comune di giardini naxos relazione tecnica illustrativa

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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
COMUNE DI GIARDINI NAXOS
(Provincia di Messina)
AMMODERNAMENTO ED AMPLIAMENTO DEL PORTO DI GIARDINI NAXOS (ME),
FINALIZZATO AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA
DELL’INTERA AREA PORTUALE
(misura 3.3 Fondo Europeo della Pesca)
PROGETTO ESECUTIVO
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Studio d’Ingegneria Dott. Ing. Adolfo Veroux - via Umberto 5/a – S.Agata li Battiati (CT)
Tel/fax 0957335076 – cell. 3687054636 – e-mail [email protected]
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
PREMESSE
Il Comune di Giardini Naxos, nell’ambito della propria programmazione atta al miglioramento
delle strutture portuali, con particolare riferimento alle condizioni di sicurezza e di lavoro dei pescatori
tramite la sistemazione e l’adeguamento delle strutture a terra, ha incaricato lo scrivente Dott. Ing.
Adolfo
Veroux,
di
procedere
alla
redazione
del
progetto
preliminare
relativo
all’
“AMMODERNAMENTO ED AMPLIAMENTO DEL PORTO DI GIARDINI NAXOS (ME),
FINALIZZATO AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DELL’INTERA
AREA PORTUALE” e di un progetto definitivo - stralcio funzionale finalizzato all’inserimento nel
bando di finanziamento della misura 3.3 (fondo europeo della pesca) prevista per i porti, luoghi di
sbarco e ripari di pesca.
Nella predisposizione delle soluzioni progettuali sono state seguite le indicazioni stabilite nella
riunione del 23/02/2011 presso la sede della Capitaneria di Porto di Messina e nelle riunioni operative del
24/03/2011 e del 05/05/2011 effettuate presso la sede della Capitaneria di Porto di Messina.
Con riferimento al disciplinare d’incarico, delle indicazioni fornite dal RUP e nelle riunioni con la
Capitaneria di Porto di Messina, si è proceduto quindi alla redazione del progetto preliminare e sulla
scorta di questo si è proceduto alla redazione del PROGETTO DEFINITIVO – STRALCIO
FUNZIONALE, limitato nell’importo della spesa massima ammissibile per l’inserimento del progetto
nel Bando di finanziamento della misura 3.3 (fondo europeo della pesca), che ha ottenuto
l’approvazione in Linea Tecnica da parte del RUP, Geom. Basilio Gugliotta, in data 13/07/2011.
Con DDG n° 582 del 31/10/2012, pubblicato sulla GURS del 28/12/2012, il progetto definitivo,
identificato con il codice 28/PP/11, è stato ammesso a finanziamento per un importo di €. 488.612,30 di
cui € 423.173,15 per lavori a base d’asta, € 13.087,83 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta
e € 52.351,32 per somme a disposizione dell’Amministrazione
In particolare il progetto definitivo prevedeva principalmente le seguenti opere:
 Prolungamento del molo di sottoflutto di circa 100 m. verso Nord-Nord Est per ridurre
il fenomeno dell’insabbiamento della zona “Scaro”;
 Realizzazione parabordi banchina molo;
 Sostituzione delle bitte inutilizzabili;
 Rifacimento ringhiere banchina (Ordinanza n° 81/10 della Capitaneria di Porto di Messina con cui viene
interdetta l’area pericolosa)
 Manutenzione pavimento quota molo banchina;
 Sostituzione pali illuminazione pubblica esistenti sulla banchina ormai fatiscenti e in
parte non funzionanti;
 Realizzazione colonnine acqua/energia elettrica sulla banchina del molo.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
A seguito dell’ammissione a finanziamento del progetto definitivo, L’Amministrazione
Comunale con Determina Dirigenziale n° 11 del 14/01/2013, incaricava lo scrivente Dott. Ing.
Adolfo Veroux, della redazione del progetto esecutivo delle opere.
Si è pertanto proceduto, nelle fasi preliminari all’ espletamento dell’incarico, ad effettuare i
seguenti rilievi e misurazioni:
-
Rilievo della banchina oggetto d’intervento;
-
Rilievo planimetrico delle bitte, ringhiera ed arredi della banchina;
-
Rilievo batimetrico dei fondali del porto finalizzato ad un eventuale dragaggio;
-
Rilievo fotografico dell’ area;
Lo scrivente ha preso più volte contatto con i funzionari dell’Assessorato competente al fine di
procedere celermente alla consegna nei termini stabiliti degli elaborati progettuali.
Inoltre più volte sollecitato dal Comandante della Capitaneria di Porto di Giardini, si è valutata
la possibilità di eseguire un piccolo dragaggio del fondale del porto, nel frattempo insabbiato nella
parte centrale come messo in evidenza dalla batimetria effettuata nel Febbraio 2013, al fine di rendere
più agevole l’ingresso al Porto. Quest’ultima ipotesi progettuale nasceva dalla possibilità di riutilizzo del
materiale dragato, nell’ottica di ottimizzare i costi, all’interno del redigendo progetto di “Opere a
salvaguardia dell’abitato e lungomare di Giardini Naxos - ripascimento dell’area a rischio erosione
costiera antistante il lungomare Tisandros-Naxos” in corso di stesura da parte dello stesso professionista.
Sono state a tal fine consultate ditte specializzate per eseguire dei sondaggi ed è stato un
accurato rilievo batimetrico dell’intera area.
Infine a seguito del succitato rilievo batimetrico, si è venuti nella determinazione, in accordo con
il RUP e con i funzionari dell’Assessorato, di non procedere al previsto prolungamento del pennello
esistente a causa della mutata condizione dei fondali (cresciuti nella zona oggetto del prolungamento
del pennello di oltre due metri) e per la non perfetta conformità con il progetto del porto turistico
(anche se il pennello è posizionato esattamente dove verrà realizzato il molo del porto turistico,
quest’ultimo è fondato ad una profondità più bassa rispetto al previsto prolungamento), di non
effettuare il dragaggio dell’area rinviando tale lavorazione al redigendo progetto di ripascimento
dell’area antistante il lungomare Tisandros-Naxos, prevedendo ulteriori opere di miglioria dell’ambito
portuale rimanendo all’interno delle somme finanziate.
Sulla scorta di quanto sopra specificato si è proceduto alla redazione del PROGETTO
ESECUTIVO dei lavori di cui in oggetto, del quale la presente relazione è parte integrante.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
GENERALITÀ’ E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
La parte interessata dall’intervento è tutta la parte del molo di banchina esistente, in parte adibita agli
operatori della piccola pesca ed in parte a porticciolo turistico, il pennello di sottoflutto e la ringhiera a
protezione della passeggiata antistante la via Calcide Eubea che costeggia l’intera area portuale.
Attualmente sulle aree a terra del porticciolo gli usuali arredi di banchina sono carenti e versano in
