RELAZIONE GENERALE 1. PREMESSA Come già segnalato nelle precedenti fasi progettuali la pista ciclabile in progetto risulta il principale asse di collegamento ciclopedonale in senso Est-Ovest di Grugliasco ed elemento portante di un sistema articolato di percorsi che permeano il parco del Gerbido e le aree agricole.. Un primo tratto del percorso ciclabile da via Leonardo da Vinci agli orti urbani, è stato da poco realizzato mentre un secondo tratto, che prosegue fino all’intersezione con Corso Allamano, ha da poco terminato il suo iter progettuale ed autorizzativo. Il presente progetto esecutivo riguarda l’ultimo tratto del percorso, che completa l’asse viario fino alla frazione Gerbido. Al fine di armonizzare il progetto con le necessità imposte dalla dotazione finanziaria e con gli altri interventi previsti sulle aree adiacenti si è ritenuto necessario adottare soluzioni progettuali che non interferissero con il futuro sviluppo di queste opere evitando soluzioni troppo onerose dal punto di vista finanziario e tecnico. Inoltre , premesso che la pista si pone come elemento strutturante un’area avente un ruolo di filtro naturale rispetto alle aree urbanizzate circostanti. si è ritenuto opportuno preservare quanto più possibile l’aspetto naturale dei luoghi, evitando interventi visivamente troppo impattanti. Pertanto si è scelto di realizzare la pista in sede propria, separandola il più possibile in tutto il suo percorso dalla carreggiata stradale mediante delle barriere di protezione in acciaio rivestito in legno lamellare.. Si è ritenuto opportuno inoltre mantenere il livello della pista sullo stesso piano della carreggiata stradale esistente, al fine di evitare ripetuti cambi di livello per chi percorre la pista in corrispondenza degli accessi carrai e degli accessi ai fondi agricoli. Il tracciato della pista si snoda pertanto in adiacenza alla carreggiata attuale, su aree prevalentemente già pubbliche, senza intaccare le aree coltivate a margine della strada , azzerando quindi l’esigenza di acquisizione di nuovi sedimi. L’illuminazione della pista si realizza mediante la sostituzione dell’impianto di pubblica illuminazione esistente ( che risulta di proprietà della società Enel Sole ) con un nuovo impianto formato da nuova rete di alimentazione in cavidotto e da nuovi pali di illuminazione equipaggiati di sbracci con armature e corpi illuminanti dedicati distintamente all’illuminazione della carreggiata stradale e della pista . Non vengono modificate le infrastrutture esistenti (es. il sovrappasso ferroviario). L’attraversamento di Corso Allamano, necessario a connettere l’area nord del parco con quella sud, si realizza - in accordo con gli Uffici Comunali - adattando l’esistente attraversamento semaforizzato ad un uso idoneo e sicuro per le biciclette Complessivamente il tratto della pista ciclabile in progetto è di circa 1.030 m. All_A_Relazione generale .doc 1 Su Strada del Gerbido transita un collettore di fognatura nera in gres ceramico, diametro 80, proveniente da C.so Allamano. Tale collettore interessa il lato sud della carreggiata stradale e non interferisce con il sedime della pista ciclabile per la realizzazione della quale sono per altro previsti lavori di scavo superficiali ( 70-80 cm dal piano stradale). In prossimità dell’area stazione di carburante si rileva la presenza di cavi aerei Telecom in due tesate di lunghezza pari rispettivamente a circa 175 e 120 ml, che transitano sul bordo stradale a lato dei pali d’illuminazione. L’eliminazioni di tali interferenza comporterebbe l’interramento dei cavi, con formazione di cavidotti e pozzetti. Visto il preventivo di costo dei lavori d’interramento dei cavi è verificato che la loro permanenza in sito non risulta strettamente impeditiva la costruzione della pista ciclabile (il cui sedime di estende non oltre l’allineamento della palificata I.P.) si ritiene di soprassedere all’eliminazione di tale interferenza rinviandone l’eventuale esecuzione a interventi successivi. Il progetto , nelle sue varie fasi , è stato redatto secondo le norme contenute nel D.M. 30/11/99 n. 557 e per quanto non specificato si è fatto riferimento alle “Norme Tecniche per la realizzazione delle Piste Ciclabili” approvate con Delibera della Giunta Regionale n.8519500 del 26.05.97 di cui all’art. 2 della L.R. 17.04.90 n. 33. 2. OPERE IN PROGETTO L’attuale strada del Gerbido , classificata dal Piano Urbano del Traffico quale strada locale di quartiere , unisce il Concentrico di Grugliasco con l’abitato della frazione del Gerbido . La pista ciclabile in progetto , in prosecuzione del tratto già realizzato su strada del Gerbido da via Leonardo da Vinci fino all’altezza degli orti urbani - consente di realizzare un collegamento ciclopedonale diretto tra il capoluogo, il nucleo frazionale e le case sparse esistenti lungo la direttrice. Più in particolare il tratto di pista sarà realizzato a partire dall’incrocio tra strada del Gerbido e C.so Canonico Allamano - del quale si prevede l’attraversamento adattando gli esistenti attraversamenti pedonali e l’impianto semaforico esistente - fino al raccordo con la tratta in fase di completamento su via Moncalieri , che si connette a sua volta con la pista che transita in direzione nord-sud