sono stati gli effetti delle vaccinazioni su VOSTRO FIGLIO) è quello di richiamare il paziente e controllare il suo stato di salute, dopo la somministrazione del farmaco. Normalmente i medici, dopo aver prescritto un farmaco, si mettono d’accordo col paziente per avere delle informazioni su quali sono stati gli effetti del farmaco ( o risentendolo per telefono, o visitandolo ecc.). I medici che eseguono le vaccinazioni, invece, non adottano questa prassi razionale : non richiamano i genitori per avere informazioni, e non visitano i bambini, dopo aver somministrato i vaccini, ma si limitano semplicemente a rivisitare il bambino appena prima della suc- p rev e n z i o n e legatumori per Siena 7 cessiva vaccinazione. In questo modo, i medici vaccinatori non possono tecnicamente conoscere quali sono gli effetti dei vaccini sui bambini da loro vaccinati. In buona sostanza conoscono gli effetti in generale, ma non conoscono gli effetti di quel vaccino su vostro figlio. Questa procedura, non corretta NON viene applicata in nessun altro campo della medicina (sarebbe come se in ospedale il medico vi prescrivesse delle cure e poi nessuno controllasse come state!!) . È stato dimostrato che una corretta metodologia evidenzia un numero di effetti collaterali da 5 a 10 volte superiore a quanto comunemente noto con la semplice segnalazione spontanea. La segnalazione degli effetti collaterali delle vaccinazioni viene definita come una farmacovigilanza passiva. Se i genitori notano effetti collaterali negativi potenzialmente attribuibili al vaccino, devono avvertire il medico che ha compiuto la vaccinazione: la segnalazione dei possibili effetti collaterali alla ASL è un dovere, per legge, da parte del medico! Se poi, come può succedere, il medico si rifiuta di effettuare la segnalazione, si può segnalare l’effetto collaterale autonomamente. Il modulo si trova sul sito Web di Vaccinetwork, alla sezione Farmacovigilanza. La non segnalazione da parte del medico è un reato, punibile con una pena pecuniaria e nei casi gravi con l’arresto. Conclusioni Tutta la pratica vaccinale è nata dall’esigenza di combattere epidemie di malattie potenzialmente mortali (per es. il vaiolo). Con questa impostazione, l’attenzione riservata agli effetti collaterali sul singolo bambino, è quasi nulla. Ma esiste oggi in occidente, il rischio di epidemie potenzialmente mortali prevenibili con le vaccinazioni? Tutti i dati a disposizione concordano su un punto: questo rischio non c’è, oppure vi è un rischio 8 remoto, non di epidemia, ma di piccoli focolai di malattie infettive, prevenibili con i vaccini (per es. la difterite). Rimane il fatto che, con le normali condizioni igieniche, sono almeno 20 anni che , in occidente, anche questi piccoli focolai NON si verificano. Con le odierne condizioni igieniche e di nutrizione, il rischio maggiore è piuttosto rappresentato dagli effetti collaterali delle vaccinazioni. La pratica vaccinale corrente non è attrezzata per valutare gli effetti collaterali sui singoli individui e soprattutto a medio e a lungo termine. Da un punto di vista medico, etico e legale, i genitori hanno il diritto di sapere quali sono i possibili rischi a cui può andare incontro il loro figlio in seguito alle vaccinazioni. La valutazione di questo rischio richiede però un cambiamento radicale nella cultura e nella pratica vaccinale corrente. I genitori e le associazioni di utenti invocano questo cambiamento: quanto prima sarà raggiunto, tanto più i nostri bambini saranno tutelati ed ogni genitore potrà effettuare finalmente una libera scelta realmente consapevole. Inoltre, in questo modo anche la conoscenza degli effetti collaterali da vaccini diventerà molto più precisa, ed anche i medici potranno svolgere meglio il loro lavoro. La situazione attuale, in cui vi è una quasi totale sottovalutazione dei danni da vaccino, porta ad una iper-prescrizione e iper-somministrazione di vaccini, anche in situazioni in cui sono formalmente contro-indicati: questo modo generalizzato di procedere, fa gli interessi delle ditte che producono i vaccini, e non dei pazienti o dei bambini. Estratto