Ai miei figli Michele e Francesco. Carlo Scarola È la vita sempre bella Poesie in etichetta da gustare senza fretta 13/QUADERNI DEL CENTRO STUDI BISCEGLIESE Tutti i diritti riservati Con la presente edizione, dedicata alla poesia, è stato centrato l’obiettivo di questa collana: spaziare in tutti i campi dell’attività del pensiero. La poesia, infatti, è considerata la piú immediata, diretta e raffinata espressione della nostra sensibilità. Un linguaggio verbale universale, dunque, la sintesi che restituisce identità alla vita e ci consente di riappropriarci della nostra dimensione spirituale. Il «Centro Studi Biscegliese», peraltro sempre attento a qualsiasi suggerimento di promozione della memoria individuale e collettiva, è aperto e disponibile ad ulteriori impulsi letterari che possano renderlo ispiratore di nuovi incontri e dialoghi futuri. Antonio Cortese ed. PRESENTAZIONE Per Bacco! Perbacco! Per Bacco sarebbe il giusto titolo per questa raccolta di simpaticissime poesie di Carlo Scarola, un serio professore di matematica con l’hobby della campagna e della produzione del vino che cura personalmente, fase dopo fase, con una passione d’altri tempi, con amore maniacale per la genuinità e il gusto. Perbacco! Viene voglia di esclamare leggendo le poesie contenute nella raccolta; poesie composte in un primo momento solo per gioco, per accompagnare l’etichetta ufficiale applicata sul davanti delle bottiglie del suo vino, prodotto non certo per fini commerciali ma riservato ai familiari e agli amici. E cosí per ogni bottiglia donata, una poesia di invito alla gioia e al carpe diem di oraziana memoria, una poesia adeguata al ricevente o all’occasione del dono. Ma …perbacco! Non è solo giocosità e celia ciò che troviamo nei componimenti del professor Scarola: leggendo, leggendo vi scopriamo un senso della labilità delle cose, una nostalgia di luoghi e situazioni che, unite alla padronanza del ritmo, ci fanno intravedere la sua formazione umanistica. È comunque sempre l’uomo al centro della sua attenzione, un uomo non vittima della scienza ma ancorato alla sua terra e al suo passato, alla sua “bionda chimera” e al sogno di una vita fatta di rapporti schietti e sinceri. Mera poesia o vino mero? L’una e l’altro nella creatività e nella produzione di Carlo Scarola. Marcella Di Gregorio 5 Gocce di Poesia La fortuna Stasera la luna ci porta fortuna; lasciamo la noia prendiamo la gioia. Amici beviamo, beviamo e cantiamo: i baci e l’amore ci danno vigore, ardore e gaiezza ci dan giovinezza. L’istante viviamo, eterni non siamo; molliamo i tabú, restiamo quaggiú e poi ci gustiamo un tiramisú. 9 Un amico mi porta la sera Un amico mi porta la sera: è il mio caro e diletto silenzio, io lo guardo e l’invito a sedere e poi penso a paesi lontani a Losanna, Firenze, Venezia, ai segreti e struggenti ricordi, a sospiri e carezze del vento ai miei sogni di oggi e di sempre. Ora sento di Venere il canto che mi dona lusinghe d’amore; con un bacio le chiudo la bocca e le porgo ricolmo un bicchiere e poi insieme cantiamo alla vita, ai tuoi baci dell’ultima sera. 10 L’allegria Quando viene l’allegria la tristezza fugge via; s’allontana il dolore, la fatica e il dottore. Fila via ogni guaio e il mondo torna gaio. Vieni sempre, allegria, non andare mai piú via: senza te non posso stare, solo tu mi fai sognare. Tu mi porti la fortuna e mi doni pur la luna. Se tu vieni e resti qua piú non penso all’aldilà. 11 A Venere Questa sera io voglio cantare alla dea piú bella e piú amata che ridente dal cielo mi guarda e mi invita a baciare e amare. Tu tiranna, mia Venere cara, sei sorgente e principio di vita e padrona assoluta del mondo. Ora un bacio io voglio stasera, solo un bacio che duri una notte. Tu mi piaci, ti stringo e ti abbraccio, sei la dea piú saggia e piú vera. Ora, amici, mangiamo e brindiamo con bicchieri ricolmi di vino; nell’abisso cacciamo la noia e cantiamo piú forte alla gioia. 12 Caro Bacco Caro Bacco, mio ultimo dio, della sera la muta tristezza tu trasformi in calda allegria. Del tuo nettare dolce e soave io bevo ricolmo un bicchiere e riprendo a gustare l’amore e la gioia che mi offre la vita. Ora portami indietro nel tempo per ridarmi le dolci illusioni, i miei sogni, incanti e speranze e l’amore della mia primavera. Tu che doni al cielo le stelle, tu che mandi la luna a guardare tutta assorta e stupita la terra, non lasciarmi se viene la notte e il mio canto d’amore è finito. 13 Non sono piú solo Vedo entrare furtivo il silenzio, il mio amico di oggi e di sempre: questa sera non sono piú solo. Io lo guardo e comincio a parlare e racconto le storie dei sogni, delle piccole e strane illusioni, delle gioie che rubo alla vita. E poi Dioniso viene, il mio dio, il piú caro e fedele mio amore; lui che manda per sempre in oblío la mia noia, le grane, il livore, or mi porge un bicchiere di vino: io lo bevo, sparisce la notte e ritorna gioioso il mattino. 14 Il giorno è sempre festa Qant’è bella la vecchiaia che la vita rende gaia. Non pensare piú a domani pensa solo al tuo stamani. Qualche volta arriva lento da lontano e quasi a stento il ricordo della scuola col pennino e l’asticciola. Poi la sera si parlava e insieme si giocava tutt’intorno al gran braciere con le mamme del quartiere. Ora il giorno è sempre festa e puoi fare la tua siesta. Non rimpianger le carezze, le moine e le ricchezze. Né pensare la mattina che la sera s’avvicina. Ora siedi sul sofà e ti mangi un bel babà. 15 L’arca di Noè Scende dal monte il vecchio Noè e chiama belve, serpenti e lacché. “Salite, salite, grida il patriarca, c’è posto per tutti nell’ampia mia barca. Salite, miei cari, che avete l’onore, l’onore vi spetta, ma non il pudore”. Poi l’arca si chiude, Noè se la fila e tutti sen vanno a baciare la pila: si mangia e si beve uniti alla pieve. Amici e compagni non fate i taccagni, non state piú in pena, la brocca di vino è grande e già piena. Tornata è la gloria con grande vittoria. Stiamo a sinistra o stiamo alla destra, noi sempre mangiamo la stessa minestra. Amici e compari piú bravi o somari, di tutti i colori facciamo un falò e poi ci beviamo un grande Pinot. 16 Ode alla donna È la donna “imago Dei” e non solo nei musei. I suoi occhi senza velo son celesti come il cielo. Sono belli anche i seni se son sodi e senza freni. Non parliamo dei capelli, sono biondi e sempre quelli. Se ci dona il suo sorriso noi andiamo in paradiso. Senza dame né donzelle non avremmo piú le stelle; né ricchezze né fortuna e neppure piú la luna. È la donna solo un danno ma per quelli che non l’hanno. Non è solo seduttrice e sirena incantatrice ma è fonte dell’amore, dell’incanto e dell’ardore. È la vita solo un gioco che ci dura troppo poco. Ora il giorno noi godiamo, tutti figli siam d’Adamo. Poi prendiam un bel bicchiere dalle mani del coppiere: vino rosso e pan carré con patate e gran soufflé. 