BIOLOGIA
1
Parte prima : BOTANICA
La foglia
Le foglie sono espansioni, appendici, del caule o dei suoi rami. Hanno origine ESOGENA
in quanto si formano dalle bozze fogliari che nascono subito sotto l’ apice vegetativo .
La funzione normale è quella della fotosintesi, tuttavia essa può svolgere altre funzioni in
relazioni alle quali assume forme diverse. Le foglie della definizione generalmente hanno
colore verde per la presenza della clorofilla e sono dette NOMOFILLI (x la prof normofilli );
le altre sono:
EMBRIOFILLI o cotiledoni. Si trovano nel seme e se è presente una sola foglia la pianta è
detta monocotiledone, con due foglie dicotiledone, come molte gimnosperme.
PROFILLI :sono le prime vere foglie della plantula. La loro attività fotosintetica è nulla o
comunque bassa, evolvono in normofilli.
CATAFILLI o squame sono tipici dei bulbi.
PERULE particolari catafilli che rivestono le gemme ibernanti ( gemme che nascono in
primavera e dopo aver passato l’inverno si sviluppano nella primavera successiva) e
hanno funzione di riserva e/o protezione.
IPSOFILLI o brattee caratteristici dei fiori o delle infiorescenze.
ANTOFILLI o foglie fiorali: sepali e petali, tepali hanno funzione protettiva e vessillare
SPOROFILLI o foglie fertili: sono gli stami e carpelli (e portano le spore).
2
Una foglia completa comprende.
Base fogliare:
fogliare zona in cui la foglia si inserisce nel caule a livello di un nodo.
Guaina:
Guaina è un allargamento della base fogliare che abbraccia più o meno completamente il
fusto. Può essere o no della stessa consistenza della lamina. La funzione è di proteggere
la gemma o rafforzare il fusto; può essere parziale o totale , aperta o chiusa.
Stipole:
Stipole sono due brevi appendici inserite simmetricamente alla basa del picciolo. Possono
essere ridottissime, non essere presenti o essere presenti ma assumere lo stesso aspetto
delle foglie; possono essere:
libere: ciliegio
concresciute: col picciolo o tra di loro
vaginate: saldate lateralmente con il picciolo
ascellari : all’ascella della foglia
si saldano tra loro a formare
opposta: di fronte alla foglia
una lamina unica
Nelle Polygonaceae si saldano a formare un tubo membranoso che avvolge il fusto.
Possono metamorfosare a spine o a viticci.
Picciolo : è un organo assile (si inserisce sul piano longitudinale di un altro organo ) che
congiunge la base al lembo delle foglie dette spicciolate; se manca le foglie sono dette
sessili.
È generalmente convesso nella parte inferiore e piano o concavo in quella superiore. Può
anche essere cilindrico, subcilindrico, compresso o enflato ( rigonfio). In certe leguminose
il picciolo presenta un ingrossamento basale (rigonfiamento carnoso) detto pulvino motore
o cuscinetto che permette alla foglia
dei caratteristici movimenti ( es: nella Mimosa
Pudica). In alcune piante acquatiche il picciolo è rigonfiato e funge da organo di
galleggiamento.
Quando il lembo è assente o molto ridotto il picciolo si allarga costituendo una lamina detta
fillodio che assume la funzione del lembo (acacia).
3
Lembo : o lamina fogliare è la parte funzionale della foglia ed è perciò è generalmente
verde per la presenza della clorofilla. È attraversata da cordoni ,spesso sporgenti nella
pagina abassiale , detti nervature. Queste sono formate da fasci provenienti dal caule
contenenti xilema e floema e permettono quindi la circolazione di linfa grezza e lavorata in
tutta la foglia.
In base alle nervature si parla di foglia:
-anervia: priva di nervature ( epaticae e sfagni)
-criptonervia: nervature presenti ma non visibili dall’esterno
-uninervia : lembo percorso da una sola nervatura che non si ramifica nella lamina u
-plurinervia: 1) più nervature che partono dalla base della lamina 2) una nervatura alla
base che poi si ramifica. Se manca la nervatura centrale la foglia viene detta dicotoma
(Gingko Biloba).
-monopodiale: se la nervatura è pennata (foglia penninervia)la nervatura centrale divide in
due parti uguali la lamina. Da questa nervatura partonoaltre nervature secondarie disposte
come le barbe di una penna. Le secondarie si ramificano ulteriormente fino a formare un
reticolo più o meno denso. Molto diffusa tra le dicotiledoni.
-simpodiale i due nervi laterali inferiori si ramificamo assumendo un decorso falciforme (
altra def: in ogni biforcazione presenta una nervatura più lunga dell’altra).
-palmata se il nervo principale si ramifica dalla base in nervi di uguale valore.
La nervatura palmata può essere
-parallelodroma: nervature più o meno parallele
-raggiata: nervature divergenti come le dita divaricate di una mano.
4
In base alla forma del lembo
Aghiforme o aciculare
ellittica
cordata o cuoriforme
ensiforme
falcata
a forma di spada
deltoide
astata
lamina incurvata
alla base con 2lobi
diretti all’infuori
Lanceolata
lineare
rosmarino
oblunga
margini laterali //
5
obovata/obovale
ovale
ovata
pandurata
uovo
violino
peltata
scudo con il picciolo
inserito al centro della
lamina fogliare
Reniforme
romboidale
sagittata
Lamina con due lobi
rivolti verso il basso
lirata, oblanceolare, roncinata
6
spatolata
Dalla sommità (apice):
-acuta
-acuminata
- mucronata
-cuspidata : punta allungata e rigida
-tronca o troncata
-retusa : con leggera insenatura ( retundere: spingere indietro © )
- smarginata : apice leggermente inciso
DALLA BASE
DAL MARGINE:
-liscio
-crenato: denti arrotondati
- seghettato : incisioni dirette verso l’apice della foglia
- dentato : incisioni perpendicolari alla nervatura della foglia
-inciso : incisioni strette e profonde
- sinuato : incisioni larghe e poco profonde con formazioni di lobi arrotondati
-roncinato: denti rivolti verso il basso( T. officinale)
I
In base alle intaccature del margine si parla di foglia
-intera : intaccature non presenti o solo accennate
-fessa: intaccature arrivano fino a metà del lembo
-lobata . le intaccature non arrivano fino alla metà del lembo
7
-settata o partita: il lembo è diviso sino oltre la metà senza però che le intaccature
raggiungano la rachide ( nervatura principale). In realtà nelle settate o sette il rachide
viene raggiunto ma i lobi sono comunicanti
-palmata le incisioni del lembo convergono in un punto alla basa
-pennata : incisioni perpendicolari alla rachide e la lamina fogliare è divisa in porzioni
disposte secondo due serie longitudinali
In base all’attaccatura sul caule si distinguono in :
-sessili
-picciolate
-guainanti la guaina abbraccia il caule per un tratto
-decorrenti il lembo si prolunga sotto il punto di inserzione e scorre sul fusto a formare due
ali
-amplessicaule: abbraccia il caule (Papaverum somniferum)
-connate: foglie opposte che si saldano alla base tra loro
-perfogliate: la base fogliare avvolge il caule
In base alla disposizione sul caule o sui rami:
-sparse: senza ordine apparente
-opposite: partono dallo stesso nodo
-alterne
-verticillate: più di due foglie inserite allo stesso nodo
-decussate opposte e ruotate di 90° rispetto precedente e successivo
FOGLIE COMPOSTE le incisioni del lembo arrivano sino al rachide. Possono essere del
tipo pennato , palmato, peltato
Pennatocomposte: le foglie laterali, dette pinne sono disposte sulla rachide come le barbe
di una penna e possono essere oppositopennate o alternatopennate.
Se la rachide porta, terminalmente, una pinna, la foglia è detta imparipennata altrimenti
paripennata. Le foglioline possono essere a loro volta pennate e si parla
bipennate, tripennate,…
8
di foglie
Palmato composte :le foglioline si inseriscono tutte sullo stesso punta e si dispongono a
ventaglio:
trinata: tre foglioline, quinata: cinque foglioline, digitata :più foglioline
Peltato composte: come la palmata ma si dispongono a ruota.
Le foglioline possono essere:
-glabre
-pelose:
1) tomentose: peli più o meno lunghi fitti e talvolta intrecciati
2) pubescenti: peli brevi e molli.
Lamina fogliare può essere ricoperta di particolari appendici cellulari detti peli o tricomi.
Hanno origine epidermica e questo li distingue dalle emergenze che sono appendici di
origine mista.
I peli possono essere .
-Unicellulari se derivano da una sola cellula che si accresce per distensione
-Pluricellulari se sono formati da più cellule si dividono e si allungano
-Semplici
-Ghiandolari
-Stellati
-Aggrappanti e uncinanti nelle piante rampicanti.
Varie funzioni: rafforzare la funzione tegumentale dell’epidermide
Protezione radiazioni
Isolante termico
Ortica: istamina, acetilcolina, formiato di Na danno peli urticanti
9
COROLLA:
costituita da petali ( funzione vessillare) nella maggior parte dei casi sono colorati e
raramente verdi( in questo caso si dicono petali sepaloidi) è costituita da
Unghia: porzione ristretta più o meno lunga che si inserisce nel ricettacolo.
Lembo: o lamina porzione espansa che può essere intera o più o meno incisa
Nettario: struttura alla basa del petalo, ha forma varia e secerne il nettare; può trasformarsi
in un cornetto nettarifero
DIALIPETALA : sepali separati fin dalla base
GAMOPETALA o simpetala: saldati per un tratto come per il calice gamosepalo c’è tubo,
fauce, lembo, più o meno inciso.
La corolla può essere
- simmetrica raggiata( actinomorfa o regolare) petali uguali e simmetriche rispetto a
un asse centrale, o a più piani di simmetria
- simmetria dorso ventrale(zigomorfa o irregolare) petali diseguali e simmetrici
rispetto a un piano di simmetria che la divide in parti uguali.
- Asimmetrica : non esistono né piani né assi di simmetria (es: orchidea)
Corolle dialipetale actinomorfe
Rosacea: 5 petali a unghia breve( rosa)
Cariofillacea: 5 petali a unghia molto lunga ( tipica della famiglia delle Cariofilleceae, piante
ornamentali e alcune infestanti )
Crociata : 4 petali opposti a due a due (crucifere)
Corolle dialipetali zigomorfe
Papilionacea: costituito da 5 petali di cui quello superiore più espanso è detto vessillo i due
laterali Ali, i due inferiori sono uniti tra di loro a formare la carena
Corolle gametopale actinomorfe
Tubulosa: costituito da un tubo terminante all’apice con dei denti o lobi. È la corolla dei fiori
della porzione centrale del capolino di molte Composite: i fiori tubulari appunto.
Campanulata: il tubo si slarga a campama
Infundibulare: fatta a imbuto, con tubo più o meno sviluppato
Urceolata: fatta a orciolo, ovvero a tubo ampio alla base e ristretto all’apice (belladonna)
Rotata: tubo brevissimo con lembo raggiato
Corolle gametopale zigomorfe
Labiata: formata da 4 petali uniti alla base in un tubo e separati alla fauce in die gruppi,
uno di tre petali e l’altro di due in modo da formare due labbri (labiate)
10
Personata: anch’essa bilabiata ma chiusa alla fauce da una salienza del labbro inferiore.