da http://www.ilgiardinodeilibri.it/speciali/danni_da_vaccino.php Siena per legatumori PER CHI SUONA UN’ALTRA CAMPANA? Il Servizio delle Pubbliche Relazioni di una nota industria produttrice di vaccini ci ha cortesemente inviato le pubblicazioni effettuate ai primi del duemila, dagli americani A. Offit, J. Hackett e collaboratori che passano in rassegna i dubbi avanzati dai genitori preoccupati per il possibile ruolo giocato dai vaccini nel distruggere o indebolire il sistema immunitario dei bambini, nel provocare malattie allergiche e autoimmuni nonché la sclerosi multipla e il diabete di tipo 1. Infine i citati ricercatori analizzano le preoccupazioni per i rischi connessi all’impiego di additivi, conservanti e adiuvanti nella preparazione dei vaccini stessi: dalle proteine dell’uovo, allergizzanti al pari della gelatina, alla formaldeide, cancerogena al pari dei metalli pesanti. Ma le conclusioni dei pediatri americani, forse orientate più a tranquillizzare i genitori che a interpretare una sempre più diffusa e comprovata evidenza scientifica, ci lasciano francamente perplessi. Infatti, secondo i dati epidemiologici in loro possesso le reazioni avverse dei vaccini non provocano malattie croniche, come la sclerosi e il diabete ma addirittura aiuterebbero a prevenire le malattie autoimmuni (sic!) e la depressione del robusto sistema immunitario dei bambini (ri-sic!) e che le modeste dosi di mercurio, alluminio e formaldeide contenute nei vaccini sono innocue (stra-sic). (Un premio Nobel affermava che una dose anche minima di sostanze cancerogene per il nostro organismo è sempre un’over-dose.) Infine anche le gravi reazioni anafilattiche sarebbero rare e poi il bambino si può sempre desensibilizzare ai componenti del vaccino. Quanto all’ipersensibilità agli antibiotici e alle proteine aggiunti ai vaccini si tratterebbe solo di ipotesi teoriche. Fin qui le conclusioni dei citati pediatri americani. E le nostre? Chissà per chi suona la loro campana… Bibliografia consultata 1) Paul A. Offit MD, Jessica Quarles, Michael A. Gerber,MD§, Charles J. Hackett, PhD; Edgar K. Marcuse, MD ; Tobias R. Kollman, MD; Bruce G. Gellin, MD, and Sarah Landry. Addressing Parents’ Concerns: Do Multiple Vaccines Overwhelm or Weaken the Infant’s Immune System? PEDIATRICS Vol.109 N.1 Jannary 2002 pag.124-129 2) Paul a. Offit, MD, and Charles J. Hackett, PhD. Addressing Parents’ Concerns: Do Vaccines Cause Allergic or Autoimmune Diseases? PEDIATRICS Vol.111 N.3 March 2003 pag. 653-659 3) Paul A. Offit, MD, and Rita K. Jew, PharmD. Addressing Parents’ Concerns: Do Vaccines Contain Harmful Preservatives, Adjuvants, Additives, or Residuale? PEDIATRICS Vol.112 N.6 December 2003 p rev e n z i o n e legatumori per Siena 9 Da tempo Legatumori Senese e Novartis collaborano per la prevenzione oncologica alle maestranze dell’azienda multinazionale. Ad esempio il nostro Servizio di Psiconcologia sta organizzando i corsi per smettere di fumare per i loro dipendenti. Inoltre in un recente incontro fra la dr.ssa Anna Prugnola, responsabile delle pubbliche relazioni accompagnata dalla responsabile della comunicazione dr.ssa Eleonora Vannuccini con la presidenza di Legatumori Senese è stata programmata, per l’inizio della prossima primavera, una campagna per la prevenzione dei tumori del seno nelle dipendenti della Novartis. L’odierno contributo cortesemente inviatoci dal dr. Rino Rappuoli, responsabile della ricerca scientifica nonché medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica (Quirinale 29-03-04) è l’ultima testimonianza di un’etica sociale nella conduzione aziendale che rappresenta un illuminato esempio per tutti (F. N.) DICHIARAZIONE DEL RESPONSABILE RICERCA SUI VACCINI DELLA NOVARTIS Rino Rappuoli Responsabile Globale della Ricerca Vaccini di Novartis 10 1. Molte malattie infettive stavano già scomparendo prima dell’introduzione dei vaccini. Perché quindi è importante vaccinarsi? Il miglioramento delle generali condizioni sociosanitarie (nutrizione, igiene, cure mediche, diminuzione delle nascite) hanno indirettamente avuto un impatto positivo sull’incidenza della