lungo via Crea. L’andamento plano-altimetrico del tracciato non presenta significativi dislivelli in quanto il territorio comunale interessato risulta pianeggiante con un modesto dislivello tra l’asse di C.so Allamano e l’abitato del Gerbido. La pista, pertanto transita alla stessa quota della viabilità esistente, come si evince dal rilievo plano-altimetrico ( vedi Tav.1) La carreggiata della strada risulta attualmente di 7 metri, con due corsie di mt 3,50 ciascuna. La pista ciclabile in progetto è di tipo bidirezionale, di dimensione mt. 2, 50, si sviluppa per gran parte in sede propria a lato della carreggiata veicolare. Con riferimento all’assetto della pista , in relazione alla carreggiata veicolare contigua e all’adeguamento della rete di illuminazione stradale , si individuano nell’intero percorso le seguenti tratte : All_A_Relazione generale .doc 2 - a partire dall’intersezione con C.so Allamano la pista si estende a lato della carreggiata stradale – e da questa rialzata - lungo lo stretto marciapiede che costeggia il viadotto della ferrovia, disponendosi a formare una stretta curva per l’attraversamento ortogonale della bretella che unisce str. del Gerbido e C.so Allamano. Nel percorso successivo, fino al punto in cui torna ad affiancarsi alla carreggiata veicolare, la pista risulta separata dall’asta stradale tramite una barriera di protezione in struttura metallica rivestita in legno lamellare di conifera. - nella fascia centrale la pista, dopo avere superato l’area della stazione di distribuzione di carburanti - che costeggia, sostituendo l’attuale marciapiede a confine dell’area - per i successivi lunghi tratti su cui il fronte stradale si affaccia direttamente sugli appezzamenti agricoli, viene separata dalla carreggiata veicolare dalla detta barriera di protezione (per una lunghezza totale di 525 metri). - nel tratto compreso tra via Unità d’Italia e strada del Barrocchio, alla barriera di protezione si associa sul lato a monte una staccionata in ferro a protezione dell’esistente fosso irriguo. In tale tratto il fosso, dal profilo a tratti irregolare il cui ciglio interno verrà interessato dall’esecuzione delle opere, potrà essere con l’occasione utilmente risagomato utilizzando all’occorrenza nuovo materiale terroso. In questa tratta finale i vecchi pali di illuminazione stradale (del tipo a “pastorale”) da sostituire con i nuovi , verranno riposizionati sull’allineamento della barriera di sicurezza. Va infine segnalato che nel progetto è prevista la segnaletica stradale orizzontale e verticale, necessaria alla segnalazione della pista, degli attraversamenti stradali, sia veicolari che pedonali, anche ad integrazione e rinnovo di quella preesistente. Tale segnaletica stradale orizzontale e verticale sarà del tipo ad alta rifrangenza di Classe II, in conformità a quanto prescritto dal D.Lgs. n.285/1992 e dal D.P.R. n.495/92 e dalla specifica normativa vigente. All_A_Relazione generale .doc 3 3. IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE L’illuminazione della pista si realizza mediante la sostituzione dell’impianto di pubblica illuminazione esistente ( che risulta di proprietà della società Enel Sole ) con un nuovo impianto formato da nuova rete di alimentazione in cavidotto e da nuovi pali di illuminazione equipaggiati di sbracci con armature e corpi illuminanti dedicati distintamente all’illuminazione della carreggiata stradale e della pista . N.B. Per quanto riguarda l’impianto si farà riferimento a quanto descritto nell’offerta esposta dall’Enel ( vedi in allegato) alle relazioni di calcolo e specialistiche allegate ai documenti progettuali e a quanto di seguito indicato. 3.1 GENERALITA’ Le opere comprenderanno la realizzazione delle reti elettriche di illuminazione pubblica che saranno realizzate in cavidotto interrato: - l’impianto di illuminazione pubblica per l’esistente carreggiata stradale e la costruendo pista ciclabile utilizzando pali di nuova installazione , con applicazione di sbracci idonei all’illuminazione di entrambe le superfici . Le opere descritte negli elaborati sono finalizzate ai seguenti obiettivi generali : - Conseguimento dell’integrale rispondenza alle disposizioni legislative con particolare attenzione al D.Lgt. 81/2008 e s.m.i. e alla norme CEI ; - Realizzazione di un sistema elettrico di Illuminazione Pubblica su pista ciclabile e carreggiata stradale di elevata affidabilità di esercizio; - Idoneità a fornire le prestazioni specificate negli elaborati di progetto, nonché quelle non espressamente richiamate, ma comunque riconducibili alla definizione di regola dell’arte; - Particolare attenzione alle problematiche relative al risparmio energetico; - Garanzia totale della sicurezza per le persone e i beni materiali. 3.2 IL PROGETTO DELLA PISTA In sede scavo per la posa delle canalizzazioni interrate sarà formato il cavidotto lungo i quali saranno posizionati i pozzetti del tipo prefabbricato in calcestruzzo vibrato . I pali di illuminazione - in numero e posizione secondo le indicazioni dalla Tavola di Progetto ( Tav.10- Illuminazione) e conformemente alle risultanze delle verifiche tecnico-progettuali (vedi la verifica illuminotecnica riportata nell’Allegato B “ Relazioni specialistiche e calcoli preliminari”) saranno montati su appositi blocchi di fondazione di dimensione indicative di cm 100x100x150. Dovranno essere impiegati pali in lamiera di acciaio Fe 36OB UNIEN 10025 , adatti al sostegno di armature di primaria marca. All_A_Relazione generale .doc 4 Si prevede di impiegare delle armature stradali equipaggiate con lampade a LED. I corpi illuminanti dovranno essere specificamente adatti all’illuminazione stradale. 