Digitata: tubo allungato a forma di ditale ( digitalis)
Ligulata: petali formano alla base un brevissimo tubo che si slarga costituendo una lamina
dentata all’apice (fior ligulati di molte composite)
ANDROCEO: apparato sessuale maschile formato dal complesso degli stami . Ogni
stame si compone di un filamento che si può inserire sul ricettacolo o sulla corolla ( stami
epicorollini) e dall’antera (microsporotecio) costituita da 4 sacche polliniche che durante la
maturazione si fondono in due logge o teche: antere biloculari o più raramente in una sola :
uniloculari. All’interno di queste sono racchiusi i granuli pollinici o microspore.
A seconda del numero di stomi i fiori si dicono monoANDRI, diANDRI…
L’antera può essere .
Sessile: manca il filamento.
Basifissa: il filamento si inserisce alla base dell’antera.
dorsi fissa: il filamento si inserisce in un punto mediano dell’antera(lilium)
Apicifissa : inserzione apicale.
In base agli stami: fiore
F . diastilemone se gli stami sono liber i
Gamostemone: stami concresciuti:
-concrescenza tra filamenti
--- formano un unico fascetto: monoadelfi o staminoadelfi
--- formano 2 fascetti diadelfi
--- più fascetti poliadelfi
-tra antere
-tra antere sia tra antere che tra filamenti
gli ultimi due sono stami singenesi
Stami didinami: disposti a coppie di due di cui 2 più lunghi e 2 più corti
Tetradinami: sono 6 di cui 4 più lunghi e 2 più corti.
fiore
Isostemone: n° di stami = n° di corolle
diplostemone
doppio
polistemone
multiplo-
11
GINECEO:
apparato sessuale femminile formato da uno o più carpelli ossia da foglie trasformate
ripiegate lungo la nervature e concresciute lungo i margini in modo da formare una
concavità chiusa che nella sua porzione inferiore prende il nome di ovario.. in esso , che in
seguito a fecondazione diventa un frutto, sono contenuti gli ovuli o macrosporoteci che in
seguito origineranno i semi. L’ovario è sormontato da uno stilo, struttura tubulare che
termina con uno stigma che può avere forme diverse. Se manca lo stilo si parla di stigma
sessile.
Il complesso ovario, stigma , stilo è detto pistillo.
Il gineceo può essere formato da un solo carpello ( gineceo monocarpico o
monocarpellare)
Più carpelli ( pluricarpellare):
-Apocarpico= carpelli indipendenti formano tanti pistilli quanti sono i carpelli.
- sincarpico : i carpelli concrescono a formare un solo pistillo.
In base all’aspetto della regione ovariale si hanno :
ovari uniloculari : uno o più fogli carpellari saldati ai margini per formare una sola cavità
ovari plurioculari: più foglid carpellari si ripiegano verso l’interno e formano tanti setti che
dividono l’ovario in logge.
L’ovario si può trovare in varie posizioni e si ha fiore.
Ipogino : ovario supero: l’ovario ritrova anche se di poco più in alto degli altri elementi
fiorali (altri verticilli) accade quando i ricettacolo ha forma convessa( liliacee)
Epigino il ricettacolo ha forma concava, l’ovario è infero cioè gli altri verticilli si innescano al
di sopra dell’ovario( Rosacee)
Perigino: ovario semiinfero: situazione intermedia a quelle precedenti , l’ovario è infossato
nel ricettacolo ma gli altri elementi fiorali si inseriscono per lo più allo stesso livello.
Il fiore si dice:
ermafrodita o monoclino bissessuale o perfetto) se possiede sia androceo che gineceo
declino ( unisessuale o imperfetto) e può essere
- stamifero ( staminifero o maschile ) se non ha gineceo
- pistillifero ( o femminile) se non ha androceo
Piante monoiche :
- fiori tutti monoclini
- -fiori diclini maschili e femminili sullo stesso individuo
piante dioiche : fiori maschili e femminili portati da individui diversi
poligame: hanno fiori bisessuali e unisessuali:
- poligamo monoiche: bisessuali e unisessuali, sia maschili che femminili, sullo
stesso individuo.
12
-
poligamo dioiche: bisessuali e femminili su un individuo e bisessuale e maschili su
un altro individuo.
*** in base a come le appendici si inseriscono sul ricettacolo si hanno fiori :
-
aciclici (o spiralati) : le appendici fiorali sono disposte lungo una spirale continua
ma su un ricettacolo allungato. Disposizione arcaica e rara.( calicanthus)
emiciclici: parte delle appendici hanno disposizione spiralata e parte sono disposte
in verticilli ( disposti alla medesima altezza a formare un circolo)
ciclici: tutte le appendici ci sono disposte in verticilli ; è il tipo di disposizione più
evoluta ed è la più diffusa delle angiosperme.
INFIORESCENZA : fiori riuniti su ramificazioni di tipo diverso.
Infiorescenze con asse allungato longitudinalmente;
-grappolo o racemo: ha fiori peduncolati :
- spiga: ha fiori sessili
- spadice : ha asse ingrossato e comunemente circondato da una brattea più o
meno avvolgente: es:calla, la brattea si chiama spata.
-
aminto o gattino o gattice: l’asse della spiga è pendulo o eretto con fiori
generalmente unisessuali
-
spighetta: spiga molto corta e portante due o più fiori all’ascella di due brattee (
glume), aristate o no. ( arista= ciascuno dei filamenti sottili che si sviluppano dalle
glume in alcune graminacee)
- corimbo : è un racemo con fiori i cui peduncoli raggiungono tutti lo stesso livello
(pero)
Infiorescenze con asse accorciato
_ ombrella: ha peduncoli della stessa lunghezza e inseriti allo stesso punto così da
formare una sorta di ombrello
13
Infiorescenze con asse raccorciato e ingrossato
- capolino: si può considerare derivato da un ombrella in cui i fiori sono diventati sessili e si
inseriscono in una dilatazione dell’asse infiorescenziale circondato da una corona di
brattee
Infiorescenze simpodiali o definite
L’asse infiorescenziale si comporta come un simpodio ( ramificazione simpodiale: ogni
ramificazione presenta un ramo più lungo e uno più corto) e arresta precocemente lo
sviluppo. (per questo si dice definita) producendo un fiore terminale a 1 (a) o 2 assi (b)
a.
b.
a. monocasio ( o cima unipara): sotto il fiore apicale si forma un solo ramo che porta a
sua volta un altro ramo e così via. Può essere:
b.
scorpioide: gli assi laterali successivi si formano dallo stesso lato.
elicoide: gli assi laterali (rami) si formano alternativamente una a destra e uno a
sinistra.
14
b. dicasio ( o cima bipara) quando il ramo principale , sotto al fiore terminale porta due
assi secondari opposti, muniti a loro volta di fiore e che continuano a ramificare allo
stesso modo:
-
spicastro: dicasi molto raccorciati all’ascella di brattee, riuniti all’apice dei rami.
Verticillastro dicasi molto raccorciati all’ascella di foglie normali.
Infiorescenze composte o tirsoidi o pluriassiali
L’asse delle infiorescenze si ramifica originando molti assi in modo da:
-ripetere lo stesso schema di ramificazione dell’infiorescenza dell’asse principale( inf
omotipiche)
-costruire un nuovo schema (inf eterotipiche)
omotipiche .
- pannocchia ( tirso o racemo composto) : racemo dove al posto dei peduncoli fiorali si
formano altrettanti racemi che possono a loro volta portare piccoli racemi.
L’asse principale rimane sempre più lungo rispetto ai piccoli rami laterali.
-antela : differisce dalle pannocchia perché gli assi laterali superano in lunghezza quello
principale
-corimbo composto: corimbo dove al posto dei peduncoli laterali si trovano gli assi e a loro
volta portano corimbi i cui fiori sono tutti portati alla stessa altezza.
- ombrella composta: ombrello dove al posto dei due peduncoli fiorali vi sono assi portanti
a
loro volta ombrelle
-spiga composta ( spiga di spighetta )
15
- policasio( cima multipara o cima ombrellifera): si può far derivare dal dicasio però con
ramificazioni di più di due assi verticillati, ognuno dei quali si ramifica a sua volta allo
stesso modo.
Eterotipiche
-grappolo di ombrelle : è un racemo dove al posto di peduncoli fiorali si impiantano
altrettanti gruppi di ombrelle
- grappolo di spighette
----------- gruppi di spighette
capolini
-----------gruppi capolini
cime scorpiodi
corimbo di capolini :è un corimbo dove al posto dei fiori si trovano capolini.
FRUTTO
FECONDAZIONE:
- ovulo si trasforma in seme
- ovario si trasforma in frutto poiché le pareti dell’ovario si ingrossano
differenziandosi in:
ESOCARPO o epicarpo strato esterno di cellule
MESOCARPO: strato intermedio in genere pluristratificato
ENDOCARPO: strato interno.
Formano il PERICARPO che dà protezione agli ovuli devenuti semi e ne favoriscono la
dispersione.
In alcune specie con un gran numero di ovuli ( banana, ananas, fico, melone e pomodori) i
frutti possono svilupparsi anche senza fecondazione e quindi esser senza semi, sono detti
APIRENI. . questo fenomeno abbastanza diffuso è detto partenocarpia. Può avvenire
senza impollinazione e o può richieder comunque la stimolazione del polline (orchidee).
16
I frutti apireni possono svilupparsi anche quando l’embrione è abortito (ciliegie, uva ,
pesche) ma non si parla di partenocarpia in senso stretto in quanto la fecondazione è
comunque avvenuta.
In base all’origine i frutti sono divisi in
.-semplici: se si sviluppano da un ovario unico monocarpico o sincarpico.
- composti: o aggregati se derivano dalla trasformazione di un gineceo apocarpico( cioè
numerosi carpelli liberi tra loro )
- multipli : o sinantocarpici o infruttescenze se derivano da ginecei di più fiori ovvero
da infiorescenze.
I frutti semplici , in base al comportamento al momento della maturazione posono esser
divisi in :
-indeiscenti : se il pericarpo non si apre e fungono essi stessi da elemento di dispersione e
si distruggono per marcescenza.
-deiscenti: a maturità l’ epicarpo si apre permettendo la fuoriuscita di semi
-dirompenti o schizocorpi se a maturità si dividono in numerosi pezzi detti mericarpi ,
uniloculari e monospermi chiamati articoli se la scissione avviene trasversalmente o cocchi
se avviene longitudinalmente.
I frutti deiscenti possono essere
- secchi : il pericarpo a maturità ha una consistenza legnosa, curiosa o
pergamenacea, coriacea e contiene pochissima acqua.
- Carnosi: presentano tutto il pericarpo o strati di esso, carnosi, ovvero ricchi di
succhi,
Frutti indeiscenti secchi.
- noce semplice (o nocula) deriva da un ovario supero ed ha un pericarpo coriaceo
aderente al seme, che è uno solo . Nocciola
- noce con cupola: le ghiande del genere quercus , alla base sono rivestite da brattee
che costituiscono la cupola
- noce alata o samara: noce con un’espansione alae (ulmus)
- achenio: deriva da un ovario infero, monocarpellare ( composite) e ha un pericarpo
coriacei non aderente all’unico seme in esso contenuto. In certe specie è munito di
PAPPO, calice trasformato, utile per la disseminazione.
- otricolo: noce a pericarpomembranoso e molto sottile
- cariosside: a differenza dell’achenio e della noce, ha pericarpo che aderisce
strettamente al seme ( graminacee) essendo concresciuto il tegumenti seminale.
