SVILUPPO DI METODOLOGIE DI MISURA PER L’ANALISI E L’OTTIMIZZAZIONE DI COLTELLI PER USO PROFESSIONALE R. Marsili, G.L. Rossi, C. Rondini Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Perugia, Perugia, Italy Abstract: In questo lavoro vengono proposte nuove metodologie di misura per studio del comportamento meccanico della lama di coltelli per uso professionale. Sono dapprima sviluppati dei modelli numerici del coltello, validati sperimentalmente mediante metodologie di misura basate sulla termoelasticità. Viene infine proposta una analisi della distribuzione delle pressioni di contatto all’interfaccia mano manico, per ottimizzarne l’ergonomia. Parole chiave: Analisi dello stato tensionale tramite termoelasticità, lama del coltello, Validazione FEM della distribuzione di tensione. 1 INTRODUZIONE In questo lavoro si propone una nuova metodologia di misura, al fine di caratterizzare dei coltelli per uso professionale. Il comportamento del coltello è analizzato sotto due differenti punti di vista: l’ergonomia del manico e il comportamento meccanico della lama, in termini di distribuzione di tensioni e di rigidezza. Se ad esempio il coltello è impiegato per tagliare del pesce è richiesta una lama molto flessibile, differente è il caso dei coltelli da disosso, dove la lama deve essere rigida; in ambi i casi è molto importante studiare la forma del manico per garantire una comoda impugnatura. La caratterizzazione meccanica della lama è condotta in due fasi: la prima riguarda lo sviluppo di modelli numerici, la seconda la loro validazione sperimentale attraverso tecniche tradizionali estensimetriche. Differenti tipologie di solutori numerici sono impiegati per ottimizzare i risultati del calcolo e la velocità di elaborazione dei dati. L'analisi strutturale è condotta in campo lineare e non. Per validare il modello FEM, in termini di distribuzione delle tensioni, è impiegata una nuova tecnica di misura basata sulla termoelasticità. La distribuzione della pressione all’interfaccia manomanico del coltello è misurata attraverso una matrice di sensori di tipo capacitivi, al fine di ottenere informazioni sul comportamento ergonomico del coltello, aspetto questo assai importante nel caso di impieghi professionali. 2 LA TEORIA TERMOELASTICA Il principio di misura termoelastico è basato sul cambiamento di temperatura dovuto ad uno stato tensionale dinamico sul materiale. È noto da tempo in letteratura che un gas, se compresso, aumenta la sua temperatura, mentre invece si raffredda quando viene fatto espandere. Questo fenomeno è presente anche nei solidi, ma l’emissione termica indotta in un corpo solido quando vi è applicato un carico ciclico è molto bassa. Infatti, la variazione di temperatura generata da un carico a fatica con ampiezze prossime al punto di rottura è appena di 0.2 °C. Per questa ragione è necessario disporre una termocamera ad alta risoluzione, come quella impiegata in questo lavoro. Per migliorare il rapporto segnale rumore, Deltatherm 1550 (TSA) utilizza una tecnica di amplificazione lock-in. In tal modo ogni sorgente di rumore esterna influenza la misurazione in modo minimo. La relazione tra variazione di temperatura T e la somma delle tensioni principali sulla superficie del corpo è la seguente: T = dove: T CP 1 , 2 = = = = = T ( 1 + 2 ) CP (1) Coefficiente di espansione termica Temperatura assoluta della superficie Densità Capacità termica a pressione costante Tensioni principali Per ottenere informazioni sulle tensioni anche in termini quantitative, è necessaria la taratura del sistema. Si può procedere a tale riguardo utilizzando come strumenti di riferimento comuni estensimetri elettrici a resistenza, posti in una zona dove il gradiente di tensione è il più piccolo possibile. In tal caso il fattore di taratura K si può calcolare con la seguente espressione: K= dove: E x, y SAvg. E ( x + y ) S Avg . (1 ) elevato di elementi è stato impostato dove la lama presenta un cambio netto di forma. (2) = Modulo di Young = Tensioni principali = A/D valor medio = Modulo di Poisson Generalmente si utilizzano estensimetri del tipo biassale per acquisire direttamente la