Progetto Collaborativo
Valutazione dell’efficacia di un intervento integrato per la razionalizzazione della
prescrizione e il controllo della spesa farmaceutica nel territorio della ASL di Bergamo
Newsletter
Numero 14 - Dicembre 2007
In questo numero
TEMPO DI BILANCI: Il progetto verso la chiusura.
Dalla letteratura… Pillole di buona pratica prescrittiva: Profilo di sicurezza delle
statine. Terapia del vomito in età pediatrica. Isotretinoina prescrivibile solo dal
dermatologo. TZD e rischio cardiovascolare. Attività fisica riduce la mortalità. OTC per
tosse e raffreddore nei bambini. Rosuvastatina nell’insufficienza cardiaca. Torcetrapib
e aumento di mortalità e morbilità. Anacetrapib: primi dati clinici.
Dalla parte dei cittadini: I farmaci dello stupro.
Bacheca siti internet utili: ONDa, per promuovere la salute femminile
Bergamo: la Città Alta
TEMPO DI BILANCI
Stringono i tempi per la chiusura del progetto
Fine anno, tempo di bilanci e di verifiche, soprattutto per il nostro progetto che sta rapidamente volgendo verso il termine. Dal
primo gennaio avremo ancora 6 mesi di tempo (la Regione Lombardia ci ha infatti concesso una proroga fino al 30 giugno 2008)
per completare le attività dei diversi gruppi di lavoro sulle aree critiche (farmaci antipertensivi, antinfiammatori non steroidei, inibitori
della pompa protonica e gastroprotettori, antibiotici, farmaci di file F e prontuario per la continuità assistenziale ospedale-territorio) e
per effettuare le analisi di confronto inizio - fine relativamente ai consumi e alla spesa farmaceutica nella ASL di Bergamo e tra i
medici che hanno partecipato al progetto rispetto agli altri.
Operativamente ciò significa che ogni gruppo di lavoro dovrà portare a termine i propri lavori entro il prossimo 31 marzo e preparare
un rapporto dettagliato delle attività svolte e dei risultati ottenuti entro la fine di maggio. Questo materiale, assieme ai risultati delle
analisi sulle prescrizioni e sulla spesa in generale e all’interno delle singole aree critiche saranno incluse nel rapporto finale che
sarà preparato dal gruppo di coordinamento e sarà quindi inviato alla Direzione Sanità delle Regione Lombardia.
Il tempo stringe e nonostante i molti impegni e le molteplici scadenze, siamo tutti chiamati ad un ulteriore sforzo per finalizzare il
lavoro e presentare alla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia un percorso “progettuale” supportato da risultati
“misurati e oggettivabili” da cui possano essere estrapolate indicazioni e modalità operative da trasferire anche nelle altre realtà
regionali per promuovere e favorire l’uso razionale dei farmaci.
Nel corso di questi due anni, i medici che hanno aderito al progetto hanno avuto parecchie opportunità di formazione sul campo,
hanno potuto interagire con i propri colleghi e con i medici ospedalieri per la messa a punto di strategie di continuità diagnosticoassistenziale tra ospedale e territorio.
Si è puntato molto anche sull’informazione
ANCORA IN CALO LA SPESA FARMACEUTICA
indipendente soprattutto per quanto
Pubblicati i dati OsMed dei primi 9 mesi del 2007
concerne le nuove molecole messe in
Secondo i dati del Rapporto OsMed relativi ai primi 9 mesi del 2007, la spesa pubblica lorda dei
commercio, attraverso la diffusione di una
farmaci di classe A è diminuita del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2006. E’ cresciuta
Newsletter mensile, il supporto di riviste
invece la spesa a carico dei cittadini + 4,3% a causa di una consistente aumento della spesa
indipendenti nel campo dell’informazione
privata per i farmaci di classe A (+28%). In crescita anche le dosi +2,6%. Un incremento si è
sul farmaco e la possibilità di accedere a
registrato anche nell’uso dei farmaci equivalenti + 24,1% che rappresenta circa il 30% del
consumo totale.
servizi di informazione indipendente.
Notevole è stata anche l’attività di
formazione coordinata dall’ASL e dall’A.O
Ospedali Riuniti di Bergamo che con il
supporto scientifico dell’Istituto “Mario
Negri” di Milano hanno realizzato diversi
eventi di aggiornamento e formazione a
supporto e in collaborazione con i diversi
gruppi di lavoro.
