Il Sistema Moda nell`attuale contesto macroeconomico

Sistema Moda Italia
Come valorizzare il Tessile Moda Italiano
Il Sistema Moda nell’attuale contesto
macroeconomico
Gregorio De Felice
Servizio Studi e Ricerche
Milano, 4 aprile 2013
Agenda
1
Alla ricerca della ripresa: tre diverse strategie nei
paesi industrializzati
2 L’economia italiana: emergenza crescita
3 Il Sistema Moda italiano: export strada obbligata
1
Tre diversi percorsi verso la ripresa
Variazioni cumulate del PIL a prezzi costanti per il periodo 2010-2014
Stati Uniti
11.3
Giappone
9.7
Area euro
3.4
Paesi Area euro
Germania
10.2
Francia
4.4
Italia
-1.2
Spagna
-2.5
-4
-2
0
2
4
Le aree ombreggiate indicano le previsioni di crescita del PIL per il biennio 2013-2014.
Fonte: Servizio Studi e Ricerche, Intesa Sanpaolo
2
2
6
8
10
12
USA – bilanci delle famiglie risanati e consumi in crescita
■ La ricchezza netta continua a crescere, grazie al calo delle passività e all’aumento
del valore della ricchezza finanziaria e immobiliare.
■ Consumi in crescita nonostante l’aumento delle imposte di inizio 2013. L’incremento
dei reddito da lavoro contribuirà a sostenere la spesa delle famiglie.
USA - Ricchezza netta e indebitamento
delle famiglie
680
135
130
630
125
580
120
115
530
110
480
dic-02
105
dic-04
dic-06
dic-08
Ricchezza netta/Redd. Disp., sx
Fonte: Federal Reserve Board, Flow of Funds
3
3
dic-10
dic-12
Debito/redd. Disp., dx
Edilizia residenziale: un contributo positivo alla crescita
■ Gli investimenti residenziali crescono, spinti anche dal basso numero di case
invendute e da tassi sui mutui sui minimi storici.
■ La vera svolta è data dai prezzi delle case finalmente in aumento.
USA - Nuovi cantieri e vendite di case
2500
70
60
50
40
30
20
10
0
2000
1500
1000
500
gen-06 apr-07
USA - Prezzi delle case
lug-08
Nuovi cantieri, '000, sx
NAHB-vendite, dx
ott-09
220
230
200
210
180
190
160
170
140
150
120
100
130
ago-00 ago-02 ago-04 ago-06 ago-08 ago-10 ago-12
gen-11 apr-12
media cantieri, '000, sx
NAHB vendite attese, dx
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
Nota: I dati sull’asse di destra sono gli indici di vendite correnti
e di vendite attese dell’indagine di fiducia dei costruttori
(National Association of Homebuilders).
Prezzi Case-Shiller, 20 aree metropolitane, dx
Prezzi FHFA, sx
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
4
4
Giappone – dai nuovi vertici della BoJ maggiori
stimoli monetari
Il nuovo vertice della Banca centrale giapponese (Kuroda, Iwata, Nakaso) è stato
selezionato in base alla posizione dei candidati sulle politiche anti-deflazione.
La Banca centrale probabilmente introdurrà nuove misure di stimolo ad aprile. I
programmi esistenti saranno modificati con un aumento del ritmo di acquisti di
JGB e con un allungamento delle scadenze dei JGB acquistati.
Giappone - aspettative di inflazione e tassi reali
1.4
1.2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
-0.2
0.4
0.2
0
-0.2
-0.4
-0.6
-0.8
-1
gen-12
apr-12
lug-12
ott-12
gen-13
tassi reali a 5 anni, JGB, sx
inflazione implicita a 5 anni, JGB, dx
Fonte: Bloomberg
5
Area euro – possibile una svolta nel ciclo
Il peggio di questo ciclo dovrebbe essere alle spalle. Gli indici di fiducia hanno
svoltato tra fine 2012 e inizio 2013 ma rimangono su livelli ancora depressi. La
crescita del PIL nell’Area euro potrebbe, quindi, rimanere in territorio negativo ancora
per alcuni mesi. La ripresa dovrebbe essere innescata dal recupero di domanda
mondiale. Dall’estate ci aspettiamo un recupero anche della domanda interna.
