Manuale del giardinaggio in vaso Modularte

Manuale del
giardinaggio
in vaso
Modularte
fioriere e accessori per l’outdoor PIANTE IN VASO E FIORIERE
accorgimenti e tecniche
MODULARTE progetta e produce vasi e
fioriere singole e modulari che possono
consentire tutti i tipi di coltivazione qui di
seguito esposti, sempre comunque dando
grande risalto al design, colori e materiali
della fioriera.
Con i vasi e fioriere Modularte sarà facile
ottenere ottimi risultati, basta un minimo di
conoscenze e passione. Leggete le minime
informazioni necessarie di tecnica di
giardinaggio in vaso qui di seguito, e sul
nostro BLOG se volete approfondite gli
argomenti.
Scegliere le giuste piante per le vostre
esigenze e soprattutto adottare le migliori
tecniche e accorgimenti di coltivazione in vaso
è basilare per un buon successo di crescita e
portamento delle vostre piante.
Prima di scegliere le piante e il loro
contenitore:
•  il fertilizzante è l'ultima cosa a cui
pensare
•  imparate a dosare acqua e luce
•  scegliere la pianta per dimensioni,
portamento e condizioni di luce dei vostri
ambienti
•  prestate un minimo di accortezza anche
nella preparazione del terriccio con un
occhio al peso se siete su un terrazzo.
•  immaginate sempre le piante nel loro
ambiente e per quanto possibile
riproducetene le stesse condizioni
•  nella scelta della fioriera (per colori e
materiali) e della pianta (per dimensioni
e altezza) si deve tener conto
dell’ambiente in cui saranno collocate e
del resto dell’arredo
2 PANORAMICA DI TUTTE LE TECNICHE DI COLTIVAZIONE IN VASO
I metodi di coltivazione si fondano su:
TIPO DI SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE
COME SI SOMMINISTRA L’ACQUA
(T) coltivazione in un substrato di terriccio
(la tradizione) da cui la pianta riceve
nutrimento.
(IA) irrigazione dall’alto bagnando il terriccio
(la tradizione),
(IB) irrigazione dal fondo senza bagnare il
terriccio (l’acqua viene versata al fondo
tramite tubo inserito in fase di installazione
della fioriera - sul fondo un letto di argilla
espansa), l’acqua sale per capillarità.
(AE) coltivazione in un substrato di argilla
espansa (substrato inerte) addizionando gli
elementi nutritivi nell’acqua.
Combinando la scelta del substrato di coltivazione e del metodo
di irrigazione si ottengono tutti i diversi tipi di coltivazione possibile
in vaso: alcuni ideali per un certo tipo di piante, altri per gli interni,
altri per coltivazioni intensive di ortaggi….
Si consideri che la pianta ha bisogno di:
– acqua per tutte le funzioni vitali apportata
– nutrimento e questo lo ricava dal terriccio o con innaffiature (dal basso o dall’alto),
dagli integratori disciolti nell’acqua
– sostegno per ergersi e crescere in altezza (la
(idrocoltura),
consistenza del substrato in cui cresce).
Qui di seguito presentiamo uno schema riassuntivo di tutte le tecniche di giardinaggio in vaso.
Tutto si fonda nella combinazione del tipo di substrato e del metodo di irrigazione.
Variando la composizione del substrato e del modo di innaffiare otterrete diverse tecniche di
giardinaggio come nella tabella riassuntiva qui di seguito esposta.
3 T + IA =
coltivazione in terriccio e irrigazione
dall’alto (la tradizione in vaso)
Quasi tutti i produttori di vasi e fioriere hanno il foro sul fondo di
scarico, non hanno la riserva d’acqua, scaricano a terra sporcando
ad ogni innaffiatura, devono innaffiare almeno 1 o 2 volte a
settimana.
E’ il metodo di coltivazione tradizionale, che
tutti conosciamo e che a tanti ha
comportato perdite di piante e la
consapevolezza di non avere il pollice verde.
