A disposizione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza 10 giorni prima dell’inizio dei lavori
COMUNE DI AREZZO
RADDOPPIO DELLA TANGENZIALE URBANA
MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
(Art. 12, del D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 494 e successive modifiche e integrazioni)
01 ottobre 2007
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera:
Dott. Ing. Roberto Rossi
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
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INTRODUZIONE
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento è costituito da:
•
Scheda dati generali.
•
Notifica preliminare - facsimile
•
Relazione descrittiva delle opere da eseguire.
•
Relazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento
•
Schede tecniche per le singole lavorazioni e schede operative del cantiere stradale.
•
Programma dei lavori: determinazione delle singole fasi di lavoro e delle relative
durate ai fini di permettere la pianificazione della sicurezza dei lavori.
•
Planimetrie di intervento delle fasi con indicazione dalla circolazione provvisoria.
•
Lay out di cantiere
1. SCHEDA DATI GENERALI
Indirizzo del cantiere:
Durata dei lavori:
Importo lavori a base di appalto:
Numero uomini giorni:
Numero max presunto
giornaliero di lavoratori:
Progettista e D.L.
Coordinatore della Sicurezza in
fase di progettazione:
Comune di Arezzo
150 giorni
€ 320.621,50
di cui € .22.500,00
per costi della sicurezza , non soggetto a ribasso
d’asta.
1340
8
Ing. Roberto Rossi
Piazza Guido Monaco 2
Arezzo Tel. 0575 28871
Ing. Roberto Rossi
Piazza Guido Monaco 2
Arezzo Tel. 0575 28871
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2. NOTIFICA PRELIMINARE ART. 11 D.Lgs 494/96
Per i lavori oggetto del presente piano dovrà trasmettere notifica preliminare alla ASL
competente e all’Ispettorato Provinciale del lavoro.
Copia di tale documento dovrà essere affisso in maniera visibile presso il cantiere e
custodito a disposizione dell’organo di vigilanza territoriale competente.
FACSIMILE NOTIFICA
Spettabile
ASL
Via Fonte Veneziana, 8
52100 Arezzo (AR)
Spettabile
Ispettorato Provinciale del Lavoro
sede di Arezzo
Viale Piero della Francesca, 11
52100 Arezzo (AR)
Oggetto: Notifica preliminare art. 11 D.lgs 494/96 e successive modifiche
Data della comunicazione
Indirizzo cantiere
Committente
Natura dell’opera
Responsabile dei lavori
Viale Don Minzioni – 52100 Arezzo –
Comune di Arezzo Piazza Libertà, 1 – 52100 Arezzo
Raddoppio della Tangenziale Urbana di Arezzo
Messa in sicurezza sovrappasso Pescaiola
Ing. Luca Ricci C/O Comune di Arezzo
P.zza Libertà n. 1 - Tel.: 0575 377801
Coordinatore per la sicurezza
Requisito art. 10 D.lgs 494/96
Ing. Roberto Rossi
Piazza Guido Monaco 2
Arezzo Tel. 0575 28871
Frequenza corso di 60 ore organizzato all’Ordine
degli Ingegneri di Arezzo da maggio/luglio 1997
Data presunta d’inizio dei lavori
in cantiere
Durata presunta lavori in cantiere 150 g.
Numero massimo presunto dei
lavoratori in cantiere
Numero previsto di imprese e di
lavoratori autonomi sul cantiere
Uomini giorno
8
2
4400
Identificazione delle imprese
già selezionate
Ammontare complessivo presunto dei lavori euro 320.621,50
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3. RELAZIONE DESCRITTIVA DELLE OPERE DA ESEGUIRE
3.1 Premessa
I lavori da eseguire consistono nel:
•
messa in sicurezza del Tratto di tangenziale urbana compreso fra rilevato inizio
sovrappasso Pescaiola e raccordo autostradale per complessivi 430 metri
•
nella realizzazione delle opere impiantistiche necessarie al corretto funzionamento
della nuova viabilità quali:
• impianto di illuminazione (in parte);
•
nello spostamento di alcune reti che interferiscono con la viabilità di progetto.
•
realizzazione di barriera antirumore nel tratto prospiciente via A.Dal Borro
•
segnaletica orizzontale e verticale collegata alla nuova viabilità
3.2 Le sezioni stradali
Nel tratto di intervento della Tangenziale la carreggiata, tutta su viadotto, ha una
larghezza complessiva di ml. 15.00.
Essa permette oggi, senza spartitraffico centrale, una gestione a tre corsie, due a
scendere ed una a salire, con ampi margini per le banchine laterali e per lo spartitraffico
centrale; in assetto definitivo, le quattro corsie avranno una larghezza di ml 3,25 (
omogenea con la massima misura raggiungibile sul viadotto) e banchine laterali di 0,40
ml. Al margine delle banchine, corpo stradale e rilevato dovranno garantire l’inserimento
delle barriere di sicurezza in conformità con le nuove normative vigenti. (Bordo ponte tipo
H3 e in alcuni tratti integrate con barriere fonoassorbenti)
3.3 Sovrastruttura stradale, barriere
Nei bordi laterali sono state utilizzate barriere di sicurezza di tipo metallico a tre onde o
similari omologate tipo H3.
Non è previsto altro intervento in carreggiata salvo la segnaletica orizzontale e verticale.
3.4 Opere idrauliche
Le acque superficiali saranno recapitate a terra con pluviali collegati alla carreggiata
3.5 Impianto di illuminazione
Per la realizzazione dell’impianto sono previste el seguenti tipologie di corpi illuminanti:
•
corpi su palo con armatura tipo urbis per la Tangenziale;
I cavi adottati saranno del tipo FG7OR con guaina in cavidotto in alluminio di protezione
sui due lati e sostenuto dai montanti della barriera di sicurezza.
3.6 Spostamento sottoservizi
Nell’aree soggette all’intervento, sono presenti alcune reti.
Per eliminare tali interferenze si prevedono le seguenti opere:
•
mantenimento delle linee Telecom dall’attuale posizione sulla carreggiata ad altra
analoga fissata sui montanti metallici della barriera in corrispondenza dei sovrappassi
ferroviari.
•
per altri in corrispondenza dei sovrappassi ferroviari è prevista la eliminazione;
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3.7 Osservazioni sui metodi costruttivi previsti
Le tecnologie adottate per la realizzazione delle opere sono quelle correntemente usate
negli interventi di costruzione e manutenzione delle opere stradali
Le opere in acciaio consistono prevalentemente nella:
•
realizzazione fondazioni a plinto nervato per i pali della luce;
•
realizzazione dei g-rail di sicurezza forniti da ditta specializzata;
•
realizzazione di barriera fonoassorbente
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4. RELAZIONE DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Premessa
Il Piano di Sicurezza previsto dall’art. 12 della legge 494/96 e successive integrazioni,
potrà essere aggiornato o integrato durante i lavori dal Coordinatore per l’Esecuzione
come previsto dall’art. 5 della legge.
L’impresa che si aggiudica i lavori potrà presentare proposte di integrazione al
Coordinatore della Esecuzione (oppure ove ancora non nominato, dal Direttore dei Lavori)
che le prenderà in esame per respingerle o accoglierle. In nessun caso le integrazioni
potranno giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
4.1.1 Analisi del contesto
Il cantiere ubicato nella fascia semiperiferica di Arezzo interessa le seguenti zone:
•
Tratto della Tangenziale denominato viale Don Minzoni compresa tra il
sovrappasso ferroviario della linea Fi-Roma e fine viadotto.
Zone
I lavori saranno realizzati in presenza di traffico, riducendo al minimo le interferenze, sia
per ragioni di sicurezza (del cantiere, degli automobilisti), sia per un oggettivo bisogno
della scorrevolezza del traffico in una zona molto delicata dell’intero tratto della
tangenziale urbana.
Alcune scelte a priori circa la conduzione dei lavori risultano strategiche in relazione ai
risultati attesi.
Pertanto le scelte fatte e definite in fase di progettazione sono:
il lavoro sarà realizzato sempre dall’impalcato, prima in sinistra (lato campagna) e poi in
destra (lato città);
- il lavoro sarà realizzato per sottocantieri, della lunghezza di circa 200 metri (quindi 2
sottocantieri per lato) ciascuno dei quali conterrà interventi omogenei);
- primo tratto: da inizio, lato Lebole, fino alla linea ferroviaria LFI;
- secondo tratto: a seguire, in corrispondenza parcheggio e sovrappasso di Via A.dal
Borro, ove vengono messe in opera le barriere antirumore;
- Analogamente per il lato Arezzo;
- Ogni sottocantiere ingombrerà una corsia di marcia lasciando integre le altre “due
corsie”, e sarà protetto con new-jersey di cemento nella zona iniziale e riempiti di
acqua per tutta la zona laterale, in quanto si ritiene che ci sia un rischio non
trascurabile durante le ore diurne e notturne di errori nella guida o eccessiva velocità:
peraltro per bervi periodi mancherà ogni protezione verso il vuoto;
- ogni fase di lavoro è prevista nel dettaglio nel PSC allegato;
- poiché ogni sottocantiere sarà realizzato in circa 4 settimane, considerando
l’organizzazione e le code per ogni sottocantiere la durata prevista sarà di (4+1)*4 +1
= 21 settimane e quindi “DURATA DEL CANTIERE E DEI LAVORI: 150 giorni naturali
consecutivi”.
INTERFERENZE.
Il sovrappasso supera tre importanti infrastrutture:
Via A. Dal Borro
ferrovia Firenze – Roma
ferrovia ad un binario Arezzo – Sinalunga
I lavori saranno realizzati in presenza di traffico e quindi con interferenze e soggezioni di
cui si è tenuto conto nella formulazione dei Prezzi e dei costi. Le ferrovie chiedono
peraltro “franchi di lavoro” ed è opportuno mantenere il livello di sicurezza attuale per non
incorrere in soggezioni di difficile e costosa gestione.
La prima scelta è relativa alla sicurezza per tutti i tratti dei lavori che avvengono sul bordo
ponte ad altezza superiore a metri 2,00: il che significa predisposizione di parapetti
continui con tavole fermapiede e reti anticaduta sia delle persone che dei materiali e
anche di attrezzi.
La seconda scelta è quella che in corrispondenza delle due ferrovie le attuali reti
antisasso non devono essere tolte e quindi durante le fasi di lavoro nei pressi vanno
ancorate alla carreggiata con tiranti-puntoni.
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4.1.3 Condizioni meteorologiche del luogo
La successione delle lavorazioni è tale da coprire circa metà anno, prevedendo un inizio
dei lavori nella stagione primaverile, i lavori incontreranno condizioni climatiche e
meteorologiche variabili secondo il succedersi delle stagioni, ma comunque le migliori
nell’anno.
4.1.4 Interazioni con aree esterne e strade pubbliche, pubblici e privati.
I lavori dovranno essere eseguiti in presenza di traffico che deve rimanere scorrevole.
Al fine di mantenere la circolazione suddetta riducendo al minimo i disagi al servizio (ed
evitando sensi unici alternati), è stata prevista l’esecuzione per fasi delle varie parti del
progetto, mantenendo sempre il doppio senso di marcia.
A questo fine dovranno essere realizzate alcune opere provvisionali.
FASI DI LAVORO E SEGNALETICA PROVVISORIA
Il programma dei lavori allegato al piano recepisce tale suddivisione in fasi.
4.1.5 Presenza di linee elettriche
Linee elettriche
Nelle aree oggetto dell’intervento da un primo accertamento non sono state riscontrate la
presenza di linee elettriche nella carreggiata; ci sono le linee elettriche dell’alimentazione
delle linee Arezzo/Firenze e Arezzo/Sinalunga per le quali vale quanto detto in
precedenza.
4.1.6 Presenza di linee telefoniche Nelle aree oggetto dell’intervento sono presenti delle
linee appese al manufatto che non interferiscono con le opere da realizzare ed altre in
corrispondenza dei sovrappassi ferroviari che invece interferiscono. Per tali linee, sono
previsti degli interventi puntuali di spostamento, che rientrano nelle opere oggetto
dell’appalto. N.B. lo spostamento consiste comunque nella traslazione laterale.
Per la valutazione dei rischi e per le misure di sicurezza si rimanda alle singole schede del
piano.
4.2 Organizzazione del cantiere
Premessa
I lavori stradali oggetto del presente appalto insistono su strade ad uso pubblico.
La tipologia di cantiere che si configura sono sia quelle del cantiere fisso che mobile.
Per l’organizzazione dei lavori dovranno essere rispettati tutti gli articoli del Codice della
Strada e del “Regolamento di attuazione del Codice della Strada” (DPR 495/92).
L’Impresa dovrà garantire le seguenti misure di sicurezza in ogni fase di esecuzione delle
lavorazioni.
•
Segnalamento mediante l’impiego di segnali e modalità previste dal Codice della
strada. Il segnalamento deve essere adeguato alle velocità consentite ai veicoli,
alle dimensioni della deviazione ed alle manovre da eseguire all’altezza del
cantiere, al tipo di strada e alle situazioni di traffico e locali.
•
La delimitazione e protezione delle attività pericolose quali rimozione di barriere,
lavoro con macchine operatrici, zone con pericolo di caduta di oggetti e persone
dall’alto,ecc.
•
La visibilità in qualsiasi condizione sia diurna sia notturna delle segnalazioni e degli
apprestamenti delle zone di lavoro.
•
La protezione degli operatori attraverso l’utilizzo di idonei indumenti ad alta visibilità.
•
Le idonee segnalazioni per i veicoli operativi.
•
L’idonea segnalazione dei cantieri mobili.
•
La regolamentazione della circolazione in prossimità delle zone dei lavori, in
relazione alle dimensioni della carreggiata libera e delle condizioni presenti in loco
durante l’effettuazione delle attività.
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•
La pulizia delle sedi stradali e delle sue pertinenze.
Al fine di organizzare al meglio i lavori sono evitate le esecuzioni di azioni che possano
pregiudicare la sicurezza stradale quali:
Azioni vietate
•
Danneggiare in qualsiasi modo le opere, le piantagioni e gli impianti che
appartengono alla strada, alterarne la forma ed invadere od occupare la
piattaforma e le pertinenze o creare comunque stati di pericolo per la circolazione.
•
Danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale ed ogni altro
manufatto ad essa attinente.
•
Impedire il libero deflusso delle acque nelle relative opere di raccolta e di scarico.
•
Gettare o depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare
comunque la strada e le sue pertinenze.
•
Apportare o spargere fango o detriti anche a mezzo delle ruote dei veicoli
provenienti da accessi e diramazioni.
•
Scaricare, senza regolare concessione, nei fossi e nelle cunette materiali o cose di
qualsiasi genere o incanalare in essi acque di qualunque natura.
•
Gettare dai veicoli in movimento qualsiasi cosa.
4.2.1. Recinzioni e barriere
Il piano individua le seguenti tipologie di recinzioni e barriere da utilizzare a perimetrazione
delle zone oggetto dell’intervento:
•
Recinzione tipo A costituita da barriere modulari in plastica tipo new-jersey di
colore bianco e rosso, da riempire con acqua, altezza minima h 80 cm larghezza ~
45 cm, gli elementi della barriera saranno disposti in maniera continua nel 1° tratto
e discontinua nel 2° a delimitazioni delle seguenti zone:
•
Confine della sede stradale nelle aree soggette ad intervento;
•
Recinzione tipo B costituita da barriere modulari in cemento tipo new-jersey
altezza minima h 80 cm larghezza ~ 45 cm, gli elementi della barriera saranno
disposti in maniera continua a delimitazioni delle seguenti zone:
•
Inizio della sede stradale nelle aree soggette ad intervento (sottocantiere) dalla
parte in cui arriva il traffico;
•
in tale zona è prevedibile l’ingresso dei mezzi d’opera. pertanto sarà creato un
varco opportunamente segnalato;
Le tipologie di barriere e recinzioni sone evidenziate nelle planimetrie di intervento.
Tali planimetrie indicano le delimitazioni che dovranno essere attuate nelle varie fasi del
cantiere.
4.2.2 Segnaletica
A cura dell’impresa appaltatrice, dovrà essere predisposto in posizione ben visibile
avendo cura di fissarlo saldamente al suolo un cartello informativo sui lavori per ogni
senso di marcia, delle caratteristiche previste nel Capitolato Speciale d’Appalto; la
posizione dovrà essere concordata con il Direttore dei Lavori.
L’Impresa ha l’obbligo di predisporre in posizione ben visibile nelle varie zone del cantiere
la cartellonistica indicante i rischi e tutte le misure di prevenzione da adottare durante le
varie fasi lavorative.
La segnaletica di sicurezza dovrà essere esposta secondo quanto stabilito dall’Allegato II
del D.Lgs 14.08.96 n. 493.
E’ vietato l’uso di singolo pannello contenente tutte le categorie di segnaletica di
sicurezza, ma dovranno essere utilizzati singoli cartelli nelle zone dove necessitano.
In particolare si evidenziano i seguenti casi:
•
ingresso all’area e nelle strade di transito;
•
in prossimità dei quadri elettrici;
•
sui mezzi operativi del cantiere;
•
in tutte le zone dove si evidenziano pericoli;
•
lungo tutto il perimetro e nelle aree del cantiere stradale dovranno essere
predisposti a cura dell’Impresa cartelli che vietano l’ingresso ai non autorizzati;
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•
nelle sedi stradali che confinano, o facenti parte cantiere stradale, dovrà essere
predisposta apposita segnaletica stradale con le modalità prescritte dal Codice
della Strada e dal suo Regolamento di attuazione.
•
Dovrà essere predisposta a cura dell’Impresa appaltatrice lungo il perimetro del
cantiere e in tutte le aree del cantiere stradale, illuminazione notturna di sicurezza,
costituita da lampade intermittenti a luce gialla lampeggiante e a luce rossa fissa
con le modalità prescritte dal Regolamento di attuazione del Codice della Strada.
Per la segnalazione dei lavori su strada nel rispetto del Codice della Strada e del
Regolamento di attuazioni dovranno essere seguite precise regole per l’ottenimento del
maggior livello di sicurezza possibile quali:
•
I segnali di pericolo o di indicazione da utilizzare per il segnalamento temporaneo
avranno colore di fondo giallo.
•
I supporti e sostegni o basi mobili di tipo trasportabile e ripiegabile, utilizzati per il
segnalamento temporaneo, dovranno assicurare la stabilità del segnale in qualsiasi
condizione della strada ed atmosferica. Per gli eventuali zavorramenti dei sostegni
è vietato l’uso di materiali rigidi che possono costituire pericolo o intralcio per la
circolazione. E’ consigliabile qualora non si possa fissarli diversamente utilizzare
dei sacchetti di sabbia possibilmente di colore rosso o giallo.
•
I segnali dovranno essere scelti ed installati in maniera appropriata alle situazioni di
fatto ed alle circostanze specifiche.
•
Nei sistemi di segnalamento temporaneo ogni segnale dovrà essere coerente con
la situazione in cui viene posto e, ad uguale situazione, dovranno corrispondere
stessi segnali e stessi criteri di posa.
•
Non devono essere posti in opera segnali temporanei e segnali permanenti in
contrasto tra loro. A tal fine i segnali permanenti dovranno essere rimossi o oscurati
se in contrasto con quelli temporanei.
•
Ultimati i lavori i segnali temporanei, sia verticali sia orizzontali, dovranno essere
immediatamente rimossi e, se del caso, vanno ripristinati i segnali permanenti.
•
I segnali dovranno essere possibilmente collocati sulla banchina o comunque su
lato destro della corsia di marcia.
•
Il posizionamento dei segnali non dovrà impedire o intralciare la circolazione
pedonale e soprattutto non dovrà nascondere altri segnali permanenti che
comunque rimarranno in vigore.
Le schede operative del cantiere stradale allegate al piano, descrivono la segnaletica che
deve essere predisposta nella casistiche più significative del cantiere.
4.2.3 Disposizioni di protezione individuali
E’ obbligatorio l’uso dei D.P.I. secondo quanto evidenziato e con le dotazioni esposte nelle
schede tecniche per tutti gli operatori del cantiere.
La dotazione minima da utilizzare per tutti gli operatori sarà:
•
•
•
•
casco di protezione;
scarpe infortunistiche;
guanti;
tuta da lavoro di colore arancione o giallo o rosso.
Gli altri D.P.I. saranno messi a disposizione degli operatori quando inizieranno le
lavorazioni.
L’Impresa dovrà fornire i seguenti D.P.I. a fornitori e tecnici abilitati in visita al cantiere
stradale:
•
•
scarpe antinfortunistiche
casco di protezione.
Tutti i lavoratori che operano in prossimità della delimitazione di un cantiere o che
comunque sono esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro attività lavorativa,
devono essere visibili sia di giorno sia di notte mediante indumenti di lavoro fluorescenti e
rifrangenti.
Tutti gli indumenti dovranno essere realizzati con tessuto di base fluorescente di colore
arancio o giallo o rosso con applicazione di fasce rifrangenti di colore bianco argento.
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In caso di interventi di breve durata può essere utilizzata una bretella realizzata con
materiale sia fluorescente sia rifrangente di colore arancio.