3.3 OBIETTIVI DI CARATTERE GENERALE Le opere comprendono la realizzazione delle reti elettriche di illuminazione pubblica. Nell’area saranno realizzate in cavidotto interrato l’impianto di illuminazione pubblica per la pista ciclabile e per la carreggiata stradale. L’Assuntore Lavori (successivamente denominato semplicemente A.L.) dovrà provvedere integralmente a tutte le forniture, prestazioni, servizi ed opere necessarie per consegnare gli impianti completamente ultimati a regola d’arte ed efficienti in ogni loro particolare in tutta l’area interessata al progetto senza eccezione alcuna. Gli impianti elettrici di illumininazione della pista e della carreggiata stradale, alla consegna finale devono essere in condizioni di perfetto funzionamento e collaudabili. Si desidera ribadire che la caratterizzazione delle forniture e delle modalità di esecuzione imposta da tali obiettivi deve ritenersi al fine contrattuale dominante sulla lettura e sull’interpretazione dei documenti di progetto. Si ricorda a tale proposito l’obbligo dell’Assuntore a garantire l’osservanza di tutte le indicazioni, le prescrizioni nazionali e regionali che abbiano per oggetto la Sicurezza, qualunque ne sia la fonte: • circolari Ministeriali • D.P.R. • D.M. • A.S.L. • Ispettorato del Lavoro • V.V.F. • D.Lgs. 626/94 • Marcatura CE delle apparecchiature L’avvenuto collaudo non interrompe l’obbligo dell’Assuntore di eseguire gratuitamente tutte le opere necessarie per rientrare nelle prescrizioni sopracitate, tale impegno è valido anche se sui disegni o nella descrizione dei lavori manchino precise indicazioni in merito. 3.4 CARATTERISTICHE DEL PUNTO DI CONSEGNA Il collegamento con la Società di distribuzione dell’energia elettrica è previsto in prossimità della stazione di servizio SOCO GAS, da apposito gruppo di misura. L’alimentazione generale dell’ impianto di illuminazione pubblica sarà, in Bassa Tensione, 400V (3F+N) con origine nell'armadio stradale costituente il quadro elettrico generale. All_A_Relazione generale .doc 5 Tenuto conto della potenza in progetto, la potenza impegnata dovrà essere di 10 kW; il gruppo di misura dovrà essere del tipo senza interruttore limitatore (contratto specifico per l'illuminazione pubblica). 3.5 CARATTERISTICHE DEL QUADRO ELETTRICO GENERALE Gli impianti in progetto faranno capo ad un unico quadro elettrico generale, previsto in prossimità del gruppo di misura (distanza massima consentita = 3m). Tale quadro è rappresentato negli schemi allegati, e sarà destinato al contenimento: • • degli interruttori di protezione e comando delle linee; delle eventuali apparecchiature specifiche per la regolazione del flusso luminoso. L’apparecchiatura potrà essere omessa solo nel caso in cui gli apparecchi in fornitura siano dotati di tecnologia (a bordo) che consenta la parzializzazione del flusso luminoso e conseguentemente dei consumi. La tipologia degli apparecchi dovrà essere campionata e dovrà essere specificatamente approvata dalla D.L. Il Costruttore del quadro dovrà fornire quindi l'armadio di contenimento, il regolatore di flusso luminoso completo di tutti gli accessori, gli interruttori di protezione delle linee. Il quadro sarà costituito da un armadio stradale in poliestere stampato a caldo rinforzato con fibra di vetro, idoneo per l'installazione all'esterno, IP44, realizzato in due vani separati, entrambi dotati di porte chiudibili a chiave I due vani dovranno essere accoppiati verticalmente, il vano superiore dovrà essere predisposto per l'installazione del gruppo di misura (ENEL), mentre il vano inferiore dovrà alloggiare le apparecchiature elettriche per il comando, controllo e regolazione dell'impianto. Il sistema di ancoraggio alla fondazione dovrà essere eseguito con piastre tirafondi e relativi bulloni di serraggio. Il quadro sarà quindi suddiviso in tre parti specifiche, così distinte: 1 - SEZIONE GRUPPO DI MISURA: Piastra di fondo in materiale isolante per fissaggio gruppi misura, sarà predisposta per alloggiare un gruppo di misura trifase di potenza massima 25 kW. 2 - SEZIONE COMANDO E REGOLAZIONE: (A) Regolatore di flusso CARATTERISTICHE GENERALI · Telaio portante in acciaio zincopassivato · Circuiti di controllo tensione · Porta seriale RS232 per dialogo con PC, aggiornamento software e telecontrollo · Logica di gestione e future espansioni per la realizzazione del telecontrollo costituiti da moduli in contenitore RAIL per montaggio su guida DIN facenti parte della stessa linea di produzione All_A_Relazione generale .doc 6 · Elettronica a microprocessore per gestione cicli di lavoro con componenti professionali adatta a funzionare nel range -30°+60° C, schede in vetronite con piste isolate galvanicamente · Regolazione e stabilizzazione della tensione di alimentazione del carico con sistema statico non a parzializzazione