Spesso si perdono piante per eccesso di
innaffiature e quando si va in vacanza le si
perdono per mancanza d’acqua
prolungata.
Questo metodo tradizionale consiste nel
mettere a dimora la pianta in un substrato
di terriccio (il terriccio da fiori che si compra
in ogni negozio va bene), sul fondo del vaso
c’è un foro di scarico dell’acqua di
drenaggio e sotto al vaso si mette un
sottovaso per contenere l’acqua di scarico,
ed evitare che l’acqua e i residui di
dilavamento del terriccio sporchino il
pavimento.
Questo metodo tradizionale funziona bene
quando si ha una buona esperienza (si
sente con il dito se il terriccio è umido) e
quando si ha il tempo di innaffiare ogni
settimana o anche intervalli minori. Quando
mancano questi due requisiti fate
attenzione.
Se si innaffia troppo, si bagna in modo
eccessivo il terriccio e si forma ristagno
dell’acqua nel sottovaso (o peggio nel
portavaso e quindi non a vista) porterà
all’asfissia delle radici, infatti il 90% dei casi
di perdita di piante è dovuto a questo. Se
poi come avviene negli uffici e ambienti di
lavoro la manutenzione e innaffiatura deve
avvenire ogni 15 giorni o ogni mese (o
quando si va in vacanza per un mese) il
terriccio si seccherebbe e la pianta
soffrirebbe.
La pianta sfrutta solo l’acqua che bagna il
terriccio e non quella che sgronda, anzi
questa dilava il terriccio e lo impoverisce
lasciando sul fondo fanghiglia (elementi
nutritivi preziosi per la pianta che
andrebbero persi), causa questa della
necessità di dover concimare nel tempo.
Innaffiare dal basso, cioè riempiendo il
sottovaso e lasciando che l'acqua, per
capillarità, salga lentamente su per il
terriccio, può essere migliorativo (vedere
prossimi argomenti trattati).
Anche in un vasetto di pochi cm. c'è un
prezioso
equilibrio eco-biologico, che si instaura con
lunghi tempi di maturazione. Il fornire acqua
dal sottovaso favorisce l'allungarsi delle
radici in basso, e la conseguente loro
fuoriuscita dal foro di scolo, ma forse è
meglio questo che non l'avere le radici
perennemente esposte all'aria, e l'equilibrio
biologico ed enzimatico del terreno
costantemente disturbato e massacrato
dai getti dell'acqua fornita da sopra che
dilavano il terriccio.
4 T + AE + sottovaso =
terriccio, irrigazione dal basso,
sottovaso con argilla espansa
Molti produttori di vasi e fioriere danno in dotazione anche il
sottovaso, trattasi di una tecnica sorpassata un po’ in tutto il
mondo eccetto in Italia dove mantiene ancora buona fetta del
mercato (pigrizia, ignoranza, mancanza di voglia di innovare).
Di norma il sottovaso viene visto come un
oggetto da porre sotto il vaso (o portavaso
contenitore esterno alto), in modo che non
resti l’indesiderata patina circolare sul piano
d'appoggio del vaso.
La funzione del sottovaso con la irrigazione
dal basso consiste nel creare una piccola
riserva d’acqua alla base del vaso (sempre
che il sottovaso sia abbastanza alto:
almeno 5-6 cm); necessario mettere sul
fondo del vaso almeno 3 cm di argilla
espansa.
Quando diamo l'acqua alle piante in vaso,
regolarmente dall'alto, simuliamo una
pioggia che va ad inzuppare il terreno;
parte di questa acqua se ne va dal foro alla
base del vaso, in parte viene trattenuta dal
terriccio ed in parte evapora per i tepori
domestici. In sostanza su 1 litro che diamo al
vaso, si può considerare che più della metà
viene persa.
Pensiamo al terreno naturale dove vive la
pianta, la maggior parte dell'acqua non
viene dall'alto ma dal basso, viene cioè
assorbita dalle radici proprio dal basso.