somma delle tensioni principali. Fig. 3: Linea di definizione della geometria della lama 3 MODELLO FEM DELLA LAMA DEL COLTELLO A titolo esemplificativo si è investigato il comportamento meccanico di un coltello professionale denominato “Cucina”, costruito da Coltellerie Sanelli SpA. Fig. 1: coltello professionale: "Cucina" 3.1 Geometria della lama La geometria della lama è stata importata in Ansys 6.1 per mezzo di una serie di coordinate di punti, come mostrato in figura 2: Fig. 4: Mesciatura 3.2 Condizioni al contorno Sono state simulate le peggiori condizioni di lavoro attraverso l’introduzione di un adeguato carico statico. Il carico è applicato all'estremità della lama, come mostrato in figura 5. Per ottenere risultati congruenti con le condizioni reali, il vincolo scelto è del tipo rigido. In tal caso i nodi in corrispondenza del manico del coltello sono stati vincolati come mostrato in figura 6. Fig. 2: Definizione della geometria della lama Questa serie di punti è stata interpolata tramite una spline, al fine di definire il contorno della lama (figura 3). La geometria così ottenuta è stata suddivisa in diversi elementi finiti così da schematizzare interamente il coltello. Data la particolare geometria della lama, è stata impostata una maglia non strutturata, ottenendo un solido costituito da 72 elementi. I risultati della modellizzazione sono mostrati in figura 4. Un numero Fig. 5: Punto di applicazione del carico Come si evidenzia in figura 8, i risultati ottenuti non mostrano differenze significative. È stata anche condotta una analisi considerando il comportamento non lineare dei materiali. Anche tali risultati sono sintetizzati in figura 8. Fig. 6: Posizione DOF 3.3 Risultati del modello FEM I risultati del modello FEM sono ottenuti in termini di distribuzione delle tensioni principali, come mostrato nella figura 7. 4 PARAGONI TRA ANALISI NUMERICA E SPERIMENTALE Per validare il modello agli elementi finiti, sono impiegate due differenti tipologie di tecniche di misura. La prima riguarda l’impiego di estensimetri elettrici, la seconda la termoelasticità, al fine di ottenere la distribuzione delle tensioni. 4.2 Comparazione tra modello FEM e analisi estensimetriche Gli estensimetri elettrici sono incollati in prossimità della sezione di incastro, dove lo sforzo è maggiore. Confronto FEM-Estensimtri Cucina (fem) Cucina (Strain Gauge) Fig. 7: Distribuzione di tensione indotta da un carico ciclico Per verificare la validità dell’analisi numerica, sono stati utilizzati tre differenti tipi di solutori. Deformazione [microstrain] 2500 2000 1500 1000 500 0 4,905.00 9.81 14.72 19.62 24.53 29.43 Carico [N] Fig. 9: Paragone tra analisi FEM misurazioni estensimetriche Le curve riportate in figura 9 mostrano il confronto tra i risultati FEM e le misure sperimentali, con un carico statico applicato. Il massimo scarto tra le due curve è pari al 2%. Per valutare la distribuzione delle tensioni viene impiegata la tecnica di misura termoelastica Delta Therm 1550. Fig. 8: Analisi dei risultati FEM 4.2 Comparazione tra modello FEM e misure termoelastiche La figura 11 evidenzia l’alto grado di correlazione, in termini di distribuzione della tensione, tra il modello FEM e i dati sperimentali ottenuti da Delta Therm 1550. In figura 10 è schematizzata la catena di misura sperimentale allestita. Lo shaker ha lo scopo di generare un carico ciclico sulla lama del coltello. Quest’ultima è stata pitturata con una vernice nera opaca, al fine di uniformare l’emissività della superficie. L’estensimetro elettrico è impiegato sia per scalare le mappe termografiche, al fine di ottenere al misura di tensione, sia per generare un segnale elettrico di riferimento, per sincronizzare l’acquisizione del sistema TSA con il carico dinamico ciclico. Il sistema Delta Therm 1550 utilizza una tecnica di amplificazione lock-in per acquisire i cambiamenti di temperatura in fase con le variazioni di carico applicato. In tal modo si riesce a migliorare il rapporto segnale rumore. Interrogation line A Delta Therm 1550 Fig. 11: Paragone tra la distribuzione di tensione valutata con il modello FEM e la misura