17 La Primavera Quand’arriva primavera è passata la bufera: i ciliegi sono in fiore e ritorna pur l’amore. All’inverno diamo addio e gustiamo il cinguettío degli uccelli novellini sempre lieti e cittadini. Torna bello il cielo e il mare e cominciano a cantare tutti i giovani in amore le canzoni dell’ardore. E le donne sono belle, son piú belle delle stelle; or godiamo la bellezza e la loro tenerezza. È l’amore senz’età, ei ci dona Alì e Babà. 18 L’amica mia stella E stasera il cielo io guardo ed aspetto l’amica mia stella; solo a lei confido i miei sogni e le gioie che mi offre la vita. Poi insieme corriamo a scoprire della notte i segreti misteri, a sentire i sospiri del mare, i silenti sussurri di Venere e i tuoi baci portati dal vento. Ora è tardi e mi devi lasciare, spunta l’alba ridente e furtiva e mi porta il sorriso del sole. Il mio sole, il grande mio dio, che mi manda le pene in oblío e mi avvolge e mi dona il calore la perduta innocenza e l’amore. 19 Il Re Il denaro vien ridendo quando sa che va crescendo. È padrone della terra, della pace e della guerra; ci promette il paradiso e ci dice col sorriso: “Chi possiede gran moneta è padrone del pianeta. Se lavori giorno e notte riempi presto la tua botte”. Ora viene Bacco dio, il piú grande amico mio, che mi guarda pensieroso e mi dice, un po’ affettuoso: “Non sprecare il tuo denaro nel tenerlo caro caro; fanne uso or che puoi, fin che resti qui con noi. Ora prendi un bel bicchiere e lo bevi con piacere e poi mangi un bel bigné con dolcetti e vin brulé”. 20 Sole nascente Sole nascente nel bicchiere di cristallo di luci inondi la mente e limpido dal profondo prorompe il verbo sincero. La gioia diffondi e i miseri umani odî plachi e distendi. Rosso rubino, prezioso e amabile sorridi e donami del fuoco il calore, del leone la forza, della mia donna l’amore. 21 Scendi, Marziano! Scendi qui, o gran Marziano, vieni a sciogliere l’arcano. Tu non sai che sulla terra non esiste piú la guerra? Tutto è buono e tutto è bello, qui nessuno è poverello. Dà piú luce ora il nero piú del bianco mattiniero. È piú caldo pure il ghiaccio piú del fuoco e dell’abbraccio. È piú bello il dolore della gioia e dell’onore. Tutto è bianco o tutto è nero se lo vuole il condottiero. Noi abbiamo il gran papà che ci dona l’aldilà. Perché ridi gran fratello? Non ti piace il ritornello? Or se vieni qui con noi tu puoi fare quel che vuoi: puoi mangiare un bel ragú e poi tanti tiramisú. 22 La strada solitaria Ricordi ancora i giorni ormai lontani quando sotto l’arco t’aspettavo e poi l’oscura strada solitaria che i nostri baci tacita ascoltava? I giorni son passati e sono tanti ma biondi sono ancora i tuoi capelli e sempre nei tuoi occhi vedo la luce, la luce della prima tua aurora. E quando improvvisa vien la sera ancora aspetto l’ultimo tuo bacio e sogno il primo abbraccio del mattino. 23 Nostalgia E ancora rivivo il ricordo Questa sera mi stringe il silenzio e nell’eremo sempre piú solo io ritorno a Gravina lontana e rivedo le tacite strade con i rari ed esigui giardini, le ali spiegate dell’aquila della chiesa Madonna delle Grazie, e ritrovo la grande fontana, l’orologio dal tempo fermato e il Duomo grandioso e incompleto. Poi discendo a Piaggio e Fondovico, alla chiesa-grotta San Michele, ad antiche memorie legata da crudeli e feroci Saraceni. E ancora rivivo il ricordo delle notti sospese e spezzate da sgomenti, allarmi e sirene, dal sapore del pane rubato, dalla fame e miseria costante. Nel segreto ancora ti amo mio perduto paese natío; Se ti penso, ti vedo piú bello: sei legato alla verde mia età. 27 Quando solo aspetto la sera Quando solo aspetto la sera del passato io chiamo i miei giorni. Vedo il mare e il chiostro a Sorrento, vedo strade, piazze e palazzi, occhi azzurri e musei a Firenze. Poi ritorno felice a Venezia, a San Marco, Rialto e Ca’ d’Oro e al Ponte di ansie e sospiri. Ogni pietra mi dona un ricordo e m’invita ancora a sognare. Ma una voce vicina io sento che sicura e decisa mi dice: “Ora basta con sogni e chimere, non rinviare la gioia a domani; oggi è sempre il giorno piú bello, devi adesso la vita godere. Prendi un calice colmo di vino bevi e pensa al nuovo mattino”. 28 Venezia Solo nel giorno girovago lento per calli deserte e silenti canali; non guardo la folla, non sento parole ma vedo mani che stringono mani e mute si danno pensieri d’amore. Poi torno alla riva e al mero pupazzo che impavido e fiero brandisce la spada. Sorrido ai gabbiani e ai bruni colombi che usano e sporcano i grandi e gli eroi. Sorrido alla pace, sorrido alla guerra, ai vuoti ideali e alle grandi menzogne, amare illusioni e capricci del vento. 29 Il profumo dei baci L’amore io bramo di giorni lontani quando il profumo di baci e carezze riempiva le notti di sogni e chimere. Negli occhi tuoi belli vedevo il sorriso, la gioia sentivo del primo mattino. Or quando ti vedo tu fuggi e svanisci, la luce si spegne, il grigio mi stringe: di sole speranze e attese io vivo. 30 Amo sempre piú la vita Quando arriva la mia sera è finita la bufera, penso allora al mio passato e al lavoro tanto amato; Ma quando il sole fugge via viene ancor la nostalgia. E ricordo il primo addio al paese mio natío, e gli arrivi e le partenze da Venezia e da Firenze e ricordo le mie feste sempre grandi e mai modeste, i miei tanti e cari amici che ballavano felici e lasciata ogni boria si godevan la baldoria. Ora il tempo è tutto mio e non voglio dire addio alla brama di sapere e alla gioia di vedere. Amo il canto del dio Sole e le calde sue parole; ho la gioia di amare e il piacere di donare e vivendo da eremita amo sempre piú la vita. 31 Un’ombra si stringe Un’ombra si stringe ai rami del cedro poi tacita scende, carezza la terra, l’abbreccia, l’avvolge, l’invita alla quiete. Da solo io guardo la tenebra fredda, Smarrito mi sento, il sangue mi gela; Rivedo il passato, un lampo mi sembra. Poi fuggo lontano, di vivere bramo, non chiedo la pace io voglio la guerra, ancora m’incanta la luce, il colore; di gioia sorrido, riprendo la vita. Amici brindiamo, quest’oggi viviamo, alziamo i bicchieri ricolmi di vino, la festa continua: è ancora mattino. 32 Sorride la Luna Questa sera sorride la luna nella notte gremita di stelle, forse guarda gioiosa e indulgente i timori, le ansie, i sospiri, le carezze di giovani amanti. Ora bianca regina del cielo io ti chiedo ancora un sorriso che mi porti lontano nel tempo sulla strada sconnessa e deserta, al muretto che ignavo ascoltava le parole, i pensieri, i miei baci e le tante mancate promesse. E la luna mi dona un sorriso e mi dice con lievi sussurri: “Non pensare al remoto passato, è girata la ruota del tempo e ti ha dato l’amore perduto”. 