malattie infettive e sulla loro trasmissione. Tuttavia, analizzando la situazione attuale, non vi sono dubbi sul diretto beneficio apportato dai vaccini, soprattutto negli ultimi decenni. La poliomielite, ad esempio, fino a vent’anni fa era una delle malattie infettive più temute a livello mondiale, presente in 125 Paesi con oltre 1.000 bambini paralizzati ogni giorno. Questo scenario ha cominciato modificarsi da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un programma di vaccinazione globale. Dopo un estensivo programma di vaccinazione su scala mondiale si è osservata una drastica riduzione del numero di casi: nel 2006 si sono registrati meno di 2.000 casi nel mondo e oggi il 98% dei casi avvengono in aree (India, Nigeria e Pachistan) dove le barriere culturali e logistiche hanno reso difficile la vaccinazione. Tutto questo non sarebbe avvenuto senza l’uso del vaccino. Le malattie infettive possono riemergere se si interrompono le campagne vaccinali: un esempio di questo è dato dall’esperienza della Gran Bretagna che nel 1974 decise di sospendere la vaccinazione contro la pertosse per paura degli effetti collaterali del vaccino: nel 1978 si trovò ad affrontare una epidemia con oltre 100.000 casi di pertosse di cui 36 mortali. Esperienza analoga è capitata al Giappone e alla Svezia negli stessi anni. http://www.us.elsevierhealth.com/product.jsp?isbn=0 721696880 Anche per la difterite è accaduta una cosa analoga: a metà degli anni settanta in Russia si notificavano meno di 200 casi l’anno di difterite, mentre era in corso un programma di vaccinazione statale. Nel 1993 si osservò una seria epidemia di difterite con oltre 8.000 casi e centinaia di decessi, causata dalla mancata vaccinazione a seguito delle profonde modifiche del sistema sanitario dopo il crollo dell’Unione Sovietica. http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?sec=heal th&res=9F0CE5DB173EF931A1575BC0A965958260 Un esempio recente è la scomparsa di meningite da meningococco C nel Regno Unito. Fino al 2000 ogni anno si registravano più di 1.500 casi all’anno con oltre 150 decessi e circa 500 casi di danni permanenti. Quando, nel 2000, è stata introdotta la vaccinazione meningococcica, i casi Siena per legatumori sono scomparsi completamente nel giro di un anno e oggi quella malattia in Inghilterra non esiste più. 2. Somministrare più vaccinazioni contro malattie diverse nella stessa seduta può aumentare il rischio di eventi avversi e sovraccaricare il sistema immunitario del bambino? Il sistema immunitario dei bambini è esposto ogni giorno a diversi tipi di antigeni: sia nel cibo che ingeriscono che nelle mucose nasali e della bocca sono presenti batteri che quotidianamente attaccano il loro organismo. Una infezione batterica da sola espone l’organismo a circa 2500 diversi antigeni. Uno studio condotto in America dall’Accademia Americana dei Pediatri (AAP) afferma che è improbabile che gli antigeni contenuti nei diversi vaccini somministrati in un’unica soluzione possano rappresentare un carico aggiuntivo sul sistema immunitario del bambino e dimostra invece che una vaccinazione simultanea contro diverse infezioni, oltre a non incrementare il numero e la pericolosità degli effetti avversi, ha la stessa efficacia delle vaccinazioni somministrate separatamente. I vantaggi della somministrazione contemporanea sono di due tipi: prima di tutto quella legata all’importanza di immunizzare prima possibile i bambini contro le principali malattie infettive che potrebbero colpirli nei primi mesi di vita. Inoltre, un’unica seduta vaccinale ha il vantaggio di risparmiare al bambino il trauma di un’altra puntura. http://www.cdc.gov/vaccines/pubs/default.htm 3. I vaccini fanno male perché presentano effetti collaterali. È vero? Il concetto che i vaccini fanno male appartiene al secolo scorso, quando i vaccini erano realizzati con tecnologie ancora primitive e spesso associati a rari eventi dannosi. Un esempio è il vaccino contro la poliomielite di Sabin che, pur essendo uno dei vaccini più efficaci mai sviluppati, in un caso su circa tre milioni poteva causare la malattia