Una iniziativa particolare è stata inoltre
rivolta a promuovere l’impiego dei farmaci
equivalenti, spostando l’obiettivo dal
versante puramente economico, a quello
della bioequivalenza terapeutica, per
fornire al medico, al farmacista e alla
Fonte: http://www.agenziafarmaco.it
stessa cittadinanza una visione più ampia
Segue a pag. 3.
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Dalla letteratura… e non solo: pillole di buona pratica prescrittiva
VALUTAZIONE DEL PROFILO DI SICUREZZA DELLE STATINE
L’uso sempre più diffuso delle statine impone un’attenta farmacovigilanza. Una revisione appena pubblicata analizza i dati
disponibili in letteratura al riguardo. Data ormai per assodata l’efficacia delle statine nel ridurre il rischio cardiovascolare e gli eventi
connessi, l’attenzione delle autorità regolatorie si concentra sui possibili effetti avversi che sono sostanzialmente di due tipi:
miopatia, fino alla forma più grave, cioè la rabdomiolisi, ed epatopatia, con aumento delle transaminasi. La miopatia è un evento
raro in corso di terapia con statine: meno di un caso ogni 10.000 pazienti trattati. Nella maggior parte dei casi è una forma lieve ma
in alcune rare circostanze può portare a rabdomiolisi (e il caso cerivastatina insegna). Il rischio di miopatia varia tra le diverse
statine ed è comunque direttamente correlato alla dose. Per quanto riguarda le epatopatie si può osservare, di solito già nei primi
sei mesi di trattamento e in una piccola percentuale di pazienti, un aumento dei livelli di transaminasi, cui però non corrisponde con
certezza un rischio aumentato di malattia epatica. Anche in questo caso l’effetto è legato alla dose, mentre a differenza della
miopatia questo effetto ha una frequenza simile con tutte le statine.
In pratica.
Nei soggetti che fanno uso di statine occorre tener sotto controllo l’eventuale comparsa di sintomi muscolari e il quadro della
funzionalità epatica, che andrebbe valutato prima di prescrivere il trattamento.Entrambi gli effetti avversi sono reversibili (a
esclusione delle forme gravi) una volta interrotta la terapia, entro qualche settimana per la miopatia e più in breve per le
transaminasi.In sintesi le statine hanno un buon profilo di sicurezza, ma bisogna tenere in considerazione che ci sono gruppi
particolarmente vulnerabili come alcolisti, donne gravide (non vanno usate statine in gravidanza), soggetti scompensati o in
terapia con warfarin, anziani e bambini.
Fonte: Armitage J. The safety of statins in clinical practice. Lancet 2007;370:1781-90.
TRATTAMENTO DEL VOMITO IN ETÀ PEDIATRICA
I farmaci contro il vomito sono largamente utilizzati in pediatria.
Attraverso la rete nazionale di Farmacovigilanza sono pervenute diverse
segnalazioni di reazioni avverse a farmaci antiemetici nei bambini, in
particolare a domperidone e metoclopramide. Il Gruppo di esperti sui
farmaci pediatrici dell’AIFA ha effettuato una revisione dei dati di
efficacia e sicurezza dei farmaci antivomito nei bambini, al fine di fornire
raccomandazioni per la pratica clinica.
Le evidenze riguardo l’efficacia della metoclopramide e domperidone
nella terapia del vomito da gastroenterite e reflusso gastroesofageo nei
bambini sono poche e scarsamente documentate da clinical trials,
mentre il rischio di reazioni avverse ai farmaci antivomito è conosciuto e
ben documentato. I pediatri dovrebbero valutare attentamente il profilo
rischio-beneficio in ciascun paziente prima dell’inizio della terapia con
farmaci antiemetici, in modo tale da evitare ai bambini esposizioni a
farmaci non necessarie.
Consultabile on-line al sito : http://www.agenziafarmaco.it/allegati/inserto_bif5_2007.pdf
ISOTRETINOINA: PRESCRIVIBILE SOLO DAL DERMATOLOGO
La Commissione tecnico scientifica dell’AIFA ha adottato una nuova limitazione per la prescrizione e dispensazione dei medicinali a
uso sistemico contenenti isotretinoina che d’ora innanzi dovrà essere effettuata soltanto dai dermatologi e con ricetta medica
limitativa da rinnovare volta per volta (RNRL).
