Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. ELEMENTI INNOVATIVI NEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE DI MARKETING IN RETE. L’INTERNET ADVERTISING. di Maria Vernuccio1 Sommario: 1. Introduzione; 2. Aspetti innovativi dei processi di comunicazione digitale; 3. L’impatto di Internet sulla comunicazione di marketing; 4. L’Internet Advertising; 4.1 Gli strumenti operativi della pubblicità elettronica; 4.2 misurazione dei risultati e modelli di pricing; 4.3. gli attori coinvolti nella comunicazione di marketing in rete; 5. Conclusioni. 1. Introduzione Nell’attuale stato concorrenziale di ipercompetizione, che si manifesta in un mercato tendenzialmente globale ed in rapida evoluzione, l’affermazione di Internet come fenomeno mediatico e nuovo canale commerciale rappresenta una variabile influente sulle strategie d’impresa e sul mutamento del tradizionale paradigma di marketing2 . Peraltro l’impresa, sviluppando i propri percorsi strategici, può assegnare livelli di criticità e ruoli assai diversi all’Internet marketing ovvero all’utilizzo dell’infrastruttura digitale e dei suoi strumenti per il perseguimento degli obiettivi di mercato3 . Quale che sia l’importanza ricoperta dall’Internet marketing nell’ambito della più generale strategia d’impresa, sottolineiamo in via preliminare che le significative opportunità di business dischiuse alle organizzazioni imprenditoriali dalle potenzialità di elaborazione dati e di interattività delle più recenti applicazioni dell’Information and Communication Technology (di seguito ICT) vanno inserite nel quadro di un cambiamento paradigmatico dell’approccio al marketing, che evolve dalla tradizionale cultura del mass marketing verso nuove filosofie di gestione delle relazioni impresa-mercato riconducibili ai principi del marketing relazionale4 . Difatti, in un’ottica di creazione di valore di lungo periodo, l’innovazione fondamentale che si rinviene nello svolgimento dei processi di marketing non riguarda solo l’applicazione dell’insieme di logiche e di strumenti del marketing interattivo grazie alle nuove tecnologie disponibili per la raccolta di una maggior quantità di informazioni sul “cliente-oggetto conoscibile” e la conseguente definizione 1 Dottoranda di ricerca in “Economia e finanza nel governo dell’impresa” presso il Dipartimento di Scienze della gestione d’impresa dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. 2 Il modo di concepire il marketing è fortemente influenzato dalle dinamiche evolutive in corso nell’ambiente dove le organizzazioni imprenditoriali operano e, in particolare, dall’innovazione tecnologica. Ad esempio, il tradizionale approccio di marketing management, che trova massima sintesi nel paradigma delle “4P”, è sorto negli anni ‘50-’60 nella grande impresa integrata americana, la quale ricercava il controllo dei mercati di fornitura e di vendita. Oggi, il marketing può intendersi come un processo economico-sociale in cui è attivamente coinvolta una pluralità di portatori di interesse ed al quale è assegnato eminentemente il compito di collegare l’impresa alle diverse entità influenti presenti nell’ambiente per il raggiungimento di obiettivi di sopravvivenza e sviluppo nel medio e lungo periodo. 3 Semplificando l’estrema varietà della pratica odierna, è possibile individuare tre gradi di importanza dell’Internet marketing nella strategia d’impresa: 1) il livello tattico: attualmente la maggior parte delle aziende utilizza solo alcuni degli strumenti virtuali, interpretandoli alla stregua di nuove leve operative del marketing mix; 2) il livello strategico: è il caso delle sempre più numerose imprese operanti sia offline sia, più recentemente, nel canale virtuale, le quali riconoscono pari rilevanza alla strategie di Internet marketing ed al relativo complesso di strumenti (ad esempio, il sito web) rispetto alle strategie preesistenti legate ai canali fisici; 3) il livello core business: laddove si riscontra una coincidenza tra la strategia generale dell’impresa e la strategia di Internet marketing. Ciò avviene, ad esempio, nelle cosiddette “dot.com”, imprese nate per operare unicamente nel market space. Per approfondimenti in merito si veda Ziliani C., E-marketing. Direct, database e internet marketing, McGraw-Hill, 2001. 4 Del rapporto tra l’attuazione dei principi del marketing relazionale e l’ICT si dirà nel prosieguo del lavoro; anticipiamo in questa sede la definizione di Gronröos (1996), uno dei componenti della scuola nordica che ha sviluppato il filone di studi sull’approccio relazionale: “Relationship marketing thus differs from traditional mass marketing since it does not seek a temporary increase in sales, but attemps to create involvement and product loyalty by building a permanent bond with the customer”. 1 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. di segmenti sempre più ristretti fino al cosiddetto segment of one marketing, ma anche e soprattutto l’utilizzo dell’accresciuto potenziale interattivo per la costruzione ed il mantenimento nel tempo di relazioni con il “cliente-soggetto” fondate su elementi quali il dialogo, il reciproco scambio di conoscenze e la fiducia. In termini ancora più generali, seguendo la prospettiva relazionale, l’impresa dovrebbe ricercare in modo continuativo un progressivo avvicinamento con le entità influenti dell’ambiente di riferimento, ovvero con i sovrasistemi rilevanti (Golinelli G. M., 2001), innanzitutto attraverso lo sviluppo di un processo di comunicazione tendenzialmente interattiva e integrata (Fiocca R., Ostillio M.C., 1997). Infatti, essendo il flusso comunicativo il vettore delle relazioni dell’impresa con l’ambiente, esso deve essere valutato e gestito in termini ampi ed unitari, mediante l’integrazione delle aree della comunicazione interna, istituzionale, di marketing, ed economicosocietaria. Alla luce di queste brevi riflessioni introduttive, il presente lavoro intende approfondire le specificità della comunicazione tramite Internet, per poi trattare il ruolo emergente giocato dal media digitale nella gestione dei flussi comunicativi tra impresa e mercato, analizzando, in particolare, i nuovi strumenti virtuali finalizzati all’impostazione della relazione con il cliente. Tra questi ultimi, ampio spazio sarà riservato allo studio dell’insieme di attività di comunicazione commerciale in rete denominato Internet Advertising. 2. Aspetti innovativi dei processi di comunicazione digitale L’avvento del computer, dopo l’invenzione della scrittura e l’innovazione della stampa, segna la “terza rivoluzione delle comunicazioni” (Williams F. et al., 1988). Tale locuzione identifica il processo di radicale e pervasivo cambiamento in atto nelle società occidentali5 , che concerne non solo l’evoluzione dei singoli mezzi di comunicazione ed i rapporti tra gli stessi, ma anche le complesse implicazioni che questo profondo mutamento determina su ogni aspetto dello scenario economico e sociale. Basti pensare, a titolo d’esempio, ad alcune trasformazioni dell’economia: i mercati, caratterizzati da crescente turbolenza ed elevata imprevedibilità, diventano globali in quanto il trasferimento della conoscenza risulta sempre più rapido ed efficiente (Vicari S., 1991); le dinamiche di convergenza settoriale conoscono una notevole accelerazione a partire dalle attività basate sulla comunicazione e la gestione delle informazioni; gli organismi imprenditoriali riducono i livelli gerarchici e si strutturano organizzando reti di risorse distribuite fra soggetti diversi. Con l’affermazione degli elaboratori elettronici trovano diffusione i cosiddetti new media cui sono riconducibili tutti gli strumenti di comunicazione che utilizzano la tecnologia elettronica e digitale6 . Lo svolgimento dei processi comunicazionali attraverso i canali digitali presenta caratteristiche innovative legate a particolari driver tecnologici che sintetizziamo come segue: 5 Detti sistemi sociali vengono oggi denominati “società dell’informazione”, significando con tale terminologia lo stadio di evoluzione raggiunto dalle società nelle quali le attività di servizio, in alternativa a quelle dell’agricoltura e dell’industria, diventano motore dello sviluppo. In tali contesti, infatti, l’informazione diviene fattore propulsivo nei processi di creazione di valore e per tale via ridefinisce le regole del gioco competitivo dei mercati globali. 6 La tecnologia di comunicazione è definita da Williams (1996) come un “qualsiasi strumento, mezzo o conoscenza che assiste l’uomo nelle comunicazioni”. 