Frutti indeiscenti carnosi. :in essi è facile distinguer epic-, mesoc- endocarpo.
- drupa: epicarpo sottile
mesocarpo carnoso(polpa) eccezionalmente fibroso
endocarpo duro, legnoso ( nocciolo) che riveste il seme che generalmente è uno
solo ; in alcuni casi però (edera) la drupa è polisperma ovvero ha più semi perché
possiede più noccioli.
Può derivare da un ovario monocarpico (pesca,susina, ciliegio, albicocca) o da ovario
pericarpico (alloro, ulivo)
- bacca: epicarpo sottile
mesocarpo, endocarpo carnosi
17
è generalmente plurisperma. In alcune specie derivano da ovario infero e in altre da ovario
supero. Tipi particolari di bacche sono:
- peponide : derivano da un ovario infero, ha epicarpo e mesocarpo fusi e l’ndocarpo
forma verso l0interno e tra i semi un tessuto carnoso. È tipico delle cucurbitacee(
cetriolo, melone, zucca cocomero)
- peperonide: caratteristico del peperone , derivano da un ovario supero
pluricarpellare. A maturità il pericarpo carnoso circonda una grande cavità che per
la maggior parte rimane vuota.
- Esperidio. Tipico frutto del genere citrus (arance, lomoni, mandarini) . ha epidermide
sottile e ghiandolosa, giallo o arancio, detta FLAVEDO, mesocarpo spugnoso e
compatto detto ALBEDO e un ‘endocarpo membranoso che forma spicchi,con peli
succulenti e allungati che avvologono i semi.
- Balaustio: il frutto del melograno:
-
Pomo: è tipico delle pomoidee( melo, pero) deriva da un ovario infero sincarpico. Ha
epicarpo membranoso , la parte carnosa però è quasi interamente costituita dal
ricettacolo. È un esempio di falso frutto ( pseudocarpo o frutto accessorio).
Frutti deiscenti:
monocarpici:
.- follicolo semplice: è uniloculare uni o plurispermo, l’apertura della foglia carrellare
avviene da un solo lato , generalmente dal ventrale, che corrisponde alla linea di sutura del
margine del carpello o raramente dorsale che corrisponde alla nervatura del carpello.
- legume o baccello: è uniloculare e plurispermo e si apre sia dal lato dorsale che da
quello centrale. È frequente nelle leguminose
sincarpici
sìliqua: è costituito da due carpelli ed è biloculare perché la cavità è divisa in due logge da
un falso setto (replum)in cui sono inseriti i semi. La deiscenza che avviene lungo le 4 linee
do sutura permette il distacco dal basso verso l’alto dei due carpelli scoprendo il replum
con i semi . i due carpelli, ora valve, spesso si arricciano verso l’alto . è il frutto
caratteristico delle crocifere. Se due diametri sono uguali si ha la siliquetta.
Cassula o capsula: è plurocarpellare uni o plurioculare a logge plurisperme, ha forma più o
meno isodiametrica e si differenza in base al tipo di ceiescenza che manifesta:
- setticida : la deiscenza avviene per fessurazione longitudinale lungo la linea di
sutura dei carpelli in modo che ogni valva corrisponde a un carpello (colchium)
- loculicide ogni valva corrisponde a due semicarpelli in quanto la deiscenza avviene
per apertura lunga la nervatura dei carpelli.
- pisside o cassula circumscissa: deiscenza avviene per mezzo di una fessura
trasversale e la parte superiore detta opercolo si separe da quella inferiore
chiamata urna
- treto o capsula sporicida i semi escono attraverso pori situati situati sotto lo stigma
sessile(Papaver) o grazie a opercoli laterali.
- cassula carnosa: quando si apre il pericarpo è ancora carnoso.
18
Frutti dirompent:
Articoli
-Legume lomentaceo : legume formato da articoli monospermi separati da strozzature e
tramezzi che si distaccano a maturità
-Siliqua lomentacea: è una siliqua che si divide in articoli sovrapposti.
Cocchi
- diachenio: costituito da due carpilli che originano due cocchi (acheni) uniti tra loro
da un filamento chiamato carpoforo e che a maturità si distaccano
- tetrachenio : costituito da due carpelli che, dividendosi a loro volta in due a maturità
formano 4 cocchi ,acteni, disposti a croce es: labiatae
- poliachenio formato da parecchia carpelli che a maturità si separano in altrettanto
cocchi disposti singolarmente( geranium. Malva)
- disamara: costituita da due samare che si separano a maturità es:Acer
Frutti composti
Mora di rovo : è una drupa composta , costituita da tante piccole drupe.
Fragola: noce composta, ovvero ciascun ovario diventa una noce semplice inserita su una
struttura carnosa (derivata dal ricettacolo) che costituisce la parte edule. È un falso frutto.
Cinorrodo frutto della rosa più ricettacolo cavo, cavernoso, porta più acheni . è un falso
frutto
Frutti multipli
Siconio ricettacolo carnoso contenete parecchie piccole noci.
Sorosio: genere Morus ( a cui appartiene il gelso) costituito da spighe di fiori femminili in
cui gli ovari sono divenuti delle noci avvolti dal perigonio diventato carnoso.
Ananasso : (nome scientifico: Bromelia Ananas) . Asse carnoso che porta numerose
bacche con le rispettive brattee anch’esse carnose.
19
Sicono * sorosio* ananasso*
mora di rovo cinorrodo* fragola*
MULTIPLI
COMPOSITI
FRUTTI
SEMPLICI
Indescenti
deiscenti
Secchi
carnosi
monocarpici
Achenio drupa
follicolo
otricolo
bacca
legume
cariosside
peponide
poliachenio
noce
peperonide
semplice
alata
con cupola
dirompenti
sincarpici
siliqua
capsula
esperidio
balaustio
pomo*
+* falso frutto
20
articoli
cocchi
legume loment
diachenio
siliqua loment tetrachenio
Parte seconda : FITOCHIMICA
Metaboliti primari :
composti chimici presenti nei vegetali in concentrazioni
elevate e che svolgono un ruolo primario nel metabolismo
Metaboliti secondari: presenti in bassa percentuale ma non meno importanti dei
primari, sono anche chiamati composti micromolecolari data la limitata grandezza delle
loro molecole.
Non sono importanti per le funzioni cellulari generali ma lo sono dal punto di vista
ecologico perché servono per la sopravvivenza. Infatti le piante non potendosi muovere si
difendono tramite queste sostanze. Queste regolano così il rapporto tra le piante
producendo inibitori della crescita per altre piante, rapporto tra pianta e microrganismi e
animali producendo sostanze per attirare pronubi (api, farfalle etc.) e disseminatori ,
sostanze tossiche per i litofagi o di richiamo per organismi simbionti.
La produzione di queste sostanze deriva da vie biosintetiche con un basso numero di
precursori, facenti parte del metabolismo primario; e richiedono un notevole dispendio
energetico sia per l’immagazzinamento che per le produzione, pertanto la pianta le
produce in particolari momenti ( stagione in cui è presente il fitofago) e le concentra in
specifiche porzioni della pianta ( le più vulnerabili, più appetibili).
La concentrazione varia comunque nel tempo e nello spazio o all’interno di una stessa
specie a seconda del:
clima; altitudine; latitudine; terreno
ALCALOIDI
sostanze organiche azotate che hanno caratteristiche
chimiche comuni :
- reattività alcalina ( alcaloide significa: simile alle basi ) perciò
- solubilità in acidi diluiti ( sfruttato nella prima fase dell’ estrazione)
- formazione di ammidi con acidi organici
- contengono almeno un N in un anello eterociclo
- derivano biosinteticamente da a.a. ( > parte dei casi esclusa la Xantina: alcal steroideo)
- le loro basi libere ( N tranquillo, privo di cariche ) sono insolubili in H2O e in solventi
apolari ( etere,cloroformio, tetracloruro di carbonio), i sali derivati sono al contrario solubili
in H2O , parzialmente in alcool ma insolubili in solventi organici apolari.
- sono incolore (eccetto sanguinaria)
Dal punto di vista biologico:
- sono per la maggior parte di origine vegetale
- anche a dosi basse inducono importanti azioni biologiche nell’uomo e negli animali.
21
Di norma hanno un sapore amaro e bruciante ( retrogusto piccante) che si percepisce
masticando la droga che le contiene o respirandone la polvere
Esistono sostanze che contengono gruppi azotati esociclici e sono
- ammine alcaloidiche o protoalcaloidi : sono ammine semplici
- pseudo alcaloidi : struttura complessa come il taxolo e la colchicina.
Sono composti:
quinari : C,H,N,O, S limitati ai funghi,
solidi cristallini che non volatilizzano ma
quaternari : C,H, N, O > parte
sublimano
terziari : C, H, N hanno basso PM , liquidi volatili, odorosi e estraibili con vapor d’acqua
Il processo di biosintesi da a.a. comporta:
-dacarbossilazione aa con formazione dell’ammina corrispondente.
- deamminazione che porta la perdita del gruppo amminico e la riduzione della funzione
acida (a aldeidi a alcali )
- ammine e aldeidi così formati possono condensare e dare vita a un alcaloide o a un suo
precursore.
Gli alcaloidi possono essere classificati in base all’ a.a. precursore nella loro via
biosintetica in :
- indolici : trp
- isochinolici o benzilsolchinolici : tyr
- pirrolici : Glu o ornitina (a.a. naturale α,δ – diammino valerianato)
-imidazolici: His
Sintesi : avviene nelle foglie (anche se sono ubiquitari) e vengono accumulati nei vacuoli
dei tessuti preferenziali : semi, foglie, radici, cortecce. Nei vacuoli sono combinati a
formare sali, con acidi generici (malico, ossalico) o con acidi specifici sintetizzati ad hoc.
Vi sono varie ipotesi riguardo la loro produzione:
- prodotti di scarto del metabolismo primario, soprattutto quello delle proteine
- meccanismo di difesa : sono arrivate a noi le varietà più ricche perché resistenti
- riserva di N : tesi più accreditata poiché se si sottopongono le piante a condizione di
carenza di N, li usa per procurarsene.
Diffusione
Si conoscono più di 5500 alcaloidi, distribuiti in più di 4000 specie vegetali soprattutto in
quelle della fascia tropicale e subtropicale dove l’attività fotosintetica è molto intensa e c’è
possibilità maggiore di produzione e quindi di accumulo dei metabolici secondari. Questi
sono praticamente assenti nelle gimnosperme e diffusi nelle dicotiledoni e in misura
minore nelle monocotiledoni.
22
Azione farmacodinamica
-attivi sul SNC ( depressivi, eccitanti)
- attivi sul SNS (vegetativo)
* anticolinergici ( interferiscono negativamente sul meccanismo d’azione dell’acetilcolina)
* parasimpaticoletici : azione spasmolitica, antisecretoria, midriatica (atropina),
cardiostimolante.
- attivi sul cuore: antifibrillanti, vasodilatatori coronarici, cardiodepressivi.
-attivi sull' apparato respiratorio : antitussivi, broncodilatatori
- attivi sui reni :diuretici
- attivi sull’apparato digerente: colagoghi cioè aumentano la secrezione biliare e
agevolano il passaggio dal fegato e dalla colecisti all’intestino
- attivi sulla muscolatura liscia : spasmolitici ( favorisconol’eliminazione degli spasmi che
sono delle contrazioni involontarie e anomale dei muscoli
- attivi sui vasi : ipertensivi o vasocostrittore, ipotensivi
- antitumorali
-ipoglicemizzanti
-attivi sui parassiti : antiprotozoi, antiamebici, antifungini
TANNINI
gruppo eterogeneo di molecole a basso o elevato PM (possono arrivare anche a 5000
uma ) , mai azotate.