d'onda (la forma d'onda della tensione in uscita è perfettamente sinusoidale) · Pannello di programmazione con tastiera e display LCD con regolazione di contrasto · Interruttore magnetotermico quadripolare per protezione apparecchiatura di potenza adeguata alla taglia del riduttore e con potere di interruzione di 10KA · Segnalazioni luminose per indicazione presenza rete, regolatore in funzione, intervento By-pass. CARATTERISTICHE FUNZIONALI · By-pass statico fase per fase in esecuzione NO BREAK (in condizione di By-pass il regolatore garantisce comunque una tensione ridotta al carico consentendo ugualmente un risparmio di oltre il 20%) · By-Pass automatico in caso di allarme con sistema di autoreset · Funzionamento su impianti con qualsiasi modello di lampade anche misti · Risparmio di potenza nell'ordine del 40 - 50% in relazione ai modelli di lampade · Stabilizzazione della tensione in uscita alle lampade +/- 1% con tensione a monte variabile da 200 a 245 Volt · Stabilizzazione in tempi rapidissimi delle variazioni di tensione di rete · Impostazione dei seguenti parametri: tensione di accensione, tensione a regime normale, tensione a regime ridotto, tempo di accensione, velocità rampa di salita, velocità rampa di discesa, tempo di campionamento misure, allarmi standard o personalizzati · Menù di programmazione allarmi per valori superiori e/o inferiori ai dati previsti della tensione a monte, tensione a valle, corrente assorbita · Selezione della percentuale di riduzione e delle corrispondenti fasce orarie di funzionamento nell'arco della notte fino a un massimo di 10 fasce orarie · Disponibilità di tre cicli annuali preimpostati da fabbrica con cicli di accensione e lavoro in relazione ai fattori stagionali ed alle aree di ubicazione · Disponibilità di un ciclo annuale personalizzabile con possibilità di impostazione di 10 fasce orarie di funzionamento nell’arco della notte · Disponibilità di tre cicli periodici personalizzabili con possibilità di impostare il periodo di durata e 10 fasce orarie di funzionamento nell’arco della notte · Disponibilità di un ciclo settimanale con possibilità di impostare: il periodo di durata, uno o più giorni della settimana, 10 fasce orarie di funzionamento nell’arco della notte · Disponibilità di un ciclo controllato da ingresso analogico 4 – 20 mA per regolazione proporzionale a segnale proveniente da sonda di luminosità · Lettura su display delle grandezze elettriche seguenti: - Tensione a monte - Tensione a valle - Corrente assorbita - Potenza - Cosfi - Valore ingresso analogico (in mA) - Valore uscita analogica (in mA) · Possibilità di scarico dati memorizzati dal regolatore con PC portatile o tramite modem · Predisposizione per il collegamento ad una rete di telecontrollo per la diagnostica ed il controllo dell'apparecchiatura PRESTAZIONI DELLE APPARECCHIATURE DI CONTROLLO · Filtri EMI su ogni ingresso analogico o digitale e protezioni con MOV e/o RC sui relè d'uscita · Watchdog hardware intelligente con controllo costante del flusso del programma All_A_Relazione generale .doc 7 · Autodiagnosi · Riarmo automatico senza interruzioni · Telecontrollo predisposto per comunicazioni via modem telefonico, via radio o linea privata. · Porta RS232, RS485, I 2 CBus · Predisposizione hardware per la misura delle armoniche di tensione e di corrente · Predisposizione per sonda mod. SDL (4-20 mA) per la regolazione tramite trasduttore fotometrico o altro sistema · Protezione da sovratensioni, tramite MOV, su ogni input/output · Parametri di funzionamento salvati, senza l'ausilio di batteria tampone, su memoria EEPROM · Hardware interno per controllo temperatura del quadro, per eventuale comando di dispositivi di raffreddamento o allarmi · Orologio calendario con controllo dell’anno bisestile e cambio automatico dell’ora legale · Batteria tampone per i dati memorizzati su RAM (registrazioni) e per l’orologio con autonomia di 2 anni a rete sconnessa · LCD alfanumerico 2x16 caratteri, retroilluminato a LED e con trimmer di regolazione del contrasto · 2 ingressi per la regolazione manuale della tensione di uscita (aumenta - diminuisce) · 1 ingresso analogico 4-20mA risoluzione 8 bit, con protezione ESD integrata · 1 uscita analogica 4-20mA risoluzione 8 bit, con protezione ESD integrata · 6 ingressi analogici per misure di tensione a monte e a valle · 4 ingressi analogici per misura delle correnti · 1 ingresso di comparazione per forzatura by-pass · 2 uscite relè temporizzate programmabili da tastiera · 4 ingressi a 24Vdc optoisolati per il telecontrollo · 4 uscite statiche a transistor a 24Vdc per il telecontrollo · Alimentazione 230V 50-60Hz, +10%, -15% con filtri EMI (B) Quadro di comando integrato QIR · Interruttore generale magnetotermico quadripolare con bobina di sgancio · Relè differenziale: - due relè di intervento (apertura contattore e apertura interruttore generale se il guasto è persistente) - ripristino automatico fino a tre interventi - regolazione della corrente di intervento - regolazione del ritardo di intervento - pulsante di test - pulsante per il riarmo manuale - LED segnalazione apparato acceso - Scala di LED per segnalazione del valore percentuale della corrente dispersa - LED segnalazione relè differenziale