CLASSE INSECTA ?? Progenitore ?? Proto-esapodi Esapodi Entognati(=Para-entomi) Insetti (=Eu-entomi) Apterigoti Pterigoti Pterigoti Paleotteri Neotteri Eterometaboli Olometaboli CLASSIFICAZIONE SUBPHYLUM Proturi Collemboli Entognati Esapodi Dipluri PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Regno: Phylum: Classe: Ordine: (Sottordine): (Superfamiglia): Famiglia: (Sottofamiglia): Genere: specie: (sottospecie): ANIMALIA ARTHROPODA INSECTA ...... ...... ...... ...... ...... ...... ...... ...... Come si classifica una specie Le categorie tassonomiche Phylum Sub-phylum Classe Ordine Sottordine Superfamiglia Famiglia Genere Specie Artropodi Esapodi Insetti Emitteri Omotteri Aphidoidea Aphididae Viteus vitifolii Come si classifica una specie Phylum Sub-phylum Classe Artropodi Esapodi Insetti Ordine Lepidotteri Sottordine Superfamiglia Heteroneura Tortricoidei Famiglia Genere Specie Tortricidae Cydia pomonella Esistono anche categorie subspecifiche (biotipi, razze, etc.) COLLEMBOLI Caratteri morfologici (para-entomi) Lunghi solo pochi mm, atteri, biancastri. Ametaboli, vivono nei terreni ricchi di humus. colloforo Pulce di terra tenacolo furcula Collemboli Questo ordine (o classe a seconda delle classificazioni) comprende specie molto piccole, spesso biancastre, lunghe solo pochi millimetri, prive di ali, munite di apparato boccale masticatore di tipo speciale, capace di praticare piccole erosioni sui vegetali attaccati. Inconfondibili caratteristiche del gruppo sono (a) un tubo ventrale che sporge dall'addome e che serve per aderire alle superfici lisce, e (b) un processo posteriore biforcuto (furcula) ripiegabile sotto l'addome e tenuto agganciato a (c) una sorta di pinzetta (retinacolo). Quando vuol saltare, il collembolo sgancia la furcula che lo sospinge in alto e in avanti. Questo apparecchio per il salto manca però in molte specie che vivono nel terreno. Gli uriti (segmenti addominali) sono appena 6. I Collemboli sono ametaboli e compiono mute anche allo stato di adulto. Sono frequenti nei terreni umidi e ricchi di humus e sono pertanto comuni nei semenzai o negli orti dove si fanno notare come "pulci di terra" dannose a plantule emergenti dal terreno. La specie più comune e più frequentemente dannosa è Sminthurus viridis L. Collemboli Sminthurus viridis L. Altre due classi (ordini) di esapodi molto primitivi sono i Proturi e i Dipluri che vivono in rapporto al terreno. l PROTURI sono anametaboli (nascono con un numero ridotto di uriti, a cui ne aggiungono altri con le mute). I DIPLURI sono, invece, ametaboli come i collemboli. PROTURI max. 2 mm (para-entomi) senza antenne né occhi Zampe anteriori portate in avanti e in alto appendici boccali stiliformi interne Specie con sviluppo postembrionale caratterizzato dall aggiunta di 3 uriti con altrettante mute. Sono comuni nell humus. DIPLURI (para-entomi) I dipluri sono ametaboli; vivono nel terreno; si nutrono di detriti organici vari; apparato boccale entognato, lunghe antenne, presenza di 2 lunghi cerci. Forma del genere Campodea PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: THYSANURA (Pesciolini d argento o Lepisme, etc.) Tisanuri Vi appartengono specie lunghe 1-2 cm, note nelle abitazioni come "pesciolini d'argento" o" acciughine" per il loro corpo appiattito, fusiforme, ricoperto di squame argentee. Loro caratteristica morfologica inconfondibile è la presenza di 3 lunghi processi sporgenti dall'apice addominale (ultimo segmento dell'addome fortemente allungato e fiancheggiato dai cerci) che vengono adoperati come antenne posteriori nei veloci movimenti alla ricerca di screpolature e di punti oscuri in cui ripararsi. Sono anch'essi