Nel caso in cui gli operatori, per lo svolgimento delle proprie attività, utilizzino degli ulteriori
indumenti protettivi (DPI), questi dovranno essere scelti in modo da poter essere
facilmente integrati con quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento di attuazione del
Codice della Strada.
4.2.4 Accesso all’area del cantiere stradale
L’accesso degli automezzi all’interno delle aree del cantiere stradale avverrà nel modo
indicato nella planimetria generale di cantiere; gli automezzi dovranno arrecare il minimo
disturbo alla viabilità ordinaria esistente.
L’accesso alle aree di cantiere da parte dei lavoratori non è separato da quello degli
automezzi. Nelle zone del cantiere dove non ci sono divisioni di percorsi, saranno disposti
cartelli indicanti il pericolo.
Gli accessi pedonali e carrabili alle aree di cantiere saranno regolamentati dal personale
di cantiere, che avrà cura di segnalare l’uscita e l’entrata degli automezzi.
Dovranno essere rispettate tutte le misure previste dal Regolamento di attuazione del
Codice della Strada.
4.2.5 Viabilità di cantiere
•
La viabilità del cantiere stradale per gli automezzi utilizzerà i percorsi carrabili
esistenti secondo la planimetria allegata.
•
Nelle aree previste per la manovra ed il transito degli automezzi dovranno essere
rimossi tutti quegli ostacoli (materiali, accatastato, rifiuti) che possono ridurre la
visibilità dei conducenti.
•
Gli automezzi ed i macchinari per la esecuzione dei lavori dovranno essere, al
termine dell’orario di lavoro, disposti e concentrati in zone recintate.
•
I percorsi pedonali dovranno essere privi di buche o asperità di qualsiasi genere e
saranno tenuti sgombri da materiali di scarto acque e resi non scivolosi.
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4.2.6 Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di seppellimento
durante le fasi di scavo.
Per la realizzazione di questo nuovo lotto stradale non sono previsti dei lavori di scavo
finalizzati alla esecuzione delle opre.
4.2.8 Limiti di velocità
Durante tutte le fasi dei lavori dovrà essere rispettato il limite massimo di velocità in tutti i
tratti stradali interessati di 30 Km/h. Tale segnale dovrà essere ripetuto ogni 50 metri su
entrambi i sensi di marcia.
In particolari situazioni di pericolo tale limite potrà essere ulteriormente abbassato.
4.3 Depositi e insediamenti baracche
4.3.1 Stoccaggio materiali attrezzature
All’interno dell’area di cantiere stradale dovranno essere disposte zone specifiche
destinate allo stoccaggio dei materiali a piè d’opera e al deposito di attrezzature e
macchine. Tali aree dovranno essere recintate per evitare l’acceso agli estranei e
provviste di estintore portatile.
L’impresa dovrà stoccare i materiali pericolosi, se previsti, quali carburanti, combustibili,
bombole di gas compressi, solventi, in depositi chiusi a parte, protetti dal calore e provvisti
di cancello con lucchetto, ubicati in aree recintate con pennellatura. Tali depositi dovranno
essere corredati di adeguato numero di estintori. La gestione di tali aree di deposito dovrà
essere realizzata nel rispetto della normativa vigente, di prevenzione incendi.
4.3.2 Servizi ed insediamenti
Nell’area di cantiere è stata individuata la zona per i baraccamenti, come da planimetria
allegata.
Tale locale di ricovero dovrà garantire il riposo ed eventuale consumo dei pasti con le
attrezzature e gli arredi necessari, ed una zona spogliatoio: dovranno essere previsti un
gabinetto e due lavabi.
All’interno dei locali di ricovero, dovrà essere predisposto un luogo, dove depositare la
documentazione riguardante le misure di protezione e prevenzione dei lavoratori.
La cassetta di pronto soccorso ubicata nella baracca, dovrà essere evidenziata con un
cartello indicativo.
All’interno dei locali di ricovero dovranno essere presenti i mobiletti per il deposito dei
D.P.I. in dotazione ai lavoratori.
Ogni baracca dovrà essere provvista di estintore portatile per interventi di spegnimento di
focolai.
Nella zona del cantiere stradale dovrà essere predisposto un WC-chimico.
L’illuminazione delle baracche e delle aree adiacenti dovrà essere realizzata nel rispetto di
tutte le norme vigenti, evitando in ogni caso linee elettriche aeree e sotterranee non
protette e in modo da evitare ogni forma di interferenza con gli spazi lavorativi.
4.3.3 Ubicazione delle attrezzature e delle postazioni fisse di lavoro
Per la produzione degli impasti di cemento è prevista l’utilizzazione della betoniera.
Date le ampie dimensioni del cantiere si prevedono più postazioni, anche in funzione delle
fasi di lavoro. La macchina dovrà essere posizionata su un basamento solido e sicuro .
4.4 Impianto elettrico di cantiere e rete idrica
Per le caratteristiche degli interventi si richiede l’energia elettrica per l’alimentazione delle
macchine, per l’impianto elettrico dei locali baracche e per l’illuminazione delle aree di
cantiere adiacenti.
L’impianto elettrico e quello di terra dovranno essere eseguiti a regola d’arte ovvero
secondo le norme CEI (Art 1 - 2/186/68).
Il quadro elettrico generale e i sottoquadri devono essere dimensionati, a cura
dell’Impresa, nella previsione più sfavorevole di utilizzo contemporaneo di attrezzature
elettriche.
L’Impresa dovrà produrre copia della denuncia vidimata dell’ISPESL dell’impianto di
messa a terra ed eventuali verbali di verifica periodica. Dovrà essere prodotta copia di
conformità dell’impianto elettrico a regola d’arte.
Dovranno essere installati interruttori onnipolari all’arrivo di ciascuna linea di
alimentazione. Le derivazioni a spina per gli apparecchi utilizzatori con P>1000 W
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dovranno essere provviste di interruttore onnipolare. Le prese a spina di tipo mobile
devono essere ad uso industriale, conformi alla Norma CEI 23-12 ed avere un grado di
protezione IP67. I conduttori flessibili per derivazioni provvisorie o per l’alimentazione di
apparecchi mobili devono avere rivestimento isolante resistente ad usura meccanica. In
particolare i cavi isolati con guaina in p.v.c. sono idonei solo per posa fissa. Se i cavi
attraversano vie di transito, o intralciano la circolazione, devono essere presi gli opportuni
provvedimenti per evitare i danneggiamenti meccanici. Per i conduttori di terra, di
protezione ed equipotenziali, si deve utilizzare il bicolore giallo-verde, per il conduttore di
neutro il colore blu chiaro. In assenza di neutro, il conduttore con isolante blu chiaro può
essere utilizzato come conduttore di fase. Non sono richiesti colori particolari per i
conduttori di fase (CEI 64-8/5 art. 514.3.1). Conduttori di protezione di sezione minima 16
mmq se in rame e 50 mmq se ferro o acciaio, e per i tratti visibili almeno pari al
conduttore di fase. L’impianto dovrà essere dotato di protezioni da sovraccarichi e
sovratensioni. Sono ammessi quadri di cantiere costruiti in serie conformemente alle
Norme CEI 17-14/4, denominati ASC (Apparecchiature di Serie per Cantiere) con
indicazione dei circuiti comandati. In ambienti con pericolo di esplosione (deposito
esplosivi, in presenza di gas o miscele esplosive) si devono realizzare impianti
antideflagranti e stagni (rif. D.M. 12.09.59).
Misure ed azioni di prevenzione e protezione
Gli impianti devono essere realizzati da ditta in possesso dei requisiti tecnico professionali
previsti dalla L. 46/90; l’installatore deve rilasciare la dichiarazione di conformità corredata
degli allegati obbligatori. Non lavorare su parti in tensione. Scegliere l’interruttore generale
di cantiere con corrente nominale adeguata alla potenza installata nel cantiere e potere
d’interruzione adeguato. E’ opportuno che l’interruttore sia di tipo differenziale. In un
quadro elettrico un interruttore differenziale con Id minore o uguale a 30mA, non può
proteggere più di 6 (sei) prese (CEI 17-13/4 art. 9.6.2). Installare poi interruttori
magnetotermici con corrente nominale adeguata al conduttore da proteggere. Utilizzare
conduttori con sezione adeguata al carico ed alle lunghezze. Le linee devono essere
dimensionate in modo che la caduta di tensione fra il contatore ed un qualsiasi punto
dell’impianto non superi il 4% della tensione nominale dell’impianto stesso (CEI 64-8 art.
525). L’ingresso di un cavo nell’apparecchio deve essere realizzato mediante idoneo
passacavo, in modo da non compromettere il grado di protezione ed evitare che, tirando il
cavo medesimo, le connessioni siano sollecitate a trazione.
4.4.2 Rete idrica
Per l’approvvigionamento idrico dei baraccamenti e per l’esecuzione delle lavorazioni
dovrà essere creato un allacciamento provvisorio ad un serbatoio di 500 litri ricaricabile
collegato come scarico a quello delle caditoie stradali..
4.5 Protezioni da adottare contro gli sbalzi di temperature e l’esposizione al rumore
4.5.1 Protezioni contro gli sbalzi di temperatura
Le lavorazioni da eseguire sono in aree scoperte, pertanto le temperatura seguiranno le
normali escursioni termiche delle stagioni.
Sono tassativamente vietati l’accensione di focolai di qualunque genere per bruciare
materiale di risulta di qualsiasi tipo.
Eventuali bombole di gas combustibili o carburanti e materiali infiammabili dovranno dopo
l’uso nel cantiere essere riposti begli appositi depositi di stoccaggio, evitando
l’esposizione ad alte temperature.
4.5.2 Protezioni da adottare contro l’esposizione al rumore
L’impresa dovrà indicare i livelli sonori delle macchine e delle attrezzature che verranno
impiegati dedotti dall’applicazione del D.Lgs 277/91 e successive integrazioni.
Tali livelli dovranno rispettare la normativa vigente.
Per l’uso dei D.P.I. si rimanda alle schede tecniche.
4.6 Strutture di Pronto Soccorso ed emergenze nelle vicinanze.
La struttura di pronto soccorso più vicina è quella ubicata nell’Ospedale di Arezzo che
dista pochi minuti di auto dal Cantiere Stradale.
Qui di seguito sono riportati indirizzi e numeri telefonici per le emergenze.
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12
Carabinieri
Polizia
Ambulanze
V.V.F.
Polizia Municipale
Ospedale Arezzo
Enel
Telecom
Coingas
Consorzio Nuove Acque
Illuminazione pubblica
112
113
118
115
0575 377590
0575 3051
0575 923250
182 – 0575 378256
0575 934415
0575 339501
0575 34948
Gli indirizzi sopracitati dovranno essere trascritti dal Responsabile di Cantiere per la
gestione delle emergenze.
4.7 Piano antincendio e modalità di evacuazione dell’area
L’evacuazione rapida dall’area di cantiere è garantita dall’ampie vie di fuga, poiché i lavori
sono in ambiente esterno.
L’impresa dovrà rispettare le fondamentali misure di prevenzione incendi per i luoghi di
lavoro.
Per il piano antincendio fare riferimento al “Piano Operativo di Sicurezza” dell’Impresa,
fermo restando le indicazioni contenute nel “Piano di Sicurezza e Coordinamento”.
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13
4.8 Organizzazione della Prevenzione
4.8.1 Coordinatore per l’esecuzione dei lavori
Il Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori verifica mediante azioni di controllo e
disposizioni, l’applicazione del Piano di Sicurezza e Ccoordinamento, come previsto
dall’art. 12 della legge 494/96 e successive modifiche.
A tal fine il Coordinatore della Sicurezza mediante disposizioni sul “Giornale dei lavori”
indicherà i provvedimenti da adottare per l’attuazione del piano.
L’illustrazione completa e puntuale dei contenuti e delle prescrizioni del presente Piano
della Sicurezza saranno verbalmente esposte alla presenza dei rappresentanti dei
lavoratori. In tali incontri saranno ribaditi i rischi connessi allo svolgimento di certe
lavorazioni e le misure da adottare per ridurre i rischi.
Nell’ambito delle riunioni informative, verrà verificato che i datori di lavoro, abbiano istruiti i
lavoratori sui rischi presenti nelle varie fasi di lavoro.
Il Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori nei casi di:
•
inosservanza delle disposizioni indicate nel “Giornale dei lavori”;
•
inosservanza delle prescrizioni del Piano di Sicurezza e Coordinamento;
•
inosservanza alle disposizioni degli art. 7 – 8 – 9 della legge 494/96 e successive
modifiche;
•
in situazioni di particolare urgenza in attesa di aggiornare il piano ne darà
immediata comunicazione al Responsabile del Procedimento e al Direttore dei
lavori, proponendo i provvedimenti da adottare.
4.8.2 Competenze del Direttore di cantiere (Capocantiere) e dell’assistente
Il Capocantiere è il Responsabile di Cantiere ed ha la responsabilità della gestione
tecnico-esecutiva dei lavori, così come risultano dal Programma dei lavori del presente
Piano di Sicurezza; per cui:
•
illustrerà a tutto il personale lo stesso Piano di Sicurezza e verificherà direttamente
o tramite suo Assistente che venga attuato quanto è in esso contenuto o è regolato
dalle leggi vigenti e dalle norme della buona tecnica;
•
presidierà normalmente all’esecuzione delle Fasi lavorative, ma in sua assenza,
fornirà all’assistente o ai proposti, tutte quante le istruzioni necessarie alla
prosecuzione dei lavori in sicurezza, disponendo però che non vengano comunque
eseguiti lavori con rischi particolari o non sufficientemente programmati;
•
provvederà affinché tutte le macchine e le attrezzature saranno mantenute in
efficienza ed utilizzate in modo corretto e curerà l’affissione della segnaletica di
sicurezza, di volte in volta, secondo le esigenze;
•
utilizzerà egli stesso per primo i DPI, essendo così di esempio a tutte le
maestranze.
La Formazione ed informazione dei lavoratori costituisce un campo di grande importanza
per una azione generalizzata di formazione ed informazione per la sicurezza in quanto
concorre in modo rilevante alla diminuzione dei fattori di rischio connessi alle peculiari
caratteristiche dell’attività produttiva nelle costruzioni.
La Formazione ed informazione dei lavoratori deve essere effettuata dal datore di lavoro
rispetto ai propri dipendenti ai sensi degli artt. 21 e 22, secondo i programmi di cui all’art.
11 del D.Lgs. 626/94
Fondamentale risulta pertanto da parte del Capocantiere l’informazione a tutto il
personale inerente il cantiere in oggetto, come già evidenziato nel primo punto del
presente paragrafo.
4.8.3 Competenze ed obblighi delle maestranze
Il personale di cantiere è tenuto all’osservanza del Piano di Sicurezza e di tutti gli obblighi
e doveri posti a carico dei lavoratori dalle norme di legge ed ad attuare tutte le altre
disposizioni impartite dal Capocantiere, dall’Assistente e dai vari Preposti incaricati, In
particolare:
•
in nessun caso deve rimuovere o modificare le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza;
•
deve sempre usare i mezzi personali di protezione che sono necessari, sia quelli in
dotazione personale, che quelli forniti per lavori particolari, secondo le istruzioni
ricevute e segnalarne al diretto superiore le eventuali insufficienze o carenze.
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14
4.8.4 Medico competente
Il medico competente sarà nominato dall’Impresa ai sensi del D.Lgs 626/94 prima
dell’inizio dei lavori; il medico dovrà eseguire visita periodiche sui lavoratori presenti in
cantiere.
4.9 Disposizioni normative
L’impresa esecutrice è tenuta al rispetto del piano di sicurezza e delle vigenti disposizioni
di legge sotto elencate:
D.P.R. 27 aprile 1955 N. 547
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
D.P.R. 07 gennaio 1956 N. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle
costruzioni.
D.P.R. 19 marzo 1956 N. 303
Norme generali per l’igiene del lavoro.
D.P.R. 20 marzo 1956 n. 320
Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del
lavoro in sotterraneo.
D.P.R. 321/56
Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del
lavoro in aria compressa.
D.P. 12 marzo 1959:
Presidi medici – chirurgici nei cantieri per lavori in
sotterraneo.
D.P.12 marzo 1959:
Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità
e delle documentazioni realtive all’esercizio delle
verifiche e dei controlli previste dalle norme di
prevenzione degli infortuni sul lavoro.
D.P.R. 30 giugno 1965 N. 1124 Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali.
D.M. 4 marzo 1982
Riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di
sicurezza per I ponteggi sospesi motorizzati.
D.M. 28 marzo 1985:
Riconoscimento di efficacia di un sistema individuale
anticaduta per gli addetti al montaggio e allo
smontaggio dei ponteggi metallici.
D.M. 12 marzo 1987:
Modificazione al D.M. 4 marzo 1982 concernente il
riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di
sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzati;
D.Ivo. 15 agosto 1991 N. 227
Attuazione delle direttive n. 80/188/Cee, n. 82/605/Cee,
n. 83/447/Cee, n. 86/188/Cee e n. 88/642/Cee - in
materia di protezione dei lavoratori contro i rischi
derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e
biologici durante il lavoro, a norma dell’art. 7 della legge
30 luglio 1990, n. 212.
D.NO 30 aprile 1992 n. 285
Nuovo Codice della Strada
D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495 Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo
Codice della Strada.
D.P.R. 26 aprile 1993 n. 147
Regolamento recante modificazione agli art. 26 e 28 del
D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495 (regolamento di
esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della
Strada).
D.Ivo. 19 sett. 1994 N. 626
Attuazione delle direttive n. 89/391/Cee, n. 89/654/Cee,
n. 89/655/Cee, n. 89/656/Cee, n. 90/269/Cee n.
90/270/Cee, n. 90/394/Cee e n. 90/679/Cee riguardanti il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
D.Ivo. 14 agosto 1996 N. 493
Attuazione della direttiva n. 92/58/Cee - concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di
salute sul luogo di lavoro.
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15
D.Ivo. 14 agosto 1996 N. 494
Attuazione della direttiva n. 92/57/Cee - concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e di
salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili.
D.L. 19 marzo 1996 n. 242:
Modifiche ed integrazioni al D.L. 19 settembre 1994 n.
626 recante attuazione delle Direttive comunitarie
riguardanti il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
D.lvo 19 novembre 1999 N. 528 Modifiche ed integrazioni al D.lgs 494/96 in materia di
prescrizioni minime di sicurezza e salute da osservare
nei cantieri temporanei o mobili.
D.P.R. 25 luglio 1996 N. 459
Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/Cee,
91/368/Cee e 93/68/Cee concernenti il riavvicinamento
delle legislazioni degli stati membri relative alle
macchine.
D.M. 3 dicembre 1985
Classificazione
e
disciplina
dell’imballaggio
e
dell’etichettatura delle sostanze pericolose, in attuazione
delle direttive emanate dal Consiglio della Commissione
delle Comunità europee (e successive modifiche ed
integrazioni).
D.Ivo. 4 dicembre 1992 N. 475 Attuazione della direttiva n. 89/686/Cee del Consiglio
del 21 dicembre 1989, in materia di riavvicinamento
delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi
di protezione individuale.
Legge 5 marzo 1990 N. 46
Norme per la sicurezza degli impianti (e relativo
regolamento di applicazione).
Art. 2087 del codice civile
Relativo alla tutela delle condizioni di lavoro.
Art. 673 del codice penale
Relativo all’omesso collocamento o rimozione di segnali
o ripari (in luoghi di pubblico transito.
Circolare n. 24 del 24/02/1982
Relativi ai trabattello su ruote.
D.Ivo. 10 gennaio 1997
Relativo ai D.P.I.
D.M. 02.09.1968
D.M. 02.09.1968
D.M. 12.09.1959
C.M. 85/78
C.M. 13/82
C.M. 149/85
C.M. 44/90
C.M. 226/74
L.C. 04.10.91 N. 22831/OM4
Delibera Regione Toscana
8.04.1997 n. 102
Legge 27 marzo 1992 n. 257
D.Lgs 227/91
D.P.R. 08.08.1994
D.Lge. 114/95:
Riconoscimento di efficacia di alcune misure tecniche di
sicurezza per i ponteggi metallici sostitutive di quelli
indicati nel D.P.R. 164/56
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativo ai ponteggi metallici
Relativa allo smaltimento dell’amianto
Relativa allo smaltimento dell’amianto
Attuazione delle direttive CEE in materia di protezione
dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad
agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma
dell’art. 7 della legge 212/90 (Piombo - Rumore –
Amianto)
Relativo allo smaltimento dell’amianto
Disciplina delle attività di demolizione di manufatti e
rimozioni dell’amianto.
