perfect day - Cinema teatro osoppo

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CINEMA TEATRO OSOPPO
Via Osoppo 2
Milano
In collaborazione con:
Centro Culturale don Carlo Calori; Centro Culturale San Benedetto;
Fondazione Carlo Perini; Centro Culturale San Protaso
Presenta:
PERFECT DAY
Anno:
Genere:
Tem atiche:
Regista:
Attori
2015
Durata:
105 min
Drammatico
guerra, violenza, amore, solidarietà
Fernando Léon de Aranoa
Benicio Del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko,
Mélanie Thierry
Valutazione
Nei Balcani la guerra è finita, ma non per questo sono scomparsi violenze e soprusi, rigidità e acrobazie
diplomatiche, tanto che per provare a liberare un pozzo da un cadavere che ne contamina l’acqua
occorre intraprendere un vero e proprio viaggio, su e giù per le montagne, evitando posti di blocco e
mucche morte (che possono nascondere pericoli ben peggiori) in un giro dell’oca che da una parte fa
emergere le contraddizioni profonde di accordi che non producono automaticamente la tanto
agognata pace, dall’altra permettono al regista di esplorare i caratteri dei personaggi.
Due cooperanti di lungo corso, Mambrù (Del Toro), disilluso responsabile della sicurezza, e B (Tim
Robbins), imprevedibile e allergico alle regole, una novellina idealista (Thiérry) e un’incaricata di
verificare l’efficienza delle missioni in corso (Kurylenko) che con Mambrù ha trascorsi sentimentali non
risolti. Le loro vicende umane e professionali (fatte soprattutto, va detto, di frustrazione e conflitti di
fronte alla rigidità del sistema) si intrecciano con quelle della gente comune: l’interprete che deve subire
le intimidazioni dei militari locali, un ragazzino che è disposto a vendere il suo pallone per pagare chi lo
può ricondurre dai genitori (ma non sa che non sono più lì ad aspettarlo), contadini e pastori, miliziani e
militari Onu che non vedono l’ora di scaricare la responsabilità di quel territorio ai locali, ma chiudono
gli occhi davanti alle esigenze più elementari.
Un giorno e una notte che descrivono a tratti anche in toni di commedia nera (ma il film ha molti
elementi di tensione e dramma) la realtà di luoghi e persone segnati dagli eventi, senza riuscire però a
trovare fino in fondo il cuore e la mente dello spettatore. Da una parte la tensione degli eventi è molto
evocata ma poco vissuta (che si tratti di campi minati che non esplodono mai o miliziani dallo sguardo
cattivo che però non premono mai il grilletto), se non in una breve inquadratura di due impiccati;
dall’altro i personaggi (pur efficacemente interpretati da attori di livello come Robbins e Del Toro)
restano un ritratto incompiuto di un’umanità che non sembra confrontarsi mai profondamente con la
realtà drammatica che ha di fronte. La rabbia trattenuta del personaggio di Del Toro di fronte al sopruso
(in realtà non perpetrato) nei confronti di un bambino è forse il momento emotivamente più forte,
mentre sul resto aleggia il senso di una generale disillusione che sembra non toccare fino in fondo il
cuore della situazione rappresentata.
Buona Visione
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