Stelle e bacche per l’autunno Mondoverde - Spontanei in Africa e Asia, il Clerodendron dà un tocco di vigore ai nostri giardini / 21.11.2016 di Anita Negretti Vi sono piante che pur arrivando da lontano e da luoghi con climi differenti dal nostro, si sono ben ambientate e crescono con vigore anche nei nostri giardini. Un esempio è il Clerodendron, genere che conta più di 400 specie tra alberi, arbusti e rampicanti, che crescono spontanei nei climi caldi e secchi di Africa e Asia. Rigogliosi ma non amanti degli inverni rigidi, la maggior parte delle piante che formano questo genere vanno tenute in casa durante l’inverno, mentre Clerodendron bungei e Clerodendron trichotomum, due specie arbustive, sopravvivono molto bene all’esterno per tutto l’anno. Il primo, C. bungei, originario della Cina, venne introdotto in Europa verso i primi anni dell’Ottocento, quando andò a decorare le prime ville nobili con clima mediterraneo. Caduco, arriva ai due metri di altezza e sviluppa grandi foglie cuoriformi verde scuro che emanano un odore forte e pungente se strofinate. In piena estate, ad agosto e per tutto il mese di settembre, si riempie di piccoli fiori color rosa, a forma di stella, molto profumati e raccolti in infiorescenze terminali. Per una buona crescita predilige esposizioni semi ombreggiate e terreni ben concimati senza ristagni idrici. Per quanto riguarda le irrigazioni, sono necessarie solo nei primi mesi dalla messa a dimora, che viene consigliata in autunno o in primavera, mentre negli anni successivi si interverrà solo in caso di estati molto siccitose. Clerodendron trichotomum, di origine giapponese, ha invece dimensioni più ampie: raggiunge i quattro metri e ha una chioma ben espansa. La crescita molto lenta permette però di coltivarlo anche in giardini dalle medie o piccole dimensioni. Caduco anch’esso, ha foglie grandi a forma di cuore e pelose sulla pagina inferiore che accompagnano la fioritura dei boccioli in agosto-settembre: i fiori bianco-rosati sono a forma di stella e si dispongono su pannocchie lunghe fino a 25 centimetri. Dopo prolungate settimane di fioritura, alla caduta dei petali si formano delle bacche blu turchese circondate da calici persistenti color porpora, in grado di resistere sulla pianta fino ai primi geli. La varietà C. trichotomum «Fargesii» presenta una fioritura più ricca, con foglie dalle dimensioni più piccole, una produzione di bacche numerosa ma con calice verde e non porpora. Entrambe le specie, C. bungei e C. trichotomum, non necessitano di potature, ma nel mese di aprile si può intervenire ripulendo la chioma dai rami eventualmente spezzati o danneggiati da neve e gelo, mentre nello stesso periodo è possibile tagliare i rami con crescita troppo esuberante per mantenere la forma della chioma. Prima di decidere di ospitarne un esemplare è utile sapere che queste due piante rustiche si moltiplicano mediante stoloni, ovvero fusti striscianti, creando in condizioni di clima favorevole piccoli boschetti ed è dunque difficile una coltivazione in vaso, mentre è sicuramente preferibile quella in piena terra, seguita dal taglio alla base dei nuovi esemplari se si preferisce coltivarne uno solo.