2 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Tabella 1. I driver tecnologici della comunicazione digitale DRIVER TECNOLOGICI Tale riduzione dipende dalla curva di esperienza e dalle - Riduzione dei costi di produzione economie di scala nella produzione di componenti elettronici. A seguito dello sviluppo della tecnologia satellitare, delle fibre - Minore importanza della distanza ottiche e della cablatura sottomarina. Pur essendo stabile dall’invenzione del telegrafo (gli impulsi elettrici non possono viaggiare ad una velocità maggiore di - Aumento della velocità quella della luce), questa variabile è aumentata a livello di sistema poiché le comunicazioni veloci sono accessibili ad un numero crescente di soggetti. Questo aspetto è connesso al costo decrescente dell’ampiezza - Aumento del volume di banda (bandwidth), che indica il numero di byte/informazioni trasferibili nell’unità di tempo. La comunicazione si diversifica ovvero aumenta la varietà - Aumento della varietà di canale delle fonti a seguito della diffusione di accessi decentralizzati (sia per la ricerca che per la distribuzione di informazioni) Aumenta la comunicazione a due vie ovvero la possibilità di - Aumento dell’interattività rispondere in modo differenziato e flessibile al messaggio trasmesso da una fonte di comunicazione vicina o lontana. Intesa sia come upgrading modulare del sistema di base - Aumento della compatibilità utilizzato sia come interconnettibilità di d iversi sistemi. Fonte: ns. elaborazione da Mandelli A. (1998) La digitalizzazione delle diverse modalità di comunicazione e l’integrazione tecnologica (il bit diviene la materia prima comune) conducono ad evidenti fenomeni di convergenza: da una parte, determinano dinamiche di integrazione orizzontale tra i settori della telefonia, dell’informatica, della televisione, del cinema e dell’editoria, ovvero tra le attività economiche che sono variamente finalizzate alla generazione, trasformazione e distribuzione delle informazioni, nonché dei relativi prodotti-servizi7 ; dall’altra, esse portano verso l’integrazione verticale delle fasi che compongono il processo di produzione della comunicazione. Con riguardo a questo secondo aspetto, finché non matureranno nuove specializzazioni nell’ambito dei new media, sfumano i confini tra le fasi di generazione, aggregazione e distribuzione di contenuto: esse divengono oggetto di confronto competitivo tra operatori provenienti da settori e livelli della filiera differenti8 . Rinviando al prosieguo del lavoro per un’interpretazione in ottica di marketing delle peculiarità comunicative del nuovo medium, al fine di chiarire le rilevanti innovazioni inerenti lo sviluppo del processo di comunicazione digitale, focalizziamo ora l’attenzione sull’evoluzione dei modelli di comunicazione più diffusi, culminata con l’affermazione del Web. Il modello della comunicazione di massa (one-to-many; figura 1.), assicurato dagli old media (TV, radio), presuppone il contatto a distanza tramite un mezzo tra una fonte ed una pluralità di soggetti simultaneamente. Nei mass media tradizionali, in cui il flusso comunicativo è ad una via e pacchettizzato9 , l’audience non partecipa alla costruzione degli “ambienti” e del contenuto precodificato esprimendo un ruolo attivo solo in termini di selettività nell’ambito processo percettivo (efficienza cognitiva) e dell’interpretazione del messaggio. 7 Esempio emblematico di concentrazione e di convergenza tra il mondo di Internet e quello degli old media è rappresentato dalla celebre operazione di fusione compiuta agli inizi del 2000 tra America Online (AOL) e il gruppo Time Warner per un importo di 160 miliardi di dollari. 8 E’ ciò che avviene, ad esempio, nel caso degli Internet Service Provider - società il cui core business consiste nella fornitura dell’accesso ad Internet direttamente agli utenti finali - che cercano di svolgere la maggior parte delle attività del ciclo produzione-distribuzione di contenuto in rete. 9 Una conoscenza si può definire “pacchettizzata” qualora sia stata codificata in forma di dati o di pacchetti analogici di contenuto. Si tratta quindi di una comunicazione esterna al soggetto o al gruppo che l’ha generata e necessariamente mediata da una tecnologia. 3 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Figura 1. Il modello della comunicazione di massa RICEVENTE FONTE MESSAGGIO MEZZO RICEVENTE RICEVENTE La comunicazione interpersonale (one-to-one), invece, descrive la forma originale della comunicazione umana: il flusso è a due vie ed avviene in tempo reale cosicché i soggetti sono in grado di adattare i segnali che trasmettono in relazione a quelli che ricevono. Nel caso del face-toface la comunicazione non è pacchettizzata e la larghezza di banda10 è massima poiché tutte le capacità sensoriali ed espressive sono coinvolte nel processo. Laddove tale forma di comunicazione si svolga attraverso l’uso di una tecnologia di trasmissione che consenta di superare la distanza, si parla di comunicazione interpersonale mediata (figura 2.; ad esempio, linguaggio informale con il telefono o formalizzato con reti di computer). L’interazione, quindi, è la principale caratteristica che differenzia il modello di comunicazione interpersonale dalla comunicazione di massa. Figura 2. Il modello della comunicazione interpersonale mediata. SOGGETTO A MESSAGGIO MEZZO MESSAGGIO SOGGETTO B Nella comunicazione realizzabile in rete i confini tra mass e speech communication divengono sempre più labili rendendo necessari nuovi approcci teorici e di metodo (figura 3.). La tecnologia digitale permette di fruire della ricchezza comunicativa della comunicazione analogica e di raggiungere elevati livelli di efficienza nell’acquisizione, elaborazione e trasporto di contenuti codificati così da migliorare il processo di condivisione della conoscenza. Inoltre, quale ulteriore e ancora più significativo valore aggiunto, la rete ipermediale consente di utilizzare la comunicazione interpersonale, integrando così in un unicuum il formale e l’informale, e generando maggiore convergenza di significati anche in condizioni di distanza geografica e culturale. Assume in tal modo pieno significato la definizione data da Rogers (1983) di comunicazione quale: “processo attraverso il quale i partecipanti creano e condividono informazioni, allo scopo di raggiungere una mutua comprensione”. 10 La larghezza di banda è definita in modi diversi. Mentre nel campo delle telecomunicazioni si riferisce ad una specifica unità di misura (bit per secondo), i teorici della comunicazione utilizzano un’accezione più ampia al fine di descrivere la quantità e la qualità di informazioni che possono essere trasmesse attraverso un dato canale. 4 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Figura 3. Modello di comunicazione in Internet. SOGGETTO MESSAGGIO MESSAGGIO SOGGETTO MESSAGGIO SOGGETTO MEZZO SOGGETTO MESSAGGIO Fonte: ns. elaborazione. La rete ipermediale di Internet può essere considerata il primo stadio evolutivo del cosiddetto Global Information Network che in futuro costituirà l’infrastruttura universale preposta alla gestione dei flussi comunicativi integrando in un unico mezzo multifunzionale caratteri diversi, quali la multimedialità, l’interattività di testo ed interpersonale, la penetrazione, la globalità (Mandelli A., 1998). L’ambiente di comunicazione del World Wide Web11 , che Hoffman e Novak (1996) definiscono come un “Hypermedia Computer-mediated Environment”, è caratterizzato dalla compresenza dell’interattività ipertestuale (with the medium) ed interpersonale (through the medium) sinora realizzabili solo separatamente. La prima riguarda la possibilità per l’utente di interagire dinamicamente con il testo costruendo percorsi personalizzati non predeterminati all’interno dei contenuti diffusi in rete (attraverso il sistema dei link non gerarchici); la seconda, invece, attiene alla possibilità di interazione personale non solo di tipo one-to-one, ma anche manyto-many, in cui una pluralità di fonti e di riceventi interagiscono, sia tra di loro sia con il mezzo. In tal modo, si determinano i presupposti favorevoli affinché più utenti possano intessere relazioni continuative basate sulla fiducia12 (risultato non immaginabile in un tradizionale ambiente di comunicazione mediato da tecnologia) e perché gli stessi partecipino attivamente in modo collaborativo alla costruzione dei contenuti13 . 11 Il WWW è il sistema di navigazione del contenuto di Internet in forma ipertestuale: “The World Wide Web is a vast network of documents that are linked together” (Ellsworth J. ed Ellsworth M., 1995, p.39) 12 Un esempio al riguardo è rappresentato dal fenomeno delle comunità virtuali. 13 Attualmente gli studi di comunicazione, che a partire dai primi decenni del secolo scorso si sono sviluppati separatamente da quelli sull’informazione, tendono a criticare come estremamente riduttiva la visione di tale attività come trasporto di risorse informative. Gli approfondimenti circa gli effetti sociali dei media hanno enfatizzato il ruolo attivo giocato dal pubblico nella produzione dei significati. In particolare, la teoria della comunicazione come convergenza di Rogers pone l’accento sulla dimensione partecipativa ai fini del mutual understanding rispetto alla visione funzionale-lineare tradizionale del processo comunicativo. 5 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. 