termoelastica Centralina estensimetrica La precedente immagine conferma pienamente i risultati dell’analisi agli elementi finiti in termini di distribuzione della somma delle tensioni principali. Tracciando una linea di interrogazione, come mostrato in figura 11, è possibile valutare l’andamento delle tensioni lungo tale linea (figura 12). Shaker Fig. 10: Misure delle tensioni con il sistema termoelastico (TSA) La figura 11 mostra un tipico esempio di risultati ottenuti impiegando tale tecnica di misura. Nella stessa figura si può notare come la concentrazione di tensione sia localizzata vicino alla sezione di vincolo e nelle zone dove il raggio di curvatura è piccolo. La mappa di distribuzione della tensione è stata scalata con un coefficiente di correzione, calcolato con la relazione (2), utilizzando quale riferimento lo stesso estensimetro impiegato durante le analisi statiche. Fig. 12: Andamento delle tensioni lungo la linea d’interrogazione A In tal modo è possibile verificare, punto per punto, il livello di sollecitazione del materiale. 5 ANALISI ERGONOMICA DEL MANICO DEL COLTELLO Per investigare il comportamento ergonomico del coltello, la distribuzione della pressione al contatto tra mano e manico è stata misurata attraverso una matrice capacitiva; in figura 13 è presentato il set up sperimentale. Fig. 15: Distribuzione della pressione di contatto all’interfaccia mano – manico. Fig. 13: Misura delle pressioni di contatto con matrici capacitive La corretta geometria del manico del coltello può essere valutata analizzando la distribuzione di pressione al contatto mano – manico. Questa informazione permette di stabilire in che modo la forza è trasmessa alla mano ed in particolare se tutte le dita lavorano in modo ottimale. Fig. 14: Distribuzione della pressione sul manico del coltello Nella precedente immagine è possibile determinare il valore massimo della pressione di contatto. Ulteriori informazioni possono essere ottenute con una rappresentazione bidimensionale di tale pressione ove si evidenziano chiaramente le zone in corrispondenza del palmo della mano (figura. 15). Nella stessa immagine si può determinare in modo più semplice il picco di pressione, al fine di fine di minimizzarlo per migliorare il comportamento ergonomico del manico. Osservando la distribuzione della pressione al contatto, due picchi presentano una particolare evidenza, posti in corrispondenza delle dita medie, ma i valori riscontrati non sono problematici per un comodo utilizzo del coltello. 6 CONCLUSIONI In questo lavoro viene proposta una nuova metodologia di misura per la caratterizzazione di coltelli per uso professionale, al fine di valutare le loro prestazioni dal punto di vista meccanico e dell’ergonomia dell’impugnatura. Il primo aspetto viene investigato utilizzando un modello agli elementi finiti, validato sperimentalmente con due differenti tipologie di tecniche di misura. Il modello FEM sviluppato presenta una discrepanza rispetto il dato sperimentale del 2%. L’analisi in campo non lineare ha confermato gli stessi risultati. Infine le caratteristiche ergonomiche del manico sono investigate a partire della misura della distribuzione delle pressioni al contatto mano - manico, rilevate tramite l’impiego di matrici di sensori di tipo capacitive. I risultati delle analisi condotte mostrano l’ottimo comportamento della lama, grazie sia agli acciai impiegati sia soprattutto alla scelta della sua geometria tale da minimizzare gli accumuli di tensione. La forma del manico evidenzia una elevata ergonomia, qualità questa assai apprezzabile nel caso di utilizzo professionale. BIBLIOGRAFIA 1 John R. Lesniak Bradley R. Boyce, A High-Speed Differential Thermographic Camera, Stress Photonics Inc. 565 Science Drive Madison, WI 53711 2 N. Harwood,W., M. Cummings, A. K. McKenzie, An introduction to Thermoelastic Stress Analysis 3 Tomlinson and John R. Yates, An investigation of crack closure using thermoelasticity, Rachel A. University of Sheffield UK. 4 ASM Handbook vol.10, Materials characterization. 5 ASM Speciality Handbook, Carbon and alloy steels. 6 Regulation in force UNI EN ISO 4957: 2002