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IL CAMERUN NEI MERCATI INTERNAZIONALI
Superficie
Popolazione
Densità di Popolazione
Lingua Ufficiale
Religione
Unità Monetaria
Forma Istituzionale
Capitale
Presidente della Repubblica
475.440
19.926.000
41,9
Francese, Inglese
Cristiani 40% - Musulmani 20% - Altre 40%
Franco CFA
Repubblica presidenziale
Yaoundé
Paul BIYA
Con una popolazione di circa venti milioni di abitanti nel 2009 e un reddito pro-capite di circa 1.115 dollari
all’anno, a prezzi e tassi di cambio correnti, il Camerun e’ diventato un paese a medio reddito, secondo le
classificazioni internazionali dei paesi in via di sviluppo, e paese a medio indice di sviluppo umano, secondo
la classificazione dell’UNDP.
L’economia possiede alcuni volani importanti, tra cui favorevoli condizioni per lo sviluppo dell’agricoltura, delle
risorse forestali e del petrolio. L’agricoltura, compresi anche l’allevamento, la pesca e le foreste, svolge un
ruolo molto importante nell’economia del paese. Contribuisce per il 20% alla formazione del PIL ma impiega il
60% della popolazione attiva. Il 90% del prodotto e’ costituito da coltivazioni in piccola scala, mentre la parte
restante e’ rappresentata da piantagioni in scala industriale. Principali colture di tipo commerciale sono caffe’,
cacao, tabacco, cotone, insieme a banane, ananas, olio di palma e gomma. Il settore secondario costituisce
il 34% del PIL ed impiega il 15% della popolazione. Circa il 46% del PIL proviene dai servizi, che rappresentano
la fonte di occupazione per un terzo della popolazione, mentre il settore manifatturiero presenta una quota
intorno al 18% del PIL, dominato dalla produzione di alluminio, dalla raffinazione del petrolio e dalla produzione
di beni di consumo di base per il mercato locale (birra, sigarette, cemento, prodotti tessili, prodotti alimentari).
L’importanza del petrolio e’ diminuita negli ultimi anni ed esso rappresenta attualmente il 9% del PIL. Oltre il
90% della sua produzione e’ prerogativa di sole due aziende, la Total E&P Cameroon (sussidiaria della francese Total) e la Pecten, sussidiaria della Royal Dutch/Shell, anche se negli ultimi anni si e’ verificata un’intensificazione dell’attivita’ di esplorazione da parte anche di altre compagnie petrolifere.
In Camerun circa la meta’ del PIL viene generato dal settore informale. L’occupazione formale e’ suddivisa
equamente tra il settore pubblico e il settore privato dell’economia. Il tasso medio di disoccupazione viene
stimato intorno al 10%. Dal lato della domanda, i consumi rappresentano oltre il 70% del PIL. L’economia resta
comunque molto vulnerabile rispetto alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.
A partire dal 1995, il paese ha vissuto un periodo di crescita ininterrotta, a seguito dell’impegno del governo
a perseguire riforme strutturali e prudenti politiche macroeconomiche. Dal 2006 al 2008, la crescita reale del
PIL del Camerun si e’ mantenuta lungo un ritmo medio del 3,3% annuale, ancora insufficiente per ridurre significativamente i livelli di poverta’ del paese, a causa sia della tendenziale riduzione della produzione petrolifera
sia dei problemi sperimentati dalla produzione non petrolifera, nell’ambito del difficile contesto che caratterizza
l’ambiente per la condotta degli affari.
Secondo il Fondo Monetario, nel 2009 il tasso di aumento del PIL reale e’ stato pari al 2%, in rallentamento
rispetto al 2,9% del 2008, ancorche’ superiore rispetto alle aspettative. Il paese e’ stato colpito severamente
dalla crisi economica internazionale attraverso la contrazione dei prezzi delle commodities primarie, la riduzione
della domanda internazionale rivolta alle principali materie prime esportate dal Camerun (legname, cotone e
gomma), a cui si e’ associata la compressione degli investimenti esteri e delle entrate per rimesse degli emigranti. La crescita e’ stata quindi sostenuta in particolare dal settore agricolo e dal settore delle costruzioni,
anche se, per quanto concerne quest’ultimo, l’attivita’ ha mostrato un rallentamento rispetto alle recenti
performance, dovuto alle difficolta’ del governo di finanziare gli investimenti infrastrutturali pubblici in fase avanzata di realizzazione ed alla scarsita’ di nuovi progetti. Il settore forestale, che ha registrato dinamiche espansive fino alla fine del 2008, nel 2009 ha sperimentato una fase di netta contrazione, associata alla debolezza
della domanda internazionale, ed analoga congiuntura ha sperimentato l’attivita’ manifatturiera.
