ASSET allocation insights Settembre 2016 L’APPUNTAMENTO MENSILE CON IL TEAM MULTI-ASSET ASPETTI SALIENTI •• I dati pubblicati a luglio hanno confermato il rimbalzo dell'economia statunitense registrato a giugno, scongiurando temporaneamente la minaccia di un forte rallentamento della maggiore economia mondiale nel breve termine. A parte alcune eccezioni, in generale l'economia globale sta crescendo a un tasso accettabile, ma non elevato. Nel mondo emergente stiamo assistendo a trend di miglioramento per alcuni degli anelli deboli della catena negli ultimi anni. •• Settembre potrebbe segnare un punto di flesso per le recenti tendenze del mercato : non prevediamo una marcata inversione di tendenza, semplicemente una pausa. In questo contesto l'indebolimento del dollaro potrebbe cessare, i tassi dovrebbero aumentare leggermente, gli spread non dovrebbero contrarsi ulteriormente e la sovraperformance dei mercati emergenti potrebbe essere messa in discussione. •• Da gennaio la solida performance dell'oro è stata trainata dall'avversione al rischio di inizio anno e dal forte calo dei rendimenti reali, dovuti all'approccio prudente assunto dalla Federal Reserve. In futuro, quando la Federal Reserve incomincerà a rivalutare il suo orientamento monetario, con ogni probabilità l'avversione al rischio sarà favorita dalla crescita dei rendimenti reali. In questo scenario c'è da aspettarsi che anche l'oro sia soggetto a pressioni. Sentiment di rischio globale Propenso al rischio Avverso al rischio Preferenza per classe di attivi Azioni Titoli di Stato Credito Luc Filip Fabrizio Quirighetti Hartwig Kos Adrien Pichoud Head of Wealth Management Investments Macroeconomic Strategist Multi-Asset Strategist Economist L'ultimo sorso dal calice della Fed E fin qui tutto bene. Da metà febbraio i timori di una recessione sono diminuiti, i prezzi del petrolio si sono stabilizzati, le economie dei mercati emergenti si sono assestate e i titoli rischiosi hanno fatto registrare buone performance, sorprendendo la maggior parte di noi. Dimentichiamoci dei livelli di valutazione e dei rischi geopolitici, poiché una politica monetaria molto lassista ha fatto salire i prezzi. Se questo è servito a posticipare o a ridurre le pressioni deflazionistiche, non è bastato (per l'ennesima volta) a reflazionare l'economia. In altre parole, i guai e le preoccupazioni non sono finiti, sono solo stati nuovamente "affogati" nel capiente calice della Fed. Di conseguenza, a nostro parere le intenzioni della Fed continuano a essere il principale rischio e motore del mercato. È un circolo vizioso : le aspettative del mercato sull'orientamento della politica monetaria statunitense rendono piuttosto difficile per la Fed normalizzare i tassi senza automaticamente scatenare l'incertezza che, per contro, spingerebbe a fare marcia indietro. Fortunatamente le parole non hanno un prezzo, e sospettiamo che i membri della Fed ricorreranno alla retorica per allentare/ridurre i margini, o quanto meno per ricreare un po' di incertezza sulle loro intenzioni. Considerato il forte consenso attualmente espresso dalle principali banche centrali verso un atteggiamento accomodante, potrebbero bastare pochi dati positivi sull'economia statunitense, soprattutto sul mercato del lavoro, i salari o l'inflazione, per generare una revisione dei tassi degli attivi da parte di una Fed più aggressiva. Se abbiamo visto giusto, settembre potrebbe segnare un punto di flesso per le recenti tendenze del mercato : non prevediamo una marcata inversione di tendenza, semplicemente una pausa. In questo contesto l'indebolimento del dollaro potrebbe cessare, i tassi dovrebbero aumentare leggermente, gli spread non dovrebbero ridursi ulteriormente e la sovraperformance dei mercati emergenti potrebbe essere messa in discussione. Anche se