Manuale del giardinaggio in vaso Modularte fioriere e accessori per l’outdoor PIANTE IN VASO E FIORIERE accorgimenti e tecniche MODULARTE progetta e produce vasi e fioriere singole e modulari che possono consentire tutti i tipi di coltivazione qui di seguito esposti, sempre comunque dando grande risalto al design, colori e materiali della fioriera. Con i vasi e fioriere Modularte sarà facile ottenere ottimi risultati, basta un minimo di conoscenze e passione. Leggete le minime informazioni necessarie di tecnica di giardinaggio in vaso qui di seguito, e sul nostro BLOG se volete approfondite gli argomenti. Scegliere le giuste piante per le vostre esigenze e soprattutto adottare le migliori tecniche e accorgimenti di coltivazione in vaso è basilare per un buon successo di crescita e portamento delle vostre piante. Prima di scegliere le piante e il loro contenitore: • il fertilizzante è l'ultima cosa a cui pensare • imparate a dosare acqua e luce • scegliere la pianta per dimensioni, portamento e condizioni di luce dei vostri ambienti • prestate un minimo di accortezza anche nella preparazione del terriccio con un occhio al peso se siete su un terrazzo. • immaginate sempre le piante nel loro ambiente e per quanto possibile riproducetene le stesse condizioni • nella scelta della fioriera (per colori e materiali) e della pianta (per dimensioni e altezza) si deve tener conto dell’ambiente in cui saranno collocate e del resto dell’arredo 2 PANORAMICA DI TUTTE LE TECNICHE DI COLTIVAZIONE IN VASO I metodi di coltivazione si fondano su: TIPO DI SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE COME SI SOMMINISTRA L’ACQUA (T) coltivazione in un substrato di terriccio (la tradizione) da cui la pianta riceve nutrimento. (IA) irrigazione dall’alto bagnando il terriccio (la tradizione), (IB) irrigazione dal fondo senza bagnare il terriccio (l’acqua viene versata al fondo tramite tubo inserito in fase di installazione della fioriera - sul fondo un letto di argilla espansa), l’acqua sale per capillarità. (AE) coltivazione in un substrato di argilla espansa (substrato inerte) addizionando gli elementi nutritivi nell’acqua. Combinando la scelta del substrato di coltivazione e del metodo di irrigazione si ottengono tutti i diversi tipi di coltivazione possibile in vaso: alcuni ideali per un certo tipo di piante, altri per gli interni, altri per coltivazioni intensive di ortaggi…. Si consideri che la pianta ha bisogno di: – acqua per tutte le funzioni vitali apportata – nutrimento e questo lo ricava dal terriccio o con innaffiature (dal basso o dall’alto), dagli integratori disciolti nell’acqua – sostegno per ergersi e crescere in altezza (la (idrocoltura), consistenza del substrato in cui cresce). Qui di seguito presentiamo uno schema riassuntivo di tutte le tecniche di giardinaggio in vaso. Tutto si fonda nella combinazione del tipo di substrato e del metodo di irrigazione. Variando la composizione del substrato e del modo di innaffiare otterrete diverse tecniche di giardinaggio come nella tabella riassuntiva qui di seguito esposta. 3 T + IA = coltivazione in terriccio e irrigazione dall’alto (la tradizione in vaso) Quasi tutti i produttori di vasi e fioriere hanno il foro sul fondo di scarico, non hanno la riserva d’acqua, scaricano a terra sporcando ad ogni innaffiatura, devono innaffiare almeno 1 o 2 volte a settimana. E’ il metodo di coltivazione tradizionale, che tutti conosciamo e che a tanti ha comportato perdite di piante e la consapevolezza di non avere il pollice verde. Spesso si perdono piante per eccesso di innaffiature e quando si va in vacanza le si perdono per mancanza d’acqua prolungata. Questo metodo tradizionale consiste nel mettere a dimora la pianta in un substrato di terriccio (il terriccio da fiori che si compra in ogni negozio va bene), sul fondo del vaso c’è un foro di scarico dell’acqua di drenaggio e sotto al vaso si mette un sottovaso per contenere l’acqua di scarico, ed evitare che l’acqua e i residui di dilavamento del terriccio sporchino il pavimento. Questo