ametaboli, capaci di compiere numerose mute anche da adulto. Si nutrono di detriti vegetali, licheni, alghe, ma anche di cellulosa (e quindi carta), stoffe, sostanze dolci, etc. Frequenti nelle abitazioni sono Lepisma saccharina L. e Thermobia domestica Pack. Tisanuri Lepisma saccharina Thermobia domestica TISANURI Gli unici veri Apterigoti primitivi (atteri primari) Pesciolini d argento Presentano il corpo ricoperto di squame argentee. Inconfondibili per i 3 processi posteriori (cerci e paracerco) e le lunghe antenne. Si nutrono di carta e stoffe. Ametaboli. Appendici boccali esterne. Frequentano ambienti caldo umidi poco illuminati. Lotta con sostanze Polverulente abrasive o con piretroidi Thermobia domestica Insetti ancora primitivi, anche se alati, sono gli Efemerotteri (noti per la brevità della durata della loro vita) e gli Odonati (libellule). Presentano neanidi e ninfe acquatiche, munite di tracheobranchie lamellari esterne o rettali. Gli Efemerotteri sono gli unici insetti alati che compiono una muta nello stadio adulto (Prometabolia). PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: Sottordini: ZYGOPTERA ANISOPTERA ODONATA (Libellule) - ZYGOPTERA - ANISOPTERA ODONATA Gli Odonati sono predatori, grandi volatori, privi di articolazioni alari, per cui le ali non possono essere ripiegate sull addome. poiché le neanidi e ninfe svolgono vita acquatica. Eterometaboli detti emimetaboli EPHEMEROPTERA Ali tenute a tetto Sono le effimere dalla breve vita da adulto; forme giovanili acquatiche dotate di vistose branchie tracheali. Efemerotteri PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: MANTODEA (Mantidi) Mantodei Insetti molto facilmente riconoscibili per la struttura delle zampe anteriori che si presentano sviluppate e trasformate per la presa (zampe raptatorie) e che sono tenute, allo stato di riposo, ripiegate in "atteggiamento di preghiera" molto caratteristico. Le ali anteriori sono ispessite (tegmine), quelle posteriori sono membranose e possono essere ridotte o mancanti del tutto. Le uova sono deposte in grosse ooteche. Il loro sviluppo è eterometabolico. Le zampe raptatorie sono adoperate per predare le vittime (in genere altri insetti). Sono annoverate tra le specie utili e qualche volta sono anche utilizzate in operazioni di lotta biologica contro specie dannose in agricoltura. In appendice vanno ricordati i Fasmodei o Insetti stecchi (es. Bacillus rossius) fortemente mimetici. MANTODEI Eterometaboli che depongono le uova in grosse ooteche. Specie predatrici. zampe raptatorie tegmine Una loro diffusa presenza è indice di un ambiente in buona salute Mantodei PHASMODEA Gli Insetti stecco: sono specie fitofaghe di medie e grandi dimensioni, mimetiche. Possono essere atteri o alati Fasmodei o Insetti stecchi (es. Bacillus rossius) fortemente mimetici. Fasmodei BLATTODEI Scarafaggi ooteca a borsetta Corpo piatto, lunghe antenne; Veloci e lucifughi, colonizzano blatta americana ambienti antropici, onnivori. Eterometaboli, depongono in blatta orientale ooteche. femmina blattella delle cucine Capo di Periplaneta 4 3 2 1 5 6 PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: ISOPTERA (Termiti) Isotteri Noti meglio come Tèrmiti, sono insetti che pur essendo ancora primitivi presentano un interessante tipo di vita sociale con organizzazione in caste. Una loro caratteristica sono le 4 lunghe ali che poi vengono perdute nel momento in cui una coppia fonda una nuova colonia. L'apparato boccale è masticatore. Il loro aspetto più frequente -almeno dalle nostre parti- è quello che ricorda le formiche (sono infatti anche denominate, impropriamente, "formiche bianche"). Una colonia di termiti presenta innanzitutto la casta dei cosiddetti reali (maschio e femmina fondatori). Da questa coppia fondatrice deriva una discendenza, talora numerosissima, di individui destinati a mantenere e a difendere la colonia, provenienti da entrambi i sessi, che non raggiungeranno mai lo stadio di adulto, rimanendo tutti sempre atteri. Sono essi (a) gli operai, destinati alla costruzione del nido, alla cura della regina, delle forme giovanili e alla ricerca del cibo e (b) i soldati, caratteristici per il grosso capo e le forti mandibole con cui tentano di attaccare gli aggressori. Per questa loro caratteristica morfologica i soldati sono incapaci di nutrirsi da soli e vengono alimentati dagli operai tramite rigurgito boccale (trofallassi). La trofallassi è il modo con cui vengono trasmessi a tutti i membri della colonia -almeno nelle due specie nostrane- anche i protozoi di provenienza intestinale, a loro volta legati a batteri simbionti utili nella digestione della cellulosa, che è la poco digeribile materia di cui si nutrono le termiti le quali sono tra i più noti insetti lignivori. In mancanza di nuovi reali, la colonia si può accrescere o frammentare mediante i cosiddetti reali di sostituzione che provengono da forme giovanili originariamente destinate alla casta degli sterili e successivamente orientati nella direzione riproduttiva. La differenza tra le varie caste è regolata dalla circolazione, nella colonia, tramite la trofallassi, di feromoni prodotti dai reali e esercitanti inibizione sessuale sugli sterili e stimolazione delle varie funzioni di cui sono capaci questi ultimi. Lo sviluppo è eterometabolico. In Italia sono presenti le tre specie Kalotermes flavicollis F. (sprovvista di casta di operai), Reticulitermes lucifugus Rossi e Cryptotermes brevis (Walker). Esche alimentari a base di Esaflumuron (inibitore sintesi ISOTTERI Le tèrmiti sono insetti sociali, quindi polimorfiche. Da ricordare: le caste, la trofallassi, l ipersimbiosi legata alla xilofagia, i feromoni sociali inibitori. regina soldato 4 ali uguali In italia sono 3 le specie più diffuse: Kalotermes flavicollis Reticulitermes lucifugus Cryptotermes brevis Danni e camminamenti Isotteri Isotteri (Kalotermes flavicollis) (Cryptotermes brevis) Isotteri (Reticulitermes lucifugus) PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: DERMAPTERA ( Forbicine ) Dermatteri Questi insetti devono il loro nome di "forbicine" allo straordinario sviluppo dei cerci che hanno aspetto di forbici (nelle femmine) e di pinze (nei maschi). Il corpo è alquanto appiattito (depresso), carattere risultante utile nelle ricerca dei nascondigli in cui abitualmente si celano. L'apparato boccale è masticatore. Le ali anteriori sono ispessite e del colore del corpo, brevi o mancanti, quelle posteriori sono normali, ma tenute ben ripiegate sotto le anteriori. Lo sviluppo è eterometabolico. Sono onnivori con tendenza alla fitofagia e alcune specie possono risultare nocive alle piante. Comunissima da noi è la Forficula auricularia L. DERMATTERI Ali anteriori brevi (tegmine di tipo elitre) o assenti; specie onnivore. Cure parentali svolte dalle femmine sulle uova per mantenerle vitali e protette. Onnivori, vivono sotto sassi, corteccia, foglie e frutti che presentano cavità danneggiandoli. Forbicina cerci a pinza Dermatteri (Forficula auricularia) PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: Sottordini: ORTHOPTERA - ENSIFERA (Grilli, parte cavallette) PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: Sottordini: ORTHOPTERA - ENSIFERA (Grilli, parte cavallette) - CAELIFERA (cavallette) Ortotteri Insetti molto noti per le loro dimensioni, di solito medie o grandi, per le zampe posteriori divenute saltatorie (tranne rare eccezioni) per il forte sviluppo del femore e della tibia. Il pronoto è espanso ai lati e talora presenta forma di sella. Le ali anteriori sono diritte e ispessite (tegmine), quelle posteriori sono espanse e ripiegate a ventaglio sotto le anteriori. L'apparato boccale è sempre masticatore. Quest'ordine è tradizionalmente diviso nei due sottordini degli Ensiferi (grilli) e dei Celiferi (cavallette). Nei primi I'ovopositore è sempre molto lungo, come lunghe sono le antenne. Nei secondi I'ovopositore e le antenne sono brevi. Diversi sono anche la posizione dell'organo uditivo (sulle tibie delle zampe anteriori negli Ensiferi, ai lati del primo urite nei Celiferi) e il meccanismo di stridulazione (per sfregamento delle tegmine negli Ensiferi, per sfregamento dei femori contro le tegmine nei Celiferi). Lo sviluppo è graduale (eterometabolico), attraverso stadi di neanidi (tre) e di ninfa (due). Possono comparire in gran numero (orde), soprattutto se in grado di presentarsi in una fase che manifesta istinto gregario e migratorio. ORTHOPTERA Caratteristiche morfologiche Apparato boccale masticatore Zampe posteriori generalmente adatte al salto con robustissimi femori Ali anteriori sclerificate (tegmine), strette e lunghe Addome con cerci e ovipositore presente Caratteristiche biologiche In alcune specie si ha l istinto gregario e comportamento migratorio con comparsa del polimorfismo ambientale (forma solitaria e gregaria più quelle di transizione) 2 sottordini Ensifera Caelifera grilli cavallette grillo Ensifera grilli Antenne ed ovopositore molto lunghi Il grillotalpa è dotato di zampe anteriori fossorie ovopositore grillotalpa Caelifera cavallette Dociostaurus maroccanus Antenne ed ovopositore brevi Condizioni ambientali + Fatte di terra impastata con il secreto delle ghiandole colleteriche Feromone gregarizzante Fenomeni di gregarietà locusta Attraverso forme intermedie forma solitaria forma gregaria Sciame di cavallette SPECIE DANNOSE IN ITALIA Calliptamus italicus Cavalletta dalle ali rosee Sverna da uovo 1 gen./anno Si confonde con: Oedipoda germanica -lavorazioni - Trattamenti primaverili su neanidi (Deltametrina) - Lotta biologica con galline faraone e tacchini Ali posteriori fasciate di nero Grillotalpa Gryllotalpa gryllotalpa Svolge 1 gen. ogni 2 anni Dannoso per la notevole attività di scavo In prevalenza zoofago Gryllotalpa gryllotalpa Presente nei terreni ricchi di humus. Conduce praticamente vita sotterranea, creando nel terreno una fitta rete di gallerie varie e nidi. Con quest attività escavatoria danneggia organi sotterranei. Specie onnivora. Si lotta normalmente con esche avvelenate distribuite in aprile, nel periodo degli accoppiamenti, per colpire le femmine voraci durante la maturazione delle uova. PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: PSOCOPTERA (=CORRODENTIA) (Psocotteri, pidocchi dei libri) Psocotteri o Corrodenti Comprendono specie di piccole dimensioni (al massimo lunghe 3-4 millimetri) dotate di tegumento debole, alate o attere, capaci anche di sviluppo partenogenetico. L'apparato boccale è di tipo masticatore modificato. Lo sviluppo è eterometabolico. Vivono di polline, muffe, spore fungine e di ogni sorta di piccoli detriti e pertanto sono noti anche come "pidocchi della polvere". In campagna sono frequenti sulle fumaggini (funghi di diverse specie) che si stratificano sulle melate escrete da fitomizi del gruppo degli Sternorinchi soprattutto (afidi, alerodidi, psille, cocciniglie). Qualche specie (es. Liposcelis divinatorius L.) è comune nelle case, nelle biblioteche e nelle collezioni di animali e piante. CORRODENTI Spesso atteri, clipeo sporgente, apparato boccale masticatore modificato con cibarium trituratore, eterometaboli (pseudoametaboli se atteri), ovipari, speso partenogenetici, onnivori, spesso a carico di muffe e detriti vari Ectopsocus sp. Liposcelis divinatorius PROBABILE FILOGENESI ed ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE Ordine: Sottordini: TEREBRANTIA THYSANOPTERA (Tisanotteri) - TEREBRANTIA - TUBULIFERA Tisanotteri Comprendono insetti di piccole e piccolissime dimensioni, caratterizzati dal corpo molto stretto e da ali strettissime e munite di una frangia di lunghe setole. L'apparato boccale è di tipo pungente, ma costituito di un numero impari di pezzi stiliformi (si ritiene che essi siano le due mascelle più una sola delle due mandibole, la sinistra). Questo tipo di apparato boccale non è solo pungente, ma anche raspante e determina danni di tipo rugginosità oltre che deformazioni delle parti vegetali attaccate. Lo sviluppo è neometabolico: ai primi due stadi di tipo neanide, seguono stadi di subpupe simili a ninfe, ma immobili e incapaci di alimentarsi, proprio come le pupe degli insetti olometabolici. Frequente nelle specie di quest'ordine è la partenogenesi arrenotoca (maschi aploidi) e telitoca, con maschi in alcune specie rari. Tisanotteri Molte specie di tisanotteri si nutrono di polline, parecchie altre sono predatrici di insetti, molte sono fitofaghe a carico di germogli, fiori, frutti, su cui causano gravi deformazioni. Parecchie altre specie sono capaci di trasmettere virus. I Tisanotteri sono ripartiti nei due sottordini dei Terebranti, con femmine munite di ovopositore simile a una terebra e capaci di ovideporre nei tessuti vegetali, e Tubuliferi, con femmine prive di ovipositore di tipo terebra e deponenti le uova in superficie per mezzo di un prolungamento tubulare degli ultimi uriti. Ai Terebranti appartengono numerose specie di interesse notevole in orto-floro-frutticoltura (es. Heliothrips haemorroidalis Bouche, Frankliniella occidentalis Perg., Thrips meridionalis Pr., Thrips tabaci Lind. etc.) e in cerealicoltura (Limothrips cerealium Hal., Haplothrips tritici Kurd. etc.). Ai Tubuliferi appartiene l'importante specie Liothrips oleae Costa, dannosa all'olivo. Tisanotteri TISANOTTERI Insetti di piccole e piccolissime dimensioni; ali strette con lunga frangia; app. boccale sia pungente che raspante (= rugginosità e deformazioni); sviluppo neometabolico; maschi aploidi (partenogenesi arrenotoca) 2 tipi di ovopositore nei 2 sottordini. Anche vettori di pericolosi virus. TISANOTTERI app. boccale pungente asimmetrico 3 stiletti perforanti: 2 lacinie + mand. sinistra Danni interessanti gli strati cellulari superficiali dei tessuti vegetali attaccati 2 sottordini Terebranti: ovopositore con 2 paia di valve ovopositore Tubuliferi: tubo terminale formato dal X urite. Lo sviluppo neometabolico dei tripidi fa seguire ai primi due stadi di neanide degli stadi immobili chiamati subpupa e pupa (simili a ninfe) che non si alimentano. TISANOTTERI DANNOSI Heliothrips haemorrhoidalis Frankliniella occidentalis Agrumi, ornamentali Ortive, ornamentali, nettarine Thrips major & Taeniothrips meridionalis Nettarine Liothrips oleae Olivo Heliothrips haemorrhoidalis Eliotripide degli agrumi e delle serre Svolge 3-4 generazioni all anno. Svernamento da adulto Pullulazioni primaverili e autunnali. Danneggia in superficie tutti gli organi teneri della pianta con le punture di alimentazione, provocando la formazione della tipica argentatura che poi tende a suberificare. In genere è lottato indirettamente; comunque in habitat favorevoli al tripide si considera una SI = 2-3% di frutti con sintomi iniziali e 5-10% di foglie infestate. Thrips major, Taeniothrips meridionalis, Frankliniella occidentalis Il tripide meridionale (specie migrante) sverna come femmina nel terreno; in marzo si porta sui fiori ancora chiusi e vi penetra attraverso i petali. Depone alla base del pistillo e sugli stami; le neanidi si nutriranno su questi e poi pungeranno il frutticino dalla caduta dei petali in poi, soprattutto sui frutti privi di tomentosità. Le gen. successive si avranno su erbe spontanee. Il tripide maggiore (specie non migrante) permane più a lungo su pesco svolgendo varie generazioni. Danni Si manifestano alla sfioritura; i frutticini allegati presentano spaccature, rugginosità estese Monitoraggio 100 fiori scelti a caso sul 5-10% delle piante. SI: 3% dei fiori con presenza di tripidi. Possibili interventi Metodo frappage (scuotimento) lufenuron, acrinatrina, azadiractina Negli ultimi anni in alcune aree peschicole della nostra regione è comparsa la Frankliniella occidentalis con una manifestazione dannosa molto caratteristica su frutti in pre-raccolta. È chiamato anche danno tardivo e consiste in argentature e sbiancature sull epicarpo dei frutti in maturazione. Sono gli odori della maturazione che determinano lo spostamento dei tripidi dai germogli e dalle erbe infestanti verso i frutti. Frankliniella & nettarine La presenza del tripide è favorita da: Cv suscettibili Condizioni climatiche In pre-impianto valutare i dati disponibili per le cv Esiste una relazione inversa tra ore di bagnatura della chioma e gravità dell attacco T° miti di inizio primavera (> 12°T) determinano forti crescite di popolazioni Frankliniella & nettarine La presenza del tripide è favorita da: Flora spontanea Alcune malerbe costituiscono un serbatoi di tripidi: (Convolvolus arvensis, Malva sp., Amaranthus sp. Solanim nigrum, Chenopodium sp., Trifolium repens) & colture erbacee Forma di allevamento Erba medica, fragola, floricole Chiome fitte, poco aperte con molte zone ombreggiate Monitoraggio A – sui germogli: frappage (uso di tavolette su cui far cadere i tripidi dai germogli battuti/ scossi) A 3 settimane e 10 giorni dalla raccolta SI = 0,4-0,5 tripidi/germoglio B – sui frutti: C. visuale a 7-10 giorni dalla raccolta SI = 2 tripidi/frutto Interventi possibili agronomici Sfalci regolari delle infestanti per impedirne la fioritura Curare il diradamento dei frutti chimici Se necessario un intervento chimico a 20 o a 7-10 giorni dalla raccolta (IGR e acrinatrina a 20gg azadiractina a 7-10 gg) I frutti dimenticati durante le raccolte scalari diventano, una volta maturi, dei potenti attrattivi per il tripide TRIPIDI DELLA VITE Frankliniella occidentalis Drepanothrips reuteri Nelle condizioni climatiche meridionali la prima specie è sempre attiva e svolge numerose generazioni all anno. Vincolata a specie erbacee spontanee, passa sulla vite in fioritura. Danni Aborti fiorali, mancata allegagione, deformazione acini, sviluppo di aree necrotiche Monitoraggio Cromotrap Metodo per scuotimento (frappage) Accertare la presenza del tripide. Interventi Ove necessari sfalci delle malerbe prima della loro fioritura. Interventi nelle fasi di pre-fioritura e inizio allegagione della vite, soprattutto su uva da tavola. Altre specie di tripidi, maggiormente fillofile, sono presenti dal germogliamento e possono essere dannose soprattutto in vivaio o su pt in formazione. Tisanotteri (Limothrips cerealium) Terebrantia. Sverna da adulto nel terreno, 1 gen/ anno (Haplothrips tritici) Tubulifera. Sverna da neanide nelle ristoppie, adulti in febbraio, 1 gen/anno. Tisanotteri Liothrips oleae Sverna da adulto, in ripari vari sul tronco, 3-4 gen./anno