Il settore dei servizi, in particolare quelli finanziari e di telecomunicazione, ha mantenuto un profilo di espansione alquanto robusto, sostenuto dalla tenacia della domanda interna.
Le prospettive macroeconomiche del paese indicano una progressiva accelerazione della crescita, associata
prevalentemente al miglioramento della domanda internazionale. La prevista riduzione sistematica della produzione petrolifera porra’ vincoli allo sviluppo economico del paese che continuera’ prevalentemente a venire
trainato dall’agricoltura e dalle costruzioni, mentre il settore del legname dovrebbe mostrare una graduale
ripresa dalla crisi del 2009, analogamente alla produzione manifatturiera, sospinta dall’espansione dei lavori
civili, mentre continuera’ la robusta performance dei servizi finanziari e di telecomunicazione, grazie ai cospicui
investimenti correlati alla robusta domanda. Proprio dal lato della domanda, la crescita verra’ prevalentemente
sostenuta dai consumi privati e dagli investimenti fissi lordi, mentre ancora debole si manterra’ il contributo
delle esportazioni nette. Per il 2010 il Fondo Monetario stima un tasso di crescita del PIL reale pari al 2,6%
rispetto al 2009 e ne prevede una lieve accelerazione al 2,9% nel 2011.
Commercio mondiale
Negli ultimi anni, il grado di apertura internazionale del Camerun, misurato dal rapporto percentuale tra esportazioni ed importazioni di merci e servizi sul PIL e’ giunto al livello massimo del 68,9% nel 2007, per poi dimi-
nuire al 65,1% nel 2008 e al 52,4% nel 2009, quale contraccolpo della crisi economica internazionale e della correlata riduzione
dei volumi del commercio mondiale. La bilancia commerciale negli ultimi anni ha registrato dei segni positivi, grazie all’aumento
delle vendite petrolifere, sostenute dalle relative quotazioni internazionali.
La base esportativa del Camerun e’ tra le piu’ diversificate, nell’ambito dei paesi membri della comunita’ CEMAC. Accanto al petrolio, che costituisce circa il 50% del valore delle vendite estere, il paese esporta legname, cotone, cacao, caffe’ e frutta tropicale.
L’alluminio rappresenta la principale voce merceologica delle esportazioni manifatturiere. Le importazioni sono ampiamente diversificate. Tuttavia, anche per esse, i carburanti rappresentano la principale voce degli acquisti dall’estero del paese (oltre un quarto
del totale), seguiti dai beni capitali, necessari per gli investimenti, in particolare, negli ultimi anni, quelli destinati al completamento
dell’oleodotto Chad-Camerun, finanziato dalla Banca Mondiale, ma anche nell’ambito del settore manifatturiero.
In generale, l’Unione Europea e’ il principale partner commerciale del Camerun. Nel mese di gennaio 2009, il Camerun e l’Unione Europea hanno firmato un temporaneo Economic Partnership Agreement, destinato ad essere sostituito con un nuovo accordo definitivo, che riguardera’ l’intera regione dell’Africa Centrale, accordo che dovrebbe garantire al Camerun il trattamento
di accesso preferenziale sul mercato europeo. In contropartita, il Camerun ha accettato di liberalizzare l’80% delle importazioni
dall’Unione Europea, escludendo alcuni prodotti agricoli e manifatturieri considerati sensibili.
Investimenti Diretti Esteri
Secondo le statistiche piu’ recenti del World Investment Report dell’UNCTAD, i flussi di investimenti diretti esteri in Camerun
sono stati pari a 260 milioni di dollari nel 2008, in leggero ridimensionamento rispetto ai 284 milioni dell’anno precedente. Le
principali iniziative di internazionalizzazione riguardano soprattutto i nuovi progetti nel settore petrolifero da parte delle compagnie straniere presenti nel paese, Total e Pecten (Shell). Tuttavia, in generale, il livello degli investimenti nel paese viene considerato inferiore al potenziale, peraltro di dimensione nettamente inferiore al valore dei flussi che si stanno dirigendo verso altri
paesi confinanti (ad es. Guinea Equatoriale, Chad, Congo).
