CORREGGERE IL PROGETTO SULL`EX STATALE ADRIATICA A

CORREGGERE IL PROGETTO SULL’EX STATALE ADRIATICA
A SAVIO DI RAVENNA (16.1.13)
Dopo le lagnanze dei vertici del Comitato cittadino di Savio di Ravenna, i lavori per la riqualificazione e la messa in
sicurezza dell’ex strada statale Adriatica nel tratto di 1,3 chilometri che attraversa il paese, appaltati il 9 ottobre
scorso, ma non ancora avviati, dovrebbero partire, secondo il Comune, il prossimo febbraio. Sicuramente, si tratta di
opere utili e necessarie, a partire dai parcheggi, dalle fognature e dall’illuminazione pubblica, ma anche per la
sistemazione della viabilità, in connessione con quanto realizzato già da alcuni anni sulla stessa ex Adriatica a Savio
di Cervia, oltre il ponte sul fiume.
Tuttavia, le scelte progettuali sulla viabilità, che ricalcano quelle adottate a Savio di Cervia, non sono condivise dalla
popolazione, soprattutto dai cittadini le cui abitazioni o i cui esercizi commerciali si affacciano direttamente sull’ex
statale. L’esperienza avutasi a Savio di Cervia ne ha messo in luce le disfunzioni e le condizioni di insicurezza,
quest’ultime testimoniate dai numerosi micro-incidenti avvenuti, anche per la sovrapposizione tra le diverse modalità
di utenza (pedonale, ciclabile, motorizzata): abbattimenti della segnaletica o di lampioni, cadute per scontri coi
cordoli o con le vetture in uscita dalle abitazioni, ecc.
Il lato est dell’ex statale, quello destro scendendo dal ponte in direzione Ravenna, è stato giustamente attrezzato con
una pista pedonale/ciclabile, ma con soluzioni difficilmente praticabili. Il tutto deve rispettare le normative europee
che regola la costruzione delle opere viarie, recepite dal codice della strada e dal relativo regolamento di attuazione e
specificate dalle circolari ministeriali attuative. In sostanza, nel progetto, la carreggiata è limitata da un cordolo di
cemento di circa 80 centimetri, che la divide da una pista unica ciclabile/pedonale di due metri circa e col transito
delle biciclette consentito in entrambe le direzioni di marcia. La pista ciclabile/pedonale confina direttamente con le
case, i negozi e i rispettivi passi carrabili, in contrasto, tra l’altro, con le auto in uscita da questi. Sul cordolo sono
installati i pali dell’illuminazione e la cartellonistica stradale e pubblicitaria.
Queste scelte non si giustificano perché:
1. la pista ciclabile è più praticabile e meno pericolosa per l’utente se nello stesso senso di marcia dei veicoli;
2. è opportuno che la pista ciclabile e quella pedonale siano distinte, anche perché il marciapiede deve essere
rialzato rispetto al piano della strada;
3. il cordolo che separa la corsia di marcia dei veicoli e la pista ciclabile aumenta, con l’inserimento di pali e
ostacoli verticali, i pericoli di incidenti, soprattutto per i veicoli a due ruote;
4. i lampioni dell’illuminazione e i pali della segnaletica o della pubblicità andrebbero posizionati fuori della
carreggiata.
Quanto sopra è stato esposto da Luca Ricci, referente nazionale dell’Automoto Club Padania, intervenendo alcuni
mesi fa ad una riunione del Comitato cittadino di Savio di Ravenna.
La proposta, messa a punto con Lista per Ravenna, consiste nelle seguenti modifiche progettuali:
1. tra la carreggiata e la pista ciclabile, rimpiazzare il cordolo con uno spazio libero di 50 centimetri limitato da
righe bianche;
1. a lato, realizzare una pista ciclabile, larga un metro, nella direzione di marcia dei veicoli;
2. a lato di questa pista ciclabile, realizzare una pista pedonale su un marciapiede largo un metro;
3. posizionare ogni palo di sostegno, sia della cartellonistica che di illuminazione o pubblicitario, all’estremo
della sede stradale.
La sicurezza troverebbe grande giovamento dall’accoglimento di questa proposta, senza appesantire i costi, ed
eliminerebbe ogni situazione di conflittualità tra pedoni, ciclisti e motociclisti/automobilisti.
La strada sarebbe più facilmente agibile anche per la pulitura meccanica, compresi spazzaneve o spargisale.
La strada stessa è sufficientemente larga perché, nella direzione opposta, le biciclette viaggino sulla carreggiata, alla
destra dei veicoli a motore, mentre i pedoni possono usare i marciapiedi già esistenti o, in carenza, lo spazio di un
metro che il codice stradale riserva a loro rispetto al ciglio stradale.
Alvaro Ancisi
(capogruppo di Lista per Ravenna)
Luca Ricci
(referente nazionale dell’Automoto Club Padania)