Sigari – Habanos
Breve storia dell’habano
Il sigaro più antico al mondo, scoperto in Honduras, risale a millecinquecento anni fa. Già i Maya
fumavano foglie di tabacco arrotolate. In Europa la medesima pratica avrà inizio solo dopo il 1493,
quando Cristoforo Colombo di ritorno dalla spedizione sull’isola di Cuba annunciava di aver visto
indiani che tenevano in mano “tizzoni accesi di cui aspiravano il fumo”. L’utilizzo della pianta del
tabacco si espande dapprima in Spagna e poi nel resto d’Europa. Dove i governi già pensavano alle
numerose entrate che ne potevano ottenere per mezzo delle tasse.
Cuba, in qualità di colonia spagnola, esporta numerose quantità di tabacco per le manifatture di
sigari che via via nascono in tutta Europa, prima a Siviglia poi in Inghilterra, Olanda e anche in
America.
La prima fabbrica di sigari cubana sorge all’Avana nel 1799, la “Casa de Beneficienza” con la quale
nasce l’habano. Nel breve trascorrere di un ventennio sull’isola si contano oltre quattrocento
fabbriche di sigari e iniziano ad apparire le prime leggendarie marche come Romeo y Julieta,
Partagas e H. Upmann.
Le prestigiose marche cubane passano di mano più volte nella storia fino a che, con l’avvento al
potere di Fidel Castro, la maggior parte dei proprietari opta per l’esilio portando con se i migliori
operai.
Il governo cubano tenta di imporre una marca unica, la Siboney, ma commercialmente questo
tentativo si rivela un vero e proprio disastro e si ritorna alla produzione dei nomi storici.
Fa la comparsa il Cohiba, il sigaro di Castro, inizialmente riservato agli amici ora è tra le marche
più richieste e sicuramente quella più contraffatta.
Il terreno
Gli habanos devono il loro aroma principalmente al terreno. I sigarai che scelsero l’esilio dopo
l’avvento di Castro per stabilirsi in Messico, a Santo Domingo o in Honduras portarono con se le
sementi migliori e gli operai più abili ma non sono riusciti a ricreare un sigaro dalle stesse qualità.
Le terre migliori per la coltivazione delle foglie di tabacco sono situate a duecento chilometri
dall’Avana, nella zona occidentale di Cuba, la nota Vuelta Abajo. E’ la zona che circonda Pinar del
Rio, divisa in sette distretti.
Vicino all’Avana, nella regione di Partido si coltivano le foglie destinate alla capa (l’esterno del
sigaro).
Negli ultimi anni si stanno affermando sigari di buona qualità fatti a macchina dal prezzo
economico quali i Guantanamera e i José L. Piedra che vengono prodotti nella zona di Remedios.
Nascita di un habano
In agosto il contadino (veguero), prepara i terreni con un aratro tirato da un bue.
A metà settembre si procede con la semina e si sottopone il campo a diversi trattamenti di
fertilizzazione e fumigazione antiparassitaria
Ai primi di novembre i contadini dissotterrano le piante che ormai hanno raggiunto un altezza di
quindici centimetri e le legano in fasci da cento e dopo averle sottoposte nuovamente a trattamento
le trapiantano in filari.
A metà dicembre i fiori che nascono sulla sommità delle piante vengono tolti per far si che siano le
foglie a ricevere i maggiori elementi nutritivi.
Dalla metà di gennaio alla fine di febbraio la pianta di tabacco ha raggiunto l’altezza desiderata,
oltre un metro e settanta ed ha inizio la raccolta. Le foglie vengono raccolte due a due, per livello,
partendo dal basso. Si distinguono così cinque livelli, il corona è il migliore. Le foglie in alto sono
le più ricche di linfa e gusto.
Mentre le foglie di capa, cucite in coppia con un filo di cotone, vanno essicate nelle case de tabaco
le altre restano qualche giorno in più a seccarsi al sole.
Tempo quattro - sei settimane le foglie saranno asciutte assumendo il colore bruno che le
caratterizza.
A questo punto le foglie vanno poste nella casa di fermentazione, un locale scuro e aerato, dove
sono lasciate traspirare a lungo, anche più di un mese. Dopo di chè raggiungono la casa di cernita
dove vengono reidratate e smistate con cura in base al colore, alle dimensioni e alla consistenza.
Riunite in fasci le foglie sono sottoposte ad una seconda reidratazione per eliminare le impurità e
migliorarne l’aroma.
