INDICE PREMESSA .................................................................................................... 3 1 PROGETTAZIONE DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO ..................................... 4 1.1 DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO PORTATE AFFLUENTI, DERIVATE E RILASCIATE ................................................................................................... 4 1.2 DESCRIZIONE DEI SISTEMI DI MISURA E AUTOMAZIONE DA FORNIRE E INSTALLARE ....... 7 1.2.1 Misura della portata derivata dall’impianto idroelettrico ...................... 7 1.2.2 Automazione del sistema di rilascio della componente DV3 del DMV. ... 8 1.2.3 Strumentazione di misura della portata scaricata DV3. ...................... 9 1.2.4 Strumentazione di misura della portata scaricata DV4 dal sistema di drenaggio della traversa. .......................................................................... 9 1.2.5 Determinazione scale delle portate .................................................. 9 1.3 MODALITÀ DI MISURA DEL MINIMO AMBIENTALE PER I CANALI DI SECCHIA E MODENA ... 17 1.3.1 Misura del livello sul Canale di Reggio a valle dello scaricatore Rio Riazzone ................................................................................................ 17 2 PROGETTAZIONE STRUTTURA DI DISSUASIONE DELLA FAUNA ITTICA ..........18 2 PREMESSA La presente relazione riguarda la progettazione dei sistemi di monitoraggio previsti per l’impianto idroelettrico. Il progetto sarà del tipo esecutivo da porre a base d’appalto pubblico secondo quanto prescritto dalla normativa in materia con particolare riferimento al dl 163/06 e sim ed al dm 207/2010 e sim.: In particolare la relazione è articolata nelle seguenti sezioni: PROGETTAZIONE SISTEMA DI MONITORAGGIO PROGETTAZIONE STRUTTURE DI DISSASIONE FAUNA ITTICA Per ogni sezione è stata sviluppata una relazione descrittiva con specifiche tecniche e un computo metrico estimativo. In allegato è riportatol’ elaborato grafico di riferimento. 3 1 1.1 Progettazione del sistema di monitoraggio Descrizione del sistema di monitoraggio portate affluenti, derivate e rilasciate Il sistema di monitoraggio permetterà, sia di rilevare le portate affluenti e derivate che verificare la regolarità dei quantitativi di risorsa idrica rilasciati sia a garanzia del DMV che dell’alimentazione delle scale di risalita della fauna ittica. Il sistema di monitoraggio è composto da nove stazioni di misura, di cui cinque già attrezzate, quattro sono da installare al fine di monitorare le portate: affluenti, derivate e defluenti alla traversa di Castellarano.. Le stazioni sono composte da uno strumento di misura e da sistema di acquisizione dati periferico. Il sistema di misura potrà essere costituito da un sensore di livello ad ultrasuoni, da sensori di misura area velocità tipo doppler, da rilevatori magnetici Ogni stazione di misura, dotata di un sistema di registrazione dati, dovrà trasmettere un segnale con i dati monitorati al centro di controllo (Sala lato Reggio esistente). Tale centro raccoglierà tutti i segnali sia quelli provenienti dai sistemi di misura già installati del Consorzio di Bonifica che da quelli da installare. In caso di guasto della rete di comunicazione o del centro controllo, la continuità delle misure è garantita dalla capacità della centralina di lavorare in modo autonomo, registrando localmente i dati su due distinti supporti di memoria. Il primo è una memoria residente nella quale vengono registrati i dati da trasferire al centro in automatico. Il secondo è una memoria estraibile che permette di archiviare una copia di sicurezza dei dati (back-up). I risultati del monitoraggio saranno poi elaborati presso il centro di controllo e teletrasmessi in tempo reale agli Enti competenti per le opportune valutazioni in merito. Le stazioni di misura sono le seguenti: Stazione monitoraggio portate affluenti alla traversa di Castellarano - Misuratore ad ultrasuoni del livello delle acque, sulla briglia a monte della traversa di Castellarano, Qm (strumentazione già esistente segnale raccolto da bonifica presso sala lato Reggio). Tale sistema, in funzione delle scale delle portate permette di calcolare sia le portate affluenti alla traversa di Castellarano che le portate che vengono invasate nel bacino posto in destra idraulica, nel caso siano aperte le paratoie di presa del bacino. Stazioni di monitoraggio portate derivate A. Portate derivate per uso irriguo - Misuratore magnetico A 1 delle portate in ingresso al Canale di Modena Q d.d per gli usi irrigui e ambientali posizionato sulla tubazione d’alimentazione del canale a valle della traversa, Figura 1.8 (strumentazione già esistente segnale raccolto da bonifica presso sala lato Reggio). 