Area euro - domanda estera e manifatturiero
Area euro - indici PMI e indicatori di fiducia
65
5
60
3
55
50
45
40
35
60
55
10
50
5
1
45
0
-1
40
-5
-3
35
-10
-5
30
-15
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13
98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13
PMI Global t-1
PMI Manuf AE
Indice Comm.Int, Emerg., dx
PMI Composito
PIL AE aa%, dx
Indice di fiducia economica dev.st., dx
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Markit. Commissione UE ed Eurostat
6
Il meccanismo di trasmissione della politica
monetaria europea è in difficoltà
A causa della crisi del debito sovrano i tassi di interesse sono più alti dove la
domanda è più bassa e viceversa.
Politica monetaria accomodante per i paesi core…
04
03
02
01
00
-01
-02
-03
… ma restrittiva per i periferici
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
Centro
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13
Periferia
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13
Tassi a 2 anni defl con CPI, T-3
Tassi a 2 anni defl con CPI, T-3
Domanda interna aa% mm a 1 anno
Domanda interna aa% mm a 1 anno
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg ed Eurostat
7
Ripresa più robusta rinviata al 2014
La crescita mondiale dovrebbe rimanere sui livelli del 2012, sostenuta da paesi
emergenti e Stati Uniti. Nel 2014 la crescita si assesterà al 4% circa.
Variazioni a/a del PIL a prezzi costanti
2010
2011
2012
2013p
2014p
Stati Uniti
-3.1
2.4
1.8
2.2
1.8
3.1
Giappone
-5.5
4.7
-0.5
2.0
0.8
2.2
Area euro
-4.3
2.0
1.5
-0.5
-0.5
0.9
- Germania
-5.1
4.0
3.1
0.8
0.5
1.8
- Francia
-3.1
1.6
1.7
0.0
-0.1
1.2
- Italia
-5.5
1.7
0.5
-2.4
-1.5
0.5
- Spagna
-3.7
-0.3
0.4
-1.4
-1.6
0.4
0.0
5.0
5.1
2.6
2.9
4.7
-5.6
3.6
3.7
2.8
2.2
3.1
America Latina*
Cina*
0.0
5.0
5.1
2.6
2.9
4.1
9.2
10.4
9.3
7.8
7.9
8.2
India*
1.9
3.8
7.5
4.4
5.4
6.9
-0.6
5.1
3.9
3.2
3.3
4.1
OPEC
Europa Orientale**
*Crescita mondiale
* IMF forecasts: gennaio 2013 aggiornamento del WEO di Ott. 2012 ** L'aggregato include solo i paesi dove risiedono controllate ISP
Fonte: Servizio Studi e Ricerche, Intesa Sanpaolo
8
Agenda
1
Alla ricerca della ripresa: tre diverse strategie nei
paesi industrializzati
2 L’economia italiana: emergenza crescita
3 Il Sistema Moda italiano: export strada obbligata
9
Italia: il barometro del ciclo segnala ancora recessione
La fase di ripresa/espansione è durata solo pochi mesi tra fine 2010 e inizio 2011.
Il ciclo è poi è tornato in territorio recessivo a causa degli effetti della crisi del debito
(politica fiscale + condizioni finanziarie restrittive). Ora, almeno nell’industria, la
recessione sembra attenuarsi (continuano a peggiorare i giudizi correnti, ma iniziano
a migliorare le attese).