Il loro nome deriva dal francese TAN, quercia utilizzata come legno conciante. I tannini
hanno infatti la particolare proprietà di trasformare la pelle in cuoio(concia); si tratta di
reazione di ricombinazione dei tannini con il collagene e altre proteine della pelle che da
un lato porta alla denaturazione delle proteine e dall’altro alla formazione di materiale non
più putrescibile resistente all’acqua e a diversi agenti chimici.
Sono solubili in H2O e all’aria si ossidano facilmente a causa di –OH fenolici liberi .
Si distinguono in :
! i tannini idrolizzabili derivano dal
precursore dei composti fenolici : l’acido
schimico.
Tannini idrolizzabili
Si scindono per azione di acidi e enzimi
Vengono divisi in :
- gallotannini se presentano una o più
molecole di zucchero (in gen glucosio)
con uno o più –OH esterificati da
molecole di acido gallico (= acido 3.4.5
tridrossibenzoico
COOH
HO
OH
OH
Tannini non idrolizzabili
Detti anche condensati , non si scindono
per azione di acidi o enzimi.
Sono composti catechinici : derivano dalla
condensazione di catechine: raramente
presentano la componente zuccherina.
- ellagitannini : hanno acido ellagico
(derivato dalla condensazione di 2 unità
di acido gallico)
23
Derivano da
complesse.
vie
biosintetiche
più
Azione :
- antibiotici , antivirale, antifungini ( da collegare alla resistenza che i tannini inducono con
la loro presenza al duramen)
- astringente ( riduzione della funzione dei tessuti con secrezione e assorbimento)
- vasocostrittrice ed emostatica
- antidiarroica
-antinfiammatoria
Quelli con caratteri amari sono:
- epatoprotettivi
- digestivi
- aperitivi
L’abuso per via orale ( % eccessiva in integratori) riducono l’attività enzimatica digestiva e
la biodisponibilità delle proteine; infatti sono capaci di farle precipitare.
Possono far precipitare anche gli alcaloidi e perciò sono usati come antidoti per
l’avvelenamento da alcaloidi.
PRINCIPI AMARI
Categoria di composti con struttura chimica eterogenea aventi in comune il sapore amaro.
Comprendono :
alcaloidi: chinina (estratta dall’albero della china
glucosidi
esteri di acidi fenolici(cinarina)
lattoni : diterpenici (marrubina, dalle sommità fiorali del marrubio)
sesquiterpenici (cnichina, presente nelle foglie del cardo benedetto )
sono diffusi soprattutto nelle specie della famiglia delle :
Genzianacee , genziana lutea (genziana maggiore)
Asteracee : carciofo, cicoria
Cannabacee ( luppolo)
Stimolano l’appetito e la secrezione gastrica e pertanto sono usati come aperitivi
- azione colagoga
-azione coleretica ( secrezione della bile, eretìzein: stimolare)
- diuretica
-febbrifuga
24
GLICOSIDI
•
eterosidi. Sostanza derivate dall’unione di una molecola detta AGLICONE (o
agenina) e da un’unità saccaridica detta glicone ( o Genina) uniti da un legame di
vario tipo.
Reattività :
sono soggetti a idrolisi chimica o enzimatica, infatti nell’estrazione per evitare in contatto
con H2O, idrolisi chimica, è fatta tramite l’essicazione del materiale vegetativo fresco e
per evitare idrolisi enzimatica so tratta il materiale con solfato d’ammonio che determina la
precipitazine degli enzimi inibendoli. (stesso x l’alcol).
Classificazione :
- sulla base del glicone ( glucosidi, fruttosidi, , galattosidi)
- sulla base dell’aglicone
- sulla base dell’azione farmaco terapeutica correlata alla natura del agl’icone, da notare
che il glicone regola l’intensità dell’azione, la solubilità ( la parte glucidica è un veicolante
cellulare) , la tossicità dell’intera molecola
-sul tipo di legame tra le due unità che possono essere:
o- glicoside C-O-C
S- glucoside C-S-C o tioglicoside
N- glicoside C-N-C
C- glucoside C-C
o glicosile
Glucosidi salicilici
Sono O-glicosidi che per idrolisi liberano :
uno o più zuccheri
aglicone che può essere : alcol o- ossibenzilico chiamato anche
alcol salicilico o saligenolo o saligenina
oppure
derivati esterei dell’acido acido salicilico come salicilato di
metile
25
Il glucoside salicilico Salicina (salicoside)è stato il primo glucoside a essere stato isolato
(1830) . è il glucoside del saligenolo, estratto dalla corteccia e dai fiori del salix alba l.
CH2OH
O O CH3
C
COOH
OH
OH
Saligenolo
CH2OH
OH
ac. Salicilico
salicilato di metile
O Glc
salicina
Un altro importante è il populoside (detto anche monobenzil salicina) estratto dai
germogli del pioppo: libera saligenolo, acido benzoico e Glc,.
Diffusione:
- corteccia e fiori di alcune Salicacee (salix, populus)
-Ericacee
- Rosacee
Hanno azione:
antipiretica, antinfiammatoria, antireumatica, sudorifera, diuretica
glucosidi idrochinonici: O-glicosidi che liberano in genere glucosio e un aglicone costituito
da idrochinone o metilidrochinone
OH
OH
CH3
OH
Para di fenolo
Para diidrossi benzene
OH
metil para di fenolo
metil para diidrossi benzene
arbutoside
I principali sono :
presenti nell Arbutus Unedo (corbezzolo)
metilarbutoside
26
Hanno azione antisettica del tratto genitale soprattutto per la presenza dell’aglicone
glucosidi cardiotonici (o cardiocinetici): i loro agli coni contengono il nucleo dello sterano
(chiamato anche ciclopentenoperiidrofenatrene, lo scheletro del colesterolo) . in posizione
3 si lega un oligosaccaride che inizia spesso con un ‘unità di glucosio.
In base al sostituente in posizione 17 –β vengono divisi in
O
Bufadienolidi : ciclo lattonico insaturo esagonale
O
Cardenoldi : ciclo lattonico insaturo pentagonale
Praticamente quasi tutti i composti ad attività cardiotonica dei vegetali sono
rappresentati da questi glucosidi.
Tra i cardenolidi :
digitossina: estratto dalle foglie della digitalis purpurea (digitale)
lanatosidi
lanata( digitale lanata)
convallotossina
rizoma della convallaria maialis ( mughetto)
fra i bufadienolidi:
scillarene e proscillaridina estratti dai bulbi di urginea marittima (detta anche scilla o squilla
o cipolla marina
bufotossina o bufalina da cute di rospi del genere bufo.
Presentano unaspiccata azione specifica nel tessuto cardiaco con :
- effetto inotropo positivo : aumento forza contrazioni
cronotropo negativo : rallentamento dei battiti
batmotropo negativo : diminuzione eccitabilità
tra gli effetti collaterali: aumento della diuresi
glucosidi saponinici o saponosidi o saponine: gruppo eterogeneo di glucosidi che sono in
grado di abbassare la tensione superficiale dell’acqua generando una schiuma dopo
agitazione della loro soluzione acquosa. Si distinguono in :
terpeniche: l’aglicone ha un nucleo triterpenico.
Steroidiche: l’aglicone ha un nucleo steroideo
27
La loro particolare capacità chimica deriva dall’amfipaticità della loro molecole:
- parte agliconica: lipofila
- parte gliconica : idrofila
in base alla struttura del glicone si possono anche dividere in :
monodesmonosidi: unica catena zuccherina lineare o ramificata
bisdesmonosidi : 2 catene zuccherine in siti d’attacco differenti
si attribuiscono alle saponine varie proprietà:
- espettoranti (fluidificazione delle secrezioni bronchiali)
- molluschicide
- antimicrobiche
-antifungine
- saluretiche ovvero favoriscono la saluresi ( eliminazione sali minerali
attraverso le urine)
L’iniezione di saponine nel sangue per endovenosa causa emolisi :ciò causa eccessiva
fagocitosi dell’Hb da parte delle cellule stellate , quindi decongestione del fegato e dei reni
per accumulo di Hb,
tra le saponine terapeutiche:
- ederacosidi : hanno come aglicone le ederogenine : hedera helix, usato in cosmesi per
cellulite, forse emulsiona i grassi.
- escina : nell’Aesculus hippocastanus (ippocastano)
glicirizzina e 24- idrossi glicirrizina: in liquirizia : specie glicyrrhiza glabra
glicirrizzina : sale di ammonio di calcio dell’acido glicirrizico:; quest’ultimo è costituito da
acido diglucuronico e acido glicirretico (quest’ultimo costituisce l’aglicone).
È estratto dalla radice e dagli stoloni ( rami che scorrono sul terreno e emettononradici a
ogni nodo.
Ha proprietà spasmolitica, espettorante, immunostimolante, antiulcera, lassativa e
aumenta la digestione.
POLISSACARIDI ETEROGENEI : gomme , mucillagini, pectine.
Gomme:
chimicamente definibili come poliosi complessi nella cui composizione entrano a far parte
diverse molecole di acidi uronici ( i cui gruppi carbossilati sono salificati con K+ , Ca ++,
Mg ++ ) ; alcuni sostanze vengono definite gomme ma in realtà non sono propriamente
gomme ma resine o gommoresine. Va distinta la gomma naturale che e il caucciù per
composizione e proprietà specifiche .
28
differiscono dalle mucillagini perché sono prodotti:
- patologici
- derivati dalla decomposizione delle pareti cellulari di determinati tessuti a seguito di
shock dovuti a :
- cambiamenti di T°
-attacchi di insetti.
Sono di interesse farmacologico:
gomma arabica: dall ‘acacia senegal e specie correlate, origine africana
leguminose
e altre
gomme adraganti : estratte da specie del genere astragalus (leguminosa indigena dell’asia
minore.)
usate
- per la loro azione emolliente e protettiva (in cosmesi):
- come eccepienti delle pillole
- viene prescritta negli stati irritanti delle mucose gastroenteriche come emolliente e
protettivo ( questo vale solo per la gomme arabica) ; uso interno possibile perché
atossiche.
Caucciù :
elevata elasticità e idrofobicità; si ottiene dal latice che sgorga dalle incisioni operate sul
caule dell’Hevea brasiliensis (sopratutto) è sinonimo di gomma naturale; a differenza delle
altre gomme deriva da condensazione di unità isopreniche a formare macromolecole con
più di 10000 uma; è chimicamente cis 1,4 poliisoprene. Il polimero trans è chiamato
guttaperca.
Miscela di polimeri cis e trans si estrae dall’ achras sapota che è la gomma usata per il
chewing- gum
Mucillagini
Miscele di polisaccaridi derivati dalle componenti delle pareti cellulari . per la comune
costituzione chimica vengono associate alle gomme ma si differenziano perché le gomme
sono prodotti di origine patologica mentre le mucillagini sono prodotti ergastici.
In H2O formano soluzioni colloidali viscose ma non adesive.
Possono essere neutre o acide.