4 - Misuratore magnetico A 2 delle portate in ingresso al Canale di Reggio Q d.s. per gli usi irrigui, ad usi plurimi (potabile-industriale) e ambientali posizionato sulla tubazione d’alimentazione del canale a valle della traversa, Figura 1.9; (strumentazione già esistente segnale raccolto da bonifica presso sala lato Reggio ). Da tali portate andranno detratte le portate derivate per gli usi di cui al punto B (uso produttivo) e si determineranno le portate derivate per gli usi irrigui e ambientali B. Portate derivate per uso potabile e produttivo: - misuratore magnetico B della portata derivata posto sulla condotta d’adduzione presso la centrale di Tressano; (strumentazione già esistente il cui segnale raccolto da Iren, presso cento di Tressano andrà collegato al centro di controllo). C. Portate derivate per uso idroelettrico: - Misura della portata derivata C dall’impianto idroelettrico, Qd doppio sistema il primo winter kennedy, costituito da due rilevatori della pressione differenziale alle turbine installati sulle due spirali delle turbine; il secondo da un sistema di misura posizionato sul canale di scarico costituito da misuratore area velocità composto da tre sensori e da un data logger: (strumentazione da installare il cui segnali vanno collegati al centro di controllo). Stazioni di monitoraggio portate defluenti a valle della traversa di Castellarano - Misuratore doppler della portata, DV3, ubicato sull’ultimo risalto presente sul canale/condotta di scarico delle griglie, posta in sponda Modenese, (strumentazione da installare il cui segnale va collegato al centro di controllo. - Misuratore ad ultrasuoni del livello delle acque alla traversa di Castellarano per quantificare sia le portate sfioranti che defluenti dalla traversa, DV1, che quelle in uscita dalle scale di risalita, DV2, Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. (strumentazione già esistente segnale raccolto da bonifica presso sala Reggio). - Misuratore della portata sulla condotta del 100 mm di scarico delle acque di drenaggio raccolte nell’apposito pozzetto, DV4, posto sulla sponda modenese (strumentazione da installare, il cui segnale va collegato al centro di controllo). Nel caso venga misurato il livello il valore della portata corrispondente sarà ottenuto sulla base della scala di deflusso della sezione di misura di cui si vuole determinare la portata. Pertanto, vanno costruite le scale di deflusso alle sezioni interessate che sono le seguenti: briglia di monte alla traversa di Castellarano, scale di risalita pesci, sfioro traversa Castellarano. Il sistema di monitoraggio permetterà di determinare i valori delle portate idriche presenti nel corso d’acqua a monte e a valle delle opere in progetto. Presso il centro di controllo, attraverso un sistema di calcolo automatizzato, saranno determinate in continuo le portate affluenti, derivate e defluenti alla traversa di Castellarano. In particolare la somma delle portate defluenti e 5 derivate, per gli usi irriguo, produttivo-potabile, idroelettrico e ambientale, dovranno risultare circa uguali alle portate affluenti a monte della traversa. Qm= Portata affluente a monte della traversa Qd= Portata derivata Qv =Portata defluente immediatamente a valle della traversa Qv= Qm – Qd, d(irriguo-ambientale) – Qd.s.(irriguo-produttivo-ambientale) – Qd(idroelettrico) Monitoraggio e regolazione del DMV In sede di valutazione della risorsa idrica prelevabile dal Secchia in località Castellarano, il deflusso minimo vitale di 1,7 m3/s è stato assunto come vincolo prioritario e cogente di riferimento. Le destinazioni d’uso previste per le risorse idriche prelevate sono pertanto subordinate al deflusso minimo vitale e rispettano il seguente ordine di priorità: - potabile-produttivo secondo gli accordi sottoscritti dalla Commissione di Garanzia per la Gestione della Traversa di San Michele-Castellarano; - irriguo; - idroelettrico. In particolare se: Durante il periodo irriguo e non irriguo quando la portata affluente alla traversa di Castellarano è inferiore al DMV non ci sarà nessuna derivazione Qm ≤ DMV Se