PANDOREA pandorana I giardini della Riviera Ligure di ponente non finiscono mai di stupirmi non tanto per la loro architettura quanto per la possibilità di coltivarvi piante in piena terra che altrove e soprattutto nella Val Padana risultano impossibili se non al riparo di una veranda. Nel giardino che ho visitato il corrimano della scala che portava ai terrazzamenti sottostanti era ricoperta dei tralci e dei fiori a mazzo della Pandorea pandorana, ciò che dalle nostre parti fa il comune ma sempre apprezzato glicine. Come si suol dire ‘l’erba del vicino è sempre più verde’, ovvero vorremmo sempre avere ciò che non possiamo! Come un mio amico di Hong Kong che vorrebbe nevicasse Foto A. Grossi anche sulla sua città! I semi di questa pianta giunsero in Gran Bretagna dalle Isole Norfolk (oggi ci sono dubbi su tale provenienza pensando invece che le piante fossero state introdotte precedentemente su quell’isola) nel 1793 dove vennero fatti germinare nei vivai Lee e Kennedy. La prima pianta fiorì nel 1798 e fu usata per la descrizione di questa nuova specie, allora chiamata Bignonia pandorana, in ‘The Botanist’s Repository” pubblicato nel 1800. Verrà trasferita al genere Pandorea, con l’attuale nomenclatura, nel 1928. Altri sinonimi che possono trovarsi in letteratura sono Tecoma australis, Bignonia australis e Pandorea australis. (Secondo quanto letto in “The Botanist”, la Tecoma australis sarebbe stata introdotta nel 1792 dal New South Wales, Australia). Il genere Pandorea (in onore della prima donna creata da Zeus, Pandora) conta 8 specie, 6 si trovano in Australia che conta 5 endemismi; altrimenti si trova in Malesia occidentale e Oceania orientale. La P. pandorana è distribuita lungo la costa di quasi tutta l’Australia, dove foreste piovose si alternano a radure, boschi e macchia Foto A. Grossi mediterranea. La varietà doratoxylon (conosciuta anche come P. doratoxylon) occupa le regioni aride interne. In base all’ambiente in cui vegeta (presenza di acqua) si comporta come un rampicante più o meno vigoroso. Le foglie sono pennate ma le foglioline hanno aspetto diverso se appartengono a semenzali o a piante adulte; nello stadio adulto le foglie sono composte da 3-9 foglioline (8-17 nello stadio giovanile), più grandi e consistenti a forma allungata e margine intero (dentellato nello stadio giovanile). I fiori sono tubulari lunghi circa 3 cm e larghi fino ad 1,5 cm con labbro superiore bilobato e quello inferiore trilobato; il colore varia dal bianco al crema, giallo, rosa o marrone, ma tutti hanno macchie o striature di color porpora all’interno che risulta essere anche peloso; sono raccolti numerosi in cime ascellari. Profumo vanigliato. La fioritura dura parecchie settimane ed ha luogo a fine inverno-inizio primavera. Essendo molto variabile sono state selezionate diverse cultivar. ‘Alba’ o ‘Snowbells’: molto vigoroso con fiori bianchi che emanano un delicato profumo soprattutto di sera. ‘Brown-flowered’: fiori di color marrone, fogliame verde scuro, nuova vegetazione e fusti di colore porpora. E’ una variazione naturale che si trova nel Queensland. Foto A. Grossi ‘Fern Gully Form’: fiori color crema con macchie rossastre all’interno della gola. Questa varietà si trova nelle zone umide del New South Wales e Victoria e in Tasmania. ‘Golden Rain’ o ‘Golden Showers’: le foglioline sono più minute. La nuova vegetazione ha un colore bronzato. I fiori sono gialli con sfumature marrone. I fiori sono penduli e durano molto più a lungo sulla pianta che non in altre selezioni. ‘Pink-flowered‘: questa varietà proviene dagli altipiani del sud-est del Queensland. Più delicata alle basse temperature, i fiori sono di colore rosarosso. ‘Ruby Belle’ e ‘Ruby Heart’ sono altre cultivar in Foto A. Grossi cui la colorazione rosa-rosso è predominante. La P. pandorana è pianta di facile coltivazione in terreni sabbiosi o argillosi, resistente alla siccità (non è pianta xerofita!) per periodi non prolungati, unica avvertenza: terreno leggermente acido. Può essere potata per ridurre l’esuberanza, da eseguirsi dopo la fioritura. Coltivazione a pieno sole. Resiste senza troppi danni a 0°C con puntate a -2-4°C per brevi periodi. La moltiplicazione è sia da seme che per talea che attecchisce facilmente.