3. L’impatto di Internet sulla comunicazione di marketing Internet si qualifica, dunque, come una rete tra entità cognitive differenti con spiccate potenzialità di socializzazione e collaborazione. Al fine di comprendere gli effetti sui processi di comunicazione di marketing, è necessario affiancare l’analisi del suddetto orientamento partecipativo da parte dell’utente verso il network con la considerazione della potenziale compresenza in un unico ambiente comunicativo di diversi modelli, obiettivi e, quindi, contenuti sinora identificabili in modo non integrato nei media tradizionali. E’ necessario, in altre parole, valutare l’impatto di Internet su entrambe le dimensioni fondamentali della comunicazione: quella della relazione e quella del contenuto. Oltre alla fondamentale caratteristica della rete, evidenziata in precedenza, riconducibile all’innovativa integrazione tra i modelli di comunicazione one-to-one, one-to-many e many-tomany, un aspetto assai rilevante per la pianificazione delle strategie di comunicazione di marketing è rappresentato dal fenomeno di convergenza nell’ambito dell’infrastruttura digitale di una pluralità di sistemi di produzione e consumo di contenuto (pluricasting). Attraverso Internet, infatti, è possibile combinare variamente fra loro la produzione di messaggi standardizzati per una vasta audience (modalità di comunicazione detta broadcasting), la personalizzazione degli stessi in base al profilo del target (narrowcasting), la distribuzione dei contenuti dalla fonte al ricevente (comunicazione push) ed, infine, la loro acquisizione (on-demand) su iniziativa dell’utenza (pull). Figura 4. Modalità di produzione e consumo del contenuto digitale. PUSH B ROAD NARROW PULL General newsletter Banner general rotation Interstitials Frequently Asked Question Video on-demand Personal newsletter Banner targettizzato E-mail marketing Keywords advertising E-mail marketing Forum online PRODUZIONE CONSUMO COLLABORATIVO Comunità virtuali Fonte: ns. elaborazione. Pertanto, dato un assetto tecnologico e definiti gli obiettivi strategici, l’impresa potrà supportare il proprio sistema di offerta, incrementando il valore percepito dal cliente, modulando il processo di comunicazione di marketing attraverso l’utilizzo di logiche e strumenti diversi, ma coerenti, a seconda delle specifiche esigenze comunicative del mercato di riferimento e finanche del singolo interlocutore. Nella ricerca della migliore rispondenza al bisogno da soddisfare, sarà necessario valutare i costi e i benefici delle alternative comunicazionali per i principali soggetti partecipanti al processo (Mandelli A., 1998). Ad esempio, con riguardo ai modelli di produzione del contenuto si dovranno considerare, da una parte, le economie di scala conseguibili con il broadcasting e, dall’altra, la flessibilità di risposta alla domanda resa perseguibile con il narrowcasting. Per quanto concerne i modelli di fruizione, nel caso sia l’utente ad attivarsi per il raggiungimento del contenuto 6 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. (modalità pull), bisognerà porre attenzione ai vantaggi di flessibilità e personalizzazione per lo stesso nonché ai possibili risparmi per la fonte in termini di impegno di ricerca ed acquisizione di contenuto; nell’eventualità, invece, che il ruolo attivo sia giocato dal publisher (push), l’utente beneficerà di un minor costo dal punto di vista del tempo e dell’impegno cognitivo profuso nell’attività di ricerca e di acquisizione dei contents e l’emittente potrà standardizzare e rendere più efficiente il processo distributivo. E’ opportuno sottolineare il fatto che il ruolo passivo dell’utenza non incide tanto sul grado di specializzazione del messaggio, quanto piuttosto sulla possibilità di creare nuovi ambienti di comunicazione in cui si attivi il processo di formazione collaborativa del contenuto. Tale innovativa dimensione di comunità, nella quale si sviluppa il cosiddetto collaborative marketing, non è infatti conseguibile attraverso logiche di tipo push; peraltro essa racchiude le potenzialità più interessanti di creazione di valore relazionale in rete, attraverso la generazione di vantaggi duraturi sia per i fornitori sia per gli utenti (Cuomo G., Pastore A., Vernuccio M., 2000)14 . Dunque si delinea una nuova via per la costruzione e condivisione di contenuti in rete, resa percorribile innanzitutto grazie alla drastica riduzione dei costi variabili di comunicazione relativi alla diffusione del messaggio ed all’intrattenimento di relazioni bidirezionali con l’utenza. Diverso è il discorso con riguardo alla dinamica dei costi fissi di produzione ed aggregazione di contenuto: anche se in rete questo tipo di investimento può essere ripartito fra più operatori, nel caso di network di imprese, o condiviso con gli utenti, se direttamente coinvolti nei processi aziendali15 , non è possibile affermare che esso segua un andamento decrescente. Infatti, pur verificandosi una riduzione dei costi tecnologici di riproduzione e distribuzione del messaggio, rimane invariata la condizione di scarsità delle risorse per produrre contenuto di qualità (la conoscenza non diviene una commodity). La maggior parte delle risorse quindi dovrà essere destinata alla generazione della “prima copia” ed alla sua promozione. L’elevata differenza di costo tra la first copy e le successive determina anche in Internet i presupposti per la realizzazione di barriere dimensionali basate sulle ingenti economie di scala tipiche dei mass media tradizionali incrementando il vantaggio competitivo dei grandi soggetti economici. Ciò è vero anche qualora sia necessario personalizzare la comunicazione, producendo una molteplicità di prime copie distinte, se la struttura tecnologica consente un buon grado di automazione nell’erogazione del servizio16 . Inoltre, con lo sviluppo del network digitale, assume sempre maggiore incidenza il costo del primo contatto: fenomeni quali l’overload informativo ed il frequente controllo del processo di acquisizione da parte dell’utente, rendono critici gli investimenti in comunicazione di marketing per garantire la visibilità e conseguentemente per raggiungere in tempi brevi la massa critica17 . Le potenziali integrazioni e le nuove combinazioni tra diversi modelli nella comunicazione elettronica esaminate sinora costituiscono la base delle tendenze di convergenza degli stessi 14 Ad esempio, nell’ambito delle comunità virtuali più evolute, i partecipanti trovano risposta ad esigenze notevolmente diversificate quali la soddisfazione di un interesse specifico (migliore accesso alle informazioni), lo scambio (vasta gamma di alternative d’acquisto), le relazioni interpersonali e l’intrattenimento. D’altro canto, nell’ottica dei fornitori, i benefici sono altrettanto interessanti: basti pensare alla ricchezza di informazioni sui consumatori, alla migliore capacità di definire e colpire i segmenti target, all’elevata propensione all’acquisto dei partecipanti, alla molteplicità di strumenti volti alla fidelizzazione del cliente. 15 Il sito Amazon.com, celebre libreria online, affida agli stessi acquirenti la realizzazione delle recensioni lasciando piena libertà di espressione: in questo modo il catalogo risulta valorizzato e non rappresenta più una statica ed impersonale brochure informativa. Recentemente Amazon ha introdotto un’altra innovazione: ciascun visitatoreacquirente può giudicare le recensioni stesse valutandone l’utilità ai fini dell’acquisto effettuato. E’ pure il caso delle numerose agenzie di viaggio virtuali (si veda Expedia.com) che incentivano gli utenti a descrivere la propria esperienza di viaggio nell’ambito di spazi dedicati. 16 Un caso esemplificativo in tal senso è il noto servizio di package-tracking di Fedex: si tratta di una comunicazione altamente personalizzata e dinamica che, essendo in gran parte automatizzata, genera ugualmente economie di scala connesse alla dimensione dell’utenza. 17 L’economia della massa critica, caratteristica della comunicazione interattiva, consiste nel fatto che, superata una data soglia dimensionale del network, il vantaggio per il nuovo utente è assai superiore rispetto all’utilità che è stata ricavata dai primi utenti. In altre parole, i benefici per gli utenti incrementali crescono più che proporzionalmente all’aumentare della dimensione globale. Pertanto, nella fase di start-up è necessario realizzare cospicui e progressivi investimenti al fine di incrementare contestualmente il numero di utenti e gli elementi dell’offerta. 7 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. obiettivi della comunicazione di marketing che si riscontrano in rete. Difatti, all’interno del medesimo canale – l’infrastruttura tecnologica digitale - l’impresa può relazionarsi efficacemente con pubblici diversificati: relativamente a questi essa può perseguire finalità comunicative variegate attraverso modalità e contenuti ad hoc e, con riferimento a ciascun target, ha l’opportunità di raggiungere gli obiettivi tipici della comunicazione commerciale con una progressione accelerata. In altri termini, come sarà chiarito in seguito, la fonte può realizzare un avvicinamento “situazionale” e temporale tra i tre fondamentali livelli di risposta del mercato agli impulsi di marketing: la risposta cognitiva, che riguarda prevalentemente la conoscenza da parte del mercato degli elementi dell’offerta e la notorietà; la risposta affettiva, relativa all’orientamento delle preferenze ed alla creazione dell’intenzione d’acquisto e, infine, la risposta comportamentale, che comprende diverse azioni poste in essere dal consumatore quali l’acquisto, la ricerca di informazioni, la comunicazione di informazioni, ad esempio attraverso l’inoltro di un reclamo, ecc. All’osservazione delle evidenti opportunità di valorizzazione delle capacità di comunicazione e di relazione dell’impresa con il mercato in termini di flessibilità e personalizzazione, quale presupposto per il miglioramento delle performance di marketing nel medio lungo periodo, corrisponde il riconoscimento dell’accresciuta criticità di una solida impostazione strategica nello sviluppo di un piano di comunicazione che preveda l’utilizzo di un canale a tal punto connotato dai caratteri della varietà e della variabilità, in modo da assicurare il coordinamento e l’unitarietà sostanziale delle differenti attività comunicative nella loro complessità. A conclusione del paragrafo proponiamo uno schema esemplificativo dei percorsi integrativi sinora tracciati che interessano la comunicazione di marketing realizzata in Internet. Figura 5. Principali caratteri del fenomeno della comunicazione di marketing in rete. MODELLI One-to-one One-to-many Many-to-many PRODUZIONE Broadcasting Narrowcasting TEMPI Sincroni Asincroni CONSUMO INTERAZIONE Push With the medium Pull OBIETTIVI Through the medium CONTENUTO Cognitivi Definito Affettivi Dinamico VALENZA Comportamentali Impatto funzionale Libero CODICE Impatto simbolico Formale Informale Fonte: ns. elaborazione. 