33 Le campane Non sento piú rintocchi di campane che un tempo già passato e ormai lontano segnavano le ore dei miei giorni. Giorni di sogni, chimere e dolci inganni i giorni della mia primavera. Or piú non seguo certe antiche vie e riempio i miei pensieri d’eresie. Passata ormai è l’ultima bufera, godere ancora bramo il sole e il vento e non voglio piú pensare alla mia sera. 34 La casa rossa Vorrei sentire sempre la tua voce, vorrei godere il dolce tuo sorriso: ma spesso le parole che io sento son quelle delle pietre e della terra che rompono il silenzio dei miei giorni e parlano con la mia solitudine. Allora io ritorno nel passato, nella casa rossa e solitaria, alle sere al lume di candela nella lunga attesa della notte. Or vedo solo il piccolo giardino e guardo i miei cedri e i miei fiori. Coltivo ancor chimere ed illusioni e sogno la partenza del mio treno e il mio felice arrivo a Venezia, la patria ideale dei miei sogni. Rivedo in vaporetto il Canal Grande, la piazza di San Marco e il campanile, il ponte dei Sospiri e le prigioni e il ponte di Rialto e dei gioielli. Ogni pietra mi dona un ricordo e ancora m’invita a tornare e a godere il mio paradiso nella vera e grande libertà. 35 Solitudine Questa notte ho sognato i tuoi baci e gli abbracci segreti e rubati quando svelti correvano gli anni con i sogni e le prime chimere. Ora sento i giochi del vento che ancora mi dona carezze e dà voce all’amico silenzio del mio eremo caro e amato. Poi arriva l’ombra della sera e mi torna l’amaro rimpianto degli amori trovati e perduti. Ora vieni, mia cara solitudine, abbracciami se vuoi e non lasciarmi: ho te sola compagna nella notte. 36 Rivedo il passato Un’ombra mi stringe ai rami del cedro poi tacita scende, carezza la terra, l’abbraccia, l’avvolge, l’invita alla quiete. Da solo io guardo la tenebra fredda, smarrito mi sento, il sangue mi gela; rivedo il passato, un lampo mi sembra. Poi fuggo lontano, di vivere bramo, non chiedo la pace, io voglio la guerra, ancora m’incanta , il colore; di gioia sorrido, riprendo la vita. Amici, brindiamo, quest’oggi viviamo, alziamo i bicchieri ricolmi di vino, la festa continua, è ancora mattino. 37 Sorrento Questa notte ho sognato Sorrento ho rivisto le strade e le piazze, corso Italia e via Correale, la villa a terrazza sul mare e la piccola e bella marina abitata da antiche sirene. Forse un giorno non troppo lontano tornerò all’amata Sorrento alla chiesa, al piccolo chiostro alla scuola e ai primi ragazzi. E rivedrò ancora il limpido bagno dalle alte e rocciose pareti della vaga regina Giovanna. Ricorderò i baci e le carezze degli amori fugaci e perduti. Ma forse non piú ritroverò le speranze, i sogni e le chimere della prima e lontana primavera. 38 Le parole del Saggio I sogni Ora chiedo al gran Sapiente mio amico e confidente: “Perché spero e sogno ancora che ritorni la mia aurora? Non è sempre piú vicina la mia sosta e la mia china?” E l’amico parla e dice: “Se vuoi vivere felice non pensare solo a fare, devi ancora tu sognare. È la sola fantasia che ti dona l’allegria; con speranze ed illusioni tu ignori le prigioni. Alle nubi il rosso fiato rubi e voli nel creato; solo sogni ed utopie danno gioia e frenesie e se vivi in libertà la tua aurora tornerà”. 41 Tutto il resto è vanità Ora ascolta del Sapiente, la parola intelligente: “Quando sogni la ricchezza, pensi solo all’agiatezza, ai quattrini, ai contanti, ai gioielli di diamanti? Se tu hai e poi non dai, mai ricchezza tu avrai. Devi dare amicizia con amore e con letizia e donare comprensione all’amico e al barbone. Il compagno non lasciare se a te non può piú dare e scordare tu non devi quando poco tu avevi e quanto gli altri t’hanno dato quando eri disperato. Se agli altri odio dai anche a te procuri guai ma se doni solo amore tu hai gioia e calore.” Io lo guardo con rispetto e rispondo a quel che ha detto: 42 “Caro amico santo e saggio, molto bello è il tuo messaggio, ma sempre il ricco deve dare e il povero accettare. Questa sola è realtà tutto il resto è vanità”. La luce della vita Ora dimmi, amico caro, senza essere avaro: “Qual è il centro dell’amore dell’affetto e dell’ardore?” “Per l’asceta e l’eremita è la luce della vita. Solo amore tu puoi dare senza nulla domandare. Devi amare il tuo vicino sia Abele o sia Caino. Il tuo prossimo sei tu e sei tu la tua tribú. Sempre il sole tu rivedi se felice ti congedi con piacere e con ardore dall’amata del tuo cuore. Ma se l’amore è fuggito e l’affetto è svanito, viene il vuoto e vien l’assenza e la fredda indifferenza. Poi arriva il silenzio col sapore dell’assenzio. Ma la vita senza amore non è vita, è squallore. Tu per primo devi dare senza stare ad aspettare; devi dar piacere e gioia e giammai provare noia. Se il mio dire è stato chiaro tu mi sei ancor piú caro. Ora torna alla Torah con piú gioia e libertà”. 43 Il mattino della vita Ora chiedo al mio Sapiente, caro amico e gran veggente: “Quando vola giovinezza e arriva la stanchezza?” E lui sempre sorridente mi risponde compiacente. “Il mattino della vita la piú dolce e piú fiorita non ha anni né età se hai sempre novità. Gioventú è solo amore che alla vita dà calore. Tutta l’arte devi amare, anzi devi tu gustare sia i suoni che i colori dei piú grandi creatori. Sei romano o sei pugliese devi amare il tuo paese, le sue piazze, le sue strade con i vicoli e le contrade. 44 Devi amare sole e terra e la pace e mai la guerra. Mai il gelo del cinismo la tua mente deve avere né il freddo pessimismo il tuo cuore possedere. Solo amore e allegria ti faranno compagnia. Pensa al giorno da godere e la notte non temere e se giovan vuoi restare quel che ho detto devi fare. Solo amore è senza età Tu con gioia devi amare e la tua donna adorare; devi amare i suoi capelli: sono tanti e sempre belli. Molto dolce è la sua voce se ti parla sottovoce. Chi piú ama e s’innamora sole e luce vede ancora”. Ti ringrazio amico saggio, tu mi hai dato gran coraggio. Solo amore è senza età e ci dà felicità. Io domando riverente all’amico gran Sapiente: “È piú bello sempre amare e a tutti poi donare il piacere del sorriso che ci dona il paradiso? O sentire odio e rabbia che ci chiude nella gabbia e nel vuoto dell’oblío che alla vita dà l’addio?” E l’amico mio felice pensa un poco e poi mi dice: “Al principio, in un secondo, nacque amore, luce e mondo. Dall’amore vien la vita e le morte vien bandita; Solo amore è allegria che ti riempie di energia; allontana l’amarezza e ti dona la ricchezza. 