IMPIANTO DI COGENERAZIONE ALIMENTATO A BIOMASSE VEGETALI SOLIDE S. Agata di Puglia (FG) PROPONENTE/PROMOTER IL PRESIDENTE VIA ZUCCHERIFICIO, 10 - 48213 - MEZZANO (RA) DOCUMENTAZIONE TECNICA AI FINI AUTORIZZATIVI UNITA' FUNZIONALE/FUNCTIONAL UNIT Documenti Generali Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti CONSULENZA/SUBCONTRACTOR IL PRESIDENTE VIALE COLOMBO, 13 - 71121 FOGGIA, ITALIA TEL. +39 0881 665635 FAX +39 0881 881672 e-mail: [email protected] www.unais.it CONSULENZA/SUBCONTRACTOR IL DIRETTORE GENERALE (Ing.Roberto Carpaneto) VIA SAN NAZARO, 19 - 16145 GENOVA, ITALIA TEL. +39 010 362 8148 FAX +39 010 362 1078 P. IVA 03476550102 e-mail [email protected] www.dappolonia.it DATE/DATA 22/03/2011 SCALA/SCALE N. INT/ INTERNAL N. TAV/PLATE N. 10 625 SAG 00 REV G 002 0 SH Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 INDICE Pagina INDICE PAGINA 1 OGGETTO 2 SISTEMA MECCANICO 2.1 CALDAIA 2.1.1 Osservazioni sul tipo di caldaia 2.1.2 Sistema di combustione 2.1.3 Camera di combustione 2.1.4 Sezione generazione vapore 2.1.5 Accessori di caldaia 2.2 LINEA ARIA E FUMI 2.2.1 Ventilatori 2.2.2 Preriscaldatore dell’aria comburente 2.2.3 Condotti aria e valvole di controllo 2.2.4 Condotti dei fumi 2.2.5 Trattamento fumi 2.3 TURBOGENERATORE A VAPORE 2.3.1 Generalità 2.3.2 Caratteristiche tecniche 2.3.3 Generatore elettrico 2.3.4 Sistema di regolazione 2.3.5 Sistema di ammissione vapore in turbina 2.3.6 Sistema vapore tenute e relativo condensatorino 2.3.7 Sistema dei drenaggi di turbina 2.3.8 Sistema di lubrificazione, raffreddamento e filtrazione olio 2.3.9 Sistema di raffreddamento aria 2.3.10 Basamento per ancoraggio delle macchine 2.3.11 Cofanatura insonorizzante del turbogruppo 2.3.12 Viradore 2.3.13 Iniezione d’acqua in camera di scarico turbina 2.3.14 Strumentazione di regolazione e supervisione 2.3.15 Quadro di controllo turbina 2.3.16 Sistema di regolazione e scatto 2.3.17 Dispositivi di sicurezza 2.3.18 Limiti di fornitura 2.4 CONDENSATORE 2.4.1 Generalità 2.4.2 Il principio di condensazione 2.4.3 Tubazioni di adduzione e distribuzione del vapore 2.4.4 Sezioni di scambio termico – Fasci tubieri Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale impianti I I 1 2 2 3 4 5 5 8 10 10 10 10 11 11 15 15 16 17 18 18 18 19 19 20 20 21 21 21 21 22 22 22 23 24 24 25 25 26 Pag. i Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.4.5 Sistema di movimentazione dell’aria. 2.4.6 Gruppo del vuoto 2.5 DEGASATORE 2.5.1 Norme e standards di riferimento 2.5.2 Limiti di fornitura 2.5.3 Servizi disponibili 2.5.4 Caratteristiche tecniche 2.5.5 Condizioni di impiego 2.5.6 Materiali 2.5.7 Costruzione 2.5.8 Strumentazione 2.5.9 Verniciatura e coibentazione 2.6 POMPE ESTRAZIONE CONDENSATO 2.6.1 Norme e standards di riferimento 2.6.2 Requisiti funzionali 2.6.3 Interfaccia per ESD / DCS 2.6.4 Requisiti di costruzione 2.6.5 Motori 2.6.6 Livello di rumorosità 2.7 SISTEMA ARIA COMPRESSA 2.7.1 Generalità 2.7.2 Compressori aria 2.7.3 Essiccatori 2.8 SISTEMA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ACQUA DEMINERALIZZATA 2.8.1 Filtri di alimentazione 2.8.2 Scambiatori cationici 2.8.3 Torre di decarbonatazione 2.8.4 Pompe di ripresa 2.8.5 Scambiatori anionici 2.8.6 Scambiatore a letto misto 2.8.7 Impianto di rigenerazione 2.8.8 Filtri di finitura 2.9 SISTEMA TRATTAMENTO ACQUE 2.9.1 Acque di lavaggio locali 2.9.2 Acque di processo 2.10 SISTEMA HVAC 2.10.1 Gruppo frigorifero a pompa di calore 2.10.2 Unità di trattamento dell’aria a sezioni componibili 2.10.3 Modalità costruttive 2.10.4 Ventilatori centrifughi 2.10.5 Ventilatori a flusso assiale 2.10.6 Torrini d’estrazione 2.10.7 Batterie riscaldanti elettriche Agritre Disciplinare tecnico prestazionale impianti 26 27 27 27 28 29 29 29 29 30 31 31 31 32 32 33 34 35 35 35 35 36 37 38 38 38 39 39 39 39 40 40 40 41 42 42 42 46 47 49 50 50 50 Pag. ii Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 3 2.10.8 Filtri 50 2.10.9 Sezione di umidificazione 51 2.11 SISTEMA ANTINCENDIO 51 2.11.1 Gruppo di pressurizzazione antincendio 51 2.11.2 Elettropompe 51 2.11.3 Motopompe 52 2.11.4 Elettropompa di pressurizzazione 52 2.11.5 Gruppo sprinkler ad umido 54 2.11.6 Cassetta idranti 54 2.11.7 Cassetta naspo 54 2.11.8 Gruppo attacco motopompa 55 2.11.9 Estintori 55 SISTEMA ELETTRICO 55 3.1 GENERALITA’ 55 3.2 TENSIONI DI IMPIANTO 55 3.3 DISTRIBUZIONE DI MEDIA TENSIONE 56 3.4 SOTTOSTAZIONE ELETTRICA DI ALTA TENSIONE DI COLLEGAMENTO ALLA RETE NAZIONALE 57 3.4.1 Distribuzione di bassa tensione a 690vca,400vca e 230vca. 58 3.4.2 Gruppo elettrogeno di emergenza 58 3.5 QUADRI ELETTRICI FORNITI CON LE APPARECCHIATURE PACKAGE 59 3.5.1 Suddivisione dei circuiti 59 3.5.2 Quadri soggetti agli agenti atmosferici 59 3.5.3 Quadri posizionati in ambienti di lavorazione al chiuso 59 3.5.4 Quadri posizionati nelle sale quadri elettriche 59 3.5.5 Utensili portatili 59 3.5.6 Circuiti di comando motori 59 3.5.7 Colori dei pulsanti e delle lampade 60 3.5.8 Colori dei quadri 60 3.5.9 Logiche di comando 60 3.5.10 Trasformatori di corrente 60 3.5.11 Alimentazioni da UPS 60 3.6 CAVI 60 3.6.1 Composizione dei cavi 60 3.6.2 Cavi di media tensione 11 kV 61 3.6.3 Cavi di bassa tensione per circuiti di potenza 61 3.6.4 Cavi di bassa tensione per circuiti di potenza alimentati da inverter 61 3.6.5 Cavi di bassa tensione per circuiti di controllo 62 3.6.6 Cavi di interfaccia con il sistema di controllo (DCS) 62 3.6.7 Sezioni minime 62 3.7 MOTORI ELETTRICI 63 3.8 VALVOLE MOTORIZZATE 63 3.9 SERRANDE MONTATE SUL MACCHINARIO 63 Agritre Disciplinare tecnico prestazionale impianti Pag. iii Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 4 5 3.10 MACCHINARIO CON ORGANI IN MOVIMENTO 3.11 PARANCHI, CARRIPONTE 3.12 VIE CAVI 3.13 SISTEMA DI ILLUMINAZIONE 3.14 IMPIANTO PRESE 3.15 RETE DI TERRA 3.15.1 Rete di terra primaria 3.15.2 Rete di terra secondaria 3.16 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE 3.17 IMPIANTO TELEVISIVO A CIRCUITO CHIUSO TVCC 3.18 IMPIANTO TELEFONICO 3.19 SISTEMA DI COMUNICAZIONE SISTEMA STRUMENTAZIONE 4.1 GENERALITÀ 4.1.1 Simbologia 4.1.2 Alimentazione 4.1.3 Etichettatura 4.1.4 Segnale trasmesso 4.1.5 Connessioni 4.2 SPECIFICHE STRUMENTI 4.2.1 Misure di portata 4.2.2 Misure di pressione e pressione differenziale 4.2.3 Misure di temperatura 4.2.4 Misure di livello 4.2.5 Valvole di regolazione autoregolatrici e di blocco 4.2.6 Valvole a solenoide 4.2.7 Valvole di sicurezza e d’espansione 4.2.8 Sistemi di rilevazione e controllo vibrazioni 4.3 UNITÀ LOGICHE DISTRIBUITE 4.3.1 Rilevazione presenza di gas nell’ambiente 4.3.2 Rilevazione focolai d’incendio 4.3.3 Rilevatori di fiamma 4.3.4 Rilevatori di calore 4.3.5 Rilevatori di fumo 4.3.6 Segnalazioni 4.4 SALA CONTROLLO & SALA QUADRI. 4.5 MATERIALE PER LA STRUMENTAZIONE LOCALE 4.6 CRITERI DI MONTAGGIO 4.7 CONNESSIONI AL PROCESSO 4.8 CONNESSIONI PNEUMATICHE 4.9 CONNESSIONI ELETTRICHE. 4.10 SISTEMA DI MESSA A TERRA SISTEMA TUBAZIONI E RACCORDERIE Agritre Disciplinare tecnico prestazionale impianti 63 64 64 64 65 65 65 65 66 66 66 66 66 66 66 66 67 67 67 68 68 69 69 71 71 74 74 75 76 76 77 77 77 77 79 79 79 80 80 81 82 83 84 Pag. iv Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 5.1 TUBI 5.1.1 Selezione dei materiali: 5.1.2 Dimensioni tubazioni 5.2 RACCORDI 5.3 DERIVAZIONI 5.3.1 Derivazioni realizzate con pezzi a “T” 5.3.2 Derivazioni realizzate con WELDOLET 5.3.3 Derivazioni realizzate con SOCKOLET 5.3.4 Derivazioni realizzate con 1/2 manicotti 5.3.5 Derivazioni Tubo su Tubo 5.4 STACCHI PER SFIATI E DRENAGGI 5.5 FLANGE 5.5.1 Serraggio dei tiranti dei giunti flangiati 5.6 GUARNIZIONI 5.7 LEGENDA FINITURA ESTERNA TUBAZIONI Agritre Disciplinare tecnico prestazionale impianti 84 84 87 88 89 89 89 89 89 89 92 92 93 94 94 Pag. v Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 DISCIPLINARE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE IMPIANTI 1 OGGETTO Il presente documento ha come oggetto la descrizione dei contenuti prestazionali e delle caratteristiche tecniche relativamente ai principali componenti e sistemi impiantistici meccanici ed elettrici previsti nel progetto del nuovo impianto di cogenerazione alimentato a biomasse vegetali solide che Agritre intende realizzare nel territorio del Comune di S.Agata di Puglia (FG). L’impianto consiste di una centrale termoelettrica cogenerativa a biomasse vegetali solide da 25 MWe (lordo – full electric), costituita principalmente da una caldaia alimentata a biomasse solide della potenza di 80,0 MWt e da un turbogruppo da 31,5 MVA. La centrale è costituita dai seguenti sistemi impiantistici principali: • Sistema meccanico Package principali Movimentazione biomassa, caldaia e linea trattamento fumi Turbina e sistema By-Pass Condensatore Degasatore Pompe estrazione condensato Package ausiliari Sistema di produzione aria compressa Sistema di produzione acqua demi Sistema di trattamento acque Sistema HVAC Sistema antincendio • Sistema elettrico • Sistema strumentazione • Sistema tubazioni e raccorderie Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale impianti Pag. 1 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2 SISTEMA MECCANICO 2.1 CALDAIA L'impianto sarà progettato per avere le seguenti caratteristiche: • Bassi valori di emissione • Massima affidabilità • Lunghi periodi di esercizio prima di ogni fermata per manutenzione • Grande flessibilità sull'uso di diversi tipi di combustibile La camera di combustione avrà tre diversi sistemi di combustione: • Griglia per biomasse (Max.80 MW) • Bruciatori a metano- per start-up (2 x 15 MW) La potenzialità massima con combustibile solido sarà di 80 MW. La camera di combustione sarà alta e snella con una buona turbolenza ed un lungo tempo di permanenza. Il bruciatore a gas sarà ubicato lateralmente sulla parte bassa della camera e sarà usato solo durante il periodo di avviamento. Le ceneri carboniose incombuste saranno re-iniettate nella camera di combustione minimizzandone la quantità da smaltire e riducendo la presenza di articolato carbonioso incombusto, che è vettore di altre molecole dannose quali furani, IPA e diossine adsorbite sulla superficie. La riduzione di particolato carbonioso incombusto nelle ceneri e quindi nei fumi, comporta una drastica riduzione di tali componenti indesiderati ed un miglioramento importante della qualità delle emissioni. Il sistema di alimentazione dei combustibili, sia paglia che cippato, è realizzato mediante trasporto meccanico. I vantaggi di un tale sistema di combustione sono i seguenti: • Elevati rapporti di turndown • Flessibilità di combustibile • Combustibile di supporto non necessario • Refrattario non costoso nella zona di combustione • Basso eccesso di aria con alta efficienza e ridotta potenza del ventilatore aria comburente • Basso valore di emissioni • Massima affidabilità • Lunghi tempi di esercizio tra pulizie manuali della camera di combustione. Le principali caratteristiche tecniche della caldaia sono riportate nella Tabella 4.2.1. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 2 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Tabella 4.2.1 - Caratteristiche tecniche della caldaia Potenza termica nominale kWt 80.000 Potenza scambiata lato fumi kWt 71.740 Configurazione A griglia • Focolare Si • Preriscaldo aria No • Risurriscaldamento Si • Ricircolo fumi Griglia raffredd. ad aria • Tipo focolare Condizioni vapore in uscita kg/s 26,4 • Portata bar (a) 110 • Pressione °C 500,0 • Temperatura Condizioni fumi Nm3/h 136.000 ÷ 170.000 • Portata fumi °C ~ 155 • Temperatura uscita fumi °C 25 • Temperatura ingresso aria Vedi Tabella 4.2.2 • Composizione gas uscita % 89,68 • Rendimento caldaia Ceneri kg/h 805 • Solide kg/h 201 • Volatili Totali kg/h 1006 2.1.1 Osservazioni sul tipo di caldaia La caldaia sarà progettata con tre passaggi. Il primo passo è la camera di combustione. Il secondo passo è il surriscaldatore. Il terzo passo contiene i restanti fasci tubieri dell'economizzatore. I surriscaldatori sono progettati con uno spazio tra i tubi sufficiente ad evitare lo sporcamente del surriscaldatore. Nella scelta dei materiali per le tubazioni e collettori e nella determinazione della temperature di progetto sono prese in considerazione tutte le condizioni sulla superficie della tubazione. In tutti i casi la scelta dei materiali e i calcoli di spessore sono effettuati in considerazioni della più alta temperatura possibile compresi i margini di sicurezza in conformità ai requisiti di legge e gli standard applicabili. I collegamenti tra le superfici riscaldanti assicureranno una distribuzione del flusso sulle superfici stesse stabile e regolare in tutte le condizioni di esercizio. La camera di combustione può essere completamente ventilata e svuotata, cosa fondamentale durante i periodi di fermo e di start-up. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 3 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.1.2 Sistema di combustione La caldaia sarà fornita con due sistemi di combustione di biomassa. La griglia e il sistema di combustione della paglia. DATI TECNICI Alimentazione del combustibile Umidità del combustibile Calorie immesse (NCV) Temperatura dell'aria di combustione Portata aria di combustione Portata aria secondaria Ricircolazione fumi Portata fumi di combustione Efficienza della caldaia Tenore in ceneri - base asciutta (valore medio) Cenere sottogriglia circa kg/h % MW °C Nm3/h Nm3/h Nm3/h Nm3/h % % kg/h CARICO 7,77 32 80 25 150.000 70.000 45.000 136.000 ÷ 170.000 89,68 7.5 750 La combustione delle particelle più pesanti avverrà sulla griglia, mentre le particelle più leggere bruceranno in sospensione. L’aria primaria immessa attraverso la griglia la raffredda e garantisce la combustione sulla griglia, l’aria secondaria immessa con eiettori in camera di combustione garantisce la turbolenza e la miscelazione dell’ossigeno e dei composti volatili. 2.1.2.1 Caratteristiche principali della griglia Tipologia N° griglie Larghezza di ciascuna griglia Lunghezza zona 1 Lunghezza zona 2 Lunghezza zona 3 Lunghezza zona 4 Area netta griglia Area netta griglia Carico termico griglia Peso totale 2.1.2.2 Raffreddata ad aria 4 1800 mm 2264 mm 2264 mm 1698 mm 1320 mm 65 m2 80 m2 1000 kW/m2 60 t Bruciatore ausiliario Un bruciatore a gas naturale sono installato nella camera di combustione a circa 7-8 mt sopra la griglia. Esso è utilizzato prevalentemente in condizioni di avviamento Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 4 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il bruciatore a gas è di tipo completamente automatizzato adatto al montaggio sulla parte laterale. II bruciatore sarà utilizzato negli start-up e come bruciatore ausiliario e di supporto. Il quadro di controllo sarà completamente cablato e collaudato all'origine. 2.1.2.3 Captazione ceneri pesanti Il sistema a umido consiste di un nastro trasportatore a catena immersa in acqua con una parte inclinata capace di trasportare le ceneri in una fossa all'esterno dell'edifìcio. Le ceneri pesanti provenienti dalla superfìcie della griglia mobile sono trasportate al limite frontale della griglia mobile dalla quale cadono all'interno del trasportatore sopra descritto. L'acqua all'interno del trasformatore, assieme alla tramoggia di scarico costituiscono anche un sistema a tenuta per la camera di combustione. Le ceneri umide vengono scaricate all'esterno all'interno di tre container scarrabili. 2.1.3 Camera di combustione La camera di combustione sarà alta e stretta in modo da assicurare una buona turbolenza ed un lungo tempo di permanenza. Ciò è necessario per realizzare una buona combustione con valori bassi di emissione. Una camera di combustione alta e stretta assicurerà anche una efficiente circolazione naturale di acqua/vapore nelle pareti della membrane in tutte le possibili operazioni di carico e di combustione. La camera di combustione rettangolare è costituita da pareti a membrana raffreddate ad acqua. Dati tecnici di massima Larghezza mm 6.120 Profondità mm 5.760 Altezza mm 23.000 Area Griglia 2 m 80 Volume m3 750 3 1000 Tempo di residenza sec 4 Carico termico kW/m Temperatura gas in uscita °C 907 2.1.4 Sezione generazione vapore 2.1.4.1 Secondo e terzo passo Il secondo e terzo passo dei fumi saranno organizzati a valle della camera di combustione. Il gas di combustione passa dalla camera di combustione nella parte superiore del secondo Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 5 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 passo, passa poi verso il basso per il secondo passo, gira 180° e passa verso l'alto per il terzo passo. Quando il gas di combustione supera la parte inferiore del secondo passo, una grande parte delle particelle di carbonio incombusto presenti nel gas di combustione cadrà nella tramoggia posta nella parte inferiore. Le particelle separate saranno iniettate pneumaticamente nella camera di combustione sopra la superficie della griglia. Inoltre, similmente alla camera di combustione, i secondi e terzi passi sono progettati con pareti aventi tubazioni a membrana raffreddate ad acqua. Il surriscaldatore sarà installato nel secondo e terzo passo. I fumi fluiscono attraverso la camera di combustione, poi, attraverso il surriscaldatore a passo largo e verso l'alto attraverso i surriscaldatori nel terzo passo. Tale assetto del surriscaldatore è necessario per ottenere lunghi periodi di operatività senza férmi per la pulizia manuale dell'interno della caldaia. Le superfici di scambio del surriscaldatore saranno sovradimensionate in modo che la temperatura dello stesso possa essere garantita in un ampio range di carico e di qualità del combustibile. Il surriscaldatore nel secondo passo è del tipo "appeso" e sarà fatto di tubazioni flessibili assemblati in fasci verticali. Il surriscaldatore sarà realizzato tenendo conto delle ceneri basso-fondenti dei combustibili in oggetto. La logica è che il surriscaldatore possa operare con un alto grado di sporcamente senza essere pulito, per proteggere i tubi dalla corrosione. Il surriscaldatore nel terzo passo sarà fatto di tubazioni flessibili e fasci orizzontali per consentire il drenaggio prima e durante lo start-up. Tra ogni banco di surriscaldatori verrà creato uno spazio sufficientemente ampio da consentire ispezioni di ognuno di essi. Il passo dei tubi e la velocità del gas nelle superfici di scambio sono scelti per pulire efficacemente i fasci tuberi per mezzo di soffiatori installati nel terzo passo. Un maggior passo dei tubi sarà usata nei banchi inferiori di surriscaldatori per ridurre il rìschio di sporcamento. Sono previsti spruzzatori di attemperamento, come si può vedere dai dati tecnici, per controllare la temperature di uscita del vapore. La lunghezza delle tubazioni sarà sufficiente ad assicurare che le gocce d'acqua iniettate evaporino prima di raggiungere il surriscaldatore successivo. Le tubazioni del surriscaldatore saranno ancorate alle pareti membranatc per mezzo di piastre termoresistenti e sostegni per assicurare una corretta posizione dei tubi durante gli anni di esercizio dell'impianto. Le piastre saranno corte e saldate sui tubi del surriscaldatore e i sostegni saranno saldate alla parete membranata. Ciò assicurerà una bassa temperatura per le strutture di supporto, ridurrà, per quanto possibile, la corrosione e lo slugging. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 6 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.1.4.2 Economizzatore L'economizzatore è realizzato con tubi alettati e sostenuto dal basso in un'unità separata. Il flusso d'acqua d'alimentazione attraversa l'economizzatore dal basso verso l'alto in controcorrente con i fumi. In questo modo tutto il vapore generato nell'economizzatore può passare facilmente nel corpo cilindrico superiore anche durante lo start-up o nel caso di significative variazioni di carico. Dal collettore di uscita dell "economizzatore l'acqua fluisce nel corpo cilindrico in cui è distribuita uniformemente per mezzo di un distributore interno. 2.1.4.3 Pareti evaporanti e corpo cilindrico L'acqua di caldaia passerà dal corpo cilindrico ai collettori di fondo caldaia per mezzo di discendenti estemi non riscaldati. Nel corpo cilindrico la miscela acqua/ vapore sarà separata per mezzo di piatti e cicloni organizzati ad hoc. L'acqua sarà restituita al sistema di circolazione mentre il vapore attraverserà dei demister posti nella parte superiore del tamburo. Dalla parte superiore del corpo cilindrico il vapore saturo passerà al surriscaldatore. Il corpo cilindrico sarà situato all'estremità superiore della caldaia e sarà dotato di passi d' uomo dotali di tutti gli opportuni componenti ed accessori necessari per garantire l'ispezionabilità e l'inserimento di strumenti di misura e controllo e separazione gas/liquido. 2.1.4.4 Tubazioni Tutti collegamenti interni tra le singole parti della caldaia consisteranno di quanto segue: • tubazione dell'acqua dal degasatore al corpo cilindrico • tubazione del vapore dal corpo cilindrico alla valvola principale di shut-off • tutte le tubazioni discendenti e risalenti • tutte le tubazioni dei soffiatori • drenaggi e ventilazioni 2.1.4.5 Condotte dei fumi e tramogge Il condotto dei fumi tra la caldaia e l'economizzatore sarà realizzato in lamierino di acciaio con irrigidimenti. Il condotto verrà anche fornito di aperture e deviazioni per scopi di misura. L'espansione termica tra la caldaia e l'economizzatore sarà assorbita da un compensatore montato su condotto. La tramoggia sotto i preriscaldatori/economizzatore sarà fatta anch'essa di acciaio 6 mm ed irrigidimenti per assorbire il carico generato dalle variazioni di pressione del gas e il peso delle ceneri depositate. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 7 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.1.4.6 Fasce di contenimento, porte di accesso Per proteggere tutte le pareti membranate dalle variazioni di pressione lato gas, fasce orizzontali di contenimento realizzate in acciaio saranno collocate all'esterno delle pareti membranate. La connessione tra le fasce e le parte della caldaia saranno flessibili per garantire la dilatazione della caldaia in tutte le direzioni, camera di combustione in tutte le direzioni. La caldaia sarà dotata porte di ispezioni ed accesso in tutte le sue parti. La camera di combustione sarà dotata di finestre per verifica della fiamma. 2.1.5 Accessori di caldaia 2.1.5.1 Soffiatori di fuliggine a vapore ed a getto d’acqua Per assicurare lunghi tempi operativi tra interventi successivi di pulitura manuale è previsto un efficiente sistema di soffiatura delle superfici di scambio termico con il mìnimo consumo di vapore. Soffiatori a vapore saranno installati sui passi del surriscaldatore e dell'economizzatore. I soffiatori saranno del tipo rotante o retraibile in funzione della reale temperatura. II sistema di soffiaggio comprende piping, raccorderìa controllo elettrico e quadro. Il soffiaggio è effettuato secondo un ciclo predefinito con tutti o alcuni soffiatori in rotazione automatica. Inoltre ogni singolo soffiatore può essere azionato manualmente. Soffiatori a getto d'acqua saranno installati nella camera di combustione e nel secondo passo. 2.1.5.2 Sistemi di campionamento Per assicurare un'elevata affidabilità efficienza e protezione dalla corrosione deve essere monitorata la qualità dell'acqua e del vapore. Sono previsti campionamenti in punti selezionati, pressione e temperature saranno ridotte e le misure saranno effettuate sia in continuo che a spot per test di laboratorio. I campioni saranno prelevati nelle seguenti posizioni: • Acqua alimento (a valle delle pompe) • Corpo cilindrico/down-comers • Vapore saturo e surriscaldatore • Condense a valle delle pompe 2.1.5.3 Drenaggi e sfiati Si prevedono gli adeguati drenaggi e sfiati necessari per le parti in pressione della caldaia. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 8 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.1.5.4 Serbatoio di blow-down Si prevde un serbatoio di blow down per la raccolta di: • blow-down di caldaia • acqua dai drenaggi vapore condensati • acqua dalla valvola di desalinizzazione • condense dal preriscaldamento 2.1.5.5 Valvole di sicurezza La caldaia è fornita con valvole di sicurezza e raccorderia progettate sulla base di pressione e temperatura di targa della caldaia. Le valvole di sicurezza sono fomite con un sistema di controllo pneumatico per assicurare apertura e chiusura in stretti intervallo di pressione. Trafilamenti indesiderati sono evitati poiché le valvole di sicurezza rimangono completamente chiuse fino al raggiungimento del set point di pressione. In questo modo l'usura dovuta a tra filamenti viene ridotta al minimo 2.1.5.6 Iniezione di urea (SNCR) Il sistema è composto dalle seguenti parti: • un serbatoio dell’urea dimensionato per garantire l’esercizio dell’impianto al 100% del carico per almeno 15 gg., completo di tutti gli accessori del caso; • un sistema di circolazione della soluzione che includa 2 pompe al 100%, capace di trasferire la soluzione al sistema di misura e distribuzione; • un sistema di misura e distribuzione dell’urea alle lance di iniezione. Il sistema sarà dimensionato in modo da consentire la miscelazione ottimale tra la soluzione di urea, l’acqua di diluizione e l’aria di atomizzazione. • lance di iniezione adatte a resistere alle alte temperature; • adeguato sistema di controllo. 