4. L’Internet Advertising L’analisi delle dinamiche evolutive relative alla leva della comunicazione di marketing nel network ipermediale ha condotto all’individuazione, quale fil rouge in detti processi di cambiamento, del fenomeno della convergenza ed al limite dell’integrazione in un unico ambiente comunicazionale di segmenti target, obiettivi e strumenti diversi. Data l’enfatizzata labilità di confini, sembra opportuno intendere l’Internet advertising in modo molto ampio come l’insieme delle attività di comunicazione di marketing poste in essere da soggetti imprenditoriali, istituzionali o da persone fisiche prevalentemente attraverso siti web. Così inteso, si tratta a ben vedere di uno strumento di comunicazione commerciale che differisce in modo significativo dal concetto di pubblicità formatosi con gli old media. Nell’accezione tradizionale, come noto, essa viene identificata in qualsiasi attività di comunicazione di massa (impersonale e unidirezionale), a pagamento e con 8 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. l’esplicita menzione dell’inserzionista. Grazie alla ricchezza comunicativa conseguibile con i new media, la nozione di pubblicità online amplia i propri confini strategici e operativi arricchendosi fino a ricomprendere in un continuum ed, eventualmente, a sovrapporre le diverse leve operative della politica di comunicazione di marketing, ovvero: la pubblicità, la promozione, le pubbliche relazioni e la vendita personale. Conseguentemente, si può affermare che il vantaggio del ricorso all’Internet advertising per gli inserzionisti online non risiede solo nell’utilizzo dell’ipermedialità volto al potenziamento delle forme espressive e all’aumento, per tale via, dell’impatto simbolico del messaggio, né si limita allo sfruttamento del modello di comunicazione on-demand al fine di incrementare la valenza informativa e funzionale della comunicazione18 . L’opportunità di creazione di valore più innovativa è collegata, a nostro avviso, alla pluridimensionalità degli obiettivi di marketing perseguibili in un unico contesto. Al fine di chiarire quest’ultima considerazione, confrontiamo i media più diffusi rispetto alla relativa capacità di raggiungimento di quattro categorie base di obiettivi di comunicazione di marketing: la notorietà, l’immagine, l’informazione e la risposta diretta (figura 6.). Alla luce delle caratteristiche descritte, riteniamo evidente come il medium digitale, se consapevolmente gestito, permetta di ottenere le migliori performance in termini di contestuale perseguimento dei suddetti macro-obiettivi. Le possibilità di ripetizione a basso costo del messaggio consentono ad Internet di ottenere, nell’ambito del segmento di interesse, buoni risultati in termini di notorietà19 ; l’ambiente di ricezione del contenuto estremamente coinvolgente e le elevate capacità espressive sia ludico-simboliche sia funzionali del mezzo sono caratteri propizi alla costruzione del brand e, più in generale, dell’immagine nonché all’efficace trasferimento di risorse informative complete; infine, la selettività, l’interattività e la misurabilità dei risultati assicurano un proficuo utilizzo di Internet per il conseguimento di una risposta diretta da parte del target. Figura 6. Old e New Media: benchmark sull’efficacia comunicativa. Stampa TV Radio Direct mail Internet NOTORIETA’ IMMAGINE INFORMAZIONE DIRECT RESPONSE *** *** * ** * *** * ** ** * * ** *** * * * *** *** Fonte: ns. elaborazione Legenda: * = bassa efficacia; *** = elevata efficacia.. Assumendo la prospettiva degli utenti, la pluralità di fini è confermata dalle risultanze di una ricerca svolta da Merrill Lynch sul comportamento di consumo con riguardo ai principali media negli USA (2000)20 . Dall’indagine in parola è emerso che, se la televisione è utilizzata soprattutto per l’intrattenimento (80%), la radio per l’ascolto di musica (87%) e i magazines per l’informazione (50%), per quanto riguarda la “navigazione” online le utilità ricercate sono molto più eterogenee. Queste ultime possono essere classificate in tre categorie: l’interazione tramite e-mail, chat, instant messaging, video-conferenze, ecc. (38%); la ricerca di contenuti (24%); un insieme composito di altre attività (che vanno dalla lettura al gioco) tra cui sono comprese le transazioni commerciali (38%)21 . 18 Sottolineiamo come l’interattività con costituisca un valore positivo in assoluto per l’utente. Infatti, non bisogna sottovalutare come la comunicazione passiva sia sovente gradita dalla mass audience in quanto più rilassante; inoltre, essa risulta vantaggiosa dal punto di vista dell’efficienza cognitiva permettendo di realizzare il meccanismo dell’attenzione selettiva. 19 Recenti studi condotti negli U.S.A. hanno posto in evidenza come i livelli di ricordo registrati a seguito di una campagna pubblicitaria online siano uguali e talvolta superiori ai livelli rilevati per le iniziative offline. 20 Fonte: Merrill Lynch, “Internet/e-commerce”, 2001. 21 Le percentuali sono calcolate sul totale delle ore spese in rete nell’arco di un mese utilizzando come proxy AOL. 9 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Osservando il mercato statunitense22 , dove ormai il tasso di penetrazione di Internet presso le famiglie ha superato il 50%, si rileva una crescente diversificazione degli strumenti di comunicazione utilizzati dalle imprese, con un incremento della rilevanza di Internet il cui peso percentuale è passato dal 2% del 1999 al 3,5% del 2000, su un totale di spesa pubblicitaria che ha raggiunto nell’anno 2000 i 233 miliardi di dollari. Figura 7. Spesa pubblicitaria per media negli U.S.A. nel 2000 (in miliardi di dollari). 1,8 Outdoor 4,8 Business Papers Internet 8,2 11,2 Cable TV Magazines 11,9 18,4 Radio Broadcast TV 44,5 Direct Mail 44,5 49,5 Newspapers 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 Fonte: IAB e Price Waterhous e Coopers – 2000. Nel Nord America, l’esponenziale sviluppo della rete digitale a fini commerciali ha determinato un deciso incremento del giro d’affari della pubblicità online la quale si presenta oggi come un settore dai contorni sempre più definiti (figura 8.). Peraltro, dopo un quinquennio di crescita sostenuta, si registra una stabilizzazione del trend evolutivo dovuta, in estrema sintesi, alle condizioni di debolezza dimostrate dalla New Economy23 . Nonostante il ridimensionamento del fatturato rilevato nei primi otto mesi del 200124 (una diminuzione del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), le più autorevoli società di ricerca considerano l’attuale indebolimento dell’online advertising come il risultato di una correzione ciclica che non impatterà sulla crescita di lungo periodo: vengono quindi mantenute previsioni incoraggianti per lo sviluppo ed il consolidamento del settore in oggetto25 . 22 Il mercato USA è il più ampio nel mondo anche per tutte le tipologie di offline advertising. Più in dettaglio, alcuni fattori cui è possibile ricondurre la debolezza della pubblicità su Internet nel corso del 2001 sono: la riduzione delle spese di marketing; la non adeguata innovazione in prodotti e servizi; il fallimento di numerose dot.com. 24 Fonte: IAB/2001. 25 Il giudizio di fiducia è sostenuto innanzitutto dal confronto della performance dell’Internet Advertising rispetto all’andamento di altri media tradizionali caratterizzati da un ciclo di vita breve, facendo riferimento al medesimo periodo (ad esempio, il fatturato degli spot radiofonici è diminuito del 22,4%). Inoltre, sempre con riguardo alla realtà statunitense, viene considerato l’ampio gap che persiste tra la quota di spesa pubblicitaria destinata ad Internet (il 3,5% del totale) e l’elevata percentuale di tempo spesa mediamente in rete dall’utenza nell’arco della giornata (circa il 15%). 23 10 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Figura 8. Andamento del fatturato dell’Internet Advertising negli U.S.A. Miliardi di dollari 8 6 4 2 0 1996 1997 1998 1999 2000 Fonte: IAB e Price Waterhous e Coopers – 2000 Il business dell’Internet advertising in Europa manifesta dimensioni assai più contenute (circa il 10% del fatturato U.S.A.), coerentemente con il ritardo nella diffusione delle innovazioni dell’ICT e, con particolare riferimento all’Italia, esso attraversa attualmente le prime fasi del ciclo di vita con ritmi di crescita molto sostenuti: dal 1999 al 2000, secondo lo IAB26 (Internet Advertising Bureau), il mercato è più che triplicato ed il fatturato ha raggiunto in termini assoluti circa 138 milioni di Euro. 4.1 Gli strumenti operativi della pubblicità elettronica Le caratteristiche di ricchezza, pluralità, interattività e flessibilità dei flussi di comunicazione di marketing in rete trovano manifestazione nell’ampia gamma di forme pubblicitarie attuabili grazie alle radicali innovazioni dell’ICT. L’Internet advertising si avvale infatti di un complesso di leve operative contraddistinto dalla varietà delle tecniche messe a punto e dalla rapidità della loro evoluzione. I tratti salienti di questo nuovo tipo di comunicazione commerciale sono rappresentati, in sintesi, dalla interattività, dalla maggiore misurabilità dei risultati27 e, come sopra accennato, dalla possibilità di perseguire una molteplicità di obiettivi variamente declinati – dal branding (tipico della pubblicità tradizionale) alla risposta diretta (caratteristica del direct marketing), dal traffico alla fidelizzazione. Di fronte ad uno scenario siffatto, si rende necessario un tentativo di definizione ed interpretazione in chiave di marketing dei nuovi strumenti di pubblicità elettronica che larga parte degli operatori del settore, segnatamente nelle prime fasi di sviluppo del business online, ha gestito senza la piena consapevolezza delle loro potenzialità comunicative e di mercato28 . 