Qm > DMV, il valore delle portate defluenti a valle della traversa, Qv, dovrà essere almeno pari al valore del DMV fissato. Il rilascio del DMV presso la traversa di Castellarano non avviene attraverso un’unica componente ma attraverso più componenti DV (deflusso a valle della traversa) che sono DV1 + DV2 + DV3+ DV4, sopra descritte, a tali componenti vanno aggiunte le perdite del sistema di chiusura delle paratoie, DV5. La quantificazione di tale portata sarà fornita dal Consorzio di Bonifica Emila Centrale attraverso una campagna di monitoraggio. Quando la portata rilasciata in alveo composta da: DV1, portata sfiorante al paramento della traversa di Castellarano, DV2, portata rilasciata dalle scale di risalita della fauna ittica, DV4, portata acque di drenaggio e DV5, componente dovuta alle pertite delle paratoie, è inferiore al DMV, si procederà alla integrazione del DMV con la componente DV3. Tale rilascio, sarà effettuato attraverso la terza paratoia di scarico, presente in sponda destra della traversa, previa apertura della relativa paratoia. A tale scopo, deve essere installata una apparecchiatura di regolazione, attuatore elettrico, sulla valvola esistente sulla condotta di collegamento , diametro 600 mm, tra la tubazione di derivazione, diametro 1600 mm, del canale di Modena, e il condotto di scarico delle griglie. L’apertura della valvola di regolazione, sopra descritta farà defluire quota parte delle portate derivate attraverso la condotta di scarico delle griglie, in modo che possano essere rilasciato in alveo un quantitativo di portata, DV3, tale da garantire il rispetto del DMV fissato. 6 Presso il centro di controllo, attraverso un sistema di calcolo automatizzato, sarà determinato in continuo il valore del DMVtot e confrontato con quello fissato dal disciplinare di concessione della Regione Emilia-Romagna e in funzione di tale raffronto dovranno essere modificati i valori di DV3 da rilasciare DVtot = DV1 + DV2 + DV3+ DV4+ DV5 ≥ 1,7 m3/s L’attuatore installato sulla valvola deve ricevere il comando dal centro di controllo in cui sono confluiti tutti i dati di portata defluenti monitorati per regolare il grado di apertura della valvola e di conseguenza aumentare o diminuire la componente DV3, al fine di garantire il rispetto del DMV fissato Inoltre, nel periodo non irriguo, durante il rilascio del DMV, dovrà essere chiusa la condotta di alimentazione del canale di Modena, utilizzando una saracinesca esistente, posta a circa 500 m a valle della traversa, mentre nel periodo irriguo potrebbe essere necessario parzializzarle il rilascio delle portate nel canale di Modena. Pertanto è necessario collegare il segnale di regolazione di tale valvola esistente e sulla condotta di alimentazione del canale di Modena al centro di controllo, in quanto attualmente è collegata alla sala lato Modena. Al fine di verificare se il quantitativo rilasciato di DMV è conforme a quello calcolato sarà misurata la portata DV3 attraverso un misuratore di portata, ubicato sull’ultimo risalto presente sul canale/condotta di scarico delle griglie, posta in sponda Modenese. Tale strumentazione da installare, trasmetterà il segnale della misura effettuata al centro di controllo che verificherà la correttezza del DMV e nel caso fosse necessario dal centro di controllo sarà inviato un segnale per modificare l’apertura o la chiusura della valvola di regolazione sopra descritta. 1.2 Descrizione dei sistemi di misura e automazione da fornire e installare Per completare e integrare il sistema di monitoraggio esistente andranno installati i seguenti componenti: - Sistema di misura della portata derivata dall’impianto idroelettrico; - Automazione e sostituzione della valvola di regolazione posta sulla condotta 600 mm di collegamento tra la tubazione di derivazione, diametro 1600 mm, del canale di Modena, e il condotto di scarico delle griglie; - Stumentazione di misura della portata scaricata DV3 ad integrazione del DMV - Strumentazione di misura della portata scaricata dal sistema di drenaggio della traversa. Per ogni componente andrà fornita tutta la strumentazione necessaria per il suo corretto funzionamento e andrà realizzato il collegamento con la centro di controllo. 1.2.1 Misura della portata derivata dall’impianto idroelettrico Il sistema di misura della portata derivata dall’impianto idroelettrici sarà costituito da un doppio sistema: il primo che misura la variazione di pressione installato sulle chiocciole delle turbine e il secondo che rileva l’area e la velocità installato nel canale di scarico. 