nel complesso continuiamo a mantenere una lieve predilezione per il rischio, stiamo ridistribuendo le nostre preferenze tra le classi di attivi, in modo da poter fare l'ultimo sorso dal calice della Fed. La strategia consiste nel concentrare il nostro budget di rischio in azioni europee (soprattutto bancarie), obbligazioni HY a breve duration e debito dei paesi emergenti in valuta locale, che presentano ancora un potenziale di crescita, nonché nel ridurre gli attivi con un profilo di rischio/rendimento al momento asimmetrico, come le azioni USA, il credito IG, le obbligazioni dei paesi emergenti in valuta forte o l'oro, che comportano ancora un certo grado di rischio, ma nello scenario economico attuale e in base alla valutazione degli attivi non hanno un potenziale di crescita significativo. Questa ridistribuzione del rischio, che comporta la vendita/riduzione degli attivi "a rischio" più costosi e la parziale riallocazione verso titoli meno cari, potrebbe essere considerata in linea con la raccomandazione del mese scorso di comprare protezione a basso costo, mantenendo invariato l'orientamento generale del portafoglio in termini di rischio. Questo dovrebbe rendere meno amara la fine della festa, ora che il volume è già stato abbassato e forse presto porteranno via anche lo spumante. Almeno temporaneamente. Fabrizio Quirighetti Macroeconomic Strategist 1 SYZ Wealth Management Tel. +41 (0)58 799 10 00 - [email protected] Si prega di consultare la liberatoria completa ASSET ALLOCATION INSIghts Settembre 2016 Sintesi del panorama economico Trend e livello del PMI manifatturiero 57 56 55 54 53 52 Markit PMI manufacturing level L'economia globale è entrata in un altro periodo di tregua. I dati sull'economia statunitense indicano un rimbalzo, dopo la fase di debolezza della primavera. L'Europa continua a seguire il suo percorso dinamico di crescita ciclica. La Cina e il mondo emergente in generale si sono stabilizzati. L'inflazione sta crescendo in modo molto graduale e dissipando i timori deflazionistici, ma non in modo sufficiente a modificare l'atteggiamento ultra-accomodante delle banche centrali. Ciononostante, lo scenario continua a essere quello di una crescita nominale disperatamente debole nel mondo sviluppato, creando una dinamica fragile e sensibile a qualunque scossa negativa. Come è accaduto nel passato recente, questi periodi di tregua potrebbero avere vita breve, in assenza di un momentum ciclico sottostante a livello globale. Questa tregua estiva è comunque benvenuta, dopo le preoccupazioni sulla crescita del primo semestre dell'anno. GER US ISM mfg CAN IND ITA 51 MEX SPA 50 49 IDO 48 47 KOR FRA UK US CHI S.AFR JPN RUS HKG TUR BRA 46 45 44 Crescita 43 Markit PMI manufacturing 3M chng -5 -4 I dati pubblicati a luglio hanno confermato il rimbalzo dell'economia statunitense registrato a giugno, scongiurando temporaneamente la minaccia di un forte rallentamento della maggiore economia mondiale nel breve termine. A parte alcune eccezioni, in generale l'economia globale sta crescendo a un tasso accettabile, ma non elevato. Nel mondo emergente stiamo assistendo a trend di miglioramento per alcuni degli anelli deboli della catena negli ultimi anni. -2 -1 0 1 2 3 4 5 Fonte : Markit, SYZ Asset Management “ L'economia globale sta attraversando un altro periodo di tregua che potrebbe avere vita breve vista l'assenza di un momentum ciclico sottostante. Inflazione È ancora in atto un graduale processo di reflazione, favorito dalla crescita e dal rimbalzo dei prezzi dell'energia. I paesi core dell'eurozona hanno registrato una ripresa della crescita, con una lievissima dinamica positiva, mentre per ora le economie periferiche restano in una situazione deflazionistica. Negli Stati Uniti il trend è favorito anche dal graduale aumento dell'inflazione