26 L’Internet Advertising Bureau è l’associazione senza scopo di lucro che riunisce i più importanti operatori del settore negli USA e in Europa (in prevalenza editori, agenzie pubblicitarie ed inserzionisti), nata nel 1996 con il fine di promuovere la crescita della pubblicità online. Tale macro-finalità si articola in alcuni fondamentali obiettivi che riguardano principalmente: la promozione di principi metodologici e terminologie comuni a tutto il mercato; la conduzione di studi e ricerche qualitative sull’efficacia della pubblicità su Internet e sul valore dell’infrastruttura digitale in relazione alle strategie di comunicazione delle aziende; la realizzazione di un’indagine quantitativa continuativa che generi informazioni quali-quantitative riguardo i siti web; la definizione di standard per i formati pubblicitari e di metodi per la quantificazione delle risorse pubblicitarie investite nel mercato digitale. 27 Tale elemento costituisce un autentico spartiacque tra Internet e gli altri media: infatti, mentre una campagna pubblicitaria assume un costo in base ad un pubblico spettatore le cui dimensioni e segmentazione in fasce (orarie, geografiche, sociali) sono frutto di stime, indagini e campionature rappresentative, operando nel WWW agenzie ed inserzionisti possono ottenere conteggi effettivi su visite e presenze. La misurabilità di Internet deriva dal fatto che ogni contenuto editoriale è erogato online attraverso un server che, dopo aver ricevuto le richieste dagli utenti, invia ai PC degli stessi i “file” che compongono la pagina web. Con riferimento all’aspetto pubblicitario, i banner vengono inviati su un sito da server dedicati, detti advertising server, che mantengono traccia di tutti gli elementi trasmessi. 28 A riprova dell’elevato grado di improvvisazione che spesso ha caratterizzato la gestione dei nuovi strumenti di marketing e, più in generale, delle web company, consideriamo le risultanze di un’indagine che IMT/Strategies/META 11 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. In primo luogo, quindi, riteniamo opportuno focalizzare l’attenzione sugli strumenti pubblicitari più diffusi nell’ambiente di comunicazione digitale, identificandone le funzioni fondamentali nonché alcuni importanti aspetti di marketing, quali i differenti livelli di efficacia ed i “modelli di revenue” emergenti. Il banner. Sin dagli albori di Internet si è affermato come il principale strumento pubblicitario ed oggi rappresenta più della metà dell’Internet advertising29 . Si tratta di uno spazio di comunicazione interattiva inserito nella pagina web e riportante un annuncio, un marchio ed altri elementi visuali; “cliccando” su di esso è possibile per l’utente entrare in contatto con il contenuto richiamato dal messaggio, tipicamente il sito dell’inserzionista o un’area virtuale intermedia ad hoc (jump page). A seguito dei continui miglioramenti tecnologici si assiste alla proliferazione delle forme e delle modalità espressive di questo tipo di inserzione pubblicitaria seguendo una tendenza nel segno della sofisticazione multimediale ed interattiva (Rich media)30 . Attualmente, soprattutto le aziende clickand–mortar adoperano i banner alla stregua di spot televisivi per rafforzare l’immagine di modo che il web è utilizzato come un tradizionale media broadcasting ed i messaggi sono mostrati in modalità casuale (la cosiddetta run-of-site advertising) ad una platea che non ha manifestato preventivamente particolari interessi, quindi in prevalenza su portali generalisti31 . Nel caso dei pure-player, ossia delle aziende esclusivamente online, il banner è interpretato in modo assai diverso; esso diviene il canale privilegiato per passare dalla notorietà della marca, all’afflusso di visitatori e, infine, alle vendite. Inoltre, un marketer consapevole delle opportunità offerte dal web può incrementare l’efficacia della propria iniziativa pubblicitaria personalizzando la presentazione dei banner (narrowcasting) in base, non solo al profilo socio-demografico del target, ma anche ad altre variabili quali il comportamento dell’utente in rete (pagine visualizzate, orario, ecc.). Un esempio interessante al riguardo è dato dalla cosiddetta Keyword Advertising, ossia la visualizzazione del banner in seguito allo svolgimento di un’indagine su un motore di ricerca tramite l’inserimento da parte del “navigatore” di una parola chiave, cui il messaggio pubblicitario è stato preventivamente associato. La sponsorizzazione. Tale forma pubblicitaria presenta una larghissima diffusione sul web, costituendo oggi poco meno di un terzo del mercato dell’online advertising negli U.S.A. In termini generali, per sponsorship si intende l’abbinamento di un marchio ad un evento o ad un contenuto ritenuto ad esso conforme e, pertanto, efficace ai fini della divulgazione dell’implicito messaggio commerciale. I programmi di sponsorship in rete assumono forme ed intensità molto varie32 ; tuttavia il “plus” comune è costituito dalla capacità di realizzare una spiccata integrazione tra contesto editoriale e comunicazione pubblicitaria essendo stato rilevato come statisticamente gli utenti siano più propensi a “cliccare” sui link che appaiono nel testo piuttosto che sui banner. La costruzione di una relazione profonda tra il contenuto dell’editore e il marchio dell’azienda è foriera ha condotto su 50 imprese americane internet-based di primaria importanza nel corso del 2000: solo cinque di esse utilizzavano metodi di valutazione del ROI; una dozzina disponeva di dati sufficienti allo scopo, ma non li utilizzava; oltre il 50% di queste non faceva uso di alcun tipo di metrica. 29 In Italia, ad esempio, il banner continua a detenere il primato con circa 170 miliardi investiti nel 2000, pari a circa il 63% del fatturato totale. Si registra, peraltro, una crescente diversificazione delle forme pubblicitarie online a favore dei progetti di sponsorship di vario genere (19%) e delle campagne di e-mail ed interstitial (complessivamente 18%). 30 Ad oggi, è possibile individuare sostanzialmente tre tipologie di banner: 1) banner statici: riportano un testo e/o una figura che costituiscono il corpo stesso dell’annuncio. Alla facilità ed economicità di produzione che offrono, si contrappone principalmente lo scarso potere di richiamo e il mancato utilizzo delle potenzialità interattive del web; 2) banner animati: fanno ricorso ad immagini e testi in successione, tutti concorrenti a formare un annuncio. Risultano statisticamente più attrattivi; 3) banner interattivi: anziché condurre l’utente al corpo principale del sito oggetto della promozione, consentono all’utente di attivare finestre di dialogo in sequenza, contenenti liste, indici di contenuti o cataloghi in formato di testo. 31 Si veda in proposito l’utilizzo del banner da parte di imprese come Levi’s e Coca-Cola al fine di sostenere i valori e l’immagine istituzionali costruiti offline. 32 Nell’ambito dell’ampia gamma di forme di sponsorship, individuiamo alcune tra le tipologie più diffuse: 1) branding (o co-branding) dei contenuti; 2) la promozione di eventi (ad esempio, gare, concorsi, avvenimenti particolari, ecc.); 3) promozione in chat; 4) inserti redazionali (advertorial); 5) partnership tra portali. 12 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. di vantaggi rilevanti sia rispetto all’obiettivo del branding sia con riguardo a quello dell’incremento del traffico (grazie, ad esempio all’attività di co-branding). L’interstitial. E’ una leva promozionale digitale di tipo push piuttosto diffusa, che mostra affinità con l’advertising tradizionale, la pubblicità redazionale e gli annunci di pubblico servizio; si tratta infatti di un vero e proprio spot visualizzato dal browser mentre l’utente “naviga” tra le pagine di un sito, che, secondo i pubblicitari, può avere un impatto positivo laddove riesca a bilanciare la percezione di intrusività con un buon livello di intrattenimento33 . Nell’ambito delle numerose tipologie emergenti di strumenti operativi dell’Internet advertising (tra cui ricordiamo, ad esempio, Classifieds, Referrals, Slotting Fees)34 riteniamo opportuno porre in evidenza sinteticamente alcuni aspetti relativi all’E-mail marketing. In seguito all’intensificarsi della competizione in rete ed alla crisi delle tecniche tipiche della mass communication, è cresciuta negli operatori del settore la consapevolezza delle significative potenzialità dello strumento Internet based più utilizzato nel mondo, ovvero la posta elettronica35 , quale leva strategica per stabilire un dialogo personalizzato, continuativo ed interattivo con il cliente sia nel B-to-C sia nel B-to-B. Infatti, l’e-mail rappresenta un canale comunicativo estremamente flessibile poiché consente di raggiungere a basso costo36 differenti obiettivi di marketing (Ziliani C., 2001): le ricerche di mercato, in quanto permette di analizzare con precisione le preferenze e il comportamento dell’utente; l’acquisizione di clienti, basandosi su liste di prospect attentamente costruite37 ; l’informazione, mediante l’invio di newsletters volte a favorire la corretta percezione degli attributi del paniere dell’offerta; la vendita e, da ultimo, la fidelizzazione, mantenendo viva nel tempo un’interazione fondata sulla reciproca conoscenza38 . Condizione necessaria affinché una campagna di e-mail risulti soddisfacente per l’utente ed assicuri feedback significativi per l’inserzionista è l’applicazione dei principi del cosiddetto permission marketing: con tale locuzione si intende lo svolgimento di iniziative di mailing elettronico solo dopo la stipula di una sorta di “patto comunicativo” per cui l’utente accorda consapevolmente ed esplicitamente il proprio consenso alla ricezione di contenuti di suo interesse. In conclusione, dalla seppur breve disamina delle principali modalità applicative della pubblicità elettronica si evincono le intense dinamiche di cambiamento, le sperimentazioni, i processi di continuo miglioramento da un punto di vista della gestione del flusso comunicativo nonché l’arricchimento nella varietà dei tools a disposizione dei decisori di marketing per il governo delle relazioni di marketing in rete in un’ottica di creazione di valore (figura 9.). 