stessa. Oggi, con le tecnologie del ventunesimo secolo, non vengono più utilizzati i vaccini che possono far male. Infatti anche il vaccino di Sabin legatumori per Siena è stato “mandato in pensione” e sostituito con un vaccino a virus ucciso a cui non sono associati eventi avversi. I vaccini di oggi possono provocare lievi reazioni di tipo locale: indolenzimento, rossore o gonfiore nel punto dell’iniezione. Più raramente, a seconda anche del tipo di vaccino, si presentano effetti collaterali cosiddetti sistemici, come febbre, sonnolenza o irritabilità. In genere tutti questi effetti scompaiono da soli senza bisogno di alcun trattamento. Questi inconvenienti possono seguire il vaccino di poche ore o di qualche giorno. 4. Alcune vaccinazioni sono obbligatorie, altre solo raccomandate. Che differenza c’è? In passato sono state fatte delle leggi per obbligare i genitori a vaccinare i propri figli, pena la perdita del diritto alla frequenza scolastica e temporaneamente della patria potestà. Questo era il modo migliore per far capire alla popolazione italiana, allora in gran parte analfabeta, che la vaccinazione era importante. Oggi la popolazione italiana è ben educata e in teoria non dovrebbe aver bisogno dei carabinieri per capire che la vaccinazione è importante. Pertanto oggi la coercizione non è più praticata nonostante le leggi sull’obbligo vac- cinale siano ancora vigenti nella maggioranza delle regioni italiane. Di fatto perciò non c’è più una netta distinzione tra vaccini obbligatori e raccomandati. Chi vaccina i propri figli li protegge e compie un gesto di solidarietà contribuendo alla creazione di una barriera alle malattie infettive, tanto più forte quanto più è elevata l’immunità della popolazione. 5. Non tutti i bambini hanno diritto alle stesse vaccinazioni in Italia. Perché? Purtroppo non tutti si rendono conto della importanza delle vaccinazioni e può capitare che alcune vaccinazioni, come quella contro il meningococco C, che rende immuni da una gravissima forma di meningite, o quella contro lo pneumococco, che previene le polmoniti, siano offerte gratuitamente in alcune regioni e non in altre. Questo accade perché ogni regione può decidere in autonomia quali sono i vaccini da includere nel calendario dell’infanzia. La Regione Toscana offre a tutti i nuovi nati, oltre alle vaccinazioni raccomandate a livello nazionale, anche la vaccinazione per il meningococco C, per lo pneumococco e per il papillomavirus. p rev e n z i o n e 11 REGISTRO TUMORI: LE DOMANDE DEI CITTADINI Nel numero precedente del Notiziario siamo tornati a chiedere, con motivata insistenza, che anche la provincia di Siena istituisca finalmente un Registro Tumori di Popolazione. Torniamo ancora sull’argomento con una serie di domande rivolteci dai cittadini. Cosa si intende per registrazione dei tumori? Quando viene diagnosticato un tumore, il medico curante o il personale dell’ospedale registra i dettagli più importanti della malattia. Ciò viene fatto per i pazienti di tutte le età, com- 12 presi i bambini. Tracce di queste informazioni si trovano nelle cartelle cliniche dei pazienti, nelle schede che vengono compilate al momento delle dimissioni dall’ospedale , negli archivi delle anatomie patologiche (dove vengono fatti gli esami per capire di che tumore si tratta) e nelle schede di morte. I medici curanti e gli ospedali sono autorizzati dai servizi sanitari regionali a passare queste informazioni ai registri tumori locali. Una volta raccolti i dati, il Registro tumori ricostruisce la storia dei singoli casi e la tiene aggiornata (per esempio segue i pazienti anche se passano da un ospedale all’altro, se hanno più di un tumore, e anche se guariscono). Perché è necessaria la registrazione? La registrazione è l’unico modo per sapere quante persone residenti in un determinato territorio sono malate di cancro e che tipo di tumore hanno. Molti paesi nel mondo hanno una rete di registri tumori. Le informazioni registrate sono vitali per la ricerca sul cancro. Permettono di studiare le cause di alcuni tumori, di Siena per legatumori valutare l’eventuale impatto di fattori sociali