metodo tradizionale funziona bene quando si ha una buona esperienza (si sente con il dito se il terriccio è umido) e quando si ha il tempo di innaffiare ogni settimana o anche intervalli minori. Quando mancano questi due requisiti fate attenzione. Se si innaffia troppo, si bagna in modo eccessivo il terriccio e si forma ristagno dell’acqua nel sottovaso (o peggio nel portavaso e quindi non a vista) porterà all’asfissia delle radici, infatti il 90% dei casi di perdita di piante è dovuto a questo. Se poi come avviene negli uffici e ambienti di lavoro la manutenzione e innaffiatura deve avvenire ogni 15 giorni o ogni mese (o quando si va in vacanza per un mese) il terriccio si seccherebbe e la pianta soffrirebbe. La pianta sfrutta solo l’acqua che bagna il terriccio e non quella che sgronda, anzi questa dilava il terriccio e lo impoverisce lasciando sul fondo fanghiglia (elementi nutritivi preziosi per la pianta che andrebbero persi), causa questa della necessità di dover concimare nel tempo. Innaffiare dal basso, cioè riempiendo il sottovaso e lasciando che l'acqua, per capillarità, salga lentamente su per il terriccio, può essere migliorativo (vedere prossimi argomenti trattati). Anche in un vasetto di pochi cm. c'è un prezioso equilibrio eco-biologico, che si instaura con lunghi tempi di maturazione. Il fornire acqua dal sottovaso favorisce l'allungarsi delle radici in basso, e la conseguente loro fuoriuscita dal foro di scolo, ma forse è meglio questo che non l'avere le radici perennemente esposte all'aria, e l'equilibrio biologico ed enzimatico del terreno costantemente disturbato e massacrato dai getti dell'acqua fornita da sopra che dilavano il terriccio. 4 T + AE + sottovaso = terriccio, irrigazione dal basso, sottovaso con argilla espansa Molti produttori di vasi e fioriere danno in dotazione anche il sottovaso, trattasi di una tecnica sorpassata un po’ in tutto il mondo eccetto in Italia dove mantiene ancora buona fetta del mercato (pigrizia, ignoranza, mancanza di voglia di innovare). Di norma il sottovaso viene visto come un oggetto da porre sotto il vaso (o portavaso contenitore esterno alto), in modo che non resti l’indesiderata patina circolare sul piano d'appoggio del vaso. La funzione del sottovaso con la irrigazione dal basso consiste nel creare una piccola riserva d’acqua alla base del vaso (sempre che il sottovaso sia abbastanza alto: almeno 5-6 cm); necessario mettere sul fondo del vaso almeno 3 cm di argilla espansa. Quando diamo l'acqua alle piante in vaso, regolarmente dall'alto, simuliamo una pioggia che va ad inzuppare il terreno; parte di questa acqua se ne va dal foro alla base del vaso, in parte viene trattenuta dal terriccio ed in parte evapora per i tepori domestici. In sostanza su 1 litro che diamo al vaso, si può considerare che più della metà viene persa. Pensiamo al terreno naturale dove vive la pianta, la maggior parte dell'acqua non viene dall'alto ma dal basso, viene cioè assorbita dalle radici proprio dal basso. Questo permette alle radici di prendere l'acqua che realmente è necessaria, senza inutili sprechi. L’uso corretto del sottovaso dovrebbe tener conto di questo principio (subirrigazione): riempite il sottovaso di argilla espansa, appoggiatevi il vaso e versate nel sottovaso l'acqua. Sostanzialmente in questo modo si cerca di creare le condizioni su cui si fondano le tecniche di subirrigazione trattate di seguito. Dal sottovaso l'acqua risale per capillarità attraverso lo strato di argilla fino alla base del vaso, qui per differenza di umidità viene richiamata dai fori del vaso e va ad inumidire il primo strato di argilla espansa dentro al vaso e il terriccio sovrastante ad esso. In questo modo possiamo innaffiare dal sottovaso (subirrigazione) dopo che la pianta ha propagato le radici in prossimità del fondo del vaso. LIMITI 1 Questa è una tecnica che ha un limite nell’altezza del sottovaso: - se il sottovaso è basso la riserva d’acqua sarà minima e molto probabilmente la pianta non riuscirà a ricevere la quantità d’acqua necessaria; - se il sottovaso è alto la quantità d’acqua in riserva sarà sufficiente anche per 5-8 giorni. 