33 Le forme più evolute di interstitials, denominate splash ad, sono intere pagine pubblicitarie che appaiono prima di quelle richieste dall’utente e sono state sperimentate di recente da MsNbc, portale dell’informazione di Microsoft. Il loro livello di gradimento e l’efficacia sono ancora da verificare. 34 In particolare, i Classifieds sono annunci economici contenenti link raggruppati per aree di interesse, sovente all’interno di un sito specificamente dedicato (si veda ad esempio, adquest.com e classifiedads.com); i Referrals comprendono forme diverse di partnership a pagamento basate su programmi di affiliazione tramite link che, a partire dall’esperienza di successo di Amazon.com, trovano oggi sempre maggiore diffusione; le Slotting Fees sono tipologie, nuove per il web, di contributi pagati dall’inserzionista per il migliore posizionamento o l’esclusività all’interno della pagina del proprio annuncio pubblicitario. 35 Si stima che le caselle di posta elettronica nel mondo ammontino nel 2001 a 456 milioni (fonte: IDC). 36 E’ stato calcolato che, rispetto ad un mailing tradizionale, i costi possono essere abbattuti di una percentuale che varia dal 50 al 90%. 37 Alcuni siti sono allestiti allo scopo di raccogliere indirizzi e-mail e rivenderli alle agenzie di marketing online. In cambio della registrazione dei propri dati personali, gli utenti ricevono informazioni su argomenti a scelta, offerte promozionali o buoni-premio da convertire in merci o servizi. Tra questi siti possiamo citare NetCreations, Ye sMail e MyPoints. 38 Non bisogna dimenticare inoltre come oltre ai vantaggi del rapporto diadico, sia possibile fare affidamento sui benefici effetti della diffusione del messaggio tramite i meccanismi del cosiddetto marketing virale: secondo alcune ricerche di Jupiter emerge infatti che l’81% di coloro che ricevono un’e-mail interessante la inoltra ad altri destinatari e circa il 49% passa la notizia ad almeno due o tre utenti. 13 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Figura 9. Diversificazione degli strumenti della pubblicità elettronica nel mercato USA. Altri 11% Classifieds 5% Interstitial 3% E-mail 3% E-mail 3% Interstitial 3% Classifieds 15% Sponsorship 28% Slotting Fees 8% Banner 51% Altri 15% Key Word 3% Referrals 2% Sponsorship 27% Banner 36% 2000 2001 Rich Media 2% Fonte: ns. elaborazione su dati IAB/2001. 4.2 Misurazione dei risultati e modelli di pricing. Le peculiarità tecnologiche dell’infrastruttura digitale consentono, almeno in potenza, di valutare gli effetti delle diverse attività di comunicazione di marketing, e quindi del rendimento dell’investimento effettuato dall’inserzionista, attraverso misurazioni più affidabili e puntuali rispetto agli ambienti pubblicitari offline. In altre parole, nell’online advertising si può misurare il processo di conversione di un utente da semplice visitatore a consumatore fedele 39 : mediante la clickstream analysis, ossia il monitoraggio del comportamento dell’utente successivo al clickthrough40 , si possono trarre utili indicazioni in merito all’efficacia e all’efficienza della campagna pubblicitaria sia sotto il profilo del branding sia per quanto concerne la risposta diretta. Peraltro, la scelta delle metodologie e dei parametri quali-quantitativi da adottare risulta assai complessa e dipende strettamente dall’insieme di obiettivi ispiratori dell’attività pubblicitaria nonché dagli strumenti utilizzati41 . A titolo esemplificativo proponiamo di seguito una schema che riporta per ciascuna fase della catena del valore della pubblicità online alcuni indicatori applicabili per l’analisi dei risultati, in termini di efficacia e di efficienza, in relazione alle diverse finalità che di volta in volta sono poste all’attività di Internet advertising (figura 10.). 39 Detto processo consta delle seguenti fasi: 1) la consapevolezza dell’esistenza del sito web; 2) l’accesso al sito (contatto); 3) la visita dello stesso, che implica rispetto allo stadio precedente una maggiore interazione tra il navigatore e la pagina web; 4) la conversione, ovvero l’acquisto; 5) la ritenzione, ossia il riacquisto. 40 Il numero di click-through quantifica i click effettuati su un banner che sono andati a buon fine (la pagina “bersaglio” è stata effettivamente visualizzata). 41 Organismi come lo IAB, il Fast (Future of Advertising Stakeholders) o, in Italia, l’Aism (l’Associazione Italiana Studi di Marketing) sono attualmente impegnati nella definizione di una serie di indicatori in grado di misurare oggettivamente l’efficacia di una campagna di Internet advertising. 14 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. Figura 10. Parametri di valutazione delle fasi della catena del valore dell’Internet Advertising. FASE della CATENA DEL VALORE PARAMETRO di VALUTAZIONE NOTORIETA’ • • INTERESSE • • • • • • INTERAZIONE ACQUISTO RETENTION • • • • • • • • • • Impression Indice di consapevolezza: N° di persone a conoscenza del sito/ N° di accessi al Web Cost-per-Impression Click -through-rate Indice di visibilità: N° degli accessi al sito/ N° di persone a conoscenza del sito Cost-per-Click Iscrizione online ad una lista o ad un club Compilazione di moduli o questionari con la fornitura di informazioni rilevanti per la generazione di vendite Tempo speso per la visita Indice dei contatti: N° di visitatori attivi del sito/ N° di accessi al sito Cost-per-Action Cost-per-Lead Vendite Indice di conversione: N° di acquirenti/N° di visitatori attivi Cost-per-Sale Riacquisti Comunicazioni inerenti il bene o servizio acquistato Indice di ritenzione: N° riacquisti/N° acquisti Fonte: ns. elaborazione. Legenda: • Impression: indica l’avvenuta esposizione di un utente ad un annuncio o a un banner; • Click -through-rate: percentuale di click in rapporto al numero totale di visualizzazioni di un banner; • Cost-per-Impression: prezzo applicato ad ogni visualizzazione dell’elemento pubblicitario; • Cost-per-Click : prezzo basato sul numero delle visite al sito generate da un click-through; • Cost-per-Lead: prezzo basato sulla quantità di utenti dei quali si ottengono informazioni dettagliate; • Cost-per-Action: prezzo relativo al numero di determinate azioni effettuate dagli utenti come, ad esempio, la compilazione di moduli o questionari; • Cost-per-Sale: prezzo relativo ad ogni prodotto venduto online, solitamente una percentuale della transazione. Negli ultimi tempi sono state espresse da parte di alcuni operatori del settore valutazioni assai negative sull’efficacia del banner, il quale appare uno strumento pubblicitario in declino, considerata la progressiva diminuzione dei click-through rates che oggi, negli USA, oscillano dallo 0,3 allo 0,7%42 . Da tali osservazioni discende la particolare enfasi posta sulla rilevanza dei miglioramenti in termini di creatività e multimedialità dei banner in vista del rafforzamento della loro efficacia e l’entusiasmo nei confronti delle tipologie emergenti di comunicazione di marketing online, quali le campagne di e-mail, che presentano percentuali di click-through intorno al 20-40%. Tuttavia, in questo modo, non si considera appieno la poliedricità degli obiettivi perseguibili attraverso gli strumenti dell’Internet advertising, segnatamente il banner, sopravvalutando la portata informativa del click-through rate che, al contrario, contribuisce solo parzialmente alla misura del valore creato da una particolare iniziativa commerciale online. Recenti indaginisvolte sul web da primari istituti di ricerca hanno rilevato non solo come il banner, attraverso l’impression, si dimostri uno strumento efficace per la diffusione del marchio (utilizzando i parametri: brand awareness, propensione all’acquisto, predisposizione positiva verso la marca, associazione fra il 42 Fonte: Nielsen/NetRatings. 