precarie condizioni.
Il molo di sottoflutto necessità di urgenti lavori di manutenzione oltre che di un intervento di recupero
della struttura al fine di creare le condizioni di sicurezza per il miglioramento delle condizioni di lavoro
dei pescatori che utilizzano l’area partuale.
Le opere previste sulla banchina, in uno con la rifioritura e risagomatura del pennello di sottoflutto
finalizzato ad ottenere una migliore protezione dell’area portuale, mirano altresì ad ottenere una
migliore gestione delle stesse strutture esistenti, con un notevole beneficio per il funzionamento dell’
intera area portuale.
Tutte le scelte progettuali sono state dettate dalla necessità di creare una continuità, sia per
quanto riguarda l’aspetto architettonico che impiantisco con il futuro l’intervento di creazione di un
porto turistico-peschereccio attualmente in corso di predisposizione da parte di una società privata.
L’analisi del progetto di intervento è stata sviluppata sulla base di elementi pianificatori stabiliti
dall’Amministrazione Comunale in concerto con la Capitaneria di Porto di Messina e la coopertaiva di
pescatori che utilizza l’area portuale, con la valutazione di parametri da rispettare per consentire un
inserimento quanto più possibile armonico nel contesto della struttura esistente dal punto di vista
idraulico marittimo, paesaggistico ed ambientale.
I criteri progettuali sono stati pertanto riferiti:
a) Necessità di dotare le banchine dei normali arredi di banchina, per un migliore utilizzo della
struttura portuale, con la finalità primaria di migliorare le condizioni di sicurezza della struttura;
b) Necessità di adeguare e potenziare gli impianti onde poterli inserire nel contesto globale del porto
pescherecci;
c) Recupero della struttura muraria del molo di banchina con particolare riferimento al rifacimento
della porzione di pavimentazione fortemente ammalorata;
d) Rifioritura e risagomatura del pennello di sottoflutto al fine di fornire una maggiore protezione alla
imbarcazioni dei pescatori ormeggiate in prossimità dello stesso;
e) Messa in sicurezza del lungomare di via Calcide Eubea mediante la sostituzione integrale della
ringhiera a protezione dell’affaccio sul mare.
L’intervento progettuale non altera la dimensione del molo esterno di protezione,
e il bacino pescherecci esistente mantiene la sua conformazione planimetrica e la sua
destinazione d’uso.
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OPERE IN PROGETTO:
Rifioritura e risagomatura del pennello di sottoflutto: Allo stato attuale esiste un pennello
all’interno dell’area portuale che si estenda dalla riva in direzione Nord-Nord Est per circa 100 m.
realizzato con massi in pietra lavica di
diversa pezzatura. Esso fuoriesce dal
pelo libero mediamente di circa 85
cm.
Il progetto definitivo prevedeva il
prolungamento di tale pennello di
circa 100 metri sempre in direzione
Nord-Nord Est mediante la posa in
opera di strati di scogliera eseguiti con
scogli in materiale lavico di 2^ e 3^
categoria.
Il rilievo batimetrico effettuato nel Febbraio 2013 (vedi tav. 2) ha messo in evidenza una
mutata condizione dei fondali che rispetto alle previsioni del progetto definitivo in quanto lo stesso
fondale risultava essere ad una quota più bassa di circa due metri. Inoltre anche se il prolungamento
veniva a cadere esattamente al disotto del nuovo molo del previsto porto turistico, quest’ultimo
risultava essere fondato ad una quota più bassa rispetto al prolungamento del pennello rendendo
quindi quest’ultimo non più compatibile con le future previsioni di ampliamento del porto.
In accordo con i funzionari dell’Assessorato Regionale competente e con il RUP, si è pertanto
deciso di rifiorire e risagomare il pennello esistente fino a portarlo ad un’altezza sul livello del mare pari
a 1,50 metri regolarizzando nello stesso tempo i lati della scogliera, mediante il versamento di scogli in
materiale lavico di 2^ e 3^ categoria secondo le sagome di progetto.
Rifacimento della pavimentazione ammalorata:
L’attuale
pavimentazione
del
molo
di
banchina
è
in
conglomerato cementizio grezzo delimitata in prossimità del
bordo del molo da una fascia in pietra lavica di larghezza pari a
1,90 m. e dal ciglio di banchina. Il prossimità della fascia di pietra
lavica, per una larghezza media di 1,70 m. la pavimentazione
appare fortemente ammalorata creando una condizione di
pericolosità per il camminamento sulla stessa nonché per la
movimentazione del pescato. Il progetto prevede il ripristino di
tale porzione di pavimentazione mediante la gettata di cemento
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previa preparazione del sottofondo mediante scarifica.
L’intervento di ammodernamento della banchina è completato dalla rimozione dello strato
superficiale della pavimentazione cementizia della restante superficie del molo (fascia di circa 10,00
metri)
e
successiva
ripavimentazione
dell’intera banchina sempre in cemento
dello spessore medio di cm. 5 con
interposta rete elettrosaldata.
Nell’ottita di riqualificare il molo, è
stato previsto un analogo intervento
anche nello spazio antistante il muro
paraonde sovrastante l’area del molo.
Anche tale area verrà ripavimentata
sempre in cemento con un massetto dello
spessore medio di cm. 5 con interposta rete elettrosaldata.
Ripristino segnalatore marittimo: con nota n° 09.02.02/2195/Tecnica del 29/01/2013 l’Ufficio Locale
Marittimo del Comune di Giardini Naxos, sollecitava l’Amministrazione a provvedere al ripristino
urgente del segnalatore marittimo a luce rossa, individuato con il toponimo n° 2773.5 (E1821) e
ubicato in testa al molo foraneo, fortemente danneggiato a causa di una violenta mareggiata
accaduta nel 2003 e di conseguenza in disuso. Nella stessa lettera si ricordava che il nuovo segnalatore
doveva avere le caratteristiche (tipo di luce, colore e periodo) riportate nella pubblicazione I.I. 3134
“Elenco dei Fari e Fanali e Segnali da Nebbia” edita dall’Istituto Idrografico della Marina Militare.
Il segnalatore marittimo era ubicato
in testa al molo foraneo e come appare nella
foto scattata nel 2011 lo stesso appare
totalmente divelto e inutilizzabile (alla data
della stesura del presente progetto esecutivo
sul molo foraneo non vi è più traccia del
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segnalatore).
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Il progetto prevede l’installazione di un nuovo segnalatore marittimo
avente le caratteristiche indicate nella pubblicazione I.I. 3134 che
sinteticamente si riportano:

altezza 5 m

visibilità 8 miglie

segnalazione colore rosso, caratteristica 1s+3s=4s

alimentazione duale tramite:
o
pannello solare 50W, alimentatore, carica-batterie,
batteria 100Ah
o
Rete elettrica 230V
Il palo di sostegno sara in acciaio del diametro 194mm, sabbiato,
zincato e verniciato nel colore richiesto. Il segnalatore è completo di
scaletta fissa con relativo salva uomo che, dalla sommità del palo,
consente l'accesso alla fanaleria nella parte superiore del palo e di scaletta removibile in alluminio con
attacchi per l'accesso alla scala fissa con salva uomo.
La figura sopra riporta la tipologia di segnalatore scelta (tipo Floatex PS-5).
Colonnine di servizio: Allo stato attuale non esistono terminali in grado di fornire energia eletrica e
acqua alle imbarcazioni che stazionano sul molo. Esistono solo dei
terminali di acqua sul muro esterno del molo di difficile accesso.
Tale situazione crea una notevole disagio e difficoltà nel lavoro dei
pescartori e di quanti usufruiscono del porto.
Pertanto il progetto prevede la posa in opera di colonnine di
servizio tali da offrire la possibilità di utilizzare l'alimentazione
idrica ed elettrica, ad ogni posto barca direttamente dal bordo del
molo (l’immagine riporta la tipologia di colonnina - tipo GGF Domyna - scelta
nella stesura del presente progetto esecutivo).
Tutte le apparecchiature elettriche di protezione sono racchiuse
all'interno di una scocca in poliestere SMC e BMC termoindurente,
autoestinguente secondo UL94 classe V0 adatto in ambienti marini,
con elevata resistenza ai reggi UV, agli urti accidentali e agli agenti
atmosferici e chimici dotato di un sistema integrato per il controllo
gestionale di servizi a pagamento con utilizzo self-service, e i
contenitori sono distinti per apparecchiature elettriche da quelle
idrauliche, con pannelli di separazione in materiale plastico con
grado di protezione almeno IP56.
Le potenze prelevabili delle singole prese saranno direttamente proporzionali alle dimensioni delle
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barche. La distribuzione idrica si ottiene mediante rubinetti a sfera da 1/2" lucchettabili. Gli erogatori
saranno dotati di una lampada posta all'interno che, attraverso superfici semitrasparenti, illumina la
banchina con luce radente. I terminali saranno rispondenti alla normativa in vigore, tutte le prese e
l'impianto di illuminazione sono previsti protetti singolarmente da interruttori automatici
magnetotermici.
Impianto idrico: E’ previsto l'allaccio diretto alla rete idrica locale esistente e alle connessioni esistenti
nel molo di banchina. La rete di distribuzione alle colonnine di servizio sarà eseguita con condotte
realizzate mediante l’impiego di tubi in polietilene ad alta densità da 20 mm., in grado di rispondere
alle portate richieste. Il materiale usato per lo specifico scopo di trasporto dell'acqua potabile è
inattaccabile dalla corrosione, di rapida installazione e rende estremamente facili e veloci le operazioni
di manutenzione.
Le linee saranno dotate di valvole di intercettazione, posizionate in modo da poter facilmente
sezionare gli impianti per eventuali manutenzioni delle linee.
Impianto di illuminazione: Allo stato attuale l’illuminazione della banchina è garantita dalla
presenza di n° 10 pali di illuminazione con due bracci in sommità. Tali pali risultano essere in buona
parte in pessime condizioni e non funzionanti,
creando una evidente situazione di pericolo per gli
utenti della banchina che per esigenze di lavoro o di
diporto utilizzano le strutture portuali in orari
notturni. Si è pertanto stabilito di procedere alla
totale sostituzione dei pali di illuminazione con dei
nuovi pali a stelo dritto in acciaio con sovrastante
mensola a due bracci con corpi illuminanti a 81 LED,
2.1W/led
della
potenza
totale
di
170W
per
l’illuminazione della banchina del porto e di corpi
illuminanti di potenza e dimensioni ridotte a 24 led /
51W
per
l’illuminazione
della
zona
pedonale
antistante il muro paraonde.
E’ prevista la totale sostituzione delle linee elettriche
di alimentazione e il dimensionamento dei conduttori
è stato eseguito rispettando la normativa vigente.
In derivazione dalle linee principali transitanti
nelle apposite canalizzazioni, saranno alimentati i
punti luce installati nella zona portuale interessata dal progetto, quali pali di illuminazione e colonnine
di servizio, per come riportato negli elaborati grafici.
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Nella relazione tecnica dell’impianto elettrico riportata in calce alla presente relazione sono
riportate le caratteristiche dei singoli impianti e i calcoli illuminotecnici.
Tutti gli impianti trarranno alimentazione da un unico quadro elettrico di distribuzione
denominato QED, che alloggia ulteriori protezioni per l’alimentazione di un eventuale accesso al porto
(barra motorizzata) le cui caratteristiche sono riportate nell’allegato progettuale.
Il quadro elettrico QED verrà ubicato in prossimità del primo palo dell’impianto di illuminazione e
dell’ingresso del porto; esso sarà idoneo per la posa in esterno, con grado di protezione IP55 e
realizzazione in vetroresina (SMC).
Sostituzione ringhiera esistente sul molo: Allo stato attuale, a protezione del camminamento
posto sul muro paraonde del molo di banchina, è presente una ringhiera in ferro realizzata con tubolari