Il farmaco, un derivato di sintesi della vitamina A, viene impiegato nelle forme gravi di acne (acne nodulo-cistica o conglobata) che
hanno il rischio di cicatrici permanenti e sono refrattarie alla terapia standard con antibatterici sistemici e terapia topica.
L’isotretinoina è altamente teratogena e tra l’altro il rischio permane anche nel caso in cui la gravidanza abbia inizio entro un mese
dalla sospensione del farmaco.La decisione dell’AIFA rinforza quanto già stabilito nel 2005, in quanto l’isotretinoina è un medicinale
soggetto al Programma di prevenzione del rischio teratogeno approvato dall’AIFA.
In pratica:
La prescrizione dell’isotretinoina può essere effettuata solo dal dermatologo che, dopo attenta valutazione di ogni singolo paziente,
deve: informare la paziente del rischio teratogeno; verificare se la paziente abbia adottato una contraccezione efficace almeno 1
mese prima dell’inizio del trattamento e poi consigliarla per tutta la durata e per almeno 1 mese dopo la fine del trattamento; fornire
alla paziente la guida alla terapia, la guida alla contraccezione, un diario dove vengono registrate le condizioni fisiche e psichiche
durante il trattamento ed eventuali effetti indesiderati; acquisire il consenso informato; prescrivere una quantità di farmaco per un
massimo di 30 giorni; effettuare visite di controllo a intervalli di 28 giorni; riportare nella prescrizione medica, che ha validità di 7
giorni dalla data di emissione, la posologia, la data di certificazione e il fabbisogno del farmaco per 30 giorni.
I farmacisti devono dispensare tali medicinali solo dietro presentazione di ricetta medica dello specialista dermatologo utilizzabile
una sola volta anche in caso di confezioni ancora prive della frase "Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica utilizzabile
una sola volta rilasciata da specialisti dermatologi”.
Fonte: AIFA: http://www.agenziafarmaco.it/REGISTRAZIONE_FARMACO/registrazione_farmaco010.html
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Numero 14 - Dicembre 2007
Dalla letteratura… Pillole di buona pratica prescrittiva
Segue da pag.1: TEMPO DI BILANCI
dell’importanza che questi farmaci, di cui è scaduto il brevetto, possono
ancora avere nella cura dei malati. A questo problema è stata dedicata tutta
una settimana e una indagine che ha coinvolto più di mille cittadini di
Bergamo che hanno potuto esprimere il loro parere su questi farmaci.
Nel proseguire e nel portare a termine questo progetto che ci e vi ha
coinvolti per due anni, siamo ben consapevoli delle molteplici cose che si
sarebbero potute affrontare e realizzare. Abbiamo dovuto fare delle scelte,
cercando di privilegiare da un lato le maggiori criticità nell’uso dei farmaci e
dall’altro le risorse in termini di conoscenze e disponibilità da parte dei
medici e degli altri operatori sanitari a mettersi in gioco.
La sfida continua, non si fermerà certo con la chiusura del progetto e la
presentazione dei risultati. D’accordo con i responsabili della ASL e
dell’A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo stiamo già pensando di proporre alla
Regione Lombardia un nuovo progetto, sicuramente più specifico e mirato
di quello attualmente in corso, ma non meno ambizioso sia in termini di
obiettivi sia in termini di competenze e professionalità da coinvolgere.
Il nuovo anno si aprirà quindi con l’impegno da un lato di portare a termine il
progetto in corso e dall’altro di sviluppare nuove idee e progettualità per
migliorare e implementare pratiche di razionalizzazione e buon uso dei
farmaci, mirando ad una sempre maggiore integrazione e interazione tra
medicina del territorio, specialistica e medicina ospedaliera. Da una
efficiente unione di queste professionalità può crescere ed estendersi anche
il coinvolgimento dei farmacisti, degli infermieri e degli altri operatori sanitari
per una sfida a garantire ai cittadini le cure più efficaci e sicure nel rispetto
di una equa e appropriata distribuzione delle risorse in ambito sanitario.