Acide: ne sono ricche le Plantaginecee e le malvacee( malve, tiglio)
Neutre: hanno spesso il mannosio, sono glucomannani, galatomannani,
galattoglucomannani
Uso esterno: emolliente e protettivo per l’epidermide
Uso interno : effetto lassativo per aumento della massa intestinale. Inoltre ha azione
lenitiva, antinfiammatoria e protettiva nei riguardi della mucosa intestinale; bisogna fare
attenzione che non si accumuli nei diverticoli.
Dal tallo di alcune RODOFICEE ( alghe rosse) si ottengono
29
AGAR AGAR
Per il 90% costituito da:
-agarosio (70%), polimero lineare dell’agarobiosio ( galattosio 3-6 anidrogalattosio)
- agaropectine : struttura più complicata e ramificata
azione:
emolliente, lassativo –meccanica, emostatica, antinfiammatorio sulle mucose GI, attivo
sulla tosse
CARRAGENANI
Polimero lineare del D- galattosio, molto solforato.
Uso interno: lassativo meccanico, antinfiammatorio( se
infiammazione)
Uso esterno : idratante , ammorbidente protettivo, filmogeno
iniettato
può
causare
Uso alimentare: gelificante e inibitore della cristallizzazione dei gelati
Dalle FEOFICEE (alghe brune)
ALGINE : miscela di sostanze derivate dall ’acido alginico che è un polimero lineare di
acidi uronici D-mannuronico e D- glucuronico ( legame 1-4). È un lassativo meccanico
emulsionante , addensante gelificante e viene usato sia nell’industria farmaceutica che
alimentare.
Resine
Gruppo eterogeneo di secreti vegetali rappresentati da sostanze semifluide che
induriscono all’aria, dotate di buone proprietà isolanti , insolubili in H2O ma solubili in
solventi organici. Contengono:
polimeri dei terpeni
reseni
acidi resinolici
resinoli ( e loro eteri)
sono presenti in molte famiglie botaniche tra cui:
convolvulacee
cocurbitacee
euphorbiacee
conifere
azione farmacologia: purganti drastici.
Oleoresine o balsami: sono resine conteneti olii essenziali ( separabili per distillazione)
sono essudati naturali o patologici.
Fra le più usate:
balsamo del Perù : dal Myroxylon balsamum var. pereira ( fam. Leguminose papilionacee)
originaria dell’America Latina. L’odore ricorda quello della vanillina. Ha uso esterno per:
curare le ferite difficilmente cicatrizzabili:
30
ustioni
ulcere
emorroidi
balsamo del Tolù : (tolù provincia della colombia): dal Myroxylum balsamum var.
balsamum o var. genuinum. Le proprietà sono circa quelle del Perù.
Trementina : miscela di sostanze volatili soprattutto monoterpeni come: α, β pinene,
limonene , inalolo.
Fuoriesce praticando decortificazione al fusto delle conifere che secernono in questo
modo una resina grezza la cui componente più volatile è la trementina, è presente anche
catrame vegetale (componente intermedia nel senso che è meno volatile della trementina)
e la colofonia o pece greca( detto residuo perché più pesante).
Perciò una volta estratta la resina grezza deve esser distillata in corrente di vapore per
eliminare il catrame e residui di colofonia. È estratta da varie specie di pinacee come pinus
pinaster e pinus silvestris ma anche da altri generi oltre il pinus.
L’aspetto è liquido è mobile, l’odore è penetrante , il sapore acre e piccante. È insolubile in
H2O e poco in alcol.
Uso :
-sopratutto per effetti balsamici nei confronti delle vie respiratorie tramite inalazione o
linimenti (strofinando)
- entra a far parte di preparati revulsivi : provoca vasodilatazione e revulsione (aumento
dell’afflusso sanguigno dei tessuti superficiali di una regione del corpo).
L’avvelenamento causa coliche addominali , enteriti, ematuria, incoscienza e collasso.
31
Parte terza: MONOGRAFIE
PREREQUISITI:
ESSENZE
VAPOR D’ H2O
IDROLATI
DISTILLAZIONE CON
ALCOL
ALCOLATI
DROGHE VEGETALI
INFUSIONE
SOLUZIONE ESTRATTIVA
DECAZIONE
INFUSI
DECOTTI
DIGESTIONE TINTURE
ALCOLATI: contengono i principi volatili e solubili in alcool delle piante impiegate per la
loro preparazione in soluzione alcolica.
INFUSIONE: la droga opportunamente preparata ( pestata, polverizzata a seconda dei
casi) è messa in un contenitore nel quale viene aggiunta H2O in ebollizione, coperto il
recipiente si lascia il liquido a contatto con la droga fino a raffreddamento.
DECOZIONE : si riduce la droga in piccoli pezzi ( radici, legni duri compressi , spesso
dopo macerazione perché altrimenti troppo duri). Si mette nel contenitore con H2O e si
porta a ebollizione, il liquido viene colato quando è ancora caldo.
DIGESTIONE : macerazione effettuata a caldo
TINTURE : preparazione liquida ottenuta per trattamento con alcol, di materie prime che
sono generalmente state essiccate o di loro estratti. Eccezionalmente si può usare la
droga fresca.
OLEITI : (o oleoliti) : dissoluzione di medicamenti negli oli, utilizzabili per uso esterno orale
o per via parenterale (ipodermico o intramuscolare). In Italia in genere si usa olio di
olive,mandorle dolci, di sesamo o d’arachide.
32
HYPERICUM PERFORATUM L.
Appartiene alla famiglia delle Hypericacae (o Guttifere) , dicotiledoni.
Sono alberi ,arbusti, erbe che producono un succo giallastro o verdognolo, reso resinoso
graziea ghiandole distribuite su tutta la pianta.
Le foglie sono opposte semplici.
I fiori bisessuali o unisessuali, solitari o uniti in infiorescenze a cima o a pannocchia.
Sepali e petali di 5 elementi.
Stami numerosi con filamenti riunitii infascetti alla base.
Ovario supero.
Frutto e una cassula.
Comprende 40 generi, diffusi ovunque e in particolare nei tropici.
Genere Hypericum
Piante a portamento arboreo, arbustivo ed erbe perennanti o annuali aventi ghiandole
traslucide, rossastre o scure, distribuite sui fusti, sulle foglie, sui sepali e sui petali.
Foglie semplici e opposte.
Le ghiandole contengono gli oli essenziali, le resine e le antocianine che trovano impiego
in medicina.
I fiori sono gialli con numerosi stami riuniti in 5 fascetti.
Il frutto è una capsula.
Comprende 400 specie di cui una ventina nella nostra flora e in Sardegna ve ne sono 10
specie.
HYPERICUM TOMENTOSUM
Pianta perenne alta 10-50 cm con fusto strisciante e significato con rami ascendenti.
Foglie amplessicauli alla base senza le ghiandole nere tipiche del genere.
Sepali con ghiandole nere sul bordo mentresui patali son ampiamente diffuse.
Cresce si terreni umidi e anche subsalsi.
Rara.
HYPERICUM PSILOPHITUM
È una sottospecie del tomentosum
HYPERICUM PERFOLIATUM
Pianta comune, perenne , alta 30-70 cm con foglie amplessi caudali alla base.
Ghiandole nere solo sul bordo dei sepali
HYPERICUM AUSTRALE
Pianta prostrata (ovvero che tende a piegarsi verso il terreno)e perenne alta 10-40cm .
foglie prive di ghiandole traslucide. Le ghiandole peduncolate sono presenti sul bordo dei
sepali.
33
HYPERICUM HIRCINUM ( ruta caprina)
Pianta più grande rispetto alle altre. È un arbustp sempreverde alto 0.3 –1.5 m .
Fiori gialli riuniti in corimbi all’apice dei rami. Gli stami sono numerosi e raggruppati in 5
fascetti con antere gielle. Fiorisce da maggio a settembre efruttifica da giugno in poi.
È endemico della Sardegna e della Corsica. Cresce in zone umide lungo le sponde dei
corso d’acqua e in ambienti freschi e ombrosi.
Il nome ruta caprina deriva dal fatto che è persente l’aldeide caprinica (C5H11CHO) che è
volatile eha odore del vello della capre.
HYPERICUM ANNULATUM
Portamento cespuglioso. Endemico della Sardigna e raro. Talora i petali hanno qualche
ghiandola nera.
HYPERICUM AEGYPTICUM ( o iperico egiziano)
Pianta sempreverde . foglie opposte con deboli punteggiature, traslucide sulla lamina. Fiori
gialli è solitari o riuniti in gruppetti pauciflori (con pochi fiori), privi di ghiandole. È una
specie rara, in itaia si trova a Lampedusa; in Sardigna su rupi calcaree presso
Villanovatulo ( NU nord del Flumendosa )
HYPERICUM QUADRANGOLUM ( tetraptericum )
È presente su tutta la nazione ma è rara. Fusti prostati alla base, poi si eretti e ramosi,
quadrangolari e sugli angoli ali larghe (0.5 mm). Le foglie dimorfe con ghiandole traslucide
e poche ghiandole nere.
I sepali non presentano ghiandole nere e i petali solo raramente.
HYPERICUM SPRUNERI
Fusti glabri , inizialmente striscianti ma subito eretti , robusti.
Foglie ovato lanceolate con nervature non prominenti. Corimbi densi. Sepali lanceolati
con ciglia portanti una ghiandola scura sul bordo. Si pensava esistesse solo in Puglia e
Basilicata ma nel 1996 Prof. Atzei ne ha segnalato la presenza in Sardegna.
HYPERICUM PERFORATUM L.
È a questa specie e alla sua storia che è legata l’etimologia del termine iperico.
Da ypèr : sopra e eicòn: immagine : forse deriva dal suo uso come amuleto contro gli
spiriti. Per altri invece deriva da ypèr : al di là alludendo alle punteggiature trasparenti delle
sue foglie che permettono di vedere, appunto, al di là. Per altri ancora da ypò: sotto e
ericòn: erica, cioè pianta che vegeta sotto l’erica. (leggi la y come la u francese)
Da super e spectrum, usato contro gli spettri, spiriti maligni , nel malocchio e
nell’erboristeria ( Mattioli, primo trattato di erboristeria, dice che quelle che oggi sono
considerate malattie mentali prima erano considerate qualcosa di maligno)
Oppure da “che alligna sulla vecchia strada”, riferito a simulacro; perforatum per le
punteggiature trasparenti come buchi.
34
Estremamete comune sul territorio nazionale.
Ha un portamento scoposo: ha lo stelo glabro e privo di appendici da cui a un certo punto
si dipartono rami e alle estremità fiori e infiorescenze.
È alto tra 20 e i 70 cm. La radice è legnosa, ramificata che emette molti stoloni ( rami
striscianti sul terreno che emettono radici) che si ramificano alla base. Il fusto è cilindrico,
cavo , rigido, eretto. L’elemento distintivo e caratteristico del fusto è la presenza, lungo
tutta la sua lunghezza, di due linee longitudinali e sporgenti.
Le foglie sono piccole di forma ovale-ellitica.
I fiori hanno coloregiallo oro e diventano rossi se strofinati con le dita; sbocciano da aprile
ad agosto.
Il calice è costituito da 5 sepali quasi uguali, lanceolati acutissimi, liberi o un po’ connessi
alla base.
La corolla è dialipetala, disposta in modo tale che il fiore sembra una piccola stella, sono
punteggiati di rosso nero al di sotto dei margini.
Gli stami sono numerosi,50-60, saldati alla base in tre fascetti, inseriti nel ricettacolo.