15 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. messaggio proposto e il marchio), ma, dato più sorprendente, anche che i click-throughs generano il 30% in meno di conversioni (intese nell’ampia accezione di richiesta di informazioni, registrazioni, vendite, etc.) rispetto alla semplice visualizzazione dell’annuncio pubblicitario43 . In teoria, alla molteplicità di obiettivi e strumenti tipici dei programmi di comunicazione di marketing digitale, potrebbe corrispondere una spiccata differenziazione dei modelli di prezzo applicabili a seconda del caso specifico, grazie all’opportuno utilizzo dei diversi indicatori di performance suesposti ed alla piena realizzazione delle potenzialità di maggiore misurabilità dei risultati in rete. Di fatto, però, la modalità di pricing prevalente che si osserva nella pratica è il “costo per migliaia di impression” (CPM, che si riscontra nel 50% dei contratti), ovvero il prezzo applicato a mille esposizioni di un banner; invece, i modelli denominati “pay per performance” (Cost-per-Click, Cost-per-Lead, Cost-per-Action, Cost-per-Sale), che sono legati al raggiungimento di un particolare obiettivo, ricoprono una quota marginale del mercato (al di sotto del 10%)44 . Sovente viene adottato un sistema di fissazione del prezzo ibrido (nel 40% dei casi) che integra i due criteri suesposti: una parte della commissione è connessa all’impression, mentre l’altra è legata alla risposta diretta, come, ad esempio, la transazione andata a buon fine. La rapida crescita dell’offerta di spazi pubblicitari online a fronte di un aumento meno sostenuto degli investimenti pubblicitari, pone oggi sotto pressione i livelli dei CPM medi, che possono variare notevolmente in relazione a numerosi fattori, tra i quali i più rilevanti sono il livello di personalizzazione del messaggio pubblicitario (comporta un aumento dell’ordine del 10-20%) e la qualità dei contenuti editoriali. A tale variabilità di prezzo tra siti web diversi e all’interno del medesimo sito si affianca la considerazione della consolidata pratica degli sconti, in base alla quale gli inserzionisti più forti riescono ad ottenere “CPM attuali” più bassi fino al 50% di quelli pubblicati nel listino prezzi degli editori online. Il CPM attuale funge da base per la determinazione del costo di acquisizione del cliente che, per la valutazione della convenienza economica di una particolare campagna pubblicitaria, dovrebbe essere confrontato con l’ammontare delle vendite generate o con il valore nel tempo della relationship con il cliente,45 . 4.3 Gli attori coinvolti nella comunicazione di marketing in rete Lo sviluppo dell’e-business determina anche in Italia la rapida evoluzione della struttura dell’online advertising, dove si assiste alla ridefinizione dei ruoli degli operatori pubblicitari, alla riorganizzazione dei rapporti e dei flussi informativi tra le parti nonché alla nascita di nuovi intermediari specializzati. Al fine di illustrare il processo di cambiamento strutturale del canale della pubblicità, le cui tendenze risultano fortemente influenzate dalle peculiarità dell’Internet 43 Tra gli studi più autorevoli citiamo quello condotto nel 2000 da IAB USA sulla pubblicità online, supportato da ricerche indipendenti di Doubleclick, MSN e CNET. 44 Secondo alcuni esperti, laddove la finalità della campagna sia principalmente la generazione di visite qualificate al sito, il modello “pay per performance” risulta più coerente. Inoltre, la sua applicazione induce gli editori online, ma anche le agenzie di pubblicità ed i centri media, ad un maggiore coinvolgimento nelle attività di comunicazione del cliente, partendo dal “pay per click”, che possiamo definire un legame di primo livello connesso ai risultati pubblicitari della campagna, per arrivare ad una vera e propria cointeressenza nel business dell’advertiser, quando la remunerazione della comunicazione è valutata in funzione degli affari sviluppati attraverso di essa. L’opinione opposta consiste, in sintesi, nella considerazione che modelli di prezzo basati su variabili sotto il controllo dell’editore, come l’audience (pay per impression), lo spazio e il contesto editoriale sono molto più affidabili di quelli fondati sulla capacità creativa dell’agenzia o sulla qualità del bene/servizio dell’inserzionista. 45 Al fine di chiarire quanto affermato, consideriamo il seguente esempio: se il CPM attuale è di $20, significa che il costo della visualizzazione del messaggio da parte di una persona è pari a 2 cents. Ma se si presume che solo il 2% dei visitatori clicchi sul banner per ottenere maggiori informazioni, il costo a persona salirà a 1 dollaro. Se assumiamo che il 20% di coloro che hanno cliccato sul banner effettuano un acquisto, si calcola un costo di acquisizione del cliente pari a $5. Questo risultato deve essere confrontato con il profitto della transazione o con il valore nel tempo della relationship col cliente. Pertanto, per valutare il senso economico dell’Internet advertising è necessario distinguere tra i due fondamentali obiettivi del brand building e del direct marketing. Nel secondo caso, se si riduce la percentuale di click-through, aumenta il costo per persona e, quindi, per mantenere l’economicità il CPM dovrà diminuire. 16 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. advertising, poniamo a confronto il modello dell’advertising tradizionale con quello digitale, evidenziando le principali figure coinvolte e sottolineando come l’operazione di semplificazione in parola non rappresenti compiutamente le commistioni funzionali e le sovrapposizioni che si verificano nella pratica (figura 11.). Figura 11. Canale della pubblicità tradizionale vs. canale della pubblicità elettronica. INSERZIONISTA AGENZIA PUBBLICITARIA CENTRO MEDIA CONCESSIONARIA EDITORE Definisce: - gli obiettivi e le strategie di marketing; - il target; - il budget. In base agli obiettivi, al target, sceglie il canale ottimale e crea: - la strategia di comunicazione; - il messaggio In base al messaggio, al budget ed allo scheduling delle attività operative del cliente, stila il piano media per raggiungere gli obiettivi di comunicazione programmati Gestisce: - il network delle testate; - gli spazi sulle pagine e/o nei palinsesti; - i listini, le promozioni e gli incassi. Concede gli spazi e si accorda per la percentuale che la concessionaria deve trasferirgli. Talvolta richiede una somma minima garantita, indipendente dalla vendita degli spazi. INSERZIONISTA WEB AGENCY CENTRO MEDIA ONLINE CONCESSIONARIA ONLINE EDITORE ONLINE Definisce: - gli obiettivi e le strategie di marketing; - il target; - il budget. Se in possesso delle adeguate competenze tecnologiche e di marketing, può rivolgersi direttamente alla concessionaria. Assiste le imprese clienti nella definizione delle strategie di comunicazione, soprattutto con riguardo alla creatività, alle tecnologie e agli aspetti promo pubblicitari. Nella maggioranza dei casi si occupano della creazione di siti, eventi speciali, curando spesso anche la parte editoriale. Offre servizi consulenziali specialistici per la pianificazione della comunicazione online: possono andare dalle progettazione creativa al planning operativo ed alla reportistica. Gestisce: - il network dei siti; - gli spazi sulle pagine web e il tipo di rotazione degli annunci; - l’ad-server; - i listini, le promozioni e gli incassi; - offre assistenza nella pianificazione della campagna pubblicitaria. Concede gli spazi e si accorda per la percentuale che la concessionaria deve trasferirgli. Talvolta richiede una somma minima garantita, indipendente dalla vendita degli spazi. Risulta maggiormente coinvolto nel processo di comunicazione di marketing. Fonte. Ns. elaborazione. Più in particolare, esaminiamo i profili professionali e le caratteristiche dei soggetti economici protagonisti nell’attività di comunicazione di marketing in rete: - Gli inserzionisti e gli editori online. Come accade nel mercato della pubblicità tradizionale, l’interazione mediata tra le due figure polari del canale incide sulle potenzialità del settore: da una parte, i primi ne determinano la dimensione economica e le opportunità di sviluppo; dall’altra, i secondi influenzano i caratteri e gli andamenti del mercato comunicativo. Attualmente, su Internet si rileva una domanda pubblicitaria connotata da una marcata varietà ed da una sempre minore 17 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. concentrazione46 , che segue un trend in prevalenza crescente, con intensità diversa a seconda dello stadio di sviluppo raggiunto dal mercato in ciascun Paese. Dall’altro lato, l’offerta di spazi pubblicitari (editori), anch’essa assai variegata e frammentata, cresce a ritmi più sostenuti così da risultare esuberante47 . Nel nuovo ambiente di marketing, inoltre, il ruolo che l’editore gioca nell’ambito del processo di comunicazione, pur non essendo ancora completamente definito, appare mutato a causa della centralità assunta dal sito web, che diviene il trait d’union strategico per l’efficace raccordo tra utente ed azienda e spazio di concorrenza virtuale in cui gli strumenti dell’advertising online sono vieppiù integrati ai contenuti editoriali, creando, peraltro, motivi di preoccupazione circa la qualità, la trasparenza e l’indipendenza dell’informazione in rete. Pertanto, aumenta notevolmente il grado di coinvolgimento dell’editore nella conduzione delle attività pubblicitarie degli advertiser, i cui ritorni sono strettamente correlati alle caratteristiche qualiquantitative del sito web48 . - Le web agency. Tra i temi più controversi e dibattuti vi è senza dubbio l’evoluzione del ruolo della tradizionale agenzia pubblicitaria: l’organizzazione di servizi che offre agli inserzionisti (aziende utenti) una serie di prestazioni di tipo consulenziale e tecnico, e che trova nel potenziale creativo la propria fondamentale competenza distintiva49 . I timori sono legati principalmente alla scarsa reattività dimostrata da tali soggetti nel cogliere le implicazioni di un mercato in cui vigono regole diverse ed di cui spesso mancano le indispensabili cognizioni tecnologiche. Oltre a ciò, bisogna considerare che i più importanti clienti di dette agenzie, le multinazionali produttrici di beni di largo consumo, hanno inserito il web nel “piano