Giudizi e attese sulla produzione dall’indagine Istat sulle imprese manifatturiere
Medie mobili a 3 mesi
A
25
20
T
Ripresa
15
Espansione
03/11
10
T
5
Recessione
0
E
Mar 13
-5
-10
S
Rallentamento
-15
Dic 08
-20
E
-25
-65
-60
-55
G
-50
-45
I
-40
-35
-30
-25
U
-20
D
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
10
-15
-10
I
-5
0
5
Z
10
15
I
20
Italia: emergenza crescita
I rischi sullo scenario di crescita restano verso il basso, il principale dei quali è
costituito dall’impasse politico. Rischi verso l’alto solo per l’export.
È peggiorato di molto il quadro sul mercato del lavoro. Unico sollievo per le
famiglie sarà il calo del tasso di inflazione.
Necessario stimolare la ripresa economica: l’inseguimento immediato degli
obiettivi sul debito può essere controproducente.
2012
2013
2014
PIL (prezzi costanti)
Consumi privati
Investimenti fissi
Consumi collettivi
Esportazioni
Importazioni
Var. scorte (contr. % PIL)
-2.4
-4.3
-8.0
-2.9
2.2
-7.8
-0.6
-1.5
-2.1
-3.6
-0.9
3.0
-2.8
-1.1
0.5
0.3
0.6
-0.4
3.3
2.1
-0.2
Deficit (% Pil)
-3.0
-3.0
-2.5
127.0
130.3
130.3
3.0
10.6
1.9
12.3
2.2
12.3
Debito (% Pil)
CPI (a/a)
Disoccupazione (%)
Variazioni percentuali sul periodo precedente - salvo ove diversamente indicato. Fonte: Intesa Sanpaolo
11
Quadro debole per i consumi
Il 2013 sarà il sesto anno consecutivo di contrazione (stimiamo del 2,7%) del
reddito disponibile reale delle famiglie (dopo una flessione del 4.4% nel 2012).
Da fine 2007, la contrazione è del 9,7%.
Il tasso di risparmio nel nostro scenario si stabilizzerà al 7,9% (un livello ormai
ben inferiore a quello medio delle famiglie europee).
Tasso di risparmio (Italia vs AE)
Consumi e reddito disponibile reale
16
15
14
13
12
11
10
9
8
7
d-00
107
105
103
101
99
97
95
d-01
g-03
d-04 g-06
Consumi
d-07 g-09
d-10
g-12
Potere d'acquisto
Fonte: ISTAT, Eurostat e previsioni Intesa Sanpaolo
12
Italia
d-02
d-04
Area Euro
d-06
d-08
d-10
d-12
L’industria è in via di stabilizzazione
La ripresa sarà trainata dagli ordini dall’estero: è sempre più evidente la divergenza
rispetto all’andamento delle commesse dal mercato domestico.
Evidente la divergenza tra ordini domestici
e ordini dall’estero
64
60
56
52
48
44
40
36
32
4
2
0
-2
-4
-6
-8
02
03
04
05
06
07
PMI man.,ord.est .(sx)
08
09
10
PMI man.,ord.int .(dx)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT, Markit Economics
13
11
12
L’export si conferma vivace a inizio 2013
I dati di gennaio hanno confermato la vivacità dell’export italiano in particolare verso i
Paesi extra-UE (in accelerazione su dicembre del 3,9%, +17,6% su gennaio 2012).
I mercati più dinamici all’export sono i Paesi ASEAN, OPEC, Giappone, Cina e EDA;
vicina al 20% anche la crescita dell’export verso USA e Svizzera.
Meno positivi i dati verso i mercati UE27: +2,6% rispetto a gennaio 2012 ma -0,7%
rispetto a dicembre 2012.
Bilancia commerciale in territorio stabilmente positivo verso i
Paesi sia UE che extra-UE (milioni di euro)
800
400
0
-400
-800
-1200
-1600
-2000
-2400
-2800
-3200
Bil. Comm. Tot.
Bil. Comm. Ue
Bil. Comm. Extra-Ue
2005
2007
2009
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
14
2011
2013
Agenda
1
Alla ricerca della ripresa: tre diverse strategie nei
paesi industrializzati
2 L’economia italiana: emergenza crescita
3 Il Sistema Moda italiano: export strada obbligata
15
Il Sistema Moda soffre sul mercato interno
Nel 2012 il fatturato del tessile-abbigliamento italiano è calato del 4,7% circa,
penalizzato dal mercato interno, in forte sofferenza.