salariale. Ciononostante, il quadro inflazionistico globale delinea una situazione particolarmente debole. ” Adrien Pichoud Economist Trend inflazionistico e deviazione dall’obiettivo della Banca centrale 6 Inflation deviation from central bank target Posizione della politica monetaria In questo contesto di crescita fragile e deboli pressioni inflazionistiche, le banche centrali non possono far altro che mantenere il loro atteggiamento estremamente accomodante. L'attuale tregua degli indici di attività, associata al trend inflazionistico leggermente positivo, potrebbe indurre la Fed a considerare un nuovo aumento dei tassi nei prossimi mesi. Tuttavia, il contesto è così fragile che eventuali delusioni sul fronte del lavoro o dell'inflazione potrebbero spingerla a conservare un approccio prudente. -3 BRA 5 TUR 4 3 NOR 2 RUS IND S.AFR 1 -9 -8 -7 -6 -5 -4 IDO -3 -2 0 CAN -1 0 1US 2 3 -1SWE TWA MEX AUS EMU -2 4 5 6 UK CHI SWI JPN KOR -3 -4 -5 -6 Yearly inflation 12m change Fonte : Markit, SYZ Asset Management 2 Si prega di consultare la liberatoria completa ASSET ALLOCATION INSIghts Settembre 2016 Economie avanzate Economie emergenti Nelle ultime settimane gli indicatori statunitensi hanno continuato a essere rassicuranti e sembra che l'economia sia tornata a seguire un trend leggermente espansionistico, con un lieve aumento dell'inflazione di prezzi e salari. Tuttavia, la mancanza di un momentum ciclico continua a rendere difficile il compito della Fed di prendere una decisione sui tassi, considerata la fragilità del trend attuale. Nel mondo emergente si sono confermati i trend attuali : la stabilizzazione della crescita in Cina, un rallentamento contenuto in India e Messico, un ulteriore peggioramento in Sudafrica e i primi segnali di un assestamento dell'attività in Brasile e Russia. Negli ultimi due paesi l'inflazione resta eccessivamente alta e per il momento impedisce alle rispettive banche centrali di allentare una politica monetaria rigorosa. Nel Regno Unito, le prime misure seguite al sentiment post-Brexit e l'attività hanno confermato l'impatto marcatamente negativo del voto a favore dell'uscita dalla UE, che ha già scatenato una forte reazione sul piano della politica monetaria. Nell'eurozona, dai primi sondaggi sono emersi effetti negativi limitati (se presenti) del voto sulla Brexit. La Germania mantiene la sua centralità ; la Francia e l'Italia seguono a distanza, ma beneficiano del contesto di sostegno europeo. L'economia turca, sebbene continui a crescere, risente ancora del calo del turismo, che i disordini politici non faranno altro che aggravare. Con un forte disavanzo delle partite correnti e la minaccia di un downgrade da parte di Moody's, i rischi di ribasso restano elevati. In Giappone l'attività è ancora debole, ma di recente sono emersi segnali di una modesta ripresa, favorita dalle prossime agevolazioni fiscali. In Australia, l'aumento dei prezzi delle materie prime, la stabilizzazione della Cina e il costante allentamento della politica monetaria stanno favorendo una solida crescita economica. Economist Adrien Pichoud Le recenti sorprese economiche hanno influito positivamente sul mondo sviluppato 100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 -100 Jan-15 Apr-15 US Jul-15 EURO AREA Oct-15 UK Jan-16 Apr-16 Jul-16 JAPAN Fonte : Citi, Bloomberg 3 Si prega di consultare la liberatoria completa ASSET ALLOCATION INSIghts Settembre 2016 Gruppo di strategie d’investimento : Principali conclusioni Rischio e duration I timori per la Brexit e la crisi delle banche italiane sembrano appartenere al passato. Le principali banche centrali di tutto il mondo hanno consolidato il loro atteggiamento accomodante e la crescita economica sta migliorando, soprattutto in Europa, mentre le pressioni inflazionistiche restano sopite e