Questo permette alle radici di prendere
l'acqua che realmente è necessaria, senza
inutili sprechi.
L’uso corretto del sottovaso dovrebbe
tener conto di questo principio
(subirrigazione): riempite il sottovaso di
argilla espansa, appoggiatevi il vaso e
versate nel sottovaso l'acqua.
Sostanzialmente in questo modo si cerca di
creare le condizioni su cui si fondano le
tecniche di subirrigazione trattate di
seguito.
Dal sottovaso l'acqua risale per capillarità
attraverso lo strato di argilla fino alla base
del vaso, qui per differenza di umidità viene
richiamata dai fori del vaso e va ad
inumidire il primo strato di argilla espansa
dentro al vaso e il terriccio sovrastante ad
esso.
In questo modo possiamo innaffiare dal
sottovaso (subirrigazione) dopo che la
pianta ha propagato le radici in prossimità
del fondo del vaso.
LIMITI
1
Questa è una tecnica che ha un limite
nell’altezza del sottovaso:
-  se il sottovaso è basso la riserva d’acqua
sarà minima e molto probabilmente la
pianta non riuscirà a ricevere la quantità
d’acqua necessaria;
-  se il sottovaso è alto la quantità d’acqua
in riserva sarà sufficiente anche per 5-8
giorni.
2  l’acqua in riserva nel sottovaso è a
contatto con l’aria, quindi evaporerà con
la conseguenza minor durata.
5 T + AE + IB =
Terriccio | argilla | irrigazione dal basso
E’ la tecnica più evoluta e ideale perché la si può adottare
posando le piante nate in terriccio che si acquistano in un
qualsiasi garden center e acquistare fioriere e vasi con la riserva
d’acqua. Tutti le fioriere, orti e vasi MODULARTE hanno la
riserva d’acqua e adottano questi principi.
Sostanzialemtne questa tecnica si basa
sulla SUBIRRIGAZIONE con riserva d’acqua:
assimilazione dell’umidità da parte della
pianta tramite un sistema di assorbimento
dal basso.
Si avvicina alle tecniche di idrocoltura (però
in idrocoltura dovete posare piante nate in
idrocoltura e non piante nate in terriccio),
però il substrato di coltivazione è terriccio e
non l’argilla espansa (materiale inerte) e si
innaffia con acqua senza aggiungere
nutrimento, perché il nutrimento alla pianta
viene garantito dal terriccio stesso.
E’ il metodo di coltivazione che più si addice
allo stile di vita d’oggi: poco tempo, tanta
voglia di buoni risultati e inesperienza.
Questo metodo consiste nel mettere a
dimora la pianta in un vaso con uno strato
di 5-9 cm di argilla espansa sul fondo. Per
aumentare la quantità d’acqua in riserva si
può inserire un pannello in plastica con fori
da posizionare sul fondo del vaso prima di
inserire l’argilla espansa: in questo modo al
di sotto del pannello si potrà avere una
maggiore quantità d’acqua che manterrà
bagnata l’argilla (vedere i vasi Modularte
serie Cover).
L’acqua in riserva di fondo si trova tra e
dentro ad ogni granello di argilla espansa;
l’acqua per capillarità risalirà dall’argilla
espansa al terriccio e quindi alle radici che
affondano nel terriccio stesso.
Le radici quindi ricevono l’acqua dal basso
(fondo del vaso) come avviene in natura,
quindi cresceranno in modo bilanciato
andandosi a posizionare nello strato di
terriccio che riceve sufficiente umidità per
capillarità.
Le radici crescono dove trovano terriccio
umido da cui ne trarranno il nutrimento.
Il fondo del vaso (non ha foro di scarico
nell’uso per interni) ha una riserva d’acqua
sufficiente per almeno un mese di
vegetazione, inoltre dopo 20-30 giorni è
bene lasciare la pianta senza acqua sul
fondo per dar modo alle radici di ossigenarsi
bene (periodo secco molto utile per il
benessere della pianta).