Buon 2008 e buon lavoro a tutti coloro che a diverso grado e titolo sono
coinvolti in questo progetto.
NUOVE EVIDENZE SUI RISCHI
CARDIOVASCOLARI DEI
TIAZOLIDINEDIONI
L’ATTIVITA’ FISICA RIDUCE LA
MORTALITA’
FARMACI OTC ANTITOSSE E
RAFFREDDORE NEI BAMBINI
Nuove evidenze supportano i dati già
disponibili relativi all’incremento del rischio di
eventi avversi cardiovascolari nei soggetti
trattati
con
tiazolidinedioni
(TZD)
(rosiglitazone e pioglitazopne ). Questo è
quanto emerge da uno studio di popolazione
dell’Institute for Clinical Sciences di Toronto,
che ha coinvolto 160 mila pazienti diabetici
(età medi 75 anni) trattati con un
antidiabetico orale. Durante una mediana di
follow-up di 3,8 anni, il 7,9% dei pazienti è
stato
ospedalizzato
per
scompenso
cardiaco, il 7,9% per infarto del miocardio e
il 19% è deceduto. Il rischio di questi eventi
confrontando i pazienti trattati con TZD e
quelli con gli altri antidiabetici orali, dopo il
matching e l’aggiustamento per i fattori
prognostici, è risultato significativamente
maggiore nel gruppo trattato con TZD
(rischio relativo di 1,60 per scompenso
cardiaco, 1,40 per infarto miocardico e 1,29
per mortalità). Il trattamento con TZD è
risultato associato con un maggior rischio
dei suddetti eventi sia se usato come
monoterapia, sia in combinazione con altri
antidiabetici.
Secondo gli autori, le attuali evidenze
indicherebbero che il rischio di utilizzare i
TZD non sia limitato solo ai pazienti con
scompenso cardiaco, come invece indicato
dalle autorità regolatorie internazionali.
Una attività fisica costante di almeno tre
ore alla settimana è associata ad una
riduzione del 27% del rischio di mortalità.
Questo è quanto emerge da uno studio su
oltre 250 mila soggetti di età tra 50 e 71
anni appartenenti al National Institute of
Health - American Association of Retired
persons.
A confronto con i sedentari, i soggetti che
svolgono attività fisica moderata (almeno
30 minuti nella maggior parte dei giorni
della settimana) o maggiore (almeno 3 ore
alla settimana) hanno una riduzione della
mortalità
pari
al
27%
e
32%
rispettivamente. Una riduzione della
mortalità in coloro che effettuano i suddetti
livelli di attività fisica è stata riscontrata
anche in categorie a rischio come i
fumatori, i soggetti in sovrappeso e coloro
che passano più di due ore al giorno
davanti alla televisione o al computer.
Inoltre dai risultati del presente studio
emerge che anche livelli inferiori di attività
fisica e qualsiasi tipo di attività fisica in
soggetti attualmente sedentari rappresenta
una importante opportunità per ridurre il
rischio di mortalità.
Promuovere
quindi
campagne
di
informazione sull’importanza di svolgere in
maniera “continuativa” dell’attività fisica,
potrebbe avere una forte ricaduta i temini
di salute pubblica a qualsiasi livello.
Nonostante la presa di posizione della FDA
sull’inefficacia e pericolosità dei farmaci per la
tosse e il raffreddore nei bambini, le aziende
farmaceutiche continuano a commercializzarli
e a fare campagne pubblicitarie. Un gruppo di
medici, ha denunciato questa situazione. I
farmaci OTC per la tosse e il raffreddore
comprendono un ampia varietà di principi
attivi (antistaminici, decongestionanti nasali,
antitosse, espettoranti), la cui efficacia non è
mai stata dimostrata nei bambini, mentre sono
sempre più frequenti le segnalazioni di
importanti reazioni avverse (RA). Nel 2004 e
2005 negli USA sono stati registrati 1.500
accessi al pronto soccorso di bambini sotto i 2
anni che avevano assunto uno di questi
farmaci. Inoltre sono state segnalate RA gravi,
come aritmie cardiache, allucinazioni ed
encefalopatia, in bambini sotto i 6 anni.