metallici a semplice disegno geometrico. Essa risulta
essere in più parti fortemente danneggiata e/o
totalmente mancante tant’è che con propria
ordinanza n° 81/10 la Capitaneria di Porto di
Messina
ha
interdetto
l’area
giudicandola
pericolosa.
Il
progetto
prevede
il
totale rifacimento di tale
tratto di ringhiera, nonché
del tratto di ringhiera a protezione del bordo della banchina in prossimità
della scivola di accesso al porto, con una ringhiera realizzata con montanti e
corrimano in acciaio AISI 316 con interposta lastra di cristallo stratificato 10/11
formato da due lastre di vetro con intercalati fogli di polivinilbutirrale,
trasparenti od opaco latte lavorato filo lucido, alcuni dei quali verranno
sabbiati al fine di ottenere delle lettere. La nuova ringhiera verrà fissata a terra tramite piastra in
acciaio e tasselli tipo Hilti.
Verifica paletto di sostegno:
il paletto è realizzato con un
montante in acciaio AISI 316 a
sezione
quadrata
50x50x3,
posto ad un interasse di 1,20
m,
aventi
le
seguenti
caratteristiche meccaniche:
p = 4,559 dN/m.
Wpl = 9,37 cm2
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
fyk = 2600 dN/cm2
Si assume un carico concentrato pari a 100 kg/m applicato a livello del corrimano.
Per il calcolo del momento sollecitante sul montante del parapetto e stata analizzata la combinazione
fondamentale di carico: Q=1.3 Gk+1.5 Qk (verifica SLU)
Dove
Gk = peso della porzione di ringhiera di competenza del montante (gk1)+ peso montante (gk2)
Qk = carico agente
Peso corrimano (sezione 50x30x3) = 1.15 * 3.602 = 4.14 dN
Peso vetro stratificato 10/11 = 0.75*1.15*25 = 21,56 dN
Peso montante (sezione 50x30x3) = 1.05 * 4,559 = 4,79 dN
Gk = (gk1+ gk2) x L/2 = (4.14+21.56+4.79)x1,05/2 = 16,00 dNm
Q = 1.3 * 16,00 + 1.5*100*1.05 = 178,30 dNm
Calcolo delle sollecitazioni massime:
MSd=Q x L = 178,30 x 1.05 = 187,21 dNm (momento max agente)
Calcolo delle sollecitazioni resistenti:
MRd=(Wpl x fyk)/γM0 = (9,37*2600)/1.05 = 23201,90 dNcm = 232,02 dNm (4.2.13 NTC) sezioni classi 1,2
MSd/ MRd = 0,81 < 1
VERIFICATO
Sostituzione ringhiera esistente sul Lungomare Calcide Eubea: Allo stato attuale, a protezione
del camminamento posto sul lungomare retrostante la zona portuale, è presente una ringhiera in ferro
a semplice disegno geometrico che
risulta fortemente attaccata da
fenomeni
corrosivi
che
hanno
provocato in più punti il distacco del
montante dalla zanca di ancoraggio
rendendo
l’utilizzo
oltremodo
della
pericoloso
ringhiera
come
barriera protettiva.
Al fine di mettere in sicurezza
l’intera
area
camminamento
portuale
del
e
il
lungomare
Calcide Eubea, il progetto prevede il
totale rifacimento della ringhiera con una realizzata in acciaio AISI 316 con profili di diversa sezione e
spessore per come riportato negli elaborati grafici di progetto. La nuova ringhiera verrà fissata a terra
tramite piastra in acciaio e tasselli tipo Hilti.
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Verifica paletto di sostegno:
Il paletto è realizzato con un montante in acciaio AISI 316 a sezione quadrata 50x50x3, posto ad un
interasse di 1,75 m, aventi le seguenti caratteristiche meccaniche:
p = 4,559 dN/m.
Wpl = 9,37 cm2
fyk = 2600 dN/cm2
Si assume un carico concentrato pari a 100 kg/m applicato a livello del corrimano.
Per il calcolo del momento sollecitante sul montante del parapetto e stata analizzata la combinazione
fondamentale di carico: Q=1.3 Gk+1.5 Qk (verifica SLU)
Dove
Gk = peso della porzione di ringhiera di competenza del montante (gk1)+ peso montante (gk2)
Qk = carico agente
Peso ringhiera (13,30 dN/mq) = 1.70 * 13,30 = 22,61 dN
Peso montante (sezione 50x30x3) = 1.10 * 4,559 = 5,02 dN
Gk = (gk1+ gk2) x L/2 = (22,61+5.02)x1,10/2 = 15,20 dNm
Q = 1.3 * 15,20 + 1.5*100*1.10 = 184,76 dNm
Calcolo delle sollecitazioni massime:
MSd=Q x L = 184,76 x 1.10 = 203,23 dNm (momento max agente)
Calcolo delle sollecitazioni resistenti:
MRd=(Wpl x fyk)/γM0 = (9,37*2600)/1.05 = 23201,90 dNcm = 232,02 dNm (4.2.13 NTC) sezioni classi 1,2
MSd/ MRd = 0,88 < 1
VERIFICATO
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Arredi di banchina: La scelta degli usuali arredi di banchina è stata fatta ipotizando la maggiore
flessibilità possibile con le esigenze future, pertanto
si è pensato di prediligere, in funzione del definitivo
lay-out portuale ed in modo da soddisfare le
esigenze delle diverse utenze del porto, utilizzare
per le nuove bitte di ormeggio la stessa tipologia di
quanto già in loco. In particolare allo stato esistono
n° 11 bitte in ghisa doppie e 13 bitte in ghisa singole.
Alcune di tali bitte di ormeggio, ed in particolare n°
1 bitta doppia e n° 4 bitte singole appaiono
fortemente danneggiate, e per tale ragione è stata
prevista la loro totale sostituzione con nuove bitte
in ghisa della portata minima di 50 t.
Per quanto riguarda la posa in opera dei nuovi
parabordi, è stata scelta la soluzione che meglio
risponde alle esigenze degli operatori della piccola
pesca, prevedendo dei parabordi pneumatici
cilindrici tipo Pirelli delle dimensioni 1000x600x300
posti con un interasse medio pari a 17,00 metri in
prossimità delle bitte.
CONCLUSIONI
Lo scrivente ha programmato, nell’ottica di migliorare le condizioni di sicurezza e le condizioni
di lavoro dei pescatori, l’attuazione dei seguenti interventi:

Dotare le banchine dei normali arredi di banchina, per un migliore utilizzo della struttura
portuale, quali torrette di servizio energia/acqua, sostituzione delle bitte ammalorate,
dotazione di parabordi cilindrici, sostituzione della ringhiera e dell’impianto di illuminazione
esterna;

Recupero della struttura muraria del molo di banchina con particolare riferimento al
rifacimento della pavimentazione fortemente ammalorata;

Rifioritura e risagomatura del pennello di sottoflutto al fine di fornire una maggiore protezione
alla imbarcazioni dei pescatori ormeggiate in prossimità dello stesso;

Sostituzione del segnalatore marittimo a luce rossa al fine di fornire una segnalazione alle
imbarcazioni che devono entrare nel porto in tutta sicurezza;

Messa in sicurezza dell’area portuale retrostante il molo mediante la sostituzione della ringhiera
a protezione del camminamento di via Calcide Eubea.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
L’importo delle opere previste nel presente progetto esecutivo funzionale ammonta
complessivamente a € 488.612,30 (importo finanziato) di cui € 319.088,66 per lavori a base
d’asta, € 26.969,71 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta, € 91.537,66 per
costi della monodopera non soggetti a ribasso d’asta e € 51.016,89 per somme a
disposizione dell’Amministrazione (contenute nell’importo massimo del 12% dell’importo
dei lavori per come previsto dal bando).
I prezzi delle singole categorie di lavoro sono stati desunti dal Prezziario Generale OO.PP. –
Sicilia 2013, in vigore al momento della stesura del presente progetto. Per le categorie di opere non
presenti nel suddetto prezziario, i relativi prezzi sono stati ottenuti attraverso analisi prezzi.
I lavori di cui al presente progetto non sono soggetti all’imposta sul valore aggiunto ai sensi
dell’art. 3 , comma 13 del D.L. n° 90 del 27/04/1990 convertito con modificazioni nella legge n° 165 del
26/04/1990.
Inoltre poiché le opere previste sono solo un rifacimento di opere già esistenti che non insistono
su terreni di riporto e poiché non sono previsti scavi significativi, non si ritiene necessario produrre lo
studio geologico.
Tutte le opere previste in progetto saranno realizzate in conformità alle vigenti normative con
riferimento alla sicurezza, igienico-sanitarie ed a quanto altro previsto dalle normative che regolano la
materia.
Per quanto involontariamente non descritto si rimanda agli elaborati grafici e tecnici allegati al
progetto di cui la presente relazione tecnica illustrative è parte integrante.