Il metodo di innaffiatura dal basso
(subirrigazione) crea una situazione di
umidità del terriccio omogenea; la pianta ne
riceve un beneficio per la crescita razionale
e costante, senza quindi subire il trauma
delle innaffiature a intervalli di tempo.
L’ossigenazione delle radici è importante e
avviene grazie al fatto che l’argilla espansa
(granuli di circa 1 cm di diametro) lascia
passare aria tra un granello e l’altro.
Il controllo del livello dell’acqua presente nel
fondo di riserva si esegue con un indicatore
(con galleggiante) inserito all’interno del
carter o tubo in dotazione al vaso
posizionato in un angolo.
L’innaffiatura la si eseguirà proprio da
questo carter o tubo in angolo, in questo
modo si porterà l’acqua in riserva sul fondo
senza dilavare il terriccio e obbligando le
radici a ricevere l’acqua dalla base come in
natura.
Metodo particolarmente indicato per
innaffiare una sola volta al mese.
6 INDOOR
IN INTERNO: il vaso non ha il foro di troppo
pieno, quindi il livello dell’acqua in riserva di
fondo deve necessariamente essere
controllato con l’indicatore di livello
galleggiante.
OUTDOOR
IN ESTERNO: il vaso può ricevere acqua
anche piovana, quindi per preservare la
pianta il foro di troppo pieno lascerà
fuoriuscire l’acqua in eccesso. In questo
caso l’indicatore di livello può anche non
esserci visto che ad ogni innaffiatura si
potrà vedere quando l’acqua inizierà ad
uscire per eccesso dal foro di troppo pieno.
Le fioriere della gamma MODULARTE per
esterni hanno un fondo con riserva
d’acqua regolabile in altezza: è l’unica
fioriera sul mercato che offre questa
possibilità.
E’ un importante punto di forza perché
ogni pianta ha diverse esigenze e
soprattutto un apparato radicale più o
meno profondo.
Quindi se si desidera tener in vaso piante
con radici poco profonde e si desidera allo
stesso tempo una fioriera alta, il fondo
regolabile in altezza può risolvere il caso.
Nel caso di radici poco profonde e una
riserva d’acqua molto profonda la pianta
soffrirebbe siccità perché l’apporto di
umidità dal basso sarebbe minimo o nullo.
7 MATERIALI NECESSARI:
•  terriccio da fiori (a cui si può
aggiungere torba, lapilli vulcanici,
zeolite, sabbia…)
•  argilla espansa da posare sul fondo
•  corteccia di pino per coprire il
terriccio e mantenerne l’umidità del
sottostante.
La fioriera MODULARTE per esterni ha un
fondo con riserva d’acqua in plastica di proprio
esclusivo design e produzione.
Il fondo ha 2 livelli di riserva d’acqua e il tubo in
dotazione viene posizionato nel primo livello (1)
alto di riserva d’acqua. Solo il MODULARTE ha
un fondo con queste caratteristiche.
L’acqua di innaffiatura dal tubo riempie la
riserva d’acqua alta (1) e da questa tracima
riempiendo la riserva di fondo (2).
Sia nel fondo (n.2 - cm da 6-9) che nella
riserva d’acqua perimetrale alta (n.1 – cm 3)
viene posata l’argilla espansa.
La riserva d’acqua mantiene umido per
capillarità il terriccio in cui affondano le radici
delle piante. La parte di terriccio più umida è la
centrale della fioriera e grazie alla riserva alta
di acqua (1) l’umidità arriva alle radici delle
piante nel perimetro della fioriera di solito
piante con radice più corta, garantendo anche
umidità perimetrale dove di solito il terriccio è
più secco.
Questo doppio sistema di riserva d’acqua, in
combinazione alla possibilità di regolazione
della profondità del fondo, consente la
creazione del contenitore di coltivazione ideale
per ogni tipo di pianta e combinazioni di piante
proprio perché si adatta la profondità e
l’apporto di umidità dal basso alle esigenze e
tipo di piante.