45 L’amicizia Ora chiedo al grande Saggio di lasciare il giardinaggio e parlare con perizia della vera amicizia. “L’amicizia è sole e luce e alla gioia ci conduce; rende lieve la sventura, il dolore e la paura. Poi ci dona l’armonia delle idee e l’allegria che gioiosa e piú fiorita fa la sera della vita. Se gli amici sono pari i litigi sono rari. All’amico piace dare senza nulla domandare. Solo lui è generoso senza esser mai geloso. All’amico e al fratello apri sempre il tuo cancello e se l’affetto gli darai, gran compenso ne avrai; nella buona o malasorte lui ti rende saldo e forte. 46 Questi sono i miei pensieri molto semplici e sinceri”. Ti ringrazio e sono grato, ogni dubbio hai fugato; puoi tornare al tuo giardino, caro amico certosino. La verità Quando fugge la certezza io domando sicurezza all’amico mio Sapiente, il profeta gran veggente. Lui mi chiede con premura: “Quale nuova avventura or t’incanta con ardore, caro amico sognatore?” “Per fuggire dall’imbroglio, verità io cerco e voglio, ma quando credo che sia mia, lei mi sfugge e corre via”. “Non è facile parlare e la tua voglia accontentare. L’uomo crea verità se ricava utilità. Poi le cambia e le rivolta se non trova piú raccolta. Ciò che ieri era vero oggi è falso e menzognero e mai dal cielo è caduto il gran vero e l’assoluto. Forse il bene e anche il male o l’assurdo e il razionale sono falsi o sono veri a seconda dei sentieri. Godi e vivi la tua vita, pur facendo l’eremita. Solo amore e ilarità ti daran serenità”. 47 La luce Or se vuoi meditare leggi o stai ad ascoltare le parole del gran Saggio che ti dona il suo messaggio. “Non pensare al passato, al tuo tempo ormai sfumato, né bramare il piacere la fortuna e il potere. Non temere il dolore né avere mai rancore. Il tuo giorno godi ora, or che vedi e senti ancora. Non badare a pene e guai: solo attimo tu hai. Vivi e gusta ogni istante fino all’ultimo restante”. Ora il Saggio erudito il discorso ha finito, e se pensi a quel che ha detto tu gli doni un po’ d’affetto. 48 La felicità Or ti chiedo uomo saggio: “Quante cose devo fare se felice il gran viaggio io volessi continuare?” “La salute devi amare, col sapere e col lavoro e l’amore giudicare il piú grande tuo tesoro. Te per primo devi amare e l’affetto sempre dare alla donna del tuo cuore, la piú bella, la migliore. Devi offrire agli amici ai rivali e ai nemici, il sorriso e la tua gioia senza mai dare noia. Non pensare piú al passato né al tempo già bruciato. Godi l’alba e poi l’aurora or che vedi e senti ancora. Dove vuoi tu vedi il bello, nel gran fiume e nel ruscello. Non sognare l’avvenire, devi oggi tu scoprire il profumo dei tuoi fiori e l’incanto dei colori. Sia di notte che di giorno hai lo specchio tutt’intorno. Se tu mostri solo amore, non vedrai mai rancore, ma godrai la libertà e la gran felicità”. 49 Il giramondo Quando il grande giramondo solo, allegro e quasi biondo vuole al saggio domandare quale terra visitare, il maestro gran sapiente, a lui chiede riverente: “Perché scappi e corri via con ardore e frenesia?” “A me piace l’avventura e detesto la clausura. Son le strade sempre belle senza guardie e sentinelle. Sono un uomo superiore sono libero pensatore. Quando guardo dal finestrino godo il mondo mattutino. Amo l’aria, amo il vento amo il sole e ogni evento. I legami son catene che mi danno solo pene”. Il gran Saggio sta a sentire senza mai interferire. Poi risponde e questo dice: “Se vuoi essere felice tu non correre nel mondo sol facendo il girotondo. Non ti rende ogni viaggio né migliore né piú saggio. Siedi e sogna l’avventura e poi godi la natura”. Ma il grande vagabondo vuol godere ancora il mondo: per non stare in ansietà prende il volo e se ne va. 50 Il nettare degli dei Quando arriva la tua sera non lasciare la chimera; se ti senti un poco fiacco chiedi aiuto al dio Bacco che ti porta la gaiezza e la nuova giovinezza. Ma se vuoi però restare tra le braccia del piacere tu non devi superare i confini e le frontiere. Con l’ambrosia degli dei puoi scoprire quel che sei e accettare il romitaggio con fermezza e con coraggio. Solo il nettare di dio ti regala un po’ di oblío e tanti baci puoi sognare e dolci abbracci vagheggiare. Non attender piú la sera e la nuova primavera. Ora guarda la tua luna che emerge dalla duna: essa corre e ascolta il mare che l’amore vuol cantare al dio Sole e alle stelle sempre care e sempre belle. Non pensare al tuo domani a tempeste ed uragani ogni pena è ormai finita e godi oggi la tua vita. 51 La Rosa dei Venti Or sentite ancora il Saggio e traetene vantaggio. Un mestiere è governare che ti pone sull’altare. Ti adorano gli amici e ti temono i nemici; e se nulla tu sai fare devi sempre chiacchierare. E poi fai le promesse; solo quelle puoi fare senza nulla tu rischiare. Non importa dove stai e ancor meno cosa fai: a sinistra e a destra riempi sempre la canestra. Prendi esempio dal migliore grande attore e fumatore, spargitore di zizzania fondatore di Padania. Se non temi l’anatema fai l’amico di D’Alema; e se ami Bertinotti tieni pronti i tuoi fagotti. Ma se brami la fortuna devi stare in tribuna col sovrano Berlusconi, il padrone dei bilioni. Ora basta, caro amico, il romanzo è molto antico e se vuoi l’auto blu chiedi aiuto a Belzebú. 52 La Legge Spesso chiedo al mio Sapiente, caro amico e confidente: “Quale legge guida il mondo e lo rende piú fecondo?” Il Sapiente pensa e dice e mi porta alla radice: “È la Legge una sola né s’impara nella scuola. Ogni azione vi fa bene se riduce ansia e pene; essa è giusta, bella e buona senza esser la padrona. Se invece vi fa male è ingiusta e amorale”. “Anche l’arte è regolata dalla legge che mi hai data?” “Certo, dice ancora il saggio e prosegue con coraggio: Quando ammiri l’arte pura che il tuo animo cattura, hai la luce sul tuo viso perché sei in paradiso”. Questa sola è la legge che vi salva e vi protegge. Ora vai in libertà e ti leggi la Torah... 53 Il potere Ora ascolta il gran Veggente in silenzio riverente. “Se tu brami il potere il danaro devi avere; devi sempre tu parlare senza stare ad ascoltare; devi avere la ragione perché sei tu il padrone. La violenza è quasi assente se tu solo sei potente; non fidarti dei fratelli, né di amici se novelli. Segregato tu vivrai e felice quasi mai: questo è il prezzo da pagare se potente vuoi restare. Vedo il dubbio nel tuo sguardo: tu mi credi un gran bugiardo? Ogni cosa ha il suo costo, non palese e un po’ nascosto. Il potere su te stesso ti darà il gran successo. 54 Godi il giorno e godi l’ora or che vivi e ami ancora; non pensare all’auto blu: è solo sogno e nulla piú”. Il Saggio Se ci dai anche il rosso, tu sei bravo e sei promosso e se doni un bel paniere di biscotti e di babà, non cambiamo piú quartiere e restiamo sempre qua. Cari amici, ecco il Saggio, ascoltate il suo messaggio: “È la vita un’avventura, solo un sogno finché dura. Ai capricci della luna, è legata la fortuna. Fatti sempre una risata, troppo breve è la giornata. Se la gioia vuoi donare, devi sempre solo amare. Non avere troppe donne né alzare spesso gonne. Se vuoi vincere la gara la tua vita tieni cara”. Ora basta, gran sapiente, tu sei troppo intransigente. Solo vino noi vogliamo, tutto il resto ce l’abbiamo. Vino bianco è da bere, ma non solo un gran bicchiere. 