Tra gli investimenti piu’ rilevanti, gli Stati Uniti, negli ultimi anni, hanno fatto registrare un forte aumento della propria presenza in
Camerun, soprattutto nel settore petrolifero e minerario (cobalto e nikel), ma anche della generazione e distribuzione elettrica
(azienda elettrica nazionale privatizzata AES-Sonel) e degli hotel. Gli Stati Uniti detengono in Camerun il piu’ grande investimento
in Africa sub-sahariana, l’oleodotto Chad-Camerun, di proprieta’ del consorzio Exxon-Mobil e Chevron-Texaco, in partenariato
con la Petronas della Malaysia. La Francia, per ovvii motivi legati al passato coloniale, continua a vantare una lunga tradizione
di partenariato economico con il paese ed una massiccia presenza nelle sue attivita’ economiche. I francesi sono proprietari
di tre delle dodici banche commerciali del paese, di cementifici (Cimencam, sussidiaria di Lafarge), di zuccherifici, di una delle
tre imprese di telefonia cellulare (Orange); interessi francesi sono presenti anche nel settore ferroviario privatizzato (Camrail),
in collaborazione con un socio sudafricano maggioritario. Le imprese francesi hanno tuttavia ceduto l’attivita’ di produzione di
alluminio (Alucam) al gruppo anglo-australiano Rio Tinto e l’Hotel Meridien al gruppo americano Starwood. Il terzo operatore di
telefonia mobile, oltre alla francese Orange e all’impresa statale Camtel, e’ costituito dalla sudafricana MTN. Un gruppo sudafricano ha anche acquisito la Cameroon Development Corporation, storica azienda pubblica di produzione di te’ ora denominata
Cameroon Tea Estate.
Cina, Corea del Sud, Sudafrica, Marocco ed India negli ultimi anni stanno accrescendo il proprio coinvolgimento nell’economia
camerunese.
Rapporti economici tra Italia ed il Camerun
L’Italia registra sistematici ed ampi disavanzi mercantili con il Camerun, indotti dall’elevato livello delle importazioni (petrolifere)
rispetto alle esportazioni del nostro paese. Nel 2009, il deficit si e’ ridotto a 291 milioni di euro, rispetto a 475 milioni di euro del
2008, per l’effetto combinato di una flessione del 12% delle esportazioni e di una contrazione a ritmo nettamente superiore,
pari al 35% rispetto al 2008, del valore in euro delle importazioni italiane dal Camerun.
Le macchine per impieghi speciali (macchine e apparecchi meccanici) hanno rappresentato la principale voce delle esportazioni italiane in Camerun nel 2009, le cui vendite fatto registrare una flessione del 23,4% rispetto all’anno precedente, per un
valore complessivo di circa 10,6 milioni di euro. Articoli in materie plastiche, altri prodotti in metallo, e prodotti chimici hanno fatto
registrare valori delle vendite italiane superiori a 4 milioni di euro e si sono collocati rispettivamente al secondo, terzo e quarto
posto della graduatoria delle principali categorie merceologiche esportate dall’Italia verso il Camerun nel 2009.
Il petrolio ha ovviamente rappresentato la principale voce merceologica delle importazioni italiane dal Camerun anche nel 2009,
con valori (263 milioni di euro) in netta flessione, pari a circa il 30%, rispetto all’anno precedente. Al secondo posto, ancorche’
con valori molto inferiori, si sono collocati gli acquisti di legname che hanno mostrato anch’essi una netta flessione, pari al 51%
rispetto al 2008. Prodotti in legno, metalli e prodotti agricoli hanno costituito le altre principali voci delle importazioni italiane di
merci dal Camerun nel 2009.
In Camerun non esistono investimenti di grandi imprese italiane. Esiste peraltro una discreta presenza imprenditoriale concentrata nell’ambito del settore forestale e della trasformazione del legname, mentra alcune attivita’ di imprenditori di nazionalita’
italiana si segnalano nei settori dei trasporti, delle costruzioni, nei servizi e nell’agro-alimentare. In Camerun e’ presente una delle
Imprese Sociali del gruppo Ferrero.
Presenza Istituzionale Italiana in Camerun:
Ambasciata d’Italia a Yaoundé:
Quartier Bastos
B.P. 827 Yaoundé (Camerun)
Tel: +237-2220 33 76 / 2221 21 98
Fax: +237-2221 52 50
e-mail: [email protected]
Ambasciatore: Stefano Pontesilli
Ufficio ICE Africa sub-sahariana:
Italian Trade Commission
42 Chester Road
2196 Parkwood, Johannesburg (Sud Africa)
Tel: +27 11 8808383
Fax: +27 11 8809040
E-mail: [email protected]
Direttore: Gianpaolo Bruno
a cura dell’Ufficio ICE di Johannesburg