7 Con il sistema winter kennedy le portate derivate e turbinate, C1 e C2, saranno determinate per ciascuna macchina in funzione della misura della pressione differenziale mediante la seguente formula: Q = K ∗ ΔPw, (metodo WinterKennedy) dove ΔP è la pressione differenziale e K è il coefficiente di conversione. Tale coefficiente è una costante che viene tarata in prima installazione, ed è invariabile essendo conseguenza della geometria delle turbine. L’esponente w vale teoricamente 0,5 e può essere anch’esso “tarato” all’ installazione. La misura della pressione differenziale sarà effettuata in continuo con dei trasduttori elettronici che saranno posizionati sulle turbine. La taratura del paramento k e W sarà effettuata mediante l’esecuzione di almeno tre misure di portata in una sezione dell’opera di presa, per la determinazione della scala di deflusso da correlare con i valori di portata turbinata determinati in funzione della misura della pressione differenziale alle turbine. Il secondo sistema sarà installato un misuratore di area velocità media sul canale di scarico costituito da più sensori per permetterà di calcolare la portata. Il sistema include il display con data logging programmabile, con cavo di interconnessione e di un recinto multisensore più tre sensori ultrasonici sommersi. I sensori velocità ultrasonica vanno installati sul canale di scarico in posizioni dove saranno sommerse su staffe di montaggio in acciaio inox. I sensori sono completamente sigillati senza orifizi o porti. Livello viene misurato collegando il sensore di livello integrato da uno qualsiasi dei tre sensori di velocità. La misura della velocità sarà data dalla media delle letture di velocità dai suoi tre sensori sommerse. La lettura di livello e dimensioni del canale forniscono l'area della sezione trasversale del canale. Il sistema di misura andrà calibrato inserendo le dimensioni del canale. I sensori andranno posizionati evitando i luoghi dove il sedimento si accumula. 1.2.2 Automazione del sistema di rilascio della componente DV3 del DMV. Al fine di garantire il DMV richiesto saranno modificati i valori di DV3 da rilasciare sarà installata una apparecchiatura di regolazione, attuatore elettrico, sulla valvola esistente sulla condotta di collegamento, diametro 600 mm, tra la tubazione di derivazione, diametro 1600 mm, del canale di Modena, e la tubazione che si collega al candotto di scarico delle griglie. Dovrà essere installata una valvola a farfalla DN 600mm in sostituzione di quella esistente dotata di attuatore multigiro e di unità di controllo automatizzata al fine di garantire una manovra in automatico della valvola dal centro di controllo. Pertanto, dal centro di controllo sulla base del confronto tra il valore di DMV fissato pari a 1,7 m3/s e la sommatoria delle portate relative alle varie componenti rilasciate alla traversa di Castellarano, verrà regolata l’apertura della valvola a farfalla al fine di integrare le portate rilasciate alla traversa di Castellarano fino al raggiungimento del valore di DMV richiesto. Nel periodo non irriguo, al fine di non alimentare il canale di Modena, prima dell’apertura della valvola a farfalla dovrà essere chiusa la valvola a saracinesca posta sulla condotta di alimentazione del canale di Modena. Tale valvola è ubicata a circa 500 m a valle della traversa ed è telecomandata dalla sala Modena, pertanto andrà collegata al centro di controllo. 8 1.2.3 Strumentazione di misura della portata scaricata DV3. Al fine di verificare se il quantitativo rilasciato DV3 è conforme a quello richiesto si è previsto di misurare tale portata attraverso un sistema di misura del livello con sensore ad ultrasuoni, ubicato sull’ultimo risalto presente sul canale/condotta di scarico delle griglie, posta in sponda Modenese. Tale strumentazione dovrà trasmettere il segnale della misura effettuata al centro di controllo che in funzione della scala delle portate relativa alla sezione di misura desumerà la portata rilasciata. Quindi, sarà verificata la conformità di tale valore con quello richiesto. Nel caso tale conformità non fosse rispettata dal centro di controllo dovrà venire inviato un segnale per modificare l’apertura o la chiusura della valvola a farfalla DN 600 descritta al paragrafo precedente. 