2.1.5.7 Sistema di rimozione ceneri leggere I residui solidi della combustione da evacuare sono costituiti da: • ceneri leggere raccolte nella tramoggia di fondo del passaggio convettivo; • ceneri leggere raccolte nelle tramogge di scarico del filtro a maniche. Un secondo sistema di trasportatori meccanici raccoglie le ceneri provenienti dalla parte convettiva e dal filtro a maniche e le invia poi in un silo di stoccaggio a secco. Il sistema di Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 9 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 evacuazione è dimensionato per raccogliere le ceneri leggere, trasportarle in maniera adeguatamente protetta per evitare pulviscolo nell’aria ed immagazzinarle in un silo. Il silo è dotato di: • filtro di sfiato; • sensore di livello a 3 posizioni; • sistema di estrazione residui sia a secco sia ad umido (umidificatore ceneri). 2.2 LINEA ARIA E FUMI 2.2.1 Ventilatori Un ventilatore alimenta l’aria di combustione alla caldaia. A valle del ventilatore un preriscaldatore a vapore riscalda l’aria prima che essa entri nel preriscaldatore. A valle dei preriscadatori dell'aria parte di essa è portata agli ugelli dell'aria secondaria per mezzo di un ventilatore; l’aria rimanente è portata alla griglia. La camera di combustione è tenuta in leggera depressione a 50-200 mm H20 per mezzo di un ventilatore munito di inverter, posto dopo il filtro a maniche. I ventilatori dell'aria comburente e dell'aria secondaria lavorano normalmente a carico parzializzato. Per ridurre il consumo di energia il ventilatore è provvisto di inverter, il ventilatore e il suo motore sono installati sullo stesso basamento. La camera di combustione è tenuta automaticamente in depressione 50-200 Pa per mezzo dell'esaustore di coda provvisto di inverter ubicato immediatamente prima della ciminiera. Viene installato un ventilatore per ricircolare parte dei fumi di combustione. I fumi sono estratti dal filtro a maniche, dopo il ventilatore e ricircolati nella camera di combustione. Anche questo ventilatore sarà controllato da inverter. 2.2.2 Preriscaldatore dell’aria comburente Per aumentare l'efficienza di caldaia e compensare l'alto contenuto di umidità del combustibile, è previsto un preriscaldatore dell'aria comburente. Il preriscaldatore è costituito a tre stadi ed utilizza vapore spillato dalla turbina. 2.2.3 Condotti aria e valvole di controllo L'aria di combustione è prelevata dalla sommità del locale caldaia in modo da garantire la ventilazione del locale e recuperare parte delle perdite dalla caldaia. Il condotto dell'aria primaria è collegato alla tramoggia sottostante la griglia. L'aria secondaria è divisa in due correnti una per la parete frontale della camera di combustione ed una per la parete opposta. I condotti sono provvisti di valvole di regolazione e di blocco per un funzionamento stabile. L'aria di trasporto della biomassa è fornita dal Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 10 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 ventilatore ad ogni iniettore. I condotti a monte del preriscaldatore dell'aria sono equipaggiati di silenziatori. Le dilatazioni dei condotti sono assorbite da compensatori. 2.2.4 Condotti dei fumi Il condotto dei fumi collega l'economizzatore con il filtro a maniche, il filtro a maniche con il ventilatore e quindi con il camino. Il condotto è dotato di valvole di controllo e di blocco. Le dilatazioni termiche sono assorbite da compensatori; un silenziatore è ubicato a valle del ventilatore estrattore. Tutti i condotti sono provvisti di aperture per interventi ispettivi/manutentivi. 2.2.5 Trattamento fumi Il sistema di depurazione fumi è costituito dai seguenti componenti: • Reattore con iniezione di calce per la neutralizzazione dei fumi, • Filtri a manica, • Ventilatore estrattore, • Camino, Nei fumi in uscita dalla caldaia si inietta calce, che ne riduce l’eventuale alcalinità. I fumi attraversando poi il filtro a maniche sono depurati da tutte le polveri residue: tali polveri sono convogliate ad un silo di raccolta. Un ventilatore aspirante garantisce il flusso e la mandata al camino per lo scarico in atmosfera: tale ventilatore è adeguatamente dimensionato per garantire il tiraggio e la depressione della linea fumi e di conseguenza della camera di combustione. I dati fondamentali dei fumi sono mostrati nella Tabella 2.2.5.1 Tabella 2.2.5.1 Caratteristiche principali dei fumi in uscita caldaia Condizioni ingresso Flusso gas scarico Nm3/h 136.000 ÷ 170.000 Temperatura C° 170 Pressione bar 1,01 Carico polveri g/Nm3 2,2 Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 11 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.2.5.1 Sezione di immissione additivi chimici L'impianto consiste di un silo una unità di estrazione ed un sistema di trasporto pneumatico e di iniezione. La quantità di calce idrata è controllata per mezzo dei segnali provenienti dal sistema di misura delle emissioni. La calce è iniettata nei fumi tra l'economizzatore ed il filtro a maniche per mezzo di una tramoggia di alimentazione equipaggiata con valvola rotativa di dosaggio in un reattore / ciclone avente la funzione di precipitare anche particelle di ceneri. 2.2.5.2 Filtro a maniche L'impianto è provvisto di un filtro a maniche per la rimozione delle polveri. Il filtro è a sezione cilindrica verticale. Le maniche sono montate su gabbie individuali, ancorate in alto su un piatto orizzontale di acciaio che separa i fumi contenenti polveri dalla zona di gas puliti. I filmi polverosi fluiscono dalla caldaia nei compartimenti del filtro dove la velocità diminuisce a causa dell'elevato volume dei compartimenti. Le particelle più pesanti sedimentano nella tramoggia di fondo, mentre le particelle più fini passano nella zona di filtrazione e vengono depositate sulla superficie esterna delle maniche. Il gas pulito passa attraverso le maniche e successivamente al condotto di uscita. Le maniche sono contro lavate da aria compressa,attraverso getti di aria compressa generati da ugelli all'interno delle maniche. Questo provoca un'istantanea espansione della manica con conseguente scuotimento delle polveri fuori dal tessuto. La pulizia è effettuata in automatico con sequenze controllate, dai valori delle perdite di carico attraverso il filtro. Sonde di livello sono installate per monitorare eventuali blocchi della tramoggia. Ogni compartimento ha dei registri in ingresso e in uscita dotati di attuatori pneumatici che possono essere controllati dalia sala quadri. La testa del filtro è dotata di porte di accesso da cui sarà possibile l'accesso dal tetto dopo la rimozione dei pannelli di copertura. Le porte di ispezione lato gas pulito possono essere aperte allo scopo di sostituire le maniche durante le attività. Se una singola manica è danneggiata, essa può essere riparata. 2.2.5.3 Dati tecnici Altezza Mm 10.000 Diametro Mm 5.600 Pressione differenziale Nom kPA Max kPA 1,50 2,00 Area filtrante m2 2x2445 Velocità fumi attraverso l'area filtrante m/min <1 Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 12 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.2.5.4 By-pass La temperatura dei fumi è sufficientemente elevata da evitare condense senza oltrepassare la massima temperatura ammessa dalle maniche. Per proteggere le maniche, il filtro è equipaggiato con un by-pass che entrerà in funzione in caso di alta temperatura fumi in ingresso rilevata da termostati. Il by-pass è inoltre un dispositivo di sicurezza e deve assicurare lo scarico dei fumi in caso di eccessiva pressione. 2.2.5.5 Camino e sistema di analisi Si prevede un camino autoportante in acciaio di altezza 55 m e diametro interno 2.600. mm composto da: • canna interna, • canna esterna autoportante, • isolamento termico nell’intercapedine, • sistema di ancoraggio, • piastre di fondazione, • segnalamento aereo,passerelle di servizio per analisi fumi, • porta di ispezione Sul camino sono predisposte le prese per le analisi manuali delle emissioni ed è inoltre installato un sistema continuo di emissioni descritto qui di seguito. 2.2.5.5.1 Dati tecnici camino Altezza camino 55 m Diametro, esterno 2,8 m Diametro, interno 2,6 m Protezione interna SA mm 100 2.2.5.5.2 Dati tecnici del sistema di analisi Il sistema di analisi installato al camino prevede la misura e la registrazione in continuo dei seguenti parametri: • concentrazione di CO: strumento di misura ad infrarossi - campo di misura: 0 - 50 mg/m3 • concentrazione di NOx: strumento di misura ad infrarossi - campo di misura: 0 – 200 ppm Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 13 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • concentrazione di SOx: strumento di misura ad infrarossi • concentrazione di polveri totali: strumento di misura elettrodinamico - campo di misura: 0,01 - 1000 mg/m3 • concentrazione di TOC: strumento di misura di tipo FID (Flame Ignition Detector) campo di misura: 0 - 50 mg/m3 • concentrazione di HCI: strumento di misura ad infrarossi • tenore volumetrico di ossigeno: strumento di misura di tipo paramagnetico campo di misura: 0 - 25% • tenore di vapore acqueo: strumento di misura ad infrarossi • temperatura: sonda di temperatura • pressione: trasmettitore di pressione • portata nell'effluente gassoso: strumento di misura di tipo massico-termico-ponderale Tutti gli strumenti saranno alloggiati in un armadio in modo compatto e sicura. Tutti gli strumenti di analisi sono dotati delle funzioni: • segnale in uscita analogica 4-20 mA • auto-calibrazione programmabile • calibrazione programmabile E' previsto un sistema di campionamento, con tubazione opportunamente tracciata, previa filtrazione ed essiccamento. Il tutto è governato dal software di gestione del sistema di analisi, dedicato all'analisi delle emissioni gassose presenti nell'impianto che ha quindi la funzione di acquisire e calcolare i livelli emissivi degli effluenti gassosi conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006. La parte di acquisizione dati, alloggiato nell'armadio di analisi, provvede ad eseguire tutte le logiche di gestione della strumentazione di analisi oltre che ad acquisire e trasmettere all'Unità centrale di controllo i segnali analogici e i controlli digitali di stato necessari per effettuare il calcolo delle emissioni secondo normativa. Inoltre il sistema acquisisce una serie di segnali per la corretta gestione dello stato del sistema Per ogni analizzatore: • Stato analizzatore (In Servizio/In Anomalia) • Stato di calibrazione in corso (Zero/Span) • Per ogni segnale analogico acquisito: • Overflow/Underflow del segnale in ingresso • Fault del canale analogico Per il sistema di campionamento del gas: Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 14 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • Allarme temperatura sonda riscaldata • Allarme bassa pressione linea aria di essiccamento • Allarme presenza condensa I sistemi realizzati sono completamente autonomi e automatici e gestiscono completamente tutte le attività anche in modalità non presidiata, ovvero non è necessario l'intervento di alcun operatore per l'espletamento di tutte le attività di monitoraggio, memorizzazione, validazione dei dati, stampa ed esportazione delle informazioni verso altri sistemi. Le regole implementate seguono completamente, automaticamente ed esaustivamente tutto quanto stabilito e sancito nel D.Lgs. 152/2006. Le procedure si articolano su vari programmi, integrati e connessi tra loro, che gestiscono le varie attività di acquisizione e reportistica. II calcolo dei valori medi (semi-orario, orario, giornaliero ...) è effettuato e visualizzato in stretto tempo reale. Il conduttore dell'impianto controllato è quindi in grado di operare delle scelte "informate", prima che i valori medi raggiungano o superino i valori massimi assimilabili (limiti). La determinazione dello stato di normale funzionamento, ovvero il confronto con il livello di minimo tecnico, è realizzabile anche con funzionalità estremamente complesse; tale computo è eseguito in tempo reale garantendo l'esercente dell'esatto e puntuale rispetto di quanto concordato con le autorità di controllo circa l'esatta identificazione dello stato di esercizio dell'impianto. I calcoli per la formazione dei valori medi (semi-orari, orari, giornalieri, mensili e annuali ...) sono autonomi e automatici. Il sistema tiene memoria dei valori medi registrati per un periodo non inferiore a cinque anni. Sempre automaticamente il sistema provvede a eliminare le serie storiche obsolete. Vengono memorizzate le tracce (trend) di dettaglio delle grandezze maggiormente significative, sia come valori grezzi che normalizzati, con taglio di integrazione di un minuto, per un periodo opportunamente scelto (tipicamente 45 giorni). 2.3 TURBOGENERATORE A VAPORE 2.3.1 Generalità Il sistema della turbina a vapore ha le seguenti caratteristiche: • macchina veloce ad azione con connessione a generatore con ruota ad ingranaggi. La macchina é monocorpo e le sue prestazioni in termini di efficienza e di perdite allo scarico devono essere in accordo con quanto descritto al seguente paragrafo 4.4.2, • prelievo controllato per il degasatore a 3,5 bar (a), per preriscaldatore aria a 7,5 bar (a) e per il preriscaldo condense e a per la produzione di acqua calda a 0,7 bar (a) • valvole di ammissione con sistema di regolazione della pressione e prelievo a pressione controllata • riduttore di velocità, completo di giunto di accoppiamento all’alternatore, • funzionamento in “sliding pressure” con valore minimo di pressione, • Essa è dotata di sistemi ausiliari quali: Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 15 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 - sistema di lubrificazione completo di pompe principali e di emergenza, refrigerante dell’olio, 2 filtri (ridondanza al 100%), serbatoio dell’olio, tubazioni di collegamento, valvole, sfiato olio con separazione olio/aria, ecc.; - viradore; - valvole di ammissione del vapore vivo ad alta pressione complete di accessori; - valvole di regolazione del vapore vivo complete di accessori; - filtri temporanei e permanenti sull’arrivo del vapore vivo; - sistema di regolazione di velocità di tipo elettro-idraulico; - sistema del vapore di tenuta completo di filtri, valvole e tubazioni; - dispositivo di scatto per sovra velocità, bassa pressione olio lubrificazione, alta pressione scarico turbina, spostamento assiale eccessivo dell’albero, blocco a distanza; - strumentazione per un esercizio sicuro ed affidabile dell’intero sistema incluso il sistema di rilevazione vibrazioni e temperature metallo dei cuscinetti; - tubazioni di collegamento; - controflange, bulloni, guarnizioni per le eventuali estremità flangiate - piastre di fondazione, spessori di livello e bulloni per il collegamento al basamento ed eventuali inserti necessari per la posa in opera e per l’allineamento; - quadro di controllo e regolazione turbina; - quadro misure e protezioni del generatore completo di sistema di sincronizzazione per gestione parallelo rete automatico/manuale ed eventuale esercizio in isola; - coibentazioni di tutte le superfici con temperatura superiore ai 70 °C. 2.3.2 Caratteristiche tecniche Il bilancio di massa ed energia è riportato negli elaborati di progetto relativi. Le principali caratteristiche tecniche della turbina a vapore sono riportate nella tabella 2.3.2.1 Tabella 2.3.2.1 - Caratteristiche della turbina a vapore Tipo macchina Assiale Estrazione Vapore n.3 controllati da 7,5-3,5-0,7 bar Dati termodinamici Generali Potenza meccanica Potenza elettrica Condizioni in ingresso Flusso Pressione Temperatura Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti kW kW kg/s bar (g) °C 26.000 25.000 26,4 110 500 Pag. 16 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Entalpia Alimento dega (full electric) Flusso Pressione Temperatura Entalpia Condizioni in uscita (full electric) Flusso Pressione Temperatura Entalpia Spillamento regolato (full electric) Flusso Pressione Temperatura Entalpia Spillamento regolato (full electric) kj/kg 3.365 kg/s bar (g) °C kj/kg 2,1 3,5 138 2.727 kg/s bar (a) °C kJ/kg Flusso Pressione Temperatura Entalpia kg/s bar(g) °C kJ/kg 21,2 0,14 52,5 2360 (per preriscaldo aria) 2 7,5 210 2.834 (per preriscaldo condense e produzione acqua calda) 10,57 0,7 90 2.527,9 kg/s bar(g) °C kJ/kg 2.3.3 Generatore elettrico Il generatore elettrico è accoppiato alla turbina a vapore mediante riduttore ad ingranaggi; i sistemi ausiliari sono in larga misura comuni a quelli della turbina a vapore e descritti nella relativa sezione. Le principali caratteristiche tecniche del generatore elettrico sono riportate nella Tabella 2.2.3.1 Tabella 2.2.3.1 - Caratteristiche del generatore Potenza kVA 31.500 fattore di potenza 0.80 Numero di poli 4 Rendimento 100% % 97,50 Rendimento 80% % 96,50 Tensione kV 11,5 Velocità rpm 1.500 Tipo Sincrono Classe isolamento F Standard riferimento IEC Fluido di raffreddamento Aria Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 17 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Tipo raffreddamento Eccitazione Ciclo aperto Brushless La connessione tra la turbina e il generatore avviene attraverso un riduttore di giri, il cui rendimento è 0,99.Sistema di eccitazione Il sistema di eccitazione di tipo brushless, sarà completo di interruttore di campo (o in alternativa di crow-bar), predisposto per il funzionamento automatico/manuale, con dispositivo di diseccitazione rapida. 2.3.4 Sistema di regolazione Dovrà essere di tipo elettroidraulico 2.3.5 Sistema di ammissione vapore in turbina Dovrà essere completo di filtri, di valvole di intercettazione, di regolazione e di tutte le tubazioni ed gli accessori necessari. 2.3.6 Sistema vapore tenute e relativo condensatorino La fornitura dovra’ preveder un sistema automatico di vapore per le tenute progettato per impedire i trafilamenti attraverso gli interstizi tra l’asse di turbina e il suo alloggiamento. Le tenute sull’albero saranno del tipo a labirinto alimentate con vapore prelevato da uno stacco, sulla linea principale del vapore, completo di valvola motorizzata di intercettazione e di valvola di regolazione pneumatica. Il sistema dovra’ essere provvisto di tutte le interconnessioni per le tenute sull’albero e di una stazione di attemperamento, alimentata da uno stacco sulla linea del condensato, per adeguare le condizioni di invio del vapore a quelle previste per il sistema tenute. Il vapore dalle tenute sarà scaricato al condensatorino per il vapore dalle tenute, inserito sulla linea di alimentazione condensato in uscita dal condensatore del vapore proveniate dagli eiettori per il mantenimento vuoto. Esso sarà di tipo a tubi e mantello, dotato di una linea di by pass completa di valvole di isolamento e fornito completo di sistema di estrazione degli incondensabili mediante due (2) ventilatori di estrazione (2 x 100%). La regolazione di pressione e temperatura del vapore di alimentazione tenute sarà gestita da opportuna strumentazione di controllo che agirà sulle valvole di regolazione a comando pneumatico. Il Fornitore dovrà indicare nell’offerta le condizioni del vapore per le tenute durante la fase di avviamento della turbina. Il condensatorino del vapore dalle tenute dovra’ essere progettato per garantire la sua operatività nell’intero campo di funzionamento, dal valore di minima portata di ricircolo alla massima portata e dovra’ essere capace di resistere per almeno 10 min. in assenza del flusso refrigerante del condensato e con il massimo carico di turbina. Tutte le linee di drenaggio e di ventilazione devono essere provviste di due valvole di isolamento, quella a monte attuata manualmente, mentre, quella a valle, per cui è richiesta la manovra durante la fase di avviamento, dovra’ essere motorizzata. Solo una delle valvole di isolamento è passibile di blocco in posizione di chiusura. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 18 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 In particolare il condensatorino del vapore dalle tenute e il sistema di tenute dovrà includere: • le tubazioni di interconnessione; • le valvole; • i filtri; • la strumentazione di controllo del vapore dalle tenute. 2.3.7 Sistema dei drenaggi di turbina Il sistema dei drenaggi di condensa dalla turbina avrà i seguenti compiti: • Rimozione delle condense dal corpo di turbina per la protezione della turbina e delle linee ad essa collegate; • Rimozione delle condense durante la fase di riscaldamento della cassa di turbina e delle tubazioni che portano il vapore; • Mantenimento della temperatura al fine di evitare la condensazione del vapore nei componenti durante l’esercizio e limitare le sollecitazioni termiche durante l’avviamento. Dovranno prevedersi drenaggi in pressione per le tubazioni che convogliano vapore ad alta energia operanti durante la fermata della turbina, quindi, con valvola di regolazione chiusa. In tali circostanze il vapore/condensato sarà veicolato verso l’atmosfera. Il Fornitore dovra’ inoltre provvedere ad un sistema di raccolta di tutti i drenaggi puliti, quali: • drenaggi dei vari stadi di turbina; • drenaggi provenienti dalla valvola di intercettazione del vapore • drenaggi provenienti valvola di controllo in ingresso turbina; • drenaggi provenienti dal vapore tenute Tale sistema integrerà un serbatoio di collettamento drenaggi, equipaggiato con un attemperatore alimentato da uno stacco sulla linea del condensato e dimensionato tenendo presenti sia le esigenze operative dettate dalla turbina sia le caratteristiche di sistemazione impiantistica delle apparecchiature. Il serbatoio di collettamento verrà collegato al pozzo caldo del condensatore mediante due linee una del condensato e una del vapore. Tutti i drenaggi puliti, ad eccezione del primo riempimento e dello svuotamento, dovranno essere inviati al serbatoio raccolta drenaggi. In fornitura dovranno essere comprese valvole attuate pneumaticamente per l’avviamento e la fermata, tubazioni di collegamento di tutte le apparecchiature fornite, flange, controflange e tutti gli accessori necessari. 2.3.8 Sistema di lubrificazione, raffreddamento e filtrazione olio Questo sistema, comune per turbina, riduttore e alternatore, provvederà sia alla lubrificazione dei su citati componenti che al servizio di regolazione della turbina a vapore e Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 19 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 all’azionamento del dispositivo di scatto automatico e del servomotore delle valvole di alta pressione. Esso dovrà essere completo di : • una pompa principale di circolazione dell’olio dimensionata al 100% della portata ed azionata direttamente dall’albero del riduttore di velocità posto tra la turbina e l’alternatore; • una elettropompa ausiliaria di circolazione dell’olio dimensionata al 100% della portata ed alimentata in corrente alternata; • una elettropompa di emergenza dimensionata al 40% della portata nominale alimentata in corrente continua; • due refrigeranti dell’olio, del tipo a piastre, alimentati dall’acqua del ciclo chiuso; • due filtri dell’olio, ciascuno dimensionato per il 100% della portata, con commutazione manuale del filtro in esercizio su allarme di alta pressione differenziale • un serbatoio di accumulo dell’olio completo di sfiato atmosferico con separatore olio/aria, bocchelli di scarico e riempimento, troppo-pieno e indicatori di livello; • due ventilatori ( uno dei quali in stand-by) per l’estrazione dei vapori alimentati da motori in c.a.; • preriscaldatore dell’olio alimentato elettricamente in c.a. • tutti i necessari strumenti e gli equipaggiamenti di sicurezza per il corretto funzionamento; • le tubazioni di interconnessione del serbatoio alla turbina e ai suoi ausiliari. Sia la pompa ausiliaria che la principale aspirano dal serbatoio separatamente per poi unire le mandate in un unico collettore a monte della coppia di refrigeratori e della coppia di filtri; le due pompe alimentano sia il sistema di regolazione che quello di lubrificazione. 2.3.9 Sistema di raffreddamento aria Questo sistema deve provvedere al raffreddamento dell’alternatore sincrono mediante raffreddamento aria/acqua equipaggiato con: - raffreddatori d’aria in circuito chiuso - raffreddamento aria mediante acqua di ciclo chiuso di centrale - rilevatori fuoriuscite di acqua - valvole di regolazione - tutte le necessarie tubazioni - pannello di controllo/supervisione 2.3.10 Basamento per ancoraggio delle macchine La progettazione del basamento dovrà essere tale da assicurare l’ancoraggio delle varie macchine ed il loro corretto allineamento. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 20 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.3.11 Cofanatura insonorizzante del turbogruppo La cofanatura insonorizzante da installare sul turbogruppo dovrà essere dimensionata per garantire un livello di rumore non superiore ad 85 dB(A) ad un metro dal suo perimetro. 2.3.12 Viradore La turbina dovrà essere dotata di un sistema di rotazione lenta del rotore per evitare possibili deformazioni delle sedi dei cuscinetti ovvero del rotore sotto il suo peso. Questo sistema entra in funzione quando la macchina e’ pronta alla partenza, ma non e’ ancora alimentata dal vapore. La rotazione lenta e’ assicurata da un viradore azionato da motore elettrico alimentato in corrente alternata. Va previsto un comando elettrico completamente automatico con selettore auto/manuale a quadro che permetta la possibilità di azionamento manuale mediante leva di disinserimento del motore. Il motore dovrà essere di potenza adeguata a permettere la rotazione continua del rotore in assenza di vapore, senza causare eccessive tensioni. Il viradore sarà progettato per il disinnesto automatico quando la velocità di rotazione del rotore risulterà superiore alla velocità di rotazione massima prevista per il viradore stesso e per l’innesto automatico nel caso contrario. In caso di mancanza di alimentazione del lubrificante il viradore dovrà essere escluso immediatamente. Dovranno essere fornite le seguenti apparecchiature a corredo del viradore: • Motore a.c. • Dispositivo di innesto automatico • Dispositivo di comando manuale in caso di mancato intervento dell’innesto automatico ovvero in caso di mancato intervento del motore elettrico. 