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Cover by Marco De Ponti
09.11
€ 4.50 Italy only settembre 2011
Canton Ticino chf 8,00
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ITALWIN/DUCATI CITY PEARL [2.200 euro]
Luogo Milano data 3 agosto 2011
Percorso Urbano Tester Federica Beretta
di Christian Cavaciuti - Photo Marco Martucci
Oltre alla riedizione del Cucciolo,
la padovana italwin propone una
gamma di bici a pedalata assistita a
marchio Ducati che si propongono
come premium, in linea con l'offerta della Casa di Borgo Panigale. Abbiamo provato il modello più sportivo, con cambio a 7 rapporti
ducati city pearl
più PRESTAZIONI Con il motore elettrico pedalare è uno scherzo... LOOK Elegante e curata nei particolari
meno PREZZO Non ancora molto concorrenziale PESO Con il motore spento il peso si sente
118
settembre
2K11
italwin-ducati
CITY PEARL
Milano
120
settembre
2K11
Dall'alto, la parte sinistra del
manubrio ospita le regolazioni
elettriche: l'indicatore a
led dello stato di carica
della batteria e il selettore
di intervento "S" o "H" del
motore. A destra, invece,
c'è il selettore del cambio
Shimano a 7 rapporti integrato
nel mozzo posteriore. Sul lato
sinistro del portapacchi c'è
invece un blocchetto in stile
motociclistico che attiva o
disattiva la batteria.
italwin ducati city pearl
motore&BATTERIA
di di un blocchetto tipo moto. Un display a led sul manubrio sinistro indica lo stato di carica; appeso sotto
la manopola si trova il selettore “S” e
“H” che regola l’intervento del motore
(“H” a piena potenza). Sulla manopola destra c'è il comando del cambio.
Sportiva La posizione in sella della
City Pearl è sportiva e ricorda quella del Monster, con le braccia distese e il busto inclinato in avanti. Il meglio viene quando serve coppia motrice: in partenza e in salita, perché
il motore fa la differenza. A velocità
di crociera la spinta è meno evidente, anzi raggiunti i 25 km/h il motore va messo in "folle" altrimenti fa da
freno. Sospensione anteriore monoshock e freni sono da bici, quindi meno efficaci di quelli di una moto, ma
la scorrevolezza e leggerezza da due
ruote a pedali permettono di cavarsela sempre al meglio, e l'assistenza
elettrica consente di godersi soltanto
il meglio del viaggio in bicicletta, senza troppa fatica e sudore.
La Ducati City Pearl ha un design molto moderno e colori che richiamano
il mondo delle corse, pur mantenendo un'eleganza tutta cittadina. Conta
su un leggero telaio in tubi idroformati, una forcella monoammortizzata e una sella sintesi di comfort e sportività. La batteria al litio Panasonic garantisce uno spunto notevole, e il motore elettrico di terza generazione (senza spazzole e senza sensori) è incorporato nel mozzo anteriore per offrire la trazione su due ruote e semplificare gli interventi di manutenzione. Il
cambio Nexus a 7 velocità è alloggiato
interamente all'interno del mozzo posteriore, riducendone la manutenzione
e i rischi di danneggiarlo nell'uso. City Pearl offre un'ergonomia d'eccezione con la sensazione immediata di un
perfetto controllo, che ne rende l'uso
piacevole e immediato.
Gary Fabris
Direttore Commerciale
Italwin srl
IL verdetto di euromoto
MOTORE ELETTRICO brushless a corrente continua,
integrato nella ruota anteriore
POTENZA CONTINUA 250 W
COPPIA MASSIMA n.d.
REGIME n.d.
RAFFREDDAMENTO ad aria
TRASMISSIONE planetario in polimeri nel mozzo
BATTERIA ioni di litio (celle Panasonic)
CAPACITà 0,324 kWh
TENSIONE 36 V
PESO 3,5 kg
TEMPO DI RICARICA 6 h
AUTONOMIA DICHIARATA 35-60 km
COSA DICE ITALWIN
C’era una volta la Ducati, azienda bolognese specializzata in... rasoi, radio. I bisnonni del Diavel non
li progettavano infatti Taglioni, Bordi o Preziosi, ma Guglielmo Marconi, che i fratelli Ducati avevano ingaggiato come consulente. Il nonno del
Diavel si chiamava Cucciolo ed era
un motore ausiliario da bicicletta di
49 cm3 progettato nel primo Dopoguerra, dopo che la fabbrica di Borgo Panigale era stata bombardata visto che oltre a rasoi e radio costruiva sistemi di puntamento. Il Cucciolo fu un colpo di genio e di coraggio
che segnò l'inizio dell'avventura Ducati nel settore della mobilità. Negli
stessi anni in Francia nasceva il Velosolex con motore 2T, ma a Bologna
tirarono fuori un progetto più impegnativo, con meccanica 4T.
Sessant'anni dopo Negli ultimi anni la bicicletta con spinta ausiliaria è
tornata al centro dell’attenzione. Non
è più l'alternativa povera al ciclomotore e alla moto, ma una scelta ecochic consapevole e raffinata. In questo contesto sono rinati ad opera della padovana Italwin non solo il Cucciolo, ma un'intera gamma di bici elettriche Ducati con dotazione di primo
livello. A differenza del loro predecessore, queste bici non possono muoversi autonomamente né superare i
25 km/h (andrebbero omologate come ciclomotore), ma sanno regalare
un sorriso a chiunque non abbia mai
provato la sensazione della pedalata
assistita, che fa sentire "campioni del
mondo".
Tecnologia al top La tecnologia è
allo stato dell’arte, con una sottilissima batteria a ioni di litio (Panasonic) da 0,32 kWh alloggiata nel portapacchi, che quasi scompare nella vista laterale. Pesa solo 3 kg, il che aiuta a contenere il peso della City Pearl
in 24 kg, che però pedalando senza
motore un po' si sentono... Il motore brushless da 250 W (limite di legge) è alloggiato nel mozzo anteriore; quello posteriore contiene il cambio Shimano a 7 rapporti. La riserva di potenza elettrica, come quella di ogni moto, è sotto chiave: qui
però sta nella batteria, dotata quin-
Ducati o non Ducati? Partiamo dalla domanda fondamentale: è una Ducati o no? Non ha il desmo, questo è certo, ma il telaio è
pur sempre in tubi (non in acciaio, ma in leggerissimo alluminio idroformato), e la personalità estetica non fa certamente difetto alla
City Pearl. Certo se agli albori della storia Ducati il Cucciolo era pensato per essere innanzitutto parco ed economico, questa bici riflette l'evoluzione di Ducati ed è quindi sofisticata ed esclusiva a partire dal prezzo, vicino a quello di uno scooter elettrico ma con prestazioni, protezione e capacità di carico ovviamente inferiori. La City Pearl resta comunque una valida alternativa ai veicoli elettrici, superecologica e capace di portare molto lontano in cambio di un minimo
(ma salutare) esercizio fisico. E di
un po’ di pazienza.