intervenuto - LED multifunzione per segnalazione di: guasto elettronica interna, temperatura interna fuori range - LED numero tentativi di rispristino svolti - Dipswitch di configurazione strumento · Contattore quadripolare di inserzione linea · Interruttore magnetotermico bipolare protezione circuiti ausiliari · Selettore di funzionamento manuale/automatico (by-pass crepuscolare) · Fotocellula crepuscolare con amplificatore a regolazione di soglia selezionabile da 2 a 300 Lux · N° 1 interruttore automatico magnetotermico equipaggiato con relè differenziale 4x32A , soglia differenziale 1A, con funzione di interruttore generale · N° 4 interruttori automatici magnetotermici 4x16A a protezione delle linee in uscita. In ogni caso, tutte le apparecchiature da installare dovranno essere di primaria marca, (tipo Merlin Gerin ©, ABB ©, BTicino ©) con marchio IMQ e, dove previsto con marcatura CE, conformi alle All_A_Relazione generale .doc 8 Norme IEC 898, CEI 23-3 (EN 60898) e CEI-EN 60947-2. Esse dovranno essere tutte di tipo modulare, oppure dotate di accessori di adattamento al montaggio su guida DIN, e, nel caso degli interruttori automatici, dotate di un potere d'interruzione non inferiore a 10 kA . Il cablaggio interno dovrà essere eseguito con conduttori di sezione adeguata con isolamento in materiale termoplastico, tipo N07V-K, posati entro canaline asolate di sostegno in materiale isolante. Per quanto attiene l’identificazione dei componenti, è richiesto che ogni singolo organo sia dotato di targhette serigrafate da incollare sui pannelli, riportanti le stesse dizioni adottate negli schemi allegati. A corredo del quadro, l'Impresa dovrà installare una targa sulla porta esterna, con indicata l'identificazione (tipo quadro elettrico generale - illuminazione pubblica). Si ricorda in ogni caso che la certificazione a Norme CEI 17-13 e 23-51 del quadro spetterà al Costruttore dell'insieme, così pure per quanto concerne la marcatura CE. Per la completa descrizione delle apparecchiature installate, e loro destinazione, si rimanda agli elaborati tecnici allegati. Una copia degli schemi, aggiornata e completa, dovrà essere conservata presso il quadro, onde facilitare qualsiasi futura opera di ispezione o manutenzione. 3 - SEZIONE PROTEZIONE Q.E. illuminazione IP – PISTA CICLABILE A valle del quadro di regolazione dovrà essere installato il quadro elettrico di protezione delle linee in partenza: • Dorsale L1, • Dorsale L2, come rappresentato nello schema unifilare rif. 0713/01.P_13. 3.6 MODALITA’ DI ESECUZIONE DEI TRACCIAMENTI E DEGLI SCAVI La profondità media su tutto il tracciato dovrà essere di 0,70 m rispetto il piano strada finito; in prossimità dei pozzetti di ispezione e dei blocchi di fondazione lo scavo dovrà avere profondità di 1,5 metri. Inoltre si dovrà provvedere alla realizzazione di: esecuzione dello scavo in trincea con le dimensioni indicate; fornitura e posa, nel numero stabilito dal disegno, di tubazioni flessibili in materiale plastico a sezione circolare, per il passaggio dei cavi di energia; posa delle tubazioni in plastica mediante l’impiego di selle di supporto in materiale plastico a più impronte per tubi del diametro 110 mm in modo da consentire il deflusso del calcestruzzo nella parte sottostante la generatrice inferiore del tubo; detti elementi saranno posati ad una interdistanza massima di 1,00 mt, al fine di garantire il sollevamento del tubo dal fondo dello scavo ed assicurare in tal modo, come già detto, il completo conglobamento dello stesso nel cassonetto di calcestruzzo; formazione di cassonetto in calcestruzzo delle dimensioni indicate in disegno, dosato a 150 Kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto, a protezione delle tubazioni in plastica; il calcestruzzo sarà superiormente lisciato; All_A_Relazione generale .doc 9 il riempimento dello scavo dovrà effettuarsi con materiali di risulta o con ghiaia naturale vagliata, sulla base delle indicazioni fornite dalla Direzione Lavori. Particolare cura dovrà porsi nell’operazione di costipamento da effettuarsi con mezzi meccanici di tipo vibrante; l’operazione di riempimento dovrà avvenire dopo almeno 24 ore dal termine del getto di calcestruzzo; l’ultimo strato dovrà essere costituito da inerti del tipo adatto per la formazione di stabilizzanti in modo da conglobare, come già detto, anche le pietre con granulometria superiore; nel corso del riempimento dello scavo, a circa 20/30 cm dal piano di calpestio e per tutta la larghezza dello scavo, si dovrà posare un nastro monitore in materiale plastico retinato di colore verde, avente lo scopo di segnalare la presenza di cavi nel sottosuolo; trasporto alla discarica del materiale eccedente; durante la fase di scavo di cavidotti, dei blocchi, dei pozzetti, etc., dovranno essere approntati tutti i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni a persone, animali o cose per effetto di scavi aperti non protetti. Durante le ore notturne la segnalazione di scavo aperto o di presenza di cumulo di materiale di risulta o altro materiale sul sedime stradale, dovrà essere di tipo luminoso a fiamma od a sorgente elettrica, tale da evidenziare il pericolo esistente per il transito pedonale e veicolare. 