2.3.13 Iniezione d’acqua in camera di scarico turbina Al fine di prevenire surriscaldamenti generati da ventilazione sarà da prevedere l’iniezione di acqua all’interno della camera di scarico di turbina con lo scopo di assorbire il calore in eccesso mediante evaporazione. 2.3.14 Strumentazione di regolazione e supervisione La fornitura dovrà includere tutti gli strumenti in campo relativi al sistema di regolazione e supervisione necessari alla regolazione e al controllo del gruppo turbogeneratore, in particolare: Turbina • misura della temperatura dei cuscinetti portanti e reggispinta con allarme alta temperatura e blocco per altissima temperatura; • misura dello spostamento assiale con blocco per l’alto spostamento; • rilevazione delle vibrazioni sui cuscinetti; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 21 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • predisposizione per il key phaser. Riduttore di velocità • misura della temperatura dei cuscinetti asse veloce ed asse lento; • rilevazione delle vibrazione dei cuscinetti asse veloce ed asse lento; Alternatore • misura della temperatura dei cuscinetti; • rilevazione delle vibrazioni cuscinetti • misura della temperatura avvolgimenti statorici 2.3.15 Quadro di controllo turbina Dovrà essere fornito il quadro di controllo, con strumentazione tradizionale su fronte quadro, per gestire la regolazione di turbina e le protezioni/misure dell’alternatore, completo di sistema di sincronizzazione per l’inserzione in parallelo alla rete esterna e per eventuale esercizio in isola. Il quadro di controllo dovrà poter essere gestito tramite DCS. 2.3.16 Sistema di regolazione e scatto La regolazione del gruppo, effettuata attraverso un sistema automatico elettronico, deve consentire le seguenti operazioni: • Regolazione della pressione del vapore nel collettore principale adeguando la portata di immissione e quindi la potenza della macchina alla produzione di vapore da parte della caldaia; • Evitare lo scatto di sovravelocità in caso di uscita di parallelo del turbogeneratore in condizioni di massimo carico riportando la macchina alla frequenza di 50 Hz, sia nella condizione di marcia a vuoto, sia nella condizione di funzionamento sui carichi ausiliari; Inoltre, per mezzo della regolazione dell’eccitazione dell’alternatore, devono essere resi automatici i seguenti parametri: • Tensione • Cos ϕ. La regolazione dell’eccitazione deve poter essere comandata da distanza a mezzo manipolatori; i segnali dei limiti in sovra e sotto-eccitazione dovranno essere disponibili a morsettiera. 2.3.17 Dispositivi di sicurezza • Tali dispositivi dovranno permettere il blocco automatico della turbina in caso di: • Sovravelocità; • Bassa pressione olio lubrificante; • Eccessivo spostamento assiale dell’albero di turbina; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 22 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • Altissima temperatura dei cuscinetti di turbina; • Alta pressione allo scarico. 2.3.18 Limiti di fornitura Vapore/condensato • flangia d’ingresso valvola di immissione principale vapore; • flangia di scarico della linea di spillamento, a valle della stop check valve; • flangia d’ingresso condensato per linea di attemperamento in turbina; • flangia in ingresso/uscita ai condensatori del vapore eiettori e del vapore tenute; Drenaggi • flangia di ingresso del condensato per attemperamento dei drenaggi compresi nel limite di fornitura (drenaggi valvola di stop principale vapore, valvola di controllo, cassa turbina, ecc; Vapore alle tenute • flangia di ingresso, a monte della valvola di regolazione, per vapore tenute turbina; • flangia di ingresso, a monte della valvola di regolazione, per acqua di attemperamento vapore tenute; • flangia di ingresso del condensato al condensatore del vapore tenute; Ventilazione • flangia di uscita dal condensatorino vapore tenute; • flangia di uscita dal condensatore gruppo del vuoto; • flangia di uscita dall’estrattore vapori cassa olio; Acqua di raffreddamento da ciclo chiuso • flange d’ingresso e uscita acqua di raffreddamento olio su doppia linea indipendente (2 x 100%); • flange d’ingresso e uscita acqua di raffreddamento dell’alternatore, doppia linea indipendente (2 x 100%); Lubrificazione • connessioni/flange di carico e scarico della cassa olio di turbina; Sistema vuoto • flangia di ingresso del vapore per alimentazione eiettori di avvaimento e di mantenimento; Aria strumenti • flangia di connessione in un punto comune di distribuzione a 1 metro dal limite di fornitura della macchina; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 23 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Aria servizi • flangia di connessione in un punto comune di distribuzione a 1 metro dal limite di fornitura della macchina; Connessioni elettriche • morsetti alimentazione B.T. c.a. • morsetti alimentazione c.c. • morsetti alternatore Rete di terra secondaria • connessione alla rete di terra primaria di impianto Strumentazione • quadro di sincronizzazione e protezione alternatore • quadro di controllo e regolazione • morsettiere a bordo macchina (j-box di potenza, ausiliari, misura, ecc.) Fondazioni • 2.4 piastre di fondazione per i supporti del gruppo; bulloni di ancoraggio. CONDENSATORE 2.4.1 Generalità Il condensatore ad aria di vapore sotto vuoto è uno scambiatore di calore che consente di condensare il vapore esausto scaricato dalla turbina a vapore utilizzando l’aria ambiente come elemento refrigerante, movimentata forzatamente mediante gruppi ventilanti, attraverso dei fasci tubieri a tubi alettati. Il condensatore ad aria include i seguenti sistemi: o I sistemi di adduzione e distribuzione del vapore per il convogliamento del vapore dalla turbina a vapore o verso la sezioni di scambio termico. o Le sezioni di scambio termico (fasci tubieri) dove avviene il processo di condensazione. o I sistemi di movimentazione dell’aria – gruppi ventilatori. o La struttura di supporto ed il piano di alloggiamento dei gruppi ventilatore. o Il sistema di rimozione dei gas non condensabili. o Il sistema di raccolta del condensato. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 24 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.4.2 Il principio di condensazione Il processo di condensazione a doppia fase in serie a singola pressione, prevede una prima fase (condensazione diretta K) caratterizzata da un flusso equi-corrente del vapore e delle condense ed una seconda fase (condensazione secondaria a deflemmazione D) caratterizzata da un flussocontrocorrente del vapore e delle condense nella quale si completa la condensazione del vapore con l’estrazione dei gas incondensabili. Questo processo assicura la presenza di vapore in tutte le sezioni di scambio termico del condensatore ad aria epertanto garantisce un contatto diretto del condensato con il vapore minimizzandone il sottoraffreddamento e ilconseguente rischio di gelo. Dato che il sottoraffreddamento è minimizzato, il livello di ossigeno dissociato nelcondensato è minimo riducendone la corrosione interna dei tubi. Il vapore esausto scaricato dalla turbina a vapore fluisce nella tubazione di adduzione e successivamente nella/etubazione/i di distribuzione e quindi viene distribuito nelle sezioni di scambio termico (fasci tubieri) dove inizia acondensare. Il vapore esausto viene inizialmente distribuito nella sezione primaria del condensatore ad aria nella quale il vapore scorre all’interno dei tubi alettati dall’alto verso il bassoe vi condensa per la maggior parte (dal 50 al 80% della portata complessiva). La condensa formatasi scorre versoil basso, parallelamente al vapore ancora da condensare e si raccoglie nei tubi deflemmatori posti nella parteinferiore dei fasci tubieri. Il vapore non condensato nella sezione primaria (K), vapore in eccesso, viene convogliatoattraverso le tubazioni (o testate inferiori dei fasci tubieri) alla sezione secondaria (sezione D chiamata adeflemmazione, 2° fase di condensazione), nella quale il vapore scorre verso l’alto all’interno dei tubi alettati fino al completamento della condensazione, mentre la condensa scorre verso il basso, in direzione opposta al vapore. La condensa che si forma nei fasci tubieri si raccoglie nei tubi deflemmatori (o testate) posti nella parte inferiore deifasci tubieri, e quindi per gravità defluisce nelle tubazioni di scarico condensa e drena nel serbatoio di raccoltacondense (pozzo caldo). Mediante l’impiego di idonee pompe centrifughe le condense vengono successivamente rilanciate verso il ciclo termico. L’aria refrigerante movimentata dai gruppi ventilatori lambisce la superficie esterna delle sezioni di scambio termicocon flusso a correnti incrociate rispetto ai tubi alettati. Il ventilatore a flusso assiale funziona in configurazione atiraggio forzato aspirando l’aria dal basso e forzandola a passare attraverso il fascio tubiero per uscire dal latosuperiore del condensatore. 2.4.3 Tubazioni di adduzione e distribuzione del vapore I condotti del vapore sono progettati in modo che la velocità del flusso nel condotto e la caduta di pressione sonomantenute entro certi limiti per assicurare una corretta distribuzione del vapore all’interno dei tubi alettati. Condotti troppo piccoli comporterebbero velocità del flusso eccessive e conseguenti cadute di pressione che porterebbero al peggioramento delle prestazioni del condensatore. I vari elementi che compongono il condotto di adduzione del vapore sono progettati in modo da minimizzare le perdite di carico; a tal riguardo gli elementi di variazione della direzione Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 25 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 del flusso quali curve a 90°, T e Y sono progettati con idonei palettature interne (deviatori di flusso). Il condotto di adduzione è progettato in modo da minimizzare le forze, i momenti ed i movimenti sulla flangia di scarico della turbina a vapore per effetto delle dilatazioni termiche, tramite l’utilizzo di giunti di dilatazione, supporti a molla e piastre di scorrimento incorporate nelle tubazioni e nei relativi supporti. L’intero condotto del vapore è costruito in acciaio al carbonio saldato che unitamente all’esecuzione completamente saldata dei fasci tubieri, comporta un sistema a tenuta minimizzando al massimo il rischio di rientranze d’aria. 2.4.4 Sezioni di scambio termico – Fasci tubieri L’elemento principale di un condensatore ad aria è il fascio tubiero ove si realizza il processo di condensazione. I fasci tubieri sono composti essenzialmente dai seguenti elementi: o I tubi alettati disposti su una o più file o Le piastre tubiere inferiori e superiori o Il collettore inferiore chiamato “tubo deflemmatore” (o testate inferiori dei fasci) o I collettori superiori per l’estrazione degli inerti per i soli fasci D o La struttura di sostegno del fascio (fiancate e traverse) per il fissaggio del pacco di tubi alettati (solo per i fasci tubieri multirow). I tubi alettati sono saldati alle loro estremità alle piastre tubiere dei fasci per garantire la perfetta tenuta del vuoto. Entrambi i tipi di fasci tubieri presentano nella loro parte inferiore i collettori di raccolta della condensa chiamati “tubi deflemmatori”. I fasci tipo K della zona a condensazione diretta presentano nella loro parte superiore soltanto le piastre tubiere alle quali verrà saldato il tubo di distribuzione vapore. Viceversa, i fasci della zona a deflemmazione sono forniti con un collettore superiore per l’estrazione degli inerti. I fasci tubieri vengono installati in fila ed in parallelo a capanna (a forma di “A”) al di sopra del piano dei gruppi ventilatori. 2.4.5 Sistema di movimentazione dell’aria. Nei condensatori ad aria il calore di condensazione viene ceduto all’aria refrigerante movimentata con l’ausilio diidonei ventilatori assiali. Il sistema di movimentazione dell’aria è realizzato in modo da operare a tiraggio forzato. Le celle di ventilazione includono uno o due gruppi ventilanti ciascuno composto da ventilatore a flusso assiale conrelativo anello o convogliatore, motore elettrico e trasmissione con riduttore ad ingranaggi o a cinghie. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 26 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 o Ventilatori I ventilatori sono del tipo assiale a tiraggio forzato con angolo di calettamento delle pale fisso modificabile aventi latore spento. Le pale dei ventilatori possono essere di alluminio o in fibra in base alle prestazioni richieste. La scelta della tipologia di ventilatore tiene conto della portata di aria da movimentare, delle perdite di carico dell’aria nel percorso attraverso il condensatore e del rumore. 2.4.6 Gruppo del vuoto Il condensatore ad aria opera sotto vuoto. E previsto un idoneo gruppo del vuoto per lo svuotamento del condensatore dall’aria ambiente durante la fase di avviamento e per il mantenimento delle condizioni di vuoto con l’estrazione dei gas in condensabili all’interno del condensatore durante le fasi di esercizio. Le tipologie di gruppi del vuoto possono essere: - Gruppi del vuoto ad eiettori a vapore - Gruppi del vuoto con pompe ad anello liquido - Gruppi del vuoto ibridi (eiettore a vapore + pompa ad anello liquido) 2.5 DEGASATORE Il degasatore sarà installato nella boiler house a 15 m di altezza e dovrà essere completo di tutti gli accessori usuali per questo tipo di componente e necessari per il suo corretto funzionamento in tutte le condizioni operative previste. In particolare il degasatore sarà costituito dai seguenti componenti • una torretta degasante (verticale); • un serbatoio di raccolta acqua degasata (orizzontale); • i bocchelli flangiati per l’ingresso e l’uscita dei fluidi • piastre, sottopiastre, piastre di teflon ed antivibranti, bulloni di ancoraggio; • coibentazione per mantenere una temperatura superficiale del lamierino di rivestimento non superiore ai 50 °C in corrispondenza di una temperatura dell’aria di 30 °C; • attacchi per la strumentazione di controllo e regolazione; • una colonna idrometrica completa degli accessori relativi; • strumentazione e valvolame necessari al funzionamento del sistema; 2.5.1 Norme e standards di riferimento Le apparecchiature fornite, dovranno essere progettate, costruite e provate in accordo a norme e standard di usuale utilizzo e di comprovata applicabilità a livello internazionale. Qui di seguito si riportano le principali norme che dovranno essere applicate. AGMA American Gear Manufacturer Association Standards Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 27 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 ANSI American National Standards Institute - Standards ASME American Society of Mechanical Engineers - Codes ASTM American Society for Testing and Materials - Standards CEE Comunità Economica Europea - Direttive CEI Comitato Elettrotecnico Italiano - Norme DPR 547 Decreto dl 27 aprile 1955 sulla prevenzione infortuni HEI Heat Exchange Institute - Standards HI Hydraulic Institute - Standards IEC International Electrotechnical Commission - Standards ISO International Standardization Organization - Standards ISPESL Istituto Superiore Prevenzione Sicurezza Lavoro - Raccolte Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" L.277-91 Legge del 15 agosto 1991 sulla rumorosità nei luoghi di lavoro NEMA National Electric Manufacturer Association - Standards UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione - Norme UNI 7708 Prove di collaudo termico dei generatori di vapore 2.5.2 Limiti di fornitura I limiti di fornitura del componente saranno i seguenti (inclusi): Lato vapore • flangia di ingresso vapore di alimento • flangia di ingresso vapore di barbottaggio Lato acqua • flangia in ingresso torretta per condensato • flangia in ingresso polmone per acqua di ricircolo pompe di alimento • flangia in uscita polmone per acqua di alimento caldaia • flangia in uscita polmone per scarico rapido serbatoio e troppo pieno Altri limiti • flangia ingresso polmone per l’iniezione di addittivi chimici • flangia di uscita valvola di sfiato incondensabili • flangia di uscita valvola rompivuoto • flangia uscita valvola di sicurezza Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 28 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.5.3 Servizi disponibili Saranno disponibili i seguenti servizi ausiliari: Energia elettrica in c.a. 11000 V, 50 Hz, trifase Energia elettrica in c.a. 690 V, 50 Hz, trifase Energia elettrica in c.a. 400 V, 50 Hz, trifase Energia elettrica in c.a. 230 V, 50 Hz, trifase Energia elettrica in c.c. 48V Energia elettrica in c.c. 24V Aria compressa servizi 6 bar (g) Aria compressa strumenti 6 bar (g) 2.5.4 Caratteristiche tecniche Il corpo degasante dovrà essere progettato in modo da limitare al massimo la perdita di vapore degli sfiati; tale perdita non dovrà essere superiore al 1,5 % del vapore entrante. I percorsi del vapore, delle condense e la conformazione dei collegamenti delle parti interne dovranno essere studiati in modo da evitare vibrazioni o colpi d’ariete in qualsiasi condizione di funzionamento, durante i transitori e le improvvise variazioni di pressione. Il Fornitore dovrà comunicare i valori massimi dei carichi sui singoli bocchelli derivanti dalla verifica di resistenza locale degli involucri e delle sollecitazioni indotte sui supporti e bulloni di fondazione del componente. 2.5.5 Condizioni di impiego Il degasatore sarà sistemato nella boiler house e normalmente verrà alimentato con vapore in bassa pressione spillato dalla turbina. Sporadicamente il degasatore potrà essere alimentato dalla linea del vapore in alta pressione, previa depressurizzazione ed attemperamento. Questa condizione si verifica quando la pressione all’interno del collettore di bassa pressione scende sotto un limite prefissato (durante il bypass turbina, durante la fase di avviamento, durante il funzionamento a carichi parziali). 2.5.6 Materiali Tutti i materiali usati dovranno essere adatti all’applicazione e conformi alle specifiche ASTM. I materiali dovranno essere identificati secondo la normativa ASTM o altra internazionalmente riconosciuta. In questo caso dovrà essere indicato il corrispondente materiale ASTM. Il Fornitore dovrà scegliere i materiali conformemente ai requisiti di progetto ed alle indicazioni contenute nei documenti di riferimento ed alle normative applicabili. I materiali a contatto con fluidi dovranno avere certificati di collaudo riportanti l’analisi chimica e le caratteristiche meccaniche. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 29 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.5.7 Costruzione Il degasatore dovrà essere del tipo termico con torre di degasaggio verticale e serbatoio di raccolta acqua degasata orizzontale. L’acqua di reintegro e il condensato proveniente dal pozzo caldo del condensatore verranno immessi nella parte superiore dell’apparecchio attraverso un sistema di ugelli spruzzatori, per il frazionamento e la distribuzione. L’acqua cadrà su una serie di piatti forati, dai quali scenderà in forma di pioggia e si frazionerà in gocce di piccole dimensioni; il vapore di riscaldo salirà dal basso quindi sempre in direzione contraria al flusso dell’acqua. Il frazionamento meccanico dell’acqua nel rimbalzare da un piatto all’altro, unito all’effetto dinamico e termico del vapore, assicurerà l’eliminazione dell’ossigeno contenuto nell’acqua entrante. Il volume del serbatoio sarà tale da assicurare una riserva di acqua pari alla quantità occorrente per un funzionamento della caldaia alla portata massima di vapore di 98000 kg/h per un tempo di 10 minuti primi tra il livello nominale ed il livello minimo operativo e di ulteriori 2 minuti tra il livello minimo operativo ed il bassissimo livello che comanda l’arresto delle pompe di alimento. Il serbatoio di raccolta dell’acqua degasata sarà costruito in acciaio al carbonio, completo di passo d’uomo regolamentare, di attacco per la torretta degasatrice e di attacchi per il valvolame, tubo interno forato per l’adduzione del vapore di riscaldamento in fase di avviamento da freddo. Gli accessori di corredo dovranno comprendere almeno i seguenti componenti: • manometro con rubinetto a tre vie e serpentina di raffreddamento • termometro di controllo temperatura acqua • indicatore di livello a tubo di vetro con guaina metallica di protezione e valvole di intercettazione per sfiato e drenaggio • valvola di sfiato degasatore, posizionata nella parte superiore della torre per l’uscita degli incondensabili • valvola di rompivuoto • valvola di sicurezza • trasmettitore di pressione per controllo vapore con allarme di altissima pressione • interruttore di bassissimo livello per blocco pompe di alimento • interruttore di altissimo livello per apertura valvola di troppo pieno Il degasatore sarà sostenuto da due selle di appoggio in robusta costruzione per la distribuzione del carico, di cui una fungente da punto fisso ed una da punto mobile per consentire la dilatazione. Il Costruttore dovrà aver cura di ottenere le necessarie approvazioni da parte degli Enti ufficiali di controllo. Inoltre dovrà rispettare le disposizioni “ISPESL” e compiere tutte le azioni necessarie ad ottenere l’approvazione e superare i collaudi prescritti da questo Ente. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 30 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.5.8 Strumentazione Gli strumenti saranno in numero sufficiente ad assicurare una conduzione in sicurezza delle apparecchiature del sistema e saranno completi di tutti gli accessori necessari per un corretto funzionamento. La strumentazione prevista dovrà essere rispondente alle norme ISA, CEI, UNI e ISPELS. Le parti esposte al fluido di processo saranno realizzate in materiali atti ad evitare corrosioni da parte del fluido stesso e dell’atmosfera. Gli strumenti saranno installati in posizione tale da soddisfare sia le esigenze di precisione e significatività della misura, sia quelle di buona accessibilità per la lettura e la manutenzione. Le unità di misura delle scale degli strumenti saranno quelle metriche ed i campi di misura saranno scelti in maniera che l’indicazione del normale funzionamento sia compresa tra il 40% e l’80% del fondo scala. 2.5.9 Verniciatura e coibentazione La verniciatura delle apparecchiature potrà essere eseguita in accordo agli standards del Costruttore. I colori da adottare, secondo la classificazione RAL, verranno concordati tra Committente e Costruttore in sede di perfezionamento dell’ordine. La coibentazione delle parti calde delle macchine potrà essere eseguita secondo gli standards del Costruttore, purché vengano mantenute le temperature superficiali compatibili con i limiti di legge e con le condizioni ambientali sopra citate. Il Costruttore dovrà pertanto sottoporre alla Committente la specifica di verniciatura e la specifica di coibentazione per approvazione. 2.6 POMPE ESTRAZIONE CONDENSATO Le pompe estrazione condensato saranno saranno ad asse verticale tipo BARREL. La fornitura consiste di 2 pompe estrazione condensato(1 in funzione e 1 di riserva). Ogni pompa sarà fornita completa di tutti i componenti e gli accessori usuali per questo tipo di apparecchiature ed in particolare dovrà essere fornito quanto segue: • Serbatoio di aspirazione; • Cuscinetto reggispinta e relativo sistema di lubrificazione; • Attacco per l’acqua di iniezione alle tenute e valvola di intercettazione; • Motore elettrico; • Giunto di accoppiamento tra la pompa e il motore, completo di protezione; • Incastellatura di supporto del motore elettrico completa di bulloni di accoppiamento; • Piastre di base, sottopiastre e bulloni di ancoraggio; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 31 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • Strumentazione di tipo “convenzionale” per le protezioni e con protocollo di comunicazione tipo Profibus per il monitoraggio in accordo alle prescrizioni contenute nelle specifiche tecniche allegate, completa di tutti gli strumenti necessari per controllare sia localmente sia attraverso il sistema di protezione (ESD) e supervisione (DCS) d’impianto il corretto funzionamento delle pompe, dei motori e dei circuiti ausiliari di lubrificazione; come minimo saranno forniti i seguenti strumenti: • Manometri e manovacuometri su aspirazione e mandata (tutti i manometri saranno sistemati su pannello locale in prossimità della pompa e saranno completi di valvola di intercettazione); • Termometri temperatura olio di lubrificazione; • Indicatore di livello olio di lubrificazione; • Eventuali attrezzi speciali per il montaggio e la manutenzione di tutte le apparecchiature fornite; • Lubrificanti per il primo riempimento; • Assemblaggio di pompa e motore sul basamento comune(per la spedizione il motore sarà separato) • Guarnizioni, bulloni; In ogni caso, la fornitura dovrà essere completa di tutti i componenti e garantire le prestazioni necessarie a rendere le apparecchiature idonee alla funzione cui sono destinate, anche se non espressamente indicati. 