L’ovario è supero.
È una pianta resistente, si adatta a qualsiasi suolo e al calore intenso e alla siccità. Cresce
infatti sui luoghi sassosi , sui muri, nei margini della strada, lungo i corsi d’acqua.
Olio essenziale:
contiene idrocarburi terpenici come guriunidene , pinene (monoterpenico), cadinene,
(sesquiterpenico) ; forse un estere dell’acido isovalerianico (CH3)3 C COOH
iperforina: sostanza ad azione antibiotica
diantrochinoni specifici questa specie come ipericina , pseudo ipericina e altri
flavonoidi semplici come rutina e iperoside
tannini: più del 10% dell’estratto totale
olio fisso : gliceridi dell’acido miristico , palmitico e stearico, n - alcani, componente
principale alcool cerilico : (C26H53OH)
Possiede un ampio complesso da cui deriva un ampio spettro terapeutico
Infuso:
proprietà toniche del sistema nervoso
balsamiche per le vie respiratorie
vermifughe
astringenti
antidiarroiche
disinfettanti delle vie urinarie
decotto:
uso esterno come vulnerario ( serve a curare le piaghe e le ferite), per ustioni, contusioni.
Polvere: ottimo assorbente gastrico, antiacido utile per le ulcere, impiegato da solo o con
liquirizia, argilla e simili.
Tintura: stesse indicazioni dell’infuso ma con particolare azione sul SN. In omeopatia
diluizioni della tintura madre è usato per nevralgie, cefalee.
35
Oleito:
pulire pelle grassa e impura (emulsioni a base di oleito)
trattamento pelli senescenti
contro le smagliature per la capacità ricostituente e cicatrizzante
contorno occhi
è indicato come doposole ma da evitare durante l’esposizione al sole poiché possiede
un’azione fotosensibilizzante spiccata( per le strutture dell’ipericina, basata su un
cromatoforo altamente coniugato)
Si prepara:
- una manciata di fiori freschi in 1/2L di olio d’oliva e far bollire per 2h a bagnomaria,
far macerare per due giorni e poi si filtra
- 400/500 g di sommità fresce in un litro d’olio d’oliva a cui si aggiunge 1/2L di vino
bianco. Si fa macerare per 3-5 giorni e poi bollire a bagnomaria fino a totale
evaporazione del vino bianco. Si filtra e si conserva i9nfiale monouso.
Si stanno studiando effetti nell’ansia e nella depressione; deriva forse sdalla capacità di
inibire la ricaptazione delle terminazioni sinaptica di serotonina, noradrenalina e
dopamina ( con uguale intensità per tutte tre perciò si differenzia dalle altre droghe che
agiscono su uno ma non sugli altri neurotrasmettitori) prolungando in questo modo
l’azione del neurotrasmettitore.
EQUISETUM ARVENSE
Equisetum: unico genere delle Equisetaceae. Pianta ampiamente diffuse nei luoghi umidi,
negli acquitrini , lungo i corsi d’acqua e ai margini dei boschi.
Equisetum arvense (coltivato, che cresce nei campi coltivati) chiamato anche coda
cavallina o coda di cavallo o coda equina (equus e saeta crine, per la somoglianzadei sui
fusti alla coda di cavallo, rosperella ) asper : rugoso ruvido , usat oper levigare legno e
avorio), setolone, pannocchiome , codone, erba rugosa, sprella, correggiola, brusca.
Sono piante erbacee perenni , rizomatose : rizoma sotterraneo lungamente strisciante a
intrenodi sottili più o meno lunghi muniti ai nodi di numerosi radici avventizie; talvolte il
rizoma è tuborifero. Dal rizoma si dipartono i fusti aerei, sia asterili che fertili.
Fusti sterili: ramificati e verdi
Fusti fertili : semplici e privi di clorofilla.
Sviluppano in periodi diversi dell’anno. I fusti sono costituiti da nodi e internodi
sovrapposti, in ciascun nodo vi è una guaina membranosa, terminante con denti bruni o
nerastri ; gli internodi sono cilindrici, cavi internamente, solcati longitudinalmente e ruvidi
per rilievi silicizzati.
Oltre alle altre differenze i fusti fertili terminano con una spiga sporangifera, allungata,
fusiforme,o oblunga, costituita da più sporofilli verticcilati a formare una sorta di strabilo (o
cono : falso rutto delle conifere, comunemente chiamato pigna)
36
Ciascun sporofillo porta un certo numero di sporangi (4-9) che per deiscenza liberano le
spore che sono morfologicamente identiche : gli equiseti sono isospori ma con eterosporia
fisiologica, alcune spore, infatti, originano da protalli maschili altre da protalli femminili .
Sono quindi piante omofitiche ( con un unico sporofita) ma eterotalliche ( con due
gametofiti)
Sporificazione : maggio, giugno.
Si utilizzano i fusti sterili ( quelli fertili sono meno efficaci, almeno come emostatici, inoltre
nelle spore sono presenti sostanze antivitaminiche), recisi a 10 cm dal terreno, freschi o
essiccati al sole o alla stufa.
Il tempo balsamico (quello in cui è bene raccogliere le piante perché ricche dei principi
attivi e nella quantità di interesse) è compreso tra maggio e agosto; inoltre negli altri mesi
è parassitata da un fungo tossico, la septaria equiseti.
La droga è inodore e presenta spore leggermente salato , colore verde chiaro. In
commercio è spesso mescolato con E. Telmateia, pur mantenendo il nome di E: arvense.
Principi attivi:
silice (biossido di siliceSiO2) . è presente in parte sotto forma colloidale ma anche solubile
legato a proteine, lipidi, amidi e in queste due forme è facilmente assorbibile
dall’organismo. Inoltre è presente come silice minerale, insolubile e difficilmente
assorbibile.
Sali minerali: potassio (K2SO4 , KCl), calcio (CaCO3) e in misura minore Na, S, P, N e
altri oligoelementi Mg, Fe, Zn.
Glucosidi flavonici: glucosidi de Kaempferolo, del quercetolo e altri
Saponosidi steroidali: equisettonoside o equisetonina che per idrolisi da arabinosio,
fruttosio e l’aglicone equisetogenina.
Tannini:
acidi fenolici, acidi organici (malico, ossalico, citrico), vitamina C, pectine, alcaloid (
equisetina che è una miscela di nicotina e 3 metossi pirimidina, tracce di palustrina che è
presente in grande quantità in E. palustre che è tossico)
fitosteroli
sostanze amare
pigmenti carotenoidi
trigliceridi degli acidi stearico, linoleico, oleico
antivitamine: soprattutto nelle spore, in cui sono presenti i fattori decompongono la vit B1.
Proprietà farmacologiche
Azione dovuta alla notevole abbondanza si SiO2, Ca, K e dei glucosidi flavonici tutto
sinergizzato da equisetonina.
Attività variabili e seconda dei metodi estrattivi.
La silice svolge un ruolo importante ; nell’uomo infatti il silicio è presente nel timo, nelle
ghiandole surrenali, pancreas, milza, polmoni, ossa, smalto, tendini, cuore, arterie e reni. Il
fabbisogno è di 20-30 mg/giorno.
37
Contro tubercolosi: fronteggia la demineralizzazione dell’organismo nella tubercolosi
attiva; inoltre con il Ca il potere proliferante delle cellule.
Sistema nervoso: Si + fosforo : i tessuti ricchi di fosforo fissano facilmente ilSi, questa
combinazione è importante per il trofismo del SN.
Si pensa però che il Si sia implicato in processi cancerogeni: forme neoplastiche rare
presenti in regioni ricche di Si e Mg
Azione diuretica: aumenta la diuresi (fino al 180% e l’eliminazione dei cloruri senza danni
renali o vasocostrizione o ipertensione. Uso: disuria, calcoli, cistite. Depurazione dell
sangue dovuta alla diuresi.
Azione emostatico coagulante:
dovuta all’alto contenuto di Ca. massimo effetto usando il succo fresco. Uso: epistassi
(sangue dal naso), emòttisi ( perdita di sangue dalla bocca a causa di lesioni della via
respiratoria), emorroidi, ulcere.
Azione astringente : contro sudorazione notturna o dei piedi, bagni, pediluvi associato a
salvia.)
Emopoietica antianemica:
stimolazione diretta sul midollo osseo con significativo aumento dei globuli rossi , si ottiene
solo con il succo o con la pianta fresca.
Rimineralizzante. Perché la demineralizzazione è proporzionale alla caduta del tasso di Si
( ancor prima della diminuizione del Ca e del Fosforo)
Elasticizzate e protettiva del tessuto connettivo:
Si è importante per l’elasticità dei tendini , cartilagini e pareti arteriose,. In carenza di Si la
tonaca intima è più permeabile e alle sostanze lipidiche presenti nel sangue; i9mportante
per la prevenzione antisclerosi.
Disintossicante : contribuisce all’eliminazione delle scorie metaboliche : ac urico, urea,
nicotina
Fitoalimurgia:
i giovani germogli possono esser consumato in insalate (con parsimonia!)
fitocosmesi
il succo migliora la elasticità cutanea; è è usato in preparati per rigenerazione
tessutocutanea.
Usi vari
Smeriglio abrasivo per levigare : legni duri, superfici metalliche, avorio , alabastro.
Ceneri per fabbricare vetri smerigliati
Come detersivo
I romani usavano la polvere impastata con argilla e olio come sapone
38
CINARA SCOLYMUS
Comunemente carciofo; detta anche Cinara cardunculus, var. scolymus.
Pianta erbacea bienne. ( della famiglia Composite tubulifiore) probabilmente derivata dalla
selezione orticola di cardo selvatico, quindi non è presente alla stato selvatico ma viene
abbondantemente coltivata come ortaggio.
Nel primo anno si sviluppa una rosetta di foglie basali molto allungate e profondamente
divise; nel secondo anno dal centro della rosetta si sviluppa il fusto fiorale unico con le
foglie sessili più piccolee alla sommità i capolini grandi con fiori tubulosi di colore blu.
Come ortaggio si consumano i capolini giovani prima dell’antesi, quando sono coperti da
vari strati di brattee involucrali carnose alla base e spinescenti all’apice.
Droga :
si usano le foglie del primo anno.
Le foglie basali sono pennate, partite, lunghe 30-60 cm con nervatura centrale prominente
e segmenti dentati sprovvisti di spine;
le foglie alla sommità del caule sono invece di dimensioni minori, pennatifide, lobate o
quasi intere.
La foglia completamente sviluppata si presenta verde e glabra nella pagina superiore ,
mentre l’inferiore è più chiare anche per la presenza di peli lunghi e finissimi. L’odore è
nullo e il sapore amarissimo.
Principi attivi:
1) composti caffeilchinici.
Complesso di sostanze derivanti dall’esterificazione di un’unità di acido chinico da parte
di una o due di acido caffeico ( una monocaffeil chinici, due dicaffeil chinici), l’insieme
viene chiamato frazione orto di fenolica 55/60% mon, 45/40% di.
2)lattoni sesquiterpenici
di sapore amaro come cinaro picrina , deidrocinaro picrina, cinatriolo,…
3) eterosidi flavonoidici
tutti derivanti dal luteolo come cinarioside e scolomoside
4) complessi di acidi organici semplici.
Glicerico, malico, citrico, lattico
Tannini
Glucosidi antrachinonici
Vitamine B1 e B2
β – carotene
!
la cinarina non è presente in quantità apprezzabile nelle piante ma si forma per
reazione di isomerizzazione durante il processo di estrazione acquosa.
39
Per fini farmaceutici ed erboristici vanno usate le foglie del primo anno perchè il periodo
seguente vede una caduta progressiva della frazione orto- difenolica.
Impieghi: attività terapeutica conosciuta già in passato
Coleretica: aumento sia del volume che del residuo secco della bile secreta
Epatoprotettiva
Diuretica.
Frazione ortofenolica e sesquiterpenica : ascrive i carciofi tra gli amari con:
azione eupeptica (favorisce la digestione) e stomachica
aumento della secrezione cloropeptica
aumento capacità digestive del succo duodenale del tratto gastroenterico.
Azione diuretica: incremento del volume e della parte solida.
Azione ipocolesterolemizzante: dovuto all’ azione sul fegato nella sintesi endogena del
colesterolo e dei lipidi ed a un effetto nell’aumento della secrezione del colesterolo
attraverso la bile dopo la conversione in acidi biliari.
Cosmetica : in lozioni come stimolante cutaneo per la cura del cuoi capelluto.
CNICUS BENEDICTUS
Cardo benedetto o cardo santo.
Pianta erbacea animale ( composite tuboliflore) con fusto eretto, spine acute sulle foglie
caratterizzate da nervature bianche su un fondo verde pallido e capolini terminali gialli
contornati da brattee esterne fogliacee e da brattee interne spinose, formati solo da fiori
tubulari.
Diffusione: presente nelle regioni mediterranee sia spontaneo che coltivato; in Italia in
particolare nelle regioni centrali e meridionali, soprattutto nel versante tirrenico.
Droga: è costituita dalle parti aeree che contengono 0.2-0.7 % del sesquiterpene lattonico
chiamato CNICINA % ha potente azione antinfiammatoria, non priva di tossicità
Azione amaro eupeptica.
Proprietà antireumatiche , digestive, febbrifughe, antibatteriche.
Azione diuretica: da attribuire all’elevato contenuto di sali di potassio e magnesio 10-15 %
Effetti collaterali: bruciore all’esofago e vomito in caso di dosaggio eccessivo.
40
SILYBUM MARIANUM
Cardo mariano o cardo della madonna.
Pianta erbacea bienne (composite tubuliflore). Fusto eretto ma con dimensioni cospicue,
può raggiungere l’altezza di un uomo.
Foglie grandi , sopratutto quelle della rosetta basale con margine dentato e dotato di
numerose spine bianche piccole ma tenaci, sulla superficie verde brillante spicca una
nervatura bianca – biancastra ( seconda la leggenda sono gocce del latte della madonna
cadute sulla pianta usata come nascondiglio per Gesù bambino durante la fuga
dall’Egitto.)
I capolini globulari terminali composti da fiori rosso violacei (raramente bianchi) sono
ermafroditi e avvolti da un involucro di brattee ornate da una lunga appendice pungente,
spesso ricurva verso il basso.
Droga: è costituita dagli acheni , lunghi circa un cm, di colore nero brillante con
chiazzature di giallo,.il tegumento ha sapore amaro e il pappo è spesso asportato. In
estate avanzata si raccolgono i capolini, si fanno essiccare e quindi si procede a battitura
per ottenere acheni singoli che poi vengono privati del pappo.
Principi attivi:
Frutti : ricchi di lipidi(20-30%) soprattutto acido linoleico e oleico. Nei primi studi le
proprietà erano ascritte alla SILIMARINA ( o silibidina insolubile inH2O) considerata una
sostanza pura; in realtà è costituita da una miscela di composti flavonoidici ( silibina,
silidianina, silicristina ) tutti specifici del cardo mariano
Proprietà
Epatoprotettiva : nei confronti di molto agenti tossici (amanitina e falloidina,
tertraclorometano), neutralizza i radicali liberi dei lipidi di membrana. Deve essere assunta
poco dopo l’ingestione per avere effetto.
Azione antinfiammatoria: dovuta all’associazione con i lipidi di membrana, può essere
usata i caso di eritemi.
Attività diuretica
La tisana dai frutti può essere assunta per trattare per periodi prolungati leggeri disturbi
digestivi.
41
MATRICARIA CHAMOMILLA
Da kàmai= in basso e mèlon= melo quindi melo nano perché per qualcuno aveva lo stesso
profumo di alcune varietà di mele.
O camomilla recutita o matricaria recutita o camomilla comune.
Specie del genere matricaria appartenente alla famiglia delle composite tubuliflore.
Pianta arborea annua alta 20-50 cm comportameto eretto e fusto sottile e ramificato.
Foglie bipennatosette con lacinie (frange ) sottili, brevi e appuntite.
Droga: costituita dai capolini aventi diametro di 10-17 mm . presentano un involucro
costituito da 12-17 brattee verdi obovato.lanceolate, disposte secondo 1/3 ordini, un
ricettacolo di forma emisferica o conica , cavo all’interno (differenza con la camomilla
romana).
Im capolini hanno fiori a tubo(tubulosi o Fioretti) maschili o misti con fiori sterili, gialli
,circondati da fiori ligulati (emifioretti) bianchi (femminili). La ligula ovale e allungata è
percorsa da 4 nervature e presenta tre denti terminali.
La corolla gialla dei tubulosi si divide terminalmente in 5 denti; ciascun fiore tubuloso ha 5
stami saldati alle antere, per poter formare un tubo, al suo interno, è presente un pistillo
bifido, con un meccanismo di apertura che evita l’autoimpollinazione.
Al microscopio si vedono peli pluricellulari ghiandolari presenti sui fiori e nelle brattee
involucrali.
Droga : la raccolta avviene quando le pianta è in preantesi e dopo so procede a rapida
essiccazione per evitare di danneggiare i peli essenziali e l’olio essenziale.
Costituenti e principi attivi :
lipofili: prevalenti nell’olio essenziale e negli estratti alcolici
idrofili: negli estratti acquosi ( presenti cmq nell’olio essenziale sono indicati con * )
componenti dell’olio esenziale:
monoterpeni:
- aciclici : geraniolo, terpinene
- monociclici: bisabolossidi , bisabolinossido A
- biclici : camomillola, matricarina, camoluviolina
esteri alifatici
sesquiterpeni: camazulene, matricina
trigliceridi
flavonoidi : epigenina, luteolina, camillina *
spiroeteri (sono dei poliini, hanno lunghe catene e molti tripli legami )
acidi polifenolici *
glucosidi cumarinici *
mucillagini*
sostanze amare*
Tra i principi attivi considerati responsabili dell’attività vi sono il bisabololo e il camazulene
(derivati dall’azulene anello a benzene + anello a 5C), di colore azzurro che caratterizza
l’olio essenziale appena estratto.
Azione principale è quella spasmolitica (soprattutto nell’estratto acquoso),
antinfiammatoria e antibatterica (estratto alcolico). Il camazulene ha azione ormonosimile
di tipo gonadotropo ( che si rivolge alle gonadi) e attività antiallergica, antinfiammatoria
dovuta alla capacità di ridurre la liberazione di istamina.
42
In Italia è comunemente usato come blando sedativo, per combattere l’insonnia o l’ansia.
Questa proprietà è stata dibattuta a lungo ma ha trovato conferma farmacologiche per
l’infuso. Tuttavia gli abusi possono portare a insonnia e nausea,perché si accumula e ha
attività emetica.
Usata nella terapia di affezioni gastrointestinali per il trattamento di ulcere poiché sono
presenti mucillagini, per il trattamento di ferite,di malattie della mucosa come stomatiti(
infiammazione della mucosa della bocca) e dermatiti.
Per patologie infiammatorie e irritative delle vie respiratorie è usata come inalazione.
Usi ginecologici contro la dismenorrea ( mestruazioni dolorose)
Liquoreria: impiego nelle preparazioni di tipo benedettino cioè fatti con erbe aromatiche.
Cosmetologia: molti usi tra cui lo schiarimento di capelli con riflessi dorato; le mucillagini
sono usate per le proprietà calmanti e antiflogistiche (antinfiammatorie) nei confronti
dell’epidermide e per trattare irritazioni del cavo orale.
Omeopatia : si usa la tintura madre ottenuta a partire dalla pianta intera fiorita in caso di
problemi di dentizione (dolore, febbre) e intolleranza al dolore.
CONIUM MACULATUM
( o cicuta maculata o cicuta maggiore. Specie appartenente al genere Conium della
famiglia delle ombrellifere. Diffusa i9n sardigne è una pianta erbacea annuale o biennale
che può raggiungere e superare i 2 M.
le foglie presentano numerose incisioni (simili a quelle del prezzemolo) .
I fiori sono di colore bianco e raggruppati in ombrelle composte.
Il fusto è cavo, ramoso, verde e nei rami presenta delle caratteristiche chiazze vinose
(rosso violacee) che la distinguono dalle ombrellifere comuni simili e che le danno il nome
di maculatum.
Predilige luoghi ombrosi e umidi, la fioritura va da maggio a giugno.
Droga: tutta la pianta, se tagliata e stropicciata emana un odore sgradevole; anche i frutti ,
DIALMENI ( tipici di molte ombrellifere come anice) sono ovoidi, grigiastri e hanno cattivo
odore e sapore amaro.
Principi attivi: vari alcaloidi di tipo piperidinico
N
CONIINA o cicutina presente soprattutto nei frutti maturi, è un alcaloide volatile, altamente
velenoso che porta a una progressiva paralisi a partire dalle estremità sino a condurre il
soggetto a morte per blocco respiratorio, una celebre descrizione circa la morte di Socrate
per avvelenamento da cicuta, viene da Platone.
CONICEINA: più tossico della coniina e presente nelle parti vegetative e nel frutto
immaturo
CONIDRINA E PSEUDOCONIDRINA
43
Impieghi:
il sale bromidrato della coniina (cristalli rombici e incolori, polverizzabili) è usato
estermamente come anestetico locale e internamente come antispastico e sedativo poiché
esplica azione curarosimile ( il curaro contiene diversi alcaloidi che inducono paralisi dei
muscoli e infine quelli respiratori, usato in medicina come spasmolitico e narcotico.
Narcosi: perdita della coscienza, con soppressione di ogni tipo di sensibilità) . usata a dosi
estremamente ridotte per il trattamento del tetano, dell’epilessia, dei tic dolorosi della
faccia e nel Parkinson.
PAMPINELLA ANISUM
O anice comune anice verde. Pianta erbaceea dell’ombrellifere proveniente dall’oriente
ma coltivata in tutta l’Europa. Anche in Italia. Cresce su terreni pietrosi e fiorisce in luglio
agosto.
Foglie lobate e di forma diversa nei vari tratti diversa nei tratti del fusto (eterofillia:
cordiformi dentate, basali: pannatolobate superiori: pennatosette). I fiori sono bianchi.
Droga: il frutto ovvero due falsi acheni uniti tra loro e al peduncolo centrale. Il pericarop
presenta fini peli protettori lungo la superficie dorsale e numerose sacche oleifere. Colore
verdognolo, odore aromatico , sapore zuccherino.
Principi attivi: il frutto contiene un olio etereo il cui componente principale è l’anetolo (8090%) insieme a estragalo ( etere aromatico derivato dall’allilbenzene), aldeide anisica ( il
gruppo COH aggiunto all’anisolo, etere metilico del fenolo)
Impieghi:
regolatore della digestione
antispasmodico
carminativo: (sì, sì carminativo… da carmen = canto… immagina tu perché…)aiuta ad
espellere gas dallo stomaco e dall’intestino
stomatico : giova alle patologie della bocca
espettorrante dei disturbi respiratori
attivante dei flussi mestruali e delle secrezioni lattee.
Usato nella composizione di molti liquori, bevande alcoliche a base di anice più note sono
anisette(Francia), sambuca (Italia) Ouzo (Grecia). (si legge uzo)
44
CALENDULA OFFICINALIS
calendola. Pianta erbaceea annua o bienne delle composite alta 30-50 cm.
Il fusto poco ramificato ed erbaceo a eccezione della base che è significata.. Sono
disponibili diverse varietà e in particolar nel mercato flogistico sono preferite quelle a fiore
pieno . pervalenza di fiori ligulati rispetto ai tubulosi.
Hanno capolini che vanno dal giallo chiaro (forma superba) all’arancio scuro (forma
isabelliana). Colore dovuto all’accumulo dei composti flavonoidici. Fiorisce da maggio fino
a autunno: foglie inferiori spatolate e quelle medie e superi ovato lanceolate.
Droga : è costituita dai capolini interi parzialmente frammentati, con preferenza per le
varierà a fiore pieno. Ha medio alta produttività tanto che viene usata per la sofisticazione
di altre droghe (zafferano)
Principi attivi:
saponine triterpeniche dell’acido oleanoico
alcali triterpenici sotto forma di esteri
pigmenti ( carotenoidi soprattutto nei fiori gialli e xantofille nei fiori arancio)
composti fenolici ( flavonoidi,cumarine e acidi fenolcarbossilici)
nell’olio essenziale : tuiene ( composto terpenico biciclico a 10C) e varie forme di cadinolo
Impieghi:
attività antimicrobica, antivirale, antiflogistiche da attribuire ai triterpeni
attività vulneraria, immunomodulante (regola risposta immunitaria) ed antitumorale
fin dal medioevo è usato per la sua azione disinfettante e cicatrizzante.
Uso popolare: strofinare il capolino su punture di api o vespe
Usato contro disturbi circolatori venosi (flebiti, vene varicose, emorroidi) e piaghe da
decubito
Usato anche per ulcere epistassi, gengiviti e stomatiti
Cosmesi: usato per azione protettiva, antinfiammatorie antiedematosa, spessissimo come
doposole e per scottature.
Foglie ma soprattutto i fiori possono essere consumati nelle insalate.
GINKO BILOBA
specie arborea delle gimnosperme, caducifolia, alta fino a 40 cm. È DIOICA: individui
femminili hanno forma rotondeggiante e i maschili lunghi rami a portamento più slanciato.
Vengono usati come albero ornamentale sia per l’eleganza che per la resistenza
all’inquinamento. Si preferisce l’individuo maschile per la presenza in quello femminile di
ovuli maturi che sono tossici e in decomposizione emanano cattivo odore.
Si riproduce facilmente per talea tanto che anche naturalmente i rami vecchi tendono a
convergere al suolo per radicare . è stato considerato da Darwin un fossile vivente perché
è l’ unica specie rimasta di una famiglia (ginkgoaceae), di un ordine (ginkgoales) che risale
a 250000 anni fa. Si ritiene che infatti che la specie sia estinta allo stato maturale ma che
sia stata preservata dai monaci cinesi per la coltivazione ornamentale dei luoghi di culto.
45
Le foglie si trovano a ciuffi ,portate da corti rami, detti BRACHIBLASTI. Sono foglie
flabellate (forma di ventaglio) con picciolo corto e margine ondulato che tende a fessurarsi
al centro distaccando due lobi più o meno distinti ; le nervature sono numerose seguono la
forma della lamina e si dividono dicoticamente anche più volte. Il colore delle foglie è
prima verde , poi giallo luminoso , argento (il termine ginkgo deriva dal giapponese Gin=
argento e i’cho= albero). Ovuli maturi assomigliano a bacche polpose dal colore giallo
arancio.
Droga foglie raccolte in giugno- luglio al massimo del periodo vegetativo.Principi attivi:
Ginkgolidi : triterpenidi di architettura complicata e originale a 6 anelli pentatomici.
Caratteristiche comuni: un gruppo terzbutilico è presente nei 5ginkgolidi A,B,C, M, J.
Flavonoidi: mono, di, tri glucosidi con agli coni piuttosto comuni.
Un trilattone tetraciclico : bilabolide, dotato anch’esso di un gruppo terz- butilico.
Componenti fenolici : ginkgolo, bilobolo.
Impieghi :
proprietà ascrivibili soprattutto ai ginkgolidi:
-azione protettiva dei capillari
proprietà radical scavanger
azione antipaf ( platelet activeting factors) fattore che attiva le proteina implicati in processi
che portano a asma, anafilassi (se introduco determinate proteine, alla loro successiva
introduzione si ha una risposta immunitaria esagerata), infiammazioni in genere.
Azione immunostimolante, antispasmodica e antitromboltica
Perciò gli impieghi odierni riguardano soprattutto le disfunzioni del’apparato circolatorio a
livello vascolare periferico e contro vari disturbi senili.
CANNABIS SATIVA
Pianta erbacea dioica annua. Fam. Cannabinacee, alta fino a 2 metri.
Il fusto è eretto , sottile e scanalato longitudinalmente.
Le foglie palmato composte con penne lanceolate allungate di colore verde scuro con
margine seghettato, sono di tipo diverso a seconda di dove si inseriscono nel fusto:
opposte e composte da 5 a 7 pinne quelle alla base ( quelle dell’iconografia)
alterne , semplici o segmentate quelle verso l’apice
Ifiori sono raggruppati in infiorescenze: i maschili a pannochhia e quelli femminili in falsa
spiga con molte brattee.
Il frutto achenio ovoidale.
Al microscopio si notano sulle due facce della foglia :
i peli unicellulari a parete liscia ed estremità ricurva
i peli secretori con piede pluricellulare e testa secretrice 8-16 cellule, globoso.
Essi sono radi nelle foglie ma più numerosi nelle brattee fiorali.
Droga : i peli secretori costituiscono la parte caratterizzante la droga, perché sono ricchi di
un olio essenziale resinoso.
Per lungo tempo sono state distinte due specie tra C sativa e C indica; la prima per uso
voluttuario e la seconda per us8o industriale ( fibre tessili). In realtà vi è una forte
46
variazione in base al clima in cui sono coltivate con possibilità di conversione. Quindi la
distinzione ha scarso valore scientifico.
L’analisi chimica, però , permette di dividerle in due tipi principali sulla base dei
cannabinoidi principali.
- ∆1 tetraidrocannabinolo o ∆1 THC (o ∆ 9 a seconda da dove inizi a numerare i
carboni, è cmq lo stesso) o semplicemente tetraidrocannabinolo.
- Cannabidiolo CBD
La droga per fini voluttuari ha un alto tenore di THC e basso CBD, è ricca di resina e viene
coltivata nei paesi caldo umidi.
Quella coltivata per le fibre ha un elevato CBD e basso THC. Vi è una di tipo intermedio
con percentuali equivalenti tra CBD e THC.
I principali prodotti narcotici ottenuti dalla canapa sono:
-Flat oppure Bombay : infiorescenze essiccate.
Hashish o bangh: foglie secche
Chara o churrus : dai germogli
Marijuana ( america e Europa), Hashish (Arabia) : resina cruda, è dura e fragile, l’odore è
molto intenso e il sapore debolmente amaro.
Recentemente sono apparsi nuovi cultivar selezionati per un alto contenuto di THC come il
cultivar 13G ( G= generation)
Nelle resine sono stai ritrovati 60 composti diversi di cannabinoidi e inoltre :
olio essenziale di sostanze terapeutiche fra cui un sesquiterpene, il cannibene e
glucosidi flavonoidi.
Le varie proprietà sono ascrivibili al THC:
uso voluttuario causa eccitazione , aumento del battito cardiaco, dilatazione delle pupille e
a forti dosi allucinazione e delirio; depressione del SNC e atassia ( mancanza di
coordinazione dei movimenti volontari).
Il THC può causare allergie da contatto e il polline, sempre a causa del THC, è
considerato aeroallergene.
Alla canapa sono ascritti : temporanea sterilità, danno cerebrale, gravi cambiamenti di
personalità, congestione (ovvero aumento della quantità di sangue in una parte del corpo
in un organo senza che i vasi siano lesi), emorragie in vari organi in particolare a carico
dell’apparato digerente, sottopeso nei neonati.
Prescindendo da quelle psicotrope possiede diverse attività farmacologiche:
antinfiammatorie
antibatteriche
antivirali (herpes simplex 1, 2)
diuretica
antiemetica ( in particolare in paziente in cura chemioterapia)
antiglaucoma : abbassa l’endoipertensione oculare, utilizzabile quindi in caso di resistenza
alle comuni terapie.
CBD : un buon agente antiepilettico.
47
CAMELIA SINENSIS
o thea sinensis o tè, the. Appartiene al genere Camellia. Il termine deriva dal missionario
boemo Kamel il quale riuscì a portare dalla Cina la pianta nel nostro continente. Ciò non è
sicuro, ma si sa con certezza che la British East Indian Comany avviò la sua diffusione.
Appartiene alla famiglia delle teacee , è originaria della Birmania. Allo stato selvatico è alta
fino a 10 m ma in coltura è mantenuta come arbusto per comodità di raccolta che viene
fatta a mano.
Le foglie sono sempreverdi , coriacee, nettamente seghettate ai margini , di colore evrde
lucente, pubescenti nella pagina inferiore,. Vengono raccolte quelle giovani , molto più
piccole e tenere rispetto a quelle adulte. La raccolta inizia al terzo anno di vita della pianta
e si protrae fino al decimo.
Il frutto è una caspula bianco-rosea.
Principi
attivi
:
alcaloidi
xantinici,
presenti
con
queste
quantità
CAFFEINA=TEINA>TEOBROMINA>TEOFILLINA a loro si deve un’azione eccitante.
Vitamine del gruppo B, anche B2 e acido nicotinico
Tannini di tipo catechinico
Polifenoli
Teoflavine e tearubigine : che sono composti isoflavonici
Aroma dovuto al contenuto di olio volatile
Colorazione : per la presenza di tannini catechinici e polifenoli
Le foglie in infuso sono considerate :
stimolanti del SN
eccitanti
astringenti e antidiarroiche ( per il contenuto di tannini)
diuretiche
diaforetiche : favoriscono la sudorazione.
Tè nero
Le foglie una volta raccolte vengono fatte appassire in camera ventilata, stropicciate per
far fuoriuscire il succo cellulare per distrugger parzialmente il tessuto fogliare.
Fermentazione, essiccazione che vede la formazione di principi aromatici . A differenza il
tè verde è praticamente inodore.
La qualità pregiata del tè nero è il pecko detto anche Pajho, dal profumo soave e
dall’infuso giallo dorato.
48
Schema per la classificazione di alcune piante esaminate:
Magnolidae
Rosidae
Asteridae
Guttiferali
Umbelliflore
Asterali
Teaceae
tè
Ombrellifere
anice verde
Composite o Asteracee camomilla, carciofo, cardo mariano, calendula
Inoltre composite
liguliflore : solo fiori ligulati
tubuliflore : o solo tubulosi o tubulosi e ligulati
49