Fatturato del Sistema Moda (2012, var. % a prezzi correnti)
4,0
2,0
2,1
Manifatturiero
Sistema Moda
0,7
0,0
-2,0
-4,0
-6,0
-4,5
-4,7
-8,0
-7,3
-10,0
-9,6
Moda gennaio 2013:
Fatturato interno -7,0%
Fatturato estero +6,8%
Totale: -2,7%
-12,0
Totale
Interno
Sistema Moda: Tessile e Abbigliamento . Fonte: Intesa Sanpaolo su dati da ISTAT
16
Estero
Consumi di vestiario e calzature: un crollo senza
precedenti
Nel 2012 i consumi di vestiario e calzature delle famiglie italiane sono crollati di oltre il
10% a prezzi costanti, un dato fortemente negativo mai sperimentato dagli anni ‘70.
20,0
Consumi di vestiario e calzature (variazione a prezzi concatenati*)
15,0
10,0
5,0
0,0
-2,7
-5,0
-4,6
-6,3
-10,0
-10,2
-15,0
1972
1976
1980
1984
1988
1992
1996
2000
2004
2008
* Prezzi concatenati base 2000 dal 1970 al 1990 e base 2005 dal 1990 al 2012. Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
17
2012
Crescita affidata all’export sui mercati non-UE…
La crescita è affidata unicamente alla componente estera con le esportazioni che
crescono dello 0,7%, grazie all’apporto dei mercati non UE27 (+6,4%).
Evoluzione delle esportazioni del Sistema Moda nel 2012 (var. %, prezzi correnti)
8,0
6,4
6,0
4,0
Moda gennaio 2013:
UE27 +1,8%
Extra-UE +14,1%
Totale: +6,9%
2,0
0,7
0,0
-2,0
-4,0
-3,9
-6,0
UE27
nonUE27
Fonte: Intesa Sanpaolo da ISTAT
18
Totale
… in particolare in Russia, Giappone, Cina e Stati Uniti…
Negativi i dati verso Germania, Spagna, Romania e Francia. Si registrano ottimi
risultati in Russia, Cina, Giappone e Stati Uniti.
Esportazioni del Sistema Moda nel 2012 (milioni di euro e var.% a prezzi correnti)
3500
3000
Germania
Francia
Milioni di €
2500
2000
Stati Uniti
Spagna
1500
UK
Svizzera
Russia
1000
Romania
Paesi Bassi
Hong Kong
Cina
500
0
-10,0
Giappone
-5,0
0,0
5,0
Var. %
Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
19
10,0
15,0
20,0
… guadagnando quote di mercato
L’analisi delle importazioni di Stati Uniti e Cina a livello settoriale rivela come l’Italia
abbia registrato una dinamica superiore rispetto al totale, evidenziando il nostro
guadagno di quote su questi mercati nell’abbigliamento.
Evoluzione delle importazioni del Sistema Moda nel 2012 (Var.%, dollari correnti)
Stati Uniti
Cina
Totale
Totale
Tessile
Tessile
Abbigliamento
Abbigliamento
Italia
-2
0
2
4
Italia
Mondo
6
0
8
5
10
Mondo
15
20
Fonte: Intesa Sanpaolo su dati US Census Bureau (classificazione NAICS) e China General Administration of Customs (classificazione HS).
Variazioni calcolate sui valori in US$.
20
Soffre il tessile…
Il maggiore peso dei mercati UE-27 condiziona i risultati del tessile mentre
l’abbigliamento riesce a beneficiare della domanda di beni di lusso sui mercati
internazionali.