8 L’ARGILLA ESPANSA (AE) si presenta in
granelli di diametro da 8 a 12 mm di
diametro, è molto leggera e viene acquistata
in sacchetti nel garden center.
Utilizzare SOLO argilla espansa per uso
giardinaggio e non quella per usi edili.
PACCIAMATURA
Messe a dimora le piante ricoprite il terriccio
(T) con 4-5 cm di CORTECCIA DI PINO, la
quale ha una la funzione di mantenere umido il
terriccio sottostante.
La corteccia si acquista in sacchi in qualsiasi
garden center.
INNAFFIATURA
In dotazione ad ogni fioriera MODULARTE
viene dato un TUBO in plastica in cui
innaffiare: in questo modo l’acqua arriva
direttamente in riserva d’acqua garantendo
quindi l’apporto di acqua dal basso alle radici
come avviene in natura.
PRIMO PERIODO DOPO L’IMPIANTO: per le
prime 6-8 settimane innaffiare sia dall’alto
che dentro al tubo in riserva, in questo modo
si terrà umido il terriccio dando modo alle
radici di crescere e allungarsi in profondità per
raggiungere gli strati di terriccio inumiditi dalla
riserva d’acqua.
DOPO E PER SEMPRE: dopo il primo periodo
innaffiare SOLO nel tubo e quindi mantenere
la riserva d’acqua: innaffiare a seconda della
stagione 1 o 2 volte ogni 4 settimane.
Grazie all’innaffiatura dal basso il terriccio non
viene dilavato, quindi tutti gli elementi nutritivi
del terriccio stesso restano a disposizione
delle radici delle piante senza dover ricorrere a
concimi. Solo dopo svariati anni sarà
necessario concimare: ogni terriccio da fiori è
ricco di nutrienti per le piante e non dilavando il
terriccio i nutrimenti resteranno in
abbondanza nel tempo.
9 Le fioriere componibili di
MODULARTE hanno la
caratteristica di creare
composizioni di grandi dimensioni
SENZA PARETI INTERMEDIE, quindi
le radici delle piante potranno
liberamente propagarsi nei moduli
confinanti come in natura.
I fondi in plastica con riserva
d’acqua vengono posizionati in
sequenza garantendo umidità al
terriccio in tutta la fioriera.
Il foro di scarico per troppo pieno
determina l’altezza (e quantità in
litri) della riserva d’acqua su
richiesta può essere fornita la
vasca senza foro per poter
autonomamente decidere dove
eseguire il foro più alto (per
aumentare l’autonomia della
riserva – clima molto caldo) o più
basso (per piante che necessitano
di poca acqua).
I pannelli isolanti in dotazione
coibentano la fioriera, così in estate
nei periodi più caldi il calore delle
pareti non si trasmetterà al
terriccio (durata maggiore della
riserva d’acqua).
10 COME AVVIARE UNA FIORIERA CON RISERVA D’ACQUA
Indipendentemente dalla
dimensione e tipo di fioriera
MODULARTE, appena messe a
dimora le piante innaffiare da
sopra per dar modo alle radici
di crescere e raggiungere il
fondo in argilla espansa. Il
controllo della presenza di
acqua in riserva avviene con un
indicatore di livello a
galleggiante.
Le radici in 2 mesi crescono e si propagano, mentre il
terriccio riceve umidità per capillarità dal basso della
riserva d’acqua.
Dopo almeno un mese si può
innaffiare SOLO da sotto
versando l’acqua nel tubo che
collega direttamente la riserva
d’acqua, quindi senza dilavare il
terriccio
Alternare 3-4 settimane
di terriccio umido grazie
alla riserva a una
settimana di PERIODO
SECCO: le radici potranno
ossigenarsi grazie all’aria
degli interstizi tra un
granello e l’atro dell’argilla
espansa.