fattori di rischio come le elezioni negli Stati Uniti e il referendum in Italia sono ancora lontani. Inoltre, gli investitori hanno mantenuto una posizione ribassista troppo a lungo e sono rimasti in disparte mentre i mercati salivano. Ora molti di loro si sono finalmente resi conto che il mondo non è il luogo cupo che era all'inizio dell'anno e hanno deciso di puntare su attivi rischiosi "finché qualcuno non spegnerà la musica." Trovandoci dalla parte giusta del rally del mercato, ovvero avendo ottimizzato la nostra propensione al rischio al momento giusto, abbiamo preso la difficile decisione di concederci un ultimo ballo prima di lasciare la sala. La nostra visione è basata sul fatto che per quanto l'attività economica stia migliorando, quanto meno nel brevissimo termine non sarà abbastanza forte da suscitare preoccupazioni per l'aumento dei tassi USA. Inoltre, gli indicatori tecnici dei principali mercati azionari evidenziano che ci sono i presupposti per un ulteriore aumento dei guadagni, il che significa che anche l'investitore più prudente è diventato un po' avido. Non è impensabile, dunque, che questo mercato compiaciuto e persino bizzarro duri un po' più a lungo del previsto. È per questo che manteniamo una lieve preferenza per il nostro livello di rischio. Per quanto riguarda la duration, il nostro atteggiamento negativo resta invariato. Anche se non siamo eccessivamente preoccupati per i mercati obbligazionari, non ne siamo neanche entusiasti visti gli attuali livelli di rendimento. “ Per quanto riguarda l'high yield, in questa fase il segmento a breve duration del mercato statunitense riscuote consenso. Hartwig Kos Multi-Asset Strategist Mercati azionari ” Non abbiamo cambiato la nostra visione dei mercati azionari con riferimento alle valutazioni delle azioni. L'aumento delle quotazioni azionarie è stato accompagnato dal calo dei rendimenti obbligazionari, mentre gli utili delle società sono rimasti modesti, lasciando sostanzialmente invariati i livelli dei premi di rischio azionari. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, sul fronte degli utili societari stiamo vedendo i primi segnali di miglioramento. Sebbene nel corso dell'anno la crescita degli utili sia rimasta negativa in tutti i mercati azionari occidentali, in media gli utili realizzati sono stati maggiori rispetto alle previsioni degli analisti. È un dato decisamente incoraggiante e, considerati i livelli base, potremmo anche riscontrare una crescita positiva degli utili su base annua dal tardo autunno in avanti. Tuttavia, per le azioni dei mercati sviluppati finora gli analisti non hanno modificato le loro previsioni. Nei mercati emergenti, peraltro, le revisioni degli utili da parte degli analisti sono state di segno positivo. È successo poche volte dal 2010 e questo crea un contesto fondamentale molto positivo per l'attuale tema azionario dei mercati emergenti "macrodriven". Sul fronte azionario, i due cambiamenti più importanti a livello di valutazione sono stati il declassamento degli Stati Uniti e la rivalutazione del Regno Unito. Il fatto che, dopo il referendum sulla Brexit, per molti investitori le azioni statunitensi siano stati il mercato azionario sviluppato di default è motivo di preoccupazione. La volatilità implicita delle azioni statunitensi è rimasta ai minimi storici per gran parte dei due mesi passati, evidenziando una buona dose di compiacimento del mercato. Inoltre, due dei tre potenziali fattori di rischio che potrebbero sconvolgere il sentiment del mercato prima della fine dell'anno sono legati agli Stati Uniti (la Fed e le elezioni presidenziali). Per quanto riguarda il Regno Unito, lo scorso mese abbiamo già evidenziato la maggiore appetibilità di alcune parti del mercato, in particolare l'edilizia residenziale, le azioni legate al settore