come sistemare le piante nei vasi
Completata questa rapida panoramica sui vari tipi di
contenitore, si può cominciare a parlare di come
sistemare le piante nei vasi. Valgono a questo
proposito pochi criteri di base, che magari possono
essere scontati per qualcuno ma che altri troveranno
forse utile vedere riassunti. Sempre partendo dal
concetto standard di contenitore che abbiamo
schematizzato prima, a prescindere dalle dimensioni
dello stesso, è importante che il vaso:
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sia dotato di un foro per lo sgrondo dell’acqua di
innaffiatura.
il foro dovrà essere coperto con un coccetto, o
altro materiale curvo, che formi una sorta di
piccolo ponticello sopra il buco: impedirà la
fuoriuscita del materiale drenante.
Sopra il coccetto, per alcuni centimetri il vaso
andrà riempito con materiale che favorisca il
drenaggio, come ad esempio argilla espansa
grossa.
Sopra l'argilla e fino a qualche centimetro sotto il
bordo, il vaso potrà essere riempito con il terriccio
più adatto alla pianta da coltivare. Generalmente,
per il piante più comuni si utilizza terriccio
universale, in vendita in sacchi nei vivai. Se
dobbiamo coltivare piante c.d. “acidofile”, che
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gradiscano cioè un particolare livello di PH nel
terreno, si dovrà aver cura di acquistare un
terriccio apposito; parimenti, si possono trovare
facilmente in vendita terricci speciali, ad esempio
per piante grasse o per orchidee.
A questo punto si scaverà un buco nel terriccio
predisposto, grande quanto il pane di terra della
pianta appena comprata, si sistemerà quest’ultima
nel buco (evitando di rovinare troppo la zolla) e
poi si premerà bene il terriccio tutto intorno,
aggiungendone se necessario dell’altro, fino a
livellare la superficie (in generale, evitare di
interrare la pianta ad una profondità maggiore
rispetto a quella del contenitore originale).
Innaffiare bene, fino a che l’acqua non fuoriesce
dal foro di scolo.
Non è finita qui. Che fare nel futuro? La terra
contenuta in un vaso si esaurisce in fretta e presto non
sarà più in grado di fornire alla pianta tutti gli
elementi di cui questa ha bisogno.
La preparazione del contenitore.
Questo è quello che faccio io: ogni anno, in primavera
o - meglio - in autunno (in altre parole, dopo la fine
del gran caldo e prima che inizi il gran freddo, oppure
non prima che il gran freddo sia finito ma prima della
ripresa vegetativa primaverile), bisogna attrezzarsi
con del buon terriccio fresco, che sia - come detto
prima - adatto alle esigenze specifiche delle piante.
Svasare delicatamente la “paziente”.
Se il pane radicale ha riempito tutto il vaso, allora
potrete rinvasarla in un contenitore più grande, ma
solo di qualche centimetro, altrimenti la pianta
dedicherà maggiore energia allo sviluppo di radici, a
scapito della chioma; oppure soffrirà per la lentezza
con cui il terriccio eccedente si asciuga. Insomma,
meglio essere un po’ tirchi in fatto di capienza
Ripulite delicatamente il pane radicale, eliminando le
radici morte (di colore scuro) e scuotendo via un pò di
terra.
Preparare il nuovo contenitore, sempre assicurando un
buon drenaggio, poi aggiungere terriccio fresco, con il
quale si colmeranno pure gli spazi vuoti dopo aver
posizionato la pianta. Se il vecchio contenitore è
molto grande o comunque non lo potete sostituire,
ritagliate tutto intorno al bordo una fetta di terra larga
qualche centimetro (io mi regolo all'incirca su 1/4 o
1/5 del raggio del vaso), profonda il più possibile.
Non vi preoccupate di tagliare anche le radici, ne
nasceranno di nuove (attenzione però a evitare
trattamenti del genere con piante troppo delicate. Le
magnolie, ad esempio, non amano troppo che le radici
vengano disturbate. Io uso una sega da legno per
questo lavoro. Eliminate la fetta ritagliata e sostituitela
con terriccio fresco. Anche sulla superficie del vaso,
grattate via quanta più terra potete (naturalmente
senza danneggiare la pianta) e sostituitela con della
nuova.
Naturalmente, per la mia esperienza, queste
operazioni così pesanti possono anche essere ripetute
ad intervalli più lunghi, ad esempio ogni due o tre
anni, dipende dallo sviluppo della pianta. Ogni anno,
però, sarà sempre bene sostituire almeno una piccola
parte del terriccio superficiale, aggiungendo del buon
concime.
Nell'ampia cassetta esagonale in legno è stata piantata
una minuscola Chamaerops humilis, circondata da
quattro o cinque piante di Lantana sellowiana. Questa
specie di Lantana mantiene in genere un aspetto basso
e allargato, producendo rami lunghi che ricadono oltre
l'orlo del vaso, occultandolo completamente.
Un'altra regola che ho imparato è che le piante non
vanno
mai
sottoposte
ad
operazioni
di
trapianto/rinvaso quando sono in fiore (o si stanno
preparando a fiorire). Non conosco la motivazione
scientifica di questa cosa, ma fatto sta che in queste
situazioni le piante non avrebbero la forza necessaria
per reagire allo stress del trapianto e la riuscita
dell'operazione sarebbe seriamente compromessa .
Sempre da evitare, come detto prima, anche i periodi
di gran freddo o caldo eccessivo.
Se poi dovete assolutamente rinvasare/trapiantare in
un momento che non è proprio quello adatto, cercate
di disturbare la pianta il meno possibile, facendo in
modo che il vecchio pane di terra resti tutto intero
(magari ricordatevi di bagnare la pianta il giorno
prima, così sarà più facile che il terriccio, né troppo
fradicio né troppo asciutto, resti compatto).
Ultimo accorgimento: le piante appena rinvasate
dovrebbero essere tenute all'ombra almeno per un
giorno. Se non le potete spostare, usate come parasole
un vecchio ombrello o un ombrellone da spiaggia.
Infine, i periodi più adatti all'impianto. Molti si
chiedono: ma quale è il periodo migliore per mettere
le piante sul balcone o terrazzo? Bene, a parte le
fioriture stagionali o le altre piante acquistate a
seguito di colpo di fulmine, secondo me il periodo
migliore è l'autunno. Così le piante avranno modo,
mentre stanno entrando in periodo di riposo e sono un
pò assonnate, di adattarsi con calma al nuovo
ambiente; poi si addormenteranno e al risveglio
inizieranno (si spera) una ripresa vegetativa adeguata
alle condizioni ambientali in cui si troveranno.
Un argomento molto importante di cui pure bisogna
tener conto quando si coltivano piante in vaso è quello
della concimazione.