11 AE + IB =
coltivazione in argilla espansa e irrigazione dal
basso = IDROCOLTURA PASSIVA
E’ la tecnica molto evoluta e ideale perché chi può o deve innaffiare
SOLO una volta al mese (vedi ambienti pubblici e commerciali) e si
può applicare con tutti i vasi e fioriere MODULARTE. Ha solo uno
svantaggio: si devono posare SOLO piante nate in idrocoltura (poco
presenti o totalmente assenti nei normali garden center e vivai
italiani).
Questa è la tecnica conosciuta come
IDROCOLTURA PASSIVA.
Con i metodi in idrocoltura (coltivazione
denominata anche con il termine
“idroponica”) le piante non ricevono il
nutrimento dal terriccio, bensì dall’acqua a
cui si è addizionato il nutrimento (liquidi o
granuli disciolti in acqua = soluzione
nutritiva). Con l’aggettivo “passiva” si indica
il fatto che l’acqua dal fondo sale alle radici
per capillarità, mentre con i sistemi “attivi”
l’acqua (soluzione nutritiva) viene fatta
circolare con una pompa, quindi irrigando
le radici più volte ogni ora.
addizionata di elementi nutritivi (scelti a
seconda del tipo di pianta).
Anche in questo caso una settimana di
secco ogni mese aiuterà l’ossigenazione
delle radici per il benessere della pianta.
Metodo particolarmente indicato per
innaffiare una sola volta al mese (è il caso
di ambienti pubblici e aziendali dove
spesso la manutenzione e innaffiatura
delle piante viene appaltata e chi la esegue
deve necessariamente intervenire non più
di una volta al mese per esigenze
economiche).
Rispetto al metodo precedente si
addiziona l’acqua con elementi nutritivi,
quindi si ha sotto controllo totale la
crescita della pianta, mentre con il metodo
precedente, in cui le radici assumono
nutrimento dal terriccio, prima o poi (dopo
alcuni anni quanto il terriccio si è
impoverito) si deve concimare il terriccio
(liquidi che troverete in ogni garden
center).
In entrambe i casi non si devo usare
concimi naturali, questi possono portare
parassiti e non riuscireste a controllare
bene l’apporto nutritivo.
Con TUTTI i vasi e fioriere Modularte
potete coltivare in idrocoltura passiva .
La coltivazione in idrocoltura PASSIVA è
sostanzialmente come la precedente vista
sopra con la variante: substrato tutto in
argilla espansa e irrigazione con acqua
12 AE + IA + pompa =
ricircolo con pompa e irrigazione dall’alto =
IDROCOLTURA ATTIVA
Le tecniche con l’ausilio di pompe di ricircolo e timer sono molto
specifiche e ideali solo per coltivazioni di ortaggi dove si ricercano
velocità di crescita e spazi limitati. Non idonee per le piante
ornamentali e in esterno.
La tecnica si fonda su: irrigazione
con soluzione nutritiva e posa a
dimora della pianta in substrato
completamente in argilla espansa
(l’argilla non apporta nutrimento
serve solo per sorreggere la
pianta e lasciare aria tra un
granello e l’altro: ottima
ossigenazione delle radici).
In questo caso però anziché
alimentare le radici per capillarità
si aziona la pompa di ricircolo (3-6
volte al giorno per esempio per
3-5 minuti): la soluzione nutritiva
viene pompata alla sommità del
vaso e le radici ricevono una
doccia di soluzione nutritiva,
mentre l’argilla a grossa
granulometria lascia passare bene
l’aria consentendo ad ogni
irrigazione una efficace
ossigenazione.
proprio ambiente e tipo di piante.
Metodo particolarmente indicato
per la coltivazione di ortaggi sui
balconi e terrazzi, dove si cerca di
ottenere il miglior risultato nel
minor tempo possibile, quindi
anche più di un raccolto per anno.
Mentre non serve per la
coltivazione di piante da
appartamento dove non sono
necessari cicli di crescita molto
spinti.