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16
4.10 Documentazione da richiedere prima della consegna dei lavori
L’impresa prima dell’inizio dei lavori dovrà fornire la seguente documentazione:
1. elenco nominativo dei dipendenti utilizzati nel cantiere (oppure elenco dei dipendenti);
2. nominativo del Direttore di cantiere e/o capo cantiere;
3. libretti e verbali delle ultime verifiche periodiche per impianti a pressione e impianti di
sollevamento, libretti dei ponteggi e trabattelli, ecc., relative alle attrezzature e impianti
che saranno utilizzati in cantiere (in copia);
4. schede di sicurezza, complete di analisi chimiche tossicologiche, delle sostanze che
saranno utilizzate in cantiere (in copia);
5. indicazione dei livelli sonori delle macchine e attrezzature che verranno impiegate
dedotti dall’applicazione del D.L.vo 277/91;
6. dichiarazione di avvenuta effettuazione dei seguenti adempimenti obbligatori ai sensi
del D.L.vo 626/94
a) redazione documento di valutazione dei rischi (o autocertificazione) previsti dal D.l.vo
626/94;
b) nomina del Medico competente;
c) informazione e formazione dei propri dipendenti sui rischi per la salute e la sicurezza
dei lavoratori in particolare su quelli indicati nel piano di sicurezza;
d) designazione dei lavoratori incaricati del servizio di gestione delle emergenze e di
pronto soccorso entro l’inizio dei lavori.
7. eventuale modifica al programma dei lavori o proposta di integrazione al piano di
sicurezza;
8. eventuale piano di demolizione e smaltimento.
9. piano operativo della sicurezza come previsto dall’art. 9 comma 2 D.Lgs 494/96.
Come previsto all’art. 3, comma 8 del Dlgs 494/96 (e successive modifiche), l’Impresa
dovrà inoltre fornire le seguenti dichiarazioni prima dell’inizio dei lavori:
1. iscrizione alla C.C.I.A.A. e/o Albo Artigiani;
2. indicazione dei contratti collettivi sindacali ai lavoratori dipendenti;
3. rispetto agli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle Leggi e dai contratti di
lavoro (modello F24, 10SM INAIL, certificato di regolarità contributiva rilasciato dalla
Cassa Edile).
Le stesse dichiarazioni dovranno essere fornite, dalle eventuali imprese sub-appaltatrici.
4.11 Oneri della sicurezza
Premessa
Nel presente capitolo si valutano i costi della sicurezza prevedibili per l’attuazione del
piano.
Ai sensi dell’art. 31 della Legge 109/1994, gli oneri non sono soggetti a ribasso d’asta.
L’Impresa ha facoltà di proporre integrazioni o modifiche al piano. Il Coordinatore della
sicurezza in fase di esecuzione potrà approvare tali integrazioni se lo riterrà opportuno per
una migliore organizzazione della sicurezza nel cantiere; comunque non sarà riconosciuto
alcun compenso aggiuntivo per le eventuali modifiche apportate.
Gli oneri della sicurezza saranno corrisposti con le modalità indicate nel capitolato
Speciale d’Appalto.
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17
4.11.1 Stima dei costi della sicurezza
Per la quantificazione dei costi della sicurezza si valutano tre tipologie di oneri:
•
S.1 – gli apprestamenti (passerelle , ponteggi, recinzioni, refettori, locali riposo, uffici,
servizi igienici)
•
S.2 - le misure preventive e protettive ( segnaletica, illuminazione d’emergenza)
•
S.3 - gli impianti di protezione, i D.P.I., i mezzi e i servizi di protezione, le procedure
e le misure di coordinamento .
I noli e le opere sottoelencate sono tutte quelle stimate per qualità e quantità, per il
rispetto delle “Normative di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro” per le quali il piano da
indicazioni attuative.
S.1
APPRESTAMENTI (fornitura, posa, adeguamenti,
manutenzione, ecc …)
S.1.1
Nolo di wc a funzionamento chimico in cellula bagno
in polietilene con lavamani compreso trasporto
posizionamnto pulizie e smaltimento per tutto il
periodo del cantiere
cad
1.200
2
2.400
S.1.2
Nolo di n° 1 baracche monoblocco prefabbricate,
per tutto il periodo del cantiere di dimensioni
4,00*2,40*2,50 m, con pareti metalliche coibentate,
complete di illuminazione interna e di n°2 armadiet ti
metallici da installare in una delle due barcche,
compreso trasporto, posizionamento, allacciamento
al quadro elettrico, e smontaggio al termine dei lavori
corpo
1.200
2
2.400
S.1.3
S.1.4
S.1.5
Nolo di barriera modulare tipo new-jersey in
polietilene riempita d'acqua di altezza 80 cm ,
larghezza 45 cm, colore rosso bianco, compreso
smontaggi e posizionamenti nelle varie fasi del
cantiere e smontaggio al termine dei lavori
m
12
250
3.000
m
5,20
250
1.300
m
155
45
Nolo di transenne metalliche di altezza 110 cm, in
ferro zincato a caldo, completa di ganci con sistema
di antisfilamento e pannello in lamiera di alluminio a
fasce rosso - bianca in pellicola rifrangente classe 1,
compreso smontaggi e posizionamenti nelle varie
fasi del cantiere e al termine dei lavori. Compreso
rete anticaduta dei materiali.
Nolo di barriera modulare tipo n-jersey in cemento
altezza 1,00 e larga 0,80 cm, da porre in opera in
diagonale all'inizio di ogni sottocantiere per sviare il
traffico, ma permettere attraverso una opportuna
viabilità l'accesso al cantiere ai mezzi di servizio
TOTALE ONERI S.1
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
6.975
16.075
18
Descrizione
S.2
U.M
P.U
Quantità
Importo
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
S.2.2
Nolo dei cartelli segnaletici stradali necessari completi di
treppiede o asta per tutto il periodo del cantiere compreso
posizionamenti durante tutte le fasi del cantiere
cad
50
22
1.100
S.2.3
Nolo delle lanterne a luce fissa e/o lampeggiante rossa o
gialla funzionanti con crepuscolare o batteria , compreso
tutti i posizionamenti durante tutte le fasi del cantiere
cad
25
20
500
S.2.4
Nolo dei coni o delineatori in plastica , compreso i
posizionamenti durante tutte le fasi del cantiere
cad
5
50
250
S.2.5
Realizzazione della segnaletica orizzontale provvisoria
con vernice di colore giallo per strisce di larghezza cm 12
900
S.2.6
S.2.7
S.3
m
0,50
1.800
Fornitura e posa in opera di tutta la segnaletica
antinfortunistica sia sulla recinzione che all'interno
dell'area di cantiere
Movieri
TOTALE ONERI S.2
corpo
ore
250
20
1
75
Descrizione
U.M
P.U
Quantità
250
1.500
4.500
Importo
IMPIANTI, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE
S.3.1
Cassetta di pronto soccorso
cad
30
1
30
S.3.2
Quadri elettrici di cantiere, illuminazione area baracche e
impianto di messa a terra
cad
300
1
300
S.3.3
Noleggio estintore portatile di 6 kg
cad
40
3
120
S.3.4
Scarpe antinfortunistiche
cad
30
8
240
S.3.5
Guanti antinfortnistici
cad
3
20
60
S.3.6
Casco
cad
4
25
100
S.3.7
Dispositivo otoprotettore
cad
12
10
120
S.3.8
Mascherine antipolvere
cad
2
120
180
S.3.9
Occhiali protettivi
cad
4
25
100
S.3.10
Tute da cantiere
cad
30
25
750
2.000
TOTALE ONERI S.3
TOTALE ONERI DELLA SICUREZZA S.1 + S.2 + S.3 = 22.500 euro
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19
4.12 Valutazione uomini/giorno per la realizzazione dell’opera
Dall’analisi delle lavorazione da eseguire, per la realizzazione dell’opera il numero di
uomini giorno suddiviso per categorie di lavoro da eseguire è il seguente:
1
2
3
4
5
6
DESCRIZIONE LAVORAZIONE
Piattaforma stradale
Opere accessorie alla strada
Illuminazione
Spostamenti sottoservizi
Opere per la sicurezza
TOTALE UOMINI/GIORNO
UOMINI/GIORNO
3300
200
300
0
100
500
4400
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
20
SCHEDE TECNICHE PER LE SINGOLE LAVORAZIONI
SCHEDE OPERATIVE PER IL CANTIERE STRADALE
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
21
5.
SCHEDE TECNICHE PER LE SINGOLE LAVORAZIONI
SCHEDE OPERATIVE CANTIERE STRADALE
A: DEMOLIZIONI, SCAVI, RILEVATI MASSICCIATE
A1
non utilizzato
A2
non utilizzato
A3
non utilizzato
A4
non utilizzato
A5
non utilizzato
A6
non utilizzato
A7
non utilizzato
A8
non utilizzato
A9
Operazione di taglio ossiacetilenica di parti metalliche.
A10
Demolizione di manufatti eseguita con l’ausilio di martello demolitore.
A11
Scarifica di pavimentazione stradale (fase 2)
B: PAVIMENTAZIONI
B1
Posa in opera
cordonati.(fase 2)
di
pavimentazioni
per
B2
Non utilizzato
B3
Non utilizzato
B4
Posa di strato bituminoso e d’usura (fase 2)
esterni
compreso
zanelle,
C: CALCESTRUZZI - OPERE IN C.A., MURATURE
C1
non utilizzato
C2
non utilizzato
C3
non utilizzato
C4
Installazione ed uso di betoniera e bicchiere per il confezionamento del cls. in
cantiere
Lavorazione del ferro da cemento armato mediante l’installazione ed uso di
macchine piegaferro
C5
F: OPERE VARIE
F1
non utilizzato
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22
F2
non utilizzato
F3
non utilizzato
F4
Non utilizzato
F5
Opere da fabbro: fornitura e posa di ringhiera in ferro.(Plinti in acciaio)
G: OPERE A VERDE
G1
non utilizzato
H: IMPIANTO ELETTRICO
H1
Realizzazione impianto elettrico, quadri.
H2
Installazione corpi illuminanti.
I: IMPIANTO IDRICO
I1
non utilizzato
S: SCHEDE OPERATIVE CANTIERE STRADALE
S1
Cantiere su strada urbana di scorrimento con lavori lato carreggiata..
S2
Cantiere su strada urbana di scorrimento con lavori lato carreggiata.
S3
Cantiere su strada urbana di scorrimento con lavori lato carreggiata e transito alternato
a mezzo semafori o movieri.
S4
Cantiere su strada urbana di scorrimento con lavori al centro di una corsia.
S5
Cantiere su strada urbana di scorrimento con lavori al centro della carreggiata.
S6
Cantiere su strada urbana di scorrimento con lavori al lato carreggiata e transito
alternato a mezzo obbligato di semafori o movieri.
S7
Cantiere stradale con movieri.
S8
Cantiere con semafori.
S9
Cantiere su strada urbana con lavori lato carreggiata
S10
Cantiere su strada urbana con lavori lato carreggiata e chiusura della corsia
interessata
Non applicabile sulla Tangenziale.
S11
Cantiere su strada urbana con lavori all’interno di un pozzetto lato carreggiata
Non applicabile sulla Tangenziale.
S12
Cantiere su strada urbana con lavori lato con veicolo operativo
Non applicabile sulla Tangenziale.
S13
Cantiere su strada urbana con lavori lato carreggiata e occupazione marciapiede
Non applicabile sulla Tangenziale.
S13
Cantiere fisso – per le sue applicazioni vedi schede operative
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23
T: ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
T1
Trasporto a discarica del materiale di risulta.
T2
Trasporto a mano e/o a spalla, o con carrette a mano, di materiali giacenti in
cantiere e/o provenienti da demolizioni.
T3
Uso di ponti sviluppabili su carro (piattaforme di lavoro elevabili o autocestelli.
T4
Allestimento di ponteggio metallico, a tubi e giunti o ad elementi a telai
prefabbricati per opere di costruzione o manutenzione.
T5
Realizzazione di anditoie e passerelle per il passaggio degli operai e per il
trasporto a mano del materiale.
T6
Montaggio ed uso di ponti su ruote o trabattelli
T7
Installazione o realizzazione in cantiere di baracche e box da destinare ad
uffici, spogliatoi, servizi igienici, deposito attrezzi, servizio mensa, ecc. con
unità modulari prefabbricate.
T8
Depositi di sostanze infiammabili e/o esplosive
T9
Gestione dei prodotti vernicianti, solventi.
T10
Impiego di prodotti bituminosi
T11
Utilizzo dell’autobetoniera e dell’autopompa per il getto di cls.
T12
Installazione ed uso di molazza o impastatrice in genere per la preparazione
delle malte.
T13
Taglio di legname mediante utilizzo della sega circolare.
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Scheda n. A1 fino n. A8
NON UTILIZZATA
Scheda n. A9
Categoria di lavoro
DEMOLIZIONI, SCAVI, RILEVATI, MASSICCIATE
Descrizione
Operazione di taglio ossiacetilenica di parti metalliche.
Attrezzature necessarie
• Cannello ossipropanico, bombole di gas combustibili;
Rischi risultanti
• Scoppio bombole;
• Lesioni da calore per l’operatore;
• Alterazioni apparato respiratorio per inalazione ossidi di varia natura, dipendenti dal
tipo di metallo;
• Proiezione di particelle metalliche incandescenti;
Misure di sicurezza e tutela della salute
Il trasporto nell’interno delle aziende e dei locali di lavoro degli apparecchi mobili di
saldatura al cannello deve essere effettuato mediante mezzi atti ad assicurare la stabilità
dei gasogeni e dei recipienti dei gas compressi o disciolti e ad evitare urti pericolosi. I
recipienti dei gas compressi o sciolti, ad uso di impianti fissi di saldatura, devono essere
efficacemente ancorati, al fine di evitarne la caduta accidentale (rif. D.P.R. 547/55 art.
254).
Sulle derivazioni di gas acetilene o di altri gas combustibili di alimentazione sul cannello
deve essere inserita una valvola idraulica o altro dispositivo di sicurezza che corrisponda
ai seguenti requisiti:
a) impedisca il ritorno di fiamma e l’afflusso dell’ossigeno o dell’aria nelle tubazioni di gas
combustibile;
b) permetta un sicuro controllo, in ogni momento del suo stato di efficienza;
c) sia costruito in modo da non costituire pericolo in caso di eventuale scoppio per ritorno
di fiamma (rif. D.P.R. 547/55 art. 253).
• Sia le bombole che le tubazioni di derivazione dell’ossigeno, dell’acetilene o del
propano devono essere contraddistinte mediante una parziale colorazione che ne
indichi il contenuto.
Arancione
indica acetilene.
Bianco
indica ossigeno.
Granata
indica propano.
Le bombole di gas combustibile devono essere tenute al riparo dal sole o da fonti di
calore. In tali luoghi è vietato fumare.
Il trasporto delle bombole nel cantiere deve avvenire sempre sull’apposito carrello.
Verificare l’integrità dei cannelli, delle valvole e dei manometri.
• Prima di iniziare i lavori di taglio colui che sovrintende i lavori si dovrà accertare che
dove si eseguono i lavori e nei locali adiacenti non vi siano sostanze suscettibili di
infiammarsi od esplodere sotto l’azione del calore o delle scintille. Durante le
operazioni di taglio nei pressi dell’operatore non devono lavorare altri operatori.
Il taglio di pezzi verniciati, placcati, zincati, sporchi di olio o grasso può dar luogo ad
emissioni tossiche provenienti dai composti di zinco, cadmio o altri elementi.
L’esposizione a fumi di cadmio può risultare particolarmente nociva: procedere al
taglio dopo aver asportato le vernici. Nelle operazioni di ossitaglio si verifica un
sensibile arricchimento dell’ossigeno ambientale in quanto circa il 30% dell’ossigeno di
taglio è rilasciato nell’ambiente: essendo l’ossigeno inodore risulta pericoloso non
prevedere un’adeguata ventilazione.
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25
• Durante la lavorazione di tagli l’operatore deve assicurarsi che le scorie incandescenti
non vadano a cadere sui tubi di gomma d’alimentazione del cannello in quanto tali
sostanze possono facilmente infiammarsi con l’ossigeno compresso.
In caso di incendio adoperare estintori a polvere, raffreddare ed accantonare i pezzi
metallici tagliati o saldati.
D.P.I. da utilizzare
• Occhiali di vetro con riparo totale;
• Schermo facciale abbrunato;
• Grembiule in cuoio;
• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile;
• Tuta;
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
Requisiti di idoneità personale
I lavoratori dovranno essere soggetti a controllo sanitario con frequenza minima
semestrale finalizzato ad individuare l’eventuale inidoneità al lavoro e per constatare il loro
stato di salute. D.P.R. 303/56 art. 33.
• La ditta dovrà dimostrare con idonee certificazioni di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori previsti dal D. Lgs 626/94.
Note ed osservazioni
• Tutti i lavoratori debbono essere sotto l’effetto della vaccinazione antitetanica.
• Le attrezzature devono essere oggetto di manutenzione, per assicurare il buon grado
di sicurezza ed efficienza; conseguentemente, di questi interventi verrà richiesto,
periodicamente, notizia all’impresa appaltatrice ed ai lavoratori autonomi.
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Scheda n. A10
Categoria di lavoro
DEMOLIZIONI, SCAVI, RILEVATI, MASSICCIATE
Descrizione
Demolizione di manufatti eseguita con l’ausilio di martello demolitore.
Attrezzature necessarie
• Martello demolitore elettrico a percussione;
• Compressore;
• Mazza e scalpello;
• Opere provvisionali idonee secondo il tipo di demolizioni;
• Convogliatori dei materiali di risulta per demolizioni in quota;
Rischi risultanti
• Caduta dell’operatore dall’alto per incorretto montaggio od utilizzo dell’opera
provvisionale.
• presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso di martello demolitore
con possibili danni a carico dell’apparato uditivo.
• Vibrazioni ad alta frequenza collegate all’uso di martello pneumatico con possibili
danni all’apparato muscolare ed osseo.
• Inalazione di polveri da cemento (irritanti) e da silice cristallina (sclerogene per dosi di
silice superiori all’1%) con possibili alterazioni a carico dell’apparato respiratorio.
• Caduta di materiale o di parti in demolizione con possibili lesioni ai lavoratori.
• Danni prodotti dallo scoppio del serbatoio o delle tubazioni del compressore.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Qualsiasi opera di demolizione deve essere preceduta da un’analisi tesa a verificare
un’eventuale presenza di amianto: in tal caso procedere alla bonifica secondo le
indicazioni del D.M. Sanità del 06.09.1994.
Prima dell’inizio dei lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle
condizioni di conservazione e di stabilità delle varie strutture da demolire.
In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e
di puntellamento necessarie ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli
intempestivi (rif D.P.R. 164/56 art. 71). I lavori di demolizione devono procedere con
cautela e con ordine dall’alto verso il basso e devono essere condotti in maniera da non
pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali
adiacenti, ricorrendo, ove occorra, al loro preventivo puntellamento.
La successione dei lavori, quanto si tratti di importanti ed estese demolizioni, deve
risultare da apposito programma il quale deve essere firmato dall’imprenditore e dal
dipendente direttore dei lavori, ove esista, e deve essere tenuto a disposizione degli
ispettori del lavoro (rif. D.P.R. 164/56 art. 72).
Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall’alto, ma deve essere trasportato
oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza
maggiore di 2 metri dal piano di raccolta.
I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco
successivo; gli eventuali raccordi devono essere adeguatamente rinforzati.
L’imboccatura superiore del canale deve essere sistemata in modo che non possano
cadervi accidentalmente persone.
Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere
irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta (rif. D.P.R. 164/56 art. 74).
nelle lavorazioni che producono vibrazioni dannose ai lavoratori devono adottarsi i
provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne l’intensità (rif. D.P.R: 303/56 art. 24).
Misure di sicurezza e tutela della salute
Gli interventi anti-vibrazione devono condurre alla riduzione delle vibrazioni, tenuto conto
del progresso tecnico e della possibilità di disporre di mezzi atti a ridurre le vibrazioni,
oppure portare alla riduzione dell’esposizione individuale alla vibrazioni, alternando per
l’operatore l’uso degli strumenti scuotenti con altri lavori di diversa natura.
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La buona manutenzione delle macchine e la rigorosa sorveglianza della loro efficienza
costituiscono un’indispensabile misura preventiva per i rischi da vibrazione: l’usura dei
mezzi è infatti una delle cause principali delle vibrazioni, così come risulta efficace
mantenere buone condizioni microclimatiche sul posto di lavoro avendo le basse
temperature un’azione favorevole sulle malattie vasomotorie.
Nelle operazioni di demolizione con ausilio di martello demolitore di tipo pneumatico, al
fine di ridurre il livello di rumore, risulta opportuno adottare compressori di tipo “rotativo”,
meno rumorosi di quelli del tipo “alternativo”.
per prevenire l’azione irritante del cemento sulla pelle (eczema da cemento dovuta
all’abrasione meccanica sulla cute delle sue particelle) risulta indispensabile l’uso di
guanti e tute da lavoro.
D.P.I. da utilizzare
• Casco;
• Guanti;
• Occhiali di protezione contro le schegge;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile;
• Otoprotettori durante l’uso del martello demolitore;
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio comune, operaio specializzato, operaio qualificato.
Adempimenti normativi
Occorre collaudare e verificare annualmente il compressore se il serbatoio in pressione
esercita pressioni di progetto superiori a 12 atmosfere e prodotto della pressione di
progetto per la capacità in litri non superiore a 8000 (rif. D.P.R. 547/55 art. 241 e D.M.
21.5.1974 art. 4).
Per importanti ed estese demolizioni è fatto obbligo di redigere un programma di
demolizione firmato dall’imprenditore e dal dipendente direttore dei lavori (rif. D.P.R.
164/56 art. 72).