2 l’acqua in riserva nel sottovaso è a contatto con l’aria, quindi evaporerà con la conseguenza minor durata. 5 T + AE + IB = Terriccio | argilla | irrigazione dal basso E’ la tecnica più evoluta e ideale perché la si può adottare posando le piante nate in terriccio che si acquistano in un qualsiasi garden center e acquistare fioriere e vasi con la riserva d’acqua. Tutti le fioriere, orti e vasi MODULARTE hanno la riserva d’acqua e adottano questi principi. Sostanzialemtne questa tecnica si basa sulla SUBIRRIGAZIONE con riserva d’acqua: assimilazione dell’umidità da parte della pianta tramite un sistema di assorbimento dal basso. Si avvicina alle tecniche di idrocoltura (però in idrocoltura dovete posare piante nate in idrocoltura e non piante nate in terriccio), però il substrato di coltivazione è terriccio e non l’argilla espansa (materiale inerte) e si innaffia con acqua senza aggiungere nutrimento, perché il nutrimento alla pianta viene garantito dal terriccio stesso. E’ il metodo di coltivazione che più si addice allo stile di vita d’oggi: poco tempo, tanta voglia di buoni risultati e inesperienza. Questo metodo consiste nel mettere a dimora la pianta in un vaso con uno strato di 5-9 cm di argilla espansa sul fondo. Per aumentare la quantità d’acqua in riserva si può inserire un pannello in plastica con fori da posizionare sul fondo del vaso prima di inserire l’argilla espansa: in questo modo al di sotto del pannello si potrà avere una maggiore quantità d’acqua che manterrà bagnata l’argilla (vedere i vasi Modularte serie Cover). L’acqua in riserva di fondo si trova tra e dentro ad ogni granello di argilla espansa; l’acqua per capillarità risalirà dall’argilla espansa al terriccio e quindi alle radici che affondano nel terriccio stesso. Le radici quindi ricevono l’acqua dal basso (fondo del vaso) come avviene in natura, quindi cresceranno in modo bilanciato andandosi a posizionare nello strato di terriccio che riceve sufficiente umidità per capillarità. Le radici crescono dove trovano terriccio umido da cui ne trarranno il nutrimento. Il fondo del vaso (non ha foro di scarico nell’uso per interni) ha una riserva d’acqua sufficiente per almeno un mese di vegetazione, inoltre dopo 20-30 giorni è bene lasciare la pianta senza acqua sul fondo per dar modo alle radici di ossigenarsi bene (periodo secco molto utile per il benessere della pianta). Il metodo di innaffiatura dal basso (subirrigazione) crea una situazione di umidità del terriccio omogenea; la pianta ne riceve un beneficio per la crescita razionale e costante, senza quindi subire il trauma delle innaffiature a intervalli di tempo. L’ossigenazione delle radici è importante e avviene grazie al fatto che l’argilla espansa (granuli di circa 1 cm di diametro) lascia passare aria tra un granello e l’altro. Il controllo del livello dell’acqua presente nel fondo di riserva si esegue con un indicatore (con galleggiante) inserito all’interno del carter o tubo in dotazione al vaso posizionato in un angolo. L’innaffiatura la si eseguirà proprio da questo carter o tubo in angolo, in questo modo si porterà l’acqua in riserva sul fondo senza dilavare il terriccio e obbligando le radici a ricevere l’acqua dalla base come in natura. Metodo particolarmente indicato per innaffiare una sola volta al mese. 6 INDOOR IN INTERNO: il vaso non ha il foro di troppo pieno, quindi il livello dell’acqua in riserva di fondo deve necessariamente essere controllato con l’indicatore di livello galleggiante. OUTDOOR IN ESTERNO: il vaso può ricevere acqua anche piovana, quindi per preservare la pianta il foro di troppo pieno lascerà fuoriuscire l’acqua in eccesso. In questo caso l’indicatore di livello può anche non esserci visto che ad ogni innaffiatura si potrà vedere quando l’acqua inizierà ad uscire per eccesso dal foro di troppo pieno. Le fioriere della gamma MODULARTE per esterni hanno un fondo con riserva d’acqua regolabile in altezza: è l’unica fioriera sul mercato che offre questa possibilità. E’ un importante punto di forza perché ogni pianta ha diverse esigenze e soprattutto un apparato radicale più o meno profondo. Quindi se si desidera tener in vaso piante con radici poco profonde e si desidera allo stesso tempo una fioriera alta, il fondo regolabile in altezza può risolvere il caso. Nel caso di radici poco profonde e una riserva d’acqua molto profonda la pianta soffrirebbe siccità perché l’apporto di umidità dal basso sarebbe minimo o nullo. 