Le scarpe per camminare e per runner. Non è vero che tutte le scarpe vanno bene…oramai tutti lo sappiamo, ma cosa deve’esserci e cosa no in una scarpa “quotidiana” e in una scarpa da runner? Per tutti la scarpa deve essere mediamente leggera ovvero una via di mezzo tra zoccoli di gomma e scarpa anti-infortunistica. Altro aspetto basilare la flessibilità della pianta a ¾ anteriore (cioè all’incirca poco prima di dove inizia la base dell’alluce) portando la punta verso l’alto (non si deve piegare la scarpa nella sua metà!). La pianta aiuta il controllo del piede se ha un “rinforzo” dove vi è la volta plantare (nelle scarpe da runner questo è importante per ammortizzare e dare spinta in fase finale). Quindi la pianta non deve essere esageratamente flessibile. Il retro piede, che avvolge il calcagno, deve essere un po’ rigido. Diffidate di scarpe cui potete deformare completamente questa zona, il piede scivolerebbe a destra e a sinistra e posteriormente senza controllo. La tomaia dovrebbe essere avvolgente ma senza stringere. Inserti nella stessa di materiale plastico o di altro tipo possono renderla aderente non in toto e favorire movimenti interni. La parte interna di appoggio del piede è bene abbia un plantare anatomico . Il tacco della scarpa è un elemento di “discordia” tra gli addetti al lavoro. Tutti in accordo sul fatto che tacchi di 6 cm e oltre portano a dolori e problemi ortopedici alle anche, alla colonna e agli arti inferiori. Per altezze di 3-5 cm invece ci sono pareri discordanti. Alcuni, inoltre, suggeriscono di camminare a volte a piedi scalzi per favorire la propriocezione dei recettori cutanei della pianta, altri vedono ciò come danno per il tendine di Achille, altri lo accettano solo sulla sabbia. Il mio pensiero è che nella scarpa il tacco può essere al massimo di 1-2 cm, che camminare scalzi serve (se non vi sono importanti difetti di appoggio) anche con ciabatte basse in casa ma la cosa importante è che si “mischino” tutte queste cose al fine di variare (ovviamente se non vi sono controindicazioni ad una di queste attività fornite da un Medico, da un Fisioterapista o da un Podologo). Elemento importantissimo per i runner è sapere che sono dannose le scarpe “pronanti” o “supinanti”. Il piede durante la fase del passo per due volte è in pronazione e per due volte è in supinazione. “Fissare” il piede in uno dei due movimenti è un grave errore. Il plantare è il vero correttore degli appoggi anomali! Durante le prove della scarpa ricordiamo che i piedi non sono uguali. Uno è più lungo e/o più largo e/o più arcuato….sappiamo, per esperienze passate, quale piede soffre di più…proviamo per prima su quello la scarpa. Ricordiamo che se usiamo dei plantari su misura bisogna, perché il plantare sia efficace al 100%, comprare scarpe con plantari industriali amovibili in maniera che il nostro appoggi sul piano grezzo. A cura del Dott. Ft. Gianluca Rossi, (revisione dicembre 2016)