2.6.1 Norme e standards di riferimento ANSI B 16.5 ; ANSI B 16.11 ; ANSI B 16.1 ; ANSI B 12.0.1 ; ANSI B 16.34 ; ANSI B 31.1 Hydraulic Institute Standards (HIS) API 610 ISO 1680/2 “Test method for measuring aerial noise emitted by rotating electrical machines – Checking methods”. ISO 9002. ISO 10005. ISPESL. D.Lgs n. 93 del 25/02/00 - “Attuazione della Direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione – PED”. D.P.R. N° 459 del 24/07/96 – “Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE (Direttiva Macchine), 91/368, 93/44, 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alle macchine.” 2.6.2 Requisiti funzionali Delle 2 pompe 1 funzionerà normalmente, mentre l’altra sarà in stand-by. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 32 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il ricircolo atto a garantire il minimo flusso richiesto dalle pompe sarà comune a tutte e due le pompe. La valvola di ricircolo sarà attuata e comandata dal Sistema di Controllo Distribuito. Le 2 pompe dovranno essere in tutto identiche e dovranno avere curve caratteristiche uguali ed in ogni caso tali che le portate non differiscano fra loro più del 5% in tutto il campo di funzionamento. Dovranno essere inoltre studiati i provvedimenti necessari per l'avviamento delle pompe con circuito vuoto e nelle varie condizioni di livello e di frequenza di rete. Le pompe dovranno essere esenti da fenomeni di cavitazione all’interno dell’intero campo di funzionamento. Dovrà essere possibile avviare e fermare le pompe con un controllo remoto senza la necessità di controlli locali. La curva caratteristica portata-prevalenza avrà un andamento sempre decrescente in prevalenza all’aumentare della portata, all’interno del campo di funzionamento compreso tra portata nulla e portata massima garantita. La portata nominale sarà scelta vicino al punto di rendimento massimo. In ogni caso, la portata nominale non dovrà eccedere il 115% della portata di massimo rendimento della girante. Le pompe saranno idonee per fornire la portata nominale con una prevalenza più grande del 5% della nominale. Le velocità critiche delle parti rotanti si discosteranno dalla velocità di funzionamento di almeno un 15%. Il massimo valore delle vibrazioni misurate picco-picco all’interno del campo di funzionamento sarà in accordo alle prescrizioni delle HIS. Il sistema di tenute dell’albero dovrà tener conto del fatto che l’aspirazione di queste pompe può essere sotto vuoto durante le fasi di avviamento e riavviamento del condensatore che su queste pompe insistono. Si prevede pertanto un sistema di tenute di tipo meccanico( – API 682, API code BSTFN, API plan 13/61). Le flange di uscita del corpo pompa saranno progettate in accordo alle norme ANSI B16-5. Le flange saranno idonee anche per resistere alla pressione della prova idraulica del corpo e agli sforzi indotti dalla tubazione. Il supporto ideato per sostenere il gruppo pompa-motore sarà progettato in modo tale da non permettere disallineamenti dell’unità sotto la spinta dei tubi. La durata nominale dei cuscinetti a rulli non sarà inferiore alle 25.000 ore di funzionamento, alle condizioni di progetto della pompa. L’intera apparecchiatura sarà costruita in accordo alla legislazione vigente sulla prevenzione e sicurezza. 2.6.3 Interfaccia per ESD / DCS La pompa nel suo insieme è dotata di un sistema di sensori in grado di monitorare tutti i parametri necessari al buon funzionamento ed attuare le logiche di protezione residenti nel sistema di controllo (ESD/DCS). Le soglie di allarme ed i valori d’intervento delle logiche di protezione da implementare nel sistema dedicato (ESD, escluso dallo scopo di fornitura) devono essere indicate dal costruttore della pompa. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 33 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 I segnali devono essere resi disponibili su morsettiera dedicata e separata sia per ESD (sistema di protezione) sia per DCS. I segnali per il sistema di supervisione saranno conformi alle caratteristiche necessarie alla connessione attraverso protocollo di comunicazione Profibus DP. I segnali per il sistema ESD avranno le seguenti caratteristiche generali: • segnali digitali (DI per sistema di protezione ESD) sono costituiti da contatti privi di potenziale SPDT; • segnali analogici (AI per sistema di protezione ESD) sono costituiti da segnali normalizzati 4÷20 mA per i quali si deve prevedere la separazione galvanica; • eventuali segnali digitali da sistema di protezione o supervisione necessari al corretto funzionamento dell’apparecchiatura sono costituiti da contatti con prestazione di 1 A a 24 Vcc / 1 A a 250 V ac; Eventuali segnali analogici da sistema di protezione o supervisione necessari al corretto funzionamento dell’apparecchiatura sono costituiti da segnali normalizzati 4÷20 mAa limentati da remoto. Il sistema di monitoraggio del corpo pompa deve essere fornito cablato e completo di strumentazione, quadretto elettrico di alimentazione. L'alimentazione fornita è 230 Vac per il sistema. Eventuali tensioni ausiliarie devono essere ricavate dal fornitore del sistema. Il grado di protezione richiesto per la carpenteria quadretto è di IP55. 2.6.4 Requisiti di costruzione Il complesso pompa motore dovrà essere realizzato in sezioni smontabili di lunghezza tale da permetterne il trasporto e la manutenzione dal sistema di sollevamento. Le pompe saranno del tipo centrifugo verticale, con girante semiassiale e corpo sommerso. Dovrà essere fornito un dispositivo sulla mandata per consentire lo sfiato dell'aria in fase di avviamento. Tutte le pompe e le apparecchiature accessorie con la stessa denominazione saranno identiche e intercambiabili l’una con l’altra in tutti i loro particolari. Se possibile, tutte le pompe saranno equipaggiate con anelli usura sulla girante e anelli tenuta sul corpo, del tipo sostituibili e intercambiabili quando usurati. Non saranno accettati anelli usura in ghisa sulla girante. La durezza degli anelli tenuta sarà di 50 Brinell più grande di quella degli anelli usura. Tutte le pompe avranno 2 piccole piastre (50x50mm), una orizzontale e una verticale, per il monitoraggio delle vibrazioni. Le pompe dovranno essere dotate di un cuscinetto reggispinta in grado di sopportare sia la spinta idraulica che il peso delle parti rotanti. La lubrificazione sarà del tipo a bagno d’olio. I cuscinetti di guida dell’albero, di tipo a strisciamento, saranno lubrificati con lo stesso fluido pompato.Le tenute, i cuscinetti di guida e l’albero saranno protetti da rivestimenti speciali facilmente sostituibili. Le pompe saranno fornite comprensive della lanterna di supporto del motore elettrico. La lanterna sarà dotata di apertura, completa di protezione, per il posizionamento e il disassemblaggio del giunto e per la sostituzione della tenuta. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 34 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 I giunti di accoppiamento, completamente metallici, saranno di tipo dentato. I giunti saranno forniti con un distanziatore. La lunghezza del distanziatore sarà tale da permettere il controllo e l’assemblaggio delle parti rotanti della pompa. Le coperture dei giunti saranno costruite secondo le vigenti leggi sulla prevenzione e sicurezza. Dovranno essere inoltre previste, come indicazione di minimo, le termoresistenze sui cuscinetti ed i sensori di vibrazioni asse, le misure di livello, pressione e temperatura olio lubrificazione. Le variabili (temperature, vibrazioni, livelli, pressioni) che oltre ad essere monitorate determinano una condizione di blocco dovranno essere previste ridondate (tre misure o tre sensori digitali da gestire in logica 2oo3 nel sistema di protezione remoto – ESD). 2.6.5 Motori Per i motori si veda l’apposito paragrafo relativo. 2.6.6 Livello di rumorosità Il livello di pressione sonora e quello di potenza sonora LWA (riferito a 10-12 Watt) saranno intesi come descritto dalla Norma ISO 3744 e misurati in accordo allo standard ISO 9614. Non si dovrà superare il livello di pressione media LPM di 80 dBA ( tolleranza + 1 dBA) ad un metro di distanza da ogni sorgente inclusa nella Fornitura. La potenza sonora LWA calcolata e verificata con gli standard sopra indicati sarà dichiarata dal Fornitore in corso d’opera e sottoposta alla Committente per approvazione. Dovrà essere fornito lo spettro di emissione acustica (rilasciando un certificato di collaudo acustico di conformità) compilando il “foglio dati sorgenti di rumore” come prescritto al comma E della Direttiva 89/392/CEE e successive modificazioni. 2.7 SISTEMA ARIA COMPRESSA 2.7.1 Generalità Il sistema di produzione e distribuzione dell’aria compressa ha la funzione di produrre e distribuire aria compressa per gli strumenti ed i servizi della centrale. Il Sistema aria compressa è composto dai seguenti componenti principali: • 2 compressori (al 100%), di cui uno in riserva all’altro, completo di filtri sull’aspirazione e di postrefrigeranti; • Una coppia di essiccatori,di cui uno di riserva, ed una coppia di filtri, di cui uno di riserva. • Due serbatoi, uno per l’aria strumenti e valvole e l’altro utilizzato in emergenza. Uno stacco per alimentare la rete Aria Servizi è previsto all’uscita del compressore prima degli essiccatori. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 35 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il sistema è completato dalla rete di tubazioni che alimenta tutte le utenze distribuite entro il perimetro della Centrale con le valvole e gli strumenti necessari al suo corretto funzionamento. Le principali caratteristiche del sistema sono indicate in Tabella 2.7.1.1. Tabella 2.7.1.1 - Sistema aria compressa Aria compressa Generalità Numero unità 2 Ridondanza % 100 Capacità Nm3/hr 250,0 Tipo compressore Screw/Oilfree Press mandata bar 9 Stadi compressore 2 Deumidificatore Tipo Heatless Numero Unità 2 Capacità % 100 Prefiltro Duplex Postfiltro Duplex Serbatoio aria comp Numero unità 1 3 Capacità m 15 Aria strumenti Capacità serb accumulo m3 15 Numero unità 1 2.7.2 Compressori aria Le singole parti componenti saranno dimensionate con adeguati margini di sicurezza e realizzate con le migliori tecniche attualmente in uso nelle lavorazioni industriali; in particolare le parti con contatto a strisciamento dovranno presentare lavorazioni e durezze superficiali in grado di garantire, nel tempo, le prestazioni richieste. La potenza del motore elettrico dovrà essere non inferiore a quella richiesta dalla macchina nelle condizioni di minima temperatura aria compressa / acqua di raffreddamento. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 36 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Nelle condizioni di massima temperatura aria compressa / acqua di raffreddamento, la macchina dovrà poter funzionare regolarmente alla pressione minima di progetto. Il sistema di regolazione portata dovrà consentire, una volta prefissato il valore di pressione d’esercizio, un funzionamento di tipo 0% – 100%. I compressori saranno raffreddati con acqua in ciclo chiuso di Centrale. In caso di mancanza di acqua di raffreddamento in ciclo chiuso, si fermeranno tutti i compressori in servizio. L’aspirazione dei compressori sarà dotata di filtro munito di silenziatore. l comando di marcia e di arresto dei compressori dovrà poter avvenire in modo automatico o da operatore in sala controllo. I segnali digitali previsti in uscita da ogni compressore sono i seguenti: in funzione, locale/remoto, allarme generale, blocco, funzionamento a vuoto e a carico, funzionamento automatico. In ingresso sono previsti i seguenti segnali digitali: marcia/arresto, segnale di carico compressori. 2.7.3 Essiccatori Le unità di essiccazione, che dovranno essere del tipo ad assorbimento con allumina attivata, verranno montate a valle dei compressori aria servizi e strumenti ed a monte dei serbatoi aria strumenti. Le unità di trattamento dell’aria strumenti saranno controllate dal pannello locale. La selezione della linea di trattamento da mettere in servizio sarà effettuatata manualmente in sito dall’operatore (con predisposizione per una futura automatizzazione). Ogni unità dovrà essere in grado di funzionare automaticamente, indipendentemente dal carico della sezione e sarà avviata localmente. La supervisione delle varie unità di essiccazione avverrà da Sala Manovra alla quale saranno riportate le seguenti segnalazioni: in funzione, allarme generale, blocco, allarme per alto dew-point, allarme alta pressione differenziale prefiltrie postfiltri. I segnali dovranno essere resi disponibili su morsettiera separata o sul quadro di controllo dell’essiccatore. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 37 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Ogni essiccatore dovrà poter essere avviato e bloccato attraverso un segnale proveniente dalla sala controllo di centrale. Le due colonne di ogni unità dovranno funzionare contemporaneamente ed alternativamente, una in essiccazione dell’aria strumenti e l’altra in rigenerazione. I filtri separatori di condensa ( 2x100%) e i filtri finali antipolvere ( 2x100%) dovranno essere del tipo Cartridge e un’efficienza di filtrazione del 99.7%; i filtri dovranno essere completi di pressostato differenziale di pressione per allarme di alta perdita di carico. Il ciclo operativo (essiccamento/rigenerazione) sarà automatico e controllato da quadro locale. Ogni unità di essiccazione dovrà essere in grado di riprendere il regolare funzionamento al termine di una qualsiasi disfunzione dell’alimentazione elettrica e/o pneumatica. Nello scambio di lavoro fra le due colonne non si dovrà avere un abbassamento di pressione nella tubazione a valle dell’unità. L’aria necessaria al funzionamento della strumentazione inclusa nella fornitura, dovrà essere prelevata all’interno della fornitura stessa a valle dell’essiccatore. 2.8 SISTEMA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ACQUA DEMINERALIZZATA 2.8.1 Filtri di alimentazione All’ingresso del sistema di trattamento sono previsti due filtri di alimentazione del tipo a cartuccia, uno normalmente in esercizio ed uno di riserva pronto ad essere messo in servizio quando la pressione differenziale sul filtro operativo supera per intasamento dello stesso il limite prefissato. Ciascun filtro sarà dimensionato per trattare la portata specificata nel Foglio Dati. 2.8.2 Scambiatori cationici I due scambiatori cationici, uno in servizio e uno di riserva, saranno costituiti da un serbatoio cilindrico realizzato in lamiera di acciaio al carbonio rivestito internamente in ebanite a doppio strato. Lo scambiatore sarà completo di distributore superiore dell’acqua e di piastra di supporto della resina ancora in acciaio al carbonio ebanitato, nonché di presa campione e di oblò di ispezione. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 38 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il volume totale del demineralizzatore sarà ampiamente superiore al volume occupato dalle resine onde consentire la loro espansione durante le operazioni di rigenerazione e lavaggio delle stesse. La pressione di progetto del demineralizzatore sarà di 7 kg/cmq e la temperatura di progetto sarà di 60°C. 2.8.3 Torre di decarbonatazione La torre di decarbonatazione a pressione atmosferica sarà costituita da due serbatoi verticali sovrapposti, di cui quello superiore con una funzione degasatrice e quello inferiore con una funzione di polmone di raccolta. Entrambi i serbatoi saranno realizzati in lamiera di acciaio al carbonio con ebanitatura interna a doppio strato. La torre sarà completa di distributore dell’acqua in ingresso, anelli raschig, passo d’uomo, indicatore di livello e regolatore di livello a galleggiante e sarà provvista di due ventilatori, ciascuno dimensionato per la portata nominale. 2.8.4 Pompe di ripresa L’acqua raccolta nel polmone della torre di decarbonatazione verrà ripresa da due elettropompe centrifughe, una in servizio ed una di riserva, del tipo orizzontale con il corpo, la girante e l’albero in acciaio inossidabile. Le pompe saranno dimensionate per una portata almeno pari al 120% della portata nominale del sistema ed avranno una prevalenza adeguata a vincere le perdite di carico del sistema e l’elevazione del circuito, con un margine di almeno il 20% in corrispondenza della massima portata. 2.8.5 Scambiatori anionici I due scambiatori anionici, uno in servizio e uno di riserva, saranno costituiti da un serbatoio cilindrico realizzato in lamiera di acciaio al carbonio rivestito internamente in ebanite a doppio strato. Lo scambiatore avrà caratteristiche del tutto analoghe a quello cationico di cui al punto 2.9.2. 2.8.6 Scambiatore a letto misto Lo scambiatore a letto misto è costituito da un serbatoio cilindrico realizzato in lamiera di acciaio al carbonio rivestito internamente in ebanite a doppio strato. Le caratteristiche costruttive e progettuali dello scambiatore a letto misto saranno analoghe a quelle degli scambiatori anionico e cationico. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 39 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.8.7 Impianto di rigenerazione L’impianto, che deve provvedere alla rigenerazione delle resine anionica e cationica dei rispettivi demineralizzatori e, quando necessario, del letto misto, sarà costituito essenzialmente dalle apparecchiature elencate nel seguito: - Un serbatoio di stoccaggio della soluzione di acido cloridrico, operante a pressione atmosferica e realizzato in vetroresina translucida, completo di indicatore di livello, trasmettitore, livellostati, presa per il campionamento e quant’altro necessario e suggerito dal Fornitore. - Un serbatoio di stoccaggio della soluzione di soda caustica, operante a pressione atmosferica e realizzato in vetroresina translucida, completo di indicatore di livello, trasmettitore, livellostati, presa per il campionamento e quant’altro necessario e suggerito dal Fornitore. Il serbatoio sarà dotato anche di un riscaldatore elettrico interno alimentato in bassa tensione e regolato automaticamente da apposito termostato. - Due pompe di trasferimento della soluzione acida e due pompe di trasferimento della soluzione basica, ciascuna dimensionata per il 100% della portata, nonché le eventuali pompe di alimentazione dell’acqua di lavaggio e quant’altro necessario per la corretta rigenerazione delle resine in accordo alla normale tecnologia del Costruttore. - Un serbatoio di raccolta e neutralizzazione degli scarichi dal processo di rigenerazione. - I vassoi di raccolta delle perdite dai predetti componenti, sistemati nel basamento dell’impianto e dotati di drenaggio convogliato del fluido raccolto. 2.8.8 Filtri di finitura All’uscita del sistema di trattamento sono previsti due filtri del tipo a cartuccia per l’eliminazione delle particelle sospese ed in particolare dei “fines” delle resine. Normalmente un filtro sarà in esercizio ed uno di riserva pronto ad essere messo in servizio quando la pressione differenziale sul filtro operativo superasse, per intasamento dello stesso, il limite prefissato. 2.9 SISTEMA TRATTAMENTO ACQUE La vasca di prima pioggia, è costituita di due sezioni: la prima più propriamente di raccolta acque di 1a pioggia viene cautelativamente sovradimensionata a 60 m3, considerando anche la ricezione di acque di lavaggio di cui al punto successivo, mentre la seconda sezione per la gestione del bypass delle acque di seconda pioggia e le acque dalle coperture di cui al punto precedente viene dimensionata a 20 m3. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 40 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 L’insieme della ‘Vasca di 1a pioggia’ è pertanto di 80 m3, e sarà realizzato in calcestruzzo armato, completamente interrato e dotato di pompe per lo svuotamento ed il convogliamento dell’acqua accumulata nella 1a sezione all’impianto di trattamento e separazione degli oli. Una volta riempita tale ‘Vasca di 1a pioggia’ (1a sezione), , lo sfioro di acqua meteorica sarà restituito al corpo idrico adiacente, previo transito in pozzetto prelievo campioni (scarico n.3) L’impianto di trattamento acque oleose di prima pioggia sarà di tipo statico con funzionamento a gravità costituito da n°2 sezioni in calcestruzzo armato monoblocco • la prima ha la funzione di sedimentatore; • la seconda ha funzione di disoleatore. L’impianto funziona per gravità, ossia garantisce la rimozione di oli, nafte, benzine raccolti dalla pioggia per effetto del dilavamento delle superfici, sfruttando semplicemente le differenze di peso specifico degli idrocarburi rispetto all’acqua. La quota di refluo di prima pioggia raggiunge la vasca di sedimentazione in calcestruzzo. Il condotto d’ingresso del sedimentatore è costruito in modo tale che l’intera superficie della vasca sia utilizzata senza che si formino correnti preferenziali. La conformazione dello scarico impedisce il trascinamento del flottato verso il separatore in caso di improvvisa alimentazione a portata massima. Nella vasca di sedimentazione avviene una prima decantazione delle sostanze pesanti e grossolane dalle acque di scarico contenenti residui minerali. Terminata la fase di sedimentazione delle sabbie, il refluo passa nel comparto di separazione - chiarificazione. Il condotto d’ingresso del separatore è dotato di una chiusura automatica azionata tramite apposito galleggiante che impedisce la fuoriuscita di refluo quando la quantità di idrocarburi accumulati raggiunge il livello di guardia. All’interno del separatore è collocato un particolare dispositivo di raccolta idrocarburi che ne rende possibile la rimozione senza residui acquosi. L’olio non emulsionato viene accumulato e stoccato in un opportuno setto collocato all’interno della vasca. Sempre nel separatore è installato un filtro a coalescenza avente il compito di trattenere eventuali residui oleosi non ancora separatisi dall’acqua. Un eventuale intasamento del filtro può essere ovviato facilmente attraverso un altro dispositivo che ne assicura il controlavaggio e lo spurgo. Gli oli recuperati dal sistema di desoleazione vengono inviati ad un apposito serbatoio di raccolta olio, da cui vengono prelevati tramite autobotte per essere poi smaltiti a norma di legge. I fanghi raccolti dal fondo della vasca di desoleazione vengono prelevati tramite apposita autobotte per essere poi smaltiti a norma di legge. Con questo tipo di impianto di trattamento delle acqua oleose contaminate la quantità di idrocarburi inquinanti che può fuoriuscire dal separatore è non superiore alla concentrazione limite imposta dall’attuale Legislazione Italiana D.Lgs n°152/06. 2.9.1 Acque di lavaggio locali Premesso che nel caso di versamenti incidentali e cospicui di oli o altri fluidi, la loro rimozione sarà effettuata direttamente e tale raccolta sarà smaltita come rifiuto in quanto non gestibile nell’impianto di trattamento e recupero acque: Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 41 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Le acque di lavaggio della centrale, ritenute potenzialmente contaminate da olio in quanto provenienti da dreni (es. locale turbina-generatore) vengono raccolte nella “Vasca di 1a pioggia” e gestite in modo analogo alle acque di cui al punto precedente. Le acque di lavaggio non sono dimensionanti, la ‘Vasca di 1a pioggia’ in quanto le relative quantità sono trascurabili (1-2 m3/g e con tempistiche programmate). 2.9.2 Acque di processo Si provvede in un sistema di trattamento e recupero che ne ripristini le condizioni iniziali per la relativa immissione in corpo idrico. Gli scarichi presenti in centrale sono costituiti da: • Spurghi continui caldaia (continuo: massimo 3% della portata di vapore all’avviamento, e circa 1% in esercizio) • Drenaggi linee vapore (solo all’avviamento) • Scarico acque di rigenerazione da impianto demineralizzazione Durante i processi operativi a cui partecipa, l’acqua rimane sempre separata da altre sostanze chimiche ed è soggetta solo a fenomeni fisici quali l’evaporazione, che comportano una concentrazione dei sali solubili già presenti nell’acqua in entrata: tale concentrazione deve essere mantenuta entro limiti inferiori a 1000 µS/cm per essere riutilizzata. Solo limitate quantità di additivi sono utilizzate quali deossigenanti (quantità inferiori a 0,02 %). Tali prodotti, di largo e consolidato impiego industriale, la cui scelta è condizionata da prescrizioni vincolanti dei fornitori delle apparecchiature, sono forniti con allegate le relative schede di sicurezza, che ne garantiscono la non pericolosità, anche per la presenza massima negli scarichi di pochi p.p.m. Tutti gli scarichi sopra elencati delle acque reflue provenienti dai drenaggi e dagli scarichi industriali verranno raccolte da una rete realizzata con tubazioni in acciaio o vetroresina o PEAD e convogliate alla vasca di raccolta e successivamente alla vasca di neutralizzazione, in cui vengono trattate con acidi e basi. I fanghi raccolti dal fondo della vasca di neutralizzazione verranno prelevati tramite apposita autobotte per essere poi smaltiti a norma di legge. L’acqua trattata sarà restituita al corpo idrico adiacente, previo transito in pozzetto prelievo campioni. 