3.7 CARATTERISTICHE DEI CAVIDOTTI I tratti di cavidotto, ed i relativi pozzetti, sono evidenziati nell'allegata planimetria. Tutti i tratti di cavidotto dovranno avere un diametro pari a 125 mm. Ciascun tratto di cavidotto dovrà avere percorso il più possibile rettilineo, senza interruzioni e punti di promiscuità con altre installazioni tecnologiche. La misura di protezione supplementare per i tubi interrati è costituita da un manicotto in cemento che si dovrà realizzare intorno ai tubi stessi, si raccomanda di effettuare la posa ad una profondità minima pari a 0,8 m. Inoltre dovranno essere rispettate le distanze di sicurezza dalle altre eventuali installazioni, in particolare: 0,3 m dai cavi di telecomunicazione, 0,5 m dalle tubazioni metalliche (esclusi i gasdotti), e 1 m (minimo) dai gasdotti e dai serbatoi contenenti sostanze infiammabili. Tutti i cavidotti dovranno essere realizzati con tubo per passaggio cavi in polietilene corrugato a doppia parete, conforme alla norma CEI EN 50086-1 (CEI 23-29) e I tubi dovranno inoltre essere fabbricati per estrusione; dovranno avere costituzione omogenea e compatta; dovranno mantenere sezione circolare costante per tutta la loro lunghezza CEI EN 50086-2-4 (CEI 23-46), esterno corrugato, interno liscio con tirafilo zincato, colore rosso. Il taglio delle estremità dei tubi dovrà risultare perpendicolare all'asse e rifinito in modo da consentire il montaggio ed assicurare la tenuta del manicotto e delle guarnizioni previste. Le superfici dovranno essere perfettamente lisce, esenti da ondulazioni, da striature cromatiche notevoli, da porosità e bolle, da fessurazioni e simili difetti. Gli spessori ed i diametri dei tubi, misurati in qualsiasi punto dei tubi stessi, dovranno risultare uniformi, salvo le tolleranze di norma. 3.8 CARATTERISTICHE DEI POZZETTI I pozzetti dovranno essere del tipo prefabbricato in calcestruzzo vibrato. L’ illuminazione pubblica, avrà cavidotti completi di pozzetti con dimensioni nette 60x60x60 cm. Tutti i chiusini dovranno essere scelti nel rispetto della classificazione dei luoghi di impiego in ottemperanza alla Norma UNI EN 124. All_A_Relazione generale .doc 10 Il fondo dei pozzetti dovrà essere di tipo aperto, in modo da facilitare lo smaltimento dell’acqua. Sarà consigliabile inoltre gettare uno strato di ghiaia sul fondo stesso. Allo scopo di evitare il riempimento dei cavidotti con melma e terriccio è consigliabile posare i tubi in modo che gli stessi siano posati ad una quota di 20/30 cm sopra il fondo del pozzetto. 3.9 CARATTERISTICHE DELLE LINEE DORSALI Per la pista ciclabile in progetto, dall'origine degli impianti all’ultimo palo, saranno posate linee in cavo FG7 R, di composizione 1×6 e 1x10 mm² (come indicato negli schemi elettrici unifilari). Il cavo di tipo FG7 R (adatto alla posa interrata, Norma CEI 11-17 Art. 2.3.11) dovrà garantire i seguenti parametri: ♦ riempitivi con materiali non igroscopici; ♦ guaina esterna in sintenax di qualità Rz; ♦ sforzo massimo alla trazione kg 6 /mm² della sezione rame complessiva; ♦ raggio minimo di curvatura 8(D + d) dove D e d sono rispettivamente il diametro esterno del cavo ed il diametro di un conduttore; ♦ rispondenza alle norme CEI 20-22, contrassegno del Marchio di Qualità; ♦ conduttori in rame elettrolitico ricotto, titolo 99,9, resistività per fili di diametro di 1 mm. = 17,8 Ωmm²/m. 3.10 CARATTERISTICHE DEI BLOCCHI DI FONDAZIONE Nell'esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei pali saranno mantenute le caratteristiche dimensionali indicative di 100×90×90 cm. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: ♦ esecuzione di parte dello scavo con misure adeguate alle dimensioni del blocco; ♦ formazione del blocco in conglomerato con le caratteristiche specificate; ♦ esecuzione della nicchia, al centro del blocco, per l'incastro del palo, mediante impiego di cassaforma, di diametro appropriato; ♦ fornitura e posa, entro il blocco di conglomerato, di spezzone di tubazione in PVC del diametro esterno di 50 mm, per il passaggio del cavo di derivazione; ♦ riempimento eventuale dello scavo in eccesso, con materiale di risulta o con ghiaia naturale accuratamente costipata e trasporto alla discarica del materiale eccedente; ♦ eventuale impiego di casseri per il getto di blocchi posti su tratti di scarpata particolarmente ripida, o, comunque, ove necessario. All_A_Relazione generale .doc 11 Il dimensionamento maggiore dei blocchi di fondazione rispetto alle misure indicate in progetto, non darà luogo ad alcun ulteriore compenso. Se per il sollevamento ed il trasporto del conglomerato venisse adoperata la benna od altro distributore meccanico, nello scarico e nella lavorazione del conglomerato nei casseri dovrà essere controllato che i componenti dell'impasto restino distribuiti omogeneamente nell'insieme, evitando ogni fenomeno, anche localizzato, di segregazione. I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione dei conglomerati potranno essere imposti dalla Direzione Lavori. L'Assuntore è comunque tenuto ad eseguire conglomerati in conformità alle norme di Legge vigenti ed, in particolare, al D.M. 30/05/1974 per i plinti di fondazione dei sostegni. Il conglomerato dovrà avere una resistenza caratteristica (Rbk) a 28 giorni di maturazione, superiore