Evoluzione delle esportazioni del Sistema Moda nel 2012 (var.%, prezzi correnti)
4,0
3,2
3,0
2,0
0,7
1,0
0,0
-1,0
Gennaio 2013:
Tessile: +6%
Abbigliamento: +7,3%
-2,0
-3,0
-4,0
-3,6
Prodotti tessili
Articoli di abbigliamento
Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
21
Sistema Moda
…dove rimangono lontani i livelli pre-crisi
I livelli di esportazioni pre-crisi (2007) rimangono molto lontani nel tessile e, in
particolare, in alcuni importanti distretti industriali.
Esportazioni dei distretti tessili* distanza dal 2007 (var.% 2007-12, prezzi correnti)
Biella
-2,9
Arezzo
-3,4
Como
-14,2
Totale distretti tessili
-23,7
Val Seriana
-25,9
Gallaratese
-26,4
Prato
-32,6
Schio-Thiene-Valdagno
Treviso
-33,8
-43,0
-50,0
-40,0
* Solamente codice ATECO 132 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
22
-30,0
-20,0
-10,0
0,0
Anche in prospettiva sempre più dipendenti dall’estero
Saldo commerciale e propensione
all’export nel Sistema Moda italiano
11000
54,0
2012: Import –10,1%
Saldo: 8,6 miliardi
10000
52,0
50,0
9000
48,0
8000
46,0
7000
44,0
6000
42,0
5000
40,0
2008
2009
2010
2011
2012
2013
esportazioni/produzione (in % sc.dx)
saldo commerciale (milioni di euro)
Fonte: Intesa Sanpaolo-Prometeia
23
2014
Internazionalizzazione, qualità e marchi le chiavi del
successo
Evoluzione del fatturato 2008-11 delle imprese del tessile abbigliamento
(var.%)
Imprese CON appartenenza a gruppo
Imprese SENZA appartenenza a gruppo
+2,3%
Imprese CON attività di export
Imprese SENZA attività di export
+5,2%
Imprese CON appartenenza a reti
Imprese SENZA appartenenza a reti
+5,4%
Imprese CON marchi
Imprese SENZA marchi
+5,5%
Imprese CON certificazioni ambientali
Imprese SENZA certificazioni ambientali
+7,4%
Imprese CON certificazioni di qualità
Imprese SENZA certificazioni di qualità
+18,6%
-5
0
5
10
Fonte: Intesa Sanpaolo da database ISID dati relativi a 5028 imprese del tessile abbigliamento
24
15
20
25
PMI più in difficoltà nell’attivare i fattori strategici
Diffusione delle strategie non-price (% di imprese)
100
90
80
Micro e Piccole
70
Medie e grandi
60
50
40
30
20
10
0
Reti
Ambiente
Qualita
Marchi
internazionali
Gruppo
Attività
esportativa
Micro e Piccole imprese fatturato da 750 mila a 2 milioni di euro; Medie e Grandi imprese: fatturato oltre i 2 milioni di euro
Fonte: Intesa Sanpaolo da database ISID dati relativi a 5028 imprese del tessile abbigliamento
25
Conclusioni
Lo scenario dell’economia italiana si presenta critico: anche nel 2013
difficilmente i consumi interni registreranno una crescita.
Il Sistema Moda dovrà continuare, pertanto, a cercare fonti di crescita sui
mercati esteri.
I dati sull’andamento delle esportazioni italiane del settore nel 2012 sono
confortanti, ma grazie quasi esclusivamente all’affermazione dell’Italia come
fabbrica del lusso.
L’evoluzione dell’economia mondiale continuerà nel 2013 a sostenere gli
sforzi degli esportatori italiani. Solo l’Area euro, infatti, resterà in recessione.
Il resto del mondo godrà di buoni tassi di sviluppo grazie a politiche fiscali e
monetarie espansive.
Occorrerà spingere ulteriormente sul fronte internazionale, dove risultano
vincenti le imprese con un migliore posizionamento competitivo: più qualità,
più marketing, più innovazione.
Le PMI faticano ad attivare con successo molti di questi fattori: un
rafforzamento dimensionale, anche tramite reti e consorzi è auspicabile.
26