Note ed osservazioni
• I lavoratori la cui esposizione quotidiana al rumore supera 85 dBA, indipendentemente
dall’uso di otoprotettori, sono sottoposti a controllo sanitario. Gli intervalli delle visite
mediche, stabilite dal medico competente, non possono essere superiori ad un anno
per i lavoratori la cui esposizione quotidiana superi i 90 dBA, a due anni per i lavoratori
la cui esposizione quotidiana tra 85 e 90 dBA.
Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana sia compresa
tra 80 e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta ed il medico
competente ne confermi l’opportunità (rif. D.Lgs. n. 277/91 art. 44).
• I lavoratori che impieghino utensili ad aria compressa sono soggetti a controllo
sanitario con frequenza minima annuale finalizzato ad individuare l’eventuale idoneità
al lavoro con strumenti vibranti (rif. D.P.R. 303/56 art. 33 voce 48 tabella).
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Scheda n. A.11
Categoria di lavoro
DEMOLIZIONI - SCAVI - RILEVATI - MASSICCIATE
Descrizione
Scarifica di pavimentazione stradale.
Attrezzature necessarie
• Scarificatrice;
• Autocarro;
Rischi risultanti
• Investimento;
• Contatto con gli organi in movimento;
• Contatti con oli minerali e derivati,
• Rumore;
• Incendio;
• Gas e vapori;
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Vietare la presenza di persone non addette direttamente all’operazione nelle zone di
lavoro;
• Non entrare o sostare nelle zone di lavoro se non si è direttamente addetti
all’operazione;
• Verificare la corretta applicazione dei ripari sul corpo macchina e sul nastro e, non
rimuovere le protezioni. Eventuali interventi devono essere eseguiti solo a macchina
ferma;
• Rifornire il serbatoio a motore fermo.
• Disporre che le manovre siano guidate da terra da altre persone. Vietare la presenza
di persone non direttamente addette nelle zone di lavoro. Segnalare la zona
interessata all’operazione.
• Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento. Prestare attenzione
alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza. Non entrare
o sostare nella zona di manovra del mezzo.
D.P.I. da utilizzare
• Otoprotettori;
• Guanti;
• Calzature di sicurezza;
• Maschera con filtro;
• Occhiali o schermo;
• Tuta;
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio qualificato, operaio comune.
Requisiti di idoneità personale
I lavoratori dovranno essere soggetti a controllo sanitario con frequenza minima
semestrale finalizzato ad individuare l’eventuale inidoneità al lavoro e per constatare il loro
stato di salute. D.P.R. 303/56 art. 33.
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Scheda n. B.1
Categoria di lavoro
OPERE DI PAVIMENTAZIONE
Descrizione
Posa in opera di pavimentazioni per esterni, compreso zanelle, cordonati.
Attrezzature necessarie
• Eventuale molazza elettrica per l’esecuzione della malta;
• Sega circolare e/o taglierina elettrica;
• Molazza;
• Battipavimenti elettrici;
• Regolo, staggia;
• Attrezzatura manuale di uso corrente;
• Betoniera o impastatrice.
• Attrezzi di uso comune.
Rischi risultanti
• Lesioni da contatto con macchine operatrici;
• Lesioni da caduta di materiali;
• Lesioni da urto contro ostacoli;
• Dermatiti da contatto;
• Lesioni agli occhi per la proiezione di materiali;
• Danni all’apparato respiratorio per l’inalazione di polveri;
• Danni da rumore all’apparato uditivo;
• Elettrocuzione.
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Utilizzare macchine immesse nel mercato conformemente alle norme di sicurezza e di
protezione.
• Usare sega circolare a getto d’acqua per ridurre la produzione di polvere;
• Effettuare il taglio dei materiali con la cuffia di protezione del disco inserita;
• Verificare il funzionamento delle protezioni meccaniche della sega circolare;
• Disporre le macchine ed i materiali, in modo da consentire la movimentazione dei
materiali e gli spostamenti in condizioni di sicurezza;
• Rimuovere i materiali di scarto e caricarli in apposito contenitore;
• Sistemare i cavi di alimentazione delle macchine in modo che non intralciono il
passaggio e non subiscano danneggiamenti per cause meccaniche;
• Verificare l’integrità ed il funzionamento degli attrezzi elettrici;
D.P.I. da utilizzare
• Guanti;
• Mascherine;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile;
• Occhiali
• Otoprotettori durante l’uso della sega circolare.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
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Requisiti di idoneità personale
• Adibire alla lavorazione personale qualificato;
• Fornire le istruzioni relative alle specifiche procedure da adottare in cantiere.
La ditta dovrà dimostrare con idonea certificazione, di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori, prevista dal D.Lgls 626/94.
Note ed osservazioni
Evitare il taglio di materiali con l’uso di smerigliatrici elettriche a secco.
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Scheda n. B.4
Categoria di lavoro
OPERE DI PAVIMENTAZIONE
Descrizione
Posa di strato bituminoso e d’usura
Attrezzature necessarie
• Attrezzi manuali;
• Minipala;
• Rullo compattatore
• Rullo vibrante a mano;
• Rullo a mano;
• Caldaia semovente;
Rischi risultanti
• Contatti con le attrezzature ed o ,ezzo;
• Danni da rumore all’apparato uditivo;
• Lesioni da contatto con le macchine operatrici;
• Danni per l’elevate vibrazioni;
• Ustioni per vapori e contatto con emulsione bituminosa;
• Danni all’apparato respiratorio per l’inalazione di polveri e vapori;
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Vietare l’avvicinamento alle macchine a tutti colore che non siano addetti a tali lavori.
• Segnalare la zona interessata all’operazione.
• Vietare la presenza di persone nelle manovre di retromarcia.
• Usare i D.P.I. (guanti imbottiti) e impugnature antivibranti, nell’uso del rullo vibrante.
• Usare idonei D.P.I. quali maschere e filtri.
D.P.I. da utilizzare
• Guanti;
• Mascherine;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile;
• Occhiali
• Otoprotettori.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
Requisiti di idoneità personale
• Adibire alla lavorazione personale qualificato;
• Fornire le istruzioni relative alle specifiche procedure da adottare in cantiere.
La ditta dovrà dimostrare con idonea certificazione, di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori, prevista dal D.Lgls 626/94.
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Scheda n. C1 fino C3 compresa
NON UTILIZZATA
Scheda n. C4
Categoria di lavoro
CALCESTRUZZI, OPERE IN C.A., MURATURE
Descrizione
Installazione ed uso della betoniera a bicchiere per il confezionamento del calcestruzzo in
cantiere.
Attrezzature necessarie
• Betoniera;
• Attrezzi di uso comune;
Rischi risultanti
• Elettrocuzione;
• Lesioni all’operatore per azionamenti accidentali dei comandi o per riaccensione della
macchina dopo un’interruzione di alimentazione;
• Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da
cemento;
• Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso della betoniera
possibili danni a carico dell’apparato udivo;
• Caduta di materiale dall’alto sulla postazione di lavoro durante la movimentazione di
materiale in cantiere;
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Il posto di manovra deve essere sistemato in posizione tale da consentire una perfetta e
totale visibilità di tutte quelle parti dalle quali si determini il movimento.
Gli organi di comando debbono essere facilmente raggiungibili dall’operatore e se sono
conformati a leva devono essere provvisti di blocco meccanico o elettromeccanico nella
posizione O. Per gli organi di comando a pedale, in luogo del dispositivo di cui sopra, è
sufficiente la protezione al di sopra e ai lati del pedale.
Gli organi di comando per il movimento della benna di caricamento, costituiti da leve e
pulsanti, devono essere del tipo ad uomo presente: tali leve o pulsanti devono essere
provvisti di ritorno automatico nella posizione di arresto.
Nelle betoniere a vasca ribaltabile il volante che comanda il ribaltamento del bicchiere
deve avere i raggi accecati nei punti nei quali esista il pericolo di tranciamento.
Le pulegge, le cinghie, i volani, gli ingranaggi ed altri organi analoghi destinati a
trasmettere movimento devono essere protetti contro il contatto accidentale mediante
l’applicazione di idonee protezioni. Lo sportello delle betoniere a bicchiere non costituisce
protezione degli organi di trasmissione.
I denti della corona dentata applicata alla vasca debbono essere completamente protetti
con apposito carter.
Il pignone che trasmette la rotazione dal motore alla vasca deve essere protetto da
apposito carter (rif. Circ. Min. Lavoro 17/11/1980 n. 103).
Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi e del posto di caricamento e
sollevamento dei materiali vengono impastati calcestruzzi, si deve costruire un solido
impalcato sovrastante, ad altezza non maggiore a m 3,0 da terra, a protezione contro la
caduta di materiali (rif. D.P.R. 164/56 art. 9).
Le macchine impastatrice devono essere munite di coperchio totale o parziale atto ad
evitare che il lavoratore possa comunque venire a contatto con gli organi lavoratori in
moto. Le protezioni di cui al comma precedente devono essere provviste di dispositivo di
blocco previsto all’art. 72 (rif. D.P.R. 547/55 art. 97).
Gli apparecchi di protezione amovibili degli organi lavoratori, ... , quando sia tecnicamente
possibile e si tratti di eliminare un rischio grave e specifico, devono essere provvisti di
dispositivo di blocco collegato con gli organi di messa in moto tale che:
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33
a) impedisca di rimuovere o aprire il riparo quando la macchina è in moto, o provochi
l’arresto all’atto della rimozione o dell’apertura del riparo;
b) non consenta l’avviamento della macchina se il riparo non è nella posizione di chiusura
(rif. D.P.R. 547/55 art. 72).
Gli alberi, le pulegge, le cinghie, ... e tutti gli altri organi o elementi di trasmissione devono
essere protetti ogni qualvolta possono costituire un pericolo (rif. D.P.R. 547/55 art. 55).
E’ vietato pulire, oleare, ingrassare, compiere operazioni di riparazione o registrazione su
organi in moto. Di tali rischi devono essere informati i lavoratori mediante avvisi
chiaramente visibili (rif. D.P.R. 547/55 artt. 48 e 49).
EQUIPAGGIAMENTO ELETTRICO
Il grado di protezione minimo per tutti i componenti elettrici non deve essere inferiore a IP
44 secondo la classificazione CEI-UNEL. Per le macchine che presentano
apparecchiature elettriche che possono essere soggette a getti d’acqua in pressione, il
grado di protezione deve corrispondere a IP 55. Il grado di protezione deve essere
indicato dal costruttore in modo indelebile su ogni macchina, apparecchio o componente
destinato all’equipaggiamento delle betoniere.
Tutti i collegamenti elettrici devono essere realizzati in modo da evitare qualsiasi pericolo
di contatti accidentali con le parti in tensione.
Le prese devono essere munite di un dispositivo di ritenuta che eviti il disinnesco
accidentale della spina. Non sono ammesse prese a spina mobile (prolunghe).
Le prese devono essere provviste di polo di terra ed essere tali che all’atto dell’innesto il
contatto di terra si stabilisca prima di quello di fase e all’atto del disinnesto l’interruzione
si verifichi dopo quella dei contatti di fase.
Tutti i circuiti componenti l’equipaggiamento elettrico devono essere protetti contro i corto
circuiti.
Le carcasse metalliche delle apparecchiature elettriche devono essere munite di morsetto
di terra contraddistinto dal simbolo elettrico di terra. Deve essere assicurata continuità
elettrica mediante conduttore di rame di sezione adeguata tra le parti metalliche che
possono creare una tensione e tra queste ed il conduttore di terra.
Ogni motore deve essere fornito di apposita targa recante, a caratteri indelebili e
resistenti, i seguenti dati:
nome del costruttore, tipo di servizio, tensione nominale, corrente nominale, tipo della
corrente, frequenza nominale, numero fasi, velocità nominale, fattore di potenza, classe
d’isolamento, collegamento delle fasi, condizioni ambientali d’impiego, grado di
protezione, anno di costruzione.
Ciascuna macchina deve essere dotata di istruzioni comprendenti: schema di
installazione e relative informazioni necessarie, istruzioni sulle operazioni di
manutenzione, schema dei circuiti elettrici, dichiarazione di stabilità al ribaltamento della
macchina (rif. Circ. Min. Lavoro 127/11/1980 n. 103).
Misure di sicurezza e tutela della salute
E’ vietato rimuovere anche temporaneamente le protezioni dalla macchina durante la
lavorazione per evitare contatti con organi in movimento. Gli organi di comando devono
essere facilmente raggiungibili dall’utilizzatore.
L’interruttore riporta due pulsanti per il comando della stessa: il primo per l’avviamento
della macchina (verde), il secondo, per l’arresto (rosso).
Entrambi debbono essere ricoperti da un involucro di materiale trasparente non rigido che
li protegga da acqua e calcestruzzo e nello stesso tempo li renda visibili e raggiungibili.
E’ consigliato l’uso di betoniere dotate di bobina di sgancio in mancanza di corrente al fine
di evitare, dopo un’interruzione dell’alimentazione stessa, l’avviamento incontrollato della
macchina.
L’operatore dovrà verificare prima dell’uso la presenza e l’efficienza della protezione
sovrastante il posto di lavoro e l’integrità dei collegamenti elettrici e di messa a terra
relativamente alle parti visibili.
L’operatore dovrà evitare durante l’uso ogni operazione di manutenzione sugli organi in
movimento. L’operatore dovrà dopo l’uso della macchina accertarsi di aver tolto la
tensione al macchinario e al quadro generale di alimentazione.
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
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D.P.I. da utilizzare
• Casco;
• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile;
• Idonei otoprotettori da utilizzare in caso di esposizione prolungata.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
Requisiti di idoneità personale
• I lavoratori la cui esposizione quotidiana al rumore supera 85 dBA, indipendentemente
dall’uso di otoprotettori, sono sottoposti a controllo sanitario. Gli intervalli delle visite
mediche, stabilite dal medico competente, non possono essere superiori ad un anno
per i lavoratori la cui esposizione quotidiana superi i 90 dBA, a due anni per i lavoratori
la cui esposizione quotidiana tra 85 e 90 dBA.
• Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana sia compresa
tra 80 e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta ed il medico
competente ne confermi l’opportunità (rif. D.Lgs. n. 277/91 art. 44).
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Scheda n. C5
Categoria di lavoro
CALCESTRUZZI, OPERE IN C.A., MURATURE
Descrizione
Lavorazione del ferro da cemento armato mediante l’installazione ed uso di macchine
piegaferro
Attrezzature necessarie
Macchina piegaferri e macchina tagliaferri.
Rischi risultanti
• Lesioni per l’operatore per caduta di materiali dall’alto sulla postazione di lavoro.
• Contatto delle mani dello operatore con le parti in movimento del piano di lavoro con
lesioni
• Lesioni agli arti inferiori a causa di ferite da spezzoni di tondino.
• Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti proiettati durante la lavorazione
• Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso della macchina:
possibili danni a carico dell’apparato uditivo
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi e del posto di sollevamento dei materiali
vengono eseguite operazioni a carattere continuativo, si deve costruire un solido
impalcato sovrastante, ad altezza non maggiore di m 3,0 da terra, a protezione contro la
caduta di materiali (rif. D.P.R. 164/56 art. 9).
Le parti metalliche degli impianti ad alta tensione, soggette a contatto delle persone e che
per difetto d’isolamento o per altre cause potrebbero trovarsi sotto tensione, devono
essere collegate a terra (rif. D.P.R. 547/55 art 271). Gli alberi, le pulegge, le cinghie e tutti
gli altri organi o elementi di trasmissione devono essere protetti ogni qualvolta possono
costituire un pericolo (rif. D.P.R. 547/55 art. 55).
Le cesoie a ghigliottina mosse da motore debbono essere provviste di dispositivo atto ad
impedire che le mani od altre parti del corpo dei lavoratori addetti possano comunque
essere offesi dalla lama, a meno che non siano munite di alimentatore automatico o
meccanico che non richieda l’introduzione delle mani o altre parti del corpo nella zona di
pericolo (rif. D.P.R. 547/55 art. 120).
Misure di sicurezza e tutela della salute
POSTO DI MANOVRA
La posa in opera della macchina deve essere effettuata in modo che le condutture non
risultino danneggiate. Essa va realizzata per quanto possibile fuori dalle vie di transito ed
in modo da evitare sforzi meccanici e danneggiamenti.
Prima dell’uso: verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di quelli di terra, nonché
l’integrità dell’isolamento delle parti elettriche in genere; verificare che il cavo di
alimentazione non intralci le operazioni di lavorazione del ferro; verificare l’integrità delle
protezioni degli organi di trasmissione (pulegge, cinghie, ingranaggi, ..); verificare il buon
funzionamento della macchina e dispositivo d’arresto.
LAVORAZIONE
Durante l’uso: tenere le mani distanti dagli organi lavoratori della macchina, nell’eseguire i
tagli di piccoli pezzi usare attrezzi speciali; durante il taglio con la troncatrice tenersi fuori
della traiettoria di taglio. Dopo l’uso: togliere la corrente da tutte le macchine e quelli posti
sui quadri generali di alimentazione; verificare che il materiale lavorato o da lavorare non
sia venuto a contatto con i conduttori elettrici; pulire le macchine ed eventualmente
procedere alla lubrificazione.
Rimanere a dovuta distanza durante l’uso della cesoia. Piegare il ferro solo dopo averlo
tagliato della lunghezza voluta. I dispositivi di avviamento a pulsante devono essere
provvisti di idonea simbologia e/o colorazione che li renda individuabili; i dispositivi di
comando a pulsante e pedale devono inoltre essere dotati di sistemi che ne evitino
l’azionamento accidentale. I dispositivi di comando dovranno essere del tipo ad uomo
presente nel caso in cui non è prevista la protezione degli organi lavoratori.
ORGANI LAVORATORI
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L’ISPESL consiglia di dotare il piano di lavoro di un riparo incernierato e provvisto di
dispositivo di interblocco a protezione del perno piegante, del perno centrale e
dell’elemento di riscontro; il riparo è costituito da materiale resistente che permette la
visibilità degli organi lavoratori. Il dispositivo di interblocco collegato alla messa in moto
della macchina provoca l’arresto del funzionamento all’atto dell’apertura del riparo e non
consente il suo avviamento se il riparo non è nella posizione di chiuso.
IMPIANTO ELETTRICO
La macchina deve essere protetta contro i contatti indiretti con interruzione automatica dei
circuiti di alimentazione. Ogni elemento dovrà presentare un grado di protezione non
inferiore a IP 44. L’interruttore di alimentazione deve essere dotato di dispositivo che
impedisca il riavviamento automatico della macchina dopo una disattivazione dovuta a
mancanza di tensione. La macchina deve essere munita di un dispositivo di comando che
consente di arrestare, in funzione dei rischi esistenti, tutti gli elementi mobili della
macchina. Lo sblocco di tale dispositivo di arresto deve essere possibile solo con
apposita manovra che non deve riavviare la macchina, ma soltanto autorizzarne la
rimessa in funzione.
D.P.I. da utilizzare
• Occhiali di protezione contro la proiezione di schegge
• Otoprotettori per le lavorazioni che comportino prolungata esposizione.Casco;
• Casco;
• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile;
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Note ed osservazioni
I lavoratori la cui esposizione quotidiana al rumore supera 85 dBA, indipendentemente
dall’uso di otoprotettori, sono sottoposti a controllo sanitario. Gli intervalli delle visite
mediche, stabilite dal medico competente, non possono essere superiori ad un anno per i
lavoratori la cui esposizione quotidiana superi i 90 dBA, a due anni per i lavoratori la cui
esposizione quotidiana tra 85 e 90 dBA.
Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana sia compresa tra
80 e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta ed il medico competente
ne confermi l’opportunità (rif. D.Lgs. n. 277/91 art. 44)
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
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Scheda n. E1
NON UTILIZZATA
Scheda n. E2
Categoria di lavoro
FOGNATURE
Descrizione
Posa di pozzetti prefabbricati - telai e chiusini.
Attrezzature
• Pala
• Badile
• Carriola
• Mezzo di movimentazione degli elementi.
Rischi risultanti
• Contatto con le attrezzature.
• contatto con il mezzo e con il carico.
• Polveri.
• Caduta di personale nello scavo.
• Franamento della parete dello scavo.
• Caduta di materiali nello scavo.
• Contatto con i leganti cementizi.
• Movimentazione manuale dei carichi.
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Fornire idonei dispositivi di protezione individuale (guanti e calzature antinfortunistiche)
con informazioni sull’uso.
• Vietare lo stazionamento di persone nel raggio di azione del mezzo . Predisporre
sistemi che consentano la guida del carico a distanza di sicurezza (funi o aste)
impartendo disposizioni agli addetti. Esporre le norme per l’imbracatura dei carichi.
Fornire idonei dispositivi di protezione individuale (guanti, casco e calzature di
sicurezza) informazioni all’uso.
• Allestire parapetti o sbarramenti perimetralmente ai cigli e sul bordo dello scavo.
Predisporre scale a pioli per la salita e la discesa.