o ambientali e di valutare l’efficacia dei programmi di prevenzione e di screening. Rilevando l’andamento delle malattie neoplastiche in Italia, i Registri forniscono uno strumento utile per il Servizio Sanitario Nazionale al fine di migliorarne i servizi. Che informazioni state raccogliendo su di me? I registri tumori hanno bisogno di conoscere alcuni dettagli sulle persone registrate (il nome, l’indirizzo, l’età, il sesso). Questi dettagli servono per una maggior precisazione nelle registrazione dei dati clinici e soprattutto per attribuire con la massima precisione le informazioni provenienti da fonti diverse alla stessa persona (senza gli estremi anagrafici sarebbe impossibile riunire tutti i dati del singolo paziente, si rischierebbe quindi di duplicare i casi e di contare molti più tumori di quanti ne esistano in realtà). A ciò si aggiunge la necessità di conoscere il tipo di tumore e la condizione clinica in cui si trova il paziente, i trattamenti che ha ricevuto o sta ricevendo. Queste informazioni servono per identificare le possibili cause del tumore e per comprendere quale possa essere la terapia migliore. Chi custodisce queste informazioni? I registri tumori trattano le informazioni con estrema riservatezza e seguono delle regole molto rigide sull’acquisizione dei dati e sulle persone che ne faranno uso. Tutto è mantenuto in modo strettamente confidenziale e l’accesso è permesso solo allo staff del Registro. I rapporti che vengono regolarmente pubblicati dai Registri tumori non permettono di risalire al nome di una particolare persona. Nessuno del registro tumori è autorizzato a contattare direttamente i pazienti. A volte vengono rilasciate informazioni a ricercatori che hanno ottenuto dai Comitati etici o dei Servizi sanitari regionali permessi speciali con condizioni d’uso ben delimitate. Il ricercatore autorizzato contatterà il paziente solo con l’approvazione del medico curante e/o, in alcuni casi, del Comitato etico locale. I registri forniscono dati nominativi? I registri generalmente non forniscono dati nominativi. I registri forniscono, su richiesta motivata di specifiche istituzioni o per pubblicazioni nazionali e internazionali, dati aggregati e non nominativi. Previa valutazione del responsabile del Registro Tumori e legatumori per Siena approvazione del comitato etico competente, i registri possono fornire dati identificativi del paziente a determinati ricercatori per studi ad hoc, descritti dettagliatamente in un progetto che individui gli obiettivi specifici della ricerca. Per quali scopi vengono usate le informazioni raccolte dai Registri? Le funzioni principali dei Registri sono: • monitorare i tassi di incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei tumori nel corso del tempo, nelle differenti aree geografiche e tra le diverse classi sociali; • valutare la qualità ed i risultati della diagnosi e cura dei tumori fornendo dati comparativi sui trattamenti e sui risultati ottenuti; • valutare l’impatto dei fattori ambientali e sociali sul rischio di tumore. Per esempio, i dati sono usati per studiare i possibili rischi associati al fumo, a una alimentazione errata, all’inquinamento ambientale (per esempio alle linee elettriche, alle discariche, ai telefoni cellulari eccetera); • sostenere indagini sulle cause dei tumori. Ecco alcuni esempi delle informazioni derivanti dal lavoro dei Registri: • l’incidenza dei tumori in Italia è in crescita; • la sopravvivenza è migliorata ma esistono differenze Nord-Sud; • a sopravvivenza nei bambini è fortemente migliorata negli ultimi anni; • si osserva un miglioramento del trattamento dei tumori nelle aree coperte da screening (per esempio minor numero di interventi invasivi nelle donne che si sono sottoposte a screening); • i tassi del melanoma della pelle aumentano di anno in anno; • il mesotelioma è causato dall’esposizione all’amianto; Alcuni esempi delle informazioni che non sarebbero più disponibili senza il lavoro dei Registri: • numero dei tumori incidenti per anno e quali sono i più frequenti; • andamento dei tassi di incidenza e di sopravvivenza; • confronto dei