La sperimentazione è la chiave per
trovare un programma ideale di
pompaggio che si adatta al
Richiede discreta esperienza nel
programmare i cicli di irrigazione e
le piante devono essere state
coltivate in idrocoltura.
AE + IB + pompa + vassoio di allagamento =
IDROCOLTURA ATTIVA flusso/deflusso
Tecnica più articolata della precedente: oltre agli accessori della
precedente tecnica è necessario posizionare sotto il contenitore
interno della pianta un vassoio in cui affluisce e defluisce l’acqua ad
intervalli regolari, creando un sistema di continua irrorazione di
acqua e nutrimento e aerazione delle radici. Come sopra indicata
solo per ortaggi e non per piante d’arredo.
Ci sono in idrocoltura attiva altri
metodi sempre funzionanti con
l’ausilio di una pompa come il
caso qui esposto (metodo flusso
e riflusso o anche detta per
inondazione = E&F in inglese).
La soluzione nutritiva viene
pompata tramite una pompa di
ricircolo, dalla riserva sul fondo al
vassoio di allagamento su cui si
appoggiano le radici che
fuoriescono dal vaso contenitore
della pianta;
il vassoio si allaga fino al livello e
un forellino lascerà scaricare
lentamente l’acqua verso il fondo
di accumulo, da cui verrà poi di
nuovo pompata al vassoio di
allagamento.
Raggiunto il livello di scarico, la
soluzione defluirà dal contenitore
fino al serbatoio.
Quando la pompa viene spenta,
l'acqua di scarico tornerà
completamente nel serbatoio.
indicativamente possiamo fissare
4 intervalli di inondazione
giornaliera, da 15 minuti cadauno.
Il vantaggio principale di questa
tecnica è l’ottima ossigenazione
delle radici della pianta, le quali
dopo ogni inondazione restano
all’aria e protette dentro la
fioriera: intervallare
sistematicamente nel tempo
acqua con elementi nutritivi
(inondazione) e aria si stabiliscono
condizioni ottime per avere
crescita veloce delle piante
(ideale per ortaggi, non per
piante da appartamento).
Per una buona riuscita di questa
tecnica si dovranno sperimentare
i giusti intervalli d'inondazione,
13 T + AE + IB =
VASI CON RISERVA D’ACQUA E
ASSORBIMENTO CON STOPPINO
Tecnica molto semplice usato spesso per vasi di piccole dimensioni
dove le tecniche precedenti non sarebbero funzionali per ragioni si
spazio interno dei vasi. Anche questa tecnica è indicata per chi
deve assentarsi spesso da casa, quindi per innaffiature ogni 2-3
settimane.
Il sistema consiste in un doppio
vaso: un vaso esterno che
contiene il tutto e funge da
serbatoio dell’acqua sul fondo, e
un vaso interno che contiene la
pianta e il substrato di
coltivazione da cui fuoriescono gli
stoppini in nylon.
Metodo indicato per piante di
appartamento o anche in
esterno.
L’apparato radicale assorbe la
giusta quantità di acqua richiesta
dalla pianta stessa (corde in
nylon che per capillarità
inumidiscono gli strati di argilla e
terriccio del vaso in cui cresce la
pianta).
La capienza del serbatoio (fondo
del vaso contenitore) garantisce
una sensibile diminuzione della
frequenza di irrigazione (massimo
una volta al mese).
Con questo sistema si evitano
dannosi ristagni d’acqua sul
fondo del vaso che contiene la
pianta dovuti ad un eccessivo
innaffiamento in altri sistemi: qui il
vaso interno che contiene la
pianta non è immerso nella
riserva d’acqua.
All’installazione della pianta
riempire la riserva d’acqua con 5
cm. di acqua, innaffiare
comunque direttamente il
terreno dall’alto per circa 4/6
settimane in modo da favorire il
completo radicamento della
pianta.