• Oltre m. 1,50 di profondità allestire armature delle pareti se non offrono sufficienti
garanzie di stabilità. Per profondità inferiori a m 1,50 valutare in ogni modo l’eventuale
necessità di armare le pareti dello scavo, non solo riguardo alla natura del terreno, ma
anche alla posizione lavorativa di coloro che devono operare sul fondo. Fornire idonei
dispositivi di protezione individuale (casco e calzature di sicurezza) con relative
informazioni per l’uso.
• Vietare il deposito di materiali di qualsiasi natura in prossimità dei cigli dello scavo.
Fornire idonei dispositivi di protezione individuale (casco e calzature di sicurezza) con
informazioni all’uso.
• Per movimentare carichi ingombranti e/o pesanti far usare attrezzature meccaniche.
Nei casi di movimentazione manuale dei carichi, impartire agli addetti le istruzioni
necessarie affinché assumano delle posizioni corrette; non movimentare mai carichi
superiori a 30 Kg.
D.P.I. da utilizzare
• Casco
• Guanti
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile.
• Occhiali di protezione
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
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Operaio specializzato, operaio comune.
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Requisiti di idoneità personale
• Adibire alla lavorazione personale qualificato;
• Fornire le istruzioni relative alle specifiche procedure da adottare in cantiere.
La ditta dovrà dimostrare con idonea certificazione, di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori, prevista dal D.Lgls 626/94.
Il nastro di segnalazione deve essere collocato adeguatamente arretrato dal ciglio dello
scavo. Le scale a mano devono essere vincolate, i montanti devono sporgere per almeno
un metro oltre il ciglio ed i pioli non devono aderire al terreno.
Le eventuali tavole d’armatura devono sporgere almeno 30 cm oltre il bordo.
Il tipo d’armatura ed il metodo di posa devono essere progettati in relazione alla profondità
dello scavo per non esporre i lavoratori al rischio di seppellimento.
Per i lavori eseguiti in presenza di traffico stradale seguire le indicazioni dettate dal Codice
della strada.
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Scheda n. F1 fino F4
NON UTILIZZATO
Scheda n. F5
Categoria di lavoro
OPERE VARIE
Descrizione
Opere da fabbro.
Attrezzature necessarie
• Montacarichi;
• bombole di ossigeno e di acetilene;
• Cannello ossiacetilenico, o saldatrice elettrica;
• Martello elettrico;
• Smerigliatrice, flessibile portatile;
• Utensili di uso corrente;
Rischi risultanti
• Lesioni dorso lombari causate da sollevamento di carichi eccessivi;
• Ustioni;
• Incendio di gas;
• Inalazione di vapori da saldatura;
• Schiacciamento di mani e piedi;
• Abrasioni e tagli alle mani;
• Irraggiamento agli occhi;
• Elettrocuzione;
• Proiezioni di schegge;
• Lesioni all’apparato uditivo a causa del rumore.
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Evitare di sollevare manualmente carichi di peso superiore a 30 Kg;
• Controllare che il carico sollevato non superi la portata del montacarichi;
• Mantenere le bombole su apposito carrello; riporle in luogo protetto a fine lavoro;
• Posizionare i cavi elettrici in modo da evitare danni per certi o usura meccanica ed in
modo che non costituiscano intralcio;
• L’alimentazione elettrica delle macchine dovrà essere fornita da regolare quadro
elettrico tramite cavi elettrici, rispondenti a norma CEE;
• Dopo l’uso delle macchine elettriche togliere tensione e togliere l’allacciamento al
quadro elettrico riponendo i cavi;
• Gli strumenti elettrici portatili devono essere alimentati tramite trasformatore di
isolamento ed a tensione non superiore a 50 volt verso terra.
D.P.I. da utilizzare
• Guanti;
• Scarpe antinfortunistiche;
• Occhiali schermo protettivi;
• Grembiule protettivo;
• Tuta.
• Otoprotettori.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio qualificato, operaio comune.
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Requisiti di idoneità personale
• Adibire alla lavorazione personale qualificato;
• Fornire le istruzioni relative alle specifiche procedure da adottare in cantiere.
La ditta dovrà dimostrare con idonea certificazione, di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori, prevista dal D.Lgls 626/94.
Note ed osservazioni
• Per le prescrizioni per la saldatura ossiacetilenica vedi scheda A9.
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Scheda n. G1
NON UTILIZZATO
Scheda n. H1
Categoria di lavoro
IMPIANTO ELETTRICO
Descrizione
Realizzazione impianto elettrico, quadri.
Attrezzature necessarie
• cavi elettrici, canalizzazioni scatole di derivazione;
• morsetti vari e nastro isolante.
• trabattello su ruote;
• utensili a mano;
• gru.
• cestello
Rischi risultanti
• Caduta dall’alto: per attività eseguite ad altezza superiore ai 2 metri dovrà essere
utilizzato idoneo trabattello su ruote (ai sensi della normativa vigente), completamente
montato (completo in particolare delle protezioni laterali), e solo dopo il bloccaggio
delle ruote. La movimentazione del trabattello potrà essere effettuata solo in assenza
di lavoratori a bordo dello stesso. L’accesso al trabattello dovrà avvenire utilizzando le
salite predisposte dal costruttore e in alcun modo dovranno essere effettuate attività
sporgendosi dalle protezioni perimetrali.
Prima dell’inizio delle attività lavorative assicurarsi della stabilità e complanarietà del
piano di appoggio del trabattello.
• Caduta materiali dall’alto: In occasione del montaggio di materiali gravosi delimitare e
segnalare l’area interessata.
− Mantenere gli utensili in apposite guaine quando non utilizzati.
− Utilizzare idonei D.P.I. (scarpe antinfortuni e casco).
• Ferite dovute al maneggio di materiali ed utensili
− Utilizzare utensili idonei ed in modo conforme.
− Utilizzare idonei D.P.I. (guanti antinfortuni)
• Folgorazione per contatto con parti in tensione delle apparecchiature elettroalimentate
− Utilizzare apparecchi portatili idonei (omologati dal marchio comunitario CE), in
maniera conforme (così come previsto dal costruttore sul libretto istruzioni) e senza
rimuovere o alterare in aclun modo i dispositivi di sicurezza predisposti.
− Assicurarsi della conformità di prese e spine di alimentazione con le prescrizioni di
legge relative alle condizioni del cantiere edile.
− Non utilizzare utensili elettrici a tensione superiore a 50V. in luoghi “conduttori
ristretti” (locali aventi pareti metalliche) o in particolari condizioni di contesto (locali
fortemente umidi o in presenza di acqua).
PRINCIPALI NORMATIVE A RIFERIMENTO
Trabattello su ruote
Utensili e attrezzature
- D.P.R. 164/56
− Circolare n.
24.02.1982
− D.Lgs 626/94
− D.L. 459/96
24
del
- D.P.R. 547/55
− D.M. 20.11.1968
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43
− Norma CEI 64-8/4
− D.Lgs 626/94
− D.L. 459/96
D.P.I.
- D.L. 475/92
- D.Lgs 626/94
- D.Lgs 10/01/1997.
• Requisiti di idoneità personale
I requisiti di idoneità personale necessari allo svolgimento delle lavorazioni che si
effettueranno in cantiere sono i seguenti:
⇒ Alla lavorazione dovrà essere addetto il solo personale esperto ed addestrato.
⇒ La ditta appaltatrice deve produrre certificazione di avere effettuato sufficienti e idonei
corsi di formazione, informazione e addestramento, in tema di sicurezza di lavori
impiantistici, tali da poter sopperire, con la professionalità, al rischio residuo di
cantiere.
⇒ Il montaggio dei quadri deve avvenire sotto controllo della Direzione dei lavori o del
Coordinatore della sicurezza. In fase di esecuzione. Attenersi in modo scrupoloso a
quanto specificato nel capitolato speciale di appalto.
⇒ Ogni realizzazione dovrà avvenire nel rispetto delle norme CEI.
• Eventuali interventi di manutenzione
Le attrezzature devono essere oggetto di manutenzione, al fine di garantire un buono
stato di sicurezza e di efficienza.
Degli interventi di manutenzione la ditta appaltatrice dovrà fornire, al coordinatore per
l’esecuzione, adeguata e periodica informazione.
D.P.I. da utilizzare
• Elmetto
• Guanti
• Scarpe antinfortunistiche
• Occhiali
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio qualificato, operaio comune.
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44
Scheda n. H2
Categoria di lavoro
IMPIANTO ELETTRICO
Descrizione
Installazione corpi illuminanti;
Attività:
− movimentazione e accatastamento materiali;
− fissaggio pendinature a soffitto o degli elementi di ancoraggio a parete;
− montaggio corpi illuminanti;
− chiusura cassette di derivazione e punti presa - utenze.
Materiali utilizzati:
− corpi illuminanti;
− viti;
− scatole e coperchi dei punti presa - utenze.
Attrezzature necessarie:
− trabattello su ruote;
− attrezzature portatili elettroalimentate;
− utensili a mano;
− eventuale autogrù con cestello (per l’uso vedi scheda n.T3)
Rischi risultanti
• Caduta dall’alto: per attività eseguite ad altezza superiore ai 2 metri dovrà essere
utilizzato idoneo trabattello su ruote (ai sensi della normativa vigente), completamente
montato (completo in particolare delle protezioni laterali), e solo dopo il bloccaggio
delle ruote. La movimentazione del trabattello potrà essere effettuata solo in assenza
di lavoratori a bordo dello stesso. L’accesso al trabattello dovrà avvenire utilizzando le
salite predisposte dal costruttore e in alcun modo dovranno essere effettuate attività
sporgendosi dalle protezioni perimetrali.
Prima dell’inizio delle attività lavorative assicurarsi della stabilità e complanarietà del
piano di appoggio del trabattello.
• Caduta materiali dall’alto
− Mantenere gli utensili in apposite guaine quando non utilizzati.
− Utilizzare idonei D.P.I. (scarpe antinfortuni e casco).
• Folgorazione per contatto con parti in tensione delle apparecchiature elettroalimentate
− Utilizzare apparecchi portatili idonei (omologati dal marchio comunitario CE), in
maniera conforme (così come previsto dal costruttore sul libretto istruzioni) e senza
rimuovere o alterare in aclun modo i dispositivi di sicurezza predisposti.
− Assicurarsi della conformità di prese e spine di alimentazione con le prescrizioni di
legge relative alle condizioni del cantiere edile.
− Non utilizzare utensili elettrici a tensione superiore a 50V. in luoghi “conduttori
ristretti” (locali aventi pareti metalliche) o in particolari condizioni di contesto (locali
fortemente umidi o in presenza di acqua).
Ferite dovute al maneggio di materiali ed utensili.
− Utilizzare utensili idonei ed in modo conforme.
− Utilizzare idonei D.P.I. (guanti antinfortuni)
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PRINCIPALI NORMATIVE A RIFERIMENTO
Trabattello su ruote
- D.P.R. 164/56
− Circolare n.
24.02.1982
− D.Lgs 626/94
− D.L. 459/96
24
Utensili e attrezzature
−
−
−
−
D.P.I.
- D.L. 475/92
- D.Lgs 626/94
- D.Lgs 10/01/1997.
del
D.P.R. 547/55
D.M. 20.11.1968
Norma CEI 64-8/4
D.Lgs 626/94
D.L. 459/96
• Requisiti di idoneità personale
I requisiti di idoneità personale necessari allo svolgimento delle lavorazioni che si
effettueranno in cantiere sono i seguenti:
⇒ Adibire alla lavorazione personale qualificato.
⇒ Fornire istruzioni circa le specifiche procedure da attuare nel cantiere;
⇒ La ditta dovrà dimostrare con apposita certificazione, lo svolgimento delle attività di
informazione e formazione previste dal D.Lvo 626/94
• Manutenzione e revisione
Le attrezzature devono essere periodicamente revisionate al fine di garantire
tempestivamente gli eventuali interventi di manutenzione.
Degli interventi di manutenzione la ditta appaltatrice dovrà fornire, al coordinatore per
l’esecuzione, adeguata e periodica informazione.
D.P.I. da utilizzare
• Elmetto
• Guanti
• Scarpe antinfortunistiche
• Occhiali
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio qualificato, operaio comune.
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
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Scheda n. I1
NON UTILIZZATO
Scheda n. S.1
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA DI SCORRIMENTO CON
LAVORI LATO CARREGGIATA
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana a scorrimento veloce.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: lato carreggiata
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: maggiore di 6,50 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): maggiore di 3,25 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): La larghezza non
modificata dai lavori
Note: nessuna
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere. Il numero minimo è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei lavori, andranno
posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h.
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale andrà posizionato il segnale di
VIA LIBERA.
Note: nessuna.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si deve predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
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• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa,
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Nel caso in cui sia consentito il passaggio dei pedoni sul marciapiede, il margine
longitudinale prospiciente la circolazione dovrà essere evidenziato mediante lampade
a luce rossa fissa e dispositivi rifrangenti opportunamente intervallati. Per maggiori
ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità a quelle indicate.
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Scheda n. S.2
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA DI SCORRIMENTO CON
LAVORI LATO CARREGGIATA
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana a scorrimento veloce.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: lato carreggiata
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: maggiore di 6,50 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): maggiore di 2,75 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): maggiore di 3,25
Note: La larghezza della corsia non permette di continuare la circolazione senza
interessare l’altra corsia di marcia. La larghezza della carreggiata libera consente la
realizzazione di due crosie di marcia temporanee.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere. Il numero minimo è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei lavori, andranno
posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h.
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
La divisione tra le due corsie di marcia temporanee sarà realizzata mediante l’utilizzo di
CONI di dimensioni idonee.
Note: nessuna.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
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• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa,
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità a quelle indicate.
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Scheda n. S.3
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA DI SCORRIMENTO CON
LAVORI LATO CARREGGIATA E TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI O
MOVIERI.
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana a scorrimento veloce.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: lato carreggiata
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: minore di 6,50 m, maggiore di 3,25 m.
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): chiusa
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): Larghezza non
modificata dai lavori.
Note: La larghezza della carreggiata libera richiede l’istituzione di un transito alternato.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA
•
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere. Il numero minimo è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei lavori, andranno
posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h.
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Segnale DIRITTO DI PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Note: nessuna.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
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51
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa,
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: In relazione alla durata dei lavori, alle condizioni di
traffico e alla visibilità del cantiere, il TRANSITO ALTERNATO A VISTA sopra descritto
potrà essere sostituito con una delle seguenti modalità:
•
TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI: per i dettagli di questo
si rimanda alla scheda tipo “SEMAFORI”;
•
TRANSITO ALTERNATO DA MOVIERI: per i dettagli di questo si
rimanda alla scheda tipo “MOVIERI”.
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52
Scheda n. S.4
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA DI SCORRIMENTO CON
LAVORI AL CENTRO DELLA CORSIA
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: extraurbana o urbana a scorrimento veloce.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: centro di una corsia.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: -Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): maggiore di 3,25 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): larghezza non
modificata dai lavori.
Note: nessuna.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
Lato destro della corsia
•
•
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A SINISTRA
Sul lato sinistro della corsia
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A DESTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere. Il numero minimo è di 3 segnali.
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei lavori, andranno
posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
•
Sul lato destro della corsia in prossimità dello sbarramento sarà opportuno sistemare
un segnale di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A DESTRA per evidenziare l’approccio
al cantiere.
Note: nessuna.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
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53
• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
DESTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa,
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità oltre a quelle
indicate.
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54
Scheda n. S.5
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA DI SCORRIMENTO CON
LAVORI AL CENTRO DELLA CARREGGIATA
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana a scorrimento veloce.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: centro della carreggiata.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: -Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): maggiore di 3,25 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): maggiore di 3,25
m.
Note: il traffico che scorre in una corsia di marcia non interessa quello presente sull’altra.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Il cantiere è simmetrico: per questo motivo sulle due
corsie di marcia sarà posizionata la stessa segnaletica. In ordine di avvicinamento allo
stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
Lato destro della corsia
•
•
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A SINISTRA
Sul lato sinistro della corsia
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A DESTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere. Il numero minimo è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Note: nessuna.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
DESTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa,
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
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Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità oltre a quelle
indicate.
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Scheda n. S.6
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA DI SCORRIMENTO CON
LAVORI AL LATO CARREGGITA E TRANSITO ALTERNATO A MEZZO OBBLIGATO
SEMAFORI O MOVIERI.
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana a scorrimento veloce.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: lato carreggiata.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: minore di 3,25 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): chiusa
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): larghezza non
modificata dai lavori.
Note: quando possibile si dovrà optare per la chiusura completa della strada.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: In caso di chiusura della strada:
•
Segnale LAVORI integrato con il pannello DISTANZA riportante l’indicazione della
distanza del cantiere; questa distanza sarà espressa in metri o chilometri
•
Segnale DIVIETO DI TRANSITO, integrato della dicitura eventuale del tipo di traffico
che viene comunque consentito fino all’inizio del cantiere (es.: eccetto i residenti)
•
In prossimità del cantiere si provvederà a posizionare il segnale LAVORI
•
Lo sbarramento del cantiere avverrà mediante opportuna delimitazione con
BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da valutare in sede di valutazione del
rischio.
Qualora possa rimanere una corsia aperta di larghezza ridotta comunque
inferiore a quella minima prevista dal Codice della Strada si potrà
prevedere il posizionamento di un transito alternato, in questo caso si
procederà nel seguente modo:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
In prossimità delle prime intersezioni a monte e a valle che permettono una
opportuna deviazione del traffico, si posizioneranno i seguenti segnali:
Segnale LAVORI integrato con il pannello DISTANZA riportante l’indicazione della
distanza del cantiere; questa distanza sarà espressa in metri o chilometri
Segnale TRANSITO VIETATO AI VEICOLI AVENTI LARGHEZZA SUPERIORE A…,
integrato con il pannello DISTANZA riportante l’indicazione della distanza del
cantiere; questa distanza sarà espressa in metri o chilometri.
Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine di avvicinamento allo stesso,
saranno posizionati i seguenti cartelli:
Segnale LAVORI.
distanza del cantiere; questa distanza sarà espressa in metri o chilometri
Segnale TRANSITO VIETATO AI VEICOLI AVENTI LARGHEZZA SUPERIORE A…,
integrato con il pannello DISTANZA riportante l’indicazione della distanza del
cantiere; questa distanza sarà espressa in metri o chilometri.
Segnale DIVIETO DI SORPASSO.
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 10 Km/h
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI.
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere. Il numero minimo è di 3 segnali.
Segnale TRANSITO VIETATO AI VEICOLI AVENTI LARGHEZZA SUPERIORE A…,
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57
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera opposta:
Sul lato destro della corsia in ordine di avvicinamento al cantiere saranno posti i seguenti
segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale TRANSITO VIETATO AI VEICOLI AVENTI LARGHEZZA SUPERIORE A…,
integrato con il pannello DISTANZA riportante l’indicazione della distanza del
cantiere; questa distanza sarà espressa in metri o chilometri.
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 50 Km/h
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 10 Km/h
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A SINISTRA
•
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI.
•
Segnale TRANSITO VIETATO AI VEICOLI AVENTI LARGHEZZA SUPERIORE A…,
in prossimità dell’inizio della strettoia
Sul lato sinistro della strada in prossimità del cantiere:
•
Segnale di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A DESTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testata del cantiere.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Note: In caso di chiusura, in prossimità delle intersezioni è bene posizionare anche un
cartello riportante al dicitura di “Strada chiusa”.
Nel caso in cui le intersezioni siano troppo vicine al cantiere si dovrà presegnalare
ulteriormente i lavori, se necessario anche alcuni chilometri prima dello stesso.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• In caso di chiusura della strada, gli sbarramenti saranno muniti di lampade a luce
rossa fissa.
• In caso di transito alternato, gli sbarramenti obliqui costituiti dai cartelli di PASSAGGIO
OBBLIGATORIO A SINISTRA e PASSAGGIO OBBLIGATORIO A DESTRA saranno
integrati con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa.
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Nel caso in cui sia consentito il passaggio dei pedoni, il margine longitudinale
prospiciente la circolazione dovrà essere evidenziato mediante lampade a luce rossa
fissa e dispositivi rifrangenti opportunamente intervallati.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
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Regolamentazione della circolazione: In relazione alla durata dei lavori, alle condizioni di
traffico e alla visibilità del cantiere, il TRANSITO ALTERNATO A VISTA sopra descritto
potrà essere sostituito con una delle due seguenti modalità:
• TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI: per i dettagli di questo si rimanda
alla scheda tipo “SEMAFORI”
• TRANSITO ALTERNATO DA MOVIERI: per i dettagli di questo si rimanda alla
scheda tipo “MOVIERI”.
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Scheda n. S.9
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI STRADALE URBANA CON LAVORI AL LATO
CARREGGIATA.
NON APPLICABILE SULLA TANGENZIALE
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: lato carreggiata.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: maggiore di 5,60 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): maggiore 2,75 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): larghezza non
modificata dai lavori.
Note: la larghezza della corsia libera dal cantiere permette di continuare la circolazione
senza interessare l’altra corsia di marcia.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: Per la protezione dei pedoni si è ipotizzata la possibilità di farli
agevolmente passare sull’altro lato della strada. Per la chiusura del marciapiede si
utilizzerà una barriera normale integrata dal cartello che indica ai pedoni di passare
sull’altro lato della strada.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA.