1.2.4 Strumentazione di misura della portata scaricata DV4 dal sistema di drenaggio della traversa. Tale strumentazione è costituita da un misuratore di portata ad induzione elettromagnetica tipo AQUAMAG flangiato DN100 con relativo display elettronico completo di cavo 1.2.5 Determinazione scale delle portate La determinazione della scala delle portate, in una data sezione, dovrà essere effettuata per le sezioni in cui sarà istallato un sistema di misura del livello, al fine di poter determinare la portata defluente nelle sezione. Le sezioni in cui dovrà essere determinata la scala delle portate sono quattro: briglia di monte alla traversa di Castellarano, scala di risalita della fauna ittica, sezione di scarico DV3 nel condotto di scarico delle briglie canale di Reggio, a valle dello scaricatore Rio Riazzone, vedi par successivo. 9 Zona di transito del DV1 Portata derivata in sponda destra Q d,s, Zona perdite dalle paratoie DV5 Valvola con attuatore di regolazione DV3 Punto di rilascio dalla scala DV2 Punto di misura del DV3 DV3 nella condotta di scarico griglie Punto di rilascio del DV4 Figura 1.1 Particolare opera di presa sponda destra Canale di Modena con zone rilascio delle componenti del DV a valle della traversa 10 Posizione in cui istallare misuratore di livello a ultrasuoni del DV3 Flusso DV3 proveniente dalla condotta d’alimentazione del canale di Modena Punto di rilascio del DV3 Figura 1.2 Sezione del condotto di scarico delle griglie che è collegata tramite una tubazione 600 mm alla condotta di alimentazione del canale di Modena Figura 1.3 Pozzetto 2 in cui sarà installata la valvola a farfalla con attuatore in sostituzione a quella esistente sulla condotta di collegamento tra la tubazione di derivazione del canale di Modena, e la tubazione di scarico delle griglie. Zona istallazione valvola farfalla rilascio DV3 Zona scarico DV3 Figura 1.4 Zone di rilascio e di scarico DV3 Figura 1.5 Paratoia scarico DV3 13 Punto di rilascio del DMV4 Misuratore volumetrico l DMV4 Figura 1.6 Pozzetto raccolta acque di drenaggio con pompa Figura 1.7 Pozzetto con pompa di sollevamento e immissione in alveo dei drenaggi DV4 14 Punto di misura A1 Figura 1.8 Ubicazione dei sistemi di misura delle portate derivate in sponda destra 15 Punto di misura A2 Figura 1.9 Ubicazione dei sistemi di misura delle portate derivate in sponda sinistra 16 1.3 Modalità di misura del minimo ambientale per i canali di Secchia e Modena Durante il periodo non irriguo il controllo delle quantità delle acque derivate a fini ambientali sarà effettuato con i misuratori di portata, già esistenti, istallati sulle condotte di derivazione in sponda sinistra e destra, tenendo conto delle portate derivate per usi produttivi. In sponda sinistra essendo attiva la derivazione per gli usi produttivi, la portata derivata per gli usi ambientali sarà data dalla differenza tra la portata derivata complessivamente e la portata utilizzata per usi produttivi. Sarà pertanto predisposto il seguente sistema: - Qi, misura delle portate immesse nei canali di Reggio e Modena, attraverso la strumentazione già esistente presso la traversa di Castellarano; - Qr1 misura del livello sul Canale di Modena, presso la Fossa di Spezzano, strumentazione già esistente; - Qr2, misura del livello sul Canale di Reggio, a valle dello scaricatore Rio Riazzone, strumentazione da installare; - Qd, determinazione delle portate distribuite per l’irrigazione a monte dei punti di misura sopra descritti. Nelle sezioni in cui si rileva il livello, le portate verranno determinate in funzione delle scale delle portate. Tali scale saranno definite per le diverse tipologie di sezione attraverso misure dirette di portata e livello. Le perdite saranno calcolate dalla differenza tra le portate immesse nei canali di Reggio e Modena, e le portate distribuite per usi irrigui comprensive di quelle in uscita dal sistema rilevate in transito nei canali di Reggio e Modena, rispettivamente presso la Fossa di Spezzano e lo scaricatore del Rio Riazzone, come sotto riportato. Qperdite= Qi – (Qd + Qr1+ Qr2) La responsabilità del sistema di monitoraggio sarà della Commissione di garanzia per la gestione della traversa di S. Michele Castellarano formata da Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, Consorzio di Bonifica Burana, Hera spa, Iren spa, Comuni di Modena e Reggio Emilia, Province di Modena e Reggio Emilia e la Regione Emilia Romagna, con mansioni di presidenza. 