Secondo dati della FDA vi sarebbero stati 123
decessi di bambini sotto i 6 anni correlati
all’uso di tali prodotti negli ultimi decenni. In
seguito alla petizione la FDA ha riesaminato
l’ uso di questi farmaci ed è giunta alla
conclusione che, non solo si tratta di farmaci
inefficaci, ma con un profilo di sicurezza
inadeguato nei bambini.
In Italia questi farmaci non devono essere
somministrati ai bambini sotto i 12 anni di età.
Il pediatra pertanto non deve prescriverli e il
farmacista deve mettere in guardia i genitori
che li acquistano per i loro bambini.
Fonte: JAMA 2007; 298; 2634-43.
Fonte: Arch Int Med 2007; 167: 2453-60.
Fonte: N Engl J Med 2007;357:2321-4.
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Dalla letteratura… e non solo: pillole di buona pratica prescrittiva
ROSUVASTATINA NEI PAZIENTI ANZIANI CON INSUFFICIENZA CARDIACA
Oltre 5000 pazienti di almeno 60 anni con insufficienza cardiaca sistolica (New York Heart Association class II, III, or IV ischemic)
sono stati randomizzati al trattamento con 10 mg/die di rosuvastatina o placebo. L'end-point primario era composto da morte per
cause cardiovascolari, infarto del miocardio non fatale o ictus non fatale. Come end-point secondari sono stati analizzati la mortalità
per tutte le cause, qualsiasi evento coronarico e il numero di ospedalizzazioni.
I risultati dello studio hanno evidenziato che, rispetto al gruppo placebo, i pazienti trattati con rosuvastatina presentavano una
diminuzione dei livelli di colesterolo LDL (differenza tra gruppi 45,0%; p<0,001) e di proteina C reattiva (differenza tra gruppi 37,1%;
p<0,001). Durante il periodo di follow-up (una media di 32,8 mesi), non si sono registrate differenze significative tra i due gruppi
relativamente all’end-point primario (692 pazienti nel gruppo rosuvastatina e 732 nel gruppo placebo, con un hazard ratio 0,92; IC
95% 0,83-1,02; p=0,12) e alla mortalità cardiovascolare (728 pazienti nel gruppo rosuvastatina e 759 nel secondo (hazard ratio
0,95; 0,86-1,05; p=0,31). Non sono emerse inoltre differenze significative tra i due gruppi in termini di outcome coronarici o mortalità
per tutte le cause. In un'analisi secondaria pre-specificata è emerso che vi erano meno ospedalizzazioni per cause cardiovascolari
nel gruppo trattato con rosuvastatina (2193) rispetto al gruppo placebo (2564) (p<0,001). Nel gruppo rosuvastatina non c'è stato un
eccesso di episodi di eventi avversi muscolari o di altro tipo.
Sulla base di questi risultati, la rosuvastatina non si è dimostrata in grado di ridurre la mortalità e la morbilità cardiovascolari e per
tutte le cause in pazienti anziani con insufficienza cardiaca sistolica, anche se si è osservata una riduzione del numero di
ospedalizzazioni per cause cardiovascolari.
Fonte: Kjekshus J, Apetrei E, Barrios V, et al.N Engl J Med; pubblicato on-line il 5 novembre 2007.
TORCETRAPIB: LO STUDIO ILLUMINATE NON CHIARISCE I
MECCANISMI CHE HANNO CONDOTTO AD UN AUMENTO DI
MORTALITA’ E MORBILITA’
L'inibizione della proteina di trasferimento del colesterolo esterificato (CETP)
avrebbe un effetto importante sulla modulazione dei livelli di lipoproteine
plasmatiche e il “torcetrapib, potente inibitore della CETP, potrebbe ridurre il
rischio di eventi cardiovascolari maggiori.
Su queste premesse è stato condotto uno studio randomizzato in doppio
cieco che ha coinvolto 15.067 pazienti ad alto rischio cardiovascolare, in cui i
pazienti venivano randomizzati a torcetrapib+atorvastatina o sola
atorvastatina. L'outcome primario era il tempo di comparsa del primo evento
cardiovascolare maggiore, definito come morte da malattia coronarica, infarto
non fatale del miocardio, ictus o ricovero per angina instabile.