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testa del cantiere. Il numero minino è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei
lavori, andranno posizionati i seguenti cartelli:
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Note: E’ sempre da preferire l’ipotesi che i pedoni possano continuare a circolare sul
marciapiede provvedendo ad una maggiore protezione dai rischi del cantiere, anche
attraverso l’utilizzo di una recinzione fissa di altezza adeguata.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si deve predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
60
• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa.
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Nel caso in cui sia consentito il passaggio dei pedoni, il margine longitudinale
prospiciente la circolazione dovrà essere evidenziato mediante lampade a luce rossa
fissa e dispositivi rifrangenti opportunamente intervallati.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità oltre a quelle
indicate.
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
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Scheda n. S.10
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA CON LAVORI LATO
CARREGGITA E CHIUSURA DELLA CORSIA INTERESSATA
NON APPLICABILE SULLA TANGENZIALE
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere: lato carreggiata.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: minore di 5,60 m, maggiore di 2,75 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere): chiusa
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): larghezza non
modificata dai lavori.
Note: la larghezza di 2,75 m può essere ridotta a 2,50m nel caso in cui sia interdetto il
passaggio di traffico pesante e trasporto pubblico.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: Per la protezione dei pedoni si è ipotizzata la possibilità di farli
agevolmente passare sull’altro lato della strada. Per la chiusura del marciapiede si
utilizzerà una barriera normale integrata dal cartello che indica ai pedoni di passare
sull’altro lato della strada.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA.
•
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI.
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testa del cantiere. Il numero minino è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei
lavori, andranno posizionati i seguenti cartelli:
•
•
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI.
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Note: E’ sempre da preferire l’ipotesi che i pedoni possano continuare a circolare sul
marciapiede provvedendo ad una maggiore protezione dai rischi del cantiere, anche
attraverso l’utilizzo di una recinzione fissa di altezza adeguata.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
62
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna:
• I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
• Lo sbarramento obliquo costituito dai cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
• Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa.
• Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
• Nel caso in cui sia consentito il passaggio dei pedoni, il margine longitudinale
prospiciente la circolazione dovrà essere evidenziato mediante lampade a luce rossa
fissa e dispositivi rifrangenti opportunamente intervallati.
• Per maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI dovranno
essere sostituiti da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale. Per
maggiori ragguagli si rimanda alla scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo riportante le indicazioni previste dal Regolamento di attuazione
del Codice della strada.
Regolamentazione della circolazione: In relazione alla durata dei lavori, alle condizioni di
traffico e alla visibilità del cantiere, il TRANSITO ALTERNATO A VISTA sopra descritto
potrà essere sostituito con una delle due seguenti modalità:
• TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI: per i dettagli di questo si rimanda
alla scheda tipo: “SEMAFORI”.
• TRANSITO ALTERNATO DA MOVIERI: per i dettagli di questo si rimanda alla
scheda tipo “MOVIERI”.
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Scheda n. S.11
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA CON LAVORI
ALL’INTERNO DI UN POZZETTO AL LATO CARREGGIATA
NON APPLICABILE SULLA TANGENZIALE
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana.
Tipo cantiere: lavoro all’interno di un pozzetto
Posizione cantiere: lato carreggiata.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: maggiore di 5,60 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere):maggiore di 2,75 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): larghezza non
modificata dai lavori.
Note: è possibile la presenza di un veicolo di supporto ai lavori all’interno del chiusino.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando la BARRIERA DI
RECINZIONE PER CHIUSINI o altro sistema di protezione che offra delle garanzie di
sicurezza superiori. Tali sistemi andranno individuati mediante valutazione dei rischi a cui
possono trovarsi esposti anche i pedoni.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA.
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testa del cantiere. Il numero minino è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERA DI RECINZIONE o altre delimitazioni
da valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei
lavori, andranno posizionati i seguenti cartelli:
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
•
L’eventuale veicolo di supporto sarà dotato di un cartello di PASSAGGIO
OBBLIGATORIO PER VEICOLI OPERATIVI.
Note: Nessuna
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Non applicabile.
Condizioni di scarsa visibilità: Si dovrà predisporre il cantiere con le seguenti modalità:
•
I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
•
Lo sbarramento obliquo costituto da i cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
•
Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
Comune di Arezzo – Raddoppio della Tangenziale Urbana – MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
64
•
Il margine longitudinale prospiciente la circolazione pedonale dovrà essere
evidenziato mediante lampade a luce fissa e dispositivi rifrangenti opportunamente
intervallati.
Per maggiori ragguagli si rimanda alla Scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore al giorno: in caso di lavori di più giorni, si provvederà a
smantellare il cantiere ogni sera e riattivarlo alla mattina.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Non applicabile.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: Non applicabile.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità oltre a quelle
indicate.
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Scheda n. S.12
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA CON LAVORI
CON VEICOLO OPERATIVO.
NON APPLICABILE SULLA TANGENZIALE
LATO
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana.
Tipo cantiere: lavoro all’interno di un pozzetto
Posizione cantiere: Centro di una corsia
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: minore di 5,60 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere):chiusa
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): larghezza non
modificata dai lavori.
Note: Lavori di durata non superiore ad un giorno.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Protezione dei pedoni: vedi punto precedente.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA.
•
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI.
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testa del cantiere. Il numero minino è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei
lavori, andranno posizionati i seguenti cartelli:
•
•
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO.
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
Segnale DARE PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI.
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
•
Sul veicolo operativo o sarà dotato di un cartello di PASSAGGIO OBBLIGATORIO
PER VEICOLI OPERATIVI nel caso in cui il veicolo proceda a velocità ridotta dovrà
essere dotato di lampeggiante a luce gialla.
Note: Nel caso di lavori su strade di quartiere o locali, nel caso di cantiere mobile costituto
da veicolo operativo, segnalato con il pannello di passaggio obbligatorio e i lampeggianti,
il segnale lavori può essere sostituito con un moviere munito di bandiera.
Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: Non applicabile.
Condizioni di scarsa visibilità: Si dovrà predisporre il cantiere nel seguente modo:
•
I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
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•
Lo sbarramento obliquo costituto da i cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
•
Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa.
•
Per consentire una migliore visibilità del margine longitudinale del cantiere verso la
strada si potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
•
Il mezzo operativo sosterà con le frecce di emergenza accese.
Per maggiori ragguagli si rimanda alla Scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore al giorno: non applicabile.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: non applicabile.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: non applicabile.
Regolamentazione della circolazione: : In relazione alla durata dei lavori, alle condizioni di
traffico e alla visibilità del cantiere, il TRANSITO ALTERNATO A VISTA sopra descritto
potrà essere sostituito con una delle due seguenti modalità:
• TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI: per i dettagli di questo si rimanda
alla scheda tipo: “SEMAFORI”.
• TRANSITO ALTERNATO DA MOVIERI: per i dettagli di questo si rimanda alla
scheda tipo “MOVIERI”.
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Scheda n. S.13
SCHEDA OPERATIVA PER CANTIERI SU STRADA URBANA CON LAVORI AL LATO
CARREGGIATA E OCCUPAZIONE MARCIAPIEDE.
NON APPLICABILE SULLA TANGENZIALE
Caratteristiche dell’intervento
Tipo di strada: urbana.
Tipo cantiere: fisso
Posizione cantiere:occupazione marciapiede e parziale carreggiata.
Caratteristiche strada nella zona dell’intervento: strada diritta
Corsie: n. 2
Sensi di marcia: n. 2
Larghezza carreggiata libera dal cantiere: maggiore di 5,60 m
Larghezza corsia interessata dai lavori (libera dal cantiere):maggiore di 2,75 m
Larghezza corsia non interessata dai lavori (opposta alla precedente): maggiore di 2,75
m.
Note: la larghezza della corsia libera dal cantiere non permette di continuare la
circolazione senza interessare l’altra corsia di marcia. La larghezza della carreggiata
libera consente la realizzazione di due corsie di marcia temporanee.
Misure
Delimitazione del cantiere: il cantiere sarà delimitato utilizzando il sistema più idoneo in
relazione ai rischi presenti all’interno dello stesso e a quelli trasmissibili all’esterno.
Sicuramente risulterà opportuno utilizzare una recinzione fissa di altezza adeguata.
Protezione dei pedoni: la protezione dei pedoni viene attuata mediante realizzazione di un
passaggio protetto realizzato sulla corsia di marcia posta a fronte del cantiere.
Il passaggio avrà larghezza minima di 1 m e sarà protetto verso il lato della circolazione
veicolare mediante idonee barriere.
Quando possibile si dovrà dotare il passaggio protetto di una pedana che porti il piano di
calpestio a livello del marciapiede.
Segnaletica da mettere in opera: Sulla corsia di marcia dove è posto il cantiere, in ordine
di avvicinamento allo stesso, saranno posizionati i seguenti segnali:
•
Segnale LAVORI
•
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
•
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
•
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A DESTRA.
•
Segnale PASSAGGIO OBBLIGATORIO A SINISTRA: di questi segnali ne andrà
posizionato un numero idoneo a realizzare uno sbarramento laterale del margine di
testa del cantiere. Il numero minino è di 3 segnali.
•
Il cantiere sarà delimitato mediante BARRIERE NORMALI o altre delimitazioni da
valutare in sede di valutazione del rischio.
•
In prossimità dell’approccio al passaggio protetto sarà sistemata una BARRIERA DI
DIREZIONALE.
•
La viabilità attorno al cantiere sarà delimitata mediante l’utilizzo di CONI di
dimensioni idonee.
•
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
Sulla corsia libera dal cantiere, in ordine di avvicinamento alla zona dei
lavori, andranno posizionati i seguenti cartelli:
•
•
•
•
•
Segnale LAVORI
Segnale DIVIETO DI SORPASSO
Segnale LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ 30 Km/h.
Segnale STRETTOIA ASIMMETRICA A SINISTRA.
Dopo il cantiere, dove la circolazione tornerà normale, andrà posizionato il segnale
VIA LIBERA.
La divisione tra le due corsie di marcia temporanee sarà realizzata mediante l’utilizzo di
CONI di dimensioni idonee.
Sul marciapiede in prossimità delle testate del cantiere sarà posto il segnale PERCORSO
PEDONALE corredato da una freccia che indichi il passaggio protetto.
Note: Nessuna
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Misure aggiuntive (casi particolari)
Cantiere esteso: : Quando il tratto di strada interessato dal cantiere supera i 100 m, i
segnali LAVORI dovranno essere corredati dal pannello integrativo indicante l’estesa del
cantiere.
Condizioni di scarsa visibilità: Vedi punto successivo: “Cantiere con durata superiore al
giorno”.
Cantiere con durata superiore al giorno: Si dovrà predisporre il cantiere per la sua visibilità
notturna.
•
I segnali LAVORI saranno muniti di lampada con luce fissa di colore rosso.
•
Lo sbarramento obliquo costituto da i cartelli di PASSAGGIO OBBLIGATORIO A
SINISTRA sarà integrato con lampade a luce gialla lampeggiante, in sincrono o in
progressione.
•
Le barriere di testata delle zone di lavoro saranno munite di lampade a luce rossa
fissa.
•
Per una migliore visibilità del margine longitudinale del passaggio verso la strada, si
potranno posizionare delle lampade a luce gialla fissa.
•
Il margine longitudinale della recinzione prospiciente la circolazione dovrà essere
evidenzito mediante lampade a luce rossa fissa e dispositivi rifrangenti
opportunamente intervallati.
Per maggiori ragguagli si rimanda alal Scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 2 giorni: Nelle diverse delimitazioni i CONI saranno
sostituit da DELINEATORI FLESSIBILI fissati alla pavimentazione stradale.
Per maggiori ragguagli si rimanda alal Scheda tipo “FISSO”.
Cantiere con durata superiore a 7 giorni: In prossimità della testata del cantiere sarà
apposto il pannello giallo con le indicazioni del Regolamento di attuazione del Codice della
strada.
Regolamentazione della circolazione: Non sono previste altre modalità oltre a quella
indicata.
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Scheda n. T.1
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Trasporto a discarica del materiale di risulta.
Attrezzature necessarie
• Autocarri per il trasporto dal cantiere del materiale di risulta.
Rischi risultanti
• Pericolo di investimento delle persone che transitano nelle vie di circolazione degli
autocarri;
• Malfunzionamento dei dispositivi di segnalazione dell’autocarro;
• Pericolo per terzi causato dalla caduta di materiale dall’autocarro nel transito per le
strade;
• Deterioramento delle strade pubbliche adiacenti al cantiere a causa del fango
trascinato.
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Le vie di transito del cantiere avranno larghezza tale da superare la sagoma di
ingombro del veicolo di almeno 70 cm per lato; i conduttori di automezzi saranno
assistiti da una persona a terra durante le manovre di retromarcia; all’interno del
cantiere non si dovranno superare i 10 Km/h e le strade saranno perfettamente
delimitate e senza ostacoli;
• Revisione periodica delle macchine effettuata da officine specializzate o da personale
qualificato.
• Una volta caricate le macerie, il cassone sarà ricoperto con teli o similari;
• Se necessario, pulire accuratamente le ruote prima di uscire dal cantiere.
• Predisporre vie obbligate di transito per l’automezzo.
Qualifica degli addetti
Autista.
Requisiti di idoneità personale
La ditta dovrà dimostrare con idonea certificazione, di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori, prevista dal D.Lgls 626/94.
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Scheda n. T.2
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Trasporto a mano e/o a spalla, o con carrette a mano, di materiali giacenti in cantiere e/o
provenienti da demolizioni.
Attrezzature necessarie
• carrette;
• Pale.
Rischi risultanti
• Cadute accidentali durante il percorso della carretta mano;
• Inalazione di polvere;
• Strappi muscolari.
Misure di sicurezza e tutela della salute
• Prevedere comode vie di percorso per le carrette;
• Procedere ad un’abbondante bagnatura delle macerie;
• Non movimentare personalmente carichi superiori a 30 Kg.
D.P.I. da utilizzare
• Elmetto;
• Guanti;
• Mascherine antipolvere.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Manovali.
Requisiti di idoneità personale
La ditta dovrà dimostrare con idonea certificazione, di aver svolto l’attività di formazione,
informazione ed addestramento dei lavoratori, prevista dal D.Lgls 626/94.
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71
Scheda
T3
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Uso di ponti sviluppabili su carro (piattaforme di lavoro elevabili o autocestelli)
Attrezzature necessarie
• autocestelli
• piattaforme elevabili
Rischi risultanti
• Caduta di materiali o attrezzi dall’alto per uso incorretto degli operatori con pericoli di
lesioni per i lavoratori sottostanti
• Caduta del lavoratore dall’alto a seguito di perdita di equilibrio per brusche manovre
del mezzo.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Sull’apparecchio deve essere indicata la portata massima (persone e attrezzature). Va
considerato che la persona è comunque assunta per un peso di Kg 80 e che l’attrezzatura
non può essere valutata al di sotto di Kg 20. Sono ammesse portate variabili e/o
diagrammi di lavoro differenziati stabiliti dal costruttore, in relazione a specifici assetti
dell’apparecchio e/o della piattaforma purché sia provata la stabilità nelle condizioni di
esercizio più gravoso e siano installati dispositivi automatici di sicurezza.
La piattaforma deve essere fornita su tutti i lati di una protezione rigida costituita da
parapetto di altezza non inferiore a m 1,0 regolamentare, costituito da almeno due
correnti e da fermapiedi alto non meno di 20 cm: correnti e fermapiedi devono essere
applicati dalla parte interna dei montanti. L’accesso alla piattaforma deve avvenire tramite
chiusura non apribile verso l’esterno e tale da ritornare automaticamente nella posizione
di chiusura.
La proiezione in pianta della superficie interna minima deve avere un’area non inferiore a
0,25 mq per la prima persona, con incrementi minimi di 0,35 mq per ogni persona in più.
La dimensione minima trasversale non deve essere inferiore a 0,50 metri.
Negli apparecchi sviluppabili con l’operatore a bordo, l’operatore stesso deve avere a
disposizione, sulla piattaforma, tutti i comandi di manovra normale: il comando degli
stabilizzatori può avvenire dalla piattaforma solo se la stessa può essere comandata in
traslazione. I ponti sviluppabili devono essere dotati di dispositivi di emergenza per
portare a terra l’operatore in caso di guasto del gruppo motore-pompa (rif. Circ. ISPESL n.
202/89).
Misure ed azioni di prevenzione e protezione
NORME D’USO
L’apparecchio deve essere utilizzato da personale opportunamente formato ed informato
sui rischi specifici che deve essere in grado di accertarsi della solidità del terreno.
Non superare mai la portata massima indicata sulla tabella della piattaforma ed
assicurarsi che lo spazio di manovra della piattaforma sia a distanza di sicurezza (oltre 5
m) dalle linee elettriche aere o ferroviarie; in caso contrario chiedere autorizzazione
all’esercente della linea; l’operatore dovrà eseguire i movimenti in modo da evitare
spostamenti bruschi che possono creare problemi di equilibrio agli operatori sulla
piattaforma.
Evitare l’utilizzo dell’apparecchio in presenza di vento forte e dopo l’utilizzo innestare il
bloccaggio della torretta girevole.
E’ ammessa sulle piattaforme di lavoro l’installazione di accessori ed attrezzature di
lavoro, purché il costruttore ne abbia garantito la congruità in sede di progetto; in
particolare è consentita l’installazione di piccoli apparecchi di sollevamento, ad esclusivo
servizio della piattaforma, a condizione che il carico di servizio dello stesso non superi il
20% della portata nominale dell’apparecchio e comunque non sia superiore a 200 Kg.
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D.P.I. da utilizzare
• Casco
• Guanti
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile.
• Cintura di sicurezza da fissare alla barra di attacco della piattaforma.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Note
I costruttori devono richiedere il collaudo del ponte sviluppabile all’ufficio competente
dell’ISPESL (D.M. 12.09.59 art. 6).
L’utente (il datore di lavoro) deve comunicare l’ubicazione dell’apparecchio al Presidio
Multizonale di Prevenzione (USL) per le verifiche periodiche che hanno periodicità
annuale (D.M. 12.09.1959 art. 5). L’autocarro viene collaudato presso gli uffici della
motorizzazione civile.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
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73
Scheda
T4
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Allestimento di ponteggio metallico, a tubi e giunti o ad elementi a telai prefabbricati per
opere di costruzione o manutenzione.
Attrezzature necessarie
Elementi metallici del ponteggio, chiave a stella, attrezzi di uso comune.
Rischi risultanti
• Caduta del pontista dall’alto durante le operazioni di montaggio
• Caduta degli elementi del ponteggio per sfilamento al piano con possibilità di lesioni
per i lavoratori sottostanti
• Tagli, abrasioni e contusioni alle mani durante probabile il montaggio
• Schiacciamento del piede per caduta di elementi metallici.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Nei lavori che sono eseguiti ad un’altezza superiore ai metri 2, devono essere adottate,
seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o dionee opere
provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di
cose( rif. D.P.R. 164/56 art. 16).
Chiunque intenda impiegare ponteggi metallici deve farsi rilasciare dal fabbricate copia
conforme dell’autorizzazione ministeriale e le istruzioni per il calcolo, montaggio delle
opere provvisionali devono essere eseguite sotto la diretta sorveglianza di un preposto
(rif. D.P.R. 164/56 art. 17).
Nel caso in cui il ponteggio sia più alto di 20 m, o comunque debba essere realizzato in
modo difforme dagli schemi tipo o sia di notevole importanza e complessità in rapporto
alle loro dimensioni ed ai sovraccarichi, è necessario che venga eretto in base ad uno
specifico progetto firmato da un ingegnere o architetto abilitato all’esercizio della
professione.
Se invece il ponteggio è di altezza inferiore ai 20 metri e viene realizzato secondo gli
schemi - tipo, è sufficiente che in cantiere sia conservato il disegno esecutivo firmato dal
responsabile di cantiere (rif. D.P.R. n. 164/56 art. 32 e 33).
Le tavole costituenti il piano di calpestio di ponti, passerelle, andatoie e impalchi di
servizio devono avere le fibre di andamento parallelo all’asse, spessore adeguato al
carico da sopportare ed in ogni caso non minore di cm. 4 e larghezza non minore di cm.
20. Le tavole stesse non devono avere nodi passanti che riducano del 10% la sezione
resistente.
Le tavole non devono presentare parti a sbalzo e devono poggiare almeno su quattro
traversi (tale condizione diviene “su tre traversi” con il D.M. 02.09.68 che ammette una
distanza reciproca dei traversi a m 1,80), le loro estremità devono essere in
corrispondenza di un traverso di almeno cm 40.
Le tavole devono essere assicurate contro spostamenti e ben accostate tra loro e
all’opera in costruzione; è tuttavia consentito un distacco dalla muratura non superiore a
20 cm soltanto per l’esecuzione di lavori in finitura.
Le tavole esterne devono essere a contatto dei montanti (rif. D.P.R. 164/56 art. 23).
Gli impalcati ed i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come
il ponte, ad una distanza non superiore a 2,50 metri. La costruzione del sottoponte può
essere omessa per i lavori di manutenzione e di riparazione di durata inferiore a 5 giorni;
(D.P.R. 164/56 art. 27).