delle costruzioni e il valore dell'offerta nei servizi finanziari. A questo ha fatto seguito un upgrade nel nostro atteggiamento verso il mercato. “ Da gennaio la solida performance dell'oro è stata trainata dall'avversione al rischio di inizio anno e dal forte calo dei rendimenti reali, dovuti all'approccio prudente assunto dalla Federal Reserve. In futuro, quando la Federal Reserve incomincerà a rivalutare il suo orientamento monetario, con ogni probabilità l'avversione al rischio sarà favorita dalla crescita dei rendimenti reali. In questo scenario c'è da aspettarsi che anche l'oro sia soggetto a pressioni. ” Hartwig Kos Multi-Asset Strategist Mercati obbligazionari Tenuto conto dei fortissimi guadagni registrati nel credito investment grade e high yield durante il periodo estivo, entrambi i segmenti sono stati declassati di un livello, lasciando una lieve preferenza per i titoli di Stato dei mercati emergenti. Sul fronte del credito investment grade, gli Stati Uniti e il Regno Unito sono in qualche modo più appetibili dell'Europa. Per quanto riguarda l'high yield, in questa fase il segmento a breve duration del mercato statunitense riscuote consenso. In primo luogo, il segmento a più breve termine del mercato high yield statunitense ha una quota maggiore di emittenti di minore qualità rispetto al resto del mercato, implicando pertanto un livello più elevato di rischio di credito. In uno scenario marginalmente positivo per l'economia degli Stati Uniti, associato ai minori timori sui rischi di insolvenza (grazie al recupero del prezzo del petrolio), questo segmento offre un buon carry con il potenziale di un'ulteriore contrazione degli spread. In secondo luogo, considerata la duration molto bassa, con ogni probabilità questo segmento del mercato high yield statunitense si rivelerà piuttosto difensivo, nel caso in cui la Federal Reserve dovesse inaspettatamente decidere di aumentare i tassi d'interesse (che, a nostro parere, è un rischio rilevante). I titoli di Stato occidentali sono costosi ovunque, e quelli di Regno Unito e Germania lo sono in modo particolare in questa fase, mentre le obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti continuano a perdere appetibilità. Forex, investimenti alternativi e liquidità L'oro è stato declassato a una posizione decisamente poco appetibile. Da gennaio la solida performance dell'oro è stata trainata dall'avversione al rischio di inizio anno e dal forte calo dei rendimenti reali, dovuti all'approccio prudente assunto dalla Federal Reserve. In futuro, quando la Federal Reserve incomincerà a rivalutare il suo orientamento monetario, con ogni probabilità l'avversione al rischio sarà favorita dalla crescita dei rendimenti reali. In questo scenario c'è da aspettarsi che anche l'oro sia soggetto a pressioni. Non abbiamo apportato ulteriori variazioni alla nostra valutazione. Hartwig Kos Multi-Asset Strategist 4 Il presente documento di marketing è stato redatto dal Gruppo SYZ (di seguito denominato «SYZ»). Esso non è destinato alla distribuzione o all’utilizzo da parte di persone fisiche o giuridiche cittadini o residenti in uno Stato, un Paese o una giurisdizione le cui leggi applicabili ne vietino la distribuzione, la pubblicazione, l’emissione o l’utilizzo. Spetta unicamente agli utenti verificare che siano legalmente autorizzati a consultare le informazioni nel presente. Il presente materiale ha esclusivamente finalità informative e non deve essere interpretato come un’offerta o un invito per l’acquisto o la vendita di uno strumento finanziario, o come un documento contrattuale. Le informazioni fornite nel presente non sono intese costituire una consulenza legale, fiscale o contabile e potrebbero non essere adeguate per tutti gli investitori. 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