o eguale a 200 kg/cm². 3.11 CARATTERISTICHE DEI PALI Dovranno essere impiegati pali adatti al sostegno di armature, di primaria marca, tipo Tecnopali ©, o similari. Poiché tutto l'impianto sarà realizzato in classe II d'isolamento, non verrà adottato nessun particolare accorgimento per la messa a terra dei sostegni metallici. Proprio per questo, quindi, si dovrà porre particolare attenzione, durante la posa in opera dei pali, affinché non venga deteriorato il doppio isolamento della conduttura da installare nel palo stesso. Il palo a sezione circolare, dovrà essere ricavato da lamiera in acciaio Fe360B UNI EN 10025, formata a freddo mediante pressopiegatura e saldata longitudinalmente. Il processo di saldatura dovrà essere eseguito in conformità alle norme ASME sez. IX e C.N.R. UNI 10011, atto a garantire una penetrazione minima del 60%; i saldatori dovranno essere qualificati in base alle prescrizioni delle norme UNI 7710 classe MAG-3V-Fe. Il palo sarà fornito zincato a caldo, per immersione in un bagno di zinco fuso, in conformità alla norma UNI EN 40/4 parte 4a - punto 4.1. Il palo dovrà essere completo delle seguenti lavorazioni (in linea tra loro): - foro ingresso cavi posto con mezzaria a mm. 300 dalla base, avente dimensioni di mm. 150x50 r25; asola per morsettiera posta con mezzaria a mm. 1.100 dalla base, avente dimensioni di mm. 293x94; morsettiera di derivazione asportabile, quadripolare per cavi sino a 16 mm² completa di n° 2 fusibili (circuito pista e circuito IP stradale) di protezione 16A e portella; applicazione di un manicotto in acciaio della lunghezza di mm. 400, saldato nel palo nella sezione d’incastro del palo nel plinto. 3.12 CARATTERISTICHE DELLE CODIFICHE DEI PALI Tutti i pali dovranno disporre di un'apposita targa con indicata una sigla alfanumerica, al fine di ottenere l'identificazione dei vari centri luminosi, facilitando così le future opere di gestione e manutenzione. Le targhe dovranno essere realizzare con materiale autoadesivo indelebile, e resistente agli agenti atmosferici. La posizione di posa sui pali sarà indicata dalla D.L. All_A_Relazione generale .doc 12 La codifica alfanumerica sarà anch'essa indicata dalla D.L. Tale codifica dovrà comunque poter individuare: il numero del palo, il quadro di origine, la via, e la fase utilizzata per la derivazione. 3.13 CARATTERISTICHE DELLE MORSETTIERE DI DERIVAZIONE SU PALO L'alimentazione dei vari centri luminosi dovrà avvenire con sistema "entra/esci" della linea dorsale nel basamento del palo, e con successiva derivazione mediante apposita morsettiera. Dovranno quindi essere impiegate morsettiere in classe II, per posa in fessura su palo, realizzate in materiale termoplastico antiurto, tipo La Conchiglia o similari. Gli sportelli dovranno essere realizzati in nylon caricato con fibre di vetro, e sistema di chiusura con chiave triangolare. Ciascuna morsettiera dovrà poter ospitare cavi in ingresso di sezione massima 16 mm² (entrata / uscita) e 6 mm² (derivazione). Inoltre le morsettiere dovranno essere sezionabili, e dovranno ospitare appositi fusibili per la protezione elettrica delle 2 derivazioni. I fusibili da installare dovranno avere caratteristica tipo gG, ed essere di corrente nominale non superiore a 6 A. 3.14 CARATTERISTICHE DELLE LINEE ENTRO PALO I cavi costituenti le derivazioni a ciascun centro luminoso saranno dati in opera entro i pali di sostegno. La protezione della derivazione dalle sovracorrenti sarà garantita dal quadro principale (all'origine di ciascuna linea), e dai fusibili di morsettiera, per meglio ottimizzare la selettività di intervento e la continuità di esercizio di ciascun impianto: di pista e di carreggiata. Nella posa in opera sono quindi compresi la formazione dei terminali, i collegamenti elettrici del cavo con le apparecchiature considerate in sito e quant'altro occorra per dare la conduttura installata a regola d'arte ed in conformità alle Norme CEI in vigore. Le derivazioni saranno comunque realizzate mediante cavi bipolari di rame, con isolamento in gomma butilica, tipo FG7OR di sezione 2×2,5 mm². Le varie derivazioni dovranno essere effettuate utilizzando i conduttori di fase secondo una successione logica (R-S-T), in modo da garantire un equilibrio di carico su ciascuna linea dorsale. 3.15 CARATTERISTICHE DEI CORPI ILLUMINANTI I corpi illuminanti dovranno essere specificatamente adatti all’illuminazione stradale, per montaggio su braccio. Si dovranno impiegare armature stradali equipaggiate con lampada a LED. Essi dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche costruttive: Corpo completo di telaio in alluminio presso fuso; All_A_Relazione generale .doc 13 Chiusura del vano ottico con sportello incernierato al corpo, grado di protezione IP 65; Superficie esposta al vento ridotta per effetto delle smussature angolari; Ottica di precisione in alluminio sottoposto a cromatazione; Guarnizioni; siliconiche; Isolamento: classe II. Durante le operazioni di posa e collaudo la D.L. potrà richiedere la regolazione angolare del fascio luminoso, onde ottenere i migliori risultati di luminanza sul piano stradale. 3.16 ARATTERISTICHE DELLE SORGENTI Efficienza luminosa: …………. 90 lm/W; Resa cromatica:…………..........Ra 70/100; Uniformità…………………….