Gli impalcati devono essere protetti su tutti i lato verso il vuoto di parapetto costituito da
due correnti, il superiore ad una altezza di m 1 dal piano di calpestio, e tavola fermapiede
alta non meno di cm 20 posta di costa ed aderente al tavolato. Correnti e tavola
fermapiede non devono lasciare una luce, in senso verticale, maggiore di 60 cm. Sia i
correnti che la tavola fermapiede devono essere applicati dalla parte interna dei montanti
(rif. D.P.R. 164/56 art. 24).
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i ponteggi devono essere controventati opportunamente sia in senso longitudinale che
trasversale, (rif. D.P.R. 164/56 art. 35).
Non è consentito utilizzare elementi facenti parte di ponteggi di tipo diverso e/o misto,
ancorché trattisi di elementi di ponteggio autorizzati, a meno che ciò non sia previsto da
uno specifico progetto (rif. Circ. Min. Lavoro n. 149/85).
Misure di sicurezza e tutela della salute
E’ possibile utilizzare elementi di ponteggi diversi, purché ciascuno di essi sia autorizzato
e venga redatto uno specifico progetto da un ingegnere o architetto abilitato all’esercizio
della professione.
Realizzare un adeguato impianto di messa a terra di tutta la struttura metallica per avere
protezione dall’impianto elettrico per l’illuminazione, per l’azionamento di utensili e contro
le scariche atmosferiche: i picchetti dell’impianto di protezione devono essere disposti
uniformemente lungo il perimetro del ponteggio con calate ogni m 2,50 e comunque
all’estremità del ponteggio stesso. Qualora ci siano almeno quattro calate non è
necessario che i vari picchetti siano collegati tra loro.
REGOLE DA OSSERVARE NEL MONTAGGIO
Rispettare nel modo più assoluto lo schema di montaggio riportato nel disegno esecutivo;
nel sistema a giunto - tubi le giunzioni verticali lungo l’asse dei tubi saranno effettuate
mediante gli appositi spinotti; i montanti di una stessa fila devono essere posti ad una
distanza non superiore a m. 1,8; la distanza tra due traversi consecutivi non può essere
superiore a m 1,8; i correnti dei piani devono essere posti ad una distanza verticale non
superiore a m 2,0; l’estremità inferiore di ogni montante deve essere sostenuta da una
piastra metallica di base tra basetta e terreno, ove necessario, deve essere interposta
una tavola di ripartizione del carico.
Gli ancoraggi al fabbricato devono essere idonei allo scopo ed effettuati ogni mq 22,0 di
ponteggio; gli ancoraggi ammessi sono del tipo “a cravatta”, “ad anello” ed “a vitone”.
Controllare gli ancoraggi di teli, reti ed eventuali cartelloni: devono avere resistenza
adeguata alle sollecitazioni scaricate dal vento onde impedire il loro distacco dai tubi;
contemporaneamente sarà da controllare l’azione aggiuntiva sui tubi, sugli ancoraggi e sui
giunti in modo da non alterare il calcolo originale della struttura.
Devono essere predisposti idonei sistemi di accesso ai piani di lavoro al fine di evitare la
salita e la discesa lungo i montanti.
In corrispondenza dei luoghi di transito o stazionamento, sia su facciate esterne che
interne, allestire, all’altezza del solaio di copertura del piano terra, e ogni m 12 di sviluppo
verticale del ponteggi, realizzare “parasassi” a protezione contro la caduta di materiali
dall’alto o in alternativa la chiusura continua della facciata o la segregazione dell’area
sottostante. La chiusura frontale del ponteggio mediante teli non garantisce le stesse
garanzie di sicurezza dei “parasassi” e quindi non può essere ritenuta sostitutiva.
D.P.I. da utilizzare
• Casco,
• Guanti
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
• Cintura di sicurezza con cosciali e bretelle
• Fune di trattenuta.
E’ ammesso l’uso di fune di trattenuta scorrevole su di una guida rigida orizzontale
applicata ai montanti interni immediatamente al di sopra o al di sotto dei traversi di
sostegno dell’impalcato (rif. D.M. 22.05.92).
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Note
Fare denuncia dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche all’ISPSL
competente per territorio (D.M. 12.09.59 artt. 1 e 2).
Tenere in cantiere, a disposizione degli organi di vigilanza, l’autorizzazione ministeriale
all’impiego del ponteggio firmata dal responsabile di cantiere e, nei casi in cui il ponteggio
superi i m 20,0 di altezza dal suolo, il progetto (disegni e calcoli) firmato da un ingegnere
o architetto abilitato (rif. D.P.R. 164/56 artt. 30,32 e 33).
Non possono essere realizzati ponteggi metallici a distanza inferiore a 5 metri da linee
elettriche aeree (ferrovie, linee distribuzione Enel...), a meno che non si richieda specifica
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autorizzazione all’esercente, segnalando le adeguate protezioni atte ad evitare contatti
accidentali.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
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Scheda
T5
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Realizzazione di anditoie e passerelle per il passaggio degli operai e per il trasporto a
mano del materiale.
Rischi risultanti
• Lesioni per caduta di materiali dall’alto
• Tagli, contusioni e abrasioni per l’uso degli utensili.
• Caduta del personale durante il passaggio per incorretto montaggio della passerella o
andatoia
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Le andatoie devono avere la larghezza non minore di m 0,60, quando siano destinate
soltanto al passaggio dei lavoratori, e di m 1,20 se destinate al trasporto di materiali. La
loro pendenza non deve essere maggiore del 50%.
Le andatoie lunghe devono essere interrotte con pianerottoli di riposo ad opportuni
intervalli, sulle tavole della andatoie devono essere fissati i listelli trasversali a distanza
non maggiore del passo di un uomo carico. Le andatoie e le passerelle devono essere
munite, verso il vuoto, di normali parapetti e tavole fermapiede (rif. D.P.R. 164/56 art. 29).
Misure di sicurezza e tutela della salute
Le passerelle sotto i ponteggi o il raggio di azione dei mezzi di sollevamento dei materiali
devono essere protette da robusti impalcati contro la caduta di materiali dall’alto.
Le passerelle devono essere provviste di parapetti regolamentari verso il vuoto
indipendentemente dalla loro altezza dal suolo.
L’esperienza e la tecnica suggeriscono l’adozione di ulteriori disposizioni:
− le andatoie di lunghezza superiore a 6-8 metri devono essere provviste, ad
opportuni intervalli, di pianerottoli chiamati di riposo;
− la pendenza non dovrebbe superare il 25%;
le tavole di lunghezza inferiore a 1,50 metri possono essere appoggiate a due appoggi se
sono di lunghezza superiore a 1,50 metri ne occorrono almeno tre.
D.P.I. da utilizzare
Casco,
Guanti
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
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Scheda
T6
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Montaggio ed uso di ponti su ruote o trabattelli
Attrezzature necessarie
Elementi tubolari prefabbricati per il montaggio di opere provvisionali su ruote.
Rischi risultanti
• Tagli, abrasioni e contusioni alle mani durante il montaggio.
• Caduta del personale dall’alto durante l’uso o durante la salita o la salita o la discesa
del ponte
• Ribaltamento del trabattelli per cattivo ancoraggio alla struttura
• Caduta di utensili e materiali dall’alto
• Elettrocuzione per avvicinamento eccessivo a linee elettriche aeree
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
I ponti su ruote devono avere una base di appoggio ampia in modo da resistere, con largo
margine di sicurezza, ai carichi ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante
gli spostamenti o per colpa del vento ed in modo che non possano essere ribaltati. Il
piano di scorrimento delle ruote deve risultare livellato; il carico del ponte sul terreno deve
essere opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente.
Le ruote del ponte devono essere bloccate con cunei dalle due parti.
I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani.
La verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello pendolino. I ponti
sviluppabili devono essere usati esclusivamente per l’altezza per cui sono costruiti, senza
aggiunta di sovrastrutture. I ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di
contatto, non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o
sovraccarichi (rif. D.P.R. 164/56 art. 52).
Misure di sicurezza e tutela della salute
I ponti in lega leggera hanno consentito il raggiungimento di notevoli altezze mediante
strutture leggere con diminuzione della stabilità: oltretutto sul mercato pochi prodotti sono
muniti di libretti che ne indichino le caratteristiche di resistenza e le modalità d’uso.
• SCELTA: E’ opportuno orientarsi verso prodotti qualificati: ogni elemento del ponte
dovrà avere un marchio che ne identifichi la provenienza. E’ opportuno evitare il
montaggio di ponti su ruote con utilizzo di elementi di ponteggi di altra provenienza.
• BLOCCO PONTE: Durante l’utilizzo il ponte dovrà essere bloccato su ciascuna ruota
mediante calzatoie doppie
• PIANI DI SERVIZIO: Il piano di lavoro, se realizzato in legname, dovrà essere
completo per tutta la larghezza del ponte, con tavole di spessore minimo di 4 cm. e
larghezza non minore di 20 cm, che saranno tra loro avvicinate ed assicurate contro gli
spostamenti.
Piani di servizio in materiali diversi dal legname dovranno garantire una sicurezza
equivalente al piano in legname. Il piano di lavoro dovrà avere un normale sottoponte,
che potrà essere omesso esclusivamente per lavori di manutenzione e riparazione che
abbiano durata inferiore ai 5 giorni.
I piani di servizio ad altezza maggiore di due metri da terra dovranno essere provvisti
di parapetti regolamentari: tale parapetto dovrà essere composto da almeno un
corrente ad altezza minima di un metro e di tavola fermapiede alta almeno 20 cm: tra
correnti e tavola fermapiede non deve sussistere una luce, in senso verticale maggiore
di 60 cm.
• ACCESSO AI PIANI DI LAVORO: Il sistema di accesso potrà essere realizzato
all’interno della torre mediante scale a pioli inclinate, le scale stesse dovranno essere
adeguatamente vincolate alla struttura: gli accessi dovranno essere dotati di chiusura
a botola. Il sistema di accesso potrà essere realizzato all’esterno della torre mediante
scale verticali non protette: in tal caso dovrà essere predisposto un dispositivo
anticaduta costituito da una fune tesa tra la sommità del ponte e la base con un
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cursore scorrevole sulla stessa al quale si ancorerà con la propria cintura il lavoratore
che accede ai piani di servizio.
• SPOSTAMENTO DEL PONTE: Il ponte non dovrà essere spostato quando su di esso
si trovino persone o carichi vari; prima dello spostamento il preposto dovrà verificare,
tramite il libretto d’uso, la massima altezza consentita in fase di spostamento ed
eventualmente procedere allo smontaggio della parte alta. Il preposto dovrà inoltre
sincerarsi sulla presenza di terreno pianeggiante, livellato e senza ostacoli nel tratto
interessato allo spostamento.
Una volta portato il ponte nella posizione voluta il preposto autorizza l’uso dello stesso,
dopo aver verificato la stabilità generale del ponte, la verticalità dei montanti e il
bloccaggio delle ruote con cunei dalle due parti.
E’ vietato montare ulteriori strutture, quali ponti su cavalletti, sui piani di lavoro per
raggiungere quote più elevate.
• LAVORAZIONE: Non depositare i materiali su un unico tratto del ponte in quanto si
sollecita in modo pericoloso il tavolato del piano di lavoro: distribuire il carico lungo il
ponte disponendolo preferibilmente vicino ai montanti: E’ opportuno disporre mattoni e
blocchi con il lato lungo perpendicolare al parapetto e formare pile non più alte della
tavola fermapiede in modo da evitare cadute di materiale dall’altro.
Se si utilizzano utensili elettrici sui piani di lavoro prestare attenzione a non
danneggiare la guaina; è opportuno far passare i cavi al di sotto del piano di lavoro e
legarli ai montanti con spago e non con filo di ferro.
• STABILITA’: E’ opportuno utilizzare trabattelli con un coefficiente di sicurezza la
ribaltamento eguale o superiore a 2, rapportando il momento stabilizzante con quello
ribaltante. Tale condizione dovrà essere verificata da calcolo eseguito da ingegnere o
architetto abilitato, oppure dovrà essere dichiarata la ditta costruttrice.
D.P.I. da utilizzare
• Casco;
• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
• Cintura di sicurezza con cosciali e bretelle e fune di trattenuta.
E’ ammesso l’uso di fune di trattenuta scorrevole su di una guida rigida orizzontale
applicata ai montanti interni (D.M. 28.05.85).
I ponti su ruote possono essere dotati di scalette inclinate da montare all’interno di
ciascun piano di ponte. In alternativa, per l’accesso ai piani, l’operatore può utilizzare un
dispositivo di anticaduta costituito da bretelle e fune di trattenuta con cursore scorrevole
lungo una fune tesa tra la sommità del trabattello e la base.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Note
Autorizzazione ministeriale all’uso del trabattello nel caso questo sia classificabile come
ponteggio fisso per la presenza di stabilizzatori (rif. D.P.R. 164/56 art. 30).
Qualifica degli addetti
Operaio specializzato, operaio comune.
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Scheda
T7
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Installazione o realizzazione in cantiere di baracche e box da destinare ad uffici,
spogliatoi, servizi igienici, deposito attrezzi, servizio mensa,
ecc. con unità modulari
prefabbricate.
Attrezzature necessarie
Autogrù, attrezzi di uso comune.
Rischi risultanti
• Schiacciamento per cattiva imbracatura del carico o per errore del gruista
• Contusione alla mano per l’uso della chiave di serraggio dei bulloni di unione delle parti
del box.
• Lesioni dorso lombari per sollevamento e trasporto manuale di carichi.
• Schiacciamenti delle mani nel maneggiare i pannelli.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Nei luoghi di lavoro o nelle loro immediate vicinanze, deve essere messa a disposizione
dei lavoratori acqua in quantità sufficiente, tanto per uso potabile che per lavarsi. Per la
provvista, la conservazione e la distribuzione dell’acqua devono osservarsi le norme
igieniche atte ad evitare l’inquinamento e il diffondersi di malattie (rif. D.P.R. 303/56 art.
36). Docce sufficienti ed appropriate devono essere messe a disposizione dei lavoratori
quando il tipo di attività o la salubrità lo esigono. Devono essere previsti locali per le docce
separati per uomini e donne o un’utilizzazione separata degli stessi. Le docce devono
essere dotate di acqua calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi. Devono
essere previsti lavabi separati per uomini e donne ovvero un’utilizzazione separata dei
lavabi, qualora ciò sia necessario per motivi di decenza (D.Lgs. 626/94 art. 33/12).
Nei cantieri con più di 20 dipendenti, quando questi siano esposti a materie insudicianti,
l’Ispettorato del Lavoro può prescrivere che il datore di lavoro metta a disposizione dei
lavoratori docce per fare il bagno appena terminato l’orario di lavoro e fissare le condizioni
alle quali devono rispondere i locali da bagno, tenuto conto dell’importanza e della natura
dell’azienda. Le docce devono essere individuali ed in locali distinti per i due sessi (rif.
D.P.R. 303/56 art. 38).
Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei
lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici e quando per
ragioni di salute o di decenza non si può chiedere loro di cambiarsi in altri locali. Gli
spogliatoi devono essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati (D.Lgs.
626/94 art. 33/11).
Per i lavori in aperta campagna, lontano dalle abitazioni, quando i lavori eccedano la
durata di giorni 15 in inverno e giorni 30 nelle altre stagioni il datore di lavoro deve
provvedere ai dormitori mediante mezzi più idonei, quali baracche di legno od altre
costruzioni equivalenti.... Le costruzioni per dormitorio devono essere illuminate e
ventilate, riscaldate nella stagione fredda; essere sollevate da terra e di superficie non
inferiore a mq 3,50 per persona (rif. D.P.R. 303/56 art. 46).
I lavoratori devono disporre in prossimità dei loro posti di lavoro dei locali di riposo, degli
spogliatoi, delle docce o lavabi, di locali speciali dotati di un numero sufficiente di gabinetti
e di lavabi, con acqua corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per
asciugarsi. Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati (D.Lgs. 626/94
art. 33).
nelle aziende con più di 30 dipendenti deve essere installato un locale adibito a refettorio,
munito di sedie e tavoli. Esso deve essere ben illuminato, aerato e riscaldato nella
stagione fredda (rif. D.P.R. 303/56 art. 41).
Nei lavori eseguiti normalmente all’aperto deve essere messo a disposizione dei
lavoratori un locale in cui si possano ricoverare durante le intemperie. Detto locale deve
essere fornito di sedili e di un tavolo e deve essere riscaldato durante la stagione fredda
(rif. D.P.R. 303/56 art. 43).
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80
Le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai bagni, alle latrine, ai
dormitori ed in genere ai servizi di igiene e di benessere per i lavoratori, devono essere
mantenuti in stato di scrupolosa pulizia, a cura dei datori di lavoro (rif. D.P.R. 303/56 art.
47).
per i cantieri lontani da posti pubblici permanenti di pronto soccorso deve essere prevista
una camera di medicazione: deve essere fornita di acqua per bere e per lavarsi, di lettino,
illuminata e riscaldata. Negli altri casi è sufficiente tenere in cantiere la cassetta di pronto
soccorso o nei cantieri minori, il pacchetto di medicazione. Il pacchetto deve contenere
almeno:
− una bottiglia da gr. 250 di alcool;
− tre fialette di alcool iodato un preparato antiustione;
− un rotolo di cerotto adesivo;
− due bende di garza idrofila;
− un laccio emostatico;
− tre pacchetti di cotone un paio di forbici (rif. D.P.R. 303/56 artt. 28/29/39).
Misure di sicurezza e tutela della salute
Per una buona organizzazione del cantiere occorre per prima cosa prendere in
considerazione l’entità dell’opera e l’ubicazione del cantiere.
L’ubicazione comporta problemi derivanti dall’ambiente circostante, dalle vie di accesso al
cantiere dalla realizzazione di servizi igienico-assistenziali. E’ soprattutto essenziale
impedire l’accesso al cantiere agli estranei, mediante recinzioni e cartelli di divieto ben
visibili all’entrata. Le vie all’interno del cantiere devono essere di ampiezza adeguata ai
mezzi impiegati, con cartelli indicanti il senso di marcia, le velocità, le priorità etc. ... Esse
inoltre devono essere a fondo solido e, se non asfaltate, di materiale ghiaioso per evitare
il continuo alzarsi della polvere al passaggio dei mezzi. Le rampe di accesso agli scavi
devono avere una larghezza superiore alla sagoma di ingombro dei veicoli di almeno cm.
140.
Le botole e le scale ricavate nel terreno devono essere muniti di parapetto verso il vuoto.
Occorre sistemare gli alloggi adibiti ad ufficio, spogliatoio etc. ed effettuare gli allacci alla
rete fognaria pubblica.
All’ingresso di ogni locale va esposto un cartello che elenchi le principali norme in materia
antinfortunistica sia imposte dalla legge sia disposte dall’impresa, mentre nell’ufficio del
responsabile del cantiere va tenuta, oltre le leggi e i regolamenti antinfortunistici, tutta la
documentazione relativa all’organizzazione e alla sicurezza del cantiere.
D.P.I. da utilizzare
Casco;
Guanti;
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
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81
Scheda
T8
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Depositi di sostanze infiammabili e/o esplosive
Rischi risultanti
• Infiammabilità dei prodotti durante lo stoccaggio o il trasporto
• Esplosioni
• Intossicazioni per tossicità di alcuni prodotti
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Le materie ed i prodotti suscettibili di reagire tra loro dando luogo alla formazione di gas o
miscele esplosive o infiammabili devono essere immagazzinati e conservati in luoghi o
locali sufficientemente distanti ed adeguatamente isolati gli uni dagli altri (rif. D.P.R:
547/55 art. 363).
I recipienti adibiti al trasporto dei liquidi o materiali infiammabili, corrosivi, tossiche o
comunque dannose devono essere conservati in posti appositi e separati con l’indicazione
di pieno o vuoto se queste condizioni non sono evidenti (rif. D.P.R. 547/55 art. 249).
I recipienti nei quali sono conservati prodotti di natura pericolosa o nociva devono, allo
scopo di rendere nota la natura e la pericolosità del loro contenuto, portante indicazioni e
contrassegni specifici (rif. D.P.R. 547/55 art. 355).
Misure di sicurezza e tutela della salute
I carburanti, i solventi, le vernici, ecc. possono presentare pericolo di incendio e di
esplosione, per cui devono essere conservati in luoghi lontani dai locali di lavoro. I
depositi di sostanze infiammabili e/o esplosivi devono essere dotati di impianti antincendio
fissi o mobili idonei.
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82
Scheda
T9
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Gestione dei prodotti vernicianti.
Rischi risultanti
• Infiammabilità dei prodotti durante lo stoccaggio o il trasporto.