I risultati a 12 mesi indicavano che nei pazienti trattati con torcetrapib, si
registrava un aumento del 72,1% del colesterolo HDL e una diminuzione del
24,9% del colesterolo LDL, rispetto ai valori al basale (p<0,001 per entrambi i
confronti). Di contro i pazienti trattati con torcetrapib mostravano un aumento
di 5,4 mm Hg della pressione arteriosa sistolica, una diminuzione del
potassio serico e un aumento di sodio, bicarbonato ed aldosterone serici
(p<0,001 per tutti i confronti). Relativamente agli outcome principali è emerso
un aumento del rischio di eventi cardiovascolari (hazard ratio 1,25; IC 95%
1,09-1,44; p=0,001) e della mortalità per tutte le cause (hazard ratio 1,58;
1,14-2,19; p=0,006) nei pazienti trattati con torcetrapib.
A fronte di questi risultati, la sperimentazione è stata interrotta e, nonostante ci fosse evidenza di un effetto off-target della
molecola, non è stato possibile eliminare gli eventi avversi correlati all'inibizione di CEPT.
Fonte: Barter PJ, Caulfield M, Eriksson M, et al. N Engl J Med; pubblicato on-line 5 novembre 2007
ANACETRAPIB: CAUTO OTTIMISMO DOPO LA PUBBLICAZIONE DEI PRIMI DATI CLINICI
Anacetrapib è un nuovo farmaco che agisce come inibitore della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP), riducendo i livelli di
colesterolo cattivo LDL e aumentando quelli di colesterolo buono HDL. In precedenza, un altro farmaco della stessa famiglia, il torcetrapib, era stato
bloccato in fase clinica III avanzata dopo alcuni episodi di morte ed eventi cardiovascolari maggiori. Dai risultati di due studi clinici di fase I pubblicati
su Lancet, emerge che anacetrapib avrebbe un effetto dose-dipendente nell’aumentare i livelli di colesterolo HDL e di ridurre le LDL, con un effetto
massimo 129% di aumento delle HDL e 38% di riduzione delle LDL alle dosi di 150 e 300 mg. Inoltre, nel secondo studio su 22 volontari sani,
trattati con anacetrapib 150 mg una volta al dì, non sono emerse variazioni significative nei valori di pressione sistolica e diastolica monitorati nelle
24 ore il giorno prima e dopo dieci giorni di trattamento, rispetto al placebo.
Sebbene questi risultati siano incoraggianti e confermino dati preclinici in cui anacetrapib non modificava i valori della pressione arteriosa a
differenza di torcetrapib, ulteriori studi saranno necessari per verificare la sua potenziale applicazione nella cura dell’ipercolesterolemia.
L’interesse di questi risultati è soprattutto quello di aver riaperto una strada che dopo il fallimento del torcetrapib sembrava irrimediabilmente
compromessa.
Solo l’effettuazione di ampi studi con un follow-up adeguato potranno misurare sul campo il ruolo di questa nuova molecola e per verificare se
effettivamente non comporta gli stessi problemi di torcetrapib. Infatti non va dimenticato che l’effetto del torcetrapib sulla pressione arteriosa venne
scoperto definitivamente solo in ampi studi di fase 3, dopo che gli studi di fase 2 o avevano rilevato un effetto sulla pressione arteriosa meno
importante o non statisticamente significativo. Le aspettative sono molte, staremo a vedere gli sviluppi.
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Fonte: Lancet 2007;370:1907-14.
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Dalla parte dei cittadini
I FARMACI DELLO STUPRO: COS’E’ VERO E COSA NO
A cura di Claudia Braun, Paola Mosconi, Cinzia Colombo
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano
In internet girano spesso mail che contengono false informazioni su rischi di salute provenienti da più fonti. Gran parte di chi riceve
questi messaggi, legge la mail di fretta, senza controllare se le informazioni siano vere oppure no, e le inoltra a tutti i conoscenti
con la convinzione che più persone conoscono la notizia, più aumenta la sicurezza.
Negli ultimi mesi la mail di “moda” riporta la storia di una ragazza rapita e violentata dopo essere stata drogata con due farmaci:
roipnol® e progesterex.
Gli aggressori avrebbero avvistato la loro vittima ad una festa e, dopo averle offerto da bere avrebbero aggiunto alla bevanda
poche gocce dei due farmaci che dopo pochi minuti avevano iniziato a fare effetto. Secondo l’autore della mail, il roipnol® avrebbe
la caratteristica di far dimenticare alla donna l’esperienza di violenza che ha subito, mentre il progesterex sarebbe un farmaco
utilizzato dai veterinari per sterilizzare definitivamente gli animali di grossa taglia e, quindi, provocherebbe sterilità nelle donne. Il
progesterex verrebbe utilizzato per impedire che la ragazza rimanga incinta e che l’autore dello stupro possa essere identificato
attraverso un test di paternità.
Come spesso accade in questo tipo di mail (1) alcune informazioni
sono vere, altre sono false.
In particolare, il progesterex non esiste: non è mai stata
evidenziata nessuna prova della sua esistenza.(2)
Si sono invece verificati alcuni casi di donne a cui è stato fatto
ingerire il roipnol® (flunitrazepam) prima di essere sottoposte a
violenza sessuale(3), tanto che il flunitrazepam è noto nei licei e
nei campus universitari americani come “rape-drug”(droga dello
stupro).(4)
Il flunitrazepam appartiene alla classe delle benzodiazepine, ha
effetto ipnotico, ansiolitico, sedativo e favorisce il rilassamento
muscolo-scheletrico. Sotto l'effetto del flunitrazepam (soprattutto
insieme ad alcolici e altre droghe), si ha una riduzione delle
risposte emotive e della vigilanza, fino a perdere totalmente
coscienza di sé e si può avere successivamente un'amnesia di ciò
che si è fatto (amnesia anterograda) anche a dosaggi terapeutici e
il rischio di amnesia aumenta a dosaggi più alti.(5,6)
In America il flunitrazepam non è stato autorizzato dalla Food And
Drug Administration (organo di controllo sui farmaci) ed è sempre
stato considerato una droga di abuso.(7)
In Italia e nel resto del mondo il flunitrazepam è attualmente usato
a scopo terapeutico, nel trattamento a breve termine dell’insonnia.
La dispensazione di questo farmaco da parte del farmacista è
altamente controllata: il flunitrazepam è inserito in una particolare
tabella della Farmacopea Ufficiale alla quale appartengono anche
le sostanze stupefacenti come ketamina, metadone, morfina e
molti altri. Tutti questi farmaci sono soggetti a prescrizione medica
limitativa cioè con una ricetta in triplice copia: una rimane al
medico, una viene inviata al Servizio Sanitario Nazionale e una
rimane al farmacista.
Oltre all’elevato controllo sulla distribuzione del flunitrazepam, per ridurre ulteriormente l’eventualità di un suo abuso come “rapedrug”, l’industria farmaceutica ha prodotto una nuova formula del farmaco per renderlo più facilmente rilevabile: quando viene
aggiunto ad una bevanda leggermente colorata, il nuovo flunitrazepam la colora di blu. I consumatori di bevande scure potranno
invece notare che esse assumono un aspetto opaco. Inoltre il farmaco si dissolve più lentamente e mai completamente.(4)
La mail di “moda” riguardante i due farmaci era quindi una mezza verità: il progesterex non esiste come farmaco mentre il
flunitrazepam è un farmaco ma procurarselo è molto difficile a causa dei limiti alla sua distribuzione.
Per saperne di più..
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
http://attivissimo.blogspot.com/2007/11/torna-il-progesterex-con-nuovo-garante.html
”Porgestrex”: horse and human sterilzer, date rape drug, or hurban legend? Columbia
University’s health Q&A internet service ( www.goaskalice.columbia.edu/1597.html )
http://www.comune.torino.it/poliziagiudiziaria/focus/rape_drug.shtml
Rohypnol (“Roofie”) and rape Columbia University’s health Q&A internet service
( www.goalice.columbia.edu/0884.html )
http://www.usdoj.gov/dea/concern/flunitrazepam.html
www.prontuariofarmaceutico.it monografia roipnol 10 cpr riv 10 mg
http://www.usdoj.gov/ndic/pubs6/6074/index.htm#illegal
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Numero 14 - Dicembre 2007
Per approfondire…
“Spazio Aperto”
all'informazione dell'Industria
Si coglie l’occasione per Augurare a Tutti
BUONE FESTE
E
FELICE ANNO NUOVO
Il
Dipartimento
Funzionale
Interaziendale
di
Farmacologia Clinica degli Ospedali Riuniti di Bergamo,
in condivisone con la Direzione Aziendale, dal mese di
giugno del 2005 ha istituito presso i locali dell'USC
Farmacia un momento di incontro e dibattito settimanale con
l'Informazione dell'Industria (farmaci e dispositivi medici)
dove il personale sanitario (Medici, Infermieri, Farmacisti
dell'Ospedale e del Territorio) può accedere in modo libero e
collegiale.
L'iniziativa "spazio aperto" all'informazione dell'industria si
tiene presso la sala riunioni dell'USC Farmacia.
Gli incontri del mese di gennaio si svolgeranno nei giorni:
9 - 16 - 23 - 30
dalle 16,00 alle 17,30
Per ulteriori informazio n i e per conferma degli
appuntamenti si può contattare la Segreteria dell'USC
Farmacia (Tel. 035-269737)
BACHECA DEI SITI INTERNET UTILI
ONDa: per promuovere una cultura della salute femminile
http://www.ondaosservatorio.it/(In italiano e in inglese)
Come dichiarato sulle pagine dell’omonimo sito, il progetto ONDa (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) nasce con
l’obiettivo di promuovere una cultura della «salute di genere».
Come? Occupandosi di studiare le principali patologie che colpiscono l’universo femminile e proponendo strategie di
prevenzione primarie e secondarie.
L’Osservatorio sostiene ricerche di base e cliniche sulle principali patologie, valutandone l'impatto sociale ed economico,
promuove l'insegnamento in ambito scolastico e incoraggia le donne a svolgere un ruolo attivo nei confronti della propria salute
in tutti gli ambiti. Diversi gli interlocutori coinvolti, dalle istituzioni (regionali, nazionali ed europee), al pubblico, ai medici, alle
società scientifiche, alle associazioni di categoria, agli istituti di ricerca, università e organi di comunicazione.Le aree di interesse
del sito sono quelle riguardanti le patologie femminili che rappresentano un concreto rischio di vita o hanno comunque un
impatto sulla vita della donna (famiglia, lavoro, società). In particolare, il sito tratta di: Malattie cardiovascolari, Oncologia,
Patologie psichiche e disturbi alimentari, Malattie a trasmissione sessuale, Malattie neurodegenerative, Tematiche riproduttive,
Menopausa. Accanto a questi contenuti didattico-divulgativi, il sito propone una serie di rubriche di aggiornamento con articoli,
interviste, rassegna di news mediche. Le sezioni d’aggiornamento, come gli articoli e le interviste, spaziano su temi diversi, dai
più seri ai più leggeri (benessere, alimentazione, cosmesi). Tra i servizi offerti, la pubblicazione di documenti in pdf (le
pubblicazioni ONDa e le ricerche promosse dall’Osservatorio), e la possibilità di registrarsi alla newsletter settimanale per
ricevere gli articoli della rassegna medica e gli aggiornamenti sugli eventi. Ampio spazio è dedicato agli eventi: conferenze,
tavole rotonde, convegni, corsi di formazione e incontri di divulgazione medica.
Fonte: http://www.partecipasalute.it
Riferimenti utili per l’informazione indipendente sul farmaco
E’ possibile avere informazioni indipendenti sui principali problemi nell’uso razionale dei farmaci
contattando gratuitamente i seguenti Servizi di Informazione sul Farmaco:
Per l’uso dei farmaci in gravidanza:
- Unità di Tossicologia Clinica - Centro Antiveleni AO Ospedali Riuniti di Bergamo.
Numero Verde 800 88.33.00
Per l’uso dei farmaci in età pediatrica:
- Centro di Informazione sul Farmaco e la Salute, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di
Milano (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 15).
Telefono 02.3900.5070
Per l’uso dei farmaci negli anziani:
- Servizio di Informazione sull’uso dei Farmaci nell’Anziano, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario
Negri” di Milano (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17).
Telefono 02.3570319
Questo numero è stato redatto a cura di Alessandro Nobili, Luca Pasina, Paola Mosconi, Claudia Braun, Cinzia Colombo
- Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito a questo numero inviando o segnalando notizie e documentazione.
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