7 MATERIALI NECESSARI: • terriccio da fiori (a cui si può aggiungere torba, lapilli vulcanici, zeolite, sabbia…) • argilla espansa da posare sul fondo • corteccia di pino per coprire il terriccio e mantenerne l’umidità del sottostante. La fioriera MODULARTE per esterni ha un fondo con riserva d’acqua in plastica di proprio esclusivo design e produzione. Il fondo ha 2 livelli di riserva d’acqua e il tubo in dotazione viene posizionato nel primo livello (1) alto di riserva d’acqua. Solo il MODULARTE ha un fondo con queste caratteristiche. L’acqua di innaffiatura dal tubo riempie la riserva d’acqua alta (1) e da questa tracima riempiendo la riserva di fondo (2). Sia nel fondo (n.2 - cm da 6-9) che nella riserva d’acqua perimetrale alta (n.1 – cm 3) viene posata l’argilla espansa. La riserva d’acqua mantiene umido per capillarità il terriccio in cui affondano le radici delle piante. La parte di terriccio più umida è la centrale della fioriera e grazie alla riserva alta di acqua (1) l’umidità arriva alle radici delle piante nel perimetro della fioriera di solito piante con radice più corta, garantendo anche umidità perimetrale dove di solito il terriccio è più secco. Questo doppio sistema di riserva d’acqua, in combinazione alla possibilità di regolazione della profondità del fondo, consente la creazione del contenitore di coltivazione ideale per ogni tipo di pianta e combinazioni di piante proprio perché si adatta la profondità e l’apporto di umidità dal basso alle esigenze e tipo di piante. 8 L’ARGILLA ESPANSA (AE) si presenta in granelli di diametro da 8 a 12 mm di diametro, è molto leggera e viene acquistata in sacchetti nel garden center. Utilizzare SOLO argilla espansa per uso giardinaggio e non quella per usi edili. PACCIAMATURA Messe a dimora le piante ricoprite il terriccio (T) con 4-5 cm di CORTECCIA DI PINO, la quale ha una la funzione di mantenere umido il terriccio sottostante. La corteccia si acquista in sacchi in qualsiasi garden center. INNAFFIATURA In dotazione ad ogni fioriera MODULARTE viene dato un TUBO in plastica in cui innaffiare: in questo modo l’acqua arriva direttamente in riserva d’acqua garantendo quindi l’apporto di acqua dal basso alle radici come avviene in natura. PRIMO PERIODO DOPO L’IMPIANTO: per le prime 6-8 settimane innaffiare sia dall’alto che dentro al tubo in riserva, in questo modo si terrà umido il terriccio dando modo alle radici di crescere e allungarsi in profondità per raggiungere gli strati di terriccio inumiditi dalla riserva d’acqua. DOPO E PER SEMPRE: dopo il primo periodo innaffiare SOLO nel tubo e quindi mantenere la riserva d’acqua: innaffiare a seconda della stagione 1 o 2 volte ogni 4 settimane. Grazie all’innaffiatura dal basso il terriccio non viene dilavato, quindi tutti gli elementi nutritivi del terriccio stesso restano a disposizione delle radici delle piante senza dover ricorrere a concimi. Solo dopo svariati anni sarà necessario concimare: ogni terriccio da fiori è ricco di nutrienti per le piante e non dilavando il terriccio i nutrimenti resteranno in abbondanza nel tempo. 