• Pericolosità di alcuni componenti del preparato
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
Ogni imballaggio di vernice considerata pericolosa deve recare sull’etichetta in modo
leggibile e indelebile:
− denominazione commerciale;
− nome chimico delle sostanze contenute nel preparato, indicando la presenza dei
componenti della frazione non volatile (resine, polimeri, pigmenti) qualora le
concentrazioni superino i limiti posti e dei componenti della frazione volatile
(solventi) quando anche questi superino i limiti posti dal rif. D.M. 18/10/84;
− denominazione del produttore;
− simboli ed indicazioni di pericolo stampati in nero su fondo giallo-arancione (i
simboli devono indicare le seguenti situazioni
SIMBOLO INDICAZIONE
PERICOLI DI NATURA FISICA
Esplosivo (E)
Comburente (O)
Facilmente infiammabile (F)
PERICOLI DI NATURA BIOLOGICA
Corrosivo (C)
Irritante (Xi)
Tossico (T)
Nocivo (Xn)
L’etichetta deve essere solidamente apposta aderendo con tutta la sua superficie
all’imballaggio che contiene la vernice in modo da consentirne la lettura orizzontale
quando l’imballaggio si trova in posizione normale.
il produttore, ai sensi del D.M. 20.01.92 che ha recepito la Direttiva CEE 88/379, deve
fornire all’utilizzatore del preparato una scheda definitiva di sicurezza contenente
informazioni obbligatorie sulla composizione, trasporto e smaltimento del prodotto; la
scheda deve contenere dati sul controllo dell’esposizione individuale, sulle misure di
primo soccorso ed in caso di fuoriuscita accidentale, sui mezzi di protezione
individuale.
Misure ed azioni di prevenzione e protezione
Si elenca di seguito una sintetica rassegna delle sostanze pericolose che possono essere
presenti in un prodotto verniciante o nei solventi.
COMPONENTE: prodotti isocianici o poliuretanici
Sono presenti in vernici per legno e parquets; a seconda della percentuale di isocianato
libero possono risultare tossici od irritanti. Sono tuttora di comune impiego e difficilmente
sostituibili per mancanza di adeguati sostituti.
COMPONENTE: amine
Sono presenti nelle pitture epossidiche e nei prodotti all’acqua; possono risultare irritanti,
corrosivi o presentare rischi. E’ possibile la loro sostituzione.
COMPONENTE: cromato di zinco
E’ presente nei fondi antiruggine per la protezione dell’acciaio; può risultare cancerogeno;
è stato generalmente sostituito e l’uso attuale è limitato.
COMPONENTE: minio (ossido di piombo)
E’ presente negli antiruggine; è nocivo per inalazione ed ingestione; risulta in fase di
sostituzione con nuovi pigmenti anticorrosivi non classificati pericolosi.
COMPONENTE: piombo
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83
E’ presente in alcuni smalti e pitture in fase solvente, escluse quelle all’acqua; è nocivo
per inalazione ed ingestione; l’uso di questi preparati è ancora diffuso.
COMPONENTE: stirene
E’ presente in vernici per mobili in legno ed in stucchi bicomponenti per opere in ferro.
Risulta nocivo ed irritante; è di uso comune ed al momento non esistono sostituti.
COMPONENTE: toluolo
Il toluolo o toluene è prodotto dalla raffinazione del petrolio, e si trova in alcuni solventi: è
nocivo ed irritante. La legge 5 marzo 1963 vieta l’uso di prodotti nei lavori di pittura
contenenti toluolo e xilolo in percentuale superiore al 45% in peso, complessivamente
considerati.
COMPONENTE: xilene
Lo xilene o xilolo è prodotto dalla raffinazione del petrolio, e si trova in alcuni solventi: è
nocivo ed irritante: l’esposizione in concentrazioni superiori al limite di esposizione
professionale può provocare danni, quali irritazioni alle mucose e alle vie respiratorie, ai
reni, al fegato e al sistema nervoso centrale, nonché l’insorgenza di dermatiti non
allergiche per esposizione prolungata. La legge 5 marzo 1963 vieta l’uso di prodotti nei
lavori di pittura contenenti xilolo e toluolo in percentuale superiore al 45% in peso,
complessivamente considerati.
COMPONENTE: resine epossidiche con peso molecolare <700.
Sono usate in campo industriale: risultano irritanti e sono comunemente utilizzate.
La scheda tecnico-tossicologica deve fornire notizie sul controllo dell’esposizione
personale per le sostanze individuate pericolose: a livello internazionale si è sempre più
affermata la volontà di limitare tale presenza cioè di limitarne la presenza fino ad un certo
limite il cui valore viene chiamato Treshold limit value (TLV).
I valori limite di soglia più universalmente conosciuti sono quelli della ACGIH, agenzia
scientifica americana che si occupa degli aspetti tecnici della salute negli ambienti di
lavoro le categorie del TVL definite dalla ACGIH sono:
TLV-TWA = valore limite medio ponderato nel tempo che esprime la concentrazione
media, relativa ad una giornata di lavoro di 8 ore su 40 ore di lavoro settimanali, alla quale
tutti i lavoratori possono essere esposti, ripetutamente giorno dopo giorno, senza subire
effetti negativi.
TLV-STEL 0 valore limite per breve tempo di esposizione, che esprime la concentrazione
massima alla quale i lavoratori possono essere esposti continuamente per un breve
periodo di tempo, pari a 15 minuti nell’arco delle 8 ore, senza subire effetti dannosi quali
irritazione, danno cronico o riduzione dello stato di vigilanza.
TLV-C = valore limite che non deve essere mai superato.
E’ un dovere del datore di lavoro richiedere le schede di sicurezza dei preparati e renderle
disponibili nei cantieri di utilizzo: tali schede servono per la formulazione del protocollo
sanitario da parte del medico competente e per la valutazione dei rischi connessi alle
diverse fasi lavorative.
Note
I lavoratori addetti ad operazioni (impiego di solventi) che espongono all’azione di
idrocarburi benzenici (benzolo, toluolo, xilolo ed omologhi) devono essere visitati da un
medico competente:
a) prima della loro ammissione al lavoro per constatare i requisiti di idoneità;
b) ogni tre mesi per constatare il loro stato di salute (rif. D.P.R. 303/56 art. 33 - voce 33
della tabella allegata).
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84
Scheda
T10
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Impiego di prodotti bituminosi
Rischi risultanti
• Pericolosità di alcuni componenti del preparato
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
La Direttiva Europea 94/69 CEE del 19.12.1994 definisce le regole per la
classificazione ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi attraverso
l’esame di una serie di aspetti riguardanti gli effetti del prodotto in esame. Per i bitumi
non esiste alcuna classificazione di pericolosità od obbligo di etichettatura.
Misure di sicurezza e tutela della salute
Il rischio principale è costituito dall’alta temperatura cui è normalmente applicato e quindi
dalle ustioni che possono essere accidentalmente provocate.
Anche per quanto riguarda i rischi per la salute derivanti dai fumi sviluppati dai prodotti
bituminosi gli studi attuali non consentono di poter affermare con certezza che sussistono
rischi per la salute. E’ però generalmente accertato sulla base si sperimentazioni di
laboratorio condotte su animali, che il rischio derivante dall’esposizione ai fumi da bitume
debba essere considerato attentamente.
Il bitume non deve essere innanzitutto confuso con catrami e pesi, prodotti derivati dal
carbone e con alti contenuti di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che rendono tali
prodotti estremamente pericolosi. Anche i bitumi contengono IPA ma in quantità
estremamente ridotte.
E’ accertato che la componente pericolosa dei prodotti bituminosi risiede nei fumi dove
sono presenti gli IPA: la quantità dei fumi prodotti è direttamente collegata alla
temperatura di applicazione del prodotto. E’ buona norma pertanto applicare il prodotto
bituminoso alla temperatura più bassa consentita tecnicamente.
E’ inoltre doveroso intraprendere tutte quelle iniziative necessarie a tutelare la salute degli
operatori, minimizzando l’esposizione ai fumi con l’uso di idonei dispositivi di protezione,
di un adeguato abbigliamento e della necessaria informazione.
D.P.I. da utilizzare
Tuta;
Guanti;
Occhiali antispruzzo;
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Note
I lavoratori addetti ad operazioni (impiego di solventi) che espongono all’azione di
idrocarburi benzenici (benzolo, toluolo, xilolo ed omologhi) devono essere visitati da un
medico competente:
a) prima della loro ammissione al lavoro per constatare i requisiti di idoneità;
ogni tre mesi per constatare il loro stato di salute (rif. D.P.R. 303/56 art. 33 - voce 33 della
tabella allegata).
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85
Scheda
T11
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Utilizzo dell’autobetoniera e dell’autopompa per il getto del calcestruzzo.
Attrezzature necessarie
Autobetoniera e autopompa.
Rischi risultanti
• Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema) da
cemento)
• Caduta dall’altro dell’addetto alla manutenzione dell’autobetoniera sulla bocca di
caricamento.
• I movimenti dell’operatore possono avvenire in precarietà a causa del piano di calpestio
costituito da superfici irregolari e ferri d’armatura: pericolo di caduta per perdita
dell’equilibrio.
• Ribaltamento dell’autopompa per effetto dell’instabilità del mezzo durante la fase di
getto.
• Lesione per contatto contro gli organi in movimenti dell’autobetoniera.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
• Ogni macchina deve essere provvista di una targa con l’indicazione della ditta
costruttrice, del numero di fabbrica e dell’anno di costruzione. La targa deve
anche riportare l’indicazione delle caratteristiche principali della macchina.
• Gli organi di comando devono essere facilmente raggiungibili dall’operatore; il
loro azionamento deve risultare agevole ed essi devono inoltre portare la
chiara indicazione delle manovre a cui servono.
• Gli organi di comando delle parti che possono arrecare pericolo durante il
movimento, quali gli organi che comandano martinetti e simili, devono essere
del tipo ad uomo presente. Le indicazioni delle manovre devono essere
richiamate mediante avvisi chiaramente leggibili, redatti in lingua italiana. Il
verso dei movimenti determinato dai pulsanti o dalle leve, deve essere
indicato da frecce ben visibili o da altro segnale.
• ORGANI DI TRASMISSIONE: gli i ingranaggi, le ruote e gli altri elementi
dentati devono essere completamente protetti entro idonei involucri oppure
protetti con schermi ricoprenti le sole dentature sino alla loro base.
• IPIANTI OLEODIANMICI: Le tubazioni flessibili, soggette a possibilità di
danneggiamento di origine meccanica, devono essere protette all’esterno
mediante guaina metallica.
Le tubazioni flessibili devono portare stampigliata l’indicazione dlela classe di esercizio.
Le tubazioni di circuiti azionati da bracci di sollevamento devono essere provviste di
valvola limitatrice di deflusso, atta a limitare la velocità di discesa del braccio in caso di
rottura della tubazione (rif. Circ. Min. 103/80)
Misure di sicurezza e tutela della salute
L’operatore deve essere sistemato in modo da avere la visibilità diretta ed indiretta di tutte
quelle parti dalle quali si determini il movimento e che possano recare pericolo durante le
fasi di lavorazione.
Prima del getto provvedere alla stabilizzazione dell’autopompa. In corrispondenza delal
bocca di caricamento dle calcestruzzo deve essere previsto un piano di lavoro protetto di
regolare parapetto e raggiungibile da scala a pioli.
La fase di getto deve avvenire sotto la sorveglianza ed alle indicazioni di un addetto a
terra.
Provvedere ad effettuare una manutenzione programmata del veicolo e sottoporlo a
revisione periodica.
D.P.I. da utilizzare
• Casco;
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• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suole imperforabili;
• Tute da lavoro;
• Stivali di sicurezza per i lavoratori addetti alle operazioni di getto e vibrazione.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
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Scheda
T12
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Installazione ed uso di molazza o impastatrice in genere per la preparazione della malta.
Attrezzature necessarie
Molazza o impastatrice, attrezzi di uso comune.
Rischi risultanti
• Elettrocuzione.
• Danni all’operatore per azionamenti accidentali dei comandi o per riaccensione della
macchina dopo un interruzione di alimentazione.
• Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da
cemento)
• Lesione per l’operatore causate da contatto degli arti con organi in movimento.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
• Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi e del postiodi caricamento e
sollevamento dei materiali vengono impastati calcestruzzi, si deve costruire
un solido impalcato sovrastante, ad altezza non maggiore a m 3,0 da terra, a
protezione contro la caduta di materiali (rif. D.P.R. 164/56 art.9)
• Le macchine impastatrici devono essere munite di coperchio totale o parziale
atto ad evitare che il lavoratore possa comunque venire a contatto con gli
organi lavoratori in moto. Le protezioni di cui al comma precedente devono
essere provviste di dispositivo di blocco previsto all’art. 72 (rif. D.P.R. 457/55
art. 97).
• Le molazze e le macchine simili debbono essere circondate da un riparo atto
ad evitare possibili offese dagli organi lavoratori in moto.
• Le aperture di scarico della vasca debbono essere costruite o protette in
modo da impedire che le mani dei lavoratori possano venire in contatto con gli
organi mobili della macchina (rif. D.P.R./55 art. 127).
• Le parti metalliche degli impianti elettrici, soggette a contatto delle persone e
che per difetto d’isolamento o per altre cause potrebbero trovarsi sotto
tensione, devono essere collegate a terra (rif. D.P.R. 547/55 art. 271).
• Gli apparecchi di protezione amovibili degli organi lavoratori, …. Quando sia
tecnicamente possibile e si tratti di eliminare un rischio grave e specifico,
devono essere provvisti di dispositivo di blocco collegato con gli organi di
messa in moto tale che:
• Impedisca di rimuovere o aprire il riparo quando la macchina è in moto, o provochi
l’arresto all’atto della rimozione o dell’apertura del riparo;
• Non consenta l’avviamento della macchina se il riparo non è nella posizione di
chiusura (rif. D.P:R. 547/55 art. 72).
Gli alberi, le pulegge, le cinghie e tutti gli altri organi o elementi di trasmissione devono
essere protetti ogni qualvolta possono costituire un pericolo (rif. D.P.R. 547/55 art. 55).
Misure di sicurezza e tutela della salute
Le molazze, come tutte le attrezzature rotanti, debbono essere protette con una rete
metallica in modo da impedire il contatto delle mani con gli organi in movimento, così
come pure le aperture di scarico della vasca debbono essere costruite in modo da
impedire che le mani dei lavoratori possano venire a contatto con gli organi mobili.
Prima dell’uso verificare l’efficienza del dispositivo d’arresto d’emergenza.
Durante l’uso non devono essere eseguite operazioni di lubrificazione o di manutenzione
in genere sugli organi in movimento.
Dopo l’uso l’operatore deve scollegare la tensione alla macchina ed eseguire le
operazioni di manutenzione e pulizia necessarie per il reimpiego della macchina.
D.P.I. da utilizzare
• Casco;
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• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suole imperforabili;
• Tuta;
• Otoprotettori.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
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Scheda
T13
Categoria di lavoro
ATTREZZATURE E LAVORAZIONI IN COMUNE DI PIU’ CATEGORIE
Descrizione
Taglio del legname mediante utilizzo della sega circolare.
Attrezzature necessarie
Sega circolare, spingitoi.
Rischi risultanti
• Elettrocuzione.
• Tagli alle mani provocati per contatti con la sega.
• Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti
• Interruzione di alimentazione.
• Lesioni per l’operatore per caduta di materiali dall’alto sulla postazione di lavoro.
• Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso dell’apparecchio:
possibili danni a carico dell’apparato uditivo.
Riferimenti legislativi in tema di sicurezza
• Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi e del posto di sollevamento
dei materiali vengono eseguite operazioni a carattere continuativo, si deve
costruire un solido impalcato sovrastante, ad altezza non maggiore di m 3,0
da terra, a protezione contro la caduta di materiali (rif. D.P.R. 164/56 art.9).
• Le seghe circolari fisse devono essere provviste:
• Di una sola cuffia registrabile atta ad evitare il contatto accidentale del lavoratore con
la lama e ad intercettare le schegge; la cuffia deve essere facilmente regolabile in
altezza e lunghezza.
• Il coltello divisore in acciaio, quando la macchina è usata per segare tavolate in lungo,
applicato posteriormente alla lama a distanza di non più di mm 3 dalla dentatura per
mantenere aperto il taglio.
• Di schermi messi ai due lati della lama nella parte sporgente sotto la tavola di lavoro
in modo da impedirne il contatto (rif. D.P.R. 547/55 art. 109).
o Equipaggiamento elettrico: Le parti metalliche degli impianti elettrici, soggette
a contatto delle persone e che per difetto d’isolamento o per altre cause
potrebbero trovarsi sotto tensione, devono essere collegate a terra (rif. D.P.R.
547/55 art. 271).
Misure di sicurezza e tutela della salute
La cuffia adempie al suo scopo solo quando è regolata secondo la grandezza della lama
e si trova abbassata completamente sul pezzo in lavorazione. La visibilità della linea di
taglio può essere garantita mediante apposita fenditura nella parte anteriore della cuffia,
cioè quella rivolta verso l’operatore, di larghezza non superiore a 8 mm.
Il coltello divisore della giusta grandezza e spessore, regolato correttamente, impedisce
l’inceppamento del legno contro la lama e con ciò il rigetto.
Posto di manovra
La macchina deve essere installata in posizione tale da garantire la massima stabilità,
considerando che anche lievi sbandamenti possono risultare pericolosi per l’addetto. Il
banco di lavoro va tenuto pulito da materiali di risulta per evitare polveri che possono
provocare irritazioni fastidiose.
Prima dell’uso: registrare la cuffia di protezione in modo che risulti libera la sola parte del
disco necessaria per effettuare la lavorazione; registrare il coltello divisore posteriore alla
lama a non più di mm 3 dalla dentatura del disco; assicurarsi dell’esistenza degli schermi
ai due lati del disco nella parte sottostante del banco di lavoro; attrezzarsi di spingitoi per
aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi; verificare l’efficienza della macchina e la pulizia della
superficie del piano di lavoro e della zona di lavoro; verificare l’esistenza del solido
impalcato di protezione se l’ubicazione della sega circolare è a ridosso di ponteggi o di
apparecchi di sollevamento dei carichi; verificare l’integrità dei collegamenti elettrici di
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terra relativamente alla parte visibile; verificare che il cavo di alimentazione elettrica non
intralci la lavorazione.
Lavorazione
La lavorazione di pezzi di piccole dimensioni alle macchine da legno, ancorché queste
siano provviste dei prescritti mezzi di protezione, deve essere effettuata facendo uso di
idonee attrezzature quali portapezzi, spingitoi e simili.
Una regola fondamentale di sicurezza vuole che si eviti di arrivare con la mano troppo
vicino alla lama ed in ogni caso occorre fare il necessario per tenere le mani fuori dalla
linea di taglio ossia dal piano della lama. Spingere il pezzo da tagliare contro la lama con
continuità e tenendo le mani distanti dalla lama stessa. Nel caso di taglio di tavole che
sporgono dal piano di lavoro si rende opportuno appoggiare l’estremità libera ad un
cavalletto.
Equipaggiamento elettrico.
Il grado di protezione minimo per tutti i componenti non deve essere inferiore a IP 44
secondo la classificazione CEI. L’interruttore di alimentazione deve essere dotato di
dispositivo che impedisca il riavviamento automatico della macchina dopo una
disattivazione dovuta a mancanza di tensione.
Le prese devono essere munite di un dispositivo di ritenuta che eviti il disinnesto
accidentale della spina. Non sono ammesse prese a spina mobile.
I cavi devono essere provvisti di rivestimento isolante adeguato alla tensione ed
appropriato, ai fini della sua conservazione ed efficacia, alle condizioni di temperatura,
umidità ed aggressività dell’ambiente.
D.P.I. da utilizzare
• Casco;
• Guanti;
• Scarpe di sicurezza con suole imperforabili;
• Otoprotettori.
Tutti i dispositivi di protezione individuale debbono essere provvisti di marchio CE e di
dichiarazione di conformità.
Misure di sicurezza e tutela della salute
• I lavoratori la cui esposizione quotidiana al rumore supera 85 dBA, indipendentemente
dall’uso di otoprotettori, sono sottoposti a controllo sanitario. Gli intervalli delle visite
mediche, stabilite dal medico competente, non possono essere superiori ad un anno
per i lavoratori la cui esposizione quotidiana superi i 90 dBA, a due anni per i lavoratori
la cui esposizione quotidiana tra 85 e 90 dBA.
Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana sia compresa tra
80 e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta ed il medico competente
ne confermi l’opportunità (rif. D.Lgs. n. 277/91 art. 44).
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INDICE
RADDOPPIO DELLA TANGENZIALE URBANA
MESSA IN SICUREZZA SOVRAPASSO DI PESCAIOLA
PAINO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
1.
2.
3.
4.
Scheda dati generali
Notifica preliminare Art. 11 D.Lgs 494/96
Relazione descrittiva delle opere da eseguire
Relazione del piano di sicurezza e coordinamento
SCHEDE TECNICHE
A - Demolizioni, scavi, rilevati, massicciate
B - Opere di pavimentazione
C – Calcestruzzi, opere in C.A., murature
E – Fognature
F – Opere varie
G – Opere a verde
H – Impianto elettrico
I – Impianto idrico
S – Schede operative per cantieri su strada urbana di scorrimento con
lavori lato carreggiata
T – Attrezzature e lavorazioni in comune di più categorie
pag.
pag.
pag.
pag.
02
03
04
06
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
22
30
33
38
40
42
44
46
pag. 48
pag. 69
ALLEGATI
A – Planimetria relativa alla 1a fase di lavoro (Altre 3 fasi sono analoghe)
B – Programma dei lavori, lay-out di cantiere
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