tassi di incidenza e di sopravvivenza con quelli di altri Paesi. (a cura dell’AIRTUM) Associazione Italiana Registri Tumori. p rev e n z i o n e 13 Fax e disfax Fax e disfax Fax e disfax NASTRO ROSA F. Schittulli e P. Cappelli, Direttore Generale del Monte dei Passchi di Siena nel 2002 CAMPAGNA PER LA “PREVENZIONE” DEL TUMORE DEL SENO Il tumore della mammella è ancora oggi il più comune tumore del sesso femminile. Nonostante però l’aumento annuale di nuovi casi, osserviamo una sia pur lenta ma continua diminuzione della mortalità. E questo grazie a una corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione verso la diagnosi precoce, che si è rivelata strategicamente importante e determinante per il successo di guaribilità. La costante conoscenza della problematica - che deve coinvolgere medici di famiglia, ricercatori, medici specialisti e le stesse donne – ha reso questa malattia sempre più curabile e, quindi, guaribile. A fronte di 39.735 nuovi casi di cancro della mammella, la disponibilità di raffinate tecniche di diagnostica strumentale e di terapie innovative, ha permesso di registrare, per la prima volta, un abbattimento della mortalità al di sotto dei 10mila casi l’anno (9.045), con un contestuale progressivo miglioramento della qualità di vita. La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori testimonia il proprio impegno perché crede nel ruolo della donna, forza insostituibile per la crescita vitale della società civile. Prof. Francesco Schittulli Presidente Nazionale LILT ETICA&SVILUPPO CON LEGATUMORI L’Associazione Etica&sviluppo, presieduta da Alfredo Monaci, in visita al centro prevenzione della Legatumori in Massetana Romana. Una buona occasione per ribadire il sostegno della onlus di Monaci all’attività diagnostica portata avanti con sempre maggiore efficacia dalla Legatumori. Un sostegno tradotto anche nei fatti con la consegna di un primo contributo, frutto di una raccolta di fondi avvenuta in un recente conviviale. A questo, come promesso dalla onlus, ne seguiranno altri, con il preciso intento di contribuire alla crescita dell’offerta preventiva nel settore oncologico. La Legatumori di Siena ha consegnato il diploma di socio benemerito a Etica&sviluppo. Nella foto il presidente di Legatumori Franco Nobile con il presidente di Etica&sviluppo Alfredo Monaci e altri componenti dell’associazione: Roberto Dragoni, Vittorio Innocenti e Alfonso Innocenti. 14 Siena per legatumori Fax e disfax Fax e disfax Fax e disfax L’AUTO ESAME DEL SENO A SIENA UN CONVEGNO SULLA IMMUNO-BIOTERAPIA DEI TUMORI Dal 16 al 18 ottobre scorsi nella Sala Bracci della Certosa di Pontignano si è tenuto il VI° Meeting del Network Italiano per la Bioterapia deo Tumori. (NIBIT). Nel pomeriggio del 17 ottobre si è tenuta un’interessante tavola rotonda sul tema: “Bioimmunoterapia del cancro: un obiettivo strategico condiviso per la competitività internazionale dell’Italia” cui, tra gli altri hanno partecipato: legatumori per Siena C. Cursi, presidente commissione Industria e Commercio del Senato, G. Pizza, Sottosegretario all’Istruzione, C. Cavezza, Vice-presidente Farmaindustria. Prima della tavola rotonda, il prof. Michele Maio, direttore della Terapia Immunologia del nostro Policlinico aveva parlato della missione strategica del NIBIT. VACCINO CONTRO LA LEUCEMIA L’U.D.C. di Ematologia e Trapianti, diretta dal prof. Francesco Lauria orga- nizza, insieme all’associazione senese per la lotta alle leucemie e alla Novartis un incontro aperto alle istituzioni e alla cittadinanza il prossimo 15 novembre presso l’auditorium del Policlinico. Nell’ultimo decennio l’Unità di Ematologia del S. Maria alle Scotte si è dedicata alla diagnosi e cura delle malattie ematologiche, con un particolare impegno nella ricerca e nello sviluppo di nuove terapie contro i tumori del sangue, oggi curabili in un numero crescente di casi. L’impegno è particolare nella sperimentazione clinica di un vaccino nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica. DUBBI Come si possono prevenire i tumori usando un mammografo immobile ed un ecografo mobile? 16 Siena per legatumori