Per raggiungere completamente
l’apparato radicale della pianta
installare più stoppini
semplicemente forando il vaso
interno e infilando gli stoppini
sufficientemente lunghi e
arrotolati nel terriccio e intorno
alle radici.
piano piano succhierà la quantità
d'acqua necessaria.
Lo svantaggio è la mancanza di
aerazione alle radici delle piante,
con rischio di marciume
all'apparato radicale a causa
della fornitura costante di
soluzione nutritiva, quindi si
consiglia di miscelare il terriccio
con un buon 30% di argilla
espansa.
Questa tecnica è la stessa che si
usa quando andiamo in vacanza
lasciando le piante in casa. Infatti
mettiamo uno o più stoppini di
materiale assorbente da un
secchio d'acqua alla pianta che
PIANTE E TERRICCIO Il suolo in natura è costituito da
diversi componenti: sostanze
minerali, radici delle piante,
microrganismi, animali viventi,
sostanza organica (humus)
presente in vari stadi di
decomposizione, acqua e
atmosfera gassosa. La
differente distribuzione di questi
costituenti nel terreno produce
una grande diversità a livello
della microporosità con notevoli
variazioni della permeabilità ai
liquidi e all’aria del suolo.
Le piante acquistano la loro
energia e le loro sostanze
nutritive direttamente dal
terreno stesso, sia dai minerali,
sia dalla sostanza organica e
anche da altri esseri viventi
presenti nel terreno stesso.
Le argille minerali del terreno
sono cariche negativamente e
tendono ad adsorbire sulla
superficie i cationi, quali
ammonio, calcio, magnesio e
potassio. I cationi legati in questo
modo sono poi liberati nella
soluzione circolante del terreno
mediante un processo
conosciuto come scambio ionico.
L'aggiunta di sostanze organiche
al terriccio è di notevole
importanza ecologica ai fini della
costituzione di una riserva di
sostanze nutritive.
Similmente alla frazione argillosa
del terreno la frazione organica
serve come magazzino e come
sorgente di sostanze nutritive
per gli organismi del terreno.
Da queste poche note si può
comprendere che il terriccio in cui
devono crescere le piante deve
essere di qualità più o meno
acido (usare solo terriccio in
sacchi acquistati in garden
center) e magari miscelato a
seconda del tipo di pianta con
torba, lapilli vulcanici, sabbia e
zeolite al fine di alleggerirlo o
renderlo più sciolto e in grado di
trattenere umidità.
14 15 Fioriere e accessori per l’outdoor
Le piante posate in vaso e in ambienti domestici
subiscono uno stress e difficoltà di adattamento
mancando spesso spazio e tipo ideale di terriccio in cui
crescere, umidità nell’aria, luce solare e il giusto apporto
d’acqua come in natura.
MODULARTE da sempre ricerca, nel progettare e
produrre fioriere, l’ideale combinazione tra design
(forme, colori e materiali coordinati al resto dell’arredo)
e benessere delle piante. Perché dover rinunciare a
spazi verdi ritenendo di non avere il pollice verde a
causa di negative esperienze con le piante ornamentali.
Solitamente le piante in fioriera si perdono per eccesso
di innaffiature e in estate per mancanza d’acqua.
Con le fioriere MODULARTE con riserva d’acqua è
possibile dosare e mantenere costante nel tempo e
nelle diverse stagioni quel grado ideale di umidità del
terriccio che necessitano le piante per crescere senza
stress e malattie.
Tutte le tecniche riportate in questo manuale di
giardinaggio in vaso possono essere applicate con i vasi
e fioriere MODULARTE. Mentre le tecniche idroponiche
possono essere utilizzate solo se le piante acquistate
sono state coltivate in idrocoltura (scarsa disponibilità
per tipo di piante e pochi vivai sono sono ben forniti),
tutte le altre tecniche più o meno avanzate possono
essere adottate con le piante cresciute in terriccio.
Via Tabacchi 125 – 41123 Modena – Italy – T. ++39 059 821381
www.modularte.it – [email protected]