9 Le fioriere componibili di MODULARTE hanno la caratteristica di creare composizioni di grandi dimensioni SENZA PARETI INTERMEDIE, quindi le radici delle piante potranno liberamente propagarsi nei moduli confinanti come in natura. I fondi in plastica con riserva d’acqua vengono posizionati in sequenza garantendo umidità al terriccio in tutta la fioriera. Il foro di scarico per troppo pieno determina l’altezza (e quantità in litri) della riserva d’acqua su richiesta può essere fornita la vasca senza foro per poter autonomamente decidere dove eseguire il foro più alto (per aumentare l’autonomia della riserva – clima molto caldo) o più basso (per piante che necessitano di poca acqua). I pannelli isolanti in dotazione coibentano la fioriera, così in estate nei periodi più caldi il calore delle pareti non si trasmetterà al terriccio (durata maggiore della riserva d’acqua). 10 COME AVVIARE UNA FIORIERA CON RISERVA D’ACQUA Indipendentemente dalla dimensione e tipo di fioriera MODULARTE, appena messe a dimora le piante innaffiare da sopra per dar modo alle radici di crescere e raggiungere il fondo in argilla espansa. Il controllo della presenza di acqua in riserva avviene con un indicatore di livello a galleggiante. Le radici in 2 mesi crescono e si propagano, mentre il terriccio riceve umidità per capillarità dal basso della riserva d’acqua. Dopo almeno un mese si può innaffiare SOLO da sotto versando l’acqua nel tubo che collega direttamente la riserva d’acqua, quindi senza dilavare il terriccio Alternare 3-4 settimane di terriccio umido grazie alla riserva a una settimana di PERIODO SECCO: le radici potranno ossigenarsi grazie all’aria degli interstizi tra un granello e l’atro dell’argilla espansa. 11 AE + IB = coltivazione in argilla espansa e irrigazione dal basso = IDROCOLTURA PASSIVA E’ la tecnica molto evoluta e ideale perché chi può o deve innaffiare SOLO una volta al mese (vedi ambienti pubblici e commerciali) e si può applicare con tutti i vasi e fioriere MODULARTE. Ha solo uno svantaggio: si devono posare SOLO piante nate in idrocoltura (poco presenti o totalmente assenti nei normali garden center e vivai italiani). Questa è la tecnica conosciuta come IDROCOLTURA PASSIVA. Con i metodi in idrocoltura (coltivazione denominata anche con il termine “idroponica”) le piante non ricevono il nutrimento dal terriccio, bensì dall’acqua a cui si è addizionato il nutrimento (liquidi o granuli disciolti in acqua = soluzione nutritiva). Con l’aggettivo “passiva” si indica il fatto che l’acqua dal fondo sale alle radici per capillarità, mentre con i sistemi “attivi” l’acqua (soluzione nutritiva) viene fatta circolare con una pompa, quindi irrigando le radici più volte ogni ora. addizionata di elementi nutritivi (scelti a seconda del tipo di pianta). Anche in questo caso una settimana di secco ogni mese aiuterà l’ossigenazione delle radici per il benessere della pianta. Metodo particolarmente indicato per innaffiare una sola volta al mese (è il caso di ambienti pubblici e aziendali dove spesso la manutenzione e innaffiatura delle piante viene appaltata e chi la esegue deve necessariamente intervenire non più di una volta al mese per esigenze economiche). Rispetto al metodo precedente si addiziona l’acqua con elementi nutritivi, quindi si ha sotto controllo totale la crescita della pianta, mentre con il metodo precedente, in cui le radici assumono nutrimento dal terriccio, prima o poi (dopo alcuni anni quanto il terriccio si è impoverito) si deve concimare il terriccio (liquidi che troverete in ogni garden center). In entrambe i casi non si devo usare concimi naturali, questi possono portare parassiti e non riuscireste a controllare bene l’apporto nutritivo. Con TUTTI i vasi e fioriere Modularte potete coltivare in idrocoltura passiva . La coltivazione in idrocoltura PASSIVA è sostanzialmente come la precedente vista sopra con la variante: substrato tutto in argilla espansa e irrigazione con acqua 12 AE + IA + pompa = ricircolo con pompa e irrigazione dall’alto = IDROCOLTURA ATTIVA Le tecniche con l’ausilio di pompe di ricircolo e timer sono molto specifiche e ideali solo per coltivazioni di ortaggi dove si ricercano velocità di crescita e spazi limitati. Non idonee per le piante ornamentali e in esterno. La tecnica si fonda su: irrigazione con soluzione nutritiva e posa a dimora della pianta in substrato completamente in argilla espansa (l’argilla non apporta nutrimento serve solo per sorreggere la