media” con forte ritardo, cosicché, mentre esse continuano a ricercare punti di contatto con le consuetudini dei mass media, sorgono nuovi intermediari altamente specializzati, le new media agency, le quali rappresentano il primo contatto per le imprese che intendono avviare o modificare la loro presenza sulla rete offrendo servizi di assistenza di tipo tecnico e creativo. - I centri media online. Se nella fase di avvio del mercato dell’Internet advertising le web agency avevano assunto di fatto la posizione di referenti unici per il mercato; oggi, anche se continua a spettare loro la responsabilità del publishing e, in varia misura, viene delegata ad esse la creatività (talvolta in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria tradizionale), la situazione si è evoluta a seguito dell’avvento del “centro media online”. Si tratta di una nuova figura professionale assai qualificata che, alla stregua di quanto accade nel canale tradizionale, si pone come intermediario tra aziende investitrici e agenzie pubblicitarie, da un lato, e concessionarie ed editori, dall’altro, svolgendo un’attività di consulenza principalmente con riferimento alla negoziazione di prezzi e tariffe ed alla scelta dei mezzi più idonei50 . Il centro media, quindi, costituisce l’agente che si occupa della pianificazione della campagna pubblicitaria anche nel mercato digitale: infatti, il 65% 46 Secondo i dati divulgati dallo IAB, in Italia nell’anno 2000, il settore delle telecomunicazioni è quello che ha investito maggiormente in Internet advertising con oltre 26 milioni di Euro (19% del totale), seguito dalla Finanza (23,4 milioni di Euro), dai Nuovi Media (19,3 milioni di Euro) e dall’Editoria (7 milioni di Euro). In America, invece, è la categoria “Consumer” che risulta leader tra gli investitori (31% del totale) seguita dal “computing” (19%). 47 La crescita della varietà dei media predisposti alla raccolta pubblicitaria (dalla banca online all’agenzia di viaggio virtuale, dal motore di ricerca al portale informativo) determina l’ampliamento del contesto competitivo. Semp re con riferimento al nostro Paese, tra gli operatori che hanno ottenuto migliori risultati in termini di raccolta pubblicitaria online nel 2000 citiamo: Repubblica.it (15,5 milioni di Euro), seguita da Buongiorno.it, Excite.it, Ilsole24ore.com (fonte: Il Sole 24 Ore). 48 Gli elementi da considerare per valutare il potenziale pubblicitario di un sito web sono in buona sostanza: 1) il prezzo medio di vendita per impression; 2) il numero di pagine viste e di impression-banner mensili; 3) la quota di magazzino venduta; 4) la percentuale di commissione spettante alla concessionaria; 5) il costo di acquisizione per pagina vista o per nuovo utente. 49 In Italia, il mercato delle agenzie di pubblicità si compone di un numero assai elevato di strutture estremamente eterogenee per dimensione, organizzazione e struttura dei costi. 50 Il primo centro media online sorto in Italia è “Web Media Center”, facente capo a “OnetOne” (azienda dedicata agli investimenti nel mercato digitale e alle start-up di Internet), che ha iniziato ad essere operativo nei primi mesi del 2000. Esso si propone come interlocutore delle aziende, delle agenzie e dei centri media tradizionali per lo studio e l’implementazione delle strategie di web marketing e di web advertising. 18 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. del fatturato pubblicitario online è sviluppato tramite l’intermediazione di tale operatore51 che acquista presso le concessionarie gli spazi per conto dei propri clienti. Nei casi rimanenti, gli inserzionisti si rivolgono direttamente alla concessionaria internalizzando buona parte delle operazione che solitamente sono svolte da web agency e centri media52 . - Le concessionarie. Allo sviluppo del mercato italiano della pubblicità elettronica corrisponde la crescita economica e la diversificazione delle concessionarie: strutture commerciali la cui gestione caratteristica è incentrata nell’intermediazione degli spazi e dei tempi pubblicitari. Da tempo si assiste ad un significativo arricchimento del loro ruolo in quanto da compiti di pura intermediazione (collocamento di spazi/tempi pubblicitari per conto di un media) stanno evolvendo verso attività sempre più complesse comprendenti sia la consulenza a favore dell’impresa cliente sia l’efficiente commercializzazione volta a saturare le disponibilità spazio-temporali del mezzo. La diffusione di Internet ha accelerato tali cambiamenti, oltre a determinare la definizione di due tipologie di operatori: i player specializzati sul web e le concessionarie tradizionali. I primi, sono concessionarie di pubblicità indipendenti che attraversano oggi una fase di deciso sviluppo operando esclusivamente su Internet53 . La loro offerta è ampliata rispetto al canale tradizionale poiché si estrinseca anche nell’erogazione di servizi di consulenza e nel supporto all’attività di pianificazione delle campagne pubblicitarie, incorporando le funzioni sinora proprie delle agenzie e dei centri media. In tal modo, esse si configurano come agenti del tutto nuovi, i quali gestiscono network di siti54 - soprattutto dei nuovi editori - la cui ampiezza aumenta rapidamente per soddisfare in via preminente due tipi di esigenze: da una parte, l’aggregazione di un bacino di offerta sufficientemente ampio per attrarre i grandi investitori; dall’altro, la risposta ad una domanda sempre più marcata di personalizzazione. Le concessionarie tradizionali sono, invece, imprese dipendenti da un gruppo editoriale55 che operano in prevalenza nei media classici e che hanno di recente modificato la propria struttura inserendo una funzione dedicata ad Internet e ai new media, sovente a supporto dell’evoluzione editoriale dello stesso gruppo di appartenenza. 5. Conclusioni Dalla trattazione svolta emerge in tutta evidenza come l’utilizzo dei nuovi di strumenti di comunicazione digitale dischiuda notevoli opportunità alle imprese impegnate in vario modo nella competizione in rete, arricchendo e migliorando nel tempo la qualità delle relazioni intrattenute con i diversi pubblici influenti. La convergenza e finanche l’integrazione tra le leve della comunicazione di marketing, resa disponibile in prima istanza su un piano tecnico-operativo, consente la generazione di sinergie nuove tra strumenti, target e contenuti nonché l’attuazione di logiche gestionali unitarie degli articolati flussi comunicativi, a condizione che venga programmato e realizzato un processo di potenziamento strategico volto all’affermazione, allo sviluppo coordinato ed alla coerente diffusione del sistema dei valori d’impresa. Pertanto, nel perseguimento di posizioni di vantaggio competitivo e dell’obiettivo della creazione di un surplus di valore nel 51 Fonte: Publikompass. Ciò è confermato dalla struttura organizzativa di alcune concessionarie, le quali distinguono una prima area dedicata ai rapporti con i centri media da una seconda riservata alle relazioni dirette con i clienti (Fonte: Rcs, CairoWeb). 53 In Italia, li leader del settore della pubblicità elettronica è Active Advertising del gruppo “Matrix S.p.a.”, che nell’anno 2000 ha fatturato circa 20 milioni di Euro. E’ opportuno, inoltre rilevare il recente fenomeno dell’entrata nel mercato italiano di numerosi players indipendenti stranieri, tra i quali citiamo DoubleClick Inc., società leader a livello internazionale. 54 Da un’indagine svolta nel 2001 sulle concessionarie di pubblicità online operanti in Italia dalla società di consulenza “42Nlab” è emerso che esse stipulano accordi con i siti ottenendo una commissione che in media oscilla dal 40 al 50% del prezzo dello spazio pubblicitario; detta quota si riduce notevolmente a seguito della scontistica applicata, scendendo al 20-30%. 55 Ad esempio, A. Manzoni & C. fa capo al gruppo “La Repubblica-L’Espresso”; Publitalia ’80 dipende da “Mediaset”; Plublikompass fa riferimento a “La Stampa”; Rcs Pubblicità è legata a “Rizzoli Corriere della Sera”; Sipra alla “Rai”. 52 19 Elementi innovativi nel processo di comunicazione di marketing in rete. contesto competitivo digitale, è più che mai necessario fondare su un’ottica sistemica l’azione di governo dell’accresciuta complessità degli ambienti comunicazionali. Nella pratica, tuttavia, emerge un forte ritardo nell’evoluzione culturale dei diversi attori coinvolti nel processo di comunicazione di marketing in rete verso l’acquisizione di una visione unitaria degli aspetti tecnologici e di mercato, a detrimento dell’effettiva implementazione dei principi dell’Internet marketing. Nonostante ciò, a nostro avviso, il settore della pubblicità online pare positivamente orientato, essendo le sue prospettive di crescita connesse all’azione combinata di una pluralità di fattori, tra cui, primariamente, lo sviluppo di Internet come canale di diffusione di informazioni, luogo di commercializzazione di beni e servizi e quale ambiente di interazione sociale. BIBLIOGRAFIA TESTI: Blattberg R. C., et al., The Marketing Information Revolution, Harvard Business School Press, Boston, 1994. Bruner R., Harden L., Heyman B., Web Marketing 2.0, Apogeo, 2001. Camussone P. F., Ciuccarelli F., Crescere in rete, Edipi, 2000. Carignani A., Mandelli A., Fare Business in Rete, McGraw-Hill, 1999. Collesei U., Marketing, Cedam, 2000. Cozzi G. et al., Marketing e tecnologie dell’informazione: dall’economia di massa all’economia della varietà, in Scritti in onore di Luigi Guatri, Edizioni Bocconi Comunicazione, pp. 361-423, 1998. 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