1.3.1 Misura del livello sul Canale di Reggio a valle dello scaricatore Rio Riazzone Dovrà essere installato un sensore di livello a ultrasuoni sul Canale di Reggio, a valle dello scaricatore Rio Riazzone, al fine di determinare la portata defluente in funzione delle scale delle portate della sezione di misura. 17 2 Progettazione struttura di dissuasione della fauna ittica La struttura di dissuasione ha lo scopo di allontanare la fauna ittica dal canale di scarico della centrale. Dovrà essere installata una struttura di dissuasione a barriera elettrica sulla bocca del canale di scarico della centrale al fine di allontanare la fauna ittica presente a valle della traversa dalla zona di scarico in modo che non sia richiamata dalla presenza abbondante di acque verso il canale stesso, indirizzandola verso le zone in cui sono posizionate le scale di risalita. Inoltre, sarà posizionata idonea segnaletica per individuare l’area di pericolo e saranno predisposti idonei sistemi di protezione nella zona in cui è ubicata la barriera. La barriera è costituita da due file di elettrodi tra i quali viene applicato un voltaggio che, attraverso l’acqua, produce un campo elettrico. La barriera deve utilizzare corrente continua con impulsi di breve durata che causano meno stress al pesce. L’estensione del campo è importante e deve esercitare un’azione molto estesa per impedire ai pesci che nuotano più velocemente di passare attraverso la zona elettrificata. L’aumento di tensione specifica deve essere graduale in modo da evitare il pericolo di pesci che si spostano repentinamente da un campo debole ad uno con un valore eccessivo. L’apparato di regolazione permetterà di generare un campo elettrico intermittente grazie alla regolazione di impulsi a frequenza e periodo variabile. E’ quindi possibile modificare ad hoc, in funzione dell’efficienza riscontrata in corso di esercizio, i parametri che caratterizzano il campo elettrico, con particolare riferimento al voltaggio, alla durata degli impulsi e all’intervallo di tempo intercorrenti tra gli stessi. Nella specifiche tecniche vengono descritti brevemente i parametri e il loro range di funzionamento.. Gli impulsi utilizzati devono avere le seguenti caratteristiche: Onda con fronte verticale all’emissione dell’impulso fino alla tensione massima impressa e smorzata nel tratto discendente verso lo zero per garantire la massima influenza sulla fauna ittica; inversione intermittente del catodo con l’anodo, e conseguente inversione del verso del campo elettrico, per preservare la funzionalità degli elettrodi e garantire una prolungata efficienza della barriera. Il campo elettrico generato è assimilabile ad un campo elettrico uniforme ottenuto tra due piastre piane parallele e caricate con segno opposto. Il campo elettrico sarà orientato parallelamente al flusso dell’acqua con verso concorde, in modo che il pesce durante il suo moto verso valle percepisca la differenza di potenziale e sia stimolato a retrocedere verso l’alveo del fiume. Si evidenzia che il campo elettrico si estende anche nelle zone a monte e a valle degli elettrodi. I pesci risentono della differenza di potenziale già quindi avvicinandosi alle barriere e sono dissuasi dal procedere verso lo sbocco della centrale ancor prima di trovarsi nella zona compresa tra gli elettrodi. La distanza di influenza e l’effetto sui singoli individui è dipendente da: dimensione dell’individuo stesso; 18 specie ittica e sensibilità propria alla frequenza degli impulsi; orientamento dell’individuo rispetto alle linee di flusso; caratteristiche chimiche e temperatura dell’acqua; set dei parametri utilizzato. Ogni singolo individuo sarà indotto ad allontanarsi dalla barriera per una differenza di potenziale tra la testa e la coda di circa 0,4 Volt. Chiaramente più sono limitate le dimensioni del singolo individuo più bisogna avvicinarsi alla barriera stessa per riscontrare il medesimo gradiente di tensione. Verrà inoltra affissa cartellonistica appropriata secondo le vigenti normative di sicurezza con l’indicazione del pericolo di elettrocuzione. Un pulsante di emergenza permetterà di disalimentare le barriere in caso di necessità. Figura 2.1: Rappresentazione schematica del campo elettrico generato da una differenza di potenziale tra due lastre piane. Figura 2.2 Posizionamento degli elettrodi 19 Figura 2.3 Posizionamento della barriera elettrica nel canale di scarico Figura 2.4 Esempio di barriera in opera 20