pianta e lasciare aria tra un granello e l’altro: ottima ossigenazione delle radici). In questo caso però anziché alimentare le radici per capillarità si aziona la pompa di ricircolo (3-6 volte al giorno per esempio per 3-5 minuti): la soluzione nutritiva viene pompata alla sommità del vaso e le radici ricevono una doccia di soluzione nutritiva, mentre l’argilla a grossa granulometria lascia passare bene l’aria consentendo ad ogni irrigazione una efficace ossigenazione. proprio ambiente e tipo di piante. Metodo particolarmente indicato per la coltivazione di ortaggi sui balconi e terrazzi, dove si cerca di ottenere il miglior risultato nel minor tempo possibile, quindi anche più di un raccolto per anno. Mentre non serve per la coltivazione di piante da appartamento dove non sono necessari cicli di crescita molto spinti. La sperimentazione è la chiave per trovare un programma ideale di pompaggio che si adatta al Richiede discreta esperienza nel programmare i cicli di irrigazione e le piante devono essere state coltivate in idrocoltura. AE + IB + pompa + vassoio di allagamento = IDROCOLTURA ATTIVA flusso/deflusso Tecnica più articolata della precedente: oltre agli accessori della precedente tecnica è necessario posizionare sotto il contenitore interno della pianta un vassoio in cui affluisce e defluisce l’acqua ad intervalli regolari, creando un sistema di continua irrorazione di acqua e nutrimento e aerazione delle radici. Come sopra indicata solo per ortaggi e non per piante d’arredo. Ci sono in idrocoltura attiva altri metodi sempre funzionanti con l’ausilio di una pompa come il caso qui esposto (metodo flusso e riflusso o anche detta per inondazione = E&F in inglese). La soluzione nutritiva viene pompata tramite una pompa di ricircolo, dalla riserva sul fondo al vassoio di allagamento su cui si appoggiano le radici che fuoriescono dal vaso contenitore della pianta; il vassoio si allaga fino al livello e un forellino lascerà scaricare lentamente l’acqua verso il fondo di accumulo, da cui verrà poi di nuovo pompata al vassoio di allagamento. Raggiunto il livello di scarico, la soluzione defluirà dal contenitore fino al serbatoio. Quando la pompa viene spenta, l'acqua di scarico tornerà completamente nel serbatoio. indicativamente possiamo fissare 4 intervalli di inondazione giornaliera, da 15 minuti cadauno. Il vantaggio principale di questa tecnica è l’ottima ossigenazione delle radici della pianta, le quali dopo ogni inondazione restano all’aria e protette dentro la fioriera: intervallare sistematicamente nel tempo acqua con elementi nutritivi (inondazione) e aria si stabiliscono condizioni ottime per avere crescita veloce delle piante (ideale per ortaggi, non per piante da appartamento). Per una buona riuscita di questa tecnica si dovranno sperimentare i giusti intervalli d'inondazione, 13 T + AE + IB = VASI CON RISERVA D’ACQUA E ASSORBIMENTO CON STOPPINO Tecnica molto semplice usato spesso per vasi di piccole dimensioni dove le tecniche precedenti non sarebbero funzionali per ragioni si spazio interno dei vasi. Anche questa tecnica è indicata per chi deve assentarsi spesso da casa, quindi per innaffiature ogni 2-3 settimane. Il sistema consiste in un doppio vaso: un vaso esterno che contiene il tutto e funge da serbatoio dell’acqua sul fondo, e un vaso interno che contiene la pianta e il substrato di coltivazione da cui fuoriescono gli stoppini in nylon. Metodo indicato per piante di appartamento o anche in esterno. L’apparato radicale assorbe la giusta quantità di acqua richiesta dalla pianta stessa (corde in nylon che per capillarità inumidiscono gli strati di argilla e terriccio del vaso in cui cresce la pianta). La capienza del serbatoio (fondo del vaso contenitore) garantisce una sensibile diminuzione della frequenza di irrigazione (massimo una volta al mese). Con questo sistema si evitano dannosi ristagni d’acqua sul fondo del vaso che contiene la pianta dovuti ad un eccessivo innaffiamento in altri sistemi: qui il vaso interno che contiene la pianta non è