…la curva fotometrica ottimizzata deve permettere una interdistanza dei punti luce pari a 3,7h garantendo uniformità di illuminazione; Regolazione del vano ottico….da -20° a + 20° Impatto ambientale…………….sistema di controllo di alimentazione con componenti Riciclabili ed ecosostenibili. 3.17 VERIFICHE FINALI A lavori ultimati la Ditta installatrice avrà l’onere di verificare ulteriormente tutto l’impianto, in conformità alla Norma CEI 64-8/6 e con la Guida CEI 64-14. In dettaglio andranno svolte le sotto indicate prove: Verifica del tracciato delle linee e dei cavidotti; Verifica del corretto montaggio dei componenti; Verifica della conformità dei componenti elettrici alle prescrizioni di sicurezza ed alle relative Norme; Verifica delle idoneità delle connessioni dei conduttori in funzione dei carichi e della loro conformazione; Verifica della corrispondenza tra fasi e colorazioni; Verifica della taratura dei dispositivi di protezione e coordinamento con la sezione delle condutture; Verifica dell'esatta rispondenza della colorazione e della sezione minima dei conduttori di protezione alle normative CEI e tabelle CEI-UNEL vigenti; Misura della resistenza di isolamento; All_A_Relazione generale .doc 14 Verifica del tempo di intervento degli interruttori differenziali; Misura degli assorbimenti e dei vari parametri di rete; Misura del livelli di illuminamento medio. Tutte le prove, verifiche e misure dovranno essere riassunte in un apposito rapporto scritto e firmato dal responsabile tecnico. Il rapporto dovrà essere consegnato alla D.L. alla fine dei lavori. All_A_Relazione generale .doc 15 4. ELENCO ELABORATI E TAVOLE DI PROGETTO All. A -Relazione generale All. B -Allegato fotografico Tav.1 Rilievo stato di fatto scala 1:500 Tav.2 Estratto catastale e del P.R.G.C. scala 1:2000 Tav.3 Planimetria generale di progetto scala 1:500 Tav.4/0 Planimetria di progetto – Quadro di unione scala 1:200 Tav.4/1 Planimetria di progetto 1 scala 1:200 Tav.4/2 Planimetria di progetto 2 scala 1:200 Tav. 4/3 Planimetria di progetto 3 scala 1:200 Tav.4/4 Planimetria di progetto 4 scala 1:200 Tav.4/5 Planimetria di progetto 5 scala 1:200 Tav.5/0 Planimetria con individuazione sezioni Tav.5/1 Sezioni scala 1:20 Tav.5/2 Sezioni scala 1:20 Tav.5/3 Sezioni longitudinali scala 1:50 Tav.6 Planimetria di progetto su base catastale scala 1:1000 Tav.7 Demolizioni scala 1:500 Tav.8 Costruzioni scala 1:500 Tav.9/1 Segnaletica 1 scala 1:200 Tav.9/2 Segnaletica 2 scala 1:200 Tav.9/3 Segnaletica 3 scala 1:200 Tav.10 Illuminazione scala 1:500 All. C -Relazioni specialistiche All. D -Calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti All. E -Piano di manutenzione dell’opera e della sue parti All. F -Piano di sicurezza e di coordinamento All. G -Quadro di incidenza della manodopera All. H -Cronoprogramma All. I -Computo metrico-estimativo e quadro economico All. L -Schema di Contratto e Capitolato speciale di appalto All_A_Relazione generale .doc 16 All. M -Piano particellare di esproprio All. N -Elenco prezzi All_A_Relazione generale .doc 17 5. COSTI PREVISTI Nel quadro economico seguente sono indicati i costi delle opere previste. I costi previsti sono stati stimati sulla base del Computo Metrico Estimativo allegato redatto sulla base del Prezzario della Regione Piemonte, edizione anno 2013. Tutti i costi sono stimati analiticamente sulle voci di prezzario . Il costo totale delle opere previste nel presente progetto è di € 340.394,48 così suddiviso: 1. Scavi e scarifiche € 42.246,40 2. Fondazioni stradali € 31.027,16 3. Misto granulare bitumato € 50.611,04 4. Strato di usura € 25.855,19 5. Cordoli € 17.104,49 6. Opere in cls € 8.162,05 7 Opere edili dell’ I.P. € 38.958,77 8 Smaltimento acque meteoriche € 10.551,56 9 Segnaletica orizzontale € 3.936,66 10 Segnaletica verticale € 1.955,23 11 Lavori in terra € 1.956,96 12 Barriere di protezione € 104.289,77 13 Assistenze opere murarie € 3.739,20 € 340.394,48 totale Il costo degli interventi sull’impianto di pubblica illuminazione , con la posa n. 37 nuovi pali dotati di uno sbraccio per l’illuminazione della pista, non figurano nell’importo lavori a base d’asta del successivo quadro economico. Tali interventi saranno effettuati dalla società Enel Sole, proprietaria dell’impianto esistente, e il loro costo risulta imputato a corpo, sulla base di preventivo presentato da Enel, nelle Somme a disposizione dell’Amministrazione. All_A_Relazione generale .doc 18 QUADRO ECONOMICO a) IMPORTO LAVORI A BASE D’ASTA ( lavori a corpo da C.M.E.) € 340.394,48 b) ONERI PER ATTUAZIONE PIANO DI SICUREZZA non soggetti a ribasso € 8.989,00 c) IMPORTO NETTO LAVORI € 349.383,48 € 34.938,35 € 36.720,48 € € 3.494,00 5.000,00 € € € 75.407,14 14.406,56 650,00 d) SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE : 1. I.V.A. su lavori (10%) 2. Spese tecniche, con Direzione Lavori, sicurezza compresa IVA e Cnpaia 3. Accantonamenti di cui art.133 D.Lgs.163/06 e s.m.i. (1% di c) 4. Smaltimento rifiuti in discarica autorizzata 4. Impianto di illuminazione pubblica 5. Imprevisti e arrotondamenti 6. Contributo Autorità Vigilanza e) TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE f) TOTALE GENERALE All_A_Relazione generale .doc 19 € 170.616,52 € 520.000,00