Dopo un riposo su graticci d’aerazione saranno messe ad invecchiare in deposito nove mesi per le
foglie di capa e fino a due o più anni per certe foglie di tripa.
Dopodichè si va in fabbrica dove le foglie vengono sballate e smistate e destinate al riposo prima di
arrivare tra le mani del “capo di ligada” che procederà alla costruzione del sigaro. Le foglie che
costituiscono il sigaro sono divise in tre categorie: il volado (combustione), il seco (aroma) e il
ligero (forza).
Le foglie di capa vengono idratate con un nebulizzatore e se ne mettono le punte a bagno prima di
lasciarle riposare per alcuni giorni.
Le “despalilladoras” eliminano la parte dura, centrale, delle foglie e le dividono quindi in due.
Queste mezze foglie vengono nuovamente selezionate prima di passare all’arrotolatore di sigari, il
“torcedor”.
I passi che il torcedor deve seguire per comporre un sigaro sono frutto di una grande esperienza. Per
comporre la tripa si prendono tre foglie (volado, seco e ligero) che vengono arrotolate all’interno di
una foglia, una sotto capa chiamata “pupa” che viene posta sotto torchio in uno stampo di legno per
una decina di minuti.
Si prepara la foglia di capa che rivestirà la pupa.
La testa del sigaro si ottiene con una pallina di foglia e colla vegetale e con l’aiuto di un calibro si
controlla che sia delle dimensioni giuste.
I sigari vengono posti in un locale per perdere umidità, vengono suddivisi in base alla tonalità della
foglia in modo che in una scatola non vi siano sigari di aspetto differente. Vengono inscatolati in
cofanetti di cedro che riporteranno le incisioni “Habanos s.a.”, “hecho en Cuba” e “totalmente a
mano” e il timbro riportante il luogo, il mese e l’anno di fabbricazione.
Le principali marche
La Partagas è da considerare una delle marche più prestigiose prodotta a Cuba, e spiccano il
Lusitanias un doppio corona e il Serie D n. 4 un robustos.
La Montecristo è forse la più nota al mondo, recente, fu lanciata nel 1935 propone i vari N. 5, N. 4,
N. 3 e N. 2. Da poco si è aggiunta una nuova vitola la “Edmundo” con ben 20,6 millimetri di
diametro e 135 millimetri di lunghezza.
La Romeo y Julieta propone il famoso Churchills in tubo.
Dagli anni sessanta è iniziata la storia dei Cohiba, famosi perchè fumati dal leader massimo Fidel
Castro. Cohiba è il nome che gli indigeni Taino dell’isola davano alle piante di tabacco.
I Cohiba si sono da subito imposti sul mercato internazionale soprattutto con il Churchill
Esplendidos e con il Robustos. Sono i sigari più contraffatti al mondo. Ultimamente si è aggiunto
alla famiglia dei Cohiba il Piramide e il Siglo VI.
I sigari El Rey del Mundo sono “leggeri”, dolciastri, nel passato, alla fine dell’Ottocento, erano
destinati alla clientela inglese.
La Bolivar, lanciata nel 1901, prende il nome dal rivoluzionario Simon Bolivar poichè si narra che,
quando Cuba si liberò dell’oppressione spagnola, numerosi arrotolatori di sigari parteciparono
all’insurrezione. Molto apprezzato è il Coronas Gigantes, un churchill divenuto ormai un classico.
L’H. Upmann fondata nel 1844 da due fratelli, di origine tedesca, propone il Sir Winston un
churchill molto costoso e il Magnum 46 proposto in astuccio senza fascetta
La marca Punch, fondata nel 1840 propone il Punch Punch un corona gorda di 18,26 millimetri di
diametro e 143 millimetri di lunghezza.
La marca Juan Lopez offre sigari aromatici ma dolci, ideali per chi si vuole avvicinare al mondo
degli habanos.
Bolivar
Cabanas
Cohiba
Cuaba
Fonseca
Hoyo de Monterrey
Flor de Cano
José Luis Piedra
Juan Lopez
Jose Gener
Montecristo
Partagas
Poe Larranaga
Punch
Quai D’Orsay
Quintero
Ramon Allones
R. Gonzales
Romeo e Giulietta
San Luis Rey
Sancho Panza
Statos de Luxe
Trinidad
Troya
H. Upmann
Vega Robaina
Vegueros