Il progettista
Dott. Ing. Adolfo Veroux
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO
La presente relazione descrive gli interventi necessari nell'ambito del progetto di
“Ammodernamento ed ampliamento del Porto di Giardini Naxos (ME), finalizzato al miglioramento
delle condizioni di sicurezza dell’intera area portuale”, relativamente a distinti interventi da effettuare
sui seguenti impianti:
1. impianto elettrico illuminazione esterna
2. alimentazione colonnine di servizio per l'alimentazione ausiliaria delle imbarcazioni
ubicati sulla banchina del molo
3. installazione ed alimentazione fanale di segnalazione rosso, identificato con la sigla
2773.5 (IE1821)
Gli impianti elettrici 1 e 2 sono in bt trifase + N 400V, tipo TT, l’impianto al punto 3 è del tipo monofase
230V fase+N+T; tutti gli impianti trarranno alimentazione da un unico quadro elettrico di distribuzione
denominato QED, che alloggia ulteriori protezioni per l’alimentazione di un eventuale accesso al porto
(barra motorizzata).
Il quadro elettrico QED verrà ubicato in prossimità del primo palo dell’impianto di illuminazione e
dell’ingresso del porto; esso sarà idoneo per la posa in esterno, con grado di protezione IP55 e
realizzazione in vetroresina (SMC).
Il quadro elettrico verrà installato su un apposito sostegno / zoccolo semi-annegato nel terreno; l’uscita
cavi verrà collegata in tal modo direttamente alle condutture interrate.
Maggiori dettagli sulla sezione dei cavi e sugli schemi di collegamento si evincono dagli allegati grafici e
di calcolo in uno alla presente relazione, nel seguito viene fornita una breve descrizione degli impianti e
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
successivamente vengono esposti i principi di calcolo ed i riferimenti normativi.
Illuminazione esterna: L'intervento consiste nella completa sostituzione degli attuali corpi
illuminanti e delle corrispondenti linee
elettriche di alimentazione; si prevede
pertanto lo smantellamento degli attuali
pali di illuminazione e l'installazione di n° 10
nuovi pali di altezza 8.00 m fuori terra con
n°2 armature stradali a doppio sbraccio per
un totale di n° 20 nuovi corpi illuminanti.
Verrà inoltre realizzata la linea elettrica di
distribuzione
in
cavo
interrato
entro
cavidotti di diametro 90mm, intervallata da
pozzetti di derivazione nella misura di n° 1
per ogni palo per un totale di n° 10. E’
prevista l'installazione di picchetti dispersori
di terra; tutti i picchetti sono interconnessi
tramite una treccia di rame nudo della
sezione di 35 mmq. L'alimentazione elettrica
generale ha origine nell'attuale punto di fornitura.
Nella figura sopra è riportato lo schema elettrico illuminazione esterna.
Le armature valutate per l’illuminazione esterna sono state differenziate in base all’area di influenza;
sono presenti infatti n.2 distinte zone:
1.
banchina molo a quota inferiore
2. viale pedonale a quota superiore
Per la zona 1 sono stati previsti corpi illuminanti a 81 LED, 2.1W/led della potenza totale di 170W; essi
garantiscono un illuminamento ottimale dell’area, evidenziato dai rendering illuminotecnici a falsi
colori qui di seguito riportati
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
I proiettori sono del tipo orientabile,
pertanto il fascio luminoso può essere
direzionato per ottimizzare il livello di
illuminamento.
Per la zona 2 sono invece stati previsti
corpi illuminanti di potenza e dimensioni ridotte, 24 led / 51W; i
corpi lluminanti destinati all’illuminazione del viale pedonale sono
agganciati allo stesso sostegno, come rappresentato nella
rappresentazione schematica a sinistra.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Colonnine di servizio alimentazione ausiliaria imbarcazioni: Si prevede l'installazione di
n° 6 colonnine di servizio per la distribuzione elettrica con apparecchiature di protezione (MTD 30mA)
e prese di alimentazione tipo CEE 2P+T
16A
destinate
all'alimentazione
ausiliaria delle imbarcazioni.
Le colonnine di alimentazione sono
dotate di dispositivi di misura per la
contabilizzazione dell’energia erogata
da ciascuna presa servita.
L’alimentazione principale è costituita
da n° 2 distinte dorsali di sezione
3x25+1x16mmq tipo FG7R, destinate
rispettivamente alle colonnine 1-3-5 e
2-4-6; esse verranno allocate entro
cavidotto interrato in prossimità della
linea di distribuzione descritta al punto
1 (illuminazione esterna) con la quale
condividono l'impianto di terra; da esse
verranno derivate le alimentazioni ai quadri prese, tramite linea 4x1x16mmq +T tipo FG7(O)R ed
N07VK sino alle protezioni generali dello stesso quadro.
Nella figura è riportato lo schema elettrico alimentazione colonnine di servizio.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Calcolo delle correnti di impiego
Il calcolo delle correnti d'impiego viene eseguito in base alla classica espressione:
Ib 
Pd
k ca  Vn  cos
nella quale:
 kca = 1
 kca = 1.73
sistema monofase o bifase, due conduttori attivi;
sistema trifase, tre conduttori attivi.
Se la rete è in corrente continua il fattore di potenza cos  è pari a 1.
Dal valore massimo (modulo) di Ib vengono calcolate le correnti di fase in notazione vettoriale (parte
reale ed immaginaria) con le formule:
I1  I b  e  j  I b   cos  jsin 
2 
2  
 

I2  I b  e  j   2 3  I b   cos     jsin    

 
3
3 
4 
4  
 

I3  I b  e  j   4 3  I b   cos     jsin    

 
3
3 
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Il vettore della tensione Vn è supposto allineato con l'asse dei numeri reali:
Vn  Vn  j0
La potenza di dimensionamento Pd è data dal prodotto:
Pd  Pn  coeff
nella quale coeff è pari al fattore di utilizzo per utenze terminali oppure al fattore di contemporaneità
per utenze di distribuzione.
La potenza Pn, invece, è la potenza nominale del carico per utenze terminali, ovvero, la somma delle
Pd delle utenze a valle ( Pd a valle) per utenze di distribuzione (somma vettoriale).
La potenza reattiva delle utenze viene calcolata invece secondo la:
Qn  Pn  tan 
per le utenze terminali, mentre per le utenze di distribuzione viene calcolata come somma vettoriale
delle potenze reattive nominali a valle ( Qd a valle).
Il fattore di potenza per le utenze di distribuzione viene valutato, di conseguenza, con la:

 Q 
cos  cos arc tan n  
 Pn  

Dimensionamento dei cavi
Il criterio seguito per il dimensionamento dei cavi è tale da poter garantire la protezione dei conduttori
alle correnti di sovraccarico.
In base alla norma CEI 64-8/4 (par. 433.2), infatti, il dispositivo di protezione deve essere coordinato con
la conduttura in modo da verificare le condizioni:
a) I b  I n  I z
b) I f  1.45  I z
Per la condizione a) è necessario dimensionare il cavo in base alla corrente nominale della protezione a
monte. Dalla corrente Ib, pertanto, viene determinata la corrente nominale della protezione (seguendo
i valori normalizzati) e con questa si procede alla determinazione della sezione.
Il dimensionamento dei cavi rispetta anche i seguenti casi:


condutture senza protezione derivate da una conduttura principale protetta contro i
sovraccarichi con dispositivo idoneo ed in grado di garantire la protezione anche delle
condutture derivate;
conduttura che alimenta diverse derivazioni singolarmente protette contro i sovraccarichi,
quando la somma delle correnti nominali dei dispositivi di protezione delle derivazioni non
supera la portata Iz della conduttura principale.
L'individuazione della sezione si effettua utilizzando le tabelle di posa assegnate ai cavi. Le sette tabelle
utilizzate sono:




IEC 448;
IEC 364-5-523 (1983);
IEC 60364-5-52 (PVC/EPR);
IEC 60364-5-52 (Mineral);
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA




CEI-UNEL 35024/1;
CEI-UNEL 35024/2;
CEI-UNEL 35026;
CEI 20-91 (HEPR);
mentre per la media tensione si utilizza la tabella CEI 17-11.
Esse oltre a riportare la corrente ammissibile Iz in funzione del tipo di isolamento del cavo, del tipo di
posa e del numero di conduttori attivi, riportano anche la metodologia di valutazione dei coefficienti di
declassamento.
La portata minima del cavo viene calcolata come:
I z min 
In
k
dove il coefficiente k ha lo scopo di declassare il cavo e tiene conto dei seguenti fattori:




tipo di materiale conduttore;
tipo di isolamento del cavo;
numero di conduttori in prossimità compresi eventuali paralleli;
eventuale declassamento deciso dall'utente.
La sezione viene scelta in modo che la sua portata (moltiplicata per il coefficiente k) sia superiore alla Iz
min. Gli eventuali paralleli vengono calcolati nell'ipotesi che abbiano tutti la stessa sezione, lunghezza e
tipo di posa (vedi norma 64.8 par. 433.3), considerando la portata minima come risultante della
somma delle singole portate (declassate per il numero di paralleli dal coefficiente di declassamento per
prossimità).
La condizione b) non necessita di verifica in quanto gli interruttori che rispondono alla norma CEI 23.3
hanno un rapporto tra corrente convenzionale di funzionamento If e corrente nominale In minore di
1.45 ed è costante per tutte le tarature inferiori a 125 A. Per le apparecchiature industriali, invece, le
norme CEI 17.5 e IEC 947 stabiliscono che tale rapporto può variare in base alla corrente nominale, ma
deve comunque rimanere minore o uguale a 1.45.
Risulta pertanto che, in base a tali normative, la condizione b) sarà sempre verificata.
Le condutture dimensionate con questo criterio sono, pertanto, protette contro le sovracorrenti.
Dimensionamento dei conduttori di neutro
La norma CEI 64-8 par. 524.2 e par. 524.3, prevede che la sezione del conduttore di neutro, nel caso di
circuiti polifasi, può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte le
seguenti condizioni:



il conduttore di fase abbia una sezione maggiore di 16 mmq;
la massima corrente che può percorrere il conduttore di neutro non sia superiore alla portata
dello stesso
la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mmq se il conduttore è in rame e a
25 mmq se il conduttore è in alluminio.
Nel caso in cui si abbiano circuiti monofasi o polifasi e questi ultimi con sezione del conduttore di fase
minore di 16 mmq se conduttore in rame e 25 mmq se e conduttore in allumino, il conduttore di neutro
deve avere la stessa sezione del conduttore di fase. In base alle esigenze progettuali, sono gestiti fino a
tre metodi di dimensionamento del conduttore di neutro, mediante:



determinazione in relazione alla sezione di fase;
determinazione tramite rapporto tra le portate dei conduttori;
determinazione in relazione alla portata del neutro.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Il primo criterio consiste nel determinare la sezione del conduttore in questione secondo i seguenti vincoli
dati dalla norma:
S f  16mm2 :
Sn  S f
2
16  S f  35mm : Sn  16mm2
S f  35mm2 :
Sn  S f 2
Il secondo criterio consiste nell'impostare il rapporto tra le portate del conduttore di fase e il conduttore
di neutro, e il programma determinerà la sezione in base alla portata.
Il terzo criterio consiste nel dimensionare il conduttore tenendo conto della corrente di impiego
circolante nel neutro come per un conduttore di fase.
Le sezioni dei neutri possono comunque assumere valori differenti rispetto ai metodi appena citati,
comunque sempre calcolati a regola d'arte.
Dimensionamento dei conduttori di protezione
Le norme CEI 64.8 par. 543.1 prevedono due metodi di dimensionamento dei conduttori di protezione:
 determinazione in relazione alla sezione di fase;
 determinazione mediante calcolo.
Il primo criterio consiste nel determinare la sezione del conduttore di protezione seguendo vincoli
analoghi a quelli introdotti per il conduttore di neutro:
S f  16mm2 :
S PE  S f
2
16  S f  35mm : S PE  16mm2
S f  35mm 2 :
S PE  S f 2
Il secondo criterio determina tale valore con l'integrale di Joule, ovvero la sezione del conduttore di
protezione non deve essere inferiore al valore determinato con la seguente formula:
Sp 
I 2 t
K
dove:
- Sp è la sezione del conduttore di protezione (mm²);
- I è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per
un guasto di impedenza trascurabile (A);
- t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione (s);
- K è un fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dell'isolamento
e di altre parti.
Se il risultato della formula non è una sezione unificata, viene presa una unificata immediatamente
superiore.
In entrambi i casi si deve tener conto, per quanto riguarda la sezione minima, del paragrafo 543.1.3.
Esso afferma che la sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura di
alimentazione non deve essere, in ogni caso, inferiore a:
 2,5 mm² se è prevista una protezione meccanica;
 4 mm² se non è prevista una protezione meccanica;
E' possibile, altresì, determinare la sezione mediante il rapporto tra le portate del conduttore di fase e
del conduttore di protezione.
Calcolo della temperatura dei cavi
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
La valutazione della temperatura dei cavi si esegue in base alla corrente di impiego e alla corrente
nominale tramite le seguenti espressioni:

2

I
Tcavo I b   Tambiente   cavo  b2 
Tcavo I n   Tambiente
Iz 


I2 
  cavo  n2 
Iz 

espresse in °C.
Esse derivano dalla considerazione che la sovratemperatura del cavo a regime è proporzionale alla
potenza in esso dissipata.
Il coefficiente cavo è vincolato dal tipo di isolamento del cavo e dal tipo di tabella di posa che si sta
usando.
Cadute di tensione
Le cadute di tensione sono calcolate vettorialmente. Per ogni utenza si calcola la caduta di tensione
vettoriale lungo ogni fase e lungo il conduttore di neutro (se distribuito). Tra le fasi si considera la
caduta di tensione maggiore che viene riportata in percentuale rispetto alla tensione nominale:
 k

c.d .t (ib)  max  Zf i  If i  Zni  Ini 
 i 1
 f  R , S ,T
con f che rappresenta le tre fasi R, S, T;
con n che rappresenta il conduttore di neutro;
con i che rappresenta le k utenze coinvolte nel calcolo;
Il calcolo fornisce, quindi, il valore esatto della formula approssimata:
cdt  I b   k cdt  I b 
Lc
100
  Rcavo  cos  X cavo  sin  
1000
Vn
con:


kcdt=2 per sistemi monofase;
kcdt=1.73 per sistemi trifase.
I parametri Rcavo e Xcavo sono ricavati dalla tabella UNEL in funzione del tipo di cavo
(unipolare/multipolare) ed alla sezione dei conduttori; di tali parametri il primo è riferito a 70° C per i
cavi con isolamento PVC, a 90° C per i cavi con isolamento EPR; mentre il secondo è riferito a 50Hz,
ferme restando le unità di misura in /km. La cdt(Ib) è la caduta di tensione alla corrente Ib e calcolata
analogamente alla cdt(Ib).
Se la frequenza di esercizio è differente dai 50 Hz si imposta
X cavo 
f
 Xcavo
50
.
La caduta di tensione da monte a valle (totale) di una utenza è determinata come somma delle
cadute di tensione vettoriale, riferite ad un solo conduttore, dei rami a monte all'utenza in esame, da
cui, viene successivamente determinata la caduta di tensione percentuale riferendola al sistema (trifase
o monofase) e alla tensione nominale dell'utenza in esame.
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Sono adeguatamente calcolate le cadute di tensione totali nel caso siano presenti trasformatori lungo
la linea (per esempio trasformatori MT/BT o BT/BT). In tale circostanza, infatti, il calcolo della caduta di
tensione totale tiene conto sia della caduta interna nei trasformatori, sia della presenza di spine di
regolazione del rapporto spire dei trasformatori stessi.
Se al termine del calcolo delle cadute di tensione alcune utenze abbiano valori superiori a quelli definiti,
si ricorre ad un procedimento di ottimizzazione per far rientrare la caduta di tensione entro limiti
prestabiliti (limiti dati da CEI 64-8 par. 525). Le sezioni dei cavi vengono forzate a valori superiori
cercando di seguire una crescita uniforme fino a portare tutte le cadute di tensione sotto i limiti.
Bassa tensione
Questa può essere utilizzata quando il circuito è alimentato alla rete di distribuzione in bassa tensione,
oppure quando il circuito da dimensionare è collegato in sottoquadro ad una rete preesistente di cui si
conosca la corrente di cortocircuito sul punto di consegna.
I dati richiesti sono:



tensione concatenata di alimentazione espressa in V;
corrente di cortocircuito trifase della rete di fornitura espressa in kA (usualmente nel caso di
fornitura ENEL 4.5-6 kA).
corrente di cortocircuito monofase della rete di fornitura espressa in kA (usualmente nel caso di
fornitura ENEL 4.5-6 kA).
Dai primi due valori si determina l'impedenza diretta corrispondente alla corrente di cortocircuito
Icctrif, in m :
Z cctrif 
V2
3  I cctrif
In base alla tabella fornita dalla norma CEI 17-5 che fornisce il cos cc di cortocircuito in relazione alla
corrente di cortocircuito in kA, si ha:
50  I cctrif
20  I cctrif  50
10  I cctrif  20
6  I cctrif  10
4.5  I cctrif  6
3  I cctrif  4.5
15
.  I cctrif  3
.
I cctrif  15
cos cc
cos cc
cos cc
cos cc
cos cc
cos cc
cos cc
cos cc
 0.2
 0.25
 0.3
.
 05
 0.7
.
 08
 0.9
 0.95
da questi dati si ricava la resistenza alla sequenza diretta, in m :
Rd  Z cctrif  cos cc
ed infine la relativa reattanza alla sequenza diretta, in m :
2
X d  Z cctrif
 Rd2
Dalla conoscenza della corrente di guasto monofase Ik1, è possibile ricavare i valori dell'impedenza
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
omopolare.
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Ammodernamento Porto Giardini – RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Invertendo la formula:
I k1 
3  V2
2  Rd
 R0   2  X d  X 0 
2
2
R0
Z
 0  cos  cc
X0 X0
con le ipotesi
, cioè l'angolo delle componenti omopolari uguale a quello delle
componenti dirette, si ottiene:
R0 
3 V
 cos  cc  2  Rd
I k1
X 0  R0 
1
cos  cc 2
1
Riferimenti normativi
Norme di riferimento per la Bassa tensione:
 CEI 11-25 2001 IIa Ed. (EC 909): Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente alternata.
Parte 0: Calcolo delle correnti.
 CEI 11-28 1993 Ia Ed. (IEC 781): Guida d'applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito
nelle reti radiali e bassa tensione.
 CEI 17-5 VIIIa Ed. 2007: Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici.
 CEI 20-91 2010: Cavi elettrici con isolamento e guaina elastomerici senza alogeni non
propaganti la fiamma con tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e
1500 V in corrente continua per applicazioni in impianti fotovoltaici.
 CEI 23-3/1 Ia Ed. 2004: Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti
domestici e similari.
 CEI 64-8 VIa Ed. 2007: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V
in corrente alternata e a 1500V in corrente continua.
 IEC 364-5-523: Wiring system. Current-carring capacities.
 CEI UNEL 35023 2009: Cavi per energia isolati con gomma o con materiale termoplastico
avente grado di isolamento non superiore a 4- Cadute di tensione.
 CEI UNEL 35024/1 1997: Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per
tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.
 CEI UNEL 35024/2 1997: Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non
superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in
regime permanente per posa in aria.
 CEI UNEL 35026 2000: Cavi elettrici con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni
nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in
regime permanente per posa interrata.

Il progettista
Dott. Ing. Adolfo Veroux
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