55 Il gran Sapiente Or sentite il gran Sapiente sempre allegro e sorridente: “Non bevete troppo vino, ma soltanto un misurino. Né seguite Salomone uomo saggio e gran stallone. Mille mogli sono assai e vi danno mille guai. Sempre carne poi mangiate e molti sigari fumate: fanno bene al cervello, ai polmoni e all’uccello”. Ora basta, gran Sapiente, tu sei troppo divertente. Noi vogliamo solo vino, quello buono e sopraffino e all’amico Belzebú noi diciam trzú, trzú. 56 Il tuo padrone Chi davanti a noi s’inchina schiverà la ghigliottina”. Ora il mondo sbigottito pensa e dice allibito: “Ma è scemo e pure pazzo o è solo un gran pupazzo?”. Ora taci, gran fellone, quando parla il tuo padrone: “È il nostro Dio potente, è piú forte e mai perdente: ci ricolma di ricchezza di quattrini e di saggezza, mentre il vostro è indigente squattrinato e impotente. Voi dovete risparmiare per poter a noi donare: noi prendiamo e dissipiamo perché figli siam d’Abramo. Noi vincemmo il grande Islam con il gas nel Vietnam e Bin Laden abbiam distrutto con il nostro tritatutto. Colpiremo i terroristi e batteremo i pacifisti. Solo pace poi verrà con la nostra autorità. Civiltà è solo nostra e barbarie è tutta vostra. 57 È la vita sempre bella Parole al vento Ogni tanto io parlo col vento, quando spira fra i rami del cedro e mi porta il profumo del mare. Forse viene da spiagge lontane, messaggero di baci e di sogni che gli affidano giovani amanti. “Ora aspetta, gli dico, e sorridi, è passato il tempo dell’ira, io ti chiedo pensieri d’amore e ancora dei giorni felici”. Lui allegro ascolta e consente, dona ancora un sorriso alle rose, poi riprende la corsa di sempre. Adirato io vedo il dio Bacco, sull’Olimpo ormai vuoto e deserto, solo e triste non vuole restare. “Vieni, grido, discendi fra noi, qui c’è sempre un bicchiere di vino e un gran calice colmo di gioia: vieni e danza e canta alla vita, butta a mare i tuoi guai e la noia”. 61 La mia sera Lenta si avvicina la mia sera e guarda me murato nel silenzio. Si ferma e poi mi dice sottovoce: “Non pensare ora alla tua notte se vedi ancor la luce del Dio sole e l’incanto dei colori dei tuoi fiori. Guarda la tua donna con amore e godi i suoi occhi e il suo sorriso. Ascolta la sua voce e le parole che tu conosci e vuoi ancor sentire. Poi stringi le sue mani vellutate e bacia la sua bocca e i suoi capelli. E quando poi verrà la tua notte accoglila sereno e sorridente perché con te pure porterai la luna, le stelle e l’universo, nel vuoto e nel nulla primordiale”. “Non correr — rispondo — amica sera e fammi ancor godere del mio sole il rosso dei raggi e il colore che le ultime ore del mio giorno rende calde, tranquille e luminose”. 62 Misteri Quando viene l’amico silenzio, il mio caro compagno di sempre, molte volte insieme pensiamo ai perché e ai tanti misteri sempre privi di ogni risposta. Osserviamo la vita che nasce e sicura invade la terra, e la luce del primo mattino che del sole ci dona il sorriso. Ma talvolta ci par di sentire i lamenti, i pianti e sospiri di bambini costretti a implorare il perdono del loro peccato. Sono solo scheletri vivi che non hanno diritto all’amore di chi ha dato il dono della vita; ora aspettano l’ultimo dono e la morte chiedono a Dio. Solo i baci e le mute carezze delle mamme prostrate e distrutte sono misere gocce di luce nell’orrore e nel buio della notte. Poi pensiamo alle guerre feroci, olocausti e massacri spietati perpetrati nel nome di Dio. Ora vai, io grido al silenzio, piú non voglio pensare a misteri, né a dogmi, menzogne e illusioni. Or nell’eremo dolce e amaro, sento solo il canto del vento che m’invita ancora a godere i miei sogni, l’amore e la vita. 63 Se l’amore è forte e vero Gioia e luce è l’amore della vita creatore. Tutto ruota e si dilegua senza sosta e senza tregua ma il sole dell’amore dona sempre il suo calore. Nella gioia e nel dolore, tutta l’arte è amore nel comporre l’armonia delle note in sinfonia o creare la magia della grande poesia. Se l’amore è forte e vero e stravolge il tuo pensiero, hai paura, fame e sete e non trovi piú la quiete. Ma la vita senza amore è un giorno senza sole, una notte senza stelle, un giardino senza un fiore. 64 E quando solo te n’andrai, tu per sempre resterai e nel cuore e nei pensieri degli amici piú sinceri, che di te ricorderanno il tuo sguardo e il tuo sorriso e l’affetto che tu davi senza nulla domandare. Inno alla gioia Quando sorge il chiarore dell’alba, piú non penso alla notte oscura e l’aurora del sole che nasce, il mio giorno riempie di gioia. E con gioia io vedo la luce e i colori negli occhi che amo; e con gioia io sento le voci, i sussurri e le grida festose. Se la gioia riesco a donare, io ricevo l’amore e il sorriso. Ma la gioia è il piacere piú grande, è la gioia di essere uomo. 65 La vita è Dio Quando l’alba saluta la notte io riprendo a gustare la vita: godo il sole, l’azzurro del cielo, e la pioggia e il canto del vento. Vedo uccelli volare e cantare senza avere rimpianti e ricordi. Labirinto è l’amore e l’incanto che mi dona chimere e illusioni e la gioia della nuova Primavera. Poi svanita la luce del sole io mi stringo a memorie e ricordi e continuo a gioire e sognare. Ora vedo la cara mia Venere che mi guarda e mi dice ridendo: “Non chiamare l’amico Bacco: è volato, è tornato all’Olimpo !” Poi mi bacia e ancora mi dice: “Solo amore è sorgente di vita: è la vita il solo tuo Dio”. 66 La vita è solo gioia Un giorno me ne andrò e non vedrò piú il sole, la pioggia non udrò né il síbilo del vento. Ma oggi vivo e sogno e sento la tua voce, le tacite carezze le grida tue festose. Vedo ancor capricci di nuvole e di luna e aspetto solo i baci e il dolce tuo sorriso. Godiamo ancora il mare la luce, l’ombra e il vento e poi gridiamo a noi: “la vita è solo gioia”. 67 La bionda chimera Il sole, le stelle ancora io vedo e tocco la terra e l’aria respiro e corro e grido e canto alla gioia, libero e forte ancora io vivo. Il pianto non serve, non giova alla vita il vano ricordo del tempo che fu. Passata è la notte e l’ombra piú nera, la luce, i colori di nuovo io vedo e ancora parole d’amore io sento. Or baciami amore, vicina è la sera, ti voglio e ti bacio mia bionda chimera. 