2.10 SISTEMA HVAC 2.10.1 Gruppo frigorifero a pompa di calore Queste unità sono utilizzate per la produzione di acqua refrigerata e calda, saranno con modulo idronico incorporato, condensate ad aria e quindi canalizzabili per essere installate in locale chiuso. L'unità è fornita completa di carica olio incongelabile, carica refrigerante e collaudata in fabbrica. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 42 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Devono essere caratterizzati da certificazione Eurovent e devono essere costituite da: • mobile di contenimento in pannelli metallici facilmente asportabili fissati su telaio di sostegno in profilati metallici od autoportante per le unità di potenza modesta. Esso deve essere convenientemente trattato con speciali vernici per resistere agli agenti atmosferici, inoltre i pannelli ricoprenti la parte destinata ai compressori - frigoriferi devono essere convenientemente isolati a scopo fonoassorbente; • uno o più compressori ermetici di tipo scroll funzionanti con gas HFC-407c, dotati di tre sole parti rotanti con motore elettrico a 2 poli raffreddato dal gas aspirato e protetto dai sovraccarichi tramite termostati interni e/o relay termico, vetro spia dell’olio e carica di olio polioliesterico sintetico; il motore elettrico sarà a bassa corrente di spunto e corredato di protezione termica sugli avvolgimenti. Ciascun compressore deve essere corredato di rubinetti di esclusione sull’alta e bassa pressione e deve essere montato su ammortizzatori per assicurare l’isolamento meccanico dal telaio di sostegno; • condensatore raffreddato ad aria del tipo a pacco con tubi in rame ed alette in rame, ampiamente dimensionato per le condizioni più gravose di funzionamento; • ventilatori dei condensatori di tipo assiale o centrifugo con giranti staticamente e dinamicamente equilibrate a basso numero di giri per contenere la rumorosità, accoppiati a motori elettrici asincroni trifasi e capaci di erogare prevalenza utile che ne consenta il collegamento con un canale di aspirazione e/o con un canale di mandata che possono anche essere dotati di silenziatori. I motori elettrici devono essere di tipo stagno in esecuzione IP54. I ventilatori dei condensatori devono funzionare con variazione della velocità o fermarsi automaticamente in funzione della pressione di condensazione al fine di mantenerla il più possibile costante al variare delle condizioni di esercizio. I ventilatori devono essere protetti da una griglia metallica; • evaporatore ad espansione diretta a circuiti multipli indipendenti ciascuno provvisto di propria valvola termostatica; fascio tubiero in rame, estraibile; mantello in acciaio completo di isolamento termico in schiuma di poliuretano a struttura cellulare chiusa. Lo scambio termico deve avvenire in controcorrente mediante l’appropriata distribuzione del frigorigeno e l’uso di diaframmi lato acqua. Lo scambiatore dovrà essere protetto contro la formazione di ghiaccio al suo interno da resistenza elettrica termostata, quando l'unità è alimentata elettricamente, ma non funzionante; • i circuiti frigoriferi in tubo di rame devono comprendere, oltre a quanto sopra detto, la valvola di non ritorno sulla mandata gas, rubinetto intercettazione linea liquido, elettrovalvola sulla linea del liquido, il filtro deidratore a cartuccia sostituibile, l'indicatore di passaggio liquido con segnalazione di presenza umidità, la valvola di sicurezza alta pressione gas, pressostati sicurezza alta e bassa pressione, manometri controllo alta e bassa pressione e i dispositivi di controllo e verifica; • il controllo della capacità sarà di tipo modulante, effettuato tramite microprocessore, con sonda di temperatura inserita nella vena fluida di mandata o di ritorno dall’impianto, atto a gestire la modulazione di funzionamento con pilotaggio di speciali valvole di espansione elettroniche od analogo sistema, sovraintendendo a tutte le funzioni ordinarie e straordinarie della macchina e compatibile con sistemi di controllo centralizzato gerarchicamente superiori. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 43 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il circuito di controllo deve comprendere almeno: • microprocessore per il controllo della temperatura dell’acqua refrigerata e dell’acqua calda; • pressostato differenziale olio per ciascun compressore; • pressostati di alta e bassa pressione di gas refrigerante, il primo a riarmo manuale, il secondo a riarmo automatico, per ciascun circuito; • termostato di minima e di massima temperatura acqua; • manometri di alta e bassa pressione fluido frigorigeno per ciascun circuito; • manometro per il controllo della pressione olio di ciascun compressore. Il quadro elettrico di comando e protezione, deve comprendere: • sezionatore sottocarico generale; • fusibili di linea; • fusibili e contattori con protezioni automatiche a riarmo manuale per ciascun compressore e per ciascun ventilatore; • comando di arresto di emergenza; • interruttore marcia-arresto per ciascun compressore; • commutatore di inversione della sequenza di avviamento dei compressori; • contaore di funzionamento per ciascun compressore; • morsetti di collegamento per rinvio a distanza di allarmi in seguito ad interventi; • lampade spia o quadro sinottico. Ogni gruppo deve essere premontato e collaudato dal produttore secondo la normativa ed essere completo di carica di gas frigorifero ed olio, essere dotato di supporti antivibranti e profilati di appoggio. L’installazione dei gruppi frigoriferi deve essere eseguita conformemente a tutte le prescrizioni del costruttore, in particolare è richiesto: • il rispetto delle distanze minime dei gruppi da eventuali ostacoli o dei gruppi fra loro per garantire la corretta portata d’aria ai condensatori; • il posizionamento dei gruppi alla dovuta distanza per non interferire con prese di aria esterna e per non subire gli effetti di bocche che emanano sostanze dannose (camini o simili). Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 44 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Le tubazioni dell’acqua sia di andata che di ritorno, vanno collegate tramite valvole di intercettazione e giunti antivibranti: il peso proprio delle tubazioni non deve gravare sulle flangiature delle testate. Vanno inoltre installati, su ingresso ed uscita acqua refrigerata/calda, appositi termometri per rilevare le temperature e manometri per rilevare le perdite di pressione lato acqua sia in entrata che in uscita della macchina. Inoltre dovrà essere sempre previsto un raccoglitore di impurità all'ingresso dell'acqua refrigerata nell'evaporatore. Anche se viene realizzato l’interblocco elettrico fra pompe dell’acqua e gruppo frigorifero a pompa di calore, è obbligatoria la previsione di un interruttore a flusso o pressostato differenziale, che non consenta il funzionamento del gruppo in mancanza di flusso d’acqua all’evaporatore. Le unità devono avere inoltre le seguenti caratteristiche costruttive e/o accessori: • controllo modulante dal 25% al 100% della capacità termofrigorifera totale; • elettroriscaldatore automatico antigelo sull’evaporatore; • dispositivo per il funzionamento con bassa temperatura esterna, tramite velocità variabile sui ventilatori; • griglie di protezione sul condensatore ad aria e soffietti antivibranti per il collegamento ai canali del lato aria; • antivibranti a molla. Le unità devono essere in grado di avviarsi e di funzionare a pieno carico almeno con temperature esterne comprese tra 0 e 44°C. Inoltre devono essere in grado di avviarsi con temperature del fluido entrante nell’evaporatore fino a 25 °C. Il rapporto tra potenza frigorifera generata e potenza elettrica assorbita (EER), a pieno carico, con ventilatori completamente in funzione, con temperatura di ingresso aria al condensatore pari a 35°C (temperatura acqua refrigerata 7-12°C) non deve essere inferiore a 2.5. Le macchine dovranno essere scelte e caratterizzate specificando le seguenti caratteristiche: • numero compressori; • range continuo di parzializzazione; • numero ventilatori; • portata acqua evaporatore; • perdita di carico evaporatore; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 45 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • livello massimo di pressione sonora, a piena potenza, a 1 m in campo libero secondo norme ISO 3744/1981 e livello massimo di potenza sonora (72 dB(A) ad 1 m dalla macchina e 50 dB(A) ad 1 m dalle griglie di presa aria esterna ed espulsione); • massimo livello di vibrazione sul telaio che dovrà assumere valori inferiori a 2 mm/s; • potenza frigorifera alle condizioni nominali, ovvero temperatura di ingresso/uscita acqua dall’evaporatore 12/7°C, con aria entrante nel condensatore a 35°C; • potenza termica alle condizioni nominali, ovvero temperatura di ingresso/uscita acqua dallo scambiatore refrigerante/acqua 40/45°C, con aria esterna con temperatura al bulbo secco di 7°C; • caratteristiche del modulo idronico incorporato; • potenza elettrica assorbita max alle condizioni nominali; • peso netto massimo in funzionamento. Il gruppo sarà del tipo silenziato per un funzionamento che riduca al massimo la rumorosità esterna. Il quadro elettrico di potenza e controllo sarà completo di contattori e terne fusibili per i compressori e i ventilatori di interruttore generale e della strumentazione necessaria al corretto funzionamento del gruppo compreso l’avviamento e la fermata delle pompe di circolazione e la partenza della pompa in stand-by. Saranno disponibili, in morsettiera, contatti puliti di segnalazione di stato, di blocco e di allarme. 2.10.2 Unità di trattamento dell’aria a sezioni componibili Sono costituite da elementi modulari, denominati sezioni, componibili, intercambiabili, facilmente smontabili e rimontabili. Le U.T.A. saranno adatte per l’installazione in locale tecnico, posto al livello più basso dell’edificio. Le centrali di trattamento aria devono essere caratterizzate da certificazione Eurovent. Solo in casi particolari potranno essere accettati prodotti non dotati della certificazione suddetta. L'installazione delle unità dovrà garantire la massima ispezionabilità delle apparecchiature, rendendo agevoli le operazioni di manutenzione eventualmente necessarie (sostituzione filtri, accesso alla sezione di umidificazione, estrazione batterie, ecc.). Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 46 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il dimensionamento delle unità deve essere tale da garantire una velocità di attraversamento delle batterie non superiore a 2.5 m/s. 2.10.3 Modalità costruttive Di seguito sono prescritte le modalità costruttive definite come standard. In funzione delle esigenze particolari del singolo C.M.P. potranno essere richieste caratteristiche costruttive particolari. Le caratteristiche principali saranno le seguenti: • struttura di tipo autoportante; • pareti doppie costituite da pannelli interni in lega di alluminio (Peralluman) con spessore minimo pari a 1,2 mm e pannello esterno in acciaio zincato di spessore minimo pari a 0,8 mm, dotata di protezione mediante rivestimento plastico in cloruro di polivinile applicato a caldo sulla lastra, del tipo autoestinguente, atossico, antimuffa, non igroscopico ed avente spessore minimo pari a 150 µ. Il colore della macchina va concordato con la D.L. e può essere diverso da quello standard del costruttore. In ogni caso l'abbinamento struttura/pareti deve essere tale da garantire il funzionamento, senza deformazioni visibili, per pressioni positive sino a 2000 Pa e pressioni negative fino a 2500 Pa; • isolamento termoacustico tramite lana minerale, in classe 0 di reazione al fuoco e conforme alle norme UNI ISO 1182, densità minima 90 kg/m3, in due tipologie: • per interni con spessore minimo pari a 30 mm e conduttanza minima pari a 0,75 W/m2°C; • per esterni con spessore minimo pari a 50 mm e conduttanza minima pari a 0,58 W/m2°C; • l'isolamento termoacustico è esteso a tutte le sezioni costituenti l'unità di trattamento; • perfetta tenuta tra i pannelli e tra le sezioni con materiale permanentemente elastico; • l'attenuazione acustica minima dell'involucro garantita, con frequenze in banda d'ottava, è la seguente: − Spessore 30 mm − Hz 125 250 500 1’000 2’000 4’000 8’000 − − − − dB 14 15 22 27 27 23 29 Spessore 50 mm Hz 125 250 500 1’000 2’000 4’000 8’000 dB 14 16 24 33 30 32 36 • serrande ad alette controrotanti in lamiera di alluminio, a profilo alare, predisposte per il comando manuale o automatico; • collegamento tra le alette delle serrande di tipo con lubrificazione permanente ed all'interno di un carter chiuso; • trafilamento d'aria, con serranda chiusa e contropressione di 1000 Pa non superiore al 10% della portata d'aria massima a serranda aperta; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 47 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • serrande, sulla mandata delle unità tipo multizone, o per l'intercettazione di sistemi ventilanti con materiali di tenuta sia sui bordi che sui fianchi delle alette, con trafilamento d'aria a serranda chiusa e contropressione di l000 Pa, non superiore al 5% della portata d'aria massima a serranda aperta; • per tutte le serrande deve essere meccanicamente indicata la percentuale di apertura, con eventuali tacche per le posizioni di uso, dopo la taratura; • telai e slitte zincate per facile estrazione dei filtri; • prefiltri a celle pieghettate con efficienza minima EU4; • filtri a sacco rigide con efficienza minima EU7; • l'eventuale sezione con filtro rotativo deve prevedere anche il pressostato per l'avanzamento automatico, tramite motoriduttore di tipo stagno ed interruttore di fine corsa. Il relativo quadretto elettrico deve comprendere la cassetta verniciata, il teleruttore, l'interruttore a 3 posizioni (fermo-manuale-automatico), la lampada spia, la morsettiera di collegamento, la presa per riporto all'esterno del segnale di filtro esaurito. l'eventuale sezione con filtro a rullo o con filtri a grande superficie (tipo tasche o sacco) deve essere preceduta e/o seguita da sezione vuota di idonea larghezza, con portina di facile accesso per la sostituzione del filtro esaurito; • eventuale recuperatore di calore a piastre in alluminio con telaio in alluminio estruso, del tipo a flussi incrociati. Le piastre saranno di tipo nervato per garantire rigidità e distanza in modo da evitare la formazione di percorsi preferenziali del flusso; • eventuale recuperatore di calore statico a flussi incrociati completo di presa aria esterna con serranda di regolazione, silenziatore e prefiltro pieghettato classe EU4; espulsione con serranda di regolazione e silenziatore; • filtro a tasche rigide ad alta efficienza classe EU7; • le piastre dovranno essere accoppiate con una doppia piegatura, sigillata con resina sintetica, per garantire la rigidezza dell'insieme. Gli angoli del pacco saranno sigillati, ai profilati estrusi di alluminio che formano il telaio, con resina sintetica permanentemente elastica. Le pareti laterali saranno avvitate ai profili. L'efficienza minima di scambio dovrà essere pari al 50%. Completo di giunti flessibili in tela olona gommata su raccordi di presa ed espulsione aria. Il recuperatore sarà completo di kit di filtrazione con prefiltro efficienza EU4 sulla presa aria esterna; • batterie di scambio termico di tipo estraibile, con telaio e slitte in acciaio zincato; • batterie di scambio termico di tipo a pacco in tubi di rame ed alettatura in rame, con spaziatura minima delle alette pari a 2,5 mm. Le batterie devono essere dimensionate per una potenzialità superiore del 10% a quella di calcolo; • batterie di scambio termico, adatte alla temperatura e pressione d'esercizio, complete di valvolina di sfiato e rubinetto di scarico; • velocità dell'acqua nelle tubazioni delle batterie non inferiore a 0,3 m/s; • batterie di riscaldamento elettrico realizzate con tubi alettati corazzati, con potenza specifica non superiore a 4 W/cm2, di tipo sfilabile, con termostato di sicurezza a corredo; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 48 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • sezione di umidificazione del tipo a vapore prodotto elettricamente; • separatore di gocce per intelaiatura e lamelle in acciaio inox, minimo a 3 pieghe, con bordino fermagocce; • bacino di raccolta acqua in acciaio inox, esteso sia sotto la sezione di umidificazione sia sotto la batteria di deumidificazione, con tubo di troppo pieno e scarico; • ventilatori centrifughi a doppia aspirazione a basso numero di giri, con girante a pale rovesce per pressioni totali fino a 700 Pa e con girante a pale rovesce a profilo alare per pressioni superiori. Coclea a girante, dei ventilatori in acciaio verniciato. Alberi dei ventilatori in un solo pezzo, in acciaio rettificato, supporti autoallineanti con cuscinetti radiali a sfere, serie standard long life. Motori elettrici per i ventilatori di tipo asincrono trifase a 4 poli, esecuzione min IP44, completi di slitte tendicinghia con avviamento a stella/triangolo prescritto almeno per potenze superiori a 10 kW. Potenza del motore determinata con un coefficiente di sovradimensionamento pari ad un minimo del 20%. Trasmissione tra albero ventilatore ed albero motore con pulegge e cinghie trapezoidali in numero minimo di 2 (in ogni caso il numero delle cinghie deve essere tale che, con la rottura di una di esse, sia ugualmente possibile trasferire l'intera potenza). Basamento unico per motore e ventilatore, montato su supporti antivibranti a molla, all'interno dell'unità di trattamento. Collegamento del premente del ventilatore con l'unità realizzato mediante raccordo antivibrante con doppia tela della lunghezza minima di circa 15 cm; • tutte le sezioni di filtrazione, ventilazione ed umidificazione devono essere dotate di portine di ispezione a tenuta ermetica di tipo antinfortunistico con possibilità di apertura anche dall'interno, con oblò a doppio vetro ed impianto di illuminazione di tipo stagno per la sezione di umidificazione; • su tutti i collegamenti tra unità di trattamento e canalizzazioni devono essere previsti giunti antivibranti, in tela plastificata, con controflangia; • l'unità deve essere completa di longheroni o piedi di sostegno, esecuzione con lo stesso materiale usato per i pannelli, nonché golfari di sollevamento per ogni sezione; • il livello sonoro, misurato a 2 m dalle sezioni ventilanti in campo libero e canalizzazioni collegate (prima della loro eventuale coibentazione), non deve superare i 60 dB (A). 2.10.4 Ventilatori centrifughi I ventilatori a flusso assiale dovranno essre progettati e costruiti tenendo conto di tutte le possibili condizioni di esercizio, dello start up e della fase di shut-down, sotto ogni condizione ambientale possibile e in condizioni di aumento della velocità del ventilatore stesso del 10% come minimo. Il rivestimento cilindrico dovrà essere fabbricato in lamiere di acciaio saldate e rinforzato mediante flange di connessione in aspirazione ed in mandata. Il ventilatore sarà costituito da una girante a pale curve rovesce ad accoppiamento diretto e a profilo alare ad alta efficienza, bilanciato staticamente e dinamicamente. Il motore elettrico sarà progettato per il massimo consumo di energia relativamente alla curva caratteristica del ventilatore, con riserva del 15% come minimo. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 49 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 I cuscinetti dovranno essere progettati per un tempo di esercizio non inferiore a 20000 ore, a supporto dell’albero della girante su uno o su entrambi i lati 2.10.5 Ventilatori a flusso assiale I ventilatori a flusso assiale dovranno essere progettati e costruiti tenendo conto di tutte le possibili condizioni di esercizio, dello start up e della fase di shut-down, sotto ogni condizione ambientale possibile, inclusi vapori chimici in ambiente. Il rivestimento cilindrico dovrà essere fabbricato in PVC. Il ventilatore sarà costituito da una girante ad accoppiamento diretto e a profilo alare ad alta efficienza, bilanciato staticamente e dinamicamente. Il motore elettrico sarà progettato per il massimo consumo di energia relativamente alla curva caratteristica del ventilatore, con riserva del 15% come minimo. 2.10.6 Torrini d’estrazione I torrini d’estrazione saranno del tipo a scarico radiale, con girante a pale rovesce in alluminio, motore asincrono a rotore esterno e classe di isolamento F. Il basamento e la rete di protezione saranno costruiti in lamiera d'acciaio zincato verniciato, il cappello e le serrande a sovrappressione (se necessarie) saranno costruiti in alluminio. Il motore dovrà avere dei termocontatti di protezione per prevenire eventuali surriscaldamenti. Motore e girante saranno bilanciati dinamicamente secondo le norme VDI 2060. 2.10.7 Batterie riscaldanti elettriche Le batterie riscaldanti elettriche potranno essere impiegate come unità post-riscaldanti installate a canale, nelle unità trattamento aria o a parete per i locali servizi e dovranno essere costruite in lamiera di acciaio zincata con resistenza in acciaio inox, predisposte con morsettiera di collegamento nella parte esterna e protezione contro i surriscaldamenti a riarmo automatico. La sezione di presa d’aria della sede dovrà essere equipaggiata con un grigliato metallico a protezione del filtro, che dovrà essere accessibile mediante una porta d’ispezione. 2.10.8 Filtri Il montaggio del filtro a sacca deve essere basato su una intelaiatura standard da installare su barre di guida mobili e rotaie di acciaio inossidabile e progettate per rimozione laterale del filtro. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 50 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Tutte le celle filtro devono includere un telaio del filtro in acciaio galvanizzato con ulteriori supporti in acciaio per la rigidità statica, serrature di fissaggio e scatto veloce e materiali di tenuta. Gli inserti del filtro includono un telaio di plastica con diversi filtri costituiti da filamenti fibra di vetro ad alta densità e tela di filamenti di vetro arrotolati allo scopo di prevenire la migrazione della fibra anche sotto trattamento duro e in condizioni di esercizio gravose. Gli inserti del filtro dovranno essere progettati per una elevata capacità di raccolta di polvere e una bassa velocità dell’aria allo scopo di ottenere lunga vita in eserczio. Gli inserti del filtro dovranno essere resistenti agli agenti chimici, umidità e fiamma. Tutti i filtri a tasca dovranno essere equipaggiati con un controllore di pressione differenziale e un indicatore di pressione. 2.10.9 Sezione di umidificazione La sezione di umidificazione dovra’ essere ad elettrodi immersi o con cilindro ispezionabile, con produzione modulante di vapore 2.11 SISTEMA ANTINCENDIO 2.11.1 Gruppo di pressurizzazione antincendio E' costituito come da norma UNI EN 12845 e/o UNI 10779, con allestimento in moduli separati e ciascuno con pesi ed ingombri idonei per la movimentazione. I moduli costruiti in profilato di acciaio saranno affiancati ed uniti in un unico skid su un controtelaio con interposizione di supporti antivibranti in gomma. L’ingombro complessivo deve essere tale da consentire gli spazi standard per la manutenzione. Il gruppo di pressurizzazione sarà costituito indicativamente dai seguenti componenti: 2.11.2 Elettropompe N° 1 elettropompa una delle quali di riserva all’altra ed alimentata da linea privilegiata (motre diesel a 4 tempi). Ciascuna elettropompa è di tipo centrifugo ad asse orizzontale, monogirante, ad aspirazione assiale con supporto, conforme alla UNI ISO 2548/22455, per liquidi puliti non aggressivi, pressione max 45 m.c.a., con girante, corpo e supporto in ghisa, albero in acciaio ad alta resistenza o inox, tenuta a baderna o meccanica. Il motore elettrico sarà calcolato secondo UNI 9490 (4.9.4.1.), isolamento in classe F, protezione IP 55, 2900 giri. L’accoppiamento sarà eseguito in asse a mezzo giunto elastico in conformità UNI 9490 (4.9.4.1) costruito in ghisa con tasselli parastrappi in elastomero. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 51 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.11.3 Motopompe N°1 Motopompa del tipo base-giunto ad asse orizzontale bocca aspirante assiale e bocca premente radiale dotata di: • accoppiamento pompa-motore mediante giunto elastico; • corpo pompa e girante: ghisa GG25; • albero in acciaio inox; • tenuta meccanica secondo norme applicabili; • motore endotermico a ciclo Diesel 4 tempi raffreddato ad aria; Il motore diesel sarà scelto e dimensionato in conformità alle indicazioni stabilite dalla norma UNI 9490, e in particolare riguardo a: • - possibilità di erogare con margine di sicurezza del 10% la potenza richiesta dalla parte pompa a qualunque portata; • doppia cinghia di trasmissione moto al ventilatore o alla pompa di raffreddamento in modo da garantirne l’azionamento; • regolare anche in caso di rottura di una di esse; • iniezione diretta e lubrificazione forzate mezzo pompa; • preriscaldatore olio per partenza a freddo alla max potenza; • avviamento elettrico mediante doppia batteria; l’accensione avverrà mediante motore elettrico ausiliario alimentato da due batterie da 12 V in ridondanza, tali da permettere 10 avviamenti consecutivi. Ciascuna di esse viene mantenuta in carica da un dispositivo indipendente. Ad ogni partenza richiesta, un circuito elettronico dedicato permette l’utilizzo alternato delle due batterie e l’esclusione automatica della batteria eventualmente inefficiente; • il motore diesel sarà dotato di regolatore di velocità per il mantenimento del numero di giri entro la tolleranza richiesta (±5%) dal valore prefissato, ed entro il carico massimo previsto; • valvole a farfalla d’intercettazione di diametro adeguato in mandata ed in aspirazione; • tronchetto per predisposizione del circuito diaframmatico in mandata; • valvole di ritegno ispezionabili in mandata di diametro adeguato; • tronchetto flangiato per predisposizione del misuratore di portata; • circuito di prova manuale; • pressostati, manometri e manovuotometri. 2.11.4 Elettropompa di pressurizzazione N° 1 elettropompa di pressurizzazione delle linee. Tale pompa è di tipo centrifugo ad asse verticale, monostadio, per liquidi puliti non aggressivi, pressione max 45 m.c.a., con girante Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 52 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 in tecnopolimero, ottone o ghisa, corpo e supporto in ghisa, albero in acciaio ad alta resistenza o inox, tenuta meccanica. Motore elettrico trifase, isolamento in classe F, protezione IP 55. Accoppiamento eseguito in asse a mezzo giunto rigido. Il gruppo deve essere scelto e caratterizzato specificando le seguenti caratteristiche: • portata pompe primaria e secondaria (cadauna); • prevalenza pompe primaria e secondaria; • potenza elettropompa primaria; • potenza motopompa di emergenza; • potenza elettropompa pilota. Il gruppo deve essere dotato di: • pressostati di tipo industriale con grado di protezione IP 66, differenziale 0,3–1,3 bar; • circuiti di prova per pressostati di comando elettropompa primaria e di emergenza; • pressostati per la segnalazione a distanza marcia elettropompa principale e elettropompa di emergenza; • dispositivo di prova con misuratore di portata flangiato a mezzo flussimetro a diaframma con flusso parzializzato, precisione ±3% sui valori di fondo scala; • dispositivi di riciclo con diaframma contro il funzionamento a mandata chiusa dell’elettropompa primaria e dell’ elettropompa di riserva; • dispositivi per lo sfogo automatico dell’aria; • sistemi di drenaggio convogliato alla riserva idrica e/o al pozzetto di scarico con valvole a sfera; • serie di accessori per condotte di aspirazione (giunti elastici, riduzioni eccentriche flangiate, valvola a farfalla, manovuotometri); • collettore di mandata biflangiato con attacchi predisposti; • quadro comando per elettropompa primaria, costruito secondo la normativa UNI 9490 (4.9.4.7) e con: • quadro comando per elettropompa di riserva, costruito secondo la normativa UNI 9490 (4.9.4.7) e con: • quadro comando per elettropompa di pressurizzazione, costruito secondo la normativa UNI 9490 (4.9.4.7) e con: • Pannello di segnalazione e di allarme da montare in locale presidiato con funzione di segnalare lo stato del sistema antincendio dotato di spie luminose e allarme sonoro, con visore retroilluminato, 16 ingressi indipendenti con sottopagina di funzione, batteria tampone per alimentazione in continuità, caricabatteria. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 53 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 2.11.5 Gruppo sprinkler ad umido Sistema di valvola ad umido per ugelli sprinkler completa di accessori per il montaggio, per alimentazione idrica a pressione variabile con camera di ritardo. Accessori inclusi: • valvola di prova/esclusione allarme; • valvola di ritegno 3/4”; • manometro diametro 100 mm e valvola porta manometro; • valvola drenaggio principale; • orifizio ridotto da 3,2 mm e orifizio ridotto da 5,6 mm. La valvola d’allarme sarà dotata di otturatore fissato al coperchio d’ispezione e facilmente estraibile per la manutenzione. Corpo in ghisa sferoidale. Pressione di collaudo 34 bar. E’ provvista di attacchi principali flangiati. La camera di ritardo sarà autodrenante in ghisa sferoidale collaudata a 34 bar. Il pressostato di allarme sarà regolabile fra 0,3 e 1,4 bar. La campana idraulica d’allarme sarà dotata di filtro e collegamento al drenaggio. 2.11.6 Cassetta idranti Ogni cassetta idranti, del tipo da incasso a parete, deve essere costituita da: • idrante UNI 45 x 1”½ ISO 7, in ottone OT 58, conforme UNI-EN 671-2, pressione di esercizio PN 16; • manichetta in tubo flessibile, a norma UNI-CNVVF 9487 e certificata M.I., composta da tessuto circolare di poliestere ad alta tenacità con sottostrato impermeabilizzante di gomma, con raccordi UNI 804, legature UNI 7472 e manicotti copri legatura, di lunghezza 20 m; • lancia con getto a tre effetti, conforme a UNI-EN 671-2, con ugello ø 12 mm intercambiabile, raccordo in lega leggera; • cassetta per interni da incasso, posizione a parete, con lastra opalina "safe-crash", dotata di istruzioni per l’uso dell’idrante su pellicola adesiva, selletta porta manichetta, dimensioni atte a contenere manichetta di lunghezza 20 m. 2.11.7 Cassetta naspo Ogni cassetta naspo deve essere costituita da: • idrante UNI 25, conforme UNI-EN 671-1, pressione di esercizio PN 16; • manichetta in tubo flessibile dia 25, a norma UNI-CNVVF 9488 e certificata M.I., di lunghezza 20 m; • lancia UNI 25 conforme a UNI-EN 671-1; Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 54 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • cassetta per interni in acciaio, valvola di intercettazione da 1” gas, dotata di cartello segnalatore, apertura dello sportello a 180°, dimensioni atte a contenere manichetta di lunghezza 20 m. 2.11.8 Gruppo attacco motopompa Gruppo attacco motopompa VV.FF.: idrante UNI 70, saracinesca e valvola di ritegno a Clapet in ottone, valvola di sicurezza per scarico sovrapressione pretarata a 6 bar, numero 2 idranti. 2.11.9 Estintori Ogni estintore deve essere del tipo omologato M.I. ai sensi del D.M. 20/12/1982 e conforme alla norma UNI-EN 3, avere capacità estinguente minima 13A 89BC, per quelli del tipo a polvere da 6 kg, e 34 BC per quelli ad anidride carbonica da 5 kg 3 SISTEMA ELETTRICO 3.1 GENERALITA’ Gli impianti elettrici verranno realizzati in stretta osservanza delle normative CEI Italiane applicabili ed attualmente in vigore, con particolare riguardo alle norme CEI 64-8/ 1-2-3-45-6-e 7 ( Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua ), CEI 81-1 ( Protezione delle strutture contro i fulmini ) e CEI 99 ( Impianti elettrici di potenza con tensione nominale superiore ad 1KV in corrente alternata ). Per quanto concerne il collegamento in alta tensione ( 150KV ) alla rete nazionale verranno rispettate tutte le norme e prescrizioni Terna applicabili. Il sistema di distribuzione in bassa tensione sarà del tipo TN-S. 3.2 TENSIONI DI IMPIANTO I livelli di tensione di stabilimento saranno i seguenti: • Tensione di consegna a Terna : 150KV,trifase,50HZ , ottenuta mediante due trasformatori elevatori: il primo, posizionato all’inizio del cavidotto di circa 6 km di collegamento alla sottostazione TERNA , da 11/30KV,da 27MVA ; il secondo, ubicato in sottostazione TERNA, Candela 2, in località Piano D’Isca, da 30/150KV,25MVA. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 55 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • Tensione di generazione con turbogeneratore e distribuzione MT interna : 11KV,trifase,50HZ • Tensione di distribuzione BT per utenze di elevata potenza unitaria , con azionamenti ad inverter : 690V,trifase,50HZ, ottenuta tramite due trasformatori riduttori 11/0,69KV, da 2 MVA cadauno, collegabili in parallelo. Detti trasformatori saranno costruiti in modo da minimizzare gli effetti delle armoniche generate dagli azionamenti a tiristori sulla rete. • Tensione di distribuzione BT per utenze forza, piccola forza ed illuminazione : 400V230V,trifase + neutro, 50HZ , ottenuta tramite due trasformatori riduttori 11/0,4-0,23KV, trifase/trifase + neutro, da 2 MVA cadauno, collegabili in parallelo. La tensione di 230V sarà impiegata per alcune utenze minori di piccola taglia, per i circuiti di illuminazione ed i circuiti prese. • Tensioni 24V continua e 48V continua per i servizi di sicurezza di stabilimento e di centrale. • Tensione 110V alternata,50HZ, da UPS, per strumentazione e sistemi di controllo. 3.3 DISTRIBUZIONE DI MEDIA TENSIONE Il turbogeneratore, la cui potenza nominale è di 31,9MVA, produce energia alla tensione di 11KV,50HZ,trifase ; a questa stessa tensione è stata quindi prevista la distribuzione primaria in MT dello stabilimento ; verrà quindi fornito in opera un quadro generale MT 11KV, denominato QMT 01, di tipo blindato, modulare, composto , in linea di massima , dalle seguenti sezioni: • Scomparto di arrivo linea dal generatore, incorporante : Interruttore MT di protezione del generatore; Misure di energia in uscita dal generatore ( produzione lorda richiesta da UTIF ) Gruppi di misura con riduttori di tensione e corrente, a monte ed a valle dell’interruttore, e quanto necessario alla sincronizzazione del medesimo con la rete ed al suo parallelo con la stessa. • N° 2 due scomparti identici, ciascuno equipaggiato con interruttore MT di idonee caratteristiche, riduttori di misura di tensione e corrente, circuiti di protezione e quant’altro necessario per la corretta protezione dei due trasformatori 11.000/690V,trifase,50HZ di alimentazione del quadro utenze a 690Vca. • N° 2 due scomparti identici, ciascuno equipaggiato con interruttore MT di idonee caratteristiche, riduttori di misura di tensione e corrente, circuiti di protezione e quant’altro necessario per la corretta protezione dei due trasformatori 11.000/400230V,trifase,50HZ di alimentazione del quadro utenze a 400-230Vca. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 56 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • N° 1 scomparto di alimentazione del primario del trasformatore elevatore 11/30KV,50HZ,trifase, da 27MVA; lo scomparto è equipaggiato con idoneo interruttore automatico MT, e dei riduttori di misura amperometrici e voltmetrici, e dei dispositivi e apparecchiature per il parallelo della rete con il quadro 11KV, al ripristino delle condizioni ( dopo un’anomalia della rete ) che permettono di passare dal funzionamento in isola dell’impianto al suo collegamento alla rete Terna. Tutti i componenti di misura e controllo saranno alimentati da una fonte di energia soccorsa da batterie a 48Vcc di adeguate caratteristiche. 3.4 SOTTOSTAZIONE ELETTRICA DI ALTA TENSIONE DI COLLEGAMENTO ALLA RETE NAZIONALE La sottostazione di alta tensione,ubicata nella sottostazione Candela 2 in località Piano D’Isca, sarà costituita da un trasformatore 30/150KV,trifase,50HZ,triangolo/stella , in olio , con raffreddamento ONAN, di potenza nominale di 25MVA; il trasformatore è completo di regolazione di tensione secondaria , azionata da idoneo motore elettrico. A monte e valle del trasformatore sono previsti gli opportuni scaricatori di sovratensione A valle del trasformatore , in conformità delle prescrizioni Terna, sarà realizzato uno stallo completo, includente: • barre isolate in aria • interruttore tripolare tipo SF6 ( 152T2 ), completo dei sezionatori 189TB1 e 189TB2 a monte ed a valle. • riduttori di misura voltmetrici (TV) • riduttori di misura amperometrici (TA) • scaricatori di sovratensioni e filtri. Nel locale di misura verranno istallati i relé di protezione della linea HV sino alla stazione Terna di interconnessione; le misure fiscali dell’energia ceduta alla rete ; il gruppo 48Vcc di soccorso per gli ausiliari di sottostazione. Il collegamento alla rete Terna è definito nella STMG ( Specifica Tecnica Minima Generale ) emessa da Terna stessa. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 57 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 3.4.1 Distribuzione di bassa tensione a 690vca,400vca e 230vca. La distribuzione alle utenze di bassa tensione ( 690Vca,400e 230Vca ) è realizzata a mezzo di opportuni quadri power center-motor control center (PMCC) dedicati ; si vedano i due schemi unifilari generali per la relativa composizione . Caratteristica comune a tutti i PMCC è quella di essere suddivisi in due barramenti, uniti da idoneo congiuntore sbarre, con distribuzione simmetrica delle utenze multiple sulle due sezioni; ciascun semibarramento riceve alimentazione da uno dei due trasformatori dedicati; in tal modo è garantita la massima flessibilità di funzionamento anche i occasione di potenziali guasti di una o più apparecchiature. 3.4.2 Gruppo elettrogeno di emergenza E’ prevista la fornitura ed istallazione in opera di un gruppo elettrogeno di emergenza, di opportuna potenza ( stimata al momento in un massimo di 600KW ) , che produce energia alla tensione di 690Vca,trifase, 50HZ, ed è in grado di alimentare, tramite opportuno quadro di distribuzione ad esso dedicato , le seguenti utenze : • Sistema di raffreddamento in ciclo chiuso. • Pompe di lubrificazione della turbina • Viradore • Ventilatori di caldaia • Pompe antincendio • Illuminazione di emergenza • Carica batterie • Sistema UPS Il gruppo , raffreddato ad aria, sarà contenuto in un container da 20” ( munito di radiatore ad una estremità ) e verrà alimentato da opportuna cassa di deposito combustibile della capacità di circa 3mc, sufficienti ad alimentare per circa 24 ore il gruppo alla piena potenza. Gli impianti elettrici verranno realizzati in stretta osservanza delle normative CEI Italiane applicabili ed attualmente in vigore, con particolare riguardo alle norme CEI 64-8/ 1-2-3-45-6-e 7 ( Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua ), CEI 81-1 ( Protezione delle strutture contro i fulmini ) e CEI 99 ( Impianti elettrici di potenza con tensione nominale superiore ad 1KV in corrente alternata ). Per quanto concerne il collegamento in alta tensione ( 150KV ) alla rete nazionale verranno rispettate tutte le norme e prescrizioni Terna applicabili. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 58 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 La descrizione degli impianti è schematizzata nei due schemi unifilari generali allegati. Il sistema di distribuzione in bassa tensione sarà del tipo TN-S. 3.5 QUADRI ELETTRICI FORNITI CON LE APPARECCHIATURE PACKAGE I quadri elettrici dovranno avere le seguenti caratteristiche: 3.5.1 Suddivisione dei circuiti - I circuiti ausiliari e di comando, saranno alimentati tramite un trasformatore a doppio avvolgimento con primario a 400V 50HZ (fase - fase) derivato dalle sbarre di potenza. - Tutti i carichi monofase (scaldiglie, ventilazioni, prese di corrente, illuminazione, ecc.) saranno derivati da un circuito dedicato separato da quello di potenza a 400V e avranno un proprio interruttore generale. 3.5.2 Quadri soggetti agli agenti atmosferici Tutti i quadri destinati per essere installati all’aperto avranno i seguenti gradi di protezione: - IP55 con porte chiuse - IP21 con porte aperte Dovranno inoltre essere dotati di tettoia con sporgenza di 500mm sul lato di apertura porte. 3.5.3 Quadri posizionati in ambienti di lavorazione al chiuso Tutti i quadri avranno i seguenti gradi di protezione: - IP54 con porte chiuse - IP21 con porte aperte 3.5.4 Quadri posizionati nelle sale quadri elettriche Tutti i quadri avranno i seguenti gradi di protezione: - IP31 con porte chiuse - IP20 con porte aperte 3.5.5 Utensili portatili I circuiti destinati ad alimentare apparecchiature e utensili portatili, dovranno essere protetti tramite interruttore differenziale. 3.5.6 Circuiti di comando motori Tutti i comandi di START tramite pulsantiere devono essere ad impulso con autoritenuta tramite il contattore, NON sono ammessi comandi tramite contatti permanenti (es. selettori 0-1). Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 59 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Sono previsti comandi di start e stop tramite contatti ritenuti solo per comandi provenienti da sistemi di automazione (DCS & PLC). 3.5.7 Colori dei pulsanti e delle lampade - Pulsante di START VERDE - Pulsante di STOP ROSSO - Lampada motore FERMO VERDE - Lampada motore in MARCIA ROSSO - Segnalazione di anomalia GIALLO - Presenza tensione BIANCO 3.5.8 Colori dei quadri La colorazione esterna dei quadri elettrici sarà RAL 7032 (è ammesso il RAL 7035 per i quadri contenenti apparecchiature elettroniche). 3.5.9 Logiche di comando Nel caso che si utilizzi un PLC per le logiche di comando e gestione del package, sul PLC deve essere prevista un’interfaccia seriale con protocollo da definire, da interfacciare con il DCS. 3.5.10 Trasformatori di corrente Tutti i TA devono essere con secondario a 1A. 3.5.11 Alimentazioni da UPS Nel caso fosse necessaria un’alimentazione da UPS, questa sarà fornita a 400/230V 3F+N. Sarà cura del costruttore del quadro la distribuzione dei carichi monofase sulle 3 fasi in modo da equilibrare i carichi. Saranno alimentati da UPS soltanto i carichi che sono indispensabili per la sicurezza delle persone e dell'impianto. Non è ammesso alimentare da UPS carichi tipo: scaldiglie, prese, illuminazione, ventilazione, condizionatura. L’alimentazione da UPS deve essere separata dall’alimentazione normale e ogni alimentazione deve avere il proprio interruttore generale. 3.6 CAVI 3.6.1 Composizione dei cavi Tutti i conduttori elettrici di BT devono essere raggruppati in cavi, non sono ammessi conduttori unipolari, fanno eccezione i cablaggi interni ai quadri e i cavi di sezione >240 mmq. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 60 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Tutti i cavi di media e bassa tensione sono del tipo non propaganti l’incendio secondo le norme CEI 20-22 e a basso sviluppo di fumi e gas tossici. 3.6.2 Cavi di media tensione 11 kV I cavi unipolari o tripolari, hanno le seguenti caratteristiche: Tensione di esercizio Tensione nominale 30 kV 18/30 kV Conduttore corda di rame rosso Isolamento gomma alto modulo G7 Rivestimento PVC Tipo RG7H1(AR)R 3.6.3 Cavi di media tensione 11 kV I cavi unipolari o tripolari, hanno le seguenti caratteristiche: Tensione di esercizio Tensione nominale 11 kV 12/20 kV Conduttore corda di rame rosso Isolamento gomma alto modulo G7 Rivestimento PVC Tipo RG7 H1R 12/20 kV 3.6.4 Cavi di bassa tensione per circuiti di potenza I cavi unipolari o multipolari, hanno le seguenti caratteristiche: Tensione di esercizio Tensione nominale 400/230V e 690 V 600/1000V Conduttore corda di rame rosso Isolamento gomma alto modulo G7 Rivestimento PVC Tipo FG7OR 0,6/1 KV 3.6.5 Cavi di bassa tensione per circuiti di potenza alimentati da inverter I cavi unipolari o multipolari, hanno le seguenti caratteristiche: Tensione di esercizio Tensione nominale Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti 400 e 690V 600/1000V Pag. 61 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Conduttore corda di rame rosso Isolamento gomma alto modulo G7 Rivestimento PVC Schermatura calza metallica Tipo FG7H1OR 0,6/1 KV 3.6.6 Cavi di bassa tensione per circuiti di controllo I cavi multipolari, hanno le seguenti caratteristiche: Tensione di esercizio Tensione nominale 110V 300/500V Conduttore rame rosso Isolamento PVC R2 Rivestimento PVC Tipo FR2OR 300/500V 3.6.7 Cavi di interfaccia con il sistema di controllo (DCS) I cavi multipolari, hanno le seguenti caratteristiche: Tensione di esercizio Tensione nominale 24V 300/500V Conduttore rame rosso Isolamento PVC R2 Rivestimento PVC Schermatura continuità foglio alluminio + conduttore di Tipo FR2OH2R 3.6.8 Sezioni minime - Segnali analogici: 0,75 mmq per cavi con più di 6 conduttori. 1 mmq per cavi fino a 6 conduttori - 1,5 mmq per i circuiti di comando - 2,5 mmq per circuiti di potenza - 2,5 mmq per circuiti amperometrici Oltre la sezione di 240 mmq, i cavi dovranno essere di tipo unipolare ad eccezione dei cavi schermati per alimentazione motori comandati da inverter, che potranno essere unipolari o multipolari. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 62 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 3.7 MOTORI ELETTRICI I motori elettrici a 50Hz saranno del tipo a gabbia di scoiattolo con possibilità di doppio senso di marcia e riavviamento in controfase. I motori alimentati da inverter saranno del tipo con isolamento maggiorato, saranno inoltre dotati di sonde di temperatura sugli avvolgimenti del tipo PTC, nel caso si prevedano velocità di funzionamento a bassa frequenza, sarà necessario prevedere l’elettroventilatore di raffreddamento, dovranno inoltre essere dotati di cuscinetto isolato lato ventilatore. Il grado di protezione sarà IP55 La classe d’isolamento sarà F funzionante in B Tutti i motori devono essere forniti completi di bollettino di collaudo del costruttore. Per ulteriori caratteristiche fare riferimento alla “Specifica generale per motori asincroni a bassa tensione” 3.8 VALVOLE MOTORIZZATE Le valvole motorizzate devono essere complete di cassette contenenti le apparecchiature di potenza (contattori Apertura-Chiusura) e complete di tutti gli accessori. Sarà fornita solo l’alimentazione elettrica 400V 3F+PE e i comandi ausiliari di AperturaChiusura, la tensione 230V 1F+N+PE potrà essere utilizzata solo nel caso di motori monofase. 3.9 SERRANDE MONTATE SUL MACCHINARIO Le serrande dovranno essere fornite complete di finecorsa elettromeccanici per la segnalazione di serranda aperta e serranda chiusa, non sono ammessi finecorsa di prossimità. 3.10 MACCHINARIO CON ORGANI IN MOVIMENTO Per tutto il macchinario con organi in movimento comandati da motori elettrici, che durante il normale funzionamento hanno necessità di interventi di un operatore (p.e. pulizia manuale di una coclea), sull’alimentazione elettrica dei motori dovrà essere previsto, dal costruttore della macchina, un dispositivo di sezionamento. Il sezionamento potrà essere eseguito tramite: - presa a spina da 16A per motori con corrente nominale fino a 10A - sezionatore sottocarico tripolare, in cassetta stagna, per motori con corrente nominale >10A L’organo di sezionamento dovrà essere fornito, montato e cablato, dal costruttore della macchina. Nel caso che l’organo di sezionamento si trovasse in posizione non accessibile al personale, lo stesso dovrà essere fornito a parte e l’installazione sarà a cura dell’impresa di montaggio della macchina. Quanto sopra descritto non deve essere previsto per il macchinario che necessita di interventi solo per manutenzione, (p.e. pompe, ventilatori, ecc.) Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 63 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 3.11 PARANCHI, CARRIPONTE Il costruttore dovrà fornire le macchine completamente cablate. Sarà fornita solo l’alimentazione elettrica 400V 3F+PE da attestare al punto di presa della corrente. Il costruttore deve fornire gli eventuali cavi a festoni completi di organi di avvolgimento, la pulsantiera e il relativo cavo. 3.12 VIE CAVI Tutti i cavi devono essere protetti contro i danneggiamenti meccanici fino a un’altezza di 2,5m dal piano di calpestio. Le vie cavi soggette agli agenti atmosferici, devono essere protette contro la corrosione e avranno le seguenti caratteristiche: - Passerelle portacavi e coperchi in acciaio zincato a caldo dopo la lavorazione e verniciate per ambiente marino e inquinato da industria petrolchimica, la zincatura deve essere conforme alla norma CEI 7-6. - Tubi conduit zincati internamente e esternamente secondo UNI EN 10240. Le passerelle soggette a irraggiamento solare devono essere fornite complete di coperchi. Le passerelle per cavi di potenza devono essere a traversini. Le passerelle per cavi di strumentazione devono essere asolate. Le passerelle posizionate sotto grigliato devono essere fornite complete di coperchi. 3.13 SISTEMA DI ILLUMINAZIONE L’impianto luce sarà calcolato conformemente a quanto previsto dalla norma UNI EN 12464 Il sistema di illuminazione comprende: • I sistemi di illuminazione interna ed esterna alimentati dalla normale distribuzione 400/230V, la distribuzione è trifase più neutro • Il sistema di illuminazione di emergenza, alimentato dal gruppo elettrogeno d’emergenza • L’illuminazione di sicurezza è realizzata con lampade fluorescenti con fonte di energia autonoma • I quadri luce di sottodistribuzione • L’illuminazione di segnalazione ostacoli aerei Lo scopo del sistema principale è quello di assicurare la necessaria illuminazione a tutte le zone dell’impianto. In condizioni normali il sistema opera per garantire i giusti livelli di illuminazione. Per l’illuminazione di emergenza si utilizzano i corpi illuminanti della luce normale alimentando, tramite il gruppo elettrogeno, n° 1 fase del circuito luce normale, in questo modo si ha un illuminamento medio pari al 33% dell’illuminamento normale. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 64 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Di norma l’illuminazione esterna è comandata tramite interruttori crepuscolari, mentre l’illuminazione interna è comandata manualmente. Per altezze d’installazione fino a 4m si utilizzano corpi illuminanti fluorescenti, per altezze superiori si utilizzano corpi illuminanti a vapori di sodio alta pressione. 3.14 IMPIANTO PRESE Per il sistema prese di forza motrice sono utilizzate prese CEE interbloccate. Le prese di energia nei reparti lavorazione dovranno essere del tipo a passo CEE con interruttore interbloccato con l'innesto della spina, dovranno avere il corpo in materiale isolante, fusibili di protezione inseriti nel corpo presa. Dovranno essere corredate dei relativi accessori per la formazione e l'assemblaggio in batterie, quali piastre, cassette di accoppiamento, raccordi e tasselli per il fissaggio a parete. Le prese dovranno essere derivate singolarmente dalle rispettive linee di alimentazione. Il grado di protezione minimo previsto è IP55. Le prese previste sono: • Prese di forza motrice trifasi da 32A 400V 3F+PE • 3.15 Prese di forza motrice monofasi da 16A 230V 1F+N+PE RETE DI TERRA La rete di terra è realizzata con conduttori di rame e costituita da: • Rete di terra primaria, per la dispersione a terra delle correnti di guasto e per l’equalizzazione dei potenziali di terra • Rete di terra secondaria, per la connessione delle apparecchiature elettriche alla rete di terra primaria 3.15.1 Rete di terra primaria L’impianto di terra è calcolato conformemente a quanto previsto dalle norme CEI 11-1 La rete di terra primaria ha lo scopo di limitare la differenza di potenziale nel caso di guasto a terra, e contemporaneamente garantire la sicurezza del personale, inoltre provvede a rendere equipotenziali tutte le parti metalliche dell’impianto. E’ costituita dai conduttori interrati ed eventuali dispersori a picchetto, fino alle piastre di collegamento alla base dei diversi edifici, strutture e macchinari. La rete di terra primaria è del tipo a maglie. 3.15.2 Rete di terra secondaria La rete di terra secondaria è costituita dalle connessioni tra la rete di terra primaria e le apparecchiature elettriche, quadri, trasformatori, passerelle porta cavi etc. I conduttori di terra sono di rame ed hanno guaina in PVC di colore giallo/verde. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 65 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 3.16 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE La protezione è prevista per gli edifici, strutture, ecc, che risulta necessario proteggere secondo quanto previsto dalle norme CEI 81-3 e CEI EN 62305 Le calate sono direttamente connesse alla rete di terra primaria con l’interposizione degli organi di sezionamento previsti dalle norme CEI. 3.17 IMPIANTO TELEVISIVO A CIRCUITO CHIUSO TVCC L’impianto televisivo a circuito chiuso è del tipo per funzionamento continuo 24 ore al giorno e serve per la monitorizzazione delle aree tecniche dell’impianto, le telecamere sono del tipo digitale, i monitor sono del tipo a cristalli liquidi. 3.18 IMPIANTO TELEFONICO L’impianto telefonico è composto di un centralino e una serie di telefoni fissi da posizionare negli uffici e in tutte le zone che ne hanno la necessità. 3.19 SISTEMA DI COMUNICAZIONE Sistema di comunicazione personale è del tipo DECT senza fili con copertura dell’interno impianto, il sistema DECT è gestito dal sistema telefonico. Il sistema a viva voce è previsto per avvisare il personale in caso di situazioni di emergenza. 4 SISTEMA STRUMENTAZIONE 4.1 4.1.1 GENERALITÀ Simbologia La simbologia da usare per la rappresentazione della strumentazione sui P&I Diagrams dovrà essere quella prescritta dalle norme ISA al paragrafo S5.1, Instrumentation Symbols and Identification, 1984 e S5.3-Grafic Symbols for Distributed Control, 1983. Se non fosse possibile avere una chiara rappresentazione del sistema di regolazione sui P&ID dovranno essere forniti gli schemi di regolazione per ogni loop, adottando una simbologia secondo norme SAMA PMC 22.1-1988 o ISO 3511 oppure secondo IEC. 4.1.2 Alimentazione Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 66 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Se non precisato diversamente, la strumentazione relativa al controllo a distanza (sala controllo) sarà di tipo pneumatico. La strumentazione pneumatica dovrà funzionare con aria strumenti avente le seguenti caratteristiche: - pressione :min. 3.5 bar; norm. 5bar; max 10 bar. - temperatura : max 45°c - Dew Point : -10°C a 5 bar In linea generale, i livelli di tensione disponibili per la strumentazione elettronica saranno i seguenti: 220V (± 15%); 50 Hz (±2%) per illuminazione livelli e servizi similari 115V (± 10%); 50 Hz (±2%) privilegiata, da UPS Altri livelli di tensione potranno essere resi disponibili per particolari esigenze tecniche. 4.1.3 Etichettatura Tutti gli strumenti dovranno essere provvisti di targhetta in AISI 316, applicata dal costruttore, indicante i suoi dati costruttivi ed il modello e, in aggiunta, la sigla funzionale, come da schemi di marcia e di servizio. 4.1.4 Segnale trasmesso Per misure analogiche da trasmettere o ricevere a distanza saranno impiegati trasmettitori elettronici a due fili e segnale 4-20mA senza parti meccaniche in movimento e posizionatori elettropneumatici a 2 fili e segnale 4-20mA, del tipo SMART. Esecuzioni di tipo diverso dovranno essere concordate con la committente. Tutti i trasmettitori dovranno essere previsti con indicatore locale integrato nello strumento di tipo digitale a lettura diretta in unità ingegneristica. La trasmissione remota dei segnali di stato, come quella proveniente da microswitches installati sugli elementi primari, dovrà avvenire mediante contatti sigillati con gas inerte, del tipo SPDT, con rating minimo 110 V cc 0.5 A. 4.1.5 Connessioni Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 67 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Le connessioni al processo saranno filettate NPT secondo ANSI B”.1 o flangiate secondo ANSI B16.5. Le connessioni pneumatiche saranno filettate NPT secondo ANSI B2.1. Le connessioni elettriche saranno filettate GK secondo UNI 6125. Gli strumenti avranno i valori minimi di precisione espressi in % sul valore di fondo scala: 4.2 4.2.1 : ±1 % - manometri e termometri - pressostati : ±0.5 % - regolatori locali (misura) : ±1 % - trasmettitori pneumatici : ±0.5 % - trasmettitori elettronici : ±0.1 % - trasduttori E/P : ±0.25 % SPECIFICHE STRUMENTI Misure di portata Normalmente per le misure di portata verranno impiegati trasmettitori di pressione differenziale collegati ad elementi di misura con: • Diaframma a spigolo vivo, foro concentrico e prese di pressione di tipo flange taps ISO 5167 e costruzione secondo norme ME U-520.10/.12/15/.16/.17/.19/.22/.26/. • Boccagli di Venturi calcolati con le stesse norme sopracitate, per minimizzare le perdite di carico. Se non diversamente richiesto dal processo, gli elementi di misura saranno in AISI 316. Per servizi particolari possono essere utilizzati misuratori tipo: • Tubi di pitot, • Annubar • Magnetici • Massicci • Ultrasuoni. Per interventi di blocco verranno previsti, in linea di massima, trasmettitori di pressione differenziale installati separatamente con soglia elettronica realizzata negli armadi del sistema di controllo. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 68 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Non viene accettata l’installazione di flussostati. I trasmettitori di pressione e di pressione differenziale avranno il sensore di tipo elettronico (capacitivo, strain-guage, ecc.). 4.2.2 Misure di pressione e pressione differenziale Per misure locali di pressione verranno normalmente utilizzati manometri Molla ME U-819.21 Membrana ME U-819.22 Capsula ME U-819.24. Normalmente il campo di misura degli strumenti verrà scelto in modo che la pressione operativa sia compresa tra il 40% ed il 70% del fondo scala. Per interventi di blocco verranno previsti dei pressostati installati separatamente da altri strumenti, o, se possibile trasmettitori di pressione differenziale installati separatamente con soglia realizzata negli armadi del sistema di controllo I controlli locali di pressione su fluidi comprimibili, dove possibile, saranno realizzati tramite valvole autoregolatrici. I trasmettitori di pressione differenziale avranno il sensore di tipo elettronico (capacitivo, stain-guage, ecc.). 4.2.3 Misure di temperatura I termometri locali saranno principalmente di tipo bimetallico con attacco scorrevole ed orientabile di tipo UNIFICATO ME U-819.15. Bulbi a riempimento verranno utilizzati per registratori, controlli locali ed indicatori di temperatura su pannelli locali. I capillari d’estensione dei bulbi saranno in AISI 316 e protetti da guaina flessibile, anch’essa in AISI 316. Il sistema di lettura dovrà essere compensato per le variazioni di temperatura ambiente Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 69 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Le guaine per gli elementi di temperatura saranno secondo le norme ME U, se non diversamente richiesto dal fluido di processo o dal rating di linea. Nel caso di installazione su linee vapore in classe ANSI 600, le guaine verranno certificate per l’installazione eseguendo la verifica di stress secondo ASME PTC 19.3. I controlli locali di temperatura verranno realizzati con controllore/indicatore pneumatico e valvola di regolazione. Per temperature trasmesse a distanza verranno impiegate termocoppie isolate e/o termoresistenze Pt-100Ω a 0°C con trasduttori trasmettitori di temperatura, segnali 4-20mA, del tipo a schede su rack montati negli armadi a retroquadro. Tutte le misure di temperatura facenti parte di un loop di regolazione (anche se utilizzate come compensazione di portate o livelli) saranno realizzate tramite due termoelementi distinti. Nel caso di blocchi si utilizzeranno tre termoelementi. Le termoresistenze, tipo Pt-100Ω con curva di taratura secondo IEC 751 e classe di precisione A, dovranno essere impiegate in tutti i casi in cui la normale temperatura di processo è inferiore a 150°C.Solo per temperature superiori potranno essere utilizzate termocoppie tipo “k” Le termocoppie devono essere impiegate: Con curva di taratura secondo IEC584.1 Classe di tolleranza 1 secondo IEC 584.2. Per interventi di blocco verranno previsti termoelementi installati separatamente con soglie di allarme realizzate nel sistema di controllo a distanza: Non viene accettata l’installazione di termostati. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 70 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 4.2.4 Misure di livello Per le indicazioni locali saranno normalmente utilizzati livelli di vetro del tipo flessibile del tipo a riflessione o trasparenza. In nessun caso dovranno essere previsti dei livelli del tipo a tubo di vetro; dove necessario saranno accettati livelli a sensore magnetico con corpo in AISI 316. La visibilità dovrà coprire il massimo campo operativo dei livelli. Tutti i misuratori di livello dovranno essere provvisti di valvole di intercettazione, drenaggio e tappo di vent. Nel caso di livelli a vetro anche di ball check di sicurezza. Normalmente per trasmettere i segnali saranno usati trasmettitori di livello: A pressione differenziale A barra di torsione A secondo del servizio richiesto. Per misure sui corpi cilindrici delle caldaie dovranno essere usati tubi di parallelo con bara di compensazione dilatazioni termiche ai quali verranno collegati i livelli visivi o i trasmettitori. Dovranno in oltre essere soddisfatte le prescrizioni previste dalle normative ISPESL. Per misure di livello pozzo caldo condensatore dovranno essere usati solo strumenti a barra di torsione. Livelli capacitivi, ad ultrasuoni, ecc. potranno essere utilizzati solo in casi particolari, su approvazione della COMMTTENTE. Gli interruttori di livello saranno del tipo a galleggiante ed ispezionabili. Per interventi di blocco verranno previsti degli interruttori di livello installati separatamente da altri strumenti. 4.2.5 Valvole di regolazione autoregolatrici e di blocco Le valvole di regolazione saranno dimensionate in accordo alla Norma ISA – S75.01 – Flow Equations for Sizing Controls Valves – 1986. Le valvole saranno selezionate considerando i seguenti criteri: Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 71 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 - La velocità massima in uscita sarà quella stabilita dal FORNITORE dell’unità package; comunque ≤ 10m/sec per i liquidi e ≤100 m/sec per gas e vapori. - Il rumore non dovrà superare 80dBA, misurati alla distanza di un metro a valle della valvola ed ad un metro dalla tubazione. - La cavitazione deve essere evitata; - La valvola sarà selezionata maggiorando il CV massimo calcolato di un valore non inferiore al 30%; - Si devono in oltre verificare le condizioni limite: Superiore: la valvola non lavori oltre il 90% della corsa Inferiore: la valvola non lavori al di sotto del 10% della corsa - La reangebility delle valvole di regolazione dovrà essere come minimo: X 1: 50 X 1: 100 per valvole a globo e/o gabbia per valvole rotanti - Otturatore e sede saranno come minimo in AISI 316 con guide in acciaio inox indurito. Ove necessario (fluidi con ossidi in sospensione, perdite di carico maggiori a 10 bar, etc.) essi dovranno essere stellinati o in materiale alternativo idoneo. - Il servomotore dovrà essere dimensionato per sopportare la pressione massima di progetto applicata sull’otturatore in qualsiasi posizione d’apertura e di 1.5 volte a valvola chiusa; se la pressione di progetto non è specificata il servomotore andrà dimensionato per il rating della linea su cui è montato. Quest’ultima considerazione vale anche per tutte le valvole d’intercettazione. - Tutte le valvole di regolazione devono essere provviste di: • Posizionatore con manometri • Filtro riduttore • Trasduttore elettropneumatico • Trasmettitore di posizione con uscita 4÷20 mA (tecnica a due fili) - Le valvole con corpo di diametro inferiore o uguale a 4” sono generalmente installate con mainfold completo di valvole d’intercettazione e di by-pass. - Le valvole con corpo di diametro superiore ai 4” potranno essere provviste di solo volantino per l’azione manuale. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 72 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 • Le valvole di blocco preferibilmente saranno del tipo a sfera, con diametro nominale uguale a quello della linea e tempo d’intervento <5s • • Le valvole di blocco non dovranno essere provviste di mainfold con by-pass; - Le valvole d’intercettazione e/o di blocco dovranno essere munite di n°2 dispositivi di segnalazione di posizione (n°1 per valvola aperta e n°1per valvola chiusa) realizzati con sensore di prossimità ad elemento passivo (tecnologia a magneti permanenti di tipo GO-SWITCH). L’esecuzione sarà del tipo Eex-d, per le aree considerate pericolose e IP 65, per le rimanenti. In alternativa potranno essere finecorsa di tipo NAMUR, secondo DIN 19234: in quest’ultimo caso il FORNITORE dovrà prevedere anche le relative unità d’interfacciamento per il montaggio su barra DIN. L’eventuale utilizzo di finecorsa meccanici o induttivi deve essere preventivamente approvato dalla COMMITTENTE. • Le valvole di blocco sulle alimentazioni del gas combustibile ai bruciatori devono essere comandate da valvole a solenoide dotate di riarmo manuale locale. • Le valvole di blocco ed intercettazione con corpo inferiore a 6” saranno provviste d’attuatore a semplice effetto con ritorno a molla. Mentre quelle maggiori o uguali a 6” saranno provviste di attuatore a doppio effetto e sistema di barilotto di accumulo di capacità sufficiente per spostare le valvole in posizione di sicurezza per almeno n°3 volte. • Tutte le valvole saranno comandate da servomotori pneumatici a membrana. Solo eccezionalmente, per grandi diametri, potranno essere ad azionamento elettrico o, per azionamenti rapidi e di grande potenza, del tipo idraulico. In quest’ultimo caso ogni valvola dovrà essere dotata di centralina idraulica con doppio circuito di comando per assicurare la ridondanza del sistema. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 73 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Il circuito di comando e di segnalazione dovrà essere integralmente montato sul corpo valvola e dovrà avere le seguenti disponibilità: • Pulsanti d’apertura locale su corpo valvola e a distanza • Pulsanti di chiusura locale su corpo valvola e a distanza • Pulsante di stop locale su corpo valvola e a distanza • Selettore locale per la scelta di comando locale/distante con chiave di blocco estraibile nella posizione “distante”. • Contatto per segnalazione posizione “distante”. • Contatto cumulativo per segnalazione di disservizio interno. • Contatto di fine corsa per segnalazione di valvola aperta • Come sopra ma per valvola chiusa • Contatto di segnalazione di valvola in movimento • Segnalazione locale di valvola aperta • Segnalazione locale di valvola chiusa • Possibilità di installare un circuito a microprocessore per realizzare quanto sopra descritto e per ripetere a distanza i dati utilizzando la tecnologia “bus di campo” con trasmissione seriale RS 232C/V24 o RS 485 (protocollo Modbus) 4.2.6 Valvole a solenoide Le valvole a solenoide dovranno essere utilizzate solo per servizi su aria strumenti e non su fluidi di processo. Le valvole a solenoide dovranno in oltre: - Operare sempre in condizioni di fail-safe - Avere materiale corpo e parti interne in AISI 316 Essere alimentate a 115V±15% 50Hz ±2%. 4.2.7 Valvole di sicurezza e d’espansione Le valvole di sicurezza verranno dimensionate e collaudate in accordo alle norme ISPESL, ANCC, per fluidi gassosi, con rilascio di certificati all’origine e secondo le norme API RP 520 per i liquidi. Le thermal-expansion saranno normalmente da ¾ ”M x 1” F filettate NPT. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 74 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Le parti interne saranno come minimo in AISI 316, se non diversamente richiesto dal fluido di processo, mentre il materiale del corpo sarà invece scelto in funzione delle caratteristiche del fluido di processo. Le valvole di sicurezza saranno del tipo a molla, che dovrà essere protetta contro la corrosione e sarà in acciaio al carbonio fosfatizzato per temperature da –46°C a +230°C, e in acciaio al tungsteno per temperature superiori. Le valvole con diametro superiore a 1” saranno normalmente di tipo flangiato con rating minimo ANSI 300 fino al 1.½ ” compreso, eventuali deroghe si potranno avere su quelle alta pressione. Le valvole installate sui fluidi contenenti sostanze inquinanti e pericolose, dovranno essere provviste di soffietto di tenuta. 4.2.8 Sistemi di rilevazione e controllo vibrazioni Per il rilevamento, l’indicazione, l’eventuale rinvio dei parametri caratteristici delle vibrazioni, in sala controllo. Il sistema dovrà comprendere: - Le apparecchiature elettroniche di amplificazione, analisi, filtrazione, conversione del segnale in arrivo dalle sonde installati in prossimità delle macchine. - Gli strumenti indicatori e supervisione installati normalmente a quadro, completi di relè di allarme di blocco. - Il sistema dovrà essere conforme alla normativa API 670 Edizione Giugno 86 “Vibration, axial position, and bearing temperature monitoring system”. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 75 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 4.3 UNITÀ LOGICHE DISTRIBUITE Le unità logiche distribuite sono le seguenti: - Situazioni manuali d’emergenza; - Rilevazioni presenza gas nell’ambiente; - Rilevazioni focolai d’incendio; - Spegnimento d’incendio. Gli interventi operativi di emergenza delle suddette unità sono descritti nei punti seguenti, con la sola eccezione di quelli relativi alle stazioni manuali di emergenza descritti nel precedente paragrafo. 4.3.1 Rilevazione presenza di gas nell’ambiente In aggiunta ai sistemi di rilevazione gas che possono essere installati nell’ambito di alcuni package “package” (e quindi unità logiche di tipo concentrato), per i quali le sequenze di blocco potrebbero essere attivate anche con criteri diversi da quelli di seguito descritti, la CTE sarà dotata di un sistema di rilevazione gas al fine di segnalare la presenza sin dagli stadi iniziali e di azionare, se del caso, blocchi di emergenza. Ciascun elemento rilevatore sarà dotato di un sistema di autoverifica e di segnali automatici di allarme e controllo tarati a due livelli di intervallo compreso tra lo 0 e il 100% del LII (Limite inferiore di infiammabilità) del metano. I rilevatori di gas dovranno essere del tipo puntiforme e a barriere a seconda della loro destinazione a monitorare presenza di gas in zone ristrette (ad es. presa d’aria in un ventilatore) o di zone ampie (ad es. lungo lo sviluppo di tubazioni) e saranno ubicati in posizioni opportunamente prescelte. La taratura di tutti i rivelatori prevederà i seguenti due livelli: • Livello di pre allarme, causato da presenza di gas in atmosfera in concentrazione uguale o superiore al 15% del LII. • Livello d’allarme, causato da presenza di gas in atmosfera in concentrazione uguale o superiore al 30% del LII. I pre allarmi consentiranno di intraprendere azioni correttive al fine di evitare il deterioramento della situazione e saranno azionati da ogni singolo rilevatore che abbia raggiunto il suo primo livello di taratura (i.e. il 15% del LII del metano). Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 76 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 L’allarme di area per presenza di gas sarà azionato se un singolo rilevatore avrà raggiunto il suo secondo livello di taratura (i.e. il 15% del LII del metano). L’inizio della sequenza di blocco dell’area si avrà quando almeno una coppia di rilevatori avrà raggiunto il loro secondo livello di taratura (cioè il 30% del LII). 4.3.2 Rilevazione focolai d’incendio Diversi sistemi sono previsti al fine di rilevare in maniera rapida focolai d’incendio sin dall’inizio della loro manifestazione. I sistemi previsti sono tre, in relazione alla loro destinazione a rilevare la fiamma, il calore e il fumo di un possibile focolaio d’incendio. Comunque sia rilevata la presenza di un focolaio d’incendio in una qualsiasi zona della CTE secondo i sistemi di rilevamento di seguito descritti, essa attiverà: - Allarme d’incendio - Allarme d’intervento sistema antincendio con segnalazioni ottiche e acustiche Blocco generale (solo nei casi sottoelencati). 4.3.3 Rilevatori di fiamma Rilevatori di fiamma ai raggi ultravioletti o a raggi infrarossi, atti ad avvertire rapidamente presenza di fiamma. Essi attiveranno gli allarmi, la loro installazione dovrà essere curata in maniera che la loro posizione e il loro orientamento minimizzino falsi allarmi causati da radiazioni solari, attività ceramiche apparecchiature calde ecc. 4.3.4 Rilevatori di calore Rilevatori a tappi fusibili con un punto di fusione minimo di 71°C saranno installati su loop pressurizzati ad aria. La fusione del tappo provocherà la depressurizzazione dei circuiti e l’invio dei segnali d’attivazione degli interventi anti incendio alla relativa centrale. 4.3.5 Rilevatori di fumo Rilevatori di fumo del tipo fotoelettronico saranno installati in sala controllo, portineria, uffici, spazi confinanti della sala tecnica. Tali rilevatori reagiscono ai prodotti di combustione associati con lo stadio iniziale di un incendio e saranno tarati in proporzione al rischio dell’area da proteggere. In genere saranno previsti due circuiti per ogni are protetta, su ciascuno dei quali il numero di rilevatori sarà determinato dalla planimetria e configurazione dell’area da proteggere. Se entrambi i circuiti indicheranno un focolaio d’incendio il sistema di protezione sarà attivato Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 77 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 cominciando dal blocco degli impianti di ventilazione e condizionamento e dalla relativa chiusura della serranda tagliafuoco. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 78 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 4.3.6 Segnalazioni In generale, le condizioni d’allarme saranno evidenziate in sala di controllo con mezzi acustici (cicalino e sirena) e mezzi visivi. Gravi condizioni d’allarme nella CTE saranno anche allertate dal sistema di sirene e luci lampeggianti dislocate nelle varie aree di lavoro. 4.4 SALA CONTROLLO & SALA QUADRI. La sala controllo è quella parte d’edificio ove sono contenute le apparecchiature di controllo cioè le interfacce operatore (monitor a colori, tastiere, track ball ecc.), le stampanti e tutti quei componenti dedicati al comando, alla verifica e alla modifica di tutti quei parametri necessari per la gestione dell’impianto. Di norma questa sala, sempre presidiata dall’operatore è provvista di finestre. La sala quadri è il locale ove saranno posizionati tutti gli armadi contenenti i sistemi di controllo e regolazione d’impianto compresi anche i quadri di controllo forniti con i packages. Questa sala non necessariamente deve trovarsi nelle adiacenze della sala controllo (anche se questa soluzione è preferibile) e non è presidiata in permanenza in quanto, di norma, vi accede solo il manutentore dell’impianto. La sala controllo e la sala quadri normalmente sono provviste di pavimento sopraelevato necessario per la distribuzione di tutti i cavi elettrici strumentali. 4.5 MATERIALE PER LA STRUMENTAZIONE LOCALE Sarà usato, l’AISI 316 per: - Le casse dei manometri e termometri - Le guaine termometriche e le parti a contatto con il fluido di processo, purché compatibile con lo stesso - Le parti interne degli strumenti pneumatici - Le parti interne non a contatto con i fluidi di processo inclusi viti bulloni e dadi. Il materiale dei corpi di livello a vetro, interruttori di livello sarà in acciaio al carbonio, purché compatibile con il fluido di processo. Tutta la tiranteria e in particolar modo quella dei livelli a vetro dovrà essere trattata contro la corrosione. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 79 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 4.6 CRITERI DI MONTAGGIO L’installazione della strumentazione sarà generalmente in accordo alle normative precedentemente elencate. Tutta la strumentazione deve essere facilmente accessibile, smontabile ed in posizione tale da permettere facili interventi di manutenzione e di taratura. Gli strumenti che possono essere danneggiati da vibrazioni devono essere posizionati in area non vibrante o dotati di supporti antivibranti. Gli strumenti soggetti a situazioni climatiche e/o di impianti sfavorevoli, verranno installati all’interno di cassette di protezione in vetroresina per unità singola. In acciaio zincato a caldo di forte spessore o in acciaio inox, per composizioni multiple. Le cassette di protezione saranno dotate di sistema anticondensa elettrico. I collegamenti al processo che lo richiedono devono essere tracciati elettricamente con cavo scaldante e termostato di regolazione. Il cavo scaldante dovrà resistere alla temperatura massima del processo su cui è installato. 4.7 CONNESSIONI AL PROCESSO Le connessioni al processo degli strumenti su vapore e acqua alimento AP devono essere in esecuzione a saldare e in accordo ai tipici della normativa ME-U.830. se richiesto, sempre su approvazione del committente, si potrò adottare un’esecuzione in tubing e con raccordi a compressione a doppia tenuta in acciaio inox. Le connessioni al processo saranno filettate NPT secondo ANSI B2.1 o flangiate secondo ANSI B16.5. La scelta dei componenti sarà fatta in funzione delle caratteristiche della classe di linea prevista. Gli stacchi per le connessioni al processo saranno predisposti secondo i tipici della Normativa ME-U.567 ed in accordo con quanto prescritto dalla Norma della classe di linea. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 80 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Per installazioni su impianti di generazione di vapore ad alta pressione, è preferibile adottare manifold a più valvole. Valvole di isolamento Valvola d’equalizzazione Valvola di blowdown (tratto manifold/strumento) Connessioni di prova con valvole di shutt-off integrali al manifold. Le valvole di blowdown non saranno in esecuzione integrale al manifold, ma installate a non meno di 150 nn dallo stesso e dovranno avere caratteristiche adeguate alle condizioni di progetto della linea vapore AP. Tutti gli scarichi delle tubazioni di blowdown (interni ed esterni al cabinet) dovranno essere convogliati entro apposite ghiotte previste per questo scopo in ogni armadio portastrumenti. Per condizioni particolarmente gravose si raccomanda l’utilizzo di doppia valvola con blocchetto intermedio di vent; comunque le valvole di blowdown devono avere interni stellinati. 4.8 CONNESSIONI PNEUMATICHE Le connessioni pneumatiche saranno filettate GK secondo UNI 6125 Le connessioni pneumatiche verranno realizzate tramite tubing trafilato e raccorderia a compressione di qualità in acciaio inox, in accordo con quanto previsto per la classe KA08 della norma ME-U832.01/03. La distribuzione dell’aria strumenti sarà realizzata con tubo in acciaio zincato senza saldature, raccorderia rating 3000 filettate NPT in accordo con quanto previsto per la classe KA08. In ogni caso il diametro minimo del tubing da utilizzare sarà 8mm. Apposite valvole per drenare eventuale condensa saranno previste nel sistema di distribuzione aria strumenti e tutto il sistema dovrà avere opportune pendenze verso di esse. Le alimentazioni di tutti gli strumenti pneumatici dovranno essere intercettabili individualmente, le valvole di intercettazione dovranno essere posizionate il più vicino possibile agli strumenti. Le tubazioni dei collegamenti pneumatici devono essere meccanicamente protette e supportate con profilati o passerelle. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 81 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 4.9 CONNESSIONI ELETTRICHE. Le connessioni elettriche saranno filettate GK secondo UNI 6125. La perfetta esecuzione delle tenute agli strumenti, quadri locali, cassette di derivazione, e raccorderia e la loro corretta installazione sull’impianto saranno a cura e responsabilità dell’appaltatore. Custodie, cassette di smistamento, scatole di derivazione ed infiltraggio devono essere in esecuzione stagna con grado di protezione non inferiore ad IP-55. Per la realizzazione delle connessioni si dovrà usare cavo multipolare non armato con isolamento in materiale non propagante secondo Norme CEI 20.22. In ambienti chiusi e presidiati si dovrà usare cavo con caratteristiche di bassa emissione di gas tossici e corrosivi secondo le Norme CEI 20.38. Saranno previste le seguenti tipologie di cavo: Singola coppia o terna twistata e schermata sezione 1,5 mmª grado d’isolamento 3 (Vo/v=750/750) per tutte le tipologie di segnali Singola coppia twistata e schermata sezione 1.3 mmª grado d’isolamento 3 (Vo/v=750/750) per cavi d’estensione (termocoppie) Multiplo a 2,6,12 o 24 coppie twistate, schermato totalmente sezione 1.5 mmª grado d’isolamento 3 (Vo/v=750/750) per alimentazione (115 V 50Hz) e comando solenoidi Multiplo a 2,6,12 o 24 coppie twistate, schermato totalmente e sulla singola coppia sezione 1.5 mmª grado d’isolamento 3 (Vo/v=750/750) per segnali di frequenza. Multiplo a 2,6,12 o 24 coppie o terne twistate, schermato totalmente sezione 0.75 mmª grado di isolamento 1.5 (Vo/v=300/350) per segnali analogici in mA, in Volt, digitali (ingressi) e da termoresistenze. Multiplo a 2,6,12 o 24 coppie twistate, schermato totalmente e sulla singola coppia sezione 0.8 mmª grado d’isolamento 1.5 (Vo/v=300/350) per cavi d’estensione (termocoppie). I cavi nel percorso strumento/cassetta di giunzione saranno posati, in conduit o in caso di molti cavi aventi percorsi similari, in passerelle porta cavi previste separate e indipendenti o in uniche ma suddivise internamente con setti metallici per : - Cavi d’alimentazione Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 82 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 - Cavi per segali elettrici - Cavi per termocoppie Anche le cassette di giunzione dovranno essere suddivise per tipologia di segnali. Le cassette di giunzione dovranno contenere anche i morsetti relativi agli schemi e per i conduttori di scorta dei multicavi. Ogni multicavo sarà allacciato ad un unico gruppo di morsetti Eventuali imbocchi non utilizzati dovranno essere chiusi con apposito tappo. Tutti i cavi in entrata o in uscita dalle morsettiere dei quadri locali, cassette di smistamento e strumenti dovranno essere identificati mediante fascette marcacavi riportanti la sigla dello strumento. Per tutti i multicavi si dovrà provvedere ad identificare sia il multicavo che ogni singolo conduttore. I montaggi, oltre a quanto previsto precedentemente, devono essere eseguiti in conformità alle norme CEI EN 60079-14 e l’esecutore degli stessi deve rilasciarne opportuna dichiarazione firmata. 4.10 SISTEMA DI MESSA A TERRA Cassette di giunzione e strumenti dovranno essere messi a terra; a tale scopo dovranno essere previste una o più piastre di messa a terra, in acciaio inox, a cui andranno collegate tutte le terre. Il collegamento di terra, opportunamente dimensionato come da normativa italiana in vigore (Norme CEI 64.8, 11.37 e DPR 547), sarà realizzato con conduttore isolato esternamente in PVC di colore giallo-verde, non inserito in tubo conduit ed opportunamente protetto contro la corrosione dove il conduttore di terra viene sguainato per il collegamento. Custodie. Cassette di smistamento, scatole di derivazione e infilaggio devono essere in esecuzione stagna con grado di protezione non inferiore ad IP-55. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 83 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 5 SISTEMA TUBAZIONI E RACCORDERIE 5.1 5.1.1 TUBI Selezione dei materiali: Acciai al carbonio ASTM A106 Gr. B per servizi su acqua e vapore; temperatura di progetto fino a 410°C. Temperatura minima con fluido in pressione 0°C ASTM A333 Gr 6, samless per servizi su gas naturale temperatura di progetto fino a 100 °C; e su fluidi a rischio di basse temperature, Temperatura minima con fluido in pressione -46 °C Acciai basso-legatI ASTM A 335 Gr. P22 per servizi su vapore e altro con temperatura di progetto oltre 410 °C e fino a 540 °C (per linee DN ≤ 2” e Media o Bassa Pressione può essere impiegato fino a 570 °C). Temperatura minima con fluido in pressione 0°C. ASTM A - 335 Gr. P91 per servizi su vapore con Medie e Alte pressioni e temperatura di progetto oltre 540 °C. Temperatura minima con fluido in pressione 0°C. Acciai inossidabili ASTM A 312 Tp 316 Smls per servizi M. P. / H. P. con gas naturale, olio, campionamenti, iniezione chimica e temperature fino a 565 °C ASTM A 312 Tp 316L Smls per servizi B. P. / M. P. con aria strumenti, olio, campionamenti, iniezione chimica e temperature fino a 350 °C, linee DN ≤ 80 mm (3”) ASTM A 358 Tp 316L linee DN > 80 mm (3”) per servizi B. P. / M. P. con olio, acqua demi ecc, Acciai al Carbonio Zincati Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 84 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Zincatura secondo UNI EN 10240, qualità A1, spessore minimo 55 µm interno / esterno. ASTM A-53 / 106 Gr. B Per servizi su aria servizi, aria strumenti, acqua antincendio (linee aeree) a valle delle valvole a diluvio ed acqua potabile; temperatura di progetto fino a 100 °C. Temperatura minima con fluido in pressione 0°C. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 85 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 API 5L Gr. B EFW Può essere impiegato in alternativa ad A53 Gr. B. Per servizi come sopra ma DN > 22” (550 mm) e temperatura di progetto fino a 100 °C. Temperatura minima con fluido in pressione 0°C. ASTM A333 Gr 6 per servizi su fluidi a rischio di basse temperature, T min -46 °C. Materiali Plastici I materiali selezionati potranno essere sostituiti con materiali corrispondenti di altre unificazioni (EN, UNI, DIN, ecc.) in funzione delle disponibilità di mercato. pead Per servizi su fluidi corrosivi (purché compatibili), scarichi industriali, acqua potabile, gas naturale in bassa pressione, linee antincendio interrate; temperatura ≤ 50 °C. PVC Per servizi su fluidi corrosivi (purché compatibili), scarichi fognari; con temperatura fino a 90 °C (MAX). PP potabile calda all’interno di edifici (T < 100 °C). Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Per servizi di distribuzione acqua Pag. 86 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 5.1.2 Dimensioni tubazioni Le dimensioni dei tubi metallici devono essere in accordo con gli standard ASME B 36.10 per acciaio al carbonio o basso-legato, B 36.19M per acciaio inossidabile e UNI EN 1057 per rame. I Diametri Nominali, espressi in mm, dei tubi in acciaio normalmente usati sono i seguenti: NPS 1/2” (inch) ND 15 (mm) OD 21,3 (mm) 3/4” 1” 1”1/2 2” 3” 4” 6” 8” 10” 12” 14” 16” 18” 20 25 40 50 80 100 150 200 250 300 350 400 450 26,6 33,7 48,3 60,3 88,9 114,3 168,3 219,1 273 323,9 355,6 406,4 457 32” 36” 40” 800 900 1000 1050 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1800 813 914 1016 1067 1118 1219 1321 1422 1524 1626 1829 NPS 20” 24” 28” (inch) ND 500 600 700 (mm) OD 508 609,6 711 (mm) 42” 44” 48” 52” 56” 60” 64” 68” In via eccezionale, per connessioni a componenti, potranno essere adottati i seguenti diametri: NPS (inch) ND (mm) OD (mm) 1”1/4 32 42,4 2”1/2 65 73 3”1/2 90 101,6 5” 125 141,3 Nel calcolo degli spessori dei tubi sono stati considerati i seguenti sovraspessori di corrosione: acciaio al carbonio: 1,27 mm 3 mm, (per acqua antincendio, acqua grezza, tratti di protezione a valle di attemperamenti) acciaio legato: 1 mm ≥ 3 mm, (minimo, per tratti di protezione a valle di attemperamenti) acciaio inox: 0 mm Per i tubi diritti devono essere utilizzati gli spessori corrispondenti alle schedule indicate nelle schede delle "Specifiche Tubazioni". Se non diversamente indicato sulle "Specifiche Tubazioni", gli spessori selezionati consentono, per tubi di DN ≤ 2” (50 mm), di effettuare piegature con R ≥ 3 DN L'esecuzione di curve mediante piegatura su tubazioni con DN > 2” (50 mm) è invece subordinata alla verifica preventiva della disponibilità dei sovraspessori necessari in accordo con ASME B 31.1: in caso contrario deve essere utilizzato tubo di spessore adeguato. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 87 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 5.2 RACCORDI I materiali adottati sono quelli previsti dalle classi tubazioni I raccordi utilizzati per le linee in acciaio, devono essere del tipo: - a tasca da saldare (S.W.) o filettati secondo ASME B 16.11 (°) per tubazioni fino a 2” (50 mm) compresi, ad esclusione delle tubazioni del vapore per le quali la saldatura S.W. deve essere limitata fino a 1½” (40 mm) compreso; (°) Le derivazioni tipo Boney Forge (Weldolets, Sockolets, etc.) sono fabbricati conformemente alle norme americane ASME B 16.9 ed B16.11. Pertanto nelle “Classi Tubazioni” verrà richiamata solamente la dicitura ASME. - a saldare di testa (B.W.) secondo ASME B 16.9, MSS SP-43 (*) per tubazioni superiori a 2” (50 mm) (°). (*) MSS-SP 43 per fittings in acciaio inossidabile austenitico schedule 5S e 10S. I Fittings (B.W.) devono avere lo stesso spessore e materiale del tubo a cui saranno saldati. Per le curve ricavate da tubo di DN > 2” (50 mm) mediante piegatura si consiglia un raggio di curvatura minimo ≥ 5 volte il Diametro Nominale. Per ragioni di spazio è ammesso l'uso di curve aventi raggio di curvatura più piccolo, in ogni caso non inferiore a 3 volte il Diametro Nominale. L'esecuzione di curve mediante piegatura del tubo è subordinata alle condizioni di cui al punto 4.1.2. Le curve stampate per DN > 2” (50 mm) sono normalmente del tipo Long Radius (L.R.), cioè avranno il raggio di curvatura pari a 1,5 volte il diametro nominale (1,5D). Unicamente per risolvere problemi di ingombri a livello di lay-out sono accettate curve di tipo Short Radius (S.R., R = 1D). E' sempre ammesso modificare l'angolo delle curve stampate mediante taglio e successiva cianfrinatura a patto che l'angolo ottenuto non sia inferiore a 30°. Per angoli inferiori a 30° occorre utilizzare curve ottenute per piegatura da tubo diritto. L'utilizzo di curve stampate e successivamente tagliate per angoli inferiori a 30°, è subordinato a particolari necessità impiantistiche e da valutare di volta in volta. La preferenza all'utilizzo tra le curve ottenute mediante piegatura dei tubi e le curve stampate viene così riassunta: - su tubazioni sia in acciaio al carbonio o legato che in acciaio inox aventi DN > 2” (50 mm) possono essere impiegate curve ottenute mediante piegatura dei tubi se esistono particolari esigenze di processo di stress analisi o di lay-out. In caso di piegatura a caldo di tubi in acciaio inossidabile, occorre effettuare, a piegatura effettuata, un trattamento termico di solubilizzazione. Nei rimanenti casi è da preferire l'impiego di curve stampate. - su tubazioni sia in acciaio al carbonio o legato che in acciaio inox aventi DN ≤ 2” (50 mm) l'impiego di curve ottenute mediante piegatura dei tubi o di curve a saldare di tasca viene stabilito in funzione delle esigenze di montaggio. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 88 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 Per tutte le linee sottoposte a “stress analysis” si raccomanda l’impiego di riduzioni concentriche in maniera estensiva. Fanno eccezione le tubazioni supportate su Pipe Rack (in quanto è conveniente che queste abbiano la stessa elevazione di fondo tubo per una più agevole realizzazione dei supporti) e, ove necessario, le tubazioni convoglianti vapore (allo scopo di evitare accumuli di condensa). Le riduzioni aventi un lato con DN > di 2” (50 mm) e quello opposto con DN = di 2” (50 mm) devono essere del tipo a saldare di testa (B.W.) da ambo le parti. Non sono ammesse, se non in casi eccezionali, derivazioni sui fittings. 5.3 DERIVAZIONI Le derivazioni da linee principali devono essere realizzate utilizzando le tipologie di fittings riportati nella Tabella II di seguito allegata, ad esclusione di quelli per le linee del vapore HS e RH, per le quali devono essere adottati quelli di Tabella III. 5.3.1 Derivazioni realizzate con pezzi a “T” Per pezzi a T a saldare di testa le schedule agli attacchi devono essere le stesse dei tubi che ad essi si collegano. Per pezzi a T a saldare di tasca il rating è 2000/3000 per un run pipe fino a schedula 80/80S; 6000 per un pipe fino a schedula 160; 9000 per un run pipe schedula XXS. 5.3.2 Derivazioni realizzate con WELDOLET La forma delle weldolet deve compensare totalmente l’area mancante dovuta alla presenza del foro nel run pipe. L’estremità che si collega al branch pipe deve averne la stessa schedula di quest’ultimo. 5.3.3 Derivazioni realizzate con SOCKOLET La forma delle sockolet deve compensare totalmente l’area mancante dovuta alla presenza del foro nel run pipe ed il rating non può essere inferiore a quello previsto per la linea derivata. 5.3.4 Derivazioni realizzate con 1/2 manicotti Il rating deve essere 3000 per branch pipe fino a schedula 80; 6000 per branch pipe oltre SCH 80 fino a schedula 160; 9000 per branch pipe oltre SCH 160. 5.3.5 Derivazioni Tubo su Tubo Possono essere realizzate per tubazioni in bassa pressione purché sia inserita ove necessaria l’eventuale “pad” di rinforzo a ripristino dell’area eliminata dalla foratura. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 89 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 TABELLA II: CONNESSIONI A 90° PER TUBAZIONI DIVERSE DA ACCIAIO Gr “P22” DIAMETRO LINEA Saldatura a Tasca DIAMETRO (inch) D I 1/2 1/2 3/4 DERIVATA Saldatura di Testa 1 1¼ 1½ 2 2½ 3 3½ 4 5 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 32 36 T Saldat. 3/4 T T A a 1 T T T M Tasca 1¼ T T T T E 1½ T T T T T T 2 T T T T T T R 2½ H H T T T T T O 3 H H H T T T T T 3½ H H H H T T T T T 4 H H H H T T T T T T 5 H H H H H T T T T T T N 6 H H H H H H T T T T T T E 8 H H H H H H W W T T T T T 10 H H H H H H W W W T T T T T 12 H H H H H H W W W W T T T T T 14 H H H H H H W W W W W T T T T T 16 H H H H H H W W W W W W T T T T T I 18 H H H H H H W W W W W W T T T T T T N 20 H H H H H H W W W W W W T T T T T T T C 22 H H H H H H W W W W W W W T T T T T T T I 24 H H H H H H W W W W W W W T T T T T T T T P. 26 H H H H H H W W W W W W W W T T T T T T T T 28 H H H H H H W W W W W W W W W T T T T T T T T 32 H H H H H H W W W W W W W W W W T T T T T T T T 36 H H H H H H W W W W W W W W W W T T T T T T T T L I A Saldat. di P R Testa T LEGENDA: T = TEE e TEE rid. S = SOCKOLET o equiv. W = WELDOLET o equiv. H = 1/2 MANICOTTO NOTE 1) I mezzi manicotti possono essere sostituiti con sockolet. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 90 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 TABELLA III: CONNESSIONI A 90° PER TUBAZIONI IN ACCIAIO Gr “P91” DIAMETRO LINEA DERIVATA Saldatura di Testa DIAMETER (inch) 1/2 3/4 1 1¼ 1½ 2 2½ 3 3½ 4 5 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 D 1/2 T I 3/4 T T A 1 T T T M 1¼ T T T T 1½ T T T T T T 2 T T T T T T R 2½ W W T T T T T 3 W W W T T T T T 3½ W W W W T T T T T 4 W W W W T T T T T T 5 W W W W W T T T T T T N 6 W W W W W W T T T T T T E 8 W W W W W W W W T T T T T A 10 W W W W W W W W W T T T T T 12 W W W W W W W W W W T T T T T P 14 W W W W W W W W W W W T T T T T R 16 W W W W W W W W W W W W T T T T T I 18 W W W W W W W W W W W W T T T T T T N 20 W W W W W W W W W W W W T T T T T T T C. 22 W W W W W W W W W W W W W T T T T T T T 24 W W W W W W W W W W W W W T T T T T T T E O Saldat. di L I Testa T LEGENDA: T = TEE e TEE rid. W = WELDOLET o equiv. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 91 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 5.4 STACCHI PER SFIATI E DRENAGGI A meno di particolari esigenze di processo e/o prova idraulica, sfiati e drenaggi devono essere realizzati con tubazioni aventi i seguenti diametri: DN Run Pipe inch (mm) ≤ 2” (50) ≥ 2½” (65) ÷ ≤ 12” (300) ≥ 14” (350) N. B.: 5.5 DN Drenaggio inch (mm) 1/2” mm (15) 1” mm (25) 1½” mm (40) DN Sfiato inch (mm) 1/2” mm (15) 3/4" mm (20) 3/4" mm (20) In tutti i punti bassi delle linee dovranno essere previsti dei drenaggi e nei punti alti degli sfiati. Drenaggi e sfiati che ragioni di processo ne richiedono l'uso frequente o con pressione di progetto > di 40 bar gauge sono dotati di doppia valvola di intercettazione. Le linee di drenaggio e sfiato devono essere ralizzate dello stesso materiale e rating della tubazione principale (e quindi stessa “Specifica Tubazioni”) almeno fino alla valvola di intercetto che delimita il cambio di Specifica. FLANGE Le flange normalmente utilizzate devono essere conformi a: ASME B 16.5 serie: 150, 300, 600, 900, 1500 e 2500 Lbs fino a DN ≤ 24” (600 mm) UNI ove espressamente richiesto dalle “Classi Tubazioni” AWWA C207 per DN > 24” (600 mm), rating 150 LBS e temperature ambiente MSS-SP 44 per DN > 24” (600 mm) e temperature > 30 °C o rating superiori a 150 lbs. Di seguito vengono riportati i tipi di flange normalmente ammessi: - Per tubazioni aventi DN ≤ 2” (50 mm) occorre utilizzare flange tipo a saldare di tasca (S.W.) o filettate in funzione di quanto previsto dalle “Classi Tubazioni”: le saldature a tasca sulle linee del vapore saranno limitate a DN = 1½” (40 mm). - Ai limiti di batteria con il Cliente, il rating minimo delle flange di DN = 1½” (40 mm) deve essere 600 lbs. - Per tubazioni aventi DN > 2” (50 mm) e rating 150 LBS si utilizzano flange del tipo slipon (S.O.). Fanno eccezione: -- gli accoppiamenti con valvole a farfalla con manicotto in gomma: in tal caso si devono usare flange del tipo welding-neck (W.N.) -- gli accoppiamenti flangiati sulle linee del vapore per i quali vanno usate flange W.N. - Per tubazioni aventi DN > 2” (50 mm) e rating ≥ 300 LBS occorre utilizzare flange del tipo welding-neck (W.N.) Le flange slip-on (S.O.) dovranno essere saldate da ambo le parti come illustrato nella fig. 1. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 92 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 La finitura delle facce delle flange sarà Raised Face (RF, 125 AARH) con rigatura concentrica, (od in alternativa fonografica), o Ring Joint (RJ), ad esclusione delle facce di accoppiamento con giunti in gomma che avranno preferibilmente finitura a faccia piana (Full Face - FF). 5.5.1 Serraggio dei tiranti dei giunti flangiati L'uso corrente ha dimostrato che il serraggio manuale dei tiranti dei giunti flangiati eseguito impiegando chiavi fisse soddisfa i requisiti pratici di tenuta e di sollecitazione dei giunti stessi. E' comunque consigliabile mettere in pratica alcuni accorgimenti quali la lubrificazione dei tiranti con olio grafitato ed il rispetto della corretta sequenza di serraggio e cioè: - i tiranti devono dapprima essere serrati a mano, quindi serrando con la chiave due bulloni disposti a 180°, avanzare in senso orario (o antiorario) di 90° e ripetere l'operazione su altri due bulloni disposti a 180°. Si continua finché che tutti i bulloni sono ugualmente serrati. E' importante, allo scopo di evitare distorsioni delle facce, che il serraggio finale sia applicato gradualmente. Se durante la prova idraulica si manifestano perdite riserrare gradualmente in sequenza corretta i tiranti, sempre con chiave fissa fino al ripristino della tenuta. Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 93 Doc. No. SAG-00-G-002-0 Rev. 0 - Marzo 2011 5.6 GUARNIZIONI Le guarnizioni da utilizzare negli accoppiamenti flangiati sono del tipo: -Piana ad anello autocentrante in fibra aramidica e collante in NBR, spessore 3 mm, per servizi su aria, gas, acqua e olio a temperatura ≤ a 100 °C e rating 150 e 300 lbs. -A spirale metallica in acciaio inossidabile con fibra di carbonio interposta ed anello interno ed esterno di centraggio, per servizi su acqua e vapore con rating ≤ 900 lbs. -Ad anello metallico in acciaio inossidabile (AISI 316) a sezione ottagonale, per servizi su acqua alimento e vapore con rating = 1500 lbs. -Metallo-plastico con anima in fibra di vetro e/o PTFE, o, in alternativa, metallica rigata autocentrante riempita con fibra di carbonio o PTFE per servizi su vuoto. 5.7 LEGENDA FINITURA ESTERNA TUBAZIONI La finitura delle tubazioni, definita sugli schemi di processo e negli elenchi linee come ultimo carattere (lettera o numero) dell’identificativo, va interpretata come segue: PROT. ESTERNA P PITTURAZIONE B RIVESTIMENTO ESTERNO PER INTERRAMENTO ISOLAMENTO 2 CONSERVAZIONE DEL CALORE: limita lo scambio termico tra tubazioni, apparecchiature e serbatoi caldi e l’ambiente esterno per necessità operative od esigenze ambientali 3 PROTEZIONE DEL PERSONALE: limita la temperatura superficiale di tubazioni o apparecchiature per evitare danno al personale che opera nelle adiacenze. Se non altrimenti indicato, la temperatura superficiale, per questo tipo di isolamento dovrà essere limitata a 50 °C max. 5 ANTIRUMORE: limita il livello di emissione acustica di tubazioni o apparecchiature generato all’interno degli stessi da particolari condizioni del fluido (velocità, fenomeni di espansione ecc…) 6 ANTIGELO: per evitare il congelamento dei fluidi stagnanti in tubazioni o apparecchi esposti all’ambiente esterno 8 ANTICONDENSA: per evitare la formazione di condensa sulla superficie esterna di apparecchiature operati a temperatura inferiore a quella dell’ambiente esterno F RIVESTIMENTO DI TUBAZIONI TRACCIATE A VAPORE limita la dispersione del calore segregando il tubo tracciato in una “camera calda” che lo mantiene alla temperatura richiesta dal fluido contenuto per il buon funzionamento dell’impianto o per evitare congelamenti K RIVESTIMENTO DI TUBAZIONI TRACCIATE ELETTRICAMENTE: ha lo stesso scopo della precedente classe di isolamento Agritre Disciplinare descrittivo prestazionale Impianti Pag. 94