immerso nella riserva d’acqua. All’installazione della pianta riempire la riserva d’acqua con 5 cm. di acqua, innaffiare comunque direttamente il terreno dall’alto per circa 4/6 settimane in modo da favorire il completo radicamento della pianta. Per raggiungere completamente l’apparato radicale della pianta installare più stoppini semplicemente forando il vaso interno e infilando gli stoppini sufficientemente lunghi e arrotolati nel terriccio e intorno alle radici. piano piano succhierà la quantità d'acqua necessaria. Lo svantaggio è la mancanza di aerazione alle radici delle piante, con rischio di marciume all'apparato radicale a causa della fornitura costante di soluzione nutritiva, quindi si consiglia di miscelare il terriccio con un buon 30% di argilla espansa. Questa tecnica è la stessa che si usa quando andiamo in vacanza lasciando le piante in casa. Infatti mettiamo uno o più stoppini di materiale assorbente da un secchio d'acqua alla pianta che PIANTE E TERRICCIO Il suolo in natura è costituito da diversi componenti: sostanze minerali, radici delle piante, microrganismi, animali viventi, sostanza organica (humus) presente in vari stadi di decomposizione, acqua e atmosfera gassosa. La differente distribuzione di questi costituenti nel terreno produce una grande diversità a livello della microporosità con notevoli variazioni della permeabilità ai liquidi e all’aria del suolo. Le piante acquistano la loro energia e le loro sostanze nutritive direttamente dal terreno stesso, sia dai minerali, sia dalla sostanza organica e anche da altri esseri viventi presenti nel terreno stesso. Le argille minerali del terreno sono cariche negativamente e tendono ad adsorbire sulla superficie i cationi, quali ammonio, calcio, magnesio e potassio. I cationi legati in questo modo sono poi liberati nella soluzione circolante del terreno mediante un processo conosciuto come scambio ionico. L'aggiunta di sostanze organiche al terriccio è di notevole importanza ecologica ai fini della costituzione di una riserva di sostanze nutritive. Similmente alla frazione argillosa del terreno la frazione organica serve come magazzino e come sorgente di sostanze nutritive per gli organismi del terreno. Da queste poche note si può comprendere che il terriccio in cui devono crescere le piante deve essere di qualità più o meno acido (usare solo terriccio in sacchi acquistati in garden center) e magari miscelato a seconda del tipo di pianta con torba, lapilli vulcanici, sabbia e zeolite al fine di alleggerirlo o renderlo più sciolto e in grado di trattenere umidità. 14 15 Fioriere e accessori per l’outdoor Le piante posate in vaso e in ambienti domestici subiscono uno stress e difficoltà di adattamento mancando spesso spazio e tipo ideale di terriccio in cui crescere, umidità nell’aria, luce solare e il giusto apporto d’acqua come in natura. MODULARTE da sempre ricerca, nel progettare e produrre fioriere, l’ideale combinazione tra design (forme, colori e materiali coordinati al resto dell’arredo) e benessere delle piante. Perché dover rinunciare a spazi verdi ritenendo di non avere il pollice verde a causa di negative esperienze con le piante ornamentali. Solitamente le piante in fioriera si perdono per eccesso di innaffiature e in estate per mancanza d’acqua. Con le fioriere MODULARTE con riserva d’acqua è possibile dosare e mantenere costante nel tempo e nelle diverse stagioni quel grado ideale di umidità del terriccio che necessitano le piante per crescere senza stress e malattie. Tutte le tecniche riportate in questo manuale di giardinaggio in vaso possono essere applicate con i vasi e fioriere MODULARTE. Mentre le tecniche idroponiche possono essere utilizzate solo se le piante acquistate sono state coltivate in idrocoltura (scarsa disponibilità per tipo di piante e pochi vivai sono sono ben forniti), tutte le altre tecniche più o meno avanzate possono essere adottate con le piante cresciute in terriccio. Via Tabacchi 125 – 41123 Modena – Italy – T. ++39 059 821381 www.modularte.it – [email protected]