68 Sogno d’amore Quando arriva inattesa la sera io ricordo i tuoi occhi di cielo, le tue ansie affettuose e roventi, i progetti e i pensieri celati della prima e lontana primavera. Ora sempre aspetto i tuoi baci e le dolci tue mute carezze; di speranze tu riempi i miei giorni e cancelli gli amari ricordi. Forse è l’ultimo sogno d’amore che mi lega stordito alla vita. Or di sogni e illusioni io vivo. 69 Amo la notte Amo la notte e guardo sereno l’amata mia stella che sogni mi dona, speranze e chimere dei verdi miei giorni. Io ti prego, amica mia cara, non lasciarmi e guardami ancora quando resto sempre piú solo e improvvisa arriva la sera. Non mi bastano sogni e illusioni, ho ancora bisogno di amore. E la stella mi manda un sorriso e mi grida decisa e sicura: “Se l’amore tu riesci a donare della vita l’aurora tu avrai”. Poi mi offre un ultimo bacio e riprende la danza di sempre. 70 Il sogno Una musica sento al mattino, forse è il canto del Sole, mio dio: la sua luce sorride sui prati e colora di gioia la vita. Ora attendo sereno la sera coi miei sogni e le vane chimere della breve e lontana primavera. Della notte l’oscuro silenzio io ritrovo compagno d’alcova e insieme parliamo e speriamo che il sogno diventi realtà. Poi la notte mi prende e mi abbraccia e mi porta nel bosco incantato: vedo schiere di ninfe danzanti e la bella e amata mia Venere che felice mi dona un sorriso e mi dice due sole parole: “Se ancora tu ami la vita, devi sempre sperare e sognare”. 71 Solitudine, mia cara Solitudine mia cara, molto bella e tanto amara, tu mi tieni compagnia senza dare gelosia e la sera anche tardi sempre sola tu mi guardi e con te mi addormento senz’attender altro evento. Molto presto la mattina tu ritorni mia regina: ma restiamo sempre muti senza incontri né saluti. Tu mi offri un gran tesoro: la fortuna del lavoro che io faccio con piacere per creare e poi godere. Il silenzio ora vedo che vuol prendere congedo: viene Mozart il divino e mio grande beniamino. 72 Stiamo insieme, ci parliamo, un concerto ascoltiamo. Poi ritorno ai miei amori, ai miei libri, ai miei fiori. Solitudine tanto amata, la nostra vita è volata e quando svaniremo nell’oblío noi soli resteremo: tu ed io. Elogio della follia È la guerra la madrina è del mondo la regina; è celeste nella gloria e a tutti dà vittoria; non sopprime e non distrugge se il perdente lesto fugge. Il conflitto è sempre santo e non porta mai un pianto. Ma le guerre piú clementi furon quelle tra credenti che col fuoco e con le seghe arrostirono le streghe. Fu poi sacro e sempre bello degli eretici il macello. Anche oggi il condottiero fondatore dell’impero se non ha alternative fa le guerre preventive ed essendo uomo pio ogni giorno prega Dio. Ora il grande vincitore sempre accolto con amore con la sua autorità dona ai vinti libertà. 73 Il destino Nelle mani del destino tu sei solo un burattino. Ti progetta alto o basso, magrolino oppure grasso; ti fa nascer bianco o nero, bello o brutto e prigioniero, e poi crea il tuo cervello molto ricco o poverello. Ma se viene la sfortuna non andare sulla luna. Prendi il bene o prendi il male la tua vita è sempre uguale. Passa il brutto, passa il bello, è la vita un ritornello. Ora chiami il tuo destino e gli dai solo vino: quando è solo, briaco e brillo e diventa tuo gingillo, tu lo prendi a pugni e botte e lo mandi nella notte. Non mi credi?! Hai ragione: tu non sei un credulone. 74 Prendi il mondo come viene con le gioie e con le pene: non pensare all’aldilà ché la vita è tutta qua. Inno al bello Qualche volta mi piace volare fra le nuvole spinte dal vento; solo allora io vedo la terra con il verde dei prati e dei boschi. E poi guardo la luna ridente che nel buio nasconde la luce e protegge i giovani amanti. Ma la gioia piú grande io sento quando godo l’incanto dell’arte, le bellezze create dall’uomo da Leonardo al gran Michelangelo, le stupende e divine armonie di Vivaldi, Mozart e Beethoven. Solo l’arte nell’animo dona il sorriso e la gioia della vita. Ora porgo un saluto alle nuvole che veloci mi danno un abbraccio e contente mi dicon ridendo: “Se il bello giammai lascerai, quando sola verrà la tua sera sarà ancora per te primavera”. 75 Godiamo i nostri giorni Quando tu mi guardi io vedo solo luce, la luce del sorriso, la luce dei tuoi occhi. Sento il tuo respiro, carezzo le tue mani e lento torna ancora il tempo dei ricordi. Ma ora io non voglio rimpianti e nostalgie: la favola della vita è ancora da godere. Godiamo i nostri giorni, stringiamo nelle mani le lucciole di luce, gl’istanti piú felici che fuggono lontano. Godiamo ancora il sole e il síbilo del vento. Ora noi viviamo e nulla poi sappiamo di quanto seguirà. 76 È la vita sempre bella È la vita un’avventura molto bella finché dura. La mattina godi il sole e il profumo delle viole, odi il canto degli uccelli sono tanti e sempre belli; e poi godi dei tuoi fiori il concerto dei colori. Alle piante, le piú care, pur carezze devi dare. Ora ascolta e stai attento: “Se vuoi essere redento non uccidere giammai; solo danni tu avrai se ammazzi un solo agnello, un cappone e un vitello. Guarda gli occhi innocenti che ti fissano sgomenti e non essere brutale né usare il tuo pugnale; del gattino o rondinella è la vita sempre bella, e se doni il tuo sorriso tu starai in paradiso”. 77 Amo… Al dio Sole All’alba tu appari e al mondo sorridi e mandi il tuo primo messaggio di amore. Poi sorgi e regali al cielo l’azzurro e doni la luce agli alberi in fiore. Mandi i tuoi raggi nel fondo del mare e nuvole e pioggia poi doni alla terra. Ti guardano i fiori dai mille colori e cantano in coro uccelli in amore. Siam tutti tuoi figli, buoni o maligni e a tutti l’amore tu doni e la vita. E quando il riposo al mondo vuoi dare, nascondi il tuo volto e ci doni la notte. Ti amo, dio Sole, e ti voglio vedere: i caldi tuoi raggi son baci e carezze, tu mi offri la vita e dilati il mio giorno. 81 Amo l’alba Amo l’alba e il fiume di perle che di luce inonda la terra. Amo il sole che sorge al mattino e giocando fra i rami del cedro crea scherzi e capricci ridenti. Amo il prato, i fiori e il giardino che l’ardore mi dona e il profumo della cara e mia nuova primavera. Amo i suoni e l’eterna armonia di Beethoven, di Bach e di Vivaldi. Tutta l’arte io amo, anzi adoro, se rallenta la fuga dei miei giorni e magie mi offre e cari incanti. Anche il giorno arriva alla sua sera e le ombre mi porta e tanti sogni che ribelli non voglion piú stare sotto l’oscuro velo dell’oblío. Coi miei sogni io corro nella notte ed è bello viaggiare e naufragare nell’oceano misterioso delle stelle. 82 Ode all’amore Amo il Sole, il Sole mio dio, e il mattino che canta alla luce e sorride e mi dona i suoi baci. Pioggia e vento furioso io amo, il silenzio, i segreti pensieri e la notte serena e stellata. Amo spiagge deserte e gabbiani e l’azzurro profumo del mare, godo l’alba, i tramonti, i miei giorni: voglio ancora l’amore e la vita. 83 È tornato il tempo dei fiori… Ogni sera tu vieni e mi guardi e le mani mi prendi e sorridi e allora ricordo con gioia le moine e le tante carezze, i miei morsi e i dolci tuoi occhi. E rivedo la luna nascente che gelosa guardava i tuoi baci e gl’istanti incitava a volare. Ora stringimi forte le mani: è tornato il tempo dei fiori e la notte è forse lontana. Con l’amore io freno il mio tempo, bramo ancora capire e imparare e adesso io voglio ultimare i progetti, le idee, i miei sogni. Ora resta e stammi vicino: solo amore ci lega alla vita. 84 Il sorriso Quando sorge il Sole, mio dio, io comincio a cantare la gioia, voglio ancora godere la luce e i colori dei fiori e del mare. Nelle nubi, nell’acqua e nel vento della vita io vedo il sorriso e la sera m’incanta la luna e la danza festosa di stelle. Ora ignoro tristezza e rancore e l’affetto mi piace donare. Agli amici e ai cari nemici posso solo mandare un sorriso ed ancora con forza gridare: “Paradiso è l’amore e la vita”. 85 L’amore È l’amore che dona la vita, è l’amore che offre il sorriso e regala giornate di sole. Se la vita tu brami felice anche a te devi affetto donare. E l’amore che agli altri darai non scompare e non vola col vento ma ritorna e ti riempie di gioia. Poi concedi alla donna che ami la segreta tua chiave del cuore: lei è sposa, amica e amante, è tesoro, è gioia e piacere. E quando fra le stelle te n’andrai e lo sguardo alla terra volgerai, le parole e i baci che hai dato come luce ancora tu vedrai. 86 Bisceglie ...città del sole Città del sole e della luce, col tuo mare limpido e bello dell’Adriatico sei perla e gioiello. Sei tu ricca di parchi e giardini e di viali di palme e di pini. I tuoi dolmen, le lame e le grotte ci ricordan dell’uomo la notte. Coi casali di Giano e Zappino, di Saggina, Pacciano e Navarrino, coi palazzi, le torri e il borgo antico, con le sue case e dei vicoli l’intrico, la tua storia ci racconti ancora, la storia della prima tua dimora. La tua gente vivace e operosa, del passato piú fiera e gelosa, ti trasforma con mille colori in un eden ricolmo di fiori. Io ti ammiro, mia patria adottiva; con la guida leale e fattiva ora emergi come fulgida stella e ogni anno sei sempre piú bella. 87 L’eremita La sera penso spesso ai miei amici che vedo sempre allegri e felici; ormai alla mia scuola l’addio ho dato, al mio lavoro caro e tanto amato. Ma ora, pur vivendo da eremita, serena e sorridente è la vita. Mi lega alla mia donna ancor l’amore che riempie i miei giorni di colore. Io parlo al mattino ai miei fiori e al mio giardino pieno di colori. I miei libri torno ad osservare e se ne inizio uno a sfogliare la fame mi costringe e mi lega, forse il libro per me è una strega. E quando un giorno io dovrò partire, non dovranno i miei libri soffrire; saranno, spero, sempre piú amati e ancor sempre vivi e ben curati. Nei miei ricordi dolci del passato, a Padova e Venezia son legato. Rivedo ponti e calli silenziose e gondole tranquille e un po’ oziose. Ai miei ricordi mai darò l’addio il loro patrimonio sono io. E quando sole e luce lascerò con me la terra e il cielo porterò. 88 INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI La Ruota della Fortuna, Edward Jones Burne . . . . . . . . . . . . . Venere dormiente, Giorgione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Buffone con liuto, Frans Hals . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venere addormentata, Somon Vouvet . . . . . . . . . . . . . . . . . Bacco, Caravaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Baccanale, Cesare Fracanzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sofà rosso, Nikolay Reznitshenko . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Diluvio Universale, partic., Michelangelo Buonarroti . . . . . . . . . Ritratto di donna, Giovanni Boldini . . . . . . . . . . . . . . . . . La Primavera, partic., Sandro Botticelli . . . . . . . . . . . . . . . Il Primo Bacio, Adolphe-William Bouguereau . . . . . . . . . . . . . Il Re, Leonid Bencel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Creazione del Sole e della Luna, Raffaello Sanzio . . . . . . . . . . . . Angelo alieno, George Sharon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bocca baciata, Dante Gabriel Rossetti . . . . . . . . . . . . . . . . S. Maria delle Grazie (Gravina in Puglia) . . . . . . . . . . . . . . Il Campanile della Cattedrale (Firenze) . . . . . . . . . . . . . . . . Venezia, Bernardo Bellotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Bacio, Francesco Hayez . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Madonna Sistina, part., Raffaello Sanzio . . . . . . . . . . . . . . . Gli Amanti, Paris Bordone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lady Hamilton…, Elizabeth Vigée-Le Brun . . . . . . . . . . . . . . Campane del Monastero delle Clarisse (Bisceglie) . . . . . . . . . . . . Casa Cantoniera (Gravina in Puglia) . . . . . . . . . . . . . . . . . Solitudine all’alba, Johann Heinrich Füssli . . . . . . . . . . . . . . . Aurora, Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. . . . . . . . . 90 p. 09 » 10 » 11 » 12 » 13 » 14 » 15 » 16 » 17 » 18 » 19 » 20 » 21 » 22 » 23 » 27 » 28 » 29 » 30 » 31 » 32 » 33 » 34 » 35 » 36 » 37 Sorrento, Giacinto Gigante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Amor sacro e Amor profano, Tiziano Vecellio . . . . . . . . . . . . . . L’Alleanza dell’Amore e del Vino, Jean-Marc Nattier . . . . . . . . . . . Lucrezia Borgia, duchessa di Bisceglie, Dante Gabriel Rossetti . . . . . . . . Apollo e le Muse, partic., Simon Vouet . . . . . . . . . . . . . . . . Angelo, Raffaello Sanzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Festa di Bacco, Diego Velasquez . . . . . . . . . . . . . . . . . La Bocca della Verità, S. Maria in Cosmedin (Roma) . . . . . . . . . . Amorino mediceo, Elisabetta Sirani . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Felicità Pubblica, Orazio Gentileschi . . . . . . . . . . . . . . . Il Violinista, Riccardo Maffioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bacco che beve, Guido Reni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Rosa de’ Venti, Gio. Francesco Monno (1633) . . . . . . . . . . . . La Giustizia Alata, Angelo Comolli . . . . . . . . . . . . . . . . . I Mercanti della moneta, Quentin Massys . . . . . . . . . . . . . . . Gli Amanti veneziani, Paris Bordone . . . . . . . . . . . . . . . . . Sapiente con compasso e globo, Dosso Dossi . . . . . . . . . . . . . . . La Creazione di Adamo, partic., Michelangelo Buonarroti . . . . . . . . La Nascita di Venere, partic., Sandro Botticelli . . . . . . . . . . . . . Amore, Gustave Klimt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Silenzio, Johann Heinrich Füssli . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le Tre Grazie, Raffaello Sanzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Allegoria della Felicità, Bronzino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Nascita di Venere, Alexander Cabanel . . . . . . . . . . . . . . . Pace e Giustizia abbraciati, partic., Laurent de La Hire . . . . . . . . . . Chimera, Gustave Moreau . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Bacio rubato, Jean Honoré Fragonard . . . . . . . . . . . . . . . Amore e Psiche, Antonio Canova . . . . . . . . . . . . . . . . . . Amore e Psiche, partic., Baron François Gerard . . . . . . . . . . . . . L’Albero della vita, Gustave Klimt . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Battaglia di ponte Milvio, partic., Giulio Romano . . . . . . . . . . La Zingara, Caravaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Concerto, Caravaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Cacciata dal giardino dell’Eden, partic., Michelangelo Buonarroti . . . . La Gioconda, Leonardo da Vinci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Carta del Sole, Tarocchi di Marsiglia (XVI sec.) . . . . . . . . . . . . . » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 38 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 81 91 La Pittura e la Poesia, Francesco Furini . . . . . . . . . . . . . . . . Apoteosi di Sant’ Orsola, partic., Vittore Carpaccio . . . . . . . . . . . Scampagnata vicino a Londra, Giuseppe De Nittis . . . . . . . . . . . . Donna Greca, John William Godward . . . . . . . . . . . . . . . . Le Tre età della donna, Gustace Klimt . . . . . . . . . . . . . . . . . Bisceglie, Leonardo De Mango . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vergine in lettura, Vittore Carpaccio . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 » » » » » » » 82 83 84 85 86 87 88 INDICE Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gocce di poesia La fortuna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un amico mi porta la sera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’allegria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A Venere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Caro Bacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Non sono piú solo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il giorno è sempre festa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’arca di Noè . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ode alla donna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’amica mia stella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Re . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sole nascente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Scendi, Marziano! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La strada solitaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 05 . . . . . . . . . . . . . . . . Nostalgia E ancora rivivo il ricordo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Quando solo aspetto la sera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venezia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il profumo dei baci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Amo sempre piú la vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un’ombra si stringe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sorride la Luna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le campane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 09 » 10 » 13 » 12 » 13 » 14 » 15 » 16 » 17 » 18 » 19 » 20 » 21 » 22 » 23 » » » » » » » » 27 28 29 30 31 32 33 34 93 La casa rossa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Solitudine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rivedo il passato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sorrento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le parole del Saggio I sogni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tutto il resto è vanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La luce della vita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il mattino della vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Solo amore è senza età . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’amicizia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La verità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La felicità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il giramondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il nettare degli dei. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Rosa dei Venti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La Legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il potere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il Saggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il gran Sapiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il tuo padrone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . È la vita sempre bella Parole al vento . . . . . . . . . . . . . . . La mia sera . . . . . . . . . . . . . . . . . Misteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Se l’amore è forte e vero . . . . . . . . . . . Inno alla gioia . . . . . . . . . . . . . . . . La vita è Dio . . . . . . . . . . . . . . . . La vita è solo gioia . . . . . . . . . . . . . . La bionda chimera . . . . . . . . . . . . . . Sogno d’amore . . . . . . . . . . . . . . . Amo la notte . . . . . . . . . . . . . . . . Il sogno . . . . . . . . . . . . . . . . . . Solitudine, mia cara . . . . . . . . . . . . . 94 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » » » » 35 36 37 38 » » » » » » » » » » » » » » » » » 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 » » » » » » » » » » » » 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 Elogio alla follia . . . . . . . . . . . . . . . . Il destino . . . . . . . . . . . . . . . . . . Inno al bello . . . . . . . . . . . . . . . . . Godiamo i nostri giorni . . . . . . . . . . . . È la vita sempre bella . . . . . . . . . . . . . . Amo… Al dio Sole . . . . . . . . . . . . . . . . . . Amo l’alba . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ode all’amore . . . . . . . . . . . . . . . . . È tornato il tempo dei fiori… . . . . . . . . . . Il sorriso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bisceglie …città del sole . . . . . . . . . . . . . L’eremita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indice delle illustarzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » » » » » 73 74 75 76 77 81 82 83 84 85 86 87 88 . . . . . . . . . . . . . . . . » » » » » » » » . . . . . . . . » 90 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 Impresso in Bisceglie nel nono mese del duemilasei dalla Litostampa Antonio Cortese