LE AUTOSTAZIONI Le autostazioni sono i terminali per il trasporto collettivo stradale a guida non vincolata (autolinee). La loro funzione principale è quella di permettere la sosta agli autobus ed accogliere gli utenti in attesa. L'autostazione non viene intesa come semplice terminale di autobus ma come un complesso nodo di interscambio modale (ferro-gomma, gomma-piedi, gomma-gomma, ecc.). A seconda dell'importanza e della struttura funzionale dell'autostazione, si possono avere piccole autostazioni (fermate= pensiline piccola area destinate rispettivamente alla sosta degli utenti e dell'autobus) oppure autostazioni di media o grande dimensione denominate terminali se gli autobus in sosta hanno inizio e/o termine delle corse. Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 1 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI Una autostazione di medie o grandi dimensioni è costituita da: • PIAZZALE, destinato alla sosta dei veicoli, è composto da: una zona adibita per l'ingresso dei veicoli; una zona destinata alla salita e discesa dei passeggeri; una zona per l'uscita dei veicoli; • EDIFICIO VIAGGIATORI, destinato alla sosta degli utenti, è direttamente collegato alle aree di parcheggio per le autovetture ed ad altri modi di trasporto urbano ed è costituito da: sale di attesa; biglietteria; ufficio informazioni; locali accessori (edicola, negozi, bar, ecc..); • OFFICINA-DEPOSITO (solo nelle autostazioni di grandi dimensioni), destinato al ricovero e alla manutenzione dei veicoli, è composto da: un'autorimessa per il parcheggio prolungato dei bus; un’officina per piccole riparazioni; locali per la pulizia e il rifornimento del combustibile. Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 2 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI Le funzioni delle tre aree devono essere ben integrate fra loro. VIABILITÀ ESTERNA STRADALE PIAZZALE EDIFICIO VIAGGIATORI ALTRI MODI DI TRASPORTO Esempio di schema funzionale L'edificio viaggiatori deve essere collocato in modo da consentire agli utenti un rapido interscambio tra diversi sistemi di trasporto; In molti casi è condiviso tra varie modalità di trasporto. ESEMPIO: un'area passeggeri che è collegata direttamente ad una stazione ferroviaria, ad una stazione di autolinee di autobus e ad un parcheggio per autoveicoli. Il piazzale destinato alla sosta dei veicoli deve essere collegato direttamente al sistema di trasporto stradale e deve favorire un facile interscambio tra bus entranti ed uscenti dal piazzale e i veicoli che percorrono la viabilità stradale ordinaria. In un'area del piazzale può essere collocato un edificio destinato per il ricovero e la manutenzione dei mezzi. Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 3 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI SCHEMA DI UN'AUTOSTAZIONE Decidere la localizzazione ed il dimensionamento dell'area è il primo problema che il progettista deve affrontare. LOCALIZZAZIONE: è preferibile in prossimità a nodi di interscambio con altri modi di trasporto e in punti della città facilmente accessibili da aree esterne (park -and-ride) DIMENSIONAMENTO: non è prevedibile a priori ma è funzione del servizio da erogare; In relazione all'ampiezza e alla morfologia dell'area dell'autostazione ed alla distribuzione ottimale degli spazi destinati alle varie attività si deve studiare la distribuzione planimetrica dei singoli elementi funzionali. Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 4 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI Le soluzioni sono dipendenti dalla forma dell'area stessa e dalla dislocazione degli accessi. Gli schemi funzionali si possono raggruppare in • SCHEMI A FABBRICATO CENTRALE (A, B, C), • SCHEMI A FABBRICATO LATERALE (D ed E) • SCHEMI A FABBRICATO DI TESTA (F). Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 5 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI La scelta dello schema è influenzata inoltre dalla conformazione del territorio circostante e dalla distribuzione della rete infrastrutturale stradale e pedonale esistenti. Gli schemi D ed E sono i più vantaggiosi per gli utenti ma sono i meno favorevoli per la circolazione degli autobus. Caratteristiche opposte possono essere associate agli schemi con fabbricato centrale. Lo schema F coniuga sia le esigenze degli utenti e che della circolazione e/o sosta degli autobus nel piazzale. La dislocazione degli accessi deve tendere a separare i flussi pedonali (linee tratteggiate in figura) dai flussi di veicoli di trasporto collettivo (linee a tratto continuo). Da questo punto di vista, lo schema A è quello più sfavorevole, gli schemi D ed F sono i migliori. Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 6 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI SCHEMI DISTRIBUTIVI DELLE AUTOSTAZIONI Il piazzale destinato alla sosta degli autobus è il punto centrale dell'impianto. Altri elementi importanti sono: • le corsie di marcia, • le aree di sosta posizionate per consentire la salita e la discesa dei passeggeri • i marciapiedi per la circolazione dei viaggiatori. Le corsie destinate al movimento degli autobus devono essere separate dalle aree destinate al movimento dei pedoni. Possibilmente queste corsie non devono essere attraversate in nessun punto dal flusso pedonale e la loro larghezza deve consentire lo spostamento degli autobus sia in rettilineo (corsie almeno di 3.5 metri di larghezza) che in curva La funzionalità dell'autostazione è legata al progetto dei marciapiedi che devono consentire lo scambio e l'interconnessione tra flussi pedonali e i flussi di bus. Il loro dimensionamento può essere effettuato ricorrendo alla teoria delle code tenendo conto delle seguenti grandezze di riferimento: • capacità di transito di un marciapiede (circa 5000 passeggeri/ora metro), • capacità di accumulo (circa 3 passeggeri/m2). Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 7 Docente: Michele Ottomanelli LE AUTOSTAZIONI Il marciapiede può avere tre differenti forme: • rettilineo, • a pettine • a denti di sega; Il sistema rettilineo è il migliore per gli utenti e per il parcheggio dei bus (non occorrono manovre di retromarcia) ma richiede grandi spazi a disposizione per la sosta dei bus stretti e lunghi. Il sistema a pettine richiede superfici ridotte per l'accosto dei mezzi ma presenta una certa pericolosità per gli utenti. In questo caso infatti, i marciapiedi adibiti alla sosta degli utenti sono limitati da ambo i lati da spazi destinati alla sosta dei veicoli. I sistemi a denti di sega garantiscono il miglior compromesso tra i due casi precedenti. Il fabbricato destinato ai passeggeri può assumere le forme più varie e avere più livelli. All'interno del fabbricato viaggiatori si possono individuare varie aree: • spazi destinati ai viaggiatori (atrio, sala di attesa, biglietteria, ufficio informazioni, deposito bagagli, servizi igienici, bar, rivendita di giornali), • spazi complementari per i viaggiatori (ristorante, ufficio turistico, pronto soccorso, negozi, banca), • spazi per i gestori dell'impianto e per il personale viaggiante (spogliatoi